mercoledì 30 settembre 2020

ORACOLI CONTRO GIUDA E GERUSALEMME

 


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9Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: «Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.

Anche questo gesto è unico nella Scrittura. Il Signore tocca la bocca di Geremia per mettere su di essa le sue parole.

Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. Geremia viene costituito profeta.

È questo vero atto di consacrazione. Da questo istante la Parola del Signore è sulla bocca di Geremia. Geremia dirà solo la Parola del Signore.

Nella vocazione di Isaia, sappiamo che il Signore toccò la bocca con un carbone ardente preso dall’altare per purificarlo.

Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo:

«Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria».

Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti».

Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato».

Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». Egli disse: «Va’ e riferisci a questo popolo:

“Ascoltate pure, ma non comprenderete, osservate pure, ma non conoscerete”. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito».

Io dissi: «Fino a quando, Signore?». Egli rispose: «Fino a quando le città non siano devastate, senza abitanti, le case senza uomini e la campagna resti deserta e desolata».

Il Signore scaccerà la gente e grande sarà l’abbandono nella terra. Ne rimarrà una decima parte, ma sarà ancora preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo: seme santo il suo ceppo (Is 6,1-13).

Sulla parola che il Signore mette sulla bocca dei suoi profeti, ecco alcuni passaggi che troviamo nelle Scrittura Santa.

 Mosè disse al Signore: "Mio Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono mai stato prima e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo, ma sono impacciato di bocca e di lingua" (Es 4, 10).

Il Signore gli disse: "Chi ha dato una bocca all'uomo o chi lo rende muto o sordo, veggente o cieco? Non sono forse io, il Signore? (Es 4, 11).

Ora và! Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire" (Es 4, 12).

Tu gli parlerai e metterai sulla sua bocca le parole da dire e io sarò con te e con lui mentre parlate e vi suggerirò quello che dovrete fare (Es 4, 15).

Parlerà lui al popolo per te: allora egli sarà per te come bocca e tu farai per lui le veci di Dio (Es 4, 16).

Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto (Es 13, 9).

Bocca a Bocca parlo con lui, in visione e non con enigmi ed egli guarda l'immagine del Signore. Perchè non avete temuto di parlare contro il mio servo Mosè ?" (Nm 12, 8).

Allora il Signore aprì la bocca all'asina ed essa disse a Balaam: "Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?" (Nm 22, 28).

Balaam rispose a Balak: "Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò" (Nm 22, 38).

Allora il Signore mise le parole in bocca a Balaam e gli disse: "Torna da Balak e parla così" (Nm 23, 5).

Rispose: "Non devo forse aver cura di dire solo quello che il Signore mi mette sulla bocca?" (Nm 23, 12).

Il Signore andò incontro a Balaam, gli mise le parole sulla bocca e gli disse: "Torna da Balak e parla così" (Nm 23, 16).

io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò (Dt 18, 18).

Manterrai la parola uscita dalle tue labbra ed eseguirai il voto che avrai fatto volontariamente al Signore tuo Dio, ciò che la tua bocca avrà promesso (Dt 23, 24).

Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica (Dt 30, 14).

Ora scrivete per voi questo cantico e insegnatelo agli Israeliti; mettetelo sulla loro bocca, perché questo cantico mi sia di testimonio contro gli Israeliti (Dt 31, 19).

"Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca! (Dt 32, 1).

La donna disse a Elia: "Ora so che tu sei uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua bocca" (1Re 17, 24).

Ha risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai senz'altro; ci riuscirai; và e fa’ così (1Re 22, 22).

Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura" (1Re 22, 23).

E disse: "Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva predetto di sua bocca a Davide, mio padre (2Cr 6, 4).

Tu hai mantenuto, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi pronunziato con la bocca l'hai adempiuto con potenza, come appare oggi (2Cr 6, 15).

Rispose: Andrò e diventerò uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; và e fa’ così (2Cr 18, 21).

Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna nella bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura" (2Cr 18, 22).

Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo (2Cr 35, 22).

Attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: "Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni" (2Cr 36, 21).

Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto (2Cr 36, 22).

Nell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare quest'ordine in tutto il suo regno, anche con lettera (Esd 1, 1).

Hai pazientato con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e per bocca dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai messi nelle mani dei popoli dei paesi stranieri (Ne 9, 30).

Metti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui (Est 4, 17s).

Di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne (Est 4, 17p).

Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare (Est 4, 17o).

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli (Sal 8, 3).

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode (Sal 33, 2).

La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia (Sal 36, 30).

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore (Sal 39, 4).

La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza (Sal 48, 4).

Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode (Sal 50, 17).

Mi sazierò come a lauto convito, e con voci di gioia ti loderà la mia bocca (Sal 62, 6).

Della tua lode è piena la mia bocca, della tua gloria, tutto il giorno (Sal 70, 8).

La mia bocca annunzierà la tua giustizia, proclamerà sempre la tua salvezza, che non so misurare (Sal 70, 15).

Maskil. Di Asaf. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento, ascolta le parole della mia bocca (Sal 77, 1).

Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi (Sal 77, 2).

Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire (Sal 80, 11).

Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli (Sal 88, 2).

Ricordate le meraviglie che ha compiute, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca (Sal 104, 5).

Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca (Sal 118, 13).

Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi (Sal 118, 43).

La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento (Sal 118, 72).

Secondo il tuo amore fammi vivere e osserverò le parole della tua bocca (Sal 118, 88).

Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca (Sal 118, 103).

Apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti (Sal 118, 131).

Di Davide. Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli (Sal 137, 1).

Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca (Sal 137, 4).

Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre (Sal 144, 21).

Perché il Signore dá la sapienza, dalla sua bocca esce scienza e prudenza (Pr 2, 6).

Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non allontanartene mai (Pr 4, 5).

Ora, figlio mio, ascoltami e non allontanarti dalle parole della mia bocca (Pr 5, 7).

Ora, figlio mio, ascoltami, fa’ attenzione alle parole della mia bocca (Pr 7, 24).

