giovedì 26 agosto 2021
Il Padre nei cieli, attraverso suo Figlio il Redentore, utilizzerà la forza dello Spirito Santo per comunicare interiormente con ciascuno dei Suoi figli eletti.
EGLI non abiterà una seconda volta in mezzo a voi!
Invocazione quotidiana per ottenere la protezione di Maria Regina degli Angeli e Vincitrice dell’Inferno
Sovrana Regina del cielo, potente Signora degli angeli, fin dal principio hai avuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di Satana. Ti preghiamo umilmente, manda le tue legioni celesti, affinché sotto il tuo comando e con la tua potenza, perseguitino i demoni e combattano ovunque gli spiriti infernali, rintuzzino la loro temerarietà e li ricaccino nell’abisso.
Sublime Madre di Dio, manda il tuo esercito invincibile contro gli emissari dell’inferno tra gli uomini; distruggi i progetti dei senzadio e umilia tutti coloro che vogliono il male. Ottieni loro la grazia del ravvedimento e della conversione, perché diano gloria alla SS. Trinità e a te. Aiuta ovunque la vittoria della verità e della giustizia.
Potente Patrona, con i tuoi spiriti fiammeggianti, proteggi su tutta la Terra i tuoi santuari e luoghi di grazia. Sorveglia attraverso di loro le chiese e tutti i luoghi sacri, oggetti e persone, soprattutto il tuo divin Figlio nel SS. Sacramento. Impedisci che vengano disonorati, profanati, derubati, distrutti o violati. Impediscilo Signora.
Madre celeste, proteggi infine anche i nostri averi, le nostre abitazioni, le nostre famiglie, da tutte le insidie dei nemici, visibili ed invisibili. Fa governare in esse i tuoi Santi Angeli e regnare in esse la devozione, la pace ed il gaudio dello Spirito Santo.
Chi è come Dio? Chi è come Te, Maria regina degli Angeli e vincitrice dell’inferno? O buona e tenera Madre Maria, sposa illibata del Re degli Spiriti celesti nel cui aspetto essi vogliono specchiarsi, Tu rimarrai per sempre il nostro amore, la nostra speranza, il nostro rifugio e vanto! S. Michele, santi Angeli e Arcangeli, difendeteci e proteggeteci!
Figlia mia, non temere mai né sofferenze, né sacrifici - le dice - le vie di Dio sono fatte così.
COLUI CHE PARLA DAL FUOCO
Si avvicinava la festa dell'Immacolata Concezione e questo giorno non poteva sorgere senza che la Madonna lo illuminasse della sua presenza, fin dall'aurora.
«- Figlia mia, non temere mai né sofferenze, né sacrifici - le dice - le vie di Dio sono fatte così. Se vuoi uscir vittoriosa dagli assalti del nemico, ti raccomando due cose: prima di tutto umiliati, poiché sei un nulla e meriti nulla; tutto è grazia del tuo Dio. In secondo luogo, quando ti trovi abbandonata, circondata da tentazioni, con l'anima fredda e senza forza per combattere, non tralasciare mai la preghiera. Prega con umiltà e fiducia e va' subito ad aprire il tuo cuore a colei che mio Figlio ti ha dato per madre quaggiù. Credi, figlia mia, così non ti ingannerai mai. Ricevi la mia benedizione. Sai bene che sono la Madre tua!».
Questi materni consigli fanno chiaramente presentire che si avvicina l'ora d'una prova più forte e che già il demonio sta preparando le sue batterie contro quelle di Dio. Bisogna che Josefa si fortifichi con la lotta giornaliera ed è ancora la Madonna che le viene in aiuto.
Il venerdì 10 dicembre, dopo la Comunione, Ella le porta la corona di spine, pegno delle predilezioni di Gesù.
«- Guarda - disse - sono Io che te la porto, perché ti sia più soave».
«Ella stessa me la calò sul capo» scrive Josefa che di nuovo ripeté a Maria quanto temeva queste grazie.
«- Se tu rifiuterai, figlia mia, ti esporrai a perderti. Se le accetti soffrirai, ma la forza non ti verrà mai meno. Io non ti abbandonerò perché sono tua Madre, e tutti e due ti aiuteremo».
Fin dal mattino del giorno dopo, 11 dicembre, Nostro Signore le chiede un'altra prova d'amore.
