giovedì 13 marzo 2025
CHIESA - Presto useranno le chiese come luoghi ove commerciare ed ottenere profitti.
mercoledì 12 marzo 2025
"E ora, quali sono i vostri piani?"
( Lettera ricevuta da Suor BEGHE l'11 marzo 2025 )
Miei carissimi figli,
Eccomi di nuovo qui, ho così tante cose da dirvi che tempo, carta e inchiostro non basterebbero. Ma abbiamo un'eternità davanti a noi per scambiare, amarci e lavorare insieme. Pensate a Me, Io sono il datore di tutti i vostri beni, e quanto più vi adoperierete per unirvi a Me, tanto più benedirò le vostre opere.
Penso a tutti voi che lavorate, ma non ricevete i frutti delle vostre fatiche. I tempi sono difficili, molti uomini sono spinti dall'egoismo e non sono amici dei loro simili quando dovrebbero esserlo. Questo è il messaggio che voglio darvi affinché siate sempre vicini a Me, lavorando in unione con Me, nei pensieri, nelle parole e nelle opere.
La terra soffre, la terra stessa e gli uomini che la abitano. La terra diventa sterile perché gli uomini la sfruttano traendone il meglio e costringendola a dare sempre di più. È artificialmente fertile, e quindi anche i suoi doni diventano artificiali. I fertilizzanti, invece di essere terra, sono chimici e le fanno sempre più male, anno dopo anno. È come un essere umano che viene nutrito con vitamine chimiche invece di frutta e verdura. Sarebbe appassito e rimpicciolito e, per rivitalizzarlo, gli sarebbero state somministrate ancora più vitamine chimiche. Il risultato sarebbe ed è catastrofico.
La terra ha bisogno di riposare, di ritrovare se stessa, di trovare i suoi lombrichi che la arricchiscono e la ossigenano, ha bisogno dei suoi fiori di cui si nutrono le api, ha bisogno dei suoi mille insetti protettivi che non inquinino né distruggano.
Gli insetti cattivi che distruggono sopravvivono, mentre gli insetti buoni necessari per la biodiversità vengono distrutti. Gli uomini che non rispettano il dono di Dio sono miscredenti e, con la perdita della spiritualità cristiana che sembrava quasi inscritta nei geni dell'uomo occidentale, perdono la loro essenza, la loro ragion d'essere, la loro amicizia con Dio.
Quando un uomo perde la sua amicizia con Dio, viene immediatamente avvicinato dal diavolo e la civiltà cristiana viene attaccata da tutte le parti. Le autorità politiche, provenienti dalla popolazione scristianizzata, sono al servizio del denaro, ma non si può servire Dio e il denaro. È l'uno o l'altro, non si mescolano.
L'uomo contemporaneo è diventato un prevaricatore, lavora perché obbligato a farlo e anche per ambizione, e sono tanti gli uomini che si alzano la mattina e vanno a letto la sera senza aver avuto alcun pensiero per Dio, per l'esercizio della virtù, per aver imitato l'esempio del Signore Gesù Cristo e della Beata Vergine Maria. Vivono secondo i loro bisogni personali, le loro ambizioni, i loro obblighi e quando arriva la sera della loro vita, non hanno guadagnato alcun merito, non si sono avvalsi di alcuna grazia e qualsiasi mano tesa di Dio per prenderli è stata ignorata.
Possono essere grandi agli occhi degli uomini, possono essere stati personaggi notevoli, i loro compatrioti li piangono e li lodano, ma davanti al Tribunale di Dio sono sorpresi, tacciono, rimangono senza parole. Che cosa hanno fatto per Lui, che cosa hanno fatto per aiutare il loro prossimo in modo disinteressato? Non ne hanno memoria. Allora Dio chiede loro: "E ora, quali sono i vostri piani?" Abbassano gli occhi, hanno perso il loro orgoglio e tutti i loro riferimenti, sono vuoti e senza un programma perché qui, ai piedi del Divino Tribunale, nulla dipende da loro, tutto dipende da Dio. Guardando in basso, rispondono: NIENTE.
Quindi il loro destino è questo: il nulla, l'assenza di tutto, il vuoto di tutto, il NULLA nel suo terrificante assoluto, che non include nulla.