Perché la mia bocca proclama la verità e abominio per le mie labbra è l'empietà (Pr 8, 7).

Tutte le parole della mia bocca sono giuste; niente vi è in esse di fallace o perverso (Pr 8, 8).

La sapienza è uno spirito amico degli uomini; ma non lascerà impunito chi insulta con le labbra, perché Dio è testimone dei suoi sentimenti e osservatore verace del suo cuore e ascolta le parole della sua bocca (Sap 1, 6).

Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca, si glorifica davanti alla sua potenza (Sir 24, 2).

"Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e ho ricoperto come nube la terra (Sir 24, 3).

Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato" (Is 1, 20).

Egli mi toccò la bocca e mi disse: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua iniquità e il tuo peccato è espiato" (Is 6, 7).

Cercate nel libro del Signore e leggete: nessuno di essi vi manca, poiché la bocca del Signore lo ha comandato e il suo spirito li raduna (Is 34, 16b).

Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato" (Is 40, 5).

Lo giuro su me stesso, dalla mia bocca esce la verità, una parola irrevocabile: davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua" (Is 45, 23).

Io avevo annunziato da tempo le cose passate, erano uscite dalla mia bocca, le avevo fatte udire. D'improvviso io ho agito e sono accadute (Is 48, 3).

Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra (Is 49, 2).

Io ho posto le mie parole sulla tua bocca, ti ho nascosto sotto l'ombra della mia mano, quando ho disteso i cieli e fondato la terra, e ho detto a Sion: "Tu sei mio popolo" (Is 51, 16).

Così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata (Is 55, 11).

Allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò calcare le alture della terra, ti farò gustare l'eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca del Signore ha parlato (Is 58, 14).

Quanto a me, ecco la mia alleanza con essi, dice il Signore: Il mio spirito che è sopra di te e le parole che ti ho messo in bocca non si allontaneranno dalla tua bocca né dalla bocca della tua discendenza né dalla bocca dei discendenti dei discendenti, dice il Signore, ora e sempre (Is 59, 21).

Allora i popoli vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore indicherà (Is 62, 2).

Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: "Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca (Ger 1, 9).

Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti: "Questo sarà fatto loro, poichè hanno pronunziato questo discorso: Ecco io farò delle mie parole come un fuoco sulla tua bocca. Questo popolo sarà la legna che esso divorerà (Ger 5, 14).

Chi è tanto saggio da comprendere questo? A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi? Perché il paese è devastato, desolato come un deserto senza passanti? (Ger 9, 11).

Udite, dunque, o donne, la parola del Signore; i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca. Insegnate alle vostre figlie il lamento, l'una all'altra un canto di lutto (Ger 9, 19).

Ha risposto allora il Signore: "Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò e starai alla mia presenza; se saprai distinguere ciò che è prezioso da ciò che è vile, sarai come la mia bocca. Essi torneranno a te, mentre tu non dovrai tornare a loro (Ger 15, 19).

Io non ho insistito presso di te nella sventura né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai. Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te (Ger 17, 16).

Così dice il Signore degli eserciti: "Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore (Ger 23, 16).

Baruc rispose: "Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l'inchiostro" (Ger 36, 18).

Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse le sventure e il bene? (Lam 3, 38).

E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do" (Ez 2, 8).

Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo (Ez 3, 2).

Dicendomi: "Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che ti porgo". Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele (Ez 3, 3).

Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia (Ez 3, 17).

Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli" (Ez 3, 27).

In quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il Signore" (Ez 24, 27).

In quel giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono il Signore" (Ez 29, 21).

O figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia (Ez 33, 7).

La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto (Ez 33, 22).

Ed ecco uno con sembianze di uomo mi toccò le labbra: io aprii la bocca e parlai e dissi a colui che era in piedi davanti a me: "Signor mio, nella visione i miei dolori sono tornati su di me e ho perduto tutte le energie (Dn 10, 16).

Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce (Os 6, 5).

Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite e sotto il fico e più nessuno li spaventerà, poichè la bocca del Signore degli eserciti ha parlato! (Mi 4, 4).

Dice il Signore degli eserciti: "Riprendano forza le vostre mani. Voi in questi giorni ascoltate queste parole dalla bocca dei profeti; oggi vien fondata la casa del Signore degli eserciti con la ricostruzione del tempio (Zc 8, 9).

Un insegnamento fedele era sulla sua bocca, né c'era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha trattenuto molti dal male (Ml 2, 6).

Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca l'istruzione, perché egli è messaggero del Signore degli Eserciti (Ml 2, 7).

Ma egli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (Mt 4, 4).

Perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo (Mt 13, 35).

E gli dissero: "Non senti quello che dicono?". Gesù rispose loro: "Sì, non avete mai letto: Dalla bocca dei bambini e dei lattanti ti sei procurata una lode?" (Mt 21, 16).

Come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo (Lc 1, 70).

Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è il figlio di Giuseppe?" (Lc 4, 22).

"Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù (At 1, 16).

Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo sarebbe morto (At 3, 18).

Egli dev'esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti (At 3, 21).

Tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane? (At 4, 25).

Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse: "Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede (At 15, 7).

Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca (At 22, 14).

E se ne andavano discordi tra loro, mentre Paolo diceva questa sola frase: "Ha detto bene lo Spirito Santo, per bocca del profeta Isaia, ai nostri padri (At 28, 25).

Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: "Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele" (Ap 10, 9).

Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza (Ap 10, 10).

Ora Geremia possiede due certezze: il Signore è con lui per proteggerlo. Il Signore ha messo sulla sua bocca la sua Parola.

Lui è vero profeta del Dio vivente. La sua è vera missione di salvezza. Non però profeta solo del popolo del Signore. È profeta delle nazioni.

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MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


Spirito di gioia

 


Tu che personifichi la gioia esultante dell'unione del Padre col Figlio, comunica anche a noi questa divina esultanza.  

Tu puoi far sì che abiti in noi la gioia inesauribile fino ad invadere e riempire ogni cantuccio del nostro cuore.  

