venerdì 4 settembre 2020

Nelle prove difficili, trionferanno solamente coloro che alzano le mani assieme a Me, tenendo in alto il Rosario, chiedendo perdono per tutti i peccati dell’intera umanità.



Messaggio della Santissima Vergine Maria dato a Discipulo in Fatima – Portogallo 


24 settembre 2018

Amati figli Miei che ascoltate la voce della vostra Madre che viene diretta a tutti i cuori dei Miei figli molto amati. Ciascuno nel suo idioma, ciascuno nella sua lingua, capirà e comprenderà la gravità e l’urgenza di vivere questo messaggio, che vi trasmette dal Suo Cuore Immacolato, la Madre della Grazia e del Verbo Eterno, la Madre dell’Amore e dell’umiltà, la Madre della castità e della santità.

Amati figli Miei, la terra intera, popoli e nazioni, stanno entrando in confusione, non cercano Dio sinceramente con il cuore e questo ferisce il Cuore di vostra Madre, che supplica sempre per voi, che continua sempre a benedirvi e che continua ad inviarvi questi avvertimenti, con la certezza che sarà ascoltata e non ignorata e che farete quello che il Cielo dirà attraverso i Miei strumenti, i profeti, che sono docili allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo si impossessa delle loro lingue, delle loro gole, delle loro parole, per trasmettere, come rugiada fresca in un ardente deserto, il messaggio del Mio Cuore Immacolato, per tutti i popoli della terra.  

Due dei Miei bei bambini… Ho dovuto portarmeli via da questa terra, con Me…
Per sei mesi ho parlato in questa terra, in questo luogo ed in America Latina ho parlato in modo molto speciale per quattro giorni soltanto. (Apparizioni della Madonna di Guadalupe)

E anche se vostra Madre... parlasse un giorno soltanto, un mese o un anno o per molti anni, quello che vostra Madre vi dice in poche parole o molte parole… vostra Madre sa che le Sue Parole non cadono nel vuoto…

Perché ci sono figli che Mi ascoltano, perché ci sono figli che Mi ubbidiscono in tutta la terra, ai quali sono giunti i Miei avvertimenti ed i Miei Messaggi.

In questo luogo dove Mi Sono manifestata per la prima volta al monto intero, come vostra Signora del Santo Rosario, dissi al mondo:

Pregate il Rosario perché è un Pegno di Salvezza per le vostre anime, destino della gloria eterna e protezione per i flagelli e le calamità che presto si avranno sulla terra intera, che fanno parte della disobbedienza, come corrispettivo alla disobbedienza, ai peccati, alle colpe e alle mancanze gravissime che si commettono in tutto il mondo, dall’Africa fino all’Asia, in America Latina e in tutto il continente, offendendo il vostro Padre  Celeste con ogni genere di peccati, di sacrilegi e con ogni genere di attitudini che non riflettono la santità, che non danno testimonianza che Mio Figlio Gesù è Santo ed il Suo Sacrifico fu Santo. Si invalida il Sacrificio della Croce, celebrando altri sacrifici che non sono graditi al vostro Padre Celeste, perché voi pretendete di giustificare i vostri peccati, credendo che Dio non ve ne chiederà conto.


In questi momenti critici per la Mia Chiesa, in questi momenti critici per il Resto Fedele, che ora si sta battendo in una lotta frontale e terribile contro le
forze delle tenebre… Io vengo per fare un Appello urgente.

Dovete capire, figli Miei di tutta la terra, che questo sarà l’ultimo dei messaggi
più forti diramato da questo luogo, portati dai Mie Angeli e dai Miei Profeti in tutti i luoghi e gli angoli della terra, dove si benedice e si glorifica il nome del Mio Santo Figlio, vostro Signore Gesù Cristo.

Il Cielo sta reclamando il sangue di tanti crimini dell’aborto che vengono commessi ogni giorno, il Cielo sta reclamando le ingiustizie nei confronti dei poveri, degli orfani, delle vedove.
Il Cielo sta reclamando il vostro modo di agire, perché vi siete dimenticati del Dio che dà la vita e vi siete abbracciati ai demoni, per danzare al ritmo della musica del mondo, una musica diabolica che evoca i poteri maligni delle tenebre e senza rendersene conto i Miei figli si trovano intrappolati in questi poteri maligni delle tenebre.

Per questo verrà la purificazione e la tribolazione.
Ormai è vicina… Preparatevi figli Miei.

In Europa si sentiranno le grida di guerra, il fragore della battaglia e ci saranno le lacrime ed il pianto. Il lutto ed il sangue copriranno le strade d’Europa.

L’America Latina tremerà e si griderà con angoscia al Cielo perché la
Terra si muoverà e si formeranno spaccature enormi, dalle quali usciranno fuoco, lava e ceneri.

Le tormente saranno implacabili sui popoli che sono stati segnati, le strade si inonderanno ed i fiumi si riempiranno, le case saranno inondate e ci sarà tristezza, pianto e desolazione.


Ma… se tutti si unissero… con un solo cuore al Mio Cuore Immacolato, Io, vostra Madre, vi assicuro che niente di tutto questo succederebbe….

Però ci sono solo poche anime nel mondo che sentono il desiderio di riparare e di espiare per le colpe e per i peccati di idolatria.
Perché sulle colline e sui monti sono stati costruiti altari a satana per offrire sacrifici di animali, per offrire sacrifici di persone, credendo ed anelando di poter ottenere potere su tutti gli uomini, di avere comodità, piacere, denaro.  
Però.. Oh… poveri figli Miei, che gemono perché sono rimasti orfani, perché non sono accorti, non hanno invocato dal profondo del loro cuore l’ausilio Divino che Io vi offro tramite il Mio Cuore Immacolato.

