lunedì 31 luglio 2023

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO - Una stola rossa e un piccolo calice

 


- Guarda, figliuola, io interesso i miei Angeli perché ti preparino una veste nuova, adorna, preziosa. Con che giubilo gli Angeli e i Beati preparano le grazie di benedizione alle anime viatrici sulla terra! -

Mio Dio, voi rivestite il fango, ma darà lode al vostro nome nei secoli eterni.

Cantate, o cieli, canta, o terra tutta, le glorie di Dio!

Dovunque posa il suo sguardo, Egli crea, trasforma, santifica. Sia benedetto il Signore!

Egli adorna l'anima mia di una candida veste preziosa: è il dono della purezza che mette l'anima in grado di avvicinarsi a Lui, di fissare in Lui la pupilla, di unire a Lui il piccolo cuore.

Ma Gesù non si accontenta del ricco dono e porge un'ampia stola rossa, la quale si ripiega sulla persona in forma di croce. - Apri le braccia, dice Gesù distendile dinanzi a me: non vedi la somiglianza con lo sposo?

Tu sei adorna di doppia veste... vergine immolata al tuo Dio, non devi avere nella vita altra aspirazione, altro desiderio, altro amore che quello della Croce e del Sangue che ne sgorga.

Prendi e metti fra le mani un piccolo calice di creta, accogli in esso il mio Sangue e offrilo in sacrificio al Signore per te, per le anime, perché la redenzione sia copiosa, estesa a tutti, accolta da tutti, adorata, corrisposta, invocata. -

Il piccolo vaso di creta è una stonatura accanto a un abito così prezioso.

Eppure, dice Gesù, è il calice composto, ornato da te. -

E vero, è il mio cuore di fango, vile, disordinato, spregevole, che non sa né accogliere, né contenere la mistica essenza della grazia, della virtù, della santità, del Sangue di Gesù.

O Signore, aiutami, soccorri anche a questa miseria, cambiami il cuore, rendilo vigoroso, generoso, meno indegno di Te. Ma quale cuore può credersi degno di ricevere il Sangue di Gesù?

E Gesù dona il suo, ferito, squarciato, quel Cuore Santissimo che ha spasimato sulla croce, che è stato sepolto, che vive, ama ed opera nel Sacramento della sua carità e della sua misericordia...

Gesù entrando in noi con la sua Divinità, con la sua Sacra Umanità può operare miracoli, rivestirmi di Lui, trasformarmi in Lui e, se sono debole, mettere nel mio povero cuore la forza del suo Cuore.

Egli lo ha fatto mille volte con le anime consacrate in modo speciale a Lui, con le anime che, pur nella ridda delle vicende, dei doveri e delle miserie della terra, vogliono vivere la vita soprannaturale. q. 27

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


IO SONO IL GRANDE DIMENTICATO, VOI NON VENITE A UNIRVI A ME NEL TABERNACOLO E A RIMEDIARE A TANTA SPORCIZIA.

 


Figlioli, ancora un giorno in cui comunico con voi e ancora un giorno in cui spero che siate voi a comunicare con Me. Io, Gesù, vi parlo.

Sono il Grande Dimenticato, anche nel clero. Nessuno ha il tempo di accompagnarmi nella solitudine del Tabernacolo e di riparare a Me per tanta sporcizia. Voi venite da Me quando avete bisogno che vi aiuti in qualcosa, ma pochi lo fanno quando ho bisogno che mi diate conforto e compagnia. Figlioli, tutto ciò che non Mi date sulla Terra, lo perderete poi in Cielo, perché Io pago abbondantemente e abbondantemente per ogni atto d'amore che Mi fate. Io, Gesù, vi parlo.

Se amaste i vostri cari così, solo egoisticamente, o se loro amassero voi così, vi lamentereste e sareste frustrati. Ho bisogno di anime che ardano d'amore per Me e che me lo dimostrino, perché l'amore va dimostrato e va tradotto in azioni. Io, Gesù, vi parlo.

So che siete molto occupati e che il vostro tempo è occupato da altre cose, ma 15 minuti, 20 minuti, chiunque può dedicarli a Me, perché avete tutto il tempo necessario per guardare la televisione e non lo lesinate. Io, Gesù, vi sto parlando.

Ho bisogno di anime del Tabernacolo, di anime consolatrici, ho bisogno di sacerdoti che mi mettano al primo posto nella loro vita, ho bisogno di vescovi che sappiano dire basta al loro lavoro ministeriale e lasciarlo per un altro giorno e vengano al mio Tabernacolo per darmi il loro tempo, la loro fiducia e il loro amore. Ah, figli! Voi stessi Mi legate le mani e Mi impedite di riversare le grazie nelle vostre anime. Io ho tanto da dare! e voi Mi trattenete con la vostra avarizia e pochezza nel darmi amore. Io, Gesù, vi parlo.

Venite, figli del Mio Cuore divino, a consolarMi, a ripararMi dalla freddezza del mondo. Venite a darmi amore e lode, perché avete tempo per tutto tranne che per Me. Sì, figli, sì, non tenetemi così dimenticato, così lontano dai vostri progetti. Contate su di me per tutto e mettete i vostri affari nelle mie mani. Io, Gesù, vi parlo. Pace a tutti coloro che leggono questo messaggio, lo credono e lo mettono in pratica.

20 febbraio 2014

I SEGNI DEI TEMPI - ALTRI MESSAGGI DEL TEMPO DELLA FINE E MANIFESTAZIONI DI APOSTASIA

 


ALTRI MESSAGGI DEL TEMPO DELLA FINE E MANIFESTAZIONI DI APOSTASIA 

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La causa di una così ampia diffusione dell'errore e della grande apostasia sono i pastori infedeli. Essi tacciono quando dovrebbero parlare con coraggio per condannare l'errore e difendere la verità. Non intervengono quando dovrebbero smascherare i lupi famelici, che sono entrati nel gregge di Cristo travestiti da pecore. Sono cani muti che lasciano che il gregge venga fatto a pezzi. 