Fa' che viviamo in una gioia sempre attuale, perché il nostro amore raggiunga la sua consumazione e il dono di noi stessi sia senza riserva.  

Trascina nella corrente della tua gioia tutta la nostra esistenza e tutta la nostra attività, perché trovino la loro piena espansione.  

Rianima la nostra gioia tutte le volte che è minacciata dalle difficoltà e dalle prove; risuscitala quando sembra annientata.  

Non permettere che ci lasciamo prendere dalla tristezza, ed aiutaci a reagire alla stanchezza con un accrescimento di gioia soprannaturale.  

Fa' che cerchiamo sempre quella gioia profonda e sostanziale, che viene dal contatto con Dio e cresce con la sua amicizia.  

Insegnaci a riconoscere i tuoi pensieri autentici dalla gioia che li accompagna e che è segno della tua presenza. Facci stabilire definitivamente in un clima di gioia, preludio della gioia eterna.  

Aiutaci a irradiare la tua gioia nell'umanità intera, a portare al mondo la testimonianza della Resurrezione di Cristo.  

Come fate a credere che un vaccino vi possa salvare?

 


05 settembre 2020 


Santo Cristo di Limpias

Figlia Mia. Mia cara figlia. Grazie di essere venuti anche oggi nuovamente da Me a Limpias, dal vostro Santo Gesù.

La Mia sofferenza è grande perché constato lo smarrimento dei Miei figli che diventa sempre più grande.

Io, il vostro Gesù di Limpias vedo come per paura create divisione e il Mio cuore duole, amati figli, il Mio santissimo cuore soffre per voi, a causa vostra e dello stato del vostro mondo che minaccia di essere sempre più dominato dal diavolo SE VOI NON VI DIFENDETE!

Figli, svegliatevi, prima che sia troppo tardi per voi! Rendetevi conto di come siete imbrogliati e ingannati! Osservate come venite CONTROLLATI e aprite gli occhi di come a braccia aperte vi abbandonate a quelli CHE VOGLIONO LA VOSTRA ROVINA!

Come fate a credere che un vaccino vi salverà?

Solo Io, il vostro Gesù, vi posso donare salute e benedizione! Solo Io, il vostro Gesù, vi posso donare redenzione!

Di cosa avete paura?

Se credete in Me, nel vostro Gesù, non avete nulla di cui avere paura! Starò SEMPRE (!) al vostro fianco e al fianco di quelli che mi amano realmente e stanno dalla Mia parte!

Date testimonianza, amati figli testimoniate Me! Io, il vostro Gesù vi guido per tutto il cammino! Nessun’anima che Mi trova andrà perduta! NESSUNA!

Orsù convertitevi amati figli e pregate! La preghiera è la vostra arma in questo tempo della menzogna e dell’imbroglio.

Alzate la vostra voce! La voce vi fu donata PER USARLA! Di cosa avete paura?

Credete di più alle persone che a Me, al vostro Gesù. Vi fidate dei vostri media e non vi accorgete di come sfruttano la vostra fiducia!

Il diavolo attraverso i suoi gregari mette in atto maligni piani! Se non vi alzate, pregate e combattete sarete tutti perduti!

Vi saranno imposte delle leggi che vi TOGLIERANNO ogni tipo di libertà!

Guardate cosa già sta succedendo! Guardate quali leggi già sono state modificate ed emanate!

Osservate dov’è finita la vostra libertà d’opinione! Se oggi dite qualcosa CONTRO “ La verità’” mediatica comune siete etichettati e ridicolizzati. Venite bollati e additati!

Spesso venite trattati con aggressività e questo da persone “normali”, che cieche e fedeli credono a ciò che gli è presentato .

Figli svegliatevi! Io, il vostro Santissimo Gesù di Limpias chiedo a tutti i figli di Dio di pregare! Unitevi a quelli che dicono la VERITÀ e non seguite quelli che vi ingannano.

Vi amo molto. Ascoltate la Mia Parola perché è sacra.

Con profondo amore,

Il vostro Santissimo Gesù di Limpias con Mio Padre, Dio l’Altissimo. Amen.

Mi mostrano come Dio Padre prende con sé il sofferente Gesù, profondamente sconvolto dalla sofferenza di Suo Figlio, che è ancora oggi indicibilmente grande.

Info:

Il Cristo di Limpias

Lungo il cammino di Compostela che passa per la provincia spagnola della Cantabria, si trova la cittadina di Limpias, famosa per il Santuario del Santissimo Cristo dell’Agonia, noto come Santo Cristo di Limpias. L’immagine del Cristo di Limpias, che si venera sull’altare maggiore della Chiesa parrocchiale in onore di San Pietro, o Santuario del Cristo de Limpias, è di dimensioni naturali. Misura 1,83 metri ed è collocato su una croce alta 2,30 m. Attorno all’anno 1919 iniziò la grande devozione al Cristo di Limpias a causa degli eventi straordinari che avvennero in quegli anni: numerose persone poterono vedere l’immagine del Cristo muovere la bocca e gli occhi, muovere la sua testa coronata di spine e sospirare… Il Santuario di Limpias dista da Garabandal circa 1h e 45min.

Maria zur Göttlichen Vorbereitung der Herzen

Morire, ma non mentire.

 


TESORI DI RACCONTI 

Un giovane soldato piemontese propose ai piè del Crocifisso nella Confessione generale che fece prima di entrare nel servizio militare, di voler piuttosto morire che peccare a bella posta benché solo venialmente, e mantenne la sua risoluzione; eccone il come.  

Dopo alcuni mesi che era nella milizia, preso da vivo desiderio di rivedere i suoi genitori, facendo la guardia nelle mura cittadine, tentò disertare. Salta pertanto giù dalle mura, ma il poverino nel cadere a terra si ruppe una gamba. Obbligato a chiamare aiuto, corre il caporale, e chiede al soldato perché abbia saltato le mura, ed esso risponde:  

- Per disertare, e tornare alla casa paterna. Il caporale mosso a compassione gli dice di non palesare il motivo della fuga meditata, ma invece adduca per cagione della disgrazia il suo zelo d’impedire l'evasione di alcuni detenuti della prigione sovrapposta. Così avrebbe una medaglia, un grado di vice-caporale, e un premio in denaro. Ma il soldato risponde: - Morire e non mentire!  