Nelle prove difficili, trionferanno solamente coloro che alzano le mani assieme a Me, tenendo in alto il Rosario, chiedendo perdono per tutti i peccati dell’intera umanità.


Ah…. Oceania e Paesi Bassi dell’est e del sud est, avete il tempo giusto ed esatto per pentirvi delle vostre cattive opere, perché non ci sarà un altro tempo di misericordia e di bontà come quello che ora state ricevendo.

In questo giorno, attraverso questo Messaggio del Mio Cuore Immacolato, scaturirà la pace per tutti quei popoli e quelle nazioni che hanno invocato il Mio Aiuto ed hanno implorato la Mia Protezione.

Amati figli, il mondo presto si agiterà, con notizie ed accadimenti terribili.
Sarà difficile credere a quello che starà succedendo, ma il mondo non cambierà, solo una piccola parte degli abitanti della terra rientrerà nella ragione e in coscienza chiederà perdono…

Ed Io farò in modo che le preghiere dei Miei figli eletti a favore dei peccatori siano moltiplicate per sette volte, perché costoro non sanno che l’angelo della morte sta facendo la ronda ai porti, alle città sovrappopolate e in ogni luogo, nelle strade, nei campi e sulle montagne piene delle maledizioni di satana. Voi, figli Miei, siete chiamati a combattere gli effetti di quella maledizione, quindi siate come veri figli di Dio, confessate sinceramente ciascuno dei vostri peccati, perché ogni confessione sarà un eccellente atto di riparazione al Cuore di Gesù, che continua ad essere trapassato come venne trapassato sulla Croce dalla lancia del soldato. E quel Sangue e quell’Acqua, inonderanno il mondo perché rappresentano la Luce della Redenzione, della Misericordia e della Verità, che giungerà senza tardare a tutti coloro che si manterranno saldi, con gli orecchi attenti, con la volontà disposta ad offrirla in totale abbandono al Divino Volere della Santissima Volontà di Dio, vostro Creatore, come avvenne del Mio piccolo Francesco e della Mia piccola Giacinta e della Mia piccola Lucia.
Per questo, Io continuo a cercare anime che soddisfino la Giustizia Divina prima che giunga il flagello.

Così sceglierò da tutti i popoli della terra, i piccoli, i semplici, quelli che non sanno nulla, per umiliare i potenti, per umiliare la conoscenza di coloro che dicono di capire tutto.
 

Una luce… si sta sprigionando in questo momento… qui, in questo luogo… un’aria nuova sta arrivando in questo momento, qui, in questo luogo…

Il Mio Cuore Immacolato la porterà su tutta la terra, affinché in questo preciso momento sappiate e capiate che non c’è forza maggiore sulla terra di quella che emana come Fiamma di Fuoco Interminabile, Inestinguibile dal Mio Cuore Immacolato.  

Desidero stendere il Mio manto su coloro che patiscono la persecuzione perché difendono il Vangelo, perché difendono la Vera Dottrina della Chiesa.
Io proteggo costoro sotto il Mio Manto e nel Mio Cuore, perché non si indeboliscano moralmente, perché abbiano coraggio e perché la battaglia si è intensificata, ma in questa lotta avete a vostro favore San Michele, San Gabriele e San Raffaele Arcangeli.
 

Le strade di alcuni paesi del Centro America saranno bagnate dal sangue, nelle strade ci sarà spazzatura ed odore di morte.

Sulle colline e sulle montagne ci sarà un disastro totale. Molti popoli della terra saranno confusi nella fede e non sapranno dove andare.

Ma voi che avete ascoltato questi messaggi, che li conoscete, direte a quelli che non li conoscono di rimanere fedeli, perché coloro che rimarranno fedeli fino alla fine, riceveranno nelle loro vite le promesse del Cielo Nuovo e Terra Nuova che sta per avere inizio.


Silenzio….

….Desidero dirvi che siate preparati ai momenti che tra poco si presenteranno e non fatevi cogliere di sorpresa né dall’apatia, né dalla tristezza, né dallo scoraggiamento perché, accada quello che accada, succeda quello che succeda sulla terra, voi avete il Mio Amore di Madre che da questo luogo scaturirà come un raggio di Luce per tutti i popoli e le nazioni della terra.


Da qui vennero stabiliti i Giudizi di Dio e da qui si stabilirà il Trionfo Finale del Mio Cuore Immacolato nel mondo intero. Il Signore avrà compassione e Misericordia e si mostrerà glorioso a tutti quelli che avranno creduto, li libererà da tutti i mali e li curerà di tutte le loro malattie.

È arrivato il tempo della grazia e della giustizia, della Misericordia Divina del Sacro Cuore di Mio Figlio Gesù Cristo.

 

 A Lui rendete sempre Gloria e lodatelo, perché è la garanzia della vostra salvezza, perché è la forza che vi porterà al Cielo, perché è la forza che vi introdurrà nel Cielo Nuovo e nella Terra Nuova, nello spazio geografico che Io ho mostrato al Mio piccolo Discipulo, dove bisognerà stabilire immediatamente i luoghi sacri per la preservazione dei Dogmi e della Fede…

Quindi… Il Mio Cuore Immacolato brillerà su queste comunità e avranno la forza di resistere a tutto quello che deve venire…
Non avranno nessuna paura, perché la Croce Gloriosa starà diffondendo luce costantemente dal firmamento, prima che il fuoco dell’Avvertimento consumi la terra intera e tutto, che sia un albero verde o secco, ed ogni pianura ed ogni fiume ed ogni monte ed ogni montagna sarà purificata dal fuoco…


Alla fine, vi dico che avrete una purificazione con un Fuoco Celeste, i vostri cuori arderanno nell’Amore per Dio. Io infiammerò i vostri cuori, quelli di tutti i Miei figli che siano fedeli dell’Amore per Dio, che pregheranno il Rosario nel cuore della notte o alle prime ore del mattino.