Tale è il disastro verso cui corrono tante anime, che si preoccupano solo dei beni terreni, che lottano e si affaticano troppo, ma per le quali l'eterno futuro è un orizzonte lontano che non ha alcun interesse presente. Non ci sono e quindi non conta. Oh, pagano un'assicurazione sulla vita, assicurazioni di ogni tipo da coprire in caso di incidente, ma il grande incidente, quello della vita soprannaturale mancata, non ne tengono conto.
Ora, questa è la cosa più importante, dura secoli e secoli mentre la vita sulla terra raramente raggiunge un solo secolo breve. È così breve e coloro che vivono nel ribollire della loro buona salute vivono come se fossero eterni. Non tengono conto di Dio o del loro prossimo, e i provvedimenti che prendono per la loro vita eterna sono nulli.
Così, non appena entrano nel mondo invisibile, non vengono trasportati da nulla, nessun paracadute, nessun motore, nessun ultraleggero per salvarli.
Pregate figli Miei, pregate per quelle povere anime che non si interessano solo di ciò che è importante e non seguono il loro esempio. Prendete provvedimenti spirituali, crescete nella santità, in modo che nell'ora del vostro giudizio particolare, alla domanda divina: "Che cosa porti?
Quali sono i tuoi piani? ", puoi rispondere positivamente in base agli obiettivi che sono stati tuoi durante il
la tua vita terrena. Dio allora ti dirà: "È servo buono, buono e fedele, in poche cose sei stato fedele, in molte ti costituirò; entra nella gioia del tuo Signore. (Mt 25,23).
Lasciate che questo vangelo dei talenti sia la vostra lettura per questo giorno e meditate su di esso perché riguarda la vostra vita in ogni momento. In ogni momento puoi far fruttificare i tuoi talenti, il tuo talento, in ogni momento puoi offrire le tue azioni del momento per la maggior gloria di Dio, in ogni momento puoi imitare il Signore Gesù Cristo nella sua vita privata e pubblica, così come la Beata Vergine Maria dalla sua nascita fino alla sua morte, che le è valsa l'Assunzione.
Vi amo tutti, specialmente e individualmente, e vi aspetto al Divino Tribunale per abbracciarvi e introdurvi nella beatitudine eterna. Diventa uno di loro!
Dio ti benedica! Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia
Il tuo Signore e il tuo Dio
Ave Maria, gratia piena.
SPECCHIO DELLA B.V.MARIA
Cinque espressioni del saluto angelico contengono cinque dolcissime lodi della B. Vergine. Ave Maria, gratia piena. Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui. Ascolta, o dolcissima Vergine Maria, ascolta questo saluto nuovo e mirabile, ascolta, o figlia, e rimira e porgi il tuo orecchio (Ps. 44. 11.) : ascolta Gabriele il nunzio glorioso, rimira il modo miracoloso della tua fecondità, porgi il tuo orecchio al fruttuoso consenso, ascolta ciò che a te da Dio Padre viene annunziato, rimira come in te si incarnerà il Figlio di Dio, porgi I' orecchio allo Spirito Santo che farà in te cose mirabili. Poiché dunque tu hai orecchi da intendere, ascolta (Matt. 11. 15) e sul principio, ascolta questo inaudito saluto : Ave, Maria ecc. Questo nome Maria vi è stato inserito non da Gabriele, ma dalla devozione dei fedeli, dietro ispirazione dello Spirito Santo. Anche l'ultima clausola cioè : benedictus fructus ventris tui, non fu proferita dall’angelo salutante, ma fu aggiunta dalla profetante Elisabetta. Diciamo dunque ciascuno, diciamo devotissimamente tutti : Ave, Maria ecc. O saluto veramente grazioso e venerabile, glorioso e ammirabile. "Questo saluto, come dice Beda (Omil. de Annunc. B. M. V. post initium), quanto è inaudito all'uso degli uomini, tanto si addice alla dignità di Maria “. In questo dolcissimo saluto vi sono ben ordinate cinque dolcissime espressioni, nelle quali sono comprese cinque dolcissime lodi della Vergine. O espressioni veramente dolci! In queste infatti si dimostra quanto la B. V. Maria fosse purissima, quanto pienissima, quanto sicurissima, quanto degnissima, quanto utilissima: purissima dico per 1' assenza di ogni colpa, pienissima per 1' abbondanza della grazia, sicurissima per la divina presenza, degnissima per la reverenza della sua persona, utilissima per la sua eccellenza.
