venerdì 6 agosto 2021

La Calamità della Chiesa di Roma in questi Tempi finali!

 


2 agosto 2021 alle 13:00 -

The Rock - Santuario di Nostra Signora dell'Isola, Eastport, New York

 Madonna della Luce


Vengo da voi in questa luminosa e bella giornata estiva come Nostra Signora della Luce per la prima volta in un anno.

Più recentemente, vi sono apparso come Nostra Signora d'America perché i miei Messaggi a voi si sono concentrati più specificamente sul popolo americano, ma anche sul popolo di tutto il mondo, perché l'America è l'ultimo baluardo, l'ultima posizione della democrazia nel vostro mondo a sconfiggere il piano satanico di installare un nuovo ordine mondiale globalista – un "grande reset" come i servitori di Satana chiamano loro draconiano di intrappolare tutti voi in uno stato totalitario di schiavitù fascista, marxista e comunista.

Voi, miei fratelli e sorelle, che siete potenti guerrieri di preghiera, siete sfidati con il compito di sconfiggere questo nuovo ordine mondiale globalista nei vostri regni secolari e attraverso le vostre preghiere nei regni spirituali.

Tuttavia, vengo a tutti voi oggi come Nostra Signora della Luce, perché è mia missione trasmettervi la Luce dell'Amore che proviene dal Padre nei Cieli che si diffonde a tutti voi qui sulla Terra attraverso Suo Figlio e il Vostro Redentore, Gesù Cristo, come pure attraverso la vostra Madre Celeste che vi guarda in questa "valle delle lacrime".

Come Madonna della Luce, la mia missione trascende l'importanza delle vostre missioni terrene per salvare il mondo dalla sua stessa distruzione. La mia missione di Vostra Signora della Luce erge al di sopra di ogni sovranità e nazionalità per prepararvi al regno eterno diffondendo l'Amore del Padre per tutti voi. Pertanto, è mia responsabilità assistere Mio Figlio e il Vostro Redentore, Gesù Cristo, nella salvezza delle anime, affinché il vostro viaggio qui sulla Terra non sia abbandonato, e affinché, quando la vostra missione qui è finita, ritorni nei Regni Celesti che Dio Padre ha sempre inteso come la tua Casa Eterna. Grazie a Dio!

Mentre siete qui sulla Terra, sono a disposizione di tutti coloro che cercano la mia assistenza, affinché ognuno di voi possa avvalersi dell'Amore del Padre per tutti i Suoi figli. Sono qui per dirvi oggi che dovete cercare dal Padre un cammino attraverso il Suo Figlio eterno, affinché siate purificati e santificati nella vostra finalità terrena per meritare una ricompensa eterna e celeste con il Padre nei cieli.

La difficoltà per tutta l'umanità è più grande che mai di trovare la via verso il Padre nei cieli, perché ora vivete in un mondo terrestre in cui i vostri governi, i vostri luoghi di apprendimento, le vostre corporazioni, i vostri media e tutte le altre sfere globali di influenza stanno cercando di distrarvi dal vostro cammino – la vostra missione che il Padre nei cieli ha ordinato per ciascuno di voi.

In questi tempi finali, come previsto sia nella profezia antica che in quella moderna, le vostre istituzioni terrena che dovevano condurvi al Padre nei cieli attraverso Suo Figlio sono andate fuori strada. Ultimamente, la stessa Chiesa di Roma ha svelato i suoi veri colori in questi tempi finali. Ad eccezione di alcuni dirigenti che sono ancora ispirati dal Padre nei cieli, i dirigenti della vostra Chiesa sono caduti sotto l'incantesimo del maligno. Come previsto in questi Tempi Finali, la Chiesa sta collassando intorno a voi e ad ogni annuncio sta staccando gli strati dalle tradizioni della Chiesa per esporre un nucleo marcio che è stato infestato dallo stesso Satana.

Ma non permettete che questa franca ammissione della calamità della Chiesa di Roma in questi tempi finali offusca il vostro pensiero in quanto io – come vostra Madre Celeste – vi comando di sostenere la Vera Chiesa di Mio Figlio, Vostro Salvatore e Redentore, Gesù Cristo, perché la Chiesa di Mio Figlio non è composta da mortaio e pietra , o proclami di coloro che ora sono in si lega al vostro nemico mortale.

La Chiesa di Mio Figlio è composta da tutti voi che vi considerate Templi del Santo Gurt, perché è lo Spirito Santo che vi definisce e vi forma come membri della Chiesa di Mio Figlio. È lo Spirito Santo che riversa l'energia che è nella sua forma più pura l'energia dell'Amore di Dio per tutti i Suoi figli.

È il potere dello Spirito Santo che ti plasma e ti forma come potenti guerrieri di preghiera che esistono e combattono in difesa del Padre nei cieli, di suo Figlio Tuo Redentore, della Tua Madre Celeste e di tutti gli Angeli e Santi che ti stanno assistendo dai Reami Celesti in questa battaglia finale dei Tempi finali.

Quando pensate e meditate sulla potenza dello Spirito Santo, dovete riconoscere che chiedete che l'Amore più puro del Padre nei cieli sia instillato nel vostro spirito e nella vostra anima. L'Amore del Padre è l'essenza dell'esistenza, ed è a disposizione di tutti voi come figli di Dio semplicemente chiedendo attraverso la preghiera e la meditazione che l'Amore del Padre entri nel vostro spirito e nella vostra anima per guidarvi attraverso questi Tempi finali. Non puoi più contare su nessun'altra figura nei tuoi regni terreni per fornirti tale amore e supporto.

In questi Tempi Finali, è finalmente ed in sostanza l'Amore del Padre nei Cieli attraverso suo Figlio Redentore che ti darà la forza e lo scudo per sopravvivere attraverso questi Tempi finali, in modo da guadagnare il tuo posto nel Regno Celeste.

Così sia! Grazie a Dio!

LA VITA DELLA MADONNA

 


Secondo le contemplazioni 

della pia Suora STIGMATIZZATA 

Anna Caterina Emmerick 


Il viaggio: come la Sacra Famiglia si lascia guidare dall'asinella. L'albero di terebinto della sacra tradizione 

Visioni di mercoledì 14, nonché del 15 e 16 novembre. 