«- Oggi - le dice nel ringraziamento della Comunione - voglio imprigionarti nel mio Cuore». Poi aggiunse:
«- Guarda il fuoco del mio Cuore... eppure ci sono anime così gelide che questa fiamma stessa non riesce a riscaldarle...».
«Gli ho domandato come avviene che non si infiammino a contatto del suo Cuore». «- Perché non si avvicinano!» rispose.
Allora con quella solennità che scolpisce in fondo all'anima ciascuna delle sue parole, Gesù rivela il segreto della generosità totale.
«- L'Amore non è amato: pensa a ciò e non Mi rifiuterà più nulla!».
La notte cala presto su queste ore luminose, e la sera stessa Josefa sente sollevarsi in sé una nuova ondata di ripugnanza e di timore di fronte a tali cose straordinarie. Tutto le sembra un inganno, e questo pensiero prende tale forza che l'animo suo ne rimane oppresso.
«Sono andata avanti così dall'11 al 17 di questo mese di dicembre - scrive dopo aver dato alcuni particolari intorno a questa tappa oscura. - Venerdì verso sera andai in Cappella e dissi a Gesù: Signore! non permettere che ti sia infedele e mettimi in fondo al tuo Cuore affinché muoia senza separarmi da Te».
Proprio in questo istante Gesù le appare, con il Cuore aperto e tutto ardente:
«- Come vuoi che ti metta più in fondo, Josefa? Quando credi di essermi lontana - aggiunge - proprio allora ti inabisso ancora di più nel mio Cuore, per custodirti con sicurezza».
E come se questa assicurazione non bastasse al Suo Amore, il giorno seguente, sabato 18 dicembre, le rivela l'Opera redentrice che si è effettuata con la sofferenza.
«-Mi servo della tua miseria per salvare le anime, Josefa. Voglio che tu sia vittima di questo Cuore. Non rifiutarmi nulla: consolami ogni volta che ne ho bisogno e ricordati che Io non ho risparmiato niente per provarti il mio Amore».
Dopo tali parole, altro non mancava a Josefa che la mano della Madre celeste per orientarla definitivamente verso quella generosità che nulla rifiuta e nulla risparmia per le anime.
«- Figlia del mio cuore - le disse apparendole qualche istante dopo - ti supplico di non rifiutare nulla a mio Figlio. Non soltanto la tua felicità, ma quella di molte anime dipendono dalla tua generosità. Se sarai fedele e ti abbandonerai, molte anime profitteranno delle tue sofferenze. Se sapessi ciò che vale un'anima! te lo ripeto: tu sei indegna di tante grazie, è vero, ma se Dio vuole servirsi della tua piccolezza hai tu il diritto di resistere?...».
«Le chiesi la benedizione: essa mi pose la mano sulla fronte e scomparve».
Suor Josefa Menéndez
CHIAMAMI PADRE
GESÙ NON ABOLISCE MA PRENDE SU DI SÉ LA SOFFERENZA UMANA
Gesù è l'immagine del Padre che in Lui si fa visibile. Facendosi uomo, avrebbe potuto eliminare ogni sofferenza in sé e negli altri, attraverso tanti modi, non esclusi i miracoli.
E invece, proprio per realizzare il suo piano di salvezza, ha scelto la via della sofferenza fisica e del dolore morale.
Non fu solo in mezzo ai malati per lenire le loro sofferenze e per confortarli, ma
- fu addolorato,
- fu messo alla prova,
- fu tentato,
- fu tribolato Lui stesso.
E apparve fra gli uomini come "l'Uomo dei dolori", come Colui che assommava in sé tutto ciò che nel mondo si può soffrire, così che nessuna sofferenza gli si potesse dire estranea o incompresa.
E la sua Croce divenne il simbolo e la sintesi delle infinite piccole e grandi croci disseminate in tutte le vie e in tutti i cuori della terra.
Lui, innocente, soffrì come e più di tutti, non per espiare i peccati che non aveva, ma per operare, con l'altissimo valore della sua sofferenza, la salvezza attesa.
Si fece esempio e punto di riferimento di tutti gli afflitti, promettendo loro aiuto, consolazione, autorevole presenza:
«Beati gli afflitti perché saranno consolati» (Mt 5, 4); «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò... Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 28.30).
DON NOVELLO PEDERZINI
Massiccia espansione in corso nella base aerea artica più settentrionale della Russia...
