Intret in conspectu tuo oratio mea! (Ps. 87).
1. Signore, sono anche oggi qui da Voi per una grande carità!… Dopo tanto tempo che ho il bene d’essere da Voi graziato ed ammesso alla vostra intima conversazione, alla scuola della preghiera; con rossore m’accorgo, e ve lo confesso, di non avere ancora imparato a pregare. Voi mi prometteste che qualunque grazia avrei chiesto a nome vostro al Divin Padre mi sarebbe concessa: quidquid petieritis Patrem in nomine meo, dabis vobis. Ma io gli ho dimandato tante cose, ed ancora non mi trovo esaudito. Forse che le suppliche mancano delle debite disposizioni? Non può essere altro: ne sono convinto. Per ciò, Gesù mio, e mio Divin Maestro, oggi mi rivolgo a Voi con preghiera della più profonda pietà, onde vogliate intercedere per me. Almeno insegnatemi una formola di preghiera, che riesca sicuramente accetta al Padre Vostro, e lo muova, almeno propter importunitatem, a rendermi consolato.
2. Eterno Divin Padre rimirate il Figliuol vostro: respice in faciem Christi tui, ed ascoltatelo! Un giorno agli Apostoli, ed a noi, Voi ingiungeste di doverlo ascoltare: Ipsum audite! Ma oggi io supplico Voi di ascoltare Lui, che da quest’Altare vi parla e vi prega per me. Uditelo!
3. Pater noster qui es in cœlis, sanctificetur nomen tuum! O celeste Divin Padre, è tanto l’amore che ti porto, che non desidero altro che di saperti e di vederti da tutti conosciuto, riverito, benedetto ed amato. Voglio che l’adorabile Nome Tuo sia da tutte le creature del cielo e della terra quotidianamente invocato, lodato e santificato, essendo Tu il loro Creatore e provvidentissimo Conservatore.
4. Adveniat regnum tuum! Ti prego di discendere dal cielo a stabilire il regno della tua grazia e del tuo amore nelle anime da Te create ad immagine e similitudine tua, sì che si possa dire che Tu regni sul cuore degli uomini, e che gli uomini portando la divina tua legge scolpita in cuore, ti si appalesino coi fatti sudditi divoti e fedeli osservatori de’ tuoi santi consigli.
5. Fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra! Deh! gli aiuta; affinchè tutti i fratelli che ti raccomando, conosciuta che abbiano la tua santissima volontà, la possano e la sappiano eseguire e compire perfettamente, come feci io vivente tra loro e come si fa dagli Angeli tuoi nel cielo e da’ tuoi giusti sulla terra.
6. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie! Oggi, ed ogni giorno dona ai tuoi poverelli, che lo dimandano, quel cibo spirituale che loro abbisogna alla salute e santificazione dell’anima, ed anche il pane materiale per la nutrizione e conservazione della sanità e forza corporale; onde possano impiegarsi totalmente, anima e corpo, nel tuo santo servizio. E poichè in questo Eucaristico Sacramento io mi sono costituito e trasformato sostanzialmente in quel Pane Vivo che alle anime dà e conserva la vita di grazia, per ciò ti prego di concedere a questi tuoi figli, e miei fratelli, di profittarne quotidianamente, con tale disposizione e fervore, che torni loro ad accrescimento di salute, di grazia, di fortezza e di carità: Panem de coelo præstitisti eis, omne delectamentum in se habentem. Sì, Padre! Fa che lo gustino tanto questo mio Pane celeste, che ne diventino avidi, e li trasformi in me, com’io sono transustanziato in esso. Questo Pane di vita li mantenga uniti con me, ut in me maneant, et ego in eis; di maniera che io ed essi restiamo sempre insieme congiunti con indissolubile e sostanziale amore. Allora Tu pure gli amerai tanto, che discenderai meco nei loro cuori, ed in essi fermeremo insieme la nostra stanza con perpetua permanenza: ad eos veníemus, et mansionem apud eos faciemus.