Stamattina ho veduto i santi Viaggiatori giungere al campo di Ginim, quello situato a  sei ore da Nazareth, il luogo dove apparve l'Angelo a Giuseppe. I servi di Anna  avevano procurato loro un'asinella di un anno che avrebbe dovuto guidare la santa  Coppia sulla strada giusta. Commovente fu l'addio che Anna e Maria di Cleofa fecero  ai viaggiatori prima di tornarsene all'abitazione con i servi. Il viaggio continuò diretto  verso i monti di Gilboa. Quindi lasciarono da parte le città e continuarono per le vie  solitarie che indicava l'asinella con il suo trotto. Li vidi alloggiare in un podere di  Lazzaro nella direzione della Samaria. L'amministratore del podere li accolse  amichevolmente perché aveva avuto l'occasione di conoscerli già durante gli altri  viaggi. Questo podere era ricco di bei frutteti e viali; la posizione era così elevata che  dal terrazzo si godeva una magnifica ed estesa prospettiva. Lazzaro aveva ereditato  questo podere da suo padre. Gesù nei suoi pellegrinaggi si fermò più volte a predicare  in questi dintorni. I padroni di casa si intrattennero amichevolmente con la Santa  Vergine, si meravigliarono però che nelle sue condizioni avesse osato intraprendere un  viaggio così lungo. Vidi poi l'asinella saltellare in modo strano intorno a loro.  L'animale guidava Giuseppe e Maria con dei simbolismi molto chiari: se bisognava  proseguire diritti, senza voltare a destra o a sinistra, essa andava avanti o li seguiva  saltellando; invece se bisognava voltare a un bivio li precedeva indicando con i suoi  passi il retto sentiero. Quando la santa Coppia faceva sosta, l'asinella rimaneva  tranquilla a breve distanza. Dopo alcune ore di cammino, la Sacra Famiglia attraversò  una fredda valle che portava verso un colle. Era notte e sembrava che fosse scesa  molta brina. La Vergine aveva molto freddo ed era stanchissima, chiese allora a  Giuseppe di fare una sosta. Appena espresse questa richiesta l'asinella si fermò sotto  un grande albero antico di terebinto, vicino al quale c'era un pozzo. Giuseppe stese sotto l'albero alcuni tappeti e preparò il giaciglio alla Vergine; poi prese una  lampada dalla sua bisaccia e l'appese ad uno dei rami inferiori dell'albero, come  usavano i viandanti che viaggiavano di notte. La Vergine pregò ardentemente Iddio  che non la facesse soffrire troppo per il rigore della stagione. Mentre pregava in questo  modo si senti pervadere nelle profondità del cuore da un'ondata di calore; allora porse  le mani a Giuseppe per trovare conforto. Fecero un breve pasto con piccoli pani e  frutta e bevvero acqua mista al balsamo, che Giuseppe aveva portato in un fiaschetto  per confortare Maria. Il sant'uomo soffriva molto nel vedere la Vergine in quelle  condizioni e cercava perciò di consolarla in ogni modo. Quando Maria si lamentava  per il freddo, egli le parlava del buon alloggio che sperava di trovare a Betlemme. Le  disse di conoscere una famiglia presso la quale, con un modico compenso, avrebbero  ricevuto una buona sistemazione. Giuseppe espresse l'opinione che è sempre meglio  pagare qualche piccola somma piuttosto che ricevere un alloggio gratuito; egli si  attendeva molto da Betlemme. Le sue erano speranze umane. Non credo che avessero  trascorso tutta la notte sotto quell'albero. L'albero di terebinto della sacra tradizione Il  luogo in cui la Sacra Famiglia fece questa tappa appartiene alla sacra tradizione  ebraica dell'Antico Testamento. Il terebinto è considerato un albero sacro ed antico  che si trova nella pianura di Moreh, presso Sichem. In questo stesso luogo, sotto  quest'albero, vidi Abramo mentre riceveva dal Signore la promessa del Paese per i  suoi successori; Abramo vi innalzò un altare. Inoltre Giacobbe vi sotterrò gli strani  idoli di Labano, ed i gioielli della sua famiglia, quando si recò a sacrificare in Bethel.  Sotto quest'albero poi Giosuè edificò la capanna in cui pose l'Arca dell'Alleanza, innanzi alla quale il popolo radunato promise di abbandonare il culto degli idoli. In  questo luogo Abimelech, figlio di Gedeone, fu salutato re dei sichemiti... 

Vidi la Santa Famiglia giungere ad un cascinale sito a circa due ore di strada a sud  dell'albero sacro. La padrona della locanda era assente ed il marito li cacciò via  bruscamente, rifiutando loro l'ospitalità. La Sacra Famiglia allora fu costretta a  continuare il viaggio finché l'asinella si fermò dinanzi ad una capanna. Maria e  Giuseppe vi entrarono e videro alcuni pastori affaccendati, costoro li accolsero bene e  diedero loro della paglia per riposare. Essi ebbero particolare riguardo per Maria. Più  tardi questi pastori si recarono al cascinale e raccontarono alla padrona quanto brava e  pia fosse la Coppia che loro ospitavano. Dissero inoltre che Maria, donna bella e  dall'aspetto di una santa, aveva bisogno di un pasto caldo perché gravida e stanca.  Allora la padrona commossa, dopo aver rimproverato aspramente il marito per aver  negato l'ospitalità a gente così brava, si recò con due fanciulli e delle provviste a far  visita alla Coppia. Ella senti il bisogno di scusarsi sinceramente per il malfatto del  marito. In un primo momento non osò entrare nella capanna perché si sentiva in colpa,  ma poi si fece coraggio, entrò ed offrì le vivande. Chiese quindi perdono per la  scortesia del suo consorte. La donna li consigliò di continuare il viaggio e superare il  colle, poiché dall'altra parte avrebbero trovato una buona locanda per riposare. Il luogo  dove essi adesso si trovavano era fra Samaria e Thebez, a nord di un'alta collina. A  mezzogiorno di questo luogo, al di là del Giordano, si trova Succoth, e più lontano  ancora Ai-non. Seguendo il consiglio della locandiera, i santi Coniugi si rimisero in  cammino verso mezzogiorno e dopo circa due ore giunsero alla locanda descritta dalla  donna. Il luogo era composto di alcuni edifici circondati da giardini. Erano ricoveri per  il pernottamento. Vi si scorgevano anche alte masse d'arboscelli di erbe terapeutiche  nel lato sud della foresteria. La Vergine discese dall'asino, che era condotto per la  cavezza da Giuseppe, e si avvicinarono alla casa. Ma l'oste si scusò dicendo che la  casa era già tutta occupata. Allora la Vergine si avvicinò alla moglie di costui e la  pregò umilmente per il ricovero. La donna profondamente intenerita da quel contatto  profondamente umano pregò il marito di aiutare quella Coppia in qualche modo. Vidi  infine il padrone della locanda assegnare loro una comoda stanza in una capanna  vicina. Quando costui condusse l'asino nella stalla non vidi più l'asinella, infatti  durante le soste non la vedevo mai. Nella stanza, Giuseppe iniziò a pregare  fervorosamente insieme alla Santa Vergine per celebrare il sabato. il loro sentimento  devozionale mi commosse nella profondità del cuore. Dopo essersi ristorati, si  riposarono sulle stuoie.