Silenzio.

Io Sono la vostra Signora del Rosario, vi benedico con il Bambino Gesù, vi benedico assieme a San Giuseppe, vi benedico assieme a Padre Pio.


Siate benedetti figli Miei, siate pieni di gioia e di pace.

Tornate contenti alle vostre case, perché qui Ho colmato i vostri cuori con la Luce del Mio Sguardo e con l’Amore di Gesù Cristo, il Mio Figlio amato.
 Amen, amen, amen.
Ave Maria Purissima concepita senza peccato
Ave Maria Purissima concepita senza peccato
Ave Maria Purissima concepita senza peccato

Un comunicato approssimativo



Accade nell’Arcidiocesi di Palermo, retta da Mons. Corrado Lorefice, già fattosi notare per i suoi giri in bicicletta nel presbiterio della Cattedrale.


La vicina cittadella di Villabate era salita alla ribalta per il rifiuto del parroco, don  Leonardo Ricotta (vedi foto in alto), di distribuire la Comunione con i guanti: gesto sacrilego, aveva denunciato il parroco. La notizia era stata diffusa il 16 maggio. Il 23 maggio, l’ufficio stampa dell’Arcidiocesi ha emesso un comunicato in cui rende noto che il parroco avrebbe dato le dimissioni a partire dal 21 maggio.

Non è vero che il parroco sarebbe stato rimosso dall’Arcivescovo, precisa il comunicato. Cosa che sembra inverosimile. Il sospetto è che il comunicato non dica cose esatte, sospetto che diventa quasi certezza quando si legge il seguito dello stesso comunicato.

Il comunicato non dice una parola sull’uso dei guanti di lattice che deve indossare il celebrante per distribuire la Comunione sulla mano ai fedeli, in base al “protocollo” firmato da Cardinale Bassetti, Presidente della CEI, e dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, controfirmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Dice invece che “la prassi di distribuire la comunione nelle mani è in conformità alle norme emanate dal Magistero della Chiesa”. E dice quindi una cosa inesatta, poiché non c’è un documento del Magistero in merito a tale “prassi”.
Lo stesso comunicato, per giustificare la sua inesattezza, ricorda che l’Istruzione Redemptionis Sacramentum [della Congregazione per il Culto Divino] afferma: “Se un comunicando, … vuole ricevere il sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia”.
Ma questa non è una “norma” del Magistero, è piuttosto la concessione di una deroga, per lo più condizionata dalla espressa richiesta del fedele; deroga che afferma implicitamente che la “norma” non è distribuire la Comunione sulla mano, ma sulla lingua. Il comunicato si sbaglia, quindi. E a nulla vale che ricordi che un’istruzione della CEI: “ammette la comunione nelle mani”; perché neanche questa è una “norma” del Magistero; sia perché la CEI non fa Magistero, sia perché si dice “ammette”, non “ordina” o “dispone”.
Chi ha scritto il comunicato è alquanto approssimativo.

Il comunicato prosegue, inoltre, facendo una precisazione circa la celebrazione secondo il Messale del 1962. E anche qui è impreciso e approssimativo. Tale celebrazione era stata preferita dal parroco Don Ricotta, perché prevede la distribuzione della Comunione sulla lingua, e senza guanti.
Scrive il comunicato: “celebrare … esclusivamente col Rito Romano … del 1962, escluderebbe dalla partecipazione alla Messa la porzione di popolo di Dio che desidera prendervi parte attivamente secondo la forma ordinaria del Messale di Paolo VI, attualmente in uso”.

Questa affermazione è ancora più imprecisa e confusa.
Innanzi tutto, nel Messale di Paolo VI non vi è un modo speciale di “prendere parte attivamente” alla celebrazione della Messa. Da questo punto di vista, assistere alla Santa Messa celebrata secondo i due riti non muta la partecipazione dei fedeli, neanche per quanto riguarda la distribuzione della Comunione.

Il comunicato, però, sottolinea “prendere parte attivamente”; come se questo fosse possibile solo con l’uso del Messale di Paolo VI. La suggestione non è fondata sulla realtà, ma su un pregiudizio: infatti, né l’uso del latino, né l’orientamento del celebrante, né tampoco la distribuzione della Comunione esclusivamente per mano del celebrante, diminuiscono la partecipazione “attiva” dei fedeli alla celebrazione. Semmai il comunicato sottintende che la “prassi” seguita comunemente nelle celebrazioni odierne è diversa da quella antica; la “prassi”, però, non la “norma“. Non si possono confondere le due cose.

Ne deriva che la precisazione presente nel comunicato: “Personali convincimenti, dunque, presentati da singoli come dottrina autentica, non possono essere imposti ai fedeli”; è una precisazione che riguarda in primis lo stesso estensore del comunicato; il quale, prima di scrivere avrebbe fatto bene a ripassarsi le “norme” relative alla celebrazione della Messa.
Né il richiamo alla potestà del vescovo della diocesi in materia liturgica può chiarire la questione: sia perché qui non si specifica alcuna disposizione emanata dal vescovo, sia perché lo stesso vescovo non potrebbe imporre una qualche pratica sacrilega come l’uso dei guanti di lattice per prendere in mano l’Ostia consacrata.

