Cristo Gesù è la nostra salvezza sempre e in tutto.
Quando compiamo delle opere buone dobbiamo stare molto attenti di non sentirne un intimo compiacimento, perché tutto il bene che possiamo fare è dono di Dio e noi
dobbiamo sempre dare gloria a Dio ritenendoci servi inutili. Anzi, ringraziamo il Signore se ci dona la grazia di poter compiere buone opere per il nostro prossimo. Nella via spirituale è sempre in agguato il peccato
di vanagloria, molto deleterio per il cammino. Non dobbiamo mai "rubare" la gloria a Dio perché solo Dio è buono (Matteo 19,17).
Solo a Lui ogni onore e gloria.
Per quanto invece le nostre croci personali e quotidiane, consideriamole sempre come Dono di Dio: sono infatti indispensabili per correggerci e per fortificarci nelle nostre debolezze.
Il Signore ci conduce verso la perfezione quindi è ovvio che, con il Suo aiuto, dobbiamo superare tutti gli ostacoli che sono dentro di noi. Non dimentichiamo anche che abbiamo molti peccati da espiare e non dimentichiamo
neppure che ogni giorno che sorge noi commettiamo peccati e ne commetteremo fino all'ultimo giorno.
Questo però non ci deve scoraggiare perché cerchiamo sempre la Misericordia di Dio che è data in misura sovrabbondante agli umili.
Non dubitiamo mai della Bontà di Dio.
Il Signore ordinariamente ci conduce giorno dopo giorno servendosi proprio della nostra quotidianità, che a volte noi possiamo trovare così opprimente o addirittura
senza senso. Può accadere che sentiamo nel cuore un coraggio da leoni per cui ci sentiremmo di fare grandi cose per il Signore... e poi cadiamo proprio nelle piccole cose di ogni giorno. Gesù ci ricorda che chi
è fedele nel poco è fedele anche nel molto. Non possiamo assolutamente pensare che il Signore voglia sostituirci la croce che ci ha affidato per darcene un'altra secondo i nostri gusti. E quale sarebbe poi?
La croce che il Signore ci dona ogni giorno ci appartiene: è nostra, come un abito fatto su misura. Fidiamoci di Dio e non nutriamo insensate fantasie.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere. (Salmo 144,17)
Ordinariamente il Signore ci mortifica e ci prova con molte tribolazioni. In virtù della nostra fede dobbiamo trarre il massimo profitto per una giusta crescita spirituale
e anche come preghiera di intercessione per i nostri fratelli. La retta coscienza, l'adempimento dei proprio dovere per amore di Dio, la preghiera umile e riconoscente, sono "talenti" che il Signore farà
fruttificare prodigiosamente a nostro vantaggio e a vantaggio di tutto il Corpo Mistico. Sono le nostre "monetine di rame" che il Signore moltiplica in modo prodigioso perché il nostro Dio non ci chiede cose
troppo difficili.
Qualcuno ha detto che: "Nel Nome del Signore vale tanto pelar patate quanto costruire cattedrali." Pensiamo a Maria: anche la sua vita, secondo la logica umana non fu
proprio nulla di straordinario, bello e desiderabile, anzi fu ricca di povertà e tribolazioni. Eppure tutta la sua vita fu vissuta per la gloria di Dio. Ed è proprio questo lo "straordinario": fare
cose ordinarie uniti al Signore che ... fa nuove tutte le cose! È la sua grazia che trasforma ogni cosa.
Nella Scrittura troviamo sempre "pane" per la nostra fame spirituale: quello che ci serve lo troviamo nella Parola di Dio. Per vincere le nostre resistenze interiori,
le nostre ribellioni, dovute alla nostra natura decaduta, per fronteggiare serenamente le contrarietà della vita, attingiamo alla bella esortazione di San Paolo: "Quel che fate, qualunque cosa sia, fatelo volentieri,
come per il Signore e non per gli uomini." (Colossesi 3,23) Aggiunge poi :"Perciò è Cristo che dovete servire".
È molto facile, soprattutto per noi che viviamo nel mondo dimenticare queste verità. Non dobbiamo invece dimenticare che apparteniamo a Cristo, e in questa logica,
in Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo. Siamo suoi sempre e in tutto quello che facciamo, diciamo o pensiamo. Quindi non facciamo le cose per noi stessi ma per Dio e per il prossimo nell'amor di Dio.
Sarebbe buona cosa chiedere a Dio di farci sempre più luce sulla Verità: la Sua Santità e la miseria della nostra anima. Quando il Signore ci fa comprendere
lo stato della nostra anima, noi ne proviamo dolore acerbissimo, ci umiliamo e corriamo ai suoi piedi a chiedere misericordia, ed Egli con il Suo Perdono ci guarisce. Siamo sempre i suoi piccoli figli malati e non dobbiamo
mai dubitare del Suo Amore.