Quando il Figlio dell'uomo tornerà - Nel Vangelo si legge: "Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra? - Oggi voglio invitarvi a meditare su queste parole pronunciate da mio Figlio Gesù. Sono parole serie, parole che fanno riflettere e che riescono a farvi capire i tempi in cui vivete. Potreste chiedervi, innanzitutto, perché Gesù le ha pronunciate. Per prepararvi alla sua seconda venuta e per descrivervi una circostanza che indicherà la vicinanza del suo ritorno glorioso. Questa circostanza è la perdita della fede. 

Anche in un altro passo della Divina Scrittura, nella lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, viene chiaramente annunciato che, prima del ritorno glorioso di Cristo, avrà luogo una grande apostasia. 

La perdita della fede è una vera e propria apostasia. La diffusione dell'apostasia è quindi il segno che la seconda venuta di Cristo è già vicina. 

Vi ho predetto a Fatima che sarebbe venuto il tempo in cui la vera fede sarebbe andata perduta.  Questi sono i tempi. Le cause della perdita della fede sono: 1) la diffusione di errori che vengono propagati, spesso insegnati da professori di teologia nei seminari e nelle scuole cattoliche; in questo modo acquistano un certo carattere di autenticità e legittimità. 2) La ribellione aperta e pubblica al Magistero autentico della Chiesa, in particolare al Magistero del Papa, che ha ricevuto da Cristo la missione di preservare tutta la Chiesa nella verità della fede cattolica. 3) Il cattivo esempio dato da quei pastori che hanno lasciato che lo spirito del mondo si impossessasse completamente di loro e sono diventati propagatori di ideologie politiche e sociali invece di essere annunciatori di Cristo e del Suo Vangelo, dimenticando in se stessi il comando ricevuto da Lui: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura". 

Come Madre, sono accanto a questa povera umanità, malata e oppressa sotto il peso del suo ostinato rifiuto di Dio e della sua legge d'amore. Come si è allontanata dal Signore! Si è cercato di costruire una civiltà atea e materialista; si sono proposti nuovi valori, basati sulla soddisfazione di tutte le passioni, sulla ricerca di tutti i piaceri, sulla legittimazione di ogni disordine morale. Così l'egoismo e l'odio hanno sostituito l'amore; l'orgoglio e l'incredulità hanno sostituito la fede; l'avidità e la lussuria hanno sostituito la speranza; la frode e l'inganno hanno sostituito l'onestà; la malvagità e la durezza di cuore hanno sostituito la bontà. Satana ha cantato vittoria perché ha portato il peccato nelle anime, la divisione nelle famiglie, nella società e nelle nazioni all'interno e tra di loro. Così la pace non è mai stata così minacciata come ai vostri giorni... Inoltre, i mali che minacciano l'integrità morale del popolo si stanno diffondendo sempre di più: come l'impurità, la pornografia, la droga, il divorzio, l'uso di tutti i mezzi per impedire la vita e quei maledetti aborti che gridano vendetta a Dio. 

Anche la Chiesa in questo continente (americano) vive e soffre, è minacciata da una divisione interna, causata dalla separazione del Papa e dall'opposizione al suo magistero da parte di alcuni vescovi, teologi, sacerdoti e fedeli. Soprattutto, il mio avversario ha voluto colpirla (la Chiesa) con l'insidia ingannevole della teologia della liberazione, che è un vero e proprio tradimento di Cristo e del suo Vangelo.  

L'enorme drago rosso è il comunismo ateo che ha diffuso ovunque l'errore della negazione e del rifiuto ostinato di Dio. L'enorme drago rosso in questi anni è riuscito a conquistare l'umanità con l'errore dell'ateismo teorico pratico.  Ha già sedotto tutte le nazioni della terra. In questo modo è riuscito a costruire una civiltà senza Dio, materialista, egoista, edonista, arida, fredda, che porta in sé i germi della corruzione e della morte. 

La bestia simile a una pantera. Sì, l'enorme Drago rosso è l'ateismo marxista, la bestia nera è la Massoneria. Il drago si manifesta nel vigore del suo potere; la bestia nera, invece, lavora nell'ombra, si nasconde, si occulta, per introdursi ovunque con questo mezzo.  

Lo scopo della bestia nera, cioè della Massoneria, è quello di combattere in modo mascherato ma tenace, per impedire alle anime di percorrere questo cammino, indicato dal Padre e dal Figlio e illuminato dai doni dello Spirito. Infatti, se il Drago Rosso opera per condurre tutti gli uomini a fare a meno di Dio, alla negazione di Dio, e a tal fine diffonde l'errore dell'ateismo, lo scopo della Massoneria non è quello di negare Dio, ma di bestemmiarlo. La bestia apre la bocca per pronunciare bestemmie contro Dio, per bestemmiare il Suo Nome e la Sua dimora, contro tutti coloro che abitano in cielo.  La più grande delle bestemmie è quella di negare il culto dovuto solo a Dio per darlo alle creature e a Satana stesso? Ecco perché in questi tempi, dopo l'azione perversa della Massoneria, le messe nere e il culto satanico si stanno diffondendo ovunque. 

La bestia agnello: Soprattutto, come Madre, ho voluto avvertirvi dei grandi pericoli che oggi minacciano la Chiesa, a causa dei numerosi attacchi diabolici che vengono portati contro di essa per distruggerla. Per raggiungere questo scopo, la bestia nera che sale dal mare è aiutata dalla terra da una bestia che ha due corna come un agnello.  

