La Battaglia Finale del Diavolo
Il Concilio Vaticano Secondo annunciato nel 1959 e i subdoli attacchi ai dogmi da parte di quel Concilio
Sin dal Concilio Vaticano II abbiamo avuto modo di assistere a numerosi attacchi, seppur assai subdoli ed indiretti, contro le definizioni solenni della Chiesa. Il Vaticano II è stato un Concilio cosiddetto pastorale, che si è rifiutato di esprimersi con pronunciamenti solenni ma che – secondo alcuni – è effettivamente andato contro alcune precedenti definizioni solenni ed infallibili. Ma il Concilio, come abbiamo visto, desiderava essere “pastorale” proprio per evitare tali solenni definizioni, per evitare qualsiasi condanna di errori, come aveva dichiarato Papa Giovanni XXIII nel discorso d’apertura. Cosa c’è di male in tutto ciò? Ebbene, il problema sta nel fatto che per quel piccolo dettaglio di non voler dare definizioni solenni, la porta del Concilio venne lasciata aperta all’utilizzo di termini e concetti che avrebbero minato alle fondamenta le definizioni solenni già esistenti – lo stesso trucco usato dagli Ariani nel IV° secolo per creare discordia all’interno della Chiesa, col quale erano quasi riusciti a sovvertire tutta la Chiesa.
La stessa cosa sta succedendo ancora, sin dall’apertura del Concilio Vaticano Secondo. Ma i fedeli hanno un rimedio per questo problema: il Vaticano II non ha usato la propria autorità fino ad esercitare il suo supremo Magistero, cioè il suo potere di definire la dottrina o di condannare gli errori. Poiché non ha esercitato questa autorità, ogni cosa che è stata insegnata al Vaticano II che non sia stata precedentemente definita in modo infallibile, deve essere esaminata alla luce delle definizioni dogmatiche infallibili ed agli insegnamenti della Chiesa Cattolica.
Questo, tuttavia, non accade più: la gente ormai reinterpreta la “Fede” alla luce del Vaticano II. Era sicuramente questo ciò di cui parlava la Madonna di Fatima quando disse, andando dritta al problema, che il dogma della Fede si sarebbe sempre conservato in Portogallo – ma che si sarebbe chiaramente perso in altri paesi – e dicendo poi a Suor Lucia che i suoi avvertimenti dovevano essere resi noti nel 1960, proprio nel momento in cui sarebbe stato annunciato il Concilio.
Questa conclusione è confermata dalle omelie tenute da Giovanni Paolo II a Fatima, nel 1982 e nel 2000. Nel 1982, il Papa affermò che le fondamenta della nostra salvezza venivano minate. Nel 2000, durante l’omelia in occasione della beatificazione dei Beati Giacinta e Francesco, Papa Giovanni Paolo II ci mise in guardia contro i pericoli che mettono a rischio la salvezza delle nostre anime, dicendoci che: “Il Messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all’umanità affinché non stia al gioco del ‘drago’, il quale con la ‘coda trascinava giù un terzo delle stelle del Cielo e le precipitava sulla terra’” (Ap. 12, 4). Ma di tutto questo non v‘è traccia alcuna nelle parti pubblicate del Messaggio di Fatima. Deve essere pertanto contenuto nel Terzo Segreto. Il Papa ci disse che il Terzo Segreto riguarda i pericoli per la Fede e che un terzo del clero Cattolico sta in realtà lavorando per il demonio, portando quindi con sé molte anime all’inferno.340
Padre Paul Kramer,
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