 



Il Terzo Segreto predice: La Grande Apostasia nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


L’attacco proviene dall’interno della Chiesa

Ci concentreremo ora su un altro particolare del Terzo Segreto.  Papa Giovanni Paolo II fece notare che l’attacco contro la Fede Cattolica  proveniva dal suo interno. Nel 1982 egli disse: “Può la Madre, la quale  con tutta la potenza del suo amore, che nutre nello Spirito Santo,  desidera la salvezza di ogni uomo, tacere su ciò che mina le basi stesse di  questa salvezza?” Il concetto di minare le basi implica un indebolimento  delle fondamenta stesse della nostra salvezza, compiuto dall’interno.  Un nemico esterno della Chiesa può sferrarle un attacco dal di fuori,  ma un infiltrato può attaccarla dal suo interno. In quest’ultimo caso,  l’attacco non è stato previsto e le difese sono abbassate, perché colui  che lo compie è considerato “un amico”. 

Papa Giovanni Paolo II ci ha detto quindi che le basi della Fede  Cattolica vengono minate dal suo interno (13 maggio 1982: “ciò che  mina le basi stesse della salvezza di questa salvezza”) da parte del Clero  Cattolico (13 maggio 2000: “un terzo delle stelle del Cielo”).

Concludiamo questo punto due esaminando un’altra fonte dalla  quale possiamo chiarire maggiormente quest’aspetto del Terzo Segreto.  Nel 1963, la rivista tedesca Neues Europa rivelò ciò che sembrava essere  una parte del contenuto del Terzo Segreto: Cardinali contro cardinali,  vescovi contro vescovi. Sappiamo che quando gli venne chiesto se fosse  il caso di ripubblicare l’articolo del Neues Europa, il Cardinale Ottaviani  - che aveva già letto il Terzo Segreto -  disse con grande enfasi:  “pubblicatene 10.000, 20.000, 30,000 copie!”341. 

Abbiamo poi la testimonianza di Padre Malachi Martin sul fatto che  il Messaggio di Garabandal contenga il Terzo Segreto, o comunque parti  di esso. Padre Martin, che aveva letto il Terzo Segreto e anche il Segreto  di Garabandal, affermò che la Madonna era apparsa a Garabandal nel  1961 proprio per rivelare il Terzo Segreto, visto che il Vaticano aveva  deciso di non rivelarlo nel 1960. Qual è il Messaggio di Garabandal?  Esso afferma, tra le altre cose, che: “molti Cardinali, vescovi e sacerdoti  sono sulla via dell’inferno e ‘trascinano’ tante anime con loro”. Ancora  una volta, il concetto di trascinare le anime all’inferno. La stessa  terminologia appare nelle parole di Suor Lucia, quando affermò  a Padre Fuentes che: “Il diavolo sa che i religiosi ed i sacerdoti che  abbandonano il cammino della loro bella vocazione portano con sé un  numero enorme di anime all’inferno”;342 e nell’omelia del 13 maggio  2000, durante la quale Giovanni Paolo II fece riferimento alle parole del  Libro dell’Apocalisse, in cui la coda del drago trascina via un terzo delle  stelle (delle anime consacrate) dal Cielo. 

Anche se le apparizioni di Garabandal non sono state approvate in  via ufficiale, il vescovo che ha giurisdizione su Garabandal – il Vescovo  di Santander – ha affermato che esso non contiene niente di contrario  alla Fede Cattolica.

Padre Paul Kramer

 


NON FATEVI INGANNARE DALLA MENZOGNA.

 


Carbonia 04-08-2021  –  ore 16.19

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vi benedico e vi accolgo tutti sotto il mio Manto.

Avrete la grazia del buon Gesù su di voi, figli miei! Nulla mancherà a voi che appartenete al Cielo, …a voi che siete onesti su questa Terra! Voi che vi adoperate solo per le Cose di Dio sarete gratificati dal vostro Dio.

Arriva l’ora della grande Rivelazione, il Dio fatto Uomo si rivelerà di nuovo al mondo! Attraverso la sua Croce Gloriosa si manifesterà a questa Umanità incredula e perversa.

Gesù: Figli miei, adorati del mio Sacro Cuore, Io vi ricovero tutti in Me, non abbiate timore di andare avanti e di combattere contro il nemico infernale, …qualsiasi situazione accada voi sarete tra le braccia di Maria SS., protetti.

Non abbiate timore di affrontare faccia a faccia Satana perché lui presto verrà schiacciato dal piede di Maria, con tutti voi che sarete al suo seguito.

Le ore sono contate, è tutto pronto, si attende il tradimento finale, dopo di che ci sarà l’intervento Divino.

Meditate figli miei, meditate sulle parole del Santo Vangelo, leggete le Sacre Scritture riferenti a questo tempo della fine.

Leggete, informatevi figli miei, non fatevi ingannare dalla Menzogna, lasciate che coloro che non credono in Me, e coloro che credono di essere dio sulla Terra, facciano il loro percorso, state ben lontani da queste persone, pregate per loro, …rinunciate a qualsiasi convenzione.

Maria Santissima: Figli miei, oggi vi colmo del mio amore materno e segno sempre con la croce di Gesù la vostra fronte e il vostro cuore. Mondatevi figli miei, non siate facili alle seduzioni di questo mondo, rifiutate ogni cosa, rinunciate a Satana, state fermi alle Leggi di Dio.

Sono sempre qui in mezzo a voi, vi ristoro con il mio amore, vi faccio belli come il sole, vi porto a mio Figlio Gesù, quali figli preziosi ai suoi Occhi. Congiungo le mie mani alle vostre mani e con voi supplico l’anticipato ritorno di Gesù sulla Terra.