La bestia simile a un agnello con due corna indica la massoneria ecclesiastica infiltrata nella Chiesa e che si è diffusa soprattutto tra i membri della gerarchia. Questa infiltrazione massonica nella Chiesa vi è già stata preannunciata da me a Fatima, quando vi ho annunciato che Satana sarebbe penetrato fino all'apice della Chiesa. 

Se lo scopo della Massoneria è quello di condurre le anime alla perdizione portandole al culto di false divinità, lo scopo della Massoneria ecclesiastica, invece, è quello di distruggere Cristo e la Sua Chiesa costruendo un nuovo idolo, cioè un falso Cristo e una falsa Chiesa. 

La Massoneria ecclesiastica agisce in modo astuto e diabolico, per condurre tutti all'apostasia. Mira anche a giustificare il peccato, a presentarlo non più come un male, ma come un valore e un bene. 

La Massoneria ecclesiastica favorisce esegesi che danno interpretazioni razionalistiche e naturalistiche di Gesù, attraverso l'applicazione di vari generi letterari, in modo che Gesù venga lacerato in tutte le sue parti. Alla fine, si nega la realtà storica dei miracoli e della sua risurrezione e si mette in discussione la stessa divinità di Gesù e la sua missione salvifica. 

La Chiesa conoscerà l'ora della sua più grande apostasia, l'uomo dell'iniquità entrerà in essa e siederà nel Tempio stesso di Dio, mentre il piccolo resto che rimane fedele sarà sottoposto alle più grandi prove e persecuzioni. L'umanità vivrà il tempo del suo grande castigo, preparandosi così a ricevere il Signore Gesù, che tornerà a voi nella gloria. 

Così come ci parla dell'apostasia che la Chiesa sta attraversando e attraverserà, ci dà anche il suo messaggio di speranza: 

Gli Angeli della luce del mio cuore Immacolato stanno ora raccogliendo da ogni parte gli eletti, chiamati a far parte del mio esercito vittorioso. Vi segnano con il mio sigillo, vi rivestono di una forte armatura per la battaglia, vi coprono con il mio scudo, vi danno il crocifisso e il rosario, come armi da usare per la grande vittoria. È giunto il tempo della lotta finale. 

-Non temete! Io vi copro con il mio manto immacolato e vi proteggo. 

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Padre Ernest Ben Odevecq


Vivi per il mio Amore e per il mio Regno.

 


OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"


Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita


14-III-1968 

Gesù. 

Scrivi, figlia mia, sono qui; taci e ascoltami. Io ti dono il Cuore: il mio Cuore; la mia Vita. Devi scrivere quanto senti. Tu partecipi di Me. Io ti guiderò. Coraggio, fiducia... è Gesù! Spirito Santo è qui, nella Luce e nell'Amore. Devi scrivere, devi... Verso in te la mia Grazia; nutro e alimento la tua anima di Me, e a Me l'attiro. Io ti attraggo, ti rapisco a Me. Stacco la tua anima dalla carne e questa sanguinerà. Io voglio che sia qui, in Me, nella mia Carne e nel mio Sangue: una sola Anima. Piccola e povera vittima immolata in Me: vittima per te, per le anime mie! Abbandonati a Me, al tuo Gesù. Lo Spirito Santo viene a te, discende dai Cieli e il Padre mio te lo dona. Tu non pensare più al mondo, alla vita del mondo; ma alla vita del Cielo. Vivi per il mio Amore e per il mio Regno. Finché lo avrò detto tutto. lo sono qui con te, e l'anima "vede" -. Sono venuto dal mare a te. Io ora rimango con te: Luce d'Amore, Messaggio del Padre mio a voi, a te, alle anime. Io rimango in te nella Luce dello Spirito Santo. Ora arderai. Tutto si muterà. Ora tutto cambierà. Io rimango in te, e tu sarai rapita a Me. Non c'è saluto, perché non ti lascio, non mi allontano da te. Io in te, e tu in Me: il Vino e l'Acqua. Gesù e l'anima. Una sola Offerta, una sola Immolazione, un solo Sacrificio.


IL SANGUE DELLA GLORIA

 


“A coloro che sulla terra hanno riposto tutta la loro fiducia in Cristo, il Sangue Prezioso aprirà le porte del cielo e darà una letizia senza fine: «Beati coloro che lavarono le loro stole nel Sangue dell'Agnello, per avere diritto all'albero della vita e ad entrare per le porte della Città eterna» (Apoc.). Il fine per il quale Gesù versò il suo Sangue non fu soltanto quello di dare gloria a Dio e di ristabilire l'ordine turbato dal peccato, ma anche di ridonare all'uomo il diritto al Paradiso:«Siamo certi, dice S. Tommaso, di entrare nel Sancta Sanctorum celeste per il Sangue di Gesù». Perciò i santi dicono che il Sangue di Gesù è la chiave del Paradiso e che nessuno può entrarvi se non si purifica in esso. E mentre sulla terra quel Sangue costituisce l'unico motivo della nostra speranza, nel cielo sarà la causa del nostro trionfo e l'oggetto del nostro gaudio. «Il Sangue di Cristo è un nuovo scintillante raggio di luce, che apre un campo novello alla contemplazione degli spiriti celesti, perché per Esso hanno avuto modo di ammirare ed esaltare la misericordia di Dio» (S. Giov. Crisostomo). Come sarà fulgido il trionfo del Sangue Prezioso! Di quale luce abbagliante sfolgoreranno le piaghe vermiglie di Cristo! Quale gioia sovrumana proveranno i Santi nel fissare in quel Sangue glorioso i loro sguardi! Per quel Sangue hanno sofferto, ora quel Sangue è la loro corona per tutta l'eternità. Anche tu sei destinata al Cielo. Ebbene «... abbi fiducia nel Sangue di Cristo, se un giorno vuoi entrare nel numero dei santi» (S. Paolo). Inèbriati anche tu sulla terra alla fonte di quel Sangue se vuoi goderne i benefici per sempre nell'altra vita. Anche a te come un giorno a S. Caterina, Gesù, mostrando una veste intrisa del suo Sangue, dice: «Figlia mia, ecco la veste che devi portare, se vuoi entrare in Paradiso».

