(M. Valtorta: 'Lezioni sull'epistola di Paolo ai romani', 22.1.48, pag. 69 - Centro Ed. Valtortiano)
(P. e A. Angela: ‘La straordinaria storia della vita su lla Terra’ – Ed. Mondadori)
(A. Einstein: ‘Come io ve do il mondo – La teoria della relatività’ – Ed. Newton)
La creazione dell'uomo
Va bene. Ho capito il concetto della creazione dell'universo e tutto il resto, e anche questo dei 'figli di Dio'... Ma la storia biblica dell'uomo che Dio avrebbe fatto dal 'fango'...?
Via..., non è credibile...!
Luce: Quando si legge che Dio fece l'uomo dal 'fango', cioè dalla terra, volle significare per l'antichità un concetto semplice che però adombra una precisa realtà scientifica. Infatti per fango e terra si intende il mondo minerale, e l'uomo è costituito da sostanze minerali.
Così come Dio trasse il mondo dal caos, ordinandolo secondo le leggi pensate dal suo Pensiero, con altrettanta facilità Dio 'pensò' l'uomo, lo volle e lo fece, traendolo dagli elementi della materia che vennero sublimamente ordinati perché servissero allo scopo di fare un Figlio di Dio.
Dio, o meglio la Parola di Dio, parlava ai Primi due istruendoli su tutto: parlava alla loro mente ed al loro cuore. É vero, essi dovevano essere le prime voci destinate - come voi dovrete fare - a trasmettere la Parola di Dio alla loro discendenza perché rimanesse Figlia di Dio.
Sono qui, seduto in sala d'attesa all'Aeroporto di Roma.
Aspetto la 'chiamata' del mio volo. Rifletto ancora sulla 'creazione' dell'uomo che mi è rimasta sempre difficile da accettare.
Una volta, quando ero bambino, mi avevano spiegato che Dio aveva fatto una sorta di 'pupazzo' di fango nella cui bocca aveva poi alitato lo 'spirito della vita'. Capisco che ad un bambino non sia facile spiegare, ma se trovassero delle spiegazioni più 'furbe' di quelle date a me, forse quando il bambino diventa grande non legherebbe il concetto biblico della creazione dell'uomo ad una specie di favola incredibile che mette in discussione tutto il resto e finisce per fare poi accettare molto di più l'idea di discendere da una scimmia.
Ma - anche partendo dal presupposto che l'uomo sia stato 'creato' traendo la sua composizione dai 'minerali' (perché è ben noto che il nostro corpo è costituito per la maggior parte da 'acqua=H2O', e poi da altre sostanze appartenenti al cosiddetto mondo minerale) - l'uomo, 'come' è stato creato?
Con un atto 'istantaneo' in base al quale, così come è 'esploso' il Big Bang e si è formata la materia, dal nulla si è 'materializzato’ anche l'uomo?
Impossibile? Ma - mormoro fra me e me - così come è stato possibile, e questo lo dice la 'scienza', 'materializzare' l'universo dal nulla (come affermano gli scienziati quando parlano del 'momento zero' e del 'muro di Planck'), perché Dio non avrebbe potuto 'materializzare' anche il primo uomo?
Oppure, altra ipotesi, Dio non avrebbe potuto modificare in meglio - telepaticamente, cioè con la forza del pensiero che nel momento in cui 'pensa' anche 'fa' - il Dna di un 'primate', o meglio di quella razza intermedia a metà strada fra la scimmia e l'uomo che gli scienziati chiamano 'ominidi', il cui ovulo fecondato, e quindi il cui 'nato', sarebbe stato una sorta di nuova specie genetica di 'mutante' più evoluto, detto 'uomo', dotato però a questo punto di un'anima da Dio?
In fondo gli esperti di genetica non 'creano' in laboratorio (come hanno fatto ad esempio nel '97 con la famosa pecora 'Dolly', di cui hanno parlato i mass-media di tutto il mondo) delle razze animali 'mutanti' manipolando il Dna dell'animale originario?
No, mi dico, quello degli scienziati non è 'creare', cioè produrre dal nulla, ma un manipolare qualcosa di già esistente.
É vero, ma quello che allora fa l'uomo con ampolle e alambicchi non lo può fare Dio con la forza del suo possente Pensiero creativo, visto che, dal nulla, ha creato l'universo...?