Quello che viene fuori da questo comunicato è semplicemente un pasticcio, che si vorrebbe far passare per cosa normale e soprattutto esplicativa.
Come dovrebbero regolarsi i fedeli? Non certo risolvendo i pasticci della curia arcivescovile. Piuttosto saranno portati a seguire l’iniziativa chiara e ancorata alla pratica della fede messa in atto dal parroco.
Ma il parroco non è più tale! E allora è meglio che seguano il parroco, comunque, piuttosto che seguire i confusi funzionari di curia e in ultima analisi lo stesso vescovo che li avalla.



di Belvecchio maggio 2020

giovedì 3 settembre 2020

Card. Burke: L’amore del Signore Eucaristico



L’amore del Signore Eucaristico
Per noi nella Chiesa

Nella festa del Corpus Domini, celebriamo con grande solennità il dono del Corpo e Sangue di Cristo, la Presenza Reale di Cristo, nel Santissimo Sacramento. La Santa Eucaristia è il cibo della vita stessa di Cristo per sostenerci nella fede, nella speranza e nella carità, senza limite o condizioni.
Mettiamo dunque da parte ogni dubbio, ogni paura e qualsiasi scoraggiamento nel fare la volontà di Dio.

Quando Mosè era alla fine della sua vita, esortò i membri del popolo di Dio a rimanere fedeli all’alleanza di amore, che Dio Padre ha stretto con loro. Egli spingeva loro a ricordare la misericordia fedele e duratura di Dio, manifestata in modo alquanto impressionante dal dono della manna, un cibo non conosciuto da loro o dai loro padri, ma che li ha sostenuti lungo le tribolazioni del loro pellegrinaggio di quarant’anni nel deserto per arrivare alla Terra Promessa (cfr. Es 16, 35).
Nello spinger loro a ricordare la manna, Egli ha evocato alla memoria il profondo significato del dono del «pane dal cielo» (cfr. Es 16, 4). Dio ha dato loro la manna per far «capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore» (Dt 8, 3).


Fiducia totale in Dio

Come Mosè ha fatto ricordare al popolo di Dio, la fedeltà all’alleanza di misericordia e di amore che Dio Padre ha stretto con loro significa dipendenza totale a Dio ed alla Sua Provvidenza.

Significa fiducia totale: se noi rimaniamo fedeli all’osservanza di ogni Sua parola, Egli provvederà a tutto ciò di cui abbiamo bisogno ed anche di più. Tanto importante fu il significato della manna che Mosè, su comando del Signore, ordinò ad Aronne, Sommo Sacerdote, di metterne da parte una piccola porzione per conservarla per le generazioni successive, quale segno dell’alleanza di Dio con l’uomo (cfr. Es 16, 31-36).
La manna si prefigurò come segno meraviglioso dell’amore fedele e duraturo di Dio nella missione del Figlio nella nostra carne umana, affinché Egli ci salvasse dai nostri peccati e rimanesse in mezzo a noi sempre, quale cibo del nostro pellegrinaggio terreno alla Terra Promessa del Cielo. Questi è il Mistero della Fede, come la Chiesa proclama al momento della Consacrazione nel Santo Sacrificio della Messa. Riferendosi al dono della manna nel deserto, Nostro Signore Gesù Cristo spiegò il Sacramento, grande segno della nostra redenzione ovvero Se Stesso realmente presente per noi come Pane dal Cielo sotto le specie di pane e vino nella Santa Eucaristia.
Egli dichiarò: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo: Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6, 51).
Il significato delle parole di Gesù è chiaro e non ammette equivoci: Egli ci dà sacramentalmente la Sua carne, il frutto del Suo Sacrificio sul Calvario, quale Pane Celeste, per sostenerci lungo il pellegrinaggio terreno, che raggiunge la sua mèta nel Regno dei Cieli.

Celebrare con solennità

Nella festa del Corpus Domini, la Solennità del Ss. Corpo e Sangue di Cristo, il 20 giugno quest’anno, celebriamo con la più grande solennità possibile il dono del Corpo e Sangue di Cristo, la Presenza Reale di Cristo, nel Santissimo Sacramento.

A conclusione della Santa Messa, portiamo l’Ostia Santa, intronizzata nell’Ostensorio, in processione, per aiutarci a ricordare l’amore incommensurabile e incessante di Dio Padre per noi nel Suo unigenito Figlio, Gesù Cristo. La Sacra Ostia è come la manna, un segno impressionante dell’alleanza di amore di Dio con noi, ma anche incommensurabilmente di più. È il vero Sacramento, è il Corpo di Cristo offerto per noi, per la nostra eterna salvezza.
Portando la Sacra Ostia in processione, il sacerdote celebra più volte la benedizione del Santissimo Sacramento. Per il Rito della Benedizione, Cristo Stesso nel Santissimo Sacramento ci benedice e benedice tutto attorno. Le mani del sacerdote sono coperte dal velo omerale per render chiaro che è il Signore Stesso, realmente presente nel Santissimo Sacramento, a benedirci.
Celebrando con la più profonda gioia e gratitudine il dono del Corpo e Sangue di Cristo nel Santissimo Sacramento, le parole ispirate di Mosè risuonano nelle nostre orecchie con forza particolare. Benedetti nel partecipare al Sacrificio Eucaristico e nel dar culto al Santissimo Sacramento, frutto del Sacrificio Eucaristico, come potremmo dimenticare la fedeltà e la permanenza dell’amore e della misericordia di Dio per noi? Come potremmo cedere al dubbio circa il destino eterno del nostro pellegrinaggio terreno? Come potremmo cadere nella trappola più insidiosa di Satana, la tentazione allo scoraggiamento nel fare la volontà di Dio sopra ogni cosa, come ci è annunciato nel Decalogo ed esemplificato pienamente e perfettamente nelle virtù del Nostro Signore Gesù?
La vita eterna

Gesù Cristo, Dio Figlio Incarnato, Dio Figlio che ha versato la Sua Vita per noi sulla Croce, rimane sempre nella Chiesa e, nel modo più pieno e meraviglioso, nel Sacramento della Santa Eucaristia. Ricordiamo le Sue parole nel Vangelo: «Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me» (Gv 6, 57).