Ringrazia il caporale del consiglio, ma gli afferma non poter violare la risoluzione presa nella confessione generale. Il caporale cercò di persuaderlo di non badare alla fatta risoluzione, ma a liberarsi dalla pena gravissima a cui andrebbe soggetto per il delitto di diserzione. Il soldato non gli dà altra risposta che quella: - Morire ma non mentire.  

Sopraggiunge il capitano, e anch'egli lo esorta a seguire il consiglio del caporale, ed altra parola non ottiene che: - Morire, morire, ma non mentire. 

Così subì, oltre il danno della gamba, la pena: ma la subì volentieri e lietamente, pensando con gran consolazione alla gloria data a Dio colla fermezza del proposito, che aveva fatto nella sua confessione generale, di non fare giammai alcun peccato deliberato neppur veniale. 

DON ANTONIO ZACCARIA 

APERTURA AL MONDO

 


LA BATTAGLIA CONTINUA 2


Tutti abbiamo lo stesso “mondo”: quello della natura e quello della “storia” che ci contiene. Il primo, è il “mondo” dei sei giorni e delle notti, delle stagioni e degli anni. Il secondo, è il “mondo” delle vicende terrene, nella famiglia, nella società, nella patria. È il “mondo” in cui ci conosciamo e ci incontriamo; il “mondo” delle gioie e dei dolori. Ognuno, però, ha il “suo mondo”: «quando ero bambino, pensavo come un bambino, ragionavo come un bambino» (1 Cor. 13, 11). Il “mondo” da adulto è un altro “mondo”, quello delle proprie scelte; un “mondo” che si costruisca nella libertà. Tutto un altro “mondo”, comunque, è quello del cristiano, perché non è solo spettacolo dei sensi, né solo oggetto della investigazione scientifica e tecnica, perché non è il solo campo del suo lavoro, ma perché è, soprattutto, il “mondo” della creazione, avvenuta “in principio” cioè fuori del tempo, per cui il “mondo” che abitiamo, per il cristiano ha una figura che passa (1 Cor. 7, 31), e cioè ha il suo senso, primo e ultimo, al di là di sé, in Dio, che l’ha tratto dal nulla e continua a conservarlo e guidarlo con la sua Provvidenza.

Ma, soprattutto, è il “mondo” della Redenzione, avvenuta nel tempo per riparare al peccato dell’uomo, accaduto al principio del tempo, e divenuto, però, oggetto della misericordia di Dio in Cristo, entrato nel “mondo” e nel “tempo”per aiutarlo a salvarsi dal peccato che, però, l’uomo continua a commettere nel “mondo” e nel “tempo”. Dobbiamo dire, allora, che l’unico “mondo” vero è quello del cristiano, perché illuminato dalla luce della Fede che ci svela l’inserzione del “tempo” nell’eternità con la creazione, e dell’eternità nel “tempo” con l’Incarnazione, dipanando, così, l’arruffìo della Storia coi suoi errori e orrori, in una trama di “Storia Sacra”, qual è il progetto “nascosto dai secoli in Dio”(Ef. 3, 9). Più vero di tutti, allora, è il “mondo dei Santi”, penetrato dalla Grazia Divina che porta alla partecipazione della stessa Vita Divina in un flusso e riflusso di “amorosi sensi”, anche se quasi sempre avvolta nel “mistero”1. Ma il Vaticano II, con i suoi Decreti, spalancò alla Chiesa porte e finestre, perché uscisse da sé stessa e si buttasse nel “mondo”. Ma cosa si intende, allora, per “mondo”? Rendiamoci conto. Vediamo, per primo, nelle Sacre Scritture: “mondo”, nell’Antico Testamento, si identifica con il creato. In Genesi (1, 31) leggiamo che «Dio vide tutte ciò che aveva fatto ed era tanto buono»; «Il cielo è il mio trono, il “Mondo”, lo sgabello dei miei piedi» (Is. 66, 1). Il Salmista esclama: «Dio, Dio nostro, quanto è ammirevole il tuo nome nell’universo mondo!» 