Rimango un poco perplesso a riflettere... ma penso che quello della nostra origine esatta sia destinato a rimanere, in questa vita, un segreto per gli uomini, come del resto tantissimi altri segreti dell'universo. Forse - mi dico - è come avevo letto: Dio ci vuol mettere alla prova, se non nella 'fede' completa ed autentica, almeno nella nostra 'disponibilità' ad accettare - senza prove inoppugnabili che, proprio perché 'inoppugnabili' non ci darebbero il minimo merito - il concetto che per 'nascere', cioè per 'esistere', non abbiamo fatto tutto 'da soli', cioè con l'Autogenesi, ma abbiamo avuto bisogno di Dio...
In fondo, mi dico, Dio si accontenta forse di un 'minimo' di umiltà, cioè che accettiamo di ‘dipendere’ da qualcuno, o meglio, da Qualcuno...
Smetto di colpo di scrivere queste riflessioni perché - assorto come ero - non avevo sentito la prima 'chiamata' del mio volo e, se non corro, rischio... di rimanere a terra,
Ora sono in volo, l'aereo ha raggiunto la sua quota di crociera a circa ottomila metri e viaggia ronfando tranquillo sopra le nuvole, nell'azzurro, mentre - sbirciando dall'oblò laggiù in basso vedo - fra uno squarcio e un altro di nuvole - campi e monti e indovino l'esistenza di una umanità che sembra da quassù veramente piccola...e insignificante, lontanissima con i suoi problemi. Ecco, mi sono detto tante volte chiedendomi la ragione del male, della miseria, delle sofferenze che travagliano l'Umanità: 'Se Dio esiste, se anziché un Padre è un 'Dio cosmico', come lo vede Einstein, un Dio indifferente al nostro mondo - e chissà quanti altri mondi magari migliori avrà creato - ecco credo che, dall'alto del Cielo (ma Dio sarà poi in Cielo? Che cos'è il Cielo? Un 'luogo' o uno 'stato' o un'altra dimensione o cosa?), credo che dall'alto del 'Cielo' Dio ci consideri proprio come delle 'formichine', come quegli uomini lontani laggiù che non si vedono neanche, si sa che ci sono, si vede anche qualche navetta sul mare che sembra un giocattolino di bambini, e si sa che contiene degli omini, ma sembra tutto insignificante..., ecco allora perché c'è il dolore, semplicemente perché è un problema 'nostro' e non di Dio che , se ha fatto l'Universo di Einstein: fatto di protoni, adroni, neutroni, neutrini, elettroni, quarks, positoni, leptoni, fotoni e, ancora, di campi gravitazionali, di forze elettromagnetiche, di esplosioni, di stelle, di quasar, di buchi neri, di galassie in fuga e chi più ne ha più ne metta..., non può certo preoccuparsi di questo animaletto, veramente una formichina rispetto alla grandezza dell'universo, che si chiama 'uomo'...'
Mi rilasso nel mio sedile e - dopo aver sganciato la cintura di sicurezza - riprendo il filo dei pensieri che avevo interrotto al momento della chiamata del volo.
Dunque, dicevo, ammettiamo pure che sia stato Dio ad aver creato l'universo.
Non posso infatti a questo punto - senza sentirmi in difficoltà logica, anzi senza sentirmi idiota - 'negare' la realtà della Creazione in quanto tale, cioè dell'universo in quanto 'creato' e non 'autogenerato'.
Non riesco infatti ad immaginare un qualcosa che ‘da solo’ si 'autogeneri' dal nulla come dal nulla la stessa scienza invece attesta che l'universo è nato, riuscendo anzi a risalire a 15 miliardi di anni fa, quasi all'attimo zero, descrivendo addirittura con 'scientifica' precisione il fantastico succedersi degli eventi a partire dal 'muro di Planck', cioè da quel quarantatremiliardesimo di secondo dopo l'attimo zero.
Roba da impazzire. Come avranno fatto a calcolare? Già. Con quei computers grandi come 'palazzi'...
Dunque, ammettiamo 'Dio Creatore', Dio creatore dell'universo, perché il volerlo negare come tale creerebbe dei problemi ancora più difficili da risolvere, da spiegare. D'accordo!
Però...questo concetto di Dio creatore anche dell'uomo, di un uomo, attenzione!, creato per essere 'figlio di Dio'... Figlio di Dio!