Quanto fosse purissima per l'assenza di colpa Maria, bene si esprime quando si dice: Ave. A ragione infatti a lei si dice : Ave, poiché da ogni "vae" cioè guaio di colpa fu immunissima, come proprio conveniva alla Madre di Dio, testimonio Anselmo (De Conceptu virgin. c. 18) che dice : " Conveniva che la concezione di quell’uomo fosse fatta da una Madre purissima e che risplendesse di una purità di cui non vi fosse una maggiore, quella Vergine a cui Dio Padre disponeva di dare il suo unico Figlio generato in cuor suo a sé eguale, talché fosse e il Figlio di Dio e il Figlio dell'uomo “.— Parimente, quanto Maria fosse pienissima per l'abbondanza della grazia, ben si dimostra quando si dice : gratia piena. Veramente piena e più che piena, come attesta Anselmo (Orat. 52. ante medium) che con grande devozione esclama: "O donna piena e sovrappiena di grazia! dall'efflusso della cui pienezza aspersa si sente rivivere ogni creatura ". — Parimente, quanto Maria fosse sicurissima per la divina presenza ben si dimostra col dire: Dominus tecum. A ragione, presente il Signore e con lei esistente, Maria è sicurissima in modo speciale, poiché Iddio Padre, Iddio Figlio, Iddio Spirito Santo è con lei in tal modo che Ella diviene con Dio specialissimamente familiarissima, come è evidente in San Bernardo (Omil. 3 super Missus est. n. 4) che dice: "Non solo è con te il Figlio che tu rivesti della tua medesima carne, ma, è con te pure lo Spirito Santo del quale concepisci, e il Padre che è il generante del tuo concetto ". — Parimente, quanto Maria fosse degnissima per la reverenza della sua persona si dimostra col dire: "benedicta tu in mulieribus ". Non può infatti non essere degnissima la persona di colei che è reverendissima per tanta benedizione. Onde di nuovo si meraviglia ed esclama Anselmo (Loc. cit) : " O Vergine benedetta e sovrabenedetta, per la cui benedizione viene benedetta ogni natura, non solo la creatura dal Creatore, ma anche il Creatore dalla creatura ". — Parimente, quanto Maria fosse utilissima per l'eccellenza della sua prole, ben si dimostra col dire : et benedictus fructus ventris tui. A salvare il mondo fu utilissima per questo, per aver cioè generato il frutto della salute eccellentissimo e potentissimo. Onde il medesimo Anselmo (Loc. cit. post initium) ben dice: “ Per la tua fecondità, o Signora, il mondo è stato redento, il peccatore giustificato, il dannato è stato salvato, l'esule richiamato. Poiché il tuo parto, o Signora, ha liberato il mondo dalla schiavitù, gli ha ridonato la salute, lo ha risuscitato da morte". Vedete dunque, o carissimi, come Maria venga salutata a ragione con l’Ave, per l'assenza e l’immunità da ogni colpa, come a ragione sia chiamata piena di grazia per l'abbondanza e l’immensità di ogni grazia ; come a ragione a lei sia detto : il Signore è con te, per la divina presenza e familiarità, come a ragione venga riverita "benedetta fra le donne „ per la reverenza e dignità della. sua persona, come a ragione il frutto del suo seno venga proclamato benedetto per l’eccellenza e l’utilità della sua prole. Di queste cose tratteremo singolarmente per ordine.
CORRADO DI SASSONIA
Le vostre preghiere sollecitano e provocano le Mie grazie. Ricevi una risposta alla tua chiamata per accelerare la Fine dei Tempi.
Bretagna – 12 marzo 2025
“Donna - le dice - ecco tuo Figlio”.
LA VERGINE MARIA E GLI EVANGELI
Il testo di Bossuet. - “Ella perde persino suo Figlio sul Calvario egli dice parlando della Madonna - e non dico solamente ch'ella lo perde in quanto vede morire questo Figlio amatissimo di una morte crudele; ma perché Egli cessa in qualche modo d'essere suo Figlio, sostituendone un altro al suo posto: “Donna - le dice - ecco tuo Figlio”.
Meditate questo punto, o cristiani, e se anche tale pensiero può sembrare un poco strano, vi persuaderete però ch'esso ha il suo buon fondamento. Pare che il Salvatore non la riconosca più per sua Madre; “Donna - le dice - ecco tuo Figlio ”. Non parla in questo modo senza un motivo misterioso: Egli è in uno stato di umiliazione ed è bene che anche sua Madre gli sia unita in esso. Gesù ha un Dio per Padre e Maria ha un Dio per Figlio. Il Divin Salvatore ha perduto, il Padre suo e non lo chiama più ora che “Dio”. Bisogna che anche Maria perda il suo Figlio; difatti Egli la chiama ora col nome di Donna, non le dà il nome di Madre. Ma ciò che deve essere stato più umiliante per la SS. Vergine è il fatto che Egli le affida un altro figlio, come se Lui non fosse più tale per Lei, e come se Egli volesse rompere il nodo di una santa amicizia: “Ecco - dice - vostro Figlio”.
Vediamone la ragione.
Durante il periodo della sua vita terrena, Gesù compiva verso sua Madre tutti i doveri e i servizi d'un figlio. Egli era la Sua consolazione e l'unico appoggio della Sua vecchiaia. Ora che Egli sta per entrare nella gloria, prenderà dei sentimenti più degni di un Dio: perciò lascia ad un altro i compiti della pietà umana e naturale. Maria non ha più suo figlio, Gesù; il suo amatissimo figlio ha ceduto i suoi diritti a S. Giovanni ed essa trascorrerà in questo triste stato i lunghi anni” (1).
Per quanto grande sia il genio di Bossuet, non oseremo accettare su questo punto tutto il suo pensiero. Lui stesso - e l'abbiamo notato - lo trovava “un po' strano”. E ciò che principalmente ci scosta da Bossuet è il motivo stesso su cui egli fonda la sua interpretazione: “Gesù - dice - compiva verso sua Madre i doveri e i servizi d'un figlio”. E' precisamente questo che si deve meditare ed è questo che ci deve aprire gli orizzonti. No, Gesù non compiva più, dall'inizio della sua vita pubblica, “i doveri e i servizi d'un figlio”. Secondo la cronologia che noi abbiamo adottato erano già due anni e tre mesi ch'Egli non abitava più con Lei. Gesù aveva lasciato Nazaret verso la fine dell'anno 27 o nei primi giorni dei 28 e non era ritornato che due sole volte nel villaggio della sua infanzia. Non si accenna alla presenza di Sua Madre al Suo fianco che alle nozze di Cana, poi al momento del tentativo del rapimento dei suoi “fratelli” che non credevano in Lui e in seguito sul Calvario.
Maria quindi era priva di Suo figlio già da molti mesi, e non era vissuta sola durante tutto questo tempo. Ci sono buone ragioni per credere che Ella si fosse unita a sua cugina Maria, moglie e, senza dubbio, vedova di Cleofa, i cui numerosi figlioli venivano chiamati “fratelli di Gesù”. Dunque la Madonna viveva nelle vicinanze di questi parenti. Se Gesù, da buon figliuolo quale era, non avesse avuto che lo scopo di trovarsi un sostituto per circondare delle cure necessarie gli ultimi giorni della Sua piissima Madre, potremo dire ch'Egli aveva impiegato troppo tempo per pensarvi. La situazione creata con la sua partenza da Nazaret due anni prima, non poteva prolungarsi? Se nei confronti di Sua Madre tale situazione non fosse stata buona, come mai Egli l'aveva fino allora permessa e tollerata? Se all'opposto fosse stata buona o almeno sufficiente, perché portarvi delle modifiche?
