sabato 13 aprile 2019

LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione.  


GESÙ VA IN CERCA DEI SUOI DISCEPOLI, CHE SONO ADDORMENTATI  

Malgrado tutto, l'enorme peso e la terribile fatica, unitamente al sudore di sangue, Mi avevano colpito talmente che, nell'andare a cercare i Miei Apostoli, Mi sono sentito tremendamente affaticato.  
Pietro, Giovanni, Giacomo!  
Dove sono, che non li vedo vigilanti?  
Svegliatevi, guardate il Mio Volto, vedete come trema il Mio Corpo per questo turbamento che provo!  
Perché dormite?  
Svegliatevi e pregate con Me, perché Io ho sudato Sangue per voi!  
Pietro, Discepolo eletto, non ti importa della Mia Passione?… 
Giacomo, a te ho dato la Mia predilezione: guardaMi e ricordati di Me!  
E tu, Giovanni? Perché ti lasci prendere dal sonno insieme agli altri? Tu puoi capire più di loro… Non dormire, veglia e prega con Me!  
Ecco ciò che ho ottenuto: mentre cercavo conforto, ho trovato un amaro sconforto.  
Neppure loro sono con Me.  
Da chi mai potrò andare?…  
È vero, il Padre Mio Mi dà soltanto ciò che Io ho saputo chiederGli: che il Giudizio di tutta l'Umanità cada sopra di Me.  
Padre Mio, aiutami! Tu che puoi tutto, aiutami!  
Sono tornato a pregare come un uomo a cui sono state tolte tutte le speranze e che cerca, dall'alto, comprensione e consolazione.  
Ma che cosa poteva fare il Padre Mio, se Io avevo liberamente scelto di pagare per tutti?  
La Mia scelta non era mutata.  
Certamente, però, la Mia resistenza naturale era arrivata ad un tale eccesso, che la Mia umanità ne era soverchiata.  
Nuovamente, Mi sono gettato con il volto a terra, per la vergogna di tutti i vostri peccati. 
Nuovamente, ho chiesto al Padre Mio di allontanare da Me quel Calice, ma Egli Mi rispose che, se non lo avessi bevuto, sarebbe stato come se non fossi venuto al mondo. Che Mi consolassi, perché molte Creature avrebbero partecipato alla Mia Agonia nell'Orto.  
Risposi: “Padre, non si faccia la Mia Volontà, ma la Tua” (Matteo 26,42) .  
Questo Angelo Mi ha assicurato del Tuo Amore, e la breve gioia che Mi hai inviato, ha compiuto la sua buona opera anche nella Mia naturale riluttanza.  
Dammi le Mie Creature, quelle che Io ho redento. Prendile Tu stesso, perché è per Te che Io ho accettato. Voglio vederti contento, Ti offro tutte le Mie Sofferenze e la Mia immutabile Volontà che, in verità, non è in disaccordo con la Tua, perché Siamo sempre stati una Cosa Sola…  
Padre, sono distrutto, ma in questo modo il Nostro Amore sarà conosciuto.  
Si faccia la Tua Volontà, non la Mia!  
Sono ritornato a svegliare i Discepoli, ma i raggi della Divina Giustizia avevano lasciato in Me dei segni indelebili…  
Quando Mi videro, sembravo una persona fuori di senno e questo li riempì di spavento. 
È stato Giovanni a soffrire più di tutti per questo.  
Io ero muto… e loro sbalorditi…  
Soltanto Pietro ebbe il coraggio di parlare.  
Povero Pietro, se avesse saputo che una parte della Mia agitazione era stata scatenata da lui!…  
Avevo preso con Me i Miei tre Amici perché Mi aiutassero, condividendo la Mia Angoscia… perché pregassero con Me, per avere riposo in loro, nel loro amore…  
Come posso descrivere ciò che provai, quando li vidi addormentati?  
Quanto soffre, ancora oggi, il Mio Cuore!  
E volendo trovare sollievo nelle Mie Anime, vado da loro e le trovo addormentate.  
Più di una volta, quando ho voluto svegliarle e farle uscire da sé stesse, dalle loro preoccupazioni, Mi hanno risposto, con le opere… se non con le parole:  
“Adesso non posso, sono troppo stanca, ho molto da fare, questo nuoce alla mia salute, ho bisogno di un po' di tempo, voglio stare un po' in pace”.  
Io insisto e dico soavemente a quell'Anima:  
“Non temere, se per Me tralasci questo riposo, Io ti ricompenserò. Vieni a pregare con Me, anche soltanto per un'ora! Guarda, in questo momento ho bisogno proprio di quanto ti chiedo! Se ora indugi, non sarà poi per te troppo tardi?”.  
Quante volte sento la stessa risposta!  
Povera Anima, non ha potuto vegliare un'ora con Me.  
Tra poco verrò e non Mi sentirà, perché è addormentata…  