Ma se l'universo è sorto dal 'nulla' - e questo fatto di essere sorto dal nulla 'deve' far pensare ad un Principio creatore, cioè Dio - l'uomo invece è venuto dopo, per ultimo, quando la materia già esisteva, quando la vita già esisteva, quella vita di cui parlano così bene Piero e Alberto Angela nel loro bel libro scientifico-divulgativo 'La straordinaria storia della vita sulla Terra' (Mondadori Editore), un bellissimo diario di un viaggio immaginario indietro nel tempo, lungo 4 miliardi di anni. Essi spiegano che, all'inizio - attraverso le 'combinazioni' chimiche di quella che i due autori chiamano 'la banda dei quattro', e cioè: carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, e grazie all'interazione con le potentissime scariche elettriche che dovevano attraversare l'atmosfera primordiale di quel mondo in ebollizione - all'inizio essi spiegano (o meglio essi secondo l'opinione della scienza corrente che, con certi esperimenti fatti in laboratorio, ha cercato di 'ipotizzare', anche di 'simulare' le ipotetiche condizioni iniziali di 4/5 miliardi di anni fa), essi spiegano che sono nate le molecole dalle quali certe correnti di pensiero scientifico presumono che sia 'nata' - da sola - la vita. Le molecole - essi spiegano - sono di tipo semplice e complesso (cioè con un maggior numero di atomi) e fra queste ultime vi sono gli 'amminoacidi', cioè i 'mattoncini' che '... legandosi nei modi più svariati, riescono a costruire un numero sterminato di combinazioni, creando tutte le proteine (e quindi tutti i tessuti e gli organismi) che vediamo nel mondo vivente...'.
I due Autori continuano le congetture ma poi si domandano onestamente:
Ma è sufficiente tutto ciò a spiegare veramente un 'montaggio' graduale che porti alla comparsa spontanea della vita? Cioè che porti alla comparsa spontanea di cellule o di sferule (sia pur molto semplici) capaci di autocostruirsi utilizzando le materie prime ambientali, e capaci anche di mantenersi stabili in un ambiente fluttuante (grazie ad un primitivo metabolismo)? La risposta non è così semplice. Ricercatori come Oparin, Haldane, Urey, Miller, Orgel, Foz, Ponamperuna e tanti altri, hanno certamente dato un contributo a questo studio della preistoria della vita, formulando ipotesi e realiz- zando esperimenti stimolanti. Ma il buio di questa prima fase della storia dell'evoluzione non è stato ancora diradato...'
Ci rifletto sopra. Io avevo sempre pensato che fosse la 'cellula' il 'mattone' della materia animale e vegetale, invece qui dicono che, prima ancora ci sono gli amminoacidi che sono i 'mattoncini' delle proteine che a loro volta sono la base costitutiva del nostro corpo.
Gli amminoacidi, le proteine...! Ecco dunque da dove è derivato l'uomo...', mi dico.
Ma se questi sono i 'mattoncini di base' della materia umana, come dicono i due Angela, se sono un po' come i 'mattoni' con i quali si costruisce una casa, questo non significa necessariamente che la casa si costruisca 'da sola', no?
Ci vuol bene qualcuno che metta insieme mattoni, cemento, sabbia e calce, che immagini una struttura della casa, che gli dia anche una estetica...insomma, qualcuno che, se non lo vogliamo chiamare 'Ingegnere', come avevo letto in quella rivista dei 'testimoni di Geova', chiamiamolo almeno 'Architetto'.
Sì, un Qualcuno che - usiamo pure le parole della 'Luce' - 'costruisse' l'uomo 'traendolo dagli elementi della materia che vennero sublimamente ordinati perché servissero allo scopo di fare un Figlio di Dio...'
Figlio di Dio..., di Dio! Sempre Dio!
Lo stesso Einstein non negava Dio, ma - come ho detto - aveva una religiosità 'cosmica'. Egli aveva infatti scritto: 'L'uomo che crede nelle leggi causali, arbitro di tutti gli avvenimenti, se prende sul serio l'ipotesi della causalità, non può concepire l'idea di un essere che interviene nelle vicende umane, e perciò la religione-terrore, come la religione sociale o morale, non ha presso di lui alcun credito; un Dio che ricompensa e punisce è per lui inconcepibile perché l'uomo agisce secondo leggi esteriori ineluttabili e per conseguenza non potrebbe essere responsabile verso Dio, allo stesso modo che un oggetto inanimato non è responsabile dei suoi movimenti... Gli uomini sarebbero da compiangere se dovessero essere frenati dal timore di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte. Si capisce quindi perché la Chiesa abbia in ogni tempo combattuto la scienza e perseguitato i suoi adepti...' (Einstein: 'Come Io vedo il mondo - La teoria della relatività', Edizioni Newton).