Notizie di questi ultimi giorni - Agosto 25, 2021
INVASIONE CON MISSILI
"Figlia mia, l'ultima volta che ti abbiamo parlato, ti abbiamo detto che c'era un messaggio molto più grande da dare all'umanità. Questo è il messaggio: LA RUSSIA PROGETTA DI INVADERE GLI STATI UNITI CON I MISSILI!
"Ci sono molte cose che non sapete, miei poveri figli, o forse alcuni pensano che sia meglio che non sappiate cosa sta succedendo all'interno dei vostri governi. Molti dei giornali e degli altri mezzi per trasmettervelo sono stati messi a tacere.
"Ma io, come vostra Madre, chiedo l'intercessione per mezzo di Gesù al Padre Eterno e allo Spirito Santo di risparmiarvi queste terribili punizioni. Se c'è bisogno di altre anime vittime, che siano soddisfatte di sapere che sono state avvertite.
"Figlia mia, so che questo è stato uno shock totale per te, ma questo messaggio deve andare in tutto il mondo. Svegliate coloro che dormono prima che sia troppo tardi". - Nostra Signora, 26 marzo 1983
"La Russia non ha che un piano: catturare il mondo intero. Lo faranno senza cuore né coscienza. Perciò, sappiate che vi chiedo di nuovo, come vostro Dio nella Trinità, vi chiedo di contattare il Santo Padre - attraverso la penna o la prosa, o lo scritto - di contattare il Santo Padre e di pregarlo di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Mia Madre. Questo non è stato fatto, figli miei". - Gesù, 17 maggio 1986
https://www.tldm.org
Sono sempre i falsi profeti la rovina del mondo. Oggi tutto è stato trasformato in una falsa profezia. Tutta la parola dell’uomo è stata elevata a falsa profezia.
LIBRO DEL PROFETA GEREMIA
I falsi profeti invece sono stati sempre la rovina di Giuda e di Gerusalemme. Il Signore sempre ha parole pesanti a loro carico.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele, profetizza e di’ a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. Come volpi fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa della casa d’Israele, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: “Oracolo del Signore”, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non avete forse avuto una falsa visione e preannunciato vaticini bugiardi, quando dite: “Oracolo del Signore”, mentre io non vi ho parlato?
Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, oracolo del Signore Dio. La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non faranno parte dell’assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro della casa d’Israele e non entreranno nella terra d’Israele, e saprete che io sono il Signore Dio. Ingannano infatti il mio popolo dicendo: “Pace!”, e la pace non c’è; mentre il popolo costruisce un muro, ecco, essi lo intonacano di fango. Di’ a quelli che lo intonacano di fango: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, cadrà una grandine come pietre, si scatenerà un uragano ed ecco, il muro viene abbattuto. Allora non vi si chiederà forse: “Dov’è l’intonaco che avete adoperato?”. Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre; demolirò il muro che avete intonacato di fango, lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso, e saprete che io sono il Signore.
Quando avrò sfogato l’ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di fango, io vi dirò: Il muro non c’è più e neppure chi l’ha intonacato, i profeti d’Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore Dio.
Ora tu, figlio dell’uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri a ogni polso e preparano veli di ogni grandezza per le teste, per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d’orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne.
Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri, con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato come uccelli. Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda nelle vostre mani; saprete così che io sono il Signore. Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l’avevo rattristato, e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. Per questo non avrete più visioni false né più spaccerete vaticini: libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore» (Ez3,1-23).
Sono sempre i falsi profeti la rovina del mondo. Oggi tutto è stato trasformato in una falsa profezia. Tutta la parola dell’uomo è stata elevata a falsa profezia.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
DIO E’ AMORE
Se si riflettesse maggiormente su queste cose, se si pensasse con maggiore riflessione e profondità a quale privilegio i cristiani sono chiamati nel cibarsi dell’Eucaristia, le Chiese traboccherebbero di presenze alla S.Messa, al punto di non riuscire ad entrarvi.L’Eucaristia è il Sacramento in cui è presente Gesù stesso nell'intera Sua Persona Divina ed Umana, ed attraverso l’Eucaristia si realizza la comunione di Gesù con noi, cioè la “comune-unione” intima e totale tra il nostro essere e la Sua Persona .
E’ condizione, per accedere ai sacramenti, ed a maggior ragione a questo Speciale Sacramento, il riconoscere che Gesù è il Signore ed il Redentore, ed accettare la salvezza che Egli ci offre.La salvezza di Dio è offerta all’uomo e non imposta, e prescrive, affinchè possa operare, la conversione del cuore, cioè l’abbandono delle vie del peccato, e la condivisione del Vangelo come unica vera Legge da osservare, che deve regolare tutta la nostra esistenza terrena.