7. Et dimite nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris!
Io ti supplico ancora, o Padre, da parte loro, di condonarli di tutti i debiti che hanno contratto con la tua divina giustizia; giacchè anch’essi sono disposti e pronti a condonare ai loro fratelli debitori tutto quanto dovrebbero rifar loro nell’onore, nella roba, e nell’amore. In nome loro io ti prometto che faranno com’io feci dalla croce: perdonando a chi gli abbia offesi o con parole e maldicenze, o con atti ingiusti e vituperosi, onde assicurarsi che Tu perdoni loro tutte le offese da essi fatte alla Tua Divina Maestà. Anzi io voglio, come lo vuoi Tu, ch’eglino sieno i primi a perdonare cordialmente e totalmente ai loro offensori, per assicurarli meglio del perdono tuo generale di ogni colpa e di ogni pena.
8. Et ne nos inducas in tentationem! E siccome i miei raccomandati riconoscono e confessano la propria debolezza ed impotenza a conservarsi fedeli e costanti versi di Te e verso di me nell’adempimento dei proprî doveri e nella osservanza della nostra divina legge, così sentendo e sperimentando in se, che senza la efficacia del nostro aiuto sono insufficienti a resistere alle tentazioni de’ loro nemici spirituali, Ti chiedo per l’onor nostro di non permettere che cedano giammai a qualsivoglia diabolica insidia, onde non cadano nella tentazione; ma li libera da ogni male presente e futuro, spirituale e corporale: sed libera nos a malo; amen.
9. Ah così sia, Gesù mio; e così sia! Alla vostra voce e preghiera unisco la mia con il più intimo affetto della mente e del cuore.
10. Eterno Divin Padre, con l’eco della voce ch’esce dal Cuore del Santissimo Figlio vostro, vi rinnovo qui la stessa supplica sua. Esauditemi pro reverentia sua!… Con la grazia vostra togliete qualsivoglia colpa e difetto che faccia ostacolo al corso della vostra liberalità, e che possa intralciare i benefici del Vostro Figlio coeterno nell’anima mia.
11. E Voi, graziosissimo mio avvocato Gesù, che siete tanto appassionato del bene mio, tenetevi sempre unito a Voi; immedesimate il mio con il Cuor Vostro amantissimo, affinchè per Voi le mie preci salgano fino al Padre, e gli tornino accette, ed io ne sia esaudito. Oh quando sarà che potrò venire a unirmi con Voi su in cielo?… Gli è pur lungo e periglioso quest’esiglio terrestre: Ehi mihi, quia incolatus meus prolungatus est! È vero che per degnazione vostra godo ancor quì la graziosa vostra compagnia, e posso conversare con Voi quanto voglio; ma quì si sta sempre con timore e tremore di potervi perdere. Fatemi morire, Signore, pria che m’abbia a toccare cotanta sventura.
12. E Voi Maria Madre del mio Gesù, che piena di grazia ora siete con Lui nella pienezza della gloria, fatemi parte della grazia vostra, affinchè possa poi partecipare alla vostra gloria. Voi che siete stata sempre unita a Lui qui in terra, perpetuate l’unione del cor mio col suo. O benedetta da Dio fra tutte le donne, che ci deste Gesù, Frutto del Ventre vostro beato, datemi la vostra benedizione, fatemi benedire anco da Lui. O Maria, Madre di Dio, quando il Figliuol Vostro chiamerà l’anima mia all’Eternità accompagnategliela Voi, e pregatelo per me, povero peccatore, adesso ed allora onde mi unisca con Lui per non separarmene mai più!
13. O Giuseppe, Vicario del Divin Padre sopra Gesù, tenetemi tanto stretto a questo caro Divin Figlio, che d’ora in poi non possa più pensare che a Lui, che parlare di Lui, come faceste Voi in vita, per goderlo con voi in cielo, e così sia!
O BONE JESU
Ne permittas me separari a te!
Ab hoste maligno defende me;
In hora mortis meæ voca me,
Ut cum Sanctis et Angelis tuis laudem te
Per infinita saecula saeculorum, amen.
Francesco Spinelli