Dunque - mi dico - Einstein non negava Dio, cioè un 'qualcosa' dal quale fosse nato l'universo attuale, ma detestava cordialmente la visione di un Dio che ricompensa o punisce l'uomo.
Figuriamoci - mi dico - se avrebbe mai potuto accettare l'idea di un uomo 'figlio di Dio'!
In effetti - anche per me - l'idea di essere, noi che siamo fatti di 'carne e ossa', figli di un Dio, il quale dovrebbe essere però una 'Entità' spirituale, cioè 'immateriale', non è facile da 'digerire'.
Mi viene veramente da pensare che le varie religioni - fermo restando il concetto che Dio esista - loro stesse se ne siano fatto uno, di Dio, a loro immagine e somiglianza, e non il contrario: cioè che sia stato Dio ad aver fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza.
C'è poi la storia di Adamo ed Eva e del mitico Paradiso terrestre. Poi quella del Peccato originale e della 'caduta'. Non sarà anche questo un espediente della nostra religione per giustificare la miseria della condizione umana che mal si concilia con l'idea di un Dio 'Padre' che ama tutti gli uomini che sono figli suoi?
Ecco, devo dire che il modo di ragionare di Einstein mi dà un po' fastidio perché colgo un certo sprezzo intellettuale anche verso quelli che, come me, si vorrebbero sforzare di credere. Ma non posso negare che i suoi ragionamenti facciano presa. Anzi - senza essere un 'Einstein' - me li ero già 'pensati' per conto mio, perché credo facciano proprio parte di un bagaglio di idee comuni a tanti... Chissà in quanti, queste cose, le avremo qualche volta elucubrate...
Già..., il paradiso terrestre, la 'tentazione', il 'peccato originale', la 'caduta'... Perché questo Dio? Un Dio che crea l'uomo perfetto e poi, per colpa della 'tentazione', ne consente la 'caduta'...
Perché farlo 'cadere', l'uomo? Perché?
Luce:
Dio creò l'uomo 'perfetto': destinato al Paradiso perpetuo.
Satana , invidioso dell'uomo, perché rabbioso di essere stato cacciato dal Paradiso celeste, volle - anche in 'odio' a Dio - rovinare - con la sua 'tentazione' ed il Peccato originale - l'opera di Dio!
L'uomo perse la Grazia, divenne imperfetto e perse il Paradiso terrestre. Ma proprio lo stato di colpa - che rende imperfetti e soggetti alle malattie fisiche e spirituali, soggetti al peccato - permette agli uomini meritevoli di 'guadagnarsi' il Paradiso. Ciò per merito della 'buona volontà' e di quel Libero Arbitrio che Dio aveva loro donato.
Quindi Satana, il Male, si è fatto inconsapevolmente strumento del Bene, perché per l'uomo è più merito 'conquistarsi' il Paradiso che riceverlo in dono senza alcuno sforzo.
Dio, Dio ha fatto gli uomini a Sua immagine e somiglianza!
Dio è Amore, e ama gli uomini come figli, di un amore intensissimo, infinito.
L'uomo, a causa del libero arbitrio, e quindi della sua 'volontà', si è dato al Male perdendo la Grazia e ottenendo morte e dolore.
Satana imperversa fra gli uomini.
Dio, immenso nella sua bontà, ha per amore voluto riscattare l'uomo ed i suoi peccati offrendo in sacrificio Sé stesso. Dio si è fatto uomo, ha sofferto, si è immolato dopo aver evangelizzato ed insegnato all'uomo la Dottrina dell'Amore che è necessaria alla sua salvezza.
Così come l'uomo con il suo libero arbitrio si è perduto, così ora l'uomo - grazie all'insegnamento della Dottrina dell'Amore consacrata nella Passione - con lo stesso libero arbitrio potrà imparare ad amare e riconquistare lo stato di 'grazia' perduto.
Dio ha fatto dunque sacrificio di Sé stesso per salvare i suoi figli uomini.
É come se un padre o una madre offrissero la propria vita per la salvezza di quella dei figli.
D'accordo, sono d'accordo. Però questo non spiega ancora 'come' - in pratica - dall'uomo 'perfetto' si sia arrivati all'uomo attuale.
Cosa è poi la 'Grazia'? E perché la sua perdita avrebbe portato morte e dolore?
Mi sembra di ricordare di aver letto da qualche parte che la Grazia è uno 'stato di amicizia con Dio'. Amicizia con Dio? Francamente, non capisco.
Guido Landolina