In conseguenza di ciò l’uomo deve abbandonare le strade della malizia e vivere con purezza di cuore la propria vita, in costante comunione con Dio.
Realizzandosi queste condizioni, ugualmente l’uomo cade nel peccato, per la fragilità della sua natura e per l’azione del mondo, del maligno e per la sua stessa inclinazione al male, che lo spinge a compiere comportamenti contrari alla carità; ma subito dopo aver peccato Dio lo rialza, riammettendolo alla Sua presenza e restituendogli la dignità di Figlio, attraverso il Sacramento della Confessione e per mezzo del suo pentimento ed il proposito di emendarsi per il futuro.
Il fedele, dunque, può accostarsi tranquillamente e con fiducia all’Eucaristia, a condizione che sia seriamente impegnato, nel cammino della sua conversione personale nella fede nel Signore Gesù Cristo, e che sia in stato di Grazia, cioè non deve aver commesso peccati gravi ; nel caso li avesse commessi, deve far precedere la Comunione da una buona confessione.San Paolo dice che chi mangia e beve il corpo ed il sangue del Signore indegnamente, cioè in stato di colpa grave, mangia e beve la propria condanna ed è reo del corpo e del sangue del Signore. Perché questo ?
Chi si accosta in stato di peccato mortale al Sacramento Eucaristico, in totale consapevolezza di questo beninteso, compie un grave atto di irriverenza verso il Signore, che è la Santità stessa, offendendo la Maestà di Dio e rendendosi colpevole di un gravissimo peccato, che è il sacrilegio, cioè l’uso futile ed inutile della grazia divina; chi fa questo, inoltre, irride l’olocausto della Seconda Persona della Santissima Trinità e rende inutile per se stesso il sacrificio della Croce; offende, inoltre, gravemente la volontà di Dio, che è quella che tutti gli uomini accolgano e rendano fruttuosa la salvezza, da Lui offerta all’umanità per mezzo del sacrificio del Suo figlio unigenito.Per queste ragioni chi si accosta all’Eucaristia in stato di colpa grave è reo del corpo e del sangue di Cristo, cioè è responsabile di un olocausto vittimale inutile, perché i frutti di quel sacrificio sono applicabili alle condizioni che abbiamo visto prima.
Possiamo dunque accostarci all’eucaristia solo se siamo in stato di Grazia.I peccati non gravi non fanno perdere lo stato di Grazia, ma solo i cosiddetti peccati mortali.Il peccato, in generale, è un atto contrario alla carità, caratterizzato dalla volontà, dalla consapevolezza e da un determinato oggetto, che è la materia della colpa; perché ci sia il peccato devono realizzarsi tutte e tre le condizioni, la gravità dell’oggetto determina la gravità della colpa.
Noi non sappiamo mai con certezza se siamo in stato di Grazia; l’esame di coscienza, che siamo sempre tenuti a fare quotidianamente, da buoni cristiani, non sempre ci rivela la dimensione esatta delle nostre colpe.Ci sovviene in questo, però, un grande dottore della Chiesa, San Tommaso d’Aquino, il quale nella sua,”Summa Teologica” ci suggerisce quattro situazioni, che indicano verisimilmente la sussistenza dello stato di Grazia in un’anima:
1) ascolto devoto della parola di Dio;
2) facilità e prontezza nel compiere le opere di carità;
3) dolore per i peccati commessi nella vita passata;
4) proponimento di non commetterne mai più.
La regola è ascoltare la nostra coscienza, che ci dirà se è necessaria la confessione e nel dubbio confessarsi sempre prima di fare la comunione, se è possibile; se non è possibile confessarsi, nel dubbio se siamo in stato di colpa grave, prima di comunicarci diciamo con fiducia nella misericordia divina un atto di dolore, facendo un profondo atto di contrizione e ci confesseremo alla prima occasione che ci è possibile.Se siamo certi di essere nella colpa grave, affidiamoci comunque alla misericordia divina, chiedendo perdono delle nostre colpe, ma non comunichiamoci se non dopo esserci confessati.
I peccati veniali non sono un ostacolo alla comunione eucaristica per i fedeli, ma è buona norma confessarsi ugualmente, di tanto in tanto, perché nella confessione riceviamo tante grazie utili all’avanzamento spirituale delle nostre anime nel combattimento.
Gioacchino Ventimiglia