Teniamo fisso lo sguardo su Gesù Crocifisso: l'Amore Incarnato che noi abbiamo trafitto. Da Lui impariamo ad attingere alla Fonte dell'Amore e soprattutto impariamo
a perdonare per essere a nostra volta perdonati. Non giudichiamo per non essere giudicati e prostriamoci umilmente ai suoi piedi per chiedere misericordia per noi e per il mondo intero. Poiché siamo membra gli uni degli
altri. Siamo tutti peccatori e tutti fratelli, figli dello stesso Padre. "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Giovanni 19,37) Possiamo crederlo o non crederlo, ma ognuno di noi è in parte responsabile
della passione e morte di Gesù.
Ritornando quanto detto all'inizio, ci rendiamo conto di quanto sia importante rendersi conto che ogni volta che non rinneghiamo noi stessi, noi rinneghiamo Gesù. Non
meravigliamoci di Pietro, perché anche noi Lo rinneghiamo innumerevoli volte.
Ogni volta che non mortifichiamo la nostra volontà noi andiamo contro di Lui. Ogni volta che scegliamo noi stessi, quello che ci fa piacere e che ci dà soddisfazione,
quello che crediamo giusto, secondo le nostre umane valutazioni, noi siamo traditori di Colui che diciamo di seguire. Siamo cristiani immaturi, ma dobbiamo voler crescere nella fede, nella speranza e nella carità.
È una grande responsabilità portare il nome di cristiani. Per questo un Padre della Chiesa disse: "Cristiano, diventa ciò che sei"! Sembra un paradosso
eppure più cerchiamo Dio e più Lo troviamo. Più Lo troviamo e più Lo cerchiamo. Non c'è misura fissa dell'esser cristiani, ma ognuno deve raggiungere la pienezza della statura di
Cristo al quale è chiamato. Solo il Signore conosce questa misura, a noi tocca di dirGli il nostro "SI" e rinnovare il nostro: "Eccomi" ad ogni sorger del sole.
Santa Teresa dei Bambin Gesù diceva che abbiamo solo l'oggi per amare il Signore e per cercare di esserGli fedeli. L'oggi è il tempo dell'incontro di Dio
con noi e di noi con Lui. Il Dio che è, che era e che viene è sempre lo stesso. Come ci trova quando viene? Molto spesso ci trova troppo occupati e preoccupati nelle nostre faccende temporali. Troppo spesso non
Lo stiamo aspettando e non siamo vigili nella fede.
Pensavo a Gesù che dormiva sulla barca (Matteo 8,24) e ho fatto questa considerazione: Gesù è sveglio anche quando dorme mentre io dormo anche quando sono sveglia!!
Alleniamoci ad amare Gesù Cristo. In Lui c'è tutto quello che il nostro cuore desidera.
Come amarlo? Lui è l'Onnipotente e noi siamo così fragili... dobbiamo arrivare ad amarlo con il suo stesso Amore, affinchè Lui stesso ami in noi.
Prima di tutto guardiamolo ed ascoltiamolo. Guardiamo Gesù Crocifisso.
Gesù, Colui che dona l'acqua viva, sul legno della Croce dice:"Ho sete!"
Dopo essere stato obbediente all'Amore fino alla morte e alla morte di croce dice ai presenti che ha sete. Siamo noi presenti? O meglio vogliamo essere presenti? L'evento
storico svolto duemila anni fa ha visto la persona fisica di Gesù Cristo come protagonista e nello stesso modo non si può più ripetere. Ma dal punto di vista spirituale, la Passione e morte del Signore
è un evento incessante. C'è chi ha detto che fino a che esisterà il mondo Cristo sarà in agonia. Ora Gesù soffre la sua Passione nella Chiesa, sua sposa. Noi siamo la Chiesa. La Verità
è sempre presente e sempre attuale, e non diventa mai vecchia, ma sempre si rinnova perché è la Vita stessa. Per questo dovremmo considerare quelle parole: "Ho sete" come rivolte a noi personalmente.
Gesù chiese da bere anche alla samaritana. Cioè volle chiedere da bere alla peccatrice per poterle donare l'acqua viva che spegne ogni sete dell'uomo. Sembra
proprio che Gesù chiese con l'unico scopo di dare.
La sete di Gesù sulla Croce fu oggetto di meditazione dei santi di ogni generazione. Di cosa ha sete il Signore? Cosa possiamo fare noi per spegnere la sua sete?
È forse una domanda che può trovare molte risposte. La prima è che Gesù ha sete del nostro amore in tutte le sue componenti, e cioè della fiducia,
della confidenza, dell'amicizia, e della compassione perché stiamo guardando un Uomo crocifisso per i nostri peccati. È facile pensare che Gesù fu crocifisso per i peccati di tutta l'umanità
e sentirci in un certo senso estranei.