Nel suo commento per la festa del Corpus Domini, in L’anno liturgico, Dom Prosper Guéranger dichiara: «Il Verbo di Dio è dunque venuto in mezzo agli uomini, perché avessero la vita e l’avessero in abbondanza (Gv 10, 10). E siccome è proprio del cibo accrescere e mantenere la vita, Egli si è fatto cibo, cibo vivente e vivificante disceso dai cieli. Partecipando essa stessa della vita eterna, che attinge direttamente al grembo del Padre, la carne del Verbo comunica questa vita a chi la mangia».
Il Cuore di Gesù, perforato dalla lancia del centurione romano sul Calvario, rimane sempre aperto per noi. Gesù Cristo, seduto nella gloria alla destra di Dio Padre, non cessa mai di effondere in abbondanza dal Suo Sacratissimo Cuore la misericordia e l’amore di Dio nei nostri cuori.
In comunione col Corpo e col Sangue di Cristo

San Paolo, indirizzandosi ai primi cristiani di Corinto, che cominciarono a prendere la Santa Eucaristia come qualcosa di scontato ed a trasformare il Sacrificio Eucaristico in un’occasione per eccessi nel mangiare, rivelandosi apertamente negligenti verso affamati e bisognosi, dichiarò: «Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?» (I Cor 10, 16).

La Santa Eucaristia che adoriamo il giorno del Corpus Domini con grande solennità è veramente la nostra comunione col Corpo e Sangue di Cristo. La Santa Eucaristia è il cibo della vita stessa di Cristo per sostenerci nella fede, nella speranza e nella carità, senza limite o condizioni. Nella presenza del Santissimo Sacramento, siamo ispirati con nuovo entusiasmo e nuova energia a vivere in Cristo. Grazie alla Santa Comunione viviamo veramente in Cristo e siamo mandati, con Cristo, da Dio Padre a compiere la Sua missione di salvezza del mondo. Dobbiamo allora mettere da parte ogni dubbio, ogni paura e qualsiasi scoraggiamento nel fare la volontà di Dio, perché Cristo, che viene ad abitare in noi, compirà in noi quello che noi soli non saremmo mai capaci di compiere.
Pieni di profonda meraviglia

Mentre Cristo ci unisce a Se Stesso nel Sacrificio Eucaristico, preghiamo che le nostre menti siano sempre piene della memoria del Santissimo Sacramento e i nostri cuori pieni dell’amore per il nostro Signore Eucaristico. Preghiamo che, di fronte al grande mistero dell’amore di Dio Padre per noi in Gesù Cristo, manifestato soprattutto nel Sacrificio Eucaristico, siamo sempre pieni della più profonda meraviglia e della gioia, che nessuno ci può rubare. Che la nostra comunione nel Corpo e Sangue di Cristo trasformi la nostra vita in Lui e ci faccia fedeli e perseveranti strumenti dell’opera salvifica di Cristo nel mondo. Che la nostra processione col Signore Eucaristico porti a noi tutti la Sua benedizione, specialmente a quelli che si trovano in difficoltà, che si sentono lontani da Lui, che sono appesantiti dal dubbio, dalla paura e dallo scoraggiamento nel fare la volontà di Dio nella loro vita.

Grazie al nostro umile servizio, che tutti i nostri fratelli e sorelle riconoscano l’amore del Signore Eucaristico, per loro, nella Chiesa.
Radici Cristiane 

Un grido



Tu, grido di amore che erompe nel mistero di Dio, trasforma la nostra esistenza di uomini in un vero grido d'amore.  
In te l'amore é un grido perché è puro slancio, puro entusiasmo di donazione: rendi partecipi anche noi di tale slancio e tale entusiasmo.  
Tu che hai fatto sgorgare dal cuore dei primi cristiani il grido "Abba, Padre", vieni a riprodurre questo grido in un'anima che renderai più filiale per far scaturire anche in noi la gioia di una più intima familiarità col Padre.  
Tu che non conosci nè stanchezza nè disinganni nell'amore e fai passare nel tuo grido tutta la forza divina, sostieni il nostro povero grido nei momenti di prova e di esaurimento e ridonaci la tua forza.  
Tu che ci riveli le invenzioni dell'amore divino e desideri farcele ammirare, suscita in noi il grido di stupore che esse meritano.  
Tu che contieni nel tuo grido la sostanza dell'essere divino, solleva anche il fondo del nostro essere e fa passare nel nostro grido il desiderio di un abbandono senza riserva.  
Conserva al nostro grido d'amore il suo calore e la sua discrezione: fa che questo grido sia ascoltato non dagli uomini ma da Dio, ed esprima una offerta perenne per la salvezza del mondo.  

Quella cattiva notte



Figli miei, sta arrivando una notte diversa dalle altre. In una notte, tutto il tuo mondo cambierà. Siete pronti? Davvero non lo sei. Non è possibile essere pronti per ciò che accade in quella notte malvagia, a meno che non ti prepari trascorrendo del tempo con Me e la Mia Santa Parola.

Il male prenderà il sopravvento e tu non sarai in grado di fermarlo.   Non sarai in grado di fermarlo nemmeno attraverso una fervida preghiera a Me, poiché tutte le scritture devono essere adempiute, affinché la fine possa venire. Sei la generazione scelta per assistere al Mio Ritorno.

 Figli miei, soprattutto, vorrei che vi occupaste di conquistare anime perdute. Molto presto sarà troppo tardi per loro per scegliere Me. In quella notte malvagia, migliaia e migliaia di anime si risveglieranno per ritrovarsi all'Inferno. Là si sveglieranno anche molte anime che pensavano di essere Mie e professavano il Mio Nome, avendo creduto alle bugie e negato la verità della Mia Santa Parola.

 Sebbene affermassero di essere Miei, non mi diedero tempo. Non hanno trovato il tempo per la Mia Parola. Anzi, aspiravano solo ai propri desideri e soddisfazioni.

Non ci sarà ricorso quando ciò accadrà.

