LIBRO DEL PROFETA DANIELE
24 Allora Daniele si recò da Ariòc, al quale il re aveva affidato l’incarico di uccidere i saggi di Babilonia, si presentò e gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli rivelerò la spiegazione del sogno».
Daniele, illuminato dal suo Dio e Signore, dal Dio dei suoi padri, conosce quanto vi è nella mente del re e che il re neanche conosce.
Allora Daniele si recò da Ariòc, al quale il re aveva affidato l’incarico di uccidere i saggi di Babilonia, si presentò e gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli rivelerò la spiegazione del sogno».
Poiché la condizione è venuta meno, cade anche il decreto di uccisione di maghi e indovini. Nel regno vi è una persona che può dare la spiegazione.
Ariòc viene invitato ad astenersi dall’uccisione dei saggi di Babilonia. Il re avrà la risposta che desidera. Daniele gli chiede di essere condotto dal re.
È saggezza sapere che un decreto, posto in essere da determinate circostanze storiche, decade non appena le circostanze storiche vengono modificate.
Spesso però cambia l’intera storia e si rimane con un decreto che viene osservato con gravi danni per la comunità. Anche questa è stoltezza dell’uomo.
Molte leggi sono già stolte e insipienti, inique già sul nascere. Diventano fonte di stoltezza e di iniquità ancora più grande se non vengono cancellate a tempo.
Oggi l’uomo sta anche decidendo per legge quando un cuore debba battere e quando smettere di battere. La legge è per la libertà, mai contro di essa.
Ma l’uomo stolto non può creare leggi sagge. È stolto. Dalla stoltezza nasce stoltezza. Dalla sapienza nasce sapienza. È stolto perché non è dal Signore.
Non è dal Signore perché non è del Signore. Solo chi è del Signore può essere dal Signore. Sapienza, intelligenza, saggezza sono sempre dal Signore.
Daniele, che è dal Signore, perché è del Signore può aiutare il re perché faccia cadere il suo statuto e il suo decreto ormai divenuto inutile, iniquo.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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