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L'Apostolo S. Giovanni, mentre tutti gli altri fuggirono, seguì coraggiosamente il Maestro fino al Calvario ed ebbe la fortuna di essere bagnato dal Sangue Divino, mentre era ai piedi della croce. Negli ultimi anni della sua vita fu confinato dai persecutori del Cristianesimo nell'isola di Patmos, dove ebbe quelle mirabili visioni che narra nell'Apocalisse. Rapito in estasi vide l'Agnello immacolato, coperto di Sangue, assiso in tutta maestà su un trono, circondato dai seniori, che in coppe d'oro gli offrivano profumi. Dalla loro bocca usciva un cantico nuovo: «O Signore, tu sei degno di ricevere il libro e di aprire i suoi sigilli poiché sei stato ucciso e ci hai ricomprato col tuo Sangue!». A quest'inno facevano coro le voci di migliaia e migliaia di angeli: «L'Agnello che è stato ucciso è degno di ricevere la virtù, la divinità, la sapienza, la fortezza, l'onore, la gloria e la benedizione!». Poi una schiera interminabile di spiriti beati, vestiti di stole bianche ed agitanti palme fra le mani, si prostrò in adorazione davanti al trono dell'Agnello ed uno dei seniori domandò: «Chi sono costoro?». Ed egli stesso rispose: «Questi sono coloro che son venuti dalla grande tribolazioné e hanno lavato le loro stole e le hanno imbiancate nel Sangue dell'Agnello!» Non sentiamo anche noi bruciarci l'anima dal vivo desiderio di partecipare a quel cantico di gloria? Sì, in alto lo sguardo! Al Paradiso, al Paradiso, perché lì con Gesù ci aspettano la Vergine e i Santi!


Quando gli eventi in corso cominceranno a intensificarsi

 


Madre della Luce Perpetua 


"Come posso continuare a difendere la vostra anima se voi, miei cari figli, ignorate le parole che vi ho trasmesso? Vi prego e imploro che l'umanità torni a mio Figlio che ha dato la sua vita affinché possiate meritare il cielo.

Molti hanno messo da parte le parole che ho pronunciato, dimenticando il motivo per cui mio Figlio è morto per loro. Alcuni di voi dicono di essere stanchi di aspettare e di non avere più lo stesso desiderio di partecipare.

Rispetto a ciò che verrà, oggi è un gioco da ragazzi, anche se il peso delle vostre croci è di nuovo aumentato. 

Presto non ci sarà più tempo per riflettere sul passato o per correggere, cari figli, i danni che avete fatto.

Quando gli eventi in corso cominceranno a intensificarsi, cercherete una guida, ma potrebbe essere troppo tardi. Non fate finta di niente e non rimandate, altrimenti non vedrete il nuovo Eden che Dio sta per ricreare.

Se continuate, cari figli, a ignorare le mie parole, non sentirete più le parole che ho pronunciato. Quando tutto ciò che ho condiviso con voi avrà fine, non ci sarà più tempo per presentare una richiesta".

"Sia fatta la tua volontà".

18 aprile 2008


(Durante il culto del 17 aprile 2008, Gesù ha detto: "Nessuno è preparato per ciò che deve ancora venire")

 


domenica 30 luglio 2023

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO - Offri tutto per il mio Sangue

 


Offri tutto per il mio Sangue

Che fai anima mia? Che aspetti? Il tempo incalza e forse volge, per te, al suo tramonto.

Sorgi, rinnovata nel sacrificio, consacrata all'amore! Bisogna agire, far presto, far bene; dare tutto, aspettare tutto; vivere di Dio, per Lui, per Gesù, nel suo Sangue, col suo Sangue.

La via è segnata, è luminosa; erta, ma sicura; faticosa, ma rapida. È quella scelta per te, e la scelta fu di privilegio; percorrerla vuol dire salvarti, non solo, ma santificarti.

- Non temere; l'illusione è per le anime che cercano se stesse. Nessuna illusione nella tua vita consacrata al mio Sangue. Che puoi ricercare in esso se non gli splendori del Mistero per adorarli, le manifestazioni della misericordia per invocarla, e gli aiuti divini per la salvezza delle anime? Quale illusione in queste attrazioni, se il mio Sangue costituisce il principio della vita morale, della vita soprannaturale, della vita eterna? E se, offrendoti il mio Cuore squarciato, senti che la tua miseria te ne rende indegna, che la tua debolezza non lo può sostenere e la tua infermità lo può offendere e disgustare, senti ancora che la mia misericordia è infinita.

Apri la tua anima, il tuo cuore, dilata lo spirito, accoglimi ferito, sanguinante.

Offri tutto per il mio Sangue: la facoltà di comprendere, la potenza di amare, la forza del volere, il tempo, i desideri, le speranze, ogni appoggio umano, ogni sollievo, anche le spine, le prove e la vita intima dello spirito, la vita soprannaturale e tutti i doni che io stesso ti comunico. q. 27

 SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


Racconta a tutto il mio popolo le ricchezze che hai trovato nel mio cuore.