I tempi della fine sono segnati, ora vedrete tutto quello che gli antichi profeti di ieri e quelli di oggi vi hanno rivelato nel santo nome di Dio e di Gesù Cristo.

Vi benedico, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

 


giovedì 5 agosto 2021

San Bernardo di Chiaravalle

 


Vi sono tre tipi di semenza: quella della verità e della giustizia, che seminata sul suolo rende al cento per uno; quella dell’ingiustizia e dell’ignoranza, che genera una razza di vipere; quella dell’errore e della malvagità, che è non la razza di Giuda bensì quella di Canaan.


IL SORRISO DI PADRE PIO

 


ARGUZIE...


Calvo!

Mi cadevano inesorabilmente i capelli e sinceramente mi dispiaceva rimanere prima o poi calvo. Mi ero rivolto a Padre Pio per cose di minore importanza, e quella volta non esitai a chiedergli: «Padre, fate che non mi cadano i capelli!».

Il Padre scendeva in quel momento i due o tre gradini del matroneo ed io ero sul pianerottolo, in cima alle scale. Era raccolto come di consueto e un po' dolorante per lo sforzo di scendere.

Lo guardavo, aspettando la risposta tutto compunto e ansioso.

Quando mi fu vicino cambiò sembianze; con una occhiata espressiva e ammiccando a qualcuno, alle mie spalle, disse sorridendo: «Raccomandati a lui!». Mi voltai.

Dietro di me c'era un Sacerdote completamente calvo, con una testa cos? lucida che sembrava uno specchio.

Ci mettemmo tutti a ridere. E mentre il Padre si allontanava esclamai: «me l'ha fatta!». Ma rimasi più contento di quella battuta che se mi fosse spuntato all'improvviso un ciuffo di capelli.

D. Giuseppe De Sanctis - Amelia (Terni)


di Padre Andrea D’Ascanio


Preghiera per infermi

 


Salvatore nostro, Gesù, che sei il medico divino che guarisce le piaghe dell'anima e quelle  del corpo. Ti raccomando il caro infermo (o la cara inferma) che giace sul letto del dolore.  Per i meriti del tuo Sangue preziosissimo degnati di ridargli la salute. Gloria...  

Salvatore nostro, Gesù, che sempre pietoso verso le umane miserie, sanasti ogni sorta di  infermità, muoviti a compassione del caro infermo (o della cara inferma) che giace sul letto  del dolore. Per i meriti del tuo Sangue preziosissimo liberalo dalla presente infermità. 

Gloria…  

Salvatore nostro, Gesù, tu che hai detto: «Venite a me, voi tutti che siete afflitti ed io vi  ristorerò» ripeti al caro infermo (o alla cara inferma) le parole che ascoltarono tanti malati  dalla tua bocca: «Sorgi e cammina!», affinché, per i meriti del tuo Sangue preziosissimo,  possa subito correre ai piedi del tuo altare a sciogliere il cantico di ringraziamento. 

Gloria…  

Maria, salute degli infermi, prega per questo caro infermo (o cara inferma). Ave Maria...  

QUANDO IL MAESTRO PARLA AL CUORE

 


Il mio amore è delicato, tenero, attento, misericordioso, forte e divinamente esigente.

Il mio amore è delicato. Ti ho amato per primo e tutto ciò che sei sono io che te l'ho donato. Non te lo ricordo troppo spesso, per delicatezza. Aspetto che tu te ne renda conto, che mi ringrazi e deduca tu stesso le conseguenze!

Il mio amore è tenero. Io sono la tenerezza infinita. Se si conoscessero le ricchezze del mio cuore e l'immenso desiderio che ho di colmarvi di esse! Vieni a me, figlio mio. Abbandona il tuo capo sulla mia spalla e capirai meglio quam suavis est Dominus tuus.

Il mio amore è attento. Nulla di ciò che ti riguarda mi sfugge. Nessun sentimento del tuo animo mi è estraneo. Faccio miei tutti i tuoi desideri nella misura in cui sono conformi al piano d'amore del Padre mio e dunque al tuo vero interesse. Faccio mie tutte le tue intenzioni e benedico fedelmente tutte le anime che mi affidi.

Il mio amore è misericordioso. Conosco meglio di te le circostanze attenuanti e le ragioni che scusano le tue colpe, i tuoi errori, i tuoi scarti.

Il mio amore è forte. È forte della mia potenza. È forte per sostenerti, per rialzarti, per guidarti nella misura in cui ti aggrappi ad esso. Chi ad esso si appoggia, non può restare mai deluso.

Il mio amore è divinamente esigente. Lo hai capito. Poiché ti amo per te, voglio potermi donare a te sempre di più, e posso farlo soltanto se tu stesso rispondi fedel-. mente agli inviti della mia grazia, agli impulsi del mio Spirito.

Poiché ti amo per i tuoi fratelli, voglio poter passare attraverso di te. Devi riflettermi, rivelarmi, esprimermi, ma posso fare questo solo se mi spalanchi le porte del tuo cuore e rispondi con generosità ai miei inviti.

Qualsiasi cosa, gioiosa o dolorosa, semplificala con l'amore. Quanto vorrei vederti vivere ogni giorno un quarto d'ora di amore puro, positivo, esplicito, in unione con me: esèrcitati progressivamente. Inizia con un minuto, poi con due, poi con tre. Se perseveri, sotto l'influsso dello Spirito, arriverai facilmente a quindici. Allora vedrai come tante cose torneranno al loro giusto posto, e avrai un assaggio di ciò che ti riservo per l'ora della tua eternità. Così entrerai a poco a poco nella mia immensità senza paura di sprofondare, poiché sono io ad invaderti.

  Tu hai bisogno di un amore più forte del tuo sovraccarico di impegni, più forte delle tue preoccupazioni, più forte della tua sofferenza.

  Ciò che conta ai miei occhi non è l'amore che provi, ma l'amore che mi provi.

