giovedì 20 marzo 2025

VISTE STRAORDINARIE

 


RELIGIOSA DELLA VISITAZIONE  

SANTA MARIA DI CHAMBERY 


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L'anno seguente fu la volta di suo Padre. La nostra Sorella lo sapeva ammalato e ne chiedeva a Dio la guarigione, se tale era la Divina Volontà. “Lascialo venire, è il momento” le disse una voce intima che pareva quella dei suoi fratelli e Sorella del Paradiso; - quando anche ti dicessero che sta meglio, non lo credere”. Il 2 gennaio 1882 dopo la Santa Comunione essa sentì la voce stessa di suo Padre: “Tu non mi vedrai più fresco, colorito e ben portante!... il mio corpo è in questo momento pallido e ghiaccio”.   

Mentre essa stava in dubbio se fosse veramente la voce di suo Padre, fu suonato alla porta. “E' per te... vengono ad annunziarti la mia morte” riprese la voce. Era proprio per lei: il suo fratello maggiore la chiedeva per comunicarle la triste notizia. Suor M. Marta ne provò un dolore inesprimibile, scrive la sua Superiora, dolore ben presto confortato, però, poiché l'anima del caro Defunto le disse: “Io sono felice. Io sono carico dei meriti e delle ricchezze delle Sante Piaghe di Gesù!...”  

Sempre le Sante Piaghe! E' il pegno di salvezza che N. Signore aveva da gran tempo offerto alla Sua Serva dicendole: “Un'anima religiosa che muore senza avere ottenuto l'eterna salvezza di tutti i suoi parenti, non ha adempiuto il suo compito”.   

Dopo la morte delle antiche Madri che furono le depositarie dei suoi segreti, benché sempre silenziosa e immersa ognor più nella vita nascosta, Suor M. Marta, di tratto in tratto, si avvicinava rispettosamente alla Superiora, dicendole ciò che N. Signore le aveva imposto, senza dubbio, di manifestarle. Essa si ritirava di poi, senza aggiunger altro e senza preoccuparsi se avevano o no prestato attenzione alle sue parole.  

Nei momenti in cui la prudenza consigliava che ci assicurassimo un rifugio sulla terra d'esilio, facemmo, dapprima, ricorso alla cordiale carità dei nostri Monasteri d'Italia. La Visitazione di Torino doveva ricevere un certo numero delle nostre Sorelle.   

Il 24 febbraio 1903 Suor M. Marta avvicinando la N. O. Madre Giovanna Maria Anna, con aria afflitta e preoccupata le disse: “Mia Madre è accaduto qualche cosa di grave dal lato di Torino!...”. Orbene, il giorno dopo si riceveva il telegramma con l'annunzio della morte della nostra O. Madre Teresa Angelica Crotti di Castiglione e, poco dopo, la notizia che, per diversi motivi indipendenti dalla loro buona volontà, le nostre care Sorelle non potevano più offrirci l'ospitalità promessa... Bisognava cercare altrove un nido di rifugio.   

Qualche anno dopo, su proposte presentate dal di fuori, una decisione importante doveva esser presa. La cosa era ignorata completamente dalla Comunità, avendone la Superiora parlato soltanto in consiglio. L'affare era stato trattato la mattina. Quale non fu la sorpresa della N. O. Madre quando, al momento di uscire dal refettorio vide Suor Maria-Marta avvicinarsele e dirle molto umilmente: “Mia Madre, ha detto N. Signore che non bisogna far questo” e più umilmente ancora ritirarsi lesta lesta al proprio posto!  

Gesù continuava così a vegliare con amore su di noi e a istruire la sua Sposa fedele delle sue Volontà a nostro riguardo... e noi non lo sapevamo!... 

Quante volte, dopo la sua morte, sentimmo le nostre Superiore rimpiangere di non aver interrogato più spesso la prediletta del Signore! Ma entrava nei disegni di Dio di tenerla nascosta secondo la promessa che le aveva fatto. (3). 



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