È per questo che dobbiamo mettere a fuoco che Gesù è stato crocifisso per i miei peccati. Sono di fronte a un Dio che si è fatto Uomo ed è venuto
nel mondo per soffrire e morire per me, per salvarmi. Oppure posso dire che io ho tradito, insultato, percosso, deriso, flagellato e ucciso Dio che si è reso presente nella seconda Persona della Santissima Trinità:
Gesù Cristo!
Sono parole forti... chiediamo allo Spirito Santo di illuminarci.
Per prima cosa, con cuore contrito, chiediamo perdono al Signore come fece il buon ladrone, ma si rende anche necessaria la riparazione. Viene da pensare cosa mai può essere
la nostra croce di fronte a quella di Gesù e di fronte ai nostri molti peccati commessi. È davvero poca cosa. Saremmo meritevoli di castighi ben più grandi. Ricordiamo che il castigo di Dio non è
una pena senza senso, o quasi una vendetta come potremmo intenderla noi, bensì una purificazione, cioè una guarigione dalle nostre infermità spirituali. Dio è sempre Amore e opera solo nell'Amore
e per Amore.
"Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore." (Salmo 102,8)
Gesù sulla Croce pare abbia sete della nostra compassione. Ci chiede di patire con Lui,(unendo la nostra croce alla Sua) per Lui (per amor suo) e in Lui (come spose spiritualmente
unite allo Sposo Celeste) perché, come membra del Corpo Mistico e membra gli uni degli altri siamo chiamati a collaborare, ognuno secondo la sua chiamata, all'Opera di Redenzione. Siamo chiamati a riparare. Siamo
chiamati a vivere in Cristo e a partecipare della Sua Missione, per la Grazia che Egli ci dona. Perché possiamo essere Uno con Lui così come Lui è Uno con il Padre Celeste. ('Come tu, Padre, sei in
me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola" Giovanni 17,21)
Gesù sulla Croce ha sete di amore e di anime. Ha sete della nostra carità e dei nostri peccati. Perché ha sete dei nostri peccati? La Croce è la follia
d'amore del nostro Dio, che gioisce nel perdonarci, che gioisce nel guarirci, che gioisce nel salvarci e nel redimerci. Molti però non conoscono il Signore, e noi, come membra gli uni degli altri dobbiamo svolgere
il nostro incarico di intercessori. Per questo, insieme ai nostri peccati dobbiamo portare al Signore i peccati dell'umanità chiedendo perdono per noi e per tutti i nostri fratelli. E cerchiamo di vivere come piace
a Dio. Allora la nostra umile preghiera penetrerà le nubi (Siracide 35,17) e otterrà grandi benefici per tutti. In questa logica, tutti, ma proprio tutti possiamo "far del bene" fino agli estremi confini
della terra... e anche oltre!
Poco importa quindi la nostra realtà temporale, quando siamo chiamati ad operare efficacemente nella dimensione soprannaturale. Qualsiasi vita ordinaria diventa straordinaria
se viviamo uniti al Signore!
Dobbiamo anche ricordare che i nostri peccati recano danno all'intero Corpo Mistico e questo ci deve stimolare ancora di più ad essere sempre più decisi per proseguire
nel cammino verso la perfezione, anche se sappiamo che il nostro Dio è "esigente" e non gradisce la tiepidezza. Chi segue Gesù deve aspettarsi dolori e persecuzioni e deve essere coraggioso, confidando
sempre nel Suo Signore.
Inseriti nel mistero trinitario, anche noi, siamo figli nel Figlio e quindi dobbiamo accogliere la Volontà di Dio. La Volontà di Dio è ben espressa da Gesù
quando dice: "perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo." (Giovanni 12,47.) E l'apostolo Paolo dice anche: "Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta:
Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. (1 Timoteo 1,15).
Possiamo quindi, come ci dice l'apostolo Paolo prendere la nostra parte di sofferenze.
"Prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù" (2 Timoteo 2,3) E questa è la seconda condizione per camminare alla sequela
di Cristo.
Prendere ogni giorno la nostra croce, significa accoglierla come Dono di Dio e unirla alla Croce di Cristo perché porti frutti di vita eterna. La nostra croce è il
mezzo per santificarci e per vivere uniti a Cristo nella sua Missione di Figlio dì Dio, Salvatore e Redentore. La nostra croce ci permette, di riparare le nostre e altrui offese fatte a Dio. A ciascuno secondo la grazia
e missione ricevute dal Signore. La nostra croce è il dono più grande che Dio ci fa dopo il dono della vita e della grazia.