E altrove scrive: «I cieli narrano la sua gloria e l’opera delle tue mani rivelano il firmamento». Nel Nuovo Testamento troviamo, invece, due concetti del “Mondo” diametralmente diversi. Qui, il Mondo è visto non come creato, ma come “umanità”. Di esso, Gesù dice: «Dio ha tanto amato il mondo da sacrificare per esso il suo Unigenito» (Gv. 3, 16); mandando i suoi discepoli nel mondo con lo stesso compito, disse: «Come Tu hai mandato Me nel mondo, anch’Io li ho mandati nel “mondo”» (Gv. 17, 18) e :«Andate, dunque, in tutto il mondo» (Mc. 16, 15). Nelle stesse pagine del Vangelo troviamo anche la “condanna del mondo”. È il Mondo nemico di Gesù, che non accetta la fede in Cristo, rinnega la sua morale, odia l’opera di Cristo e coloro che lavorano per la sua opera nel mondo. Il generalissimo di questo mondo è Satana: «Il Principe di questo mondo sarà gettato fuori» (Gv. 12, 31); “Questo mondo” non l’ha conosciuto, perché preferisce le tenebre alla luce. Un mondo pieno di scandali: «guai al mondo per gli scandali» (Mt. 18, 7); «Non amate il mondo, né ciò che è il mondo. Se uno ama il mondo, non c’è in lui l’amore del Padre, poiché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, degli occhi, l’orgoglio della vita, non è dal Padre, ma dal mondo. Ora, il mondo passa e la sua concupiscenza con lui» (1 Gv. 2, 16). In questo mondo, tuttavia, Gesù manda i suoi discepoli come «agnelli in mezzo ai lupi» (Lc. 10, 3), e li avverte: «Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato Me prima di voi» (Gv. 15, 18). «Il mondo godrà, voi invece piangerete» (Gv. 16, 20). Anche San Paolo condanna il mondo: «Non conformatevi a questo secolo (cioè il “mondo” Rom. 12,2) poiché se io volessi piacere agli uomini, non potrei essere il servo di Cristo» (Gal. 1, 10), perciò, «il mondo è per me crocifisso ed io lo sono per il mondo» (Gal. 6, 14). Ma allora, come comportarci dinanzi al “mondo”? E ancora: «può la Chiesa aprirsi al mondo?» Il problema ci porta a riflettere sulla “ecclesiologia odierna”, la quale ha rigettato chiaramente i due assiomi, intrinsecamente annessi nella sua ontologia: “extra Ecclesiam nulla salus”, e l’altra: “La vera Chiesa è (ma “non sussiste in”) quella cattolica, con la quale ha introdotto il relativismo, l’ecumenismo, il pluralismo, ecc., con quale si è venuto a cancellare “ubi Petrus, ibi Ecclesia”, e che la salvezza è solo per chi crede in Gesù Cristo. Quindi, dal Vaticano II è scaturita una chiesa che non è più “societas perfecta”, ma “semper riformanda”, e che, perciò, rinnega i caratteri ontologici della Chiesa fondata da Gesù Cristo, tenendosi aperta, invece, a qualsiasi forma di sincretismo. Dovendo vivere nel “mondo” “totus positus in maligno”, dobbiamo poter dire come San Paolo, l’apostolo delle genti, che per lui il “mondo è crocifisso”. Se dobbiamo lavorare nel “mondo” senza perderci, noi dobbiamo saperlo anche fuggire per ritirarci in noi e in Dio. Quindi, nell’uso delle cose, occorre che osserviamo la gerarchia dei valori, come ce lo insegna lo stesso Gesù: «Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua Giustizia, e tutto il resto (del “mondo) vi sarà dato in soprappiù» (Mt. 6, 33). L’insidia più grave per un cristiano, infatti, è quando viene bandito, o perlomeno ignorato, il “soprannaturale”. Purtroppo, oggi, si può dire che la “crisi del soprannaturale” ha toccato i vertici più alti nella storia della Chiesa, proprio per questa apertura al “mondo” che Paolo VI ha voluto con la cosiddetta “svolta antropologica”, che non è altro che il ritorno di fiamma del “modernismo” che San Pio X e i suoi immediati successori avevano cercato di debellare. Ora, l’azione del Magistero dovrebbe centrarsi, soprattutto, per un ritorno al soprannaturale, offuscato anche per l’insidiosa penetrazione del soggettivismo e del ritorno al naturalismo più sfacciato, la cui conoscenza non poteva non essere che l’offuscamento della stessa dignità naturale dell’uomo. 

Ormai, è stato dimenticato che l’uomo, per la sua anima spirituale, è stato creato ad «immagine e somiglianza di Dio» (Gen. 1, 27), dal che dipende, secondo San Tommaso, che l’uomo «è principio delle sue opere, in quanto ha il libero arbitrio ed il potere delle sue azioni»2. 

Sappiamo ormai da tempo che Paolo VI, fin dall’inizio del Suo Pontificato, aprì il “dialogo” con il “mondo moderno”. Lo aveva annunciato all’apertura della Seconda Sessione del Vaticano II (settembre 1963): «La Chiesa cercherà di lanciare un ponte verso il “mondo contemporaneo” ». Le vie da seguire le scrisse nella Sua prima enciclica: “Ecclesiam suam” dell’agosto 1964. Tra le iniziative di Paolo VI, a questo riguardo, ci fu la Sua domanda di perdono (maggio 1964) agli artisti e agli intellettuali:«Vi abbiamo messo, a voi che siete creatori, sempre vivaci, zampillanti di mille idee e di mille novità, una cappa di piombo addosso. Possiamo dirlo. Perdonateci!». Incredibile questa richiesta di perdono con quel “Vi abbiamo”, che denuncia tutto l’arco della storia della Chiesa dei Papi, immemore di tutti i Papi che furono i mecenati dell’arte e degli intellettuali! Inutile, perciò, difenderlo! Paolo VI partì, fin dall’inizio, con una volontà ferrea di abbandonare le rotaie della Tradizione per percorrere i sentieri sconosciuti del “rinnovamento”, cercando in tutti i modi di sradicare quel “manicheismo larvato” della mentalità cattolica di cui parla Maritain, per la quale «il mondo in sé non era più che corruzione, per cui si pose in primo piano i valori della negazione, di rifiuto, di timore… Abbassare gli occhi! Volgere altrove la testa! Fuggire le occasioni, ecc. Il morale prendeva, così, il sopravvento sul teologale, e la fuga dal peccato sulla carità». Una mentalità, quindi che Paolo VI voleva correggere, specie attraverso la predicazione e l’azione. Difatti, le innovazioni introdotte da Paolo VI furono tante e profonde. Premesso questo, Paolo VI apparve al “mondo”, con evidenza, come uomo fisiologicamente di sinistra, un autentico e tipico “progressista”. Lo dimostrava in ogni suo gesto, in ogni sua scelta istintiva, nel modo con cui intendeva la cultura, gli Autori che leggeva (come, ad esempio, Adorno e Mancuse), nella su affinità con i cardinali progressisti (tipo Suenens, Alfrink); sui libri, quando era arcivescovo di Milano, egli ne scriveva le “prefazioni”. Agli occhi di molti tradizionalisti, quindi, Paolo VI apparve sempre come un “pericoloso rivoluzionario”! 