Vorrò darti la Grazia, ma… siccome sei addormentata, non potrai riceverla. 
Chi ti assicura che, dopo, avrai la forza di svegliarti?…  
È più facile che, privata dell'alimento, la tua Anima si debiliti e non possa uscire da questo letargo.  
Molte anime sono state sorprese dalla morte mentre erano profondamente addormentate, e poi: dove e in che modo si sono risvegliate?  
Anime amate, voglio mostrarvi anche quanto sia inutile e vano cercare sollievo nelle Creature.  
Quante volte sono addormentate, e invece di trovare il sollievo che cerco in loro, le lascio con amarezza, perché non corrispondono ai Nostri desideri e neppure al Nostro Amore.  
Quando ho pregato il Padre Mio e ho chiesto aiuto, la Mia Anima, triste e senza aiuto, soffriva l'agonia della morte: Mi sono sentito oppresso dal peso delle più nere ingratitudini.  
Il Sangue che usciva da tutti i pori del Mio Corpo e che tra breve sarebbe sgorgato da tutte le Mie ferite, sarebbe stato inutile per un grande numero di Anime che si sarebbero perse.  
Moltissime Mi avrebbero offeso e molte non Mi avrebbero conosciuto!  
Più tardi, avrei sparso il Mio Sangue per Tutti, e i Miei Meriti sarebbero stati applicati ad ognuno di loro: Sangue Divino! Meriti infiniti!  
E malgrado tutto, inutile per tante e tante Anime… 
Ma, allora, andavo già incontro ad altre cose, e la Mia Volontà era volta al compimento della Mia Passione.  
Oh, uomini, se Io ho sofferto… non è stato certamente senza frutto, nemmeno senza motivo!  
Il frutto che ho ottenuto è stato la Gloria e l'Amore.  
Adesso tocca a voi, con il Mio Aiuto, dimostrarMi che apprezzate la Mia Opera.  
Io non Mi stanco mai!  
Venite a Me!  
Venite da Colui che vibra d'Amore per voi e che è il Solo che può darvi il vero Amore, l'Amore che regna nel Cielo e che vi trasforma sulla Terra.  
Anime, che siete assetate di Me, bevete al Mio Calice amaro e glorioso, perché vi dico che qualche goccia di questo Calice il Padre vuole giustamente riservare per voi.  
Pensate che queste poche gocce Mi furono sottratte e, poi, se credete, diteMi che non le volete. Io non ho posto limiti, e nemmeno voi. Io sono stato umiliato senza pietà; voi, per amore, dovete lasciare che Io umilii il vostro amor proprio.  
Sono Io che opero in voi, così come il Padre Mio ha operato in Me, nel Getsemani.  
Sono Io Colui che fa soffrire, affinché possiate un giorno rallegrarvene.  
Adesso, siate docili, siate docili imitando Me, perché questo vi aiuta molto e molto Mi compiace. Non perdete nulla, anzi, guadagnerete l'Amore.  
Come potrei, in effetti, permettere che i Miei amati soffrano di perdite vere, quando vogliono dimostrarMi il loro amore?  
Io vi aspetto. Sono sempre in attesa… non Mi stancherò.  
Venite a Me… venite così come siete, non importa, purché veniate. Vedrete che, poi, sarò Io ad ingioiellarvi la fronte con quelle gocce di Sangue che ho versato nel Getsemani, perché quelle gocce sono vostre, se le volete.  
Vieni, Anima, vieni a Gesù, che ti chiama.  
Ho detto: “Padre Mio”… non ho detto: “Dio Mio”… 
Ciò che voglio insegnarvi è questo: quando il vostro cuore soffre di più, dovete dire: “Padre mio”, e chiederGli sollievo.  
EsponeteGli le vostre sofferenze, i vostri timori e, ricordateGli, tra i gemiti, che siete i Suoi figli.  
DiteGli che la vostra Anima non ne può più!  
Chiedete, con fiducia di figli, e confidate, perché il Padre vostro vi darà il sollievo e la forza necessaria per superare la vostra tribolazione e quella delle Anime che vi sono affidate.  
Questo è il Calice che ho accettato e svuotato fino all'ultima goccia!  
Tutto questo per insegnarvi, figli amati, che non dovete credere ancora che le sofferenze siano inutili. 
Se non riuscite sempre a vederne i risultati, sottomettete il vostro giudizio e lasciate che la Divina Volontà si compia in voi.  
Io non Mi sono tirato indietro e, sapendo che sarebbero venuti a prenderMi nell'Orto, sono rimasto lì, non ho voluto fuggire via dai Miei nemici… 
Figlia Mia, lascia che il Mio Sangue irrighi e fortifichi, questa notte, la radice della tua piccolezza.  
 
Messaggi dettati a Catalina RIVAS 

LA MATERIA DELLA MEDITAZIONE



In questo giorno penserai alle miserie della vita umana, per poter constatare quanto la gloria del mondo sia vana e degna di disprezzo, poiché si fonda su di un debole cimento come questa miserabile vita; e sebbene i difetti e le miserie di questa vita siano quasi innumerevoli, tu puoi ora prendere in esame particolarmente questi sette. 

In primo luogo, considera quanto breve sia questa vita, dal momento che il tempo più lungo di essa è di settanta od ottant'anni, perché tutto il resto (se qualcosa resta, come dice il profeta) è travaglio e dolore (Sal 89, 10) e, se da qui si toglie il tempo della fanciullezza, che è più vita da bestiole che da uomini, quello che si spende dormendo quando non facciamo uso né dei sensi né della ragione (che ci fa uomini), troveremo che è ancora più breve di quello che sembra. E, soprattutto, se paragoni questa all'eternità della vita futura, ti sembrerà appena un istante e ti accorgerai quanto sono fuorviati coloro che, per godere di questo soffio di vita tanto breve, si dispongono a perdere la pace di quella destinata a durare per sempre. 

In secondo luogo, considera quanto incerta sia questa vita (e questa è una nuova miseria che si aggiunge all'altra), dal momento che non solo questa vita è di per sé tanto breve, ma è anche poco sicura e mutevole. Infatti, quanti sono coloro che giungono ai settanta od ottanta anni di cui abbiamo detto? A quanti viene meno la tela di cui si è appena iniziata la tessitura? 
Quanti se ne vanno (come si suole dire) nel fiore degli anni o prematuramente? Non sapete, dice il Salvatore, quando il vostro Signore verrà, se di mattina, se a mezzogiorno, se a mezzanotte, se al canto del gallo (Mr 13, 35). 

Ti gioverà, per renderti meglio conto di questo, ricordarti della morte di tante persone che avrai conosciuto in questo modo, specialmente tuoi amici e familiari e di qualche persona nota ed illustre che la morte colse in età diverse, spezzando tutti i loro propositi e le loro speranze. 

In terzo luogo, pensa quanto sia fragile e peritura questa vita e ti accorgerai che non c'è vaso di vetro più delicato di essa, dal momento che un soffio d'aria, un colpo di sole, una brocca d'acqua fredda, il contagio di un ammalato bastano a spogliarcene, come ci accorgiamo dalla quotidiana esperienza di molte persone cui una sola delle suddette occasioni basta per precipitare, ancora nel fiore degli anni. 
 
In quarto luogo, considera quanto sia mutevole la vita e come non sia mai stabilmente nella stessa condizione. E per questo devi pensare quanto facilmente mutino i nostri corpi, che non restano mai nello stesso stato di salute, le nostre anime, che sempre sono sconvolte come il mare da venti ed onde diverse di passioni e appetiti e affetti e cure che ad ogni istante ci turbano e, infine, quanti siano i cambiamenti (che diciamo) della fortuna, che non consente alle cose della vita umana di permanere a lungo, ne’ in uno stesso stato, ne’ nella stessa condizione di prosperità e gioia, bensì sempre gira da un luogo all'altro. Considera inoltre quanto ininterrotto sia il divenire della nostra vita che non si ferma ne’ di giorno ne’ di notte, ma va sempre estinguendosi. 
 
Che cosa è, dunque, la nostra vita, se non una candela che si spegne? Quanto più arde e risplende, tanto più si consuma. 
 
Che cosa è la nostra vita, se non un fiore che sboccia al mattino, a metà giornata è appassito e alla sera si secca? (Gb 14, 2) 
 
Proprio per questo continuo mutamento, Dio dice per mezzo di Isaia: Tutta la carne è erba e tutta la sua gloria è come il fiore del campo (Is 40, 6). E così commenta queste parole san Girolamo: 
 
"Veramente chi consideri la fragilità della nostra carne e come in ogni istante cresciamo e diminuiamo, senza mai permanere nello stesso stato e come questo momento in cui stiamo parlando, scrutando, facendo piani, già si sta allontanando dalla nostra vita, non esiterà a chiamare erba la nostra carne e fiore di campo la nostra gloria" (Super Isai XL, 6).  
 
Chi ora è un lattante, diventa presto un ragazzo e, da ragazzo, giovane e, da giovane, giunge tosto alla vecchