SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X
Il giudizio finale (cfr. Mt 25, 31-46) sarà il trionfo pieno e definitivo dell'infinita giustizia di Dio, che assegnerà ai giusti il premio meritato e agli empi il castigo proporzionato alle loro colpe.
La giustizia è la virtù che fa dare a ciascuno ciò che gli è dovuto. È giusto il padrone che dà la dovuta mercede agli operai che se la sono meritata con il lavoro; è ingiusto chi nega la retribuzione pattuita a chi l'ha meritata con il lavoro.
La giustizia di Dio è perfetta e infinita. Egli deve perciò ricompensare il giusto, al quale ha promesso come retribuzione delle opere buone il Paradiso e non può lasciare impunito l'empio che calpesta le sue leggi e i suoi diritti. Dio non sarebbe più Dio se non premiasse i buoni e non castigasse i cattivi. Meritano forse la stessa sorte il giusto e l'empio?
Colui che ama Dio e colui che l'offende? forse giusto quel padre che lascia l'eredità da dividersi in parti eguali tra i figli che sempre sono stati in casa e che hanno lavorato e i figli che gli hanno mancato di rispetto, che lo hanno gravemente offeso, che non hanno avuto a cuore gl'interessi della famiglia, che hanno anzi dissipato i beni paterni?
Dio non perdonò agli angeli che avevano peccato, e cacciatili nel Tartaro, li consegnò alle catene dell'inferno per essere tormentati e riserbati al giudizio; né perdonò al mondo antico, ma preservò, con altri sette, solo Noè, quando mandò il diluvio sul mondo degli empi (2Pt 2,4). Il Signore prova il giusto e ii malvagio; ma chi ama la prepotenza Egli lo odia di cuore. Pioverà sui malvagi brace di fuoco; zolfo e vento avvampante è la parte della loro coppa. Poiché giusto è il Signore, ed ama le giuste azioni; i retti vedranno il volto di Lui (Sal.10, 6-8). A me la vendetta; io farò la giustizia, dice il Signore. (Rm.12,19).
Riflessione. - Il pensiero che Dio premia tutte le opere buone e che non può lasciare impunita nessuna colpa, è di grande aiuto per vivere da buoni cristiani. Se non basta a spronarci al bene e a trattenerci dal male il pensiero della divina volontà, servano almeno la brama del premio e il timore del castigo.
ESEMPI. - 1. Dio castiga il primo peccato (Gn.3, 14-24).
2. Il Signore manda il diluvio per punire l'empietà degli uomini (Gn.cc. 6-7).
3. Nel giudizio finale Cristo premia e castiga secondo il merito di ciascuno (Mt 25, 31-46).
Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P.
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