Certo, il dialogo col mondo non lo inventò Paolo VI. Prima di inviare i suoi discepoli nel “mondo” per evangelizzarlo, Gesù li aveva avvertiti: «Il mondo mi odia. Il mondo non può ricevere lo Spirito di verità». Ben conscio di questo, l’apostolo S. Paolo si recò ad Atene, capitale della cultura di allora, e gli ateniesi si recarono all’Areopago ad ascoltarlo, pieni di interesse. Fu un primo incontro con la cultura profana. «Tutti gli ateniesi e gli stranieri ivi residenti non si dilettavano d’altro che di parlare o di udire quello che c’era di più nuovo». Lo si legge negli Atti degli Apostoli: intelligenti com’erano, avevano già eretto un altare “al Dio sconosciuto”. Fu riferendosi a questo altare, che Paolo iniziò il suo discorso, seguito dagli ateniesi finché non si mise a parlare della resurrezione di Cristo dai morti. Allora, però, lo interruppero. «Alcuni presero a deriderlo» - dicono gli Atti - «altri dissero: di questo ti sentiremo un’altra volta»! Paolo lasciò Atene, si ritirò nella vicina Corinto, ma lo shock subìto all’insuccesso di Atene lo aveva turbato tanto, sì da dubitare se dovesse continuare o no a predicare. Ma intervenne il Signore che gli disse, in visione: «Non temere, ma parla e non tacere!» Da questo sfasamento montiniano, abbiamo ormai, una Fede distrutta dall’ecumenismo: l’evangelizzazione fu sostituita dal “dialogo” e il Regno di Dio fu rimpiazzato dal “Regno dell’uomo”. In nome della laicità e dei diritti umani, la Morale cattolica, affossando la Fede e la centralità della Persona di Gesù Cristo, si è dissolta, senza più contare le conseguenze “del peccato originale”. Ora, questa guerra non si è ancora conclusa. Paolo VI, in un domani, sarà dichiarato “anatema”, soprattutto per la sua “apertura al mondo”, per il suo “Movimento d’animazione della Democrazia Universale” (MASDU), già condannato, ed Egli sarà considerato il “Grande corruttore” della Chiesa del XX secolo!

sac. dott. Luigi Villa 

SULLA PREGHIERA

 


iii)  Metodi di meditazione affettiva ignaziani 


 Ci sono tre tipi di meditazione affettiva ignaziani. 

Il primo tipo si chiama ‘la contemplazione’, in un senso diverso però dalla contemplazione di cui tratteremo più avanti. La contemplazione ignaziana è una meditazione sulle persone coinvolte in un mistero, per esempio: la Santissima Trinità, il Nostro Signore, la Santissima Vergine Maria e gli uomini. Si meditano dall’ esterno e dall’interno, si sentono le loro parole, si considerano le loro azioni, si immagina la scena come se fosse davanti ai propri occhi. Non si agisce come spettatore, ma come qualcuno che prende parte attiva, per esempio: unendosi ai sentimenti della Madonna nel momento della nascita dell’Infante Dio. Si cerca inoltre un risultato pratico, per esempio: una conoscenza più intima del Signore, un amore più generoso verso di Lui. Se si arriva a raggiungere questo risultato prima della fine della meditazione progettata, si può riposare su di esso e non passare oltre, seguendo così il consiglio di sant’Ignazio. 

Il secondo tipo di meditazione ignazi ana è quello dell’applicazione dei cinque sensi. Prendiamo come esempio il mistero del Natale: l’applicazione della vista: vedo il piccolo Infante nel presepio; l’applicazione dell’udito: sento piangere il Divin Bambino; l’applicazione dell’odorato: respiro il profumo delle virtù del presepio, chiedo al Salvatore di concedermi di respirare il profumo della Sua umiltà; l’applicazione del gusto: gusto la felicità di essere con il Signore Gesù Cristo, con la Madonna, con san Giuseppe e per gustarla meglio, rimango in silenzio tutto raccolto vicino al mio Salvatore; l’applicazione del tatto: tocco con le mie mani il presepio e la paglia dove il Signore giace, e se l’Infante me lo vuole permettere, bacio con profondo rispetto i Suoi sacri piedi, dice sant’Ignazio. 

Il terzo tipo di meditazione consiste nel percorrere lentamente una preghiera vocale come il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Salve Regina, per considerare e gustare il significato di ogni parola e ivi dimorare fino a quando vi si trovi la luce, la forza, o la consolazione. 

Padre Konrad zu Loewenstein 

IN QUESTO MOMENTO L’AMORE DIVINO STA A POCO A POCO SEPARANDO IL GRANO DALLA ZIZZANIA; IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO NON PERMETTERÀ CHE LA ZIZZANIA FINISCA CON IL GRANO

 


MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
A LUZ DE MARIA

25 SETTEMBRE 2020

Amato Popolo di Dio:


LA BENEDIZIONE DELLA TRINITÀ SACROSANTA DISCENDA SU CIASCUNO DI VOI.


Il Popolo di Dio rimane fedele in ogni momento, rimane fedele al vero Magistero della Chiesa, deciso a vivere seguendo la Via, la Verità e la Vita, si mantiene lontano dal male e da tutto quello che possa offendere la Trinità Sacrosanta.


IN QUESTO MOMENTO L’AMORE DIVINO STA A POCO A POCO SEPARANDO IL GRANO DALLA ZIZZANIA; IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO NON PERMETTERÀ CHE LA ZIZZANIA FINISCA CON IL GRANO (Cfr 13,24-30), ma tutti e due vengono provati perché gli uni siano colmati del bisogno di vivere uniti all’Amore Divino e gli altri abbiano la possibilità di tornare a far parte del Resto Santo. (1)


C’è la possibilità che voi facciate parte di quelle anime che si troveranno a supplire il dolore che dovrebbe patire tutta questa generazione, che con il passare del tempo continua ad offendere i Sacri Cuori.


Le persone che rimarranno attaccate al loro ego umano, non riusciranno ad ascendere spiritualmente, ma sprofonderanno nel fango e senza rendersene conto, A CAUSA DELLA LORO SUPERBIA, SI CONDANNDERANNO.