Glynda Lomax


Matteo 15: 8-9

 Questo popolo si avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra; ma il loro cuore è lontano da me.
 Ma invano mi adorano, insegnando per dottrine i comandamenti degli uomini.

Giovanni 14: 1-3

1 Non sia turbato il tuo cuore: tu credi in Dio, credi anche in me. 
 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore: se non fosse così, ve l'avrei detto. Vado a prepararti un posto.
 E se vado a prepararvi un posto, verrò di nuovo e vi accoglierò a me stesso; che dove sono io, là potete essere anche voi.

Rivelazione 13: 1-9

1 E mi fermai sulla sabbia del mare e vidi una bestia salire dal mare, con sette teste e dieci corna, e sulle sue corna dieci corone, e sulle sue teste il nome di bestemmia. 
 E la bestia che ho visto era simile a un leopardo, ei suoi piedi erano come i piedi di un orso e la sua bocca come la bocca di un leone.Il dragone gli diede il suo potere, il suo trono e grande autorità.
 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua ferita mortale fu guarita: e tutto il mondo si meravigliò della bestia.
 E adorarono il dragone che dava potere alla bestia: e adorarono la bestia, dicendo: Chi è simile alla bestia? chi è in grado di fare la guerra con lui?
 E gli fu data una bocca che pronunciava grandi cose e bestemmie; e gli fu dato il potere di continuare per quarantadue mesi.
 E aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nei cieli.
 E gli fu dato di fare guerra contro i santi e di vincerli; e gli fu dato potere su tutte le tribù, lingue e nazioni.
 E lo adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell'Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo.
 Se qualcuno ha orecchio, ascolti.

Card. Burke: il Preziosissimo Sangue e la battaglia per la vita umana




Durante questo mese [di luglio] dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, è opportuno riflettere sull’apostolato fondamentale, che promuove il rispetto per l’inviolabile dignità della vita umana, poiché Cristo ha versato il Suo Sangue per la salvezza di tutti gli uomini.
Esorto i soldati della vita a persistere, sempre più numerosi, nella battaglia contro la cultura della morte: non potremo mai accettare l’attacco ai nostri fratelli e sorelle, innocenti e indifesi.
È il Preziosissimo Sangue di Gesù che ci anima e ci mantiene forti per la battaglia“.
La Chiesa ha designato il mese di luglio per rinnovare la nostra devozione al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.
Meditando sul Preziosissimo Sangue, le nostre menti ed i nostri cuori si volgono a due festività dell’Anno Liturgico.
La prima è il Venerdì Santo, il giorno in cui Nostro Signore Gesù Cristo è morto per noi sulla Croce e, dopo la Sua morte, ha permesso alla lancia del soldato romano di perforare il Suo Cuore, da cui scorsero sangue e acqua (cfr. Gv 19, 34).
Il sangue che fluiva dal lato trafitto era un segno del Preziosissimo Sangue, che scorreva incessantemente dal Suo glorioso Corpo trafitto nel Sacramento della Santissima Eucaristia per la nostra guarigione e forza.

La seconda è la festività del Corpus Domini, in cui celebriamo il grande Sacramento mediante il quale Cristo, nel suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, dimora in noi nella Chiesa.
Nel Preziosissimo Sangue di Nostro Signore, contempliamo il grande Sacramento, il Mistero della Fede, in cui, nelle parole di San Tommaso d’Aquino, «il bene comune spirituale di tutta la Chiesa è contenuto sostanzialmente» (Summa Theologiae, III, q. 65, art. 3, ad 1).
Cristo ha versato il Suo Preziosissimo Sangue per noi nel Sacrificio del Calvario, ma per primo ha versato il Suo stesso Sangue nell’Ultima Cena, istituendo per sempre la Santa Eucaristia.
Ad ogni sacrificio eucaristico, Lui rende sacramentalmente presente il sacrificio del Calvario (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1324).

L’Alleanza restaurata. Con il Preziosissimo Sangue di Dio, il Figlio Incarnato, Dio Padre ha portato a compimento l’alleanza che aveva stretto con noi al tempo del peccato originale. Dopo che Adamo ed Eva, nostri progenitori, ebbero gravemente spezzato la comunione con Dio con il peccato capitale dell’orgoglio, Dio, nel Suo inesauribile e generoso amore, promise di restaurare l’alleanza con Lui estirpando il peccato dalla nostra natura umana e dandoci la vita eterna (cfr. Gn 3, 15).
Nel corso dei secoli, che hanno preceduto la grande opera dell’Incarnazione Redentrice, Dio Padre ha rinnovato la Sua alleanza con noi, simboleggiata nel modo più sorprendente dall’effusione del sangue dell’Agnello Pasquale al tempo dell’Esodo.
Il sangue dell’Agnello Pasquale salvò i nostri antenati nella fede dalla morte e fu la prefigurazione dello spargimento del sangue dell’Agnello di Dio, che in verità toglie i peccati del mondo, salvandoci dalla morte eterna (cfr. Es 12, 3-13; e Gv 1, 29).
Nelle parole della Lettera agli Ebrei: «[Cristo] entrò una volta per sempre nel santuario, non attraverso il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna» (Eb 9, 12).