Si potrebbe pensare che Gesù non volesse più lasciare la Madre Sua in un ambiente in cui non si credeva in Lui. Ma giustamente noi abbiamo la certezza che i suoi “fratelli” erano ormai dei credenti, cioè, avevano ora fede nella missione di Gesù. Gli Atti degli Apostoli sono abbastanza espliciti su questa punto. Dopo avere nominato gli Apostoli riuniti nel Cenacolo dall'Ascensione alla Pentecoste, essi dicono: “Tutti in un medesimo spirito perseverarono nella preghiera con alcune donne e Maria Madre di Gesù e i suoi fratelli”.
Aggiungiamo subito che il testo ora citato contiene l'ultimo degli accenni fatti nei Libri Santi alla SS. ma Vergine Maria. Vedremo più tardi l'importanza di questa osservazione. Per ora è sufficiente concludere che non è certo a motivo dell'incredulità dei Suoi “Fratelli” - fra i quali, due almeno, Giacomo il minore e Giuda, erano Apostoli - che Gesù ha loro tolto la Madre affidandola a S. Giovanni. Al contrario essa abitava presso di loro proprio nel periodo della incredulità e li lascia quando sono ormai entrati nel gruppo dei fedeli.
Non ci spieghiamo facilmente perché Gesù, a dire di Bossuet, avrebbe voluto umiliare la Sua Madre affidandola a S. Giovanni. L'umiliazione sarebbe stata ben più grande lasciandola nello stato in cui era e, senza affidarle alcuna nuova missione inviarla implicitamente a Nazaret.
No, Gesù non ha voluto umiliarla. Egli lascerà alla Madre stessa la cura d'umiliarsi in modo sovrumano. Ci sembra più felice Bossuet quando scrive nello stesso discorso: “Ecco una creatura che si distingue eccellentemente da tutte le altre; ma la Sua umiltà profondissima la spoglierà in qualche modo dei Suoi vantaggi meravigliosi. Essa, che è stata innalzata al disopra di tutti, per la sua dignità di Madre di Dio, si colloca nel ceto comune per la sua qualità di Ancella ” (2).
Can. Leon Cristiani
CRESCERE IMPLICA ESSERE DIVERSO IN ME
CRESCERE IMPLICA ESSERE DIVERSO IN ME, NON POSSO ANDARE IN GIRO PER IL MONDO SPORCANDOLO E CONTAMINANDOLO CON LE SUE IMPURITÀ, FAR RISPLENDERE LA MIA LUCE SULLA TERRA, È LAVORARE SODO, AFFINCHÉ I FRUTTI SIANO LA CONVERSIONE DI TUTTI COLORO CHE SONO DEVIANTI, E CHE NON SENTONO LA VICINANZA DI UN AMORE TRASFORMANTE, FARLO È ESSERE TESTIMONE DI CIÒ CHE DICO E FACCIO PERCHÉ SIA COSÌ, GESÙ
Gesù: Il resto è finito, e il lavoro viene, il compito arduo che inizia è arduo, quando c'è tanto da fare, il mondo ha bisogno del vero impegno degli uomini che, mettendo da parte il loro atteggiamento, si facciano servi dei loro fratelli e sorelle, so cosa pensate, anche quello che state per dire, ma è importante sapere che il bene trionferà nell'unione con tutti coloro che fanno bene le cose, Trasformare il mondo con un impegno reale e sincero, dimmi Mia amata, che il buio di fronte alla realtà che inizia con la conversione dei peccatori, è come se tutti i pesci del mare non ci fossero più, a cosa servirebbe l'acqua vuota e senza vita, riflessioni che bisogna fare per poter prendere una decisione corretta, Forse in questo modo, vorrete e sarete in grado di raggiungere la pace che è vostra.
