“Il diario mistico di Camilla Bravi”
Pasqua 1953.
Da undici mesi sono finite le voci interiori, rappresentazioni ecc. Sembra che Gesù abbia asciugato la vena della mia immaginazione. Ora è preghiera arida, sempre più tenebre, aridità, tentazione. Gesù e Maria si sono nascosti. Ogni tanto qualche sprazzo di luce e qualche attimo di fervore, poi tutto ritorna arido e insensibile. La croce dell'umiliazione, del disprezzo, della incomprensione, del disamore, dell'abbandono e della persecuzione si fa sempre più forte. La malattia si accentua sempre più. La pace sino ad ora non mi abbandona, anche se non è più sensibile. Il Direttore Spirituale è stato trasferito, e da qualche mese prego perché il buon Gesù e la Madonna provvedano a sostituirlo e a mandarmi colui che Essi desiderano.
Gesù ha mantenuto la promessa. La prova predettami è incominciata e si accentua sempre più. Gesù, sia fatta la tua volontà in me. Accetto la prova purificatrice che mi unirà più intimamente a Te. Dammi in cambio anime da portare al tuo Cuore vivente in Maria.
Maria Santissima, dolce e cara mia Madre celeste, a Te in modo particolare m'abbandono in questa bufera e battaglia. Dammi l'abbandono cieco in Te e in Gesù, dammi la docilità allo spirito Santo, dammi di vivere il mio canto d'amore, e nascondi nella fortezza del Cuore tuo e del Cuore di Gesù la povera anima mia e tutta me stessa.
Tieni lungi da me il serpente nemico, o Madre dolce, e rendimi vittoriosa combattendo per me, Tu che vincesti l'infernale demonio. A Te mi affido e in Te confido. Gesù e Maria, Vi amo! Accrescete il mio amore, salvate le anime. Io continuo il mio canto in tutti i cuori, in tutti gli esseri e nel creato. Immergi continuamente il mio canto nell'unica fiamma d'amore che unisce i vostri due Cuori, perché possa viverlo nella mortificazione, nel distacco e nell'amore.
Pasqua 1954.
La prova si fa più intensa ogni giorno da parte del mondo, dei sensi e dello spirito. Le umiliazioni, calunnie, incomprensioni ecc. aumentano continuamente con la malattia, i dolori fisici, morali e spirituali. Il Direttore nuovo, il rev. Parroco mio, don Alberto Casari, è una santa persona, ma si è ammalato e ho potuto vederlo solamente poche volte; però, malgrado tutto, ogni tanto Gesù e la Madonna non mi lasciano senza qualche lume o consolazione, perché mi abbandoni a Loro ciecamente e perché, quando sono troppo triste, io continui a pregare e confidare in Loro.
Agosto 1955.
Ieri soffrivo troppo alla vista della mia miseria, e sotto l'impeto della tentazione mi sembrava che per me la santità fosse impossibile. Piangendo pregavo Dio che non mi mandasse all'inferno ove l'avrei perduto per sempre. Egli e la Madonna mi fortificarono con i loro lumi, sempre però nella preghiera e nell'orazione di pura fede.
Malgrado tutto, cresce la mia dedizione allo Spirito Santo e anche il desiderio della morte del mio io; e accetto la prova, qualunque sia, purché Dio possa vivere completamente in me. Cerco di pregare più che posso, quando mi riesce, perché nei giorni di aridità o di male fisico forte mi è impossibile, e cerco di supplire con atti d'amore e di abbandono. Quando posso, prego tutti i Santi e mi rivolgo a tutti perché intercedano per me. Cerco di ubbidire al Direttore e confidare, abbandonandomi a Gesù e Maria, da cui spero tutto, malgrado la mia grande miseria e nullità.
Orio Nardi
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