Padre Courtois


TESORI DI RACCONTI

 


Il libro prezioso

Giovanni Chantebel, fittaiolo di un villaggio della diocesi di Rennes in Francia, era un buon cristiano, bene istruito nelle cose della religione, perché aveva di frequente fra le mani il Catechismo, e trovava le sue delizie nel leggerlo e meditarlo. Egli viveva ai tempi della famosa rivoluzione francese. Un giorno i rivoluzionari, entrati in sua casa, lo trovarono col Catechismo fra le mani; ed essendo essi una gente nemica della religione, si indispettirono per questo grandemente contro di lui, e lo fecero prigioniero. Fu trascinato in mezzo alla piazza, ed ivi acceso un gran fuoco, gli ordinarono, se voleva esser salvo, di gettarvi dentro di propria mano il Catechismo, e così bruciarlo pubblicamente. Ma egli si rifiutava francamente e diceva: Questo libro prezioso contiene la verità della mia fede, e però non sarà mai ch'io voglia farne questo strapazzo. Cercavano essi d'impaurirlo con grandi minacce, ma il buon contadino non si piegava. Uno di quei briganti allora, preso un tizzone ardente, incominciò a bruciargli la mano.  

- Ah! diceva ad alta voce Giovanni, mi lascerò bruciare non solo la mano, ma tutto il corpo, piuttosto che commettere un atto sì indegno della mia religione, mandando alle fiamme quel libro, da cui ho ricavato tanti santi ammaestramenti. Gli empi, pieni di collera, lo posero a forza sopra un cavallo, obbligandolo a tener fra le sue mani la coda del medesimo, e continuando intanto a bastonarlo. Ma egli non perdé per questo il coraggio e la pazienza, e in mezzo agli urli del popolaccio che lo accompagnava si mostrava con volto fermo e tranquillo. Fra i tanti curiosi a questo spettacolo, si trovava anche la moglie di Giovanni, e questa lo incoraggiava dicendogli: Sta di buon animo; soffri pazientemente per amor di Dio: egli ti premierà. Così parlava una povera donna, così operava un povero contadino, perché sostenuti da una viva fede e da un gran rispetto per quel Ebro, che ne insegna la verità e ne spiega i precetti. 

DON ANTONIO ZACCARIA

SVEGLIATEVI O UOMINI, SVEGLIATEVI! IL DISASTRO È GIÀ SU DI VOI!

 


03.08.2021  –  ore 19.00

Le ore della notte giungono alla fine del giorno, il sole si addormenta alla Terra, la luna sorge, la sua luce squarcia il buio. L’uomo si dà riposo, sul mondo cala il silenzio. Gli astri brillano nel cielo, il Dio dell’Eterno Amore benedice il suo popolo e richiama i lontani a Sé.

Donatemi di voi o creature mie, venite al mio Cospetto forti in Me, privi di peccato. Amatemi creature mie, acclamate il mio santo Nome, supplicate il mio intervento divino su questa Terra gelida d’amore, gridatemi l’aiuto per i peccatori e pregate per il loro ravvedimento.

È tempo di urgente conversione figli miei, non state a soleggiarvi sulle spiagge perché il tuono sarà improvviso e la tempesta terribile. Prendetevi cura della vostra anima, figli miei, pregate il santo Rosario, consacratevi urgentemente al Cuore Immacolato di Maria. Non state ad attendere di vedere ciò che a breve si scatenerà sotto i vostri occhi, Io Dio, il Creatore sto richiamando l’uomo alla conversione ad abbandonare ciò che si perderà per sempre. Aggrappatevi a Me figli miei, tutto ciò che vi circonda è per finire, nulla resterà in piedi di ciò che oggi vedete perché Io faccio nuove tutte le cose: è la purificazione, è il passaggio a vita nuova per gli eletti di Dio.

Sgomberate il vostro cuore dai peccati, purificatevi figli miei, prostrati davanti al Crocifisso chiedete umilmente perdono dei vostri peccati, con vero pentimento chiedetemi di perdonarvi perché Io possa gradire la vostra supplica.

Pentitevi figli miei, arriva il tempo di grandi dolori, non sciupate questa opportunità che Dio vi concede ora, prima che giunga il tradimento. L’ora è funesta, il Serpente Antico gioca le sue carte in maniera sorprendente e voi non capite il suo gioco perché vivete di lui, acconsentite alle sue leggi blasfeme, siete ingannati ma non vi accorgete di nulla.

Svegliatevi o uomini, svegliatevi! La guerra è in atto, il disastro è già su di voi, non c’è più tempo per le cose del mondo provvedete alla vostra purificazione urgente.

Dio salva!

I SEGNI DI DIO

 

AUTORITÀ SULLA MORTE 


"La morte e' stata ingoiata per la vittoria. 

Dov'e', o morte, la tua vittoria? 

Dov'e', o morte, il tuo pungiglione?" 

(1 Corinzi 15,54 seg.) 

 

[1]Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.  

[2]Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.  

[3]Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». 

[4]All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato».  

[5]Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro.  

[6]Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava.  

[7]Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».  

[8]I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».  

[9]Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo;  

[10]ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce».  

[11]Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo».  

[12]Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà».  

[13]Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno.  

[14]Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto  

[15]e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!».  

[16]Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». 

[17]Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era gia' da quattro giorni nel sepolcro.  

[18]Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia  

[19]e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello.  

[20]Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.  

[21]Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!  

[22]Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà».  

[23]Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».  

[24]Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno».  

[25]Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;  

[26]chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?».  

[27]Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». 

[28]Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama».  

[29]Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui.  

[30]Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.  

[31]Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».  

[32]Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».  

[33]Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse:  

[34]«Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».  

[35]Gesù scoppiò in pianto.  

[36]Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!».  

[37]Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». 

[38]Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra.  

[39]Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni».  

[40]Le disse Gesù: « Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?».  

[41]Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato.  

[42]Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».  

[43]E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».  

[44]Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 

[45]Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.  (Giovanni 11,1 seg.) 

 

Con questo straordinario miracolo il Signore Gesù dimostra che nulla gli e' impossibile; anche resuscitare chi,  morto da quattro giorni, mandava gia' cattivo odore. Se molti meditassero su tale potere, non si dispererebbero allorche' se stessi od un loro familiare si ammala gravemente in quanto: "Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarira'" (Siracide 38,9)-"E Gesù disse al centurione: "Va', e sia fatto secondo la tua fede" (Matteo 8,13). "Cari figli! Oggi voglio rivolgervi questo invito: PREGATE, PREGATE, PREGATE! Nella preghiera conoscerete la gioia più sublime e la via d'uscita da ogni situazione che vi sembra impossibile (Medjugorje 28.3.1985)!"-"Cari figli! Anche oggi vi invito alla conversione totale: essa è difficile per tutti coloro che non hanno scelto Dio. Vi invito, cari figli, a convertirvi totalmente a Dio. Dio può darvi tutto quello che gli chiedete; ma voi cercate Dio solo quando vengono malattie, problemi, difficoltà, e pensate che Dio è lontano da voi e che non vi ascolta e non esaudisce le vostre preghiere. No, cari figli, questo non è vero! Se voi state lontani da Dio, non potrete ricevere grazie, perché non le cercate con fede ferma. Io prego per voi ogni giorno e desidero avvicinarvi a Dio sempre più, ma non posso se voi non lo desiderate. Perciò, cari figli, mettete la vostra vita nella mani di Dio. Vi benedico.(Medjugorje-25.1.1988) 