Gesù: Ti offro la vita, quando la morte ti perseguita, l'amore quando l'odio ti circonda, la dolcezza quando il disprezzo ti visita, niente è paragonabile all'amore che nasce dal tuo Dio, che penso solo a come rendere i miei figli consapevoli di tutto il pericolo che esiste e li circonda, cadere è facile, quando c'è tanta disobbedienza come nel mondo si vede, Le separazioni, le divisioni e gli odi che dovrebbero essere sopportati con pazienza e tolleranza, cambiare il mondo e ripulirlo da tutta la sporcizia che esiste, è possibile quando si concede il tempo, e si è pronti a fare ciò che è buono, ciò che è giusto, è così che tornano a quella trascendenza offerta che assicura loro il posto che hanno perso. e che la recuperino, quando la rinuncia è più potente delle loro debolezze, e cominciano a riparare tutto il male fatto, Gesù
AMMONIZIONI - I. IL CORPO DEL SIGNORE
[141] 1 Il Signore Gesù dice ai suoi discepoli: «lo sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per me. 2 Se aveste conosciuto me, conoscereste anche il Padre mio; ma da ora in poi voi lo conoscete e lo avete veduto». 3 Gli dice Filippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta. 4 Gesù gli dice: «Da tanto tempo sono con voi e non mi avete conosciuto? Filippo, chi vede me, vede anche il Padre mio».
5 Il Padre abita una luce inaccessibile, e Dio è spirito, e nessuno ha mai visto Dio. 6 Perciò non può essere visto che nello spirito, poiché è lo spirito che dà la vita; la carne non giova a nulla. 7 Ma anche il Figlio, in ciò per cui è uguale al Padre, non può essere visto da alcuno in maniera diversa dal Padre e in maniera diversa dallo Spirito Santo.
[142] 3 Perciò tutti coloro che videro il Signore Gesù secondo l’umanità, ma non videro né credettero, secondo lo spirito e la divinità, che egli è il vero Figlio di Dio, sono condannati. 9 E cosi ora tutti quelli che vedono il sacramento, che viene santificato per mezzo delle parole del Signore sopra l’altare nelle mani del sacerdote, sotto le specie del pane e del vino, e non vedono e non credono, secondo lo spirito e la divinità, che è veramente il santissimo corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, sono condannati, 10 perché è l’Altissimo stesso che ne dà testimonianza, quando dice: «Questo è il mio corpo e il mio sangue della nuova alleanza [che sarà sparso per molti»], 11 e ancora: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna».
[143] 12 Per cui lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, è lui che riceve il santissimo corpo e il sangue del Signore. 13 Tutti gli altri, che non partecipano dello stesso Spirito e presumono ricevere il santissimo corpo e il sangue del Signore, mangiano e bevono la loro condanna. 14 Perciò: Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore?15 Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio?
[144] 16 Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; 17 ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; 18 ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote. 19 E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. 20 E come essi con gli occhi del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con gli occhi dello spirito, credevano che egli era lo stesso Dio, 21 così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che questo è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero.
[145] 22 E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli, come egli stesso dice: «Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo».
S. Francesco d’Assisi
LA FRANCIA CADRÀ IN GINOCCHIO PER CHIEDERE "PERDONO" AL SUO DIO CHE HA RINNEGATO !
Messaggio consegnato a MYRIAM e MARIE 11 marzo 2025
Amati: Piccoli figli miei,
Io sono il vostro Padre nei cieli, “DIO ONNIPOTENTE”, che vi ama!
Vi ringrazio per esservi riuniti a pregare il Rosario.
Chiedo anche ai Miei figli, "a coloro che sono lontani da Me", di convertirsi prima che sia troppo tardi! Molti soffriranno per l'AVVERTIMENTO.
Sono stanco, figli miei, sono stanco... sono stato molto paziente con il mondo...
Anche la Chiesa è corrotta dal peccato: “NON ASPETTO PIÙ” ...
VENGO CON LA MIA SANTISSIMA GIUSTIZIA E: in un tempo molto breve, “LA FRANCIA CADRÀ: in ginocchio per chiedere perdono al suo DIO: che ha rinnegato”!
Vi chiedo ancora una volta, Mia amata, di : “FIDATEVI COMPLETAMENTE DI ME”!
Fate crescere lo spirito in voi e io vi darò “LA FORZA DEL MIO SPIRITO SANTO”! da questi ultimi tempi, figli miei, fino alla MIA seconda venuta!