 


Figli di Maria

Maria: "Mio amato figlio-sacerdote, quante volte ti ho abbracciato! Quante volte ti ho detto quanto ti amo! Quante volte, su tua richiesta, ti ho tenuto tra le mie braccia come un figlio. Mi hai detto che ti rendi conto di quanto sei indifeso da solo, ma quanto ti senti forte e sicuro abitando nel mio cuore e nel Cuore di Gesù. Il senso della tua piccolezza e della tua impotenza ti fa sentire ancora più vicino a me. Ti porto sempre più saldamente nel mio Cuore materno e immacolato. Racconta a tutto il mio popolo le ricchezze che hai trovato nel mio cuore. Dite loro come vi colloco nel Cuore di mio Figlio. Dite loro che, grazie alla mia azione materna, siete ora più strettamente uniti a Gesù che mai. Dite al mio popolo di venire al mio cuore e di attingere a simili ricchezze. Dite a tutti i miei piccoli che Gesù, che è Signore e Maestro, mi chiede di condurre tutti al suo Sacro Cuore. Più i miei piccoli dimorano nel mio Cuore Immacolato, più io li colloco nel Cuore di Gesù. Oh, come amo tutti i miei piccoli! Come amo portarli al Cuore di Gesù!".


Quando un uomo fa male ad ogni altro uomo, è il segno dell’assenza di Dio nel suo cuore e nella sua mente. Chi teme Dio rispetta sempre l’uomo.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

26poiché tra il mio popolo si trovano malvagi, che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini.

L’idolatria è sempre la grande madre di ogni immoralità, malvagità, cattiveria. Non può un popolo idolatra non essere malvagio, immorale, cattivo.

Poiché tra il mio popolo si trovano malvagi, che spiano come cacciatori in agguato, pongono trappole per prendere uomini.

Come il cacciatore spia la selvaggina per poterla catturare, così i malvagi spiano uomini per poterli prendere con le loro trappole. Questa è la malvagità.

L’uomo è sacro per il Signore. Deve essere sacro per ogni altro uomo. Quando Dio è tolto dal cuore, anche l’uomo viene tolto dal cuore.

Prendere uomini significa ucciderli, sfruttarli, derubarli, violentarli, venderli. Il traffico umano è stato fiorente e non solo nell’antichità.

Quando un uomo fa male ad ogni altro uomo, è il segno dell’assenza di Dio nel suo cuore e nella sua mente. Chi teme Dio rispetta sempre l’uomo.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


L'idolo di Eliopoli - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


L'idolo di Eliopoli 


Dopo aver riposato e mangiato, si avviarono verso una grande città, ben costruita, anche se a quel tempo per metà in rovina; era Eliopoli, chiamata anche On. Era il luogo dove, al tempo dei figli di Giacobbe, abitava il sacerdote egiziano Potifar, nella cui casa viveva la giovane Aseneth, la figlia che aveva partorito. Dinah, dopo essere stata rubata dai Sichemiti, sposò Giuseppe, viceré d'Egitto. Ho visto che lì viveva, quando Gesù morì sulla croce, Dionigi l'Areopagita. La città era stata devastata dalla guerra e ogni genere di persone venne a stabilirsi nei suoi edifici in rovina. Vi passarono sopra un ponte molto lungo e largo, attraversando un fiume con diversi rami. Giunsero in una piccola piazza di fronte alla porta della città, delimitata da una sorta di passeggiata.  C'era un grande idolo con la testa di bue in cima a una colonna tronca, più larga alla base che in altezza, che teneva in braccio qualcosa di simile a un bambino cinto. Intorno all'idolo c'erano tavoli di pietra su cui la gente che veniva da tutte le parti della città poneva le proprie offerte. 

Nelle vicinanze c'era un grande albero sotto il quale la Sacra Famiglia si fermò a riposare. Stavano riposando lì da qualche istante quando la terra tremò; l'idolo vacillò sulla sua base e cadde a terra. Questo provocò una grande agitazione: la gente cominciò a gridare e alcuni uomini che lavoravano nel canale si avvicinarono a loro. Venne anche un brav'uomo, che aveva accompagnato la Sacra Famiglia lungo il cammino, e la condusse velocemente in città; credo fosse uno dei lavoratori del canale.  Erano fuori dalla piazza quando il popolo, attribuendo loro la caduta del loro idolo, si infuriò con loro e li minacciò e li insultò. Mentre questo accadeva, la terra tremò di nuovo, l'albero crollò, tagliando le sue radici, e il terreno dove si trovavano l'albero e l'idolo divenne un pantano di acqua nera e fangosa, dove l'idolo sprofondò fino alle sue corna, che spuntavano. Anche alcuni dei malvagi membri della folla inferocita sprofondarono nella palude. La Sacra Famiglia continuò il suo viaggio con calma verso la città. Andarono a rifugiarsi in un edificio solido vicino al grande tempio di un idolo, dove trovarono posti non occupati. 


Un segno di Dio al mondo

 


18 luglio

Al mattino, mentre stavo pregando l'Angelus, la Beata Madre Maria Santissima venne all'improvviso. Mi disse: "Valentina, figlia mia, vengo a dirti di aumentare la tua preghiera. Prega più di quanto fai di solito e di' ai miei figli di fare lo stesso, di pregare di più adesso".

"Voglio dirti che in ottobre Dio darà un grande segno al mondo, di cui tutti saranno testimoni".

"Dio vuole riportare l'umanità ai tempi in cui il mondo non era così corrotto e malvagio, quando si apprezzava e si amava Dio e si pregava, e si viveva una vita semplice, e Dio era molto contento di questo".

Mentre mi diceva questo, la Madre ha delicatamente mosso la mano destra da destra a sinistra e poi ha arricciato la mano verso l'interno per mostrare come Dio Padre avrebbe riportato il suo popolo ai primi tempi.

La Madre ci chiede di aumentare le nostre preghiere perché le preghiere disperdono il male nel mondo, rimuovono i blocchi e aprono la strada a Dio Padre per venire a intervenire nel mondo.

Sia fatta la volontà di Dio.

Grazie, Madre, per aver avvertito i tuoi figli. Prega per noi.

Valentina Papagna

CHE SIGNIFICA CREATORE? Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose.

 


SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X 


CHE SIGNIFICA CREATORE?  

 Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose. 


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> In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso, e io Spirito di Dio si librava sopra le acque (Gn.1, 1-2).  