Ricordo che un medico, da me intervistato, lxvi racconto'  un episodio in cui un giovane era stato vittima d'un grave incidente stradale. La situazione era disperata. Il medico, da vero credente, invito' i familiari del giovane a rivolgersi a Dio con la preghiera e lui stesso, durante una Messa, affido' il caso al Signore ed alla Madonna. Il ragazzo guari'. Il Signore e' "Lo stesso ieri, oggi e sempre!" (Ebrei 13, 8) 

di Arrigo Muscio

 

Ma l’uomo stolto non può creare leggi sagge. È stolto. Dalla stoltezza nasce stoltezza. Dalla sapienza nasce sapienza. È stolto perché non è dal Signore.

 


LIBRO DEL PROFETA DANIELE

24 Allora Daniele si recò da Ariòc, al quale il re aveva affidato l’incarico di uccidere i saggi di Babilonia, si presentò e gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli rivelerò la spiegazione del sogno». 

Daniele, illuminato dal suo Dio e Signore, dal Dio dei suoi padri, conosce quanto vi è nella mente del re e che il re neanche conosce.  

Allora Daniele si recò da Ariòc, al quale il re aveva affidato l’incarico di uccidere i saggi di Babilonia, si presentò e gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli rivelerò la spiegazione del sogno». 

Poiché la condizione è venuta meno, cade anche il decreto di uccisione di maghi e indovini. Nel regno vi è una persona che può dare la spiegazione. 

Ariòc viene invitato ad astenersi dall’uccisione dei saggi di Babilonia. Il re avrà la risposta che desidera. Daniele gli chiede di essere condotto dal re. 

È saggezza sapere che un decreto, posto in essere da determinate circostanze storiche, decade non appena le circostanze storiche vengono modificate. 

Spesso però cambia l’intera storia e si rimane con un decreto che viene osservato con gravi danni per la comunità. Anche questa è stoltezza dell’uomo. 

Molte leggi sono già stolte e insipienti, inique già sul nascere. Diventano fonte di stoltezza e di iniquità ancora più grande se non vengono cancellate a tempo. 

Oggi l’uomo sta anche decidendo per legge quando un cuore debba battere e quando smettere di battere. La legge è per la libertà, mai contro di essa. 

Ma l’uomo stolto non può creare leggi sagge. È stolto. Dalla stoltezza nasce stoltezza. Dalla sapienza nasce sapienza. È stolto perché non è dal Signore. 

Non è dal Signore perché non è del Signore. Solo chi è del Signore può essere dal Signore. Sapienza, intelligenza, saggezza sono sempre dal Signore. 

Daniele, che è dal Signore, perché è del Signore può aiutare il re perché faccia cadere il suo statuto e il suo decreto ormai divenuto inutile, iniquo.  

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

Preghiera per un peccatore ostinato (S. Caterina)

 


Mio Signore, io so che se mirate alle nostre iniquità non vi sarà alcuno che possa  scampare l'eterna dannazione. Ma ricordatevi che avete sofferto i più crudeli strazi, sparso  il vostro Sangue preziosissimo e siete morto al solo fine di perdonarci. Io altra  consolazione non ho sulla terra, se non di vedere i peccatori che tornano ai vostri piedi.  Concedetemi la conversione di questo peccatore ostinato: l'anima sua è nelle vostre mani. 

Soltanto Gesù è la via!

 


Figlia Mia. Mia cara figlia. Ascolta quello che Io, la tua Santa Mamma Celeste, oggi ho da dire ai figli della terra:

“Fate brillare adesso la vostra luce e unitevi con il Mio Santo Figlio, perché EGLI è l’unico che vi può liberare dalle macchinazioni del diavolo, che vi permette di vedere con chiarezza e verità e che vi manterrà e vi guiderà sulla “via eterna” verso il Padre!

Figli Miei. La fine è già cominciata, ma vuoi continuate a vivere come se niente stesse accadendo! Ovunque nel vostro mondo ci sono rivolgimenti, ma voi li liquidate, vi dilungate troppo su banalità invece di alzarvi decisi e dire la vostra parola a favore di Gesù in modo che il mondo veda chiaro di nuovo (o finalmente!) e che i Nostri figli ricevano uno spunto di riflessione, che -unito con la vostra profonda preghiera-, LI PORTI ALLA CONVERSIONE e permetta loro di avvicinarsi a Mio Figlio.

Figli Miei. Il tempo, che resta, è breve e soltanto chi ora è forte e saldo, FERMAMENTE ANCORATO A MIO FIGLIO, supererà questo tempo così tremendo, ipocrita, senza scrupoli e ingiusto!

Figli Miei. Dovete avvicinarvi a Gesù, perché LUI è la vostra unica via verso il Padre! TUTTE LE ALTRE VIE VI CONDUCONO ALL’INFERNO ma VOI NON LO VOLETE RICONOSCERE!

Negate l’esistenza dell’inferno! Voi negate Mio Figlio! Negate la Verità e v’inpigliate sempre di più nella rete di cattura menzognera e truffatrice del diavolo, che non vi libererà mai più; inatti come un ragno avvolge la propria preda, così anche il diavolo con l’aiuto dei suoi demoni v’imprigiona nella sua rete! Egli vi confonde e resterete prigionieri se non invertite marcia e gridate a Gesù, a Mio Figlio, il vostro SÌ!

Convertitevi adesso! Dichiaratevi per Gesù! Cambiate vita! Soltanto così otterrete il Regno Celeste e conoscerete il Nuovo Regno, creato e preparato con amore per tutti i figli di Dio.

Dite SÌ a Gesù e guardate in faccia alla Verità! Colui che siede sul santo trono di Pietro, non è colui che è stato scelto da Mio Figlio. Amen.

Cambiate vita! Incamminatevi! Soltanto Gesù è la via verso l’Eternità! Amen. Così sia.

