“Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio,”(Matt 4:5)
Attenzione, entriamo nel vivo: qui l’attacco di Satana è molto più intenso e si avvale del massimo potere che gli è stato concesso, usando (seppure in forma perversa) l’intelligenza, la conoscenza e la suggestione potente quasi ipnotica.
Satana è insistente, non dà respiro, ma sa che non può andare oltre certi limiti[1] ed ha capito che non può battere il suo avversario né con discorsi generici (visto che con la sua brevità della risposta non gli ha offerto nessun appiglio), né tentando i suoi sensi direttamente (visto che è molto raccolto nella preghiera). Allora decide di usare attacchi indiretti e molto sofisticati: prima di tutto la sua arma più terribile: la suggestione.
1) la suggestione
il diavolo lo portò con sé… lo pose….
Dobbiamo sempre tener presente questo enorme potere dell’ingannatore: egli con degli artifici può spostare la prospettiva, può mostrarci e farci provare quello che vuole. Noi usiamo questo passo scritturale e lo interpretiamo per estensione, non in modo letterale[2]. Siamo convinti che in certe occasioni Satana abbia questo potere di “trasportarci” “traslarci” in maniera virtuale, in situazioni, ambienti e modalità che ci appaiono come reali ma che non lo sono[3]. Egli può darci la misura dello spazio e del tempo in modo contorto[4] ma non troppo a lungo, altrimenti nessuno si salverebbe, infatti è scritto: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi”.[5] Questo significa che l’insistenza e l’intensità delle tentazione di Satana ha una durata che Dio controlla e sa rapportare perfettamente alle possibilità della persona tentata. Ovviamente nessuno può sapere il grado di resistenza nelle prove ma solo Dio che ci ha creati; ecco perché conviene sempre confidare in Lui più che in noi stessi.
Satana dunque “trasporta” Gesù sopra la punta del tempio di Gerusalemme. E’ un luogo noto agli ebrei e molto alto. Immagino che su quel pinnacolo anche la stabilità sia stata precaria e che Gesù come ogni essere umano abbia percepito l’altezza ed il rischio di sfracellarsi al suolo.
Accettare la suggestione completamente, significa lasciare che le emozioni della situazione raffigurata o vissuta possano colpire i sensi fortemente e attraverso questi emozioni penetrare come segnale di pericolo nel cervello, scatenando una serie di reazioni, come un disordinato istinto di sopravvivenza.
Ma Gesù non vede solo coi suoi “occhi fisici”, Egli è in sintonia col Padre perché è in stato di profonda preghiera, e dunque vede anche “con gli occhi di Dio”. Dio è l’unico che, al di là di ciò che all’uomo appare o non appare, può riconoscere il vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, il bene dal male. Gesù allora non fidandosi delle sue emozioni o del suo ragionamento, si fida solo di Dio; per questo non perde il controllo e rimane stabile fisicamente e spiritualmente anche sul pinnacolo del tempio.
La suggestione tende a farci perdere l’equilibrio. Ricordiamocelo quando navighiamo in internet; non ci abbandoniamo mai a ciò che sembra, soprattutto nei sentimenti, emozioni, simpatie antipatie verso altre persone. Cerchiamo di non vivere mai una realtà virtuale, ma pure se transitiamo nel virtuale, restiamo ben saldi al luogo dove siamo, allo scorrere del tempo del nostro orologio, alle percezioni fisiche vere, non a quelle indotte dagli stati d’animo esterni.
“e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani..,” (Matt 4:6)
2) Assieme alla suggestione Satana insiste con l’amor proprio: “Se tu sei Figlio di Dio…” Satana è un grande conoscitore delle debolezze umane, sa che quasi nessuno riesce ad annullare il proprio “io”. Pensa che se opportunamente provocato, chiunque si risentirà e si ribellerà. Infatti se qualcuno è provocato in qs modo, come risponde di solito? “Io? Ma come ti permetti? Io sono…” Ecco, l’uomo che accetta di spostare sul personale il dialogo mettendo se stesso al centro del discorso ha fatto il gioco dell’ingannatore, che subito lo vincerà; infatti avendo attirato l’uomo a parlare di sé stesso, lo avrà distratto dalla preghiera e, di fatto, lo avrà tolto dalla comunione e dalla protezione del Padre.
Gesù a questa seconda tentazione sull'amor proprio rimane saldo come la prima volta. Il Signore non ha alcun interesse al protagonismo o al voler dimostrare di essere qualcosa davanti a Satana; la Sua missione era mostrarsi agli uomini per strapparli dal peccato, quindi non cade nel tranello.
3) Uso manipolato della Parola di Dio.
Assieme alla fortissima suggestione ed alla provocazione dell’amor proprio, Satana affonda l’attacco su quello che pensava fosse il punto debole di Gesù: ha notato infatti che questi gli ha risposto con una citazione biblica. Non può contraddire la Parola di Dio come fece con Eva, in modo generico. Qui deve farlo in maniera molto più credibile! Satana conosce perfettamente la Scrittura; forse non ne percepisce la vita, ma razionalmente la conosce benissimo, e crede di poterla gestire a suo piacimento; dunque decide di sfruttare questa sua padronanza scritturale e lo sospinge a buttarsi di sotto, avvalorando il gesto con una citazione del Salmo 91:11-12, biblicamente giusta. La citazione è corretta, dunque per logica letterale, visto che La Scrittura è la verità dei credenti, doveva avvenire per forza come era stato scritto: Se Gesù fosse stato in pericolo gli angeli di Dio l’avrebbero protetto. In realtà questa è una manipolazione delle parole del salmo, non il significato del salmo. Ma come risponde il Signore?
-Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"». (Matt 4:7)
Gesù non è uno che sa solamente a memoria le frasi come Satana, Gesù è anche immerso nello Spirito di Dio che ha ispirato quelle pagine ai profeti, per cui non legge in modo frammentario, ma ha nel cuore l’intento di Dio e conosce così l’intenzione e l’orientamento ogni più piccolo insegnamento. “«È altresì scritto..” Ecco il dono dello Spirito Santo: la capacità di capire, interpretare ed elaborare gli insegnamenti e farli fruttare! L’applicazione solo letterale delle Scritture significa prestare al diavolo il fianco per far dire alla Bibbia quello che ognuno vuole.
Molte chiese nella ricerca della sicurezza applicano le regole in modo letterale, scadendo nel giudizio e soffocando lo Spirito Santo. La lettera uccide lo spirito, secondo come è scritto: “ Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica”[6].
di Renzo Rocca