Nella celebrazione del Preziosissimo Sangue, Dom Prosper Guéranger in L’Anno liturgico commenta: «Il sangue di Cristo deve essere per noi in quest’ora il sangue del testamento, il pegno dell’alleanza che Dio ci propone, la dote costituita dall’eterna Sapienza che invita gli uomini a quella divina unione di cui lo Spirito di santità procura senza fine il compimento nelle nostre anime».
Adorando il Preziosissimo Sangue di Gesù, rallegriamoci del grande mistero dell’amore perenne di Dio verso noi, il Suo matrimonio con noi, sigillato dall’antica Alleanza, che si consuma nell’effusione del Preziosissimo Sangue del Suo unico Figlio generato. Attraverso l’effusione del Preziosissimo Sangue di Gesù dal Suo glorioso Cuore trafitto, lo Spirito Santo dimorerà sempre nei nostri cuori e noi a nostra volta rispondiamo con l’amore puro, altruista, fedele e duraturo per Dio. Lo Spirito Santo purifica e rafforza i nostri cuori nell’unione con il Sacro Cuore di Gesù.
L’apostolato fondamentale. Durante questo mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, è opportuno riflettere sull’apostolato fondamentale che promuove il rispetto per l’inviolabile dignità della vita umana, poiché Cristo ha versato il Suo Sangue per la salvezza di tutti gli uomini.
Prima di tutto, incoraggio i tanti, eccellenti e instancabili leader pro-life in tutto il mondo ed esorto questi soldati della vita a persistere, sempre più numerosi, nella battaglia contro la cultura della morte e in difesa della civiltà della vita e dell’amore.
È una battaglia lunga e ardua, ed è facile scoraggiarsi. C’è chi dice che l’aborto sia ormai la “legge della terra”; una legge stabilita e che, quindi, dovremmo accettare. Ma non potremo mai accettare l’attacco ai nostri fratelli e sorelle innocenti e indifesi.
Non potremo mai arrenderci dal difendere i più vulnerabili.
Non dobbiamo mai smettere di lottare per coloro che non hanno il potere di difendersi.
È il Preziosissimo Sangue di Gesù che ci anima e ci mantiene forti per la battaglia.

Le parole che aprono l’enciclica Evangelium Vitae di papa Giovanni Paolo II sottolineano il ruolo fondamentale dell’apostolato del rispetto della vita umana: «Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù. Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura».
Il Vangelo della Vita è stato insegnato per la prima volta durante la creazione del mondo, quando Dio ha scritto la Sua legge nel cuore degli uomini; una legge il cui primo precetto è il rispetto della vita umana.
Dio rimarca continuamente la sua legge sulla salvezza nel cuore di ogni uomo e donna che chiama ad essere.

Giustamente, è chiamata legge naturale, perché adatta i nostri pensieri, parole e azioni alla realtà oggettiva del mondo in cui viviamo e di cui siamo gli amministratori.
Infatti non ci sorprende che la prima manifestazione del disordine fondamentale e devastante introdotto dal peccato originale sia stata l’omicidio di Abele da parte di suo fratello Caino (cfr. Gen 4, 1-16).
Cristo, mediante la sua Incarnazione Redentrice, ci dà la forza divina, per poter veramente vivere in accordo con ciò che il nostro cuore ci insegna nel profondo del nostro essere.

Una forte testimonianza. Il primo e fondamentale modo di irradiare la verità che Nostro Signore Gesù ci insegna immancabilmente è una forte testimonianza della dignità inviolabile di tutta la vita umana, dal momento del concepimento al momento della morte naturale.
La nostra conversione personale e la trasformazione del mondo verso cui è diretta la nostra fede cristiana devono, prima di tutto, trovare espressione nel salvare e nel promuovere ogni vita umana, in particolare quella «del più piccolo dei miei fratelli», secondo l’insegnamento di Nostro Signore nella parabola sul giudizio universale (cfr. Mt 25, 40, 45).
Nella sua esortazione apostolica post-sinodale Christifideles Laici, «Sulla vocazione e la Missione dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo», papa Giovanni Paolo II ha descritto la situazione contemporanea della Chiesa in un mondo sempre più secolarizzato, segnato dalla diffusione pervasiva e costante del relativismo, che «ispirano e sostengono una vita vissuta. come se Dio non esistesse».
Non a caso, in Evangelium Vitae, rivolgendosi alla cultura della morte che segna tragicamente una società totalmente secolarizzata, si fa riferimento a un modo di vivere lontano da Dio e dall’ordine con cui ha creato il mondo e, soprattutto, l’uomo.
Dichiara: «In realtà, vivendo, come se Dio non esistesse, l’uomo smarrisce non solo il mistero di Dio, ma anche quello del mondo e il mistero del suo stesso essere».
E prosegue nel descrivere questa condizione che «conduce inevitabilmente al materialismo pratico, nel quale proliferano l’individualismo, l’utilitarismo e l’edonismo» ed in cui l’uomo confonde il suo stesso essere con beni e piaceri materiali, rifiutando la sofferenza perché insignificante e vedendo il proprio corpo e la sessualità astratti dalla propria persona.

Le conseguenze della predicazione del Vangelo della vita sono evidenti. Dopo aver descritto le basi filosofiche della cultura della morte, papa Giovanni Paolo II ne trae questa conclusione: «Nella prospettiva materialistica fin qui descritta, le relazioni interpersonali conoscono un grave impoverimento. I primi a subirne i danni sono la donna, il bambino, il malato o il sofferente, l’anziano. Il criterio proprio della dignità personale – quello cioè del rispetto, della gratuità e del servizio – viene sostituito dal criterio dell’efficienza, della funzionalità e dell’utilità: l’altro è apprezzato non per quello che è, ma per quello che ha, fa e rende. È la supremazia del più forte sul più debole».
Ad esempio, il mondo di oggi è sempre più testimone della supremazia di potenti forze economiche e politiche, che fingono di definire la vita umana e la sua culla nel legame fedele e duraturo dell’uomo e della donna nel matrimonio.