AMEN, AMEN, AMEN,
Ricevete la Mia amata: la Mia Santissima Benedizione con quella della Beata VERGINE MARIA: LA TUTTA PURA E SANTA “LA DIVINA IMMACOLATA CONCEZIONE” e, San Giuseppe Suo castissimo Sposo:
NEL NOME DEL PADRE,
NEL NOME DEL FIGLIO
NEL NOME DELLO SPIRITO SANTO,
AMEN, AMEN, AMEN,
IO SONO DIO ONNIPOTENTE: IL SANTO DEI SANTI, L'ALTISSIMO, L'ETERNO!
IO SONO!
Vi do la Mia PACE, figli miei, vi do la Mia PACE, affinché possiate portarla intorno a voi: “Con tutto il Mio Amore”!
AMEN, AMEN, AMEN,
(Abbiamo concluso le nostre preghiere con :
SACRO CUORE DI GESÙ!
SALUTO A MARIA
Non c' è altro legno capace come quello della croce per far divampare nell'anima il fuoco dell'amore!
L'abbandono, ecco ciò che ci affida a Dio. Quando tutto s'ingarbuglia, quando il presente è così doloroso e l'avvenire mi appare più scuro, chiudo gli occhi e mi abbandono come un bambino nelle braccia di quel Padre che è nei cieli.
Beata Elisabetta della Trinità
Ti darò il coraggio della lucidità
Lettera di Nostro Signore Gesù a Suor Beghe - 9 marzo 2025
Miei carissimi figli,
Tu sei mio e io sono tuo e, in questa prima domenica di Quaresima, doniamoci gli uni agli altri totalmente, amorevolmente, generosamente. Mi sono dato a te per primo, durante il mio primo ritiro di 40 giorni nel deserto, prima di iniziare la mia vita pubblica e venire incontro a te.
Io vi ho istruito, guarito, sostenuto, insegnato, prestato tutte le attenzioni del Mio divino Amore, ma i principi dei sacerdoti e le alte responsabilità religiose dell'epoca non l'hanno accettato. Si sono risentiti con me per aver minato la loro autorità, per aver dato al popolo raccomandazioni diverse dalle loro, ti hanno legato e io ti ho liberato, ti hanno ingannato e ti ho detto la verità, ti hanno assetato e io ho placato la tua sete.
Oggi è vero lo stesso. I santi papi vi hanno guidato nella verità che ho portato al mondo, ma la corruzione è entrata nella Chiesa e i cattivi pastori hanno assunto la guida del mio gregge. Eppure ho promesso che rimarrò con te per sempre e fino alla fine del mondo (Mt 28:20) e che le porte dell'inferno non prevarranno contro di esso (Mt 16:18).
Rimanete dunque nella verità, informandovi della vita della Chiesa attraverso i secoli, delle grandi encicliche che hanno segnato il suo cammino e che sono vere oggi come lo erano ieri. La Chiesa ha la sua vita come un uomo ha la sua vita e come un uomo che vive le prove, le supera e si santifica, così la Santa Chiesa, fatta di uomini santi per molti, può vivere anche momenti di debolezza o di desolazione. In questi tempi di debolezza, la Santa Chiesa rimane santa anche se gli uomini che la guidano possono sbagliare o sono usciti dalla luce che è Gesù Cristo, io che vi scrivo.
Per rimanere fedeli, perché volete essermi fedeli, non ci sono due soluzioni, ce n'è una sola, ed è la risoluzione di rimanere attaccati alla religione dei vostri antenati, dei padri dei vostri padri.
Oggi siete sconvolti perché le autorità cattoliche non vi dicono più la stessa cosa. Seminano confusione, mescolando verità ed errore, bene e male, e ci rendiamo conto che l'Europa non è più cattolica, la Francia non è più cattolica. Impariamo che tutte le religioni sono uguali, tutte hanno parti di verità, l'errore è messo al livello della verità, il concubinato potrebbe essere vissuto più fedelmente che nei vincoli del matrimonio, l'immoralità forse non è immorale e, infine, la Santa Messa cattolica di tutti i tempi deve essere scartata. Questo elenco non è esaustivo, ma elencato in questo modo, ti rendi conto che non vengo più ascoltato, né servito, né riverito come dovrei essere.