VI CHIAMO CON URGENZA A VIVERE E A PROFESSARE LA VERA FEDE, PERCHÉ VOI SIETE CHIAMATI A SEGUIRE CRISTO IN SPIRITO E VERITÀ. (Cfr Gv 4,1-6)


Non basta ripetere le preghiere a memoria, in questo momento l’uomo deve far nascere dentro di sé quell’amore che il Nostro Re e Signore Gesù Cristo, sta aspettando e che le persone non gli stanno dando.


Questa generazione deve dare quello che prima ha negato alla Trinità Sacrosanta, poiché ha accettato false ideologie, si è persa dietro a novità che appartengono al demonio, cadendo perciò in una trasformazione che, avvalendosi del demonio, l’ha portata a diventare da creatura di Dio a una creatura dedita al male.


TUTTI RICEVONO IL VENTO, LA LUCE DEL SOLE, TUTTI SONO ILLUMINATI DALLA LUNA, MA NON TUTTI SI RENDONO CONTO DI COME LA VITA DELL’UOMO SI NUTRA CON QUESTI ELEMENTI.


La stessa cosa avviene con lo Spirito:


TUTTI ASCOLTANO LA PAROLA DIVINA DELLA SACRA SCRITTURA, LA LEGGONO, MA NON TUTTI SE NE NUTRONO. LA RICEVONO, MA NON TUTTI NE FANNO TESORO, NON TUTTI SE NE NUTRONO, NÉ LA TRASFORMANO IN VITA.


Per questo non tutti saranno purificati allo stesso modo, la differenza sarà il modo in cui avranno vissuto e praticato i Comandamenti della Legge di Dio…


VOI SIETE A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO (Cfr Gen 1,26)…


COME STATE VIVENDO QUESTA IMMAGINE E
SOMIGLIANZA CON DIO?
DEGRADANDOLA O ACCRESCENDOLA?


Ciascuno è responsabile di questo, ciascuno è responsabile del suo futuro e dei frutti che raccoglierà.


Le forze della natura vengono alterate dalle stesse forze in subbuglio che si trovano al centro della terra e da quelle provenienti dall’Universo, per questo i disastri di ordine naturale e quelli provenienti dallo spazio sono adesso più frequenti ed hanno una maggiore forza.


I Paesi che sono situati sulle coste devono mantenersi attenti e preparati, le acque dei mari si solleveranno misteriosamente e si addentreranno su questi territori. Tenete presente che l’acqua purifica e la natura desidera purificare la malvagità che l’uomo riversa sulla terra.


Le stagioni si accorceranno e si succederanno una dopo l’altra, cogliendo di sorpresa l’uomo. (2)


Pregate figli di Dio, pregate per l’Irlanda, patirà duramente.


Pregate figli di Dio, pregate per gli Stati Uniti, sorprenderanno il mondo.


Pregate figli di Dio, pregate, l’immoralità di questa generazione la porterà a soffrire fino a non poterne più. L’anticristo (3) si innalzerà di fronte al Popolo di Dio e moltissimi figli di Dio, per timore o per ignoranza, cadranno.


Il Cile sarà scosso e il popolo argentino si solleverà in agitazioni e soffrirà moltissimo, in seguito l'umanità vivrà quella stessa sofferenza ed alcune persone cercheranno rifugio in questa terra del sud.


Amato Popolo di Dio:


Attendete, ma agendo, non rimanendo statici nello spirito.
L’umanità deve crescere, deve conoscere sé stessa e affidarsi alla Volontà Divina, altrimenti non ce la farà a perseverare, cadrà sotto il peso del male.


SVEGLIATEVI! SVEGLIATEVI! SVEGLIATEVI!
PERCHÉ LE ANIME VITTIME STANNO SOFFRENDO, STANNO OFFRENDO, SI STANNO DONANDO PER QUELLI CHE VIVONO NEL PECCATO!


Il peccato cerca il peccato, il bene cerca il bene.


SIATE UNA COSA SOLA CON I SACRI CUORI.


CHI È COME DIO?
NESSUNO È COME DIO!


San Michele Arcangelo


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


(1) Sul Resto Santo, leggere…  
(2) Grandi cambiamenti planetari, leggere…
(3) Sull’anticristo, leggere…



COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:


Alla fine di questo messaggio, San Michele mi ha permesso la seguente visione:  


Il mare si stava sollevando, agitato da una forza che non proveniva dalla natura, ma era stata causata dall’uomo, si trattava di una specie di onda che passando sotto il fondale marino, faceva tremare tutto al suo passaggio ed aumentava la sua forza man mano che avanzava, provocando una grande forza d’urto che è andata a colpire alcune faglie tettoniche. Questo era il risultato di esperimenti nucleari.


In pochi istanti ho visto la superficie terreste, strade, edifici e nuclei abitati venire scossi con forza, ho visto costruzioni crollare, per alcuni attimi ho sentito il rumore del terremoto e quello dei crolli, poi è seguito uno spaventoso silenzio e quindi ho udito i lamenti delle persone ferite.


Ho potuto vedere vari paesi, come in una sequenza e sono riuscita a riconoscerli e ho visto i grandi terremoti che ci saranno.  


All’improvviso San Michele mi ha mostrato delle persone: alcune in una cesta pulita ed altre in una cesta piena di fango e San Michele mi ha detto: guarda dentro. Ed io ho guardato…


Mio Dio! Il fango ardeva come la lava di un vulcano in eruzione e al suo interno ho visto persone che bestemmiano contro Dio.


Nell’altra cesta ho visto persone che pregavano incessantemente e nonostante si trovassero in mezzo alle tribolazioni, pregavano Dio con grande amore e venivano aiutate e protette perché nonostante tutto, non avevano smesso di pregare.


Qui ha avuto termine la visione.

BREVE RELAZIONE - SUL RITROVAMENTO DELLE SAGRE SPOGLIE DEL SERAFICO PATRIARCA S. FRANCESCO DI ASSISI

 





ESTRATTA DALLE SCRITTURE E DAI PROCESSI ISTITUITI NELLA CAUSA DELLA IDENTITA .

ORA FELICEMENTE TERMINATA IN ROMA
DAL P. M. ANGELO BIGONI M. C

Ascoltami, o Dio!