La vostra Mamma Celeste, che vi ama moltissimo.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

17 ottobre 2014

La battaglia continua 4 - PSICANALISI E SESSUALITÀ

 


PSICANALISI E SESSUALITÀ


Oggi, con Mancuso, si dice che la Morale cristiana è invecchiata. Per questo è venuto di moda la “psicanalisi freudiana”. Si vuole, cioè, aiutare l’uomo a liberarsi dall’oscuro complesso di colpa, superare tutti i tabù, le inibizioni, le repressioni, gli scompensi. Il “sesso”, perciò, non deve più essere un atto vergognoso, bensì un valore positivo, un segno, addirittura, di autenticità, di liberazione. Di conseguenza, molti teologi (?) moralisti celebrano l’erotismo come una conquista del post-Concilio. P.Balducci scrisse addirittura che “appartiene alla Liturgia delle origini”, e che la Chiesa farebbe bene a rivedere la sua concezione - superatissima! - sulla sessualità1 non più sulla Parola di Dio, ma, come disse il teologo olandese Schillebeeckx (anch’egli condannato dal Tribunale civile per immoralità pubblica), ma sulla cultura greco-giudaica.

 Questo mi fa ricordare il “nullus atheus nisi impurus” di S. Agostino. La Morale di Cristo, di fatti, direbbe Newman, si fonda sulla dottrina che “l’impurità dispiace a Dio” (cfr. Gen. 6,3), e che la concupiscenza ne è la sorgente, mentre i nuovi Moralisti battezzano come un bene proprio la concupiscenza della natura umana nei suoi più bassi istinti. Una Morale individualistica, quindi, con ampia libertà di fare i propri comodi, sia pure in piena armonia con la propria coscienza e una “etica comportamentale” che il “peccato originale” per orgoglio della mente e lussuria della carne. Ma allora, che posto c’è ancora per la Redenzione e per la Grazia? La sana teologia cattolica ci insegna che l’uomo è privo di giustizia e che è assolutamente incapace di procurarsela con le proprie forze. Noi, infatti, siamo liberati solo attraverso l’azione redentrice di Cristo attraverso il suo intervento, gratuito, che si chiama “Grazia”. Se non fosse così, Cristo sarebbe solo un saggio Maestro - tipo Budda - che ci ha dato buoni esempi. Ma non è questo il “messaggio cristiano”. Il Vangelo ci ricorda la nostra grandezza perduta e la restaurazione meravigliosa operata da Gesù Cristo, come “Liberatore” del peccato. Perciò, contro questo pauroso dilagare di pornografia, autorizzata, permessa, della quale non si dovrebbe neppure far parola (cfr. Ef.5, 3-4), Noi ricordiamo ancora il preciso e immutabile Comandamento di Dio: “Non fornicare!”, e la consolante “beatitudine” promessa ai puri di cuore: “Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio!” (cfr. Mt. 5,8) che afferma che “i non puri di cuore” non vedranno Dio! Ma, purtroppo, oggi anche quel Comandamento è stato come annullato.

 Facciamo alcuni esempi: 

Nel N° 4501 del 2 marzo 1969, su “Le Pèlerin”, a pagina 11, c’era una lettera della Segreteria del Papa, in cui si manifestava al P. Guichardan, redattore-capo del Pèlerin, la “soddisfazione del Santo Padre e la sua gratitudine” per “l’attaccamento filiale e il pieno attaccamento alla Chiesa dei Redattori del Pèlerin”, che presentava favorevolmente - nello stesso numero - il primo di informazione sessuale, destinato al grande pubblico. Il Pèlerin trovava “giusto e preciso” il commento che sottolineava che “non bisogna contrariare questi giochi (dei piccoli), anche ciò che può sembrare anormale”. «Io penso (scrive chi riporta) a ciò che il linguaggio comune chiama le “cattive abitudini”, per non compromettere gravemente lo sviluppo normale della personalità». Potrei citare numerosi “questionari” che sono stati presentati in scuole, tenute da Religiosi, sul sesso, certamente contrari alla dottrina cattolica su l’educazione sessuale. Si legga Pio XI, nella sua enciclica su l’educazione della gioventù, dove dice:

«... assai diffuso è l’errore di coloro che... si fanno promotori di ciò che essi chiamano “educazione sessuale”. Essi credono fermamente di poter premunire la gioventù contro i pericoli dei sensi, solo attraverso mezzi naturali, come questa iniziazione temeraria e questa istruzione preventiva, data a tutti, indistintamente, e anche pubblicamente, ciò che è ancora peggio, questa maniera di esporre ai giovani per un certo tempo alle occasioni - dicono - di familiarizzarli con esse e di renderli preparati contro i loro danni».

 Il 18 settembre 1951, Pio XII, tornando sull’argomento, ebbe ad affermare che

 «coloro che propongono questa iniziazione, non sono altro che degli illusi dallo Spirito del male». «Noi parliamo, qui, di scritti, libri e articoli che trattano l’iniziazione sessuale, invadono il campo dei fanciulli, sommergono la generazione dei giovani, turbano i fidanzati e i giovani sposi».

Alla luce di questi insegnamenti pontifici, come si possono scusare le attuali Case Editrici Cattoliche? Le nostre Riviste cattoliche, l’educazione sessuale nei Seminari e nelle Case religiose? Come spiegarle se non con l’accordo, tacito o palese, di certo Episcopato? E come spiegare questo “nuovo modo” d’agire dell’Episcopato, al Magistero di sempre della Chiesa? Come spiegare la presentazione di quel film, sopradetto “Helga et Michael”, al clero e alle Religiose? Il P. Berthier, direttore della “Centrale Catholique” e Gran Patron del “Nouveau Cathechisme Francais”, presentando, in ante-prima, “la vie intime du couple”, a ben 900 preti e Suore, ebbe a dire: «di non chiudere gli occhi davanti a quello che verrà loro mostrato» (cfr. “Nouvel Observateur”, 17.2.1969). E come spiegare che “l’Office Catholique International du cinéma” abbia dato al film di Pasolini “Théorème”, il “Gian Prix”, pur essendo un film “volgarmente erotico” e “assolutamente scandaloso?” (Le Monde). 

Anche su questo ci sarebbe da fare un discorso ben triste per la sua tragica importanza. È un fatto sull’etica della situazione. Già il 2 febbraio 1956, il Santo Uffizio emise una sua Istruzione in cui dice che questa “etica della situazione” è in contrasto con la Morale tradizionale della Chiesa cattolica e le sue applicazioni. Esso si dichiara indipendente dai principii della Morale oggettiva (il cui fondamento ultimo é l’essere)... Tale etica sostiene che la “norma” decisiva non sta in una legge oggettiva, ma nell’ispirazione interiore e nel giudizio che ne consegue. Ora, molto di ciò - continua il Documento - contraddice alla verità oggettiva, alla sana ragione; contiene tracce di relativismo e di modernismo, ed è lontano parecchio dalla dottrina cattolica2.

Oggi, invece, si vorrebbe la dissociazione tra fecondità e manifestazioni multiple dell’amore. Questo fu insinuato anche nel Vaticano II, soprattutto per l’intervento del cardinale Suenens, che provocò una reazione violenta da parte di un cardinale. Il fine era la contraccezione con ogni mezzo, pur di salvaguardare l’amore coniugale. Si ricordi, qui, la reazione di mezzo episcopato quando uscì la “Humanae vitae”. Di questo “amore coniugale” se ne faceva persino un “dovere”, benché fosse contro la legge naturale, la Sacra Scrittura e il Magistero di sempre che, assieme al “buon senso” ci dicono, invece, “intrinsecamente disonesto”. A riguardo della “contraccezione”, la dottrina cattolica ci insegna: 

1°- che “il dovere primo degli sposi” e di ogni uomo, è di “amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze, e di amare il prossimo come sé stesso” (Lc. X,27); 

2° - essa insegna che “l’amore sussiste nel vivere secondo i Comandamenti di Dio” (2 Jo. 6); insegna che ogni atto matrimoniale che sia privato con artificio dal suo potere naturale di procreare la vita, offende la legge di Dio e la legge naturale; e che chi commette questo, pecca gravemente! 

Ogni cristiano deve sapere che la Fede è una virtù soprannaturale che ci fa accettare la Rivelazione divina, la quale ci fa tenere per vero e per certo l’insegnamento di Cristo, il quale ci insegna qual è, per noi, la Volontà di Dio! 

Il Terzo Segreto predice: La Grande Apostasia nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II

 


La Battaglia Finale del Diavolo


Il Concilio Vaticano Secondo annunciato nel 1959 e i subdoli attacchi ai dogmi da parte di quel Concilio 

Sin dal Concilio Vaticano II abbiamo avuto modo di assistere a  numerosi attacchi, seppur assai subdoli ed indiretti, contro le definizioni  solenni della Chiesa. Il Vaticano II è stato un Concilio cosiddetto pastorale, che si è rifiutato di esprimersi con pronunciamenti solenni ma  che – secondo alcuni – è effettivamente andato contro alcune precedenti  definizioni solenni ed infallibili. Ma il Concilio, come abbiamo visto,  desiderava essere “pastorale” proprio per evitare tali solenni definizioni,  per evitare qualsiasi condanna di errori, come aveva dichiarato Papa  Giovanni XXIII nel discorso d’apertura. Cosa c’è di male in tutto ciò?  Ebbene, il problema sta nel fatto che per quel piccolo dettaglio di non  voler dare definizioni solenni, la porta del Concilio venne lasciata aperta  all’utilizzo di termini e concetti che avrebbero minato alle fondamenta  le definizioni solenni già esistenti – lo stesso trucco usato dagli Ariani  nel IV° secolo per creare discordia all’interno della Chiesa, col quale  erano quasi riusciti a sovvertire tutta la Chiesa.

La stessa cosa sta succedendo ancora, sin dall’apertura del  Concilio Vaticano Secondo. Ma i fedeli hanno un rimedio per questo  problema: il Vaticano II non ha usato la propria autorità fino ad  esercitare il suo supremo Magistero, cioè il suo potere di definire la  dottrina o di condannare gli errori. Poiché non ha esercitato questa  autorità, ogni cosa che è stata insegnata al Vaticano II che non sia stata precedentemente definita in modo infallibile, deve essere esaminata alla  luce delle definizioni dogmatiche infallibili ed agli insegnamenti della  Chiesa Cattolica.

Questo, tuttavia, non accade più: la gente ormai reinterpreta la  “Fede” alla luce del Vaticano II. Era sicuramente questo ciò di cui parlava  la Madonna di Fatima quando disse, andando dritta al problema, che il dogma della Fede si sarebbe sempre conservato in Portogallo – ma che  si sarebbe chiaramente perso in altri paesi – e dicendo poi a Suor Lucia  che i suoi avvertimenti dovevano essere resi noti nel 1960, proprio nel  momento in cui sarebbe stato annunciato il Concilio. 

Questa conclusione è confermata dalle omelie tenute da Giovanni  Paolo II a Fatima, nel 1982 e nel 2000. Nel 1982, il Papa affermò che le  fondamenta della nostra salvezza venivano minate. Nel 2000, durante  l’omelia in occasione della beatificazione dei Beati Giacinta e Francesco,  Papa Giovanni Paolo II ci mise in guardia contro i pericoli che mettono  a rischio la salvezza delle nostre anime, dicendoci che: “Il Messaggio  di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all’umanità  affinché non stia al gioco del ‘drago’, il quale con la ‘coda trascinava  giù un terzo delle stelle del Cielo e le precipitava sulla terra’” (Ap. 12,  4). Ma di tutto questo non v‘è traccia alcuna nelle parti pubblicate del  Messaggio di Fatima. Deve essere pertanto contenuto nel Terzo Segreto.  Il Papa ci disse che il Terzo Segreto riguarda i pericoli per la Fede e  che un terzo del clero Cattolico sta in realtà lavorando per il demonio,  portando quindi con sé molte anime all’inferno.340  

Padre Paul Kramer,

 


"Vedrai le tempeste, i disastri e gli estremi meteorologici abbattuti sul mondo attraverso il peccato, aumentare il numero e moltiplicarsi nella loro intensità, con terremoti che causano grandi perdite di vite umane."

 


Durante l'esperienza che le è stata data il 25 luglio, a Cristina è stato detto da Gesù,
"Vedrai le tempeste, i disastri e gli estremi meteorologici abbattuti sul mondo attraverso il peccato, aumentare il numero e moltiplicarsi nella loro intensità, con terremoti che causano grandi perdite di vite umane."

Nel frattempo i fiumi corrono sempre più "rosso sangue" in tutto il mondo, il caldo estivo batte tutti i record mentre le acque alluvionali devastano ....


Christina Gallagher