giovedì 5 agosto 2021

TESORI DI RACCONTI

 


Il libro prezioso

Giovanni Chantebel, fittaiolo di un villaggio della diocesi di Rennes in Francia, era un buon cristiano, bene istruito nelle cose della religione, perché aveva di frequente fra le mani il Catechismo, e trovava le sue delizie nel leggerlo e meditarlo. Egli viveva ai tempi della famosa rivoluzione francese. Un giorno i rivoluzionari, entrati in sua casa, lo trovarono col Catechismo fra le mani; ed essendo essi una gente nemica della religione, si indispettirono per questo grandemente contro di lui, e lo fecero prigioniero. Fu trascinato in mezzo alla piazza, ed ivi acceso un gran fuoco, gli ordinarono, se voleva esser salvo, di gettarvi dentro di propria mano il Catechismo, e così bruciarlo pubblicamente. Ma egli si rifiutava francamente e diceva: Questo libro prezioso contiene la verità della mia fede, e però non sarà mai ch'io voglia farne questo strapazzo. Cercavano essi d'impaurirlo con grandi minacce, ma il buon contadino non si piegava. Uno di quei briganti allora, preso un tizzone ardente, incominciò a bruciargli la mano.  

- Ah! diceva ad alta voce Giovanni, mi lascerò bruciare non solo la mano, ma tutto il corpo, piuttosto che commettere un atto sì indegno della mia religione, mandando alle fiamme quel libro, da cui ho ricavato tanti santi ammaestramenti. Gli empi, pieni di collera, lo posero a forza sopra un cavallo, obbligandolo a tener fra le sue mani la coda del medesimo, e continuando intanto a bastonarlo. Ma egli non perdé per questo il coraggio e la pazienza, e in mezzo agli urli del popolaccio che lo accompagnava si mostrava con volto fermo e tranquillo. Fra i tanti curiosi a questo spettacolo, si trovava anche la moglie di Giovanni, e questa lo incoraggiava dicendogli: Sta di buon animo; soffri pazientemente per amor di Dio: egli ti premierà. Così parlava una povera donna, così operava un povero contadino, perché sostenuti da una viva fede e da un gran rispetto per quel Ebro, che ne insegna la verità e ne spiega i precetti. 

DON ANTONIO ZACCARIA

Nessun commento:

Posta un commento