 


M'avevano detto che tu non esistevi

ed io, come un idiota, ci avevo creduto.

Ma l'altra sera, dal fondo della buca di una bomba, ho veduto il tuo cielo.

All'improvviso mi sono reso conto

che m'avevano detto una menzogna.

Se mi fossi preso la briga di guardare bene le cose che hai fatto tu, avrei capito subito che quei tali si rifiutavano di chiamare gatto un gatto .

Strano che sia stato necessario

ch'io venissi in questo inferno

per avere il tempo di vedere il tuo volto!

Io ti amo terribilmente...

ecco quello che voglio che tu sappia.

Ci sarà tra poco una battaglia spaventosa.

Chissà?

Può darsi che io arrivi da te questa sera stessa.

Non siamo stati buoni compagni fino ad ora e io mi domando, mio Dio, se tu mi aspetterai sulla porta.

Guarda: ecco come piango!

Proprio io, mettermi a frignare!

Ah, se ti avessi conosciuto prima !

Andiamo! Bisogna che io parta.

Che cosa buffa:

dopo che ti ho incontrato non ho più paura di morire.

Arrivederci!


(Preghiera trovata nello zaino di un soldato

morto nel 1944 durante la battaglia di Montecassino)

Pastori infedeli, perché continuate a distribuirmi indegnamente al mio Popolo

 


27 settembre 2020 - Appello angoscioso di Gesù Sacramentato ai Pastori della sua Chiesa. Messaggio a Enoch.


“Pastori del mio Gregge, la mia Pace sia con voi.

Figli prediletti, mi sento molto triste e angosciato per il disprezzo e l'ingratitudine che ricevo da molti di voi, che affermano di essere miei familiari. Quanto mi addolora vedere il mio gregge disperso come pecore senza pastore a causa della negligenza e dell'apatia di molti di voi, che si preoccupano di pascere più sé stessi ché di guidare e pascere il mio gregge! Il pretesto della pandemia, che è già un attacco diretto alla mia Chiesa, sta portando molti dei miei pastori a profanarmi, col darmi al mio Gregge nella mano come se fossi un normale pezzo di pane. I miei occhi versano lacrime di sangue, nel vedere come vengo oltraggiato e calpestato in ogni particola della mia Divinità che cade a terra, per il vile sacrilegio che viene commesso in molte delle mie Case da parte dei miei pastori al dare Me nella mano. Milioni di frammenti della mia Sacra Ostia cadono ogni giorno a terra quando vengo ricevuto nella mano dai miei figli.

Che grande sacrilegio si sta compiendo contro la mia Divinità, con il pretesto di una pandemia che è già più un complotto e un attacco al mio Santo Sacrificio! Molti dei miei pastori stanno dimenticando che in ogni Ostia Consacrata ci sono Io, Vivo e Reale, facendomi Vita in mezzo al mio Popolo e donandomi come Agnello Immolato. Pastori infedeli! Perché mi flagellate, dandomi così indegnamente al mio Gregge? Non sapete sono Io, in Spirito (Colui) che si trova nella semplicità e nell'umiltà di ogni Ostia Consacrata? Ieri i Sommi Sacerdoti e gli Scribi furono quelli che mi condannarono a morte, e oggi siete voi, Capi Pastori e Pastori del mio Gregge, quelli che ancora una volta mi crocifiggono quando distribuite così indegnamente al mio Gregge, col darMi nella mano (Comunione nella mano).

Ho unto il vostro Ministero Sacerdotale con il fuoco del mio Santo Spirito, affinché possiate essere i miei rappresentanti qui in terra. In ogni Consacrazione che fate con dignità e con fervore, Io, Gesù Sacramentato, scendo dal Cielo per farmi Vita in mezzo a voi; Il Ministero Sacerdotale che vi ho affidato è così Grande che attraverso le vostre mani unte scendo nello Spirito per donarmi in cibo al mio popolo. In ogni Consacrazione che fate per Amore, fate rivivere il Mio Sacrificio incruentemente e Io, mi dono come Pane di Vita, per nutrire il mio Gregge. Allora vi chiedo Pastori del mio Gregge: merito da voi un così vile abuso della mia Divinità, quando mi date al mio Popolo non come Gesù Sacramentato, ma come un qualunque pezzo di pane? Sono Io, il vostro Dio, che distribuite al mio popolo, e merito Adorazione, Lode e Rispetto da parte vostra e dal mio gregge. Il Mio Sacro Corpo e Sangue, dovete distribuirlo al mio Gregge (che lo riceva) in ginocchio e in bocca, con il dovuto Rispetto e Adorazione che merita il Re dei re e Signore dei signori.

Pastori infedeli, se non cambiate atteggiamento e non correggete il vostro comportamento nei miei riguardi, vi assicuro che sarete trattati come Rei di Colpa, quando domani apparirete davanti a Me! Migliaia di Sacerdoti, Vescovi, Cardinali e persino Papi, oggi alcuni giacciono, nelle profondità dell'abisso e altri, nel fuoco purificatore del Terzo Purgatorio, per avermi trattato indegnamente con l’avermi dato nella mano quando esercitavano il loro ministero sacerdotale in questo mondo. Altre migliaia si sono perduti perché si sono lasciati sedurre dai piaceri di questo mondo e hanno trascurato di pascolare il mio gregge, e un'immensa maggioranza si è perduta e giace oggi nell'inferno per i peccati della carne.

Riflettete Pastori del mio Gregge, perché nel continuare a distribuirmi indegnamente al mio Popolo, il mio Spirito Santo si allontanerà dalle vostre Consacrazioni; allora, il pane che distribuirete non sarà più il mio Corpo e il mio Sangue; ricordate il modo con cui mi trattate, così sarete trattati anche voi quando vi presenterete davanti a Me.

La Pace vi lascio, la mia Pace vi do. Pentitevi e convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino.

Il vostro Maestro, Gesù Sacramentato, l'Amato che non è Amato.

Fate conoscere i miei messaggi di salvezza a tutta l'umanità, Gregge mio.”