 L'eroica madre dei sette fratelli Maccabei, dopo che tutti gli altri figli erano stati uccisi dal tiranno Antioco, così esortava il figlio più piccolo, perché non si lasciasse impaurire dalla minaccia di una morte crudele, ma restasse fedele alla legge di Dio, che il re tentava di fargli rinnegare: Figlio mio, abbi pietà di me. Ti prego, figlio, di guardare il cielo e la terra e tutto quello che  è in essi, e comprendi che dal nulla le fece il Signore e anche l'umana stirpe (2Mcc 7, 27-29).  

 I. Dio solo può creare. - Creare significa trarre qualcosa dal nulla, con nulla fare qualcosa. Ora dal nulla all'essere vi è una distanza infinita, che la potenza di nessuna creatura (e nemmeno la potenza di tutte le creature assieme) può colmare. L'uomo infatti può fare molte cose, ma non può creare. Per fare qualcosa di nuovo, l'uomo ha bisogno di qualcosa: i muratori non creano la chiesa, ma hanno bisogno di calce, mattoni; pietre, legname... Se tutti gli uomini e tutti gli angeli faticassero tutta l'eternità per creare, non riuscirebbero nemmeno a creare un microscopico granellino di sabbia. Per creare dal nulla e con il nulla fare qualcosa, si richiede una potenza infinita, che supera il potere di tutte le creature assieme, le quali, appunto perché creature, possiedono un potere limitato.  

 II. Dio ha creato dal nulla tutte le cose, e perciò è Creatore. - Il mondo esiste (non occorre dimostrarlo) e non può essere stato creato da un essere finito.  

1) Il mondo ha avuto principio.  

 a) Non può essere eterno perché non esiste necessariamente. - Dire che il mondo è sempre stato e non è stato creato è una sciocchezza senza senso. Se fosse eterno non potrebbe non esistere.  

Il mondo continuerebbe ad esserci anche se davanti alla chiesa non ci fosse il piazzale; anche se cadessero i campanili di tutte le chiese; anche se scomparisse il Monte Bianco, se si sprofondasse l'America, se ci fosse qualche decina dii stelle che si spegnessero. Ora, se le singole parti del mondo possono anche non esistere, tutto il mondo assieme può anche non esistere. Perciò il mondo non è eterno.   

 b) Il mondo ha avuto principio perché è mutevole. - Oggi il cielo è sereno e ieri era nuvoloso. Vuol dire che è finito il nuvolo e che è cominciata la serenità. Nel mondo tutto cambia, dal piccolissimo insetto che ha una vita di poche ore, ai monti giganteschi. Dove ora sono le catene montuose un tempo lontano vi erano dei vulcani, o il mare. Dove ora impera il mare che tutto sommerge, un tempo vi erano catene di monti altissimi, praterie sconfinate e pianeggianti, verdi e fiorite. Nel mondo tutto è soggetto al movimento, cioè al cambiamento. Invece quello che è eterno è necessariamente immutabile.  

 c) Il mondo ha avuto principio, perché è limitato - Ciò che è eterno in quanto al principio e in quanto alla fine, deve essere senza limiti. Invece il mondo è assai limitato. Chi infatti oserebbe asserire che il numero delle stelle sia il più grande possibile e che la loro luminosità sia somma, in modo che non possano risplendere maggiormente? Se il mondo non è infinito, non è eterno, e se non è eterno ha avuto un principio.  

 2) Il mondo non si è fatto da sé, né può essere opera del caso. L'universo, che deve avere avuto un principio, si è forse fatto da sé? Ma come può essersi fatto prima ancora di essere? Per fare qualcosa bisogna prima esistere!  

Allora il mondo è opera del caso? Il caso è confusione; nel mondo invece tutto è regolato da leggi, tutto ha un ordine, che è frutto d'intelligenza. Dove è quel paese fortunato dove i fanciulli, tornati da scuola, non buttano alla rinfusa i libri e i quaderni e il calamaio e la penna e la matita sul tavolo e poi vanno a giocare? Fin qui tutto il mondo è paese! Ma dove è quell'altro paese fortunato dove lo studentello che ha gettato alla rinfusa i libri e gli oggetti di scuola ed è andato a giocare per varie ore, tornando a casa trova il compito fatto e corretto dal caso?  

 3) L'universo è tutto opera di Dio. Se il mondo ebbe un principio, e se questo principio non se lo diede da se stesso e non lo ebbe dal caso, bisogna ammettere che il mondo fu creato da Dio, come ci insegnano la parola rivelata della Sacra Scrittura e la Chiesa Cattolica.  

 Dio, con un atto della sua volontà onnipotente, trasse dal nulla tutte le cose e a tutte diede il loro essere, la loro bontà e la loro bellezza. Noi diciamo nel Credo: «Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra» (cioè di tutte le cose), Il Concilio Lateranense quarto (1215) ha definito che «uno solo è il vero Dio ... creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e corporali; il quale, con la sua onnipotente virtù, assieme al principio del tempo fece le creature dell'una e dell'altro ordine, cioè spirituale e corporale, angelico e mondano». E il Concilio Vaticano: «Il mondo e tutte le cose che sono contenute in esso, spirituali e materiali, furono da Dio prodotte dal nulla, secondo tutta la loro sostanza» (Can. 5).  


 Riflessione. - Noi dobbiamo conoscere, amare e servire Colui che ci ha creati, che ha pienissimo diritto alla nostra adorazione, alla nostra obbedienza e al nostro servizio.  