La frattura tra Vangelo e Vita. Papa Giovanni Paolo II specifica che l’adempimento della responsabilità dei fedeli laici richiede che essi possano «superare in sé stessi la frattura tra il Vangelo e la vita, ricomponendo nella loro quotidiana attività in famiglia, sul lavoro e nella società, l’unità d’una vita che nel Vangelo trova ispirazione e forza per realizzarsi in pienezza».
Nella nostra epoca, in modo particolare, dobbiamo invocare l’aiuto della grazia divina per superare qualsiasi separazione del Vangelo dalla vita, specialmente in ciò che riguarda il cuore del Vangelo: salvare e promuovere la vita umana.
Il Preziosissimo Sangue di Cristo, che scorre dal glorioso Cuore trafitto di Gesù nei nostri cuori, deve ispirare e animare ogni aspetto della nostra vita, in accordo con la verità del Vangelo, che manifesta in modo così potente.

Sottolineo l’importanza di aumentare e sostenere gli strumenti realmente pro-life e pro-family e di organizzare manifestazioni pubbliche a sostegno della dignità inviolabile della vita umana innocente e dell’integrità della famiglia.
La cultura della morte avanza, in gran parte, a causa della mancanza di attenzione e informazione da parte del pubblico in generale.
Inoltre, il pensiero anti-vita e anti-famiglia portato avanti dai media confonde, corrompe le menti e i cuori manipolando le coscienze lontano dalla legge scritta da Dio nel cuore di ogni uomo.

Una strategia pro-life. Papa Giovanni Paolo II dice nell’Evangelium Vitae: «Urgono una generale mobilitazione delle coscienze e un comune sforzo etico, per mettere in atto una grande strategia a favore della vita. Tutti insieme dobbiamo costruire una nuova cultura della vita: nuova, perché in grado di affrontare e risolvere gli inediti problemi di oggi circa la vita dell’uomo; nuova, perché fatta propria con più salda e operosa convinzione da parte di tutti i cristiani; nuova, perché capace di suscitare un serio e correttivo confronto culturale con tutti. L’urgenza di questa svolta culturale è legata alla situazione storica che stiamo attraversando, ma si radica nella stessa missione evangelizzatrice, propria della Chiesa. Il Vangelo, infatti, mira a “trasformare dal di dentro, rendere nuova l’umanità”; è come il lievito che fermenta tutta la pasta (cfr. Mt 13, 33) e, come tale, è destinato a permeare tutte le culture e ad animarle dall’interno, perché esprimano l’intera verità sull’uomo e sulla sua vita».
La stessa Chiesa deve affrontare quei suoi stessi membri che, sebbene possano essere attivi nell’operato ecclesiale, «cadono in una sorta di dissociazione tra la fede cristiana e le sue domande etiche a riguardo della vita, giungendo così al soggettivismo morale e a taluni comportamenti inaccettabili».
Rinnovando la nostra devozione al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, riceviamo la chiara ispirazione e il costante incoraggiamento a vivere in Cristo con integrità, esprimendo il Suo amore puro e altruista nella nostra vita quotidiana.
La nostra vita in Cristo non è una questione di idee, è la realtà del Suo Preziosissimo Sangue che anima il nostro stesso essere.
Una delle sue manifestazioni più potenti è l’impegno costante e coraggioso nella battaglia per superare la cultura della violenza e della morte e nel permettere alla civiltà della vita e dell’amore di avanzare.

L’intercessione di Maria Immacolata. Concludo con le parole tratte dalla preghiera con cui papa Giovanni Paolo II chiude l’Evangelium Vitae, invocando l’intercessione di Maria Immacolata: «Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Concedi loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore. A lode e gloria di Dio creatore e amante della vita».  + Card. Raymond Leo Burke

Fonte Radici Cristiane

Separatevi dal peccato e vivete una vita di santità.



"Cari figli,
Ecco il Servo del Signore!

Cari figli, ascoltatemi: dobbiamo aprire le vostre orecchie alla voce del Signore! Ti ama e ti conosce per nome. Umilmente vi chiamo: ecco, è necessaria una nuova vita!
Vi annuncio ovunque che c'è un urgente bisogno di un cambiamento nel comportamento umano. La povera umanità si sta allontanando dalla Grazia di Dio, non farlo! Sono con te e ti invito a pentirti dei tuoi peccati. Avvicinati, senza paura, all'amore misericordioso di mio Figlio Gesù. Ti ama e ti chiama a cambiare vita! Separatevi dal peccato e vivete una vita di santità. Ho scelto questo luogo per invitarvi alla preghiera e alla santificazione dei vostri cuori.
Figli e figlie sparsi in tutto il mondo, invito l'intera chiesa ad est e ad ovest a pregare e ad essere fedele a mio Figlio Gesù Eucaristia. Vi sono molto vicino per aiutarvi e, soprattutto, per rafforzare la vostra fede, perché è necessario. Amo tutti perché tutti sono figli Miei e porto tutti nel mio Cuore Materno. Ho bisogno dell'unità dei vostri pensieri, dell'unità dei vostri cuori e della vostra fede. Vi invito a pregare per l'unità di tutti.
Siate i primi apostoli o discepoli dell'unità!
Ho bisogno di una chiesa rafforzata! Qui voglio dimostrare il mio grande amore per tutti.
Ci sono molte persone separate che hanno bisogno dello spirito di unità. Pregate per le piccole comunità affinché abbiano la forza di sopportare questi tempi difficili. La disunità non è una buona cosa. Sapete che se i vostri cuori sono in disaccordo con la sana dottrina di Cristo, sostenuta dai sacerdoti di mio Figlio Gesù, sono in confusione. La chiesa è sostenuta dalle sue colonne, ma ha bisogno della preghiera di tutti. La chiesa santificante offre conforto spirituale alle anime. Non allontanarti dalla chiesa del mio Gesù, che è nel mondo intero. Dove c'è il Santo Tabernacolo, c'è il piano salvifico per le anime dei poveri peccatori. Inizia l'unità della preghiera per tutti affinché tutti possano venire davanti a Dio con un cuore più bianco della neve.
Che Dio ti benedica e ti conceda la sua pace!
Ti amo! Tutti rimangono nel nome della Santissima Trinità ".