domenica 29 settembre 2024

MISTICA CITTA’ DI DIO

 


Vita della Vergine Madre di Dio


37.     Due cose mi stupiscono, mi tengono sospesa e inteneriscono il mio tiepido cuore lasciandolo come annichilito in questa cognizione e luce che sperimento: la prima è quella inclinazione e quel peso che vidi in Dio e la veemenza della sua volontà di comunicare la propria divinità e i tesori della sua gloria; la seconda è l'ineffabile e incomprensibile immensità dei beni e dei doni che conobbi che voleva distribuire, e come li creava destinandoli a tal fine, rimanendo infinito come se niente avesse dato. Infatti io intesi che, in questa inclinazione e in questo suo desiderio, egli era disposto a santificare, giustificare e riempire di doni e di perfezioni tutte le creature insieme e ciascuna in particolare, dando ad ognuna più di quanto hanno tutti i santi angeli e serafini messi insieme, quantunque fossero stati capaci di ragione e dei suoi doni tutte le gocce e la sabbia del mare, tutte le stelle, le piante, gli elementi, e tutte le creature irrazionali, purché da parte loro si disponessero ad accoglierli e non opponessero alcun ostacolo alla sua grazia. Oh, terribile peccato e malizia del peccato! Tu sola basti per trattenere l'impetuosa corrente di tanti beni eterni!

38.      Nel secondo momento conferì e decretò questa comunicazione della Divinità, perché fosse per maggiore gloria ad extra e per maggiore esaltazione di sua Maestà, manifestando la sua grandezza. In questo istante Dio guardò tale esaltazione come fine del comunicarsi e del farsi conoscere nella liberale profusione dei suoi attributi, usando cioè la sua onnipotenza per essere conosciuto, lodato e glorificato.

39.      Nel terzo momento conobbe e determinò l'ordine e la disposizione, vale a dire le modalità di questo comunicarsi, in modo che, nell'effettuare una così ardua determinazione, si ottenesse il fine più glorioso. Non altrimenti determinò l'ordine che doveva esserci negli oggetti, la maniera e la differenza con cui comunicare loro la sua divinità e le sue qualità, in modo che quel moto, per così dire, del Signore avesse giuste ragioni e oggetti proporzionati, e si trovasse tra loro la più bella e ammirabile disposizione, armonia e subordinazione. In questa fase si determinò in primo luogo che il Verbo divino s'incarnasse e si rendesse visibile; si decretò la perfezione e i tratti della santissima umanità di Cristo nostro Signore, la quale così restò come impressa nella mente divina. In secondo luogo, fu presa la stessa decisione per gli altri ad imitazione di lui, ideandosi nella mente divina l'armonia dell'umana natura coi suoi ornamenti, composta di corpo organico ed anima propria, anima fornita di apposite facoltà per conoscere e godere il suo Creatore, discernendo tra bene e male, per amare con libera volontà lo stesso Signore.

Suor Maria di Gesù di Agreda


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