 ESEMPIO. - Un detto di Edison. - Il grande scienziato Edison era salito sulla cima della nuovissima torre Eiffel al tempo dell'Esposizione parigina del 1889. Nello scrivere il suo nome sul «libro d'oro», destinato a raccogliere le firme degli uomini più celebri che visitavano l'Esposizione e salivano sull’altissima torre. Edison fece precedere il suo nome da una considerazione e che volle egli stesso leggere ad alta voce, perché fosse monito agli increduli: «Al coraggioso costruttore di un modello sì gigantesco e cosi originale dell'arte dell'ingegneria moderna, un uomo che ha il più grande rispetto e la più grande ammirazione per tutti gli ingegneri, compreso il più grande di tutti, il buon Dio».  

Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P. 


Il mio corpo è santo, è oro

 


11 luglio 2023

Nelle prime ore del mattino, mentre stavo recitando le mie preghiere mattutine, la Madre apparve improvvisamente tenendo in braccio il piccolo Gesù Bambino.

Mi disse: "Ti ho portato mio Figlio perché tu possa consolarlo. È così offeso da tanti sacrilegi e abusi nella Santa Eucaristia e nel Santo Tabernacolo, che non dovrebbero esserci".

Allora la Madre mi ha dato suo Figlio da tenere in braccio, quando improvvisamente è scivolato dalle mie mani sul terreno molto sporco e polveroso. Nostro Signore Gesù urlava e gridava come un bambino. Intorno a Lui, sul terreno sporco, c'erano spaghetti bianchi crudi coperti di polvere grigia. Singhiozzando in modo incontrollato e con le lacrime che gli scendevano sul viso, il piccolo Gesù cercava di raccogliere i fili di spaghetti con le sue manine. Era così doloroso per Lui vedere tutto questo.

Disse: "Vedete cosa mi stanno facendo. Mi mettono ovunque e mi portano dove non voglio stare. Io voglio stare in una chiesa a cui appartengo. Quella è la mia casa. Questa è la mia casa che ho stabilito fin dall'inizio a Gerusalemme, e l'ho collocata a Roma presso San Pietro, e questa è la vostra fede. Questa è la mia Chiesa, che non può essere spostata da un luogo all'altro. Questo Mi offende gravemente. Non sanno quanto sia Sacro e Santo il Mio Corpo".

"È ORO! È ORO! È ORO!" Gridò mentre cercava di raccogliere i candidi spaghetti sparsi ovunque sul terreno sporco e polveroso. Mi inginocchiai a terra, aiutando il piccolo Signore Gesù a raccogliere tutti gli spaghetti bianchi e a consolarlo.

Gli dicevo: "Non piangere, non piangere, mio piccolo Bambino", ma lui non smetteva di piangere. Era troppo per lui.

"Cosa mi stanno facendo?" Piangeva e urlava. Era inconsolabile.

Gli spaghetti bianchi rappresentano il Suo Corpo Santo che ora è sparso ovunque. A Nostro Signore questo non piace. Chiunque lo faccia Lo offende terribilmente.

Quando la Madre prese in braccio il piccolo Gesù e lo tenne tra le braccia, disse: "Vedi come mio Figlio si offende. Giocano con il corpo di mio Figlio. Si dà così poca riverenza a mio Figlio. È così santo".

Nostro Signore mi ha mostrato che è profondamente offeso da ciò che i sacerdoti permettono: il sacrilegio del Suo Corpo Santo.

Valentina Papagna

Come la scomparsa di Benedetto XVI ci ha messo di fronte alla grande tribolazione

 

La Tribolazione della Fine dei Tempi scatenata nella Chiesa dopo la morte di Joseph Ratzinger.

Con la morte di Benedetto XVI, il Cielo ha rimosso il katéjon che rallentava la tribolazione, e noi entriamo pienamente nel periodo della Fine dei Tempi.

Lì si manifesterà l'anticristo, avverrà una grande tribolazione, sembrerà che la Chiesa come la conosciamo, e allora Dio farà un intervento decisivo, affinché l'umanità ritorni alla fede e sconfigga il maligno.

Qui daremo prova che Benedetto XVI è stato il katéjon, che ha fermato la tribolazione, parleremo di cosa possiamo aspettarci d'ora in poi, e di cosa dobbiamo fare noi cristiani.

Nella Prima Lettera ai Tessalonicesi san Paolo ci parla della fine dei tempi.

E dice che prima ci deve essere una grande apostasia, il che significa che molti abbandoneranno la fede.

E allora apparirà l'uomo senza legge, l'anticristo, che fingerà di essere Dio.

San Paolo affermava che in ogni epoca c'è un anticristo.

San Giovanni ha aggiunto che l'Anticristo deve provenire dagli stessi ranghi cristiani.

E in diverse occasioni abbiamo detto che non necessariamente l'anticristo intermedio è una persona, ma che potrebbe essere un sistema o un gruppo di persone.

Ma San Paolo menziona che c'è qualcosa che ferma la sua manifestazione.

E che quando questo freno scomparirà, quest'uomo senza legge né sistema, governerà il mondo.

E gli uomini che non hanno accettato la Verità, cioè Gesù, saranno perduti.

Verrà la grande apostasia e poi l'anticristo, perché solo così si può purificare la Chiesa, così come il mondo.

San Paolo ci ha detto che prima ci sarebbe stata un'apostasia diffusa, una perdita di fede, che stiamo già vedendo chiaramente.

Coloro che leggono il testo originale del terzo segreto di Fatima concordano sul fatto che il contenuto del foglio aggiuntivo, che non è stato rivelato, avvertiva che la Chiesa avrebbe subito una forte perdita di fede, l'apostasia, e che sarebbe iniziata al suo apice.

oggi vediamo che la confusione dottrinale di cardinali, vescovi e sacerdoti è molto forte, la vediamo nelle proposte della diocesi al Sinodo sulla sinodalità.

E d'altra parte il cristianesimo è svanito in quello che è stato chiamato il mondo cristiano.

E perché sosteniamo che Benedetto XVI è stata la diga che conteneva la manifestazione dell'anticristo, il katéjon?