È ovvio che la nostra natura aborrisce la sofferenza, ed è per questo che dobbiamo chiedere al Signore che ci doni l'amore per la croce.
Sbagliamo quando chiediamo al Signore di toglierci la croce, sbagliamo quando cerchiamo di evitare le tribolazioni e le contrarietà della vita. Noi viviamo male perché
siamo carenti di amore. Ancora una volta dobbiamo ricordare che Gesù è la nostra salvezza. Domandiamo a Lui la grazia di amare la croce che Dio ci dona, così come Lui ha amato la Croce che il Padre gli
ha donato. Se avremo il cuore pieno di amore nulla ci sembrerà troppo difficile, nulla ci sembrerà troppo faticoso, nulla ci sembrerà impossibile... di quanto il Signore ci chiede per il nostro e altrui
bene.
Dice Gesù: Poi, a tutti, diceva: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua." (Luca 9,23)
Cosa dobbiamo fare o come dobbiamo fare per seguire Gesù? Sarà Lui stesso a farcelo comprendere giorno dopo giorno. Non dimentichiamo che il Signore ci dona ogni giorno
quello di cui abbiamo bisogno. Lui è Padre e come tale provvede a noi, suoi figli. Non dobbiamo quindi preoccuparci del futuro perché è nelle Sue mani. Dobbiamo piuttosto essere vigili nella fede e operosi
nella carità per essere sempre svegli. Dobbiamo pregare incessantemente. È necessario vivere il tempo presente in pienezza, uniti a Lui. Dobbiamo camminare umilmente con il nostro Dio cercando sempre la sua Volontà
e confidando in tutte le necessità nel suo amore e nella sua provvidenza. Il Signore sa meglio di noi quello di cui abbiamo bisogno e ce lo dona al momento opportuno. Sbagliamo quando pensiamo che il Signore non ci
ascolti perché abbiamo fretta di essere esauditi. Il Signore è sempre Perfetto in tutto quello che fa e arriva sempre al momento opportuno.
Teniamo lo sguardo fisso su Gesù e impariamo da Lui anche ad essere pazienti, sempre e in tutto.
Faremo cosa gradita al Padre Celeste, se uniti a Gesù, pregheremo con il cuore e con la vita per la conversione del mondo, la salvezza delle anime e la santificazione della
Chiesa.
Confidando sempre nell'aiuto della grazia, rinnoviamo il nostro "Eccomi" con piena fiducia nel Signore. Guardando a Gesù Crocifisso possiamo davvero crederLo
degno della nostra piena fiducia. Noi non sappiamo per quali Vie vorrà condurci, ma siamo certi del suo Amore. Già molte volte abbiamo gustato la Bontà di Dio. "Gustate e vedete quanto è buono
il Signore; beato l'uomo che in Lui si rifugia"! (Salmo 33,9)
Molte volte, noi che abbiamo famiglia, siamo tentati anche a preoccuparci troppo. Noi mamme in modo particolare siamo tentate a preoccuparci troppo per i nostri figli e le nostre
eccessive preoccupazioni, se abbiamo fede, non hanno ragione di essere.
Noi amiamo i nostri figli con tutto il nostro cuore e daremmo la vita per loro, ma non dimentichiamo che Gesù ha effettivamente dato la vita per i nostri figli. Noi abbiamo
fatto sacrifici per i nostri figli, ma non abbiamo versato il sangue per loro. Gesù si. Gesù ama ì nostri figli molto di più di quanto li possiamo amare noi. Gesù più di noi desidera
il loro bene temporale e spirituale. Gesù è anche Onnipotente e provvederà a loro il meglio secondo la sua infinita Sapienza. Fidiamoci di Dio sempre e in tutto!
Per questo, troviamo riposo nella fede in Dio. Lui è il nostro Creatore e noi siamo le sue creature. Cerchiamo piuttosto ogni giorno la Volontà di Dio per camminare
alla sequela di Cristo, nostro Salvatore.
La Santa Vergine, nostra Madre, ci ottenga le grazie di cui abbiamo bisogno e ci tenga per mano nel cammino della vita. La Madonna ci custodisca nel Suo Cuore Immacolato perché
possiamo crescere spiritualmente e diventare, in Cristo, cristiani maturi, a gloria dì Dio Padre!
Invochiamo spesso lo Spirito Santo, lo Spirito d'Amore affinchè stabilisca nel nostro cuore il Regno di Dio. Se non siamo felici come vorremmo essere è perché
ci manca l'Amore! Se i nostri cuori fossero colmi di Amore Divino saremmo felici anche nelle tribolazioni della vita presente. Per questo continuiamo a cercare l'Amore, a cercare DIO! Chi cerca trova! (Matteo 7,8)
Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza. (Salmo 17,2) (05.03.2007)