Miei cari figli, se vi rendete conto che vi stanno conducendo su un binario di raccordo mentre Io vi voglio sulla strada del Cielo, affrettatevi a tornare indietro, ad abbandonare la processione che vi sta portando alla rovina e a riprendere il sentiero della Tradizione che si mantiene sempre qua e là, anche se viene messo alla prova.
Voi siete adulti e, quindi, responsabili di voi stessi e delle vostre famiglie, e non volete condurle al loro destino. Prendi la via maestra che è stata abbandonata ma non è scomparsa, Io, Gesù Cristo, non cambio e mai cambierò. Io sono con voi fino alla fine dei tempi, vi basta venire a Me e stare con Me, Io sono il vostro Salvatore, il vostro Redentore, il vostro Amorevolissimo, sono il Buon Pastore, conosco le Mie pecore e le Mie pecore conoscono Me. Corrono alla Mia Voce, la Mia Voce è la voce di tutti i tempi, non cambia, vibra in modo identico, vi conduce alla Salvezza nell'unica Verità, nell'unica morale cristiana, nell'unica pratica delle virtù.
Io veglio su di voi e vi darò il coraggio di essere lucidi, perché Io sono la Luce; al di fuori di Me, è l'oscurità che invade le anime che non Mi seguono, o che non Mi seguono più.
Vi benedico, figli Miei, vi amo, non vi perdo di vista né voglio perdervi.....
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia
Il tuo Maestro e Salvatore
PERCHÉ DIO PREMIA I BUONI E CASTIGA I CATTIVI? Dio premia i buoni e castiga i cattivi perché è giustizia infinita.
SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X
Il giudizio finale (cfr. Mt 25, 31-46) sarà il trionfo pieno e definitivo dell'infinita giustizia di Dio, che assegnerà ai giusti il premio meritato e agli empi il castigo proporzionato alle loro colpe.
La giustizia è la virtù che fa dare a ciascuno ciò che gli è dovuto. È giusto il padrone che dà la dovuta mercede agli operai che se la sono meritata con il lavoro; è ingiusto chi nega la retribuzione pattuita a chi l'ha meritata con il lavoro.
La giustizia di Dio è perfetta e infinita. Egli deve perciò ricompensare il giusto, al quale ha promesso come retribuzione delle opere buone il Paradiso e non può lasciare impunito l'empio che calpesta le sue leggi e i suoi diritti. Dio non sarebbe più Dio se non premiasse i buoni e non castigasse i cattivi. Meritano forse la stessa sorte il giusto e l'empio?
Colui che ama Dio e colui che l'offende? forse giusto quel padre che lascia l'eredità da dividersi in parti eguali tra i figli che sempre sono stati in casa e che hanno lavorato e i figli che gli hanno mancato di rispetto, che lo hanno gravemente offeso, che non hanno avuto a cuore gl'interessi della famiglia, che hanno anzi dissipato i beni paterni?
Dio non perdonò agli angeli che avevano peccato, e cacciatili nel Tartaro, li consegnò alle catene dell'inferno per essere tormentati e riserbati al giudizio; né perdonò al mondo antico, ma preservò, con altri sette, solo Noè, quando mandò il diluvio sul mondo degli empi (2Pt 2,4). Il Signore prova il giusto e ii malvagio; ma chi ama la prepotenza Egli lo odia di cuore. Pioverà sui malvagi brace di fuoco; zolfo e vento avvampante è la parte della loro coppa. Poiché giusto è il Signore, ed ama le giuste azioni; i retti vedranno il volto di Lui (Sal.10, 6-8). A me la vendetta; io farò la giustizia, dice il Signore. (Rm.12,19).
Riflessione. - Il pensiero che Dio premia tutte le opere buone e che non può lasciare impunita nessuna colpa, è di grande aiuto per vivere da buoni cristiani. Se non basta a spronarci al bene e a trattenerci dal male il pensiero della divina volontà, servano almeno la brama del premio e il timore del castigo.
ESEMPI. - 1. Dio castiga il primo peccato (Gn.3, 14-24).
2. Il Signore manda il diluvio per punire l'empietà degli uomini (Gn.cc. 6-7).
3. Nel giudizio finale Cristo premia e castiga secondo il merito di ciascuno (Mt 25, 31-46).
Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P.