Il cielo ci ha dato chiarissimi segni precedenti che Benedetto XVI era il katéjon.

Nelle apparizioni di Garabandal è molto chiaro che dopo la sua morte si sarebbe aperta la Fine dei Tempi.

Il 3 giugno 1963, le campane di Garabandal cominciarono a suonare perché Giovanni XXIII era morto.

E la veggente Conchita rivelò che la Vergine le disse che dopo questo Papa ne erano rimasti solo tre, più uno che non contava per il suo breve pontificato, e poi sarebbe arrivata la fine dei tempi.

E facciamo i conti.

Dopo Giovanni XXIII venne Paolo VI, poi Giovanni Paolo I che rimase solo un mese, seguito da Giovanni Paolo II, e poi Benedetto XVI.

Così dopo la scomparsa di Benedetto XVI sarebbe iniziato un nuovo tempo e il katéjon sarebbe stato ritirato.

nella profezia dei Papi di San Malachia troviamo la stessa cosa, perché il Cielo informa sempre in modo ridondante.

Il penultimo motto, 111, allude a Benedetto XVI.

Ma quello che lo segue è l'ultimo della lista e curiosamente non ha numero, come se fosse un altro tipo di pontefice o che ne comprenda più di uno.

Egli dice: "Nella persecuzione finale della Santa Romana Chiesa, Pietro il Romano siederà sul trono, che pascerà le sue pecore tra molte tribolazioni, e quando queste cose saranno finite, la città dei sette colli, Roma, sarà distrutta e il terribile giudice giudicherà il popolo. La fine".

Quindi è chiaro che dopo Benedetto XVI sarebbe venuta una grande tribolazione, che era stata trattenuta fino al momento della sua morte.

E abbiamo avuto il tempo di prepararci, perché c'erano anche diversi segni aggiuntivi.

Il primo è stata la morte del pontificato di Ratzinger al rallentatore.

La sostituzione di Benedetto XVI è avvenuta in circostanze che hanno provocato shock.

Rinunciò al suo pontificato, ma continuò a vestirsi con gli ornamenti del suo pontefice e l'anello del pescatore.

Un fulmine ha colpito la cupola di San Pietro alle 17:56 dell'11 febbraio 2013, il giorno in cui ha annunciato le sue dimissioni.

E all'Angelus, il 26 gennaio 2014, Francesco ha liberato due colombe bianche nel cielo sopra San Pietro, e sono state immediatamente attaccate da un gabbiano bianco e da un grande corvo nero.

Quello attaccato dal corvo è stato ucciso davanti alle migliaia di persone presenti in piazza.

oggi vediamo che dopo la morte fisica di Benedetto XVI, il processo ha subito un'accelerazione.

La prima nomina di massa dei nuovi cardinali, che sceglieranno il prossimo papa, che Francesco ha fatto dopo la morte di Benedetto XVI, è stata il 9 luglio 2023.

E lì si è approfondita la nomina di cardinali contrari alla linea di Benedetto XVI e sono stati relegati prestigiosi conservatori, il che mostra un'accelerazione del cambiamento.

Ma la nomina più eclatante è stata la nomina di Víctor Manuel Fernández, soprannominato Tucho, alla carica di Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede.

Una figura che è l'opposto di Benedetto XVI e lontana dalla statura dei teologi che lo hanno preceduto durante lo stesso pontificato di Francesco, Gerhard Müller e Luis Ladaria.

Al punto che Fernández era stato accusato dal cardinale Gerhard L. Müller, di eresia, per le tesi incoerenti che difendeva.

La Congregazione per la Dottrina della Fede aveva un dossier su Fernandez, che ha ritardato la sua nomina a rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina, per preoccupazioni sulla sua ortodossia.

Tucho Fernández ha scritto il libro "Sáname con tu boca: el arte de besar". 

È accusato di aver agito in modo sconveniente per affrontare un caso di abuso come vescovo dell'arcidiocesi di La Plata.

Ha espresso riserve sul linguaggio teologico usato per descrivere il fenomeno della non eterosessualità, nientemeno che nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

E ha espresso la sua apertura alla benedizione delle coppie non eterosessuali e ad altri argomenti che finora erano vietati dalla Chiesa.

Quindi sembra che le cose cambieranno con questo nuovo appuntamento.

Il principale organo magisteriale della Chiesa, creato per proteggere l'integrità della dottrina, non lo farà più come punto centrale.

E aggiungerà la funzione di aprire la porta a possibili eccezioni alternative alla dottrina tradizionale, come espresso da Fernández.

E di fronte a questo, cosa devono fare i cattolici?

Il numero 677 del Catechismo della Chiesa Cattolica dice che la Chiesa seguirà il Signore nella sua morte e risurrezione.

Perché la Chiesa è chiamata a seguire il suo Signore crocifisso.

Nella Bibbia vediamo che i discepoli cercarono che Gesù Cristo non passasse attraverso la sua crocifissione e morte, Pietro resistette più volte alla tentazione di ragionare e agire in modo puramente umano, con il nobile proposito di salvare il Signore.

Invece il Signore chiese ai discepoli una sola cosa, vegliare e pregare per non cadere in tentazione, Matteo 26, perché Gesù sarebbe risorto.

Quindi se "la Chiesa segue il suo Signore" nella Passione, allora la sua morte non sarà apparente, ma reale.

Sembrerà ai nostri occhi che tutto sia veramente perduto, come agli occhi dei discepoli, che avevano visto il loro Maestro veramente morto. Ma poi risorgerà.

Ecco perché questo è un tempo per vegliare e pregare, come ha chiesto Gesù Cristo, perché la Chiesa risorgerà.

Bene, questo per quello che volevamo dire sul perché Benedetto XVI è stato il katéjon, cosa possiamo aspettarci e cosa dobbiamo fare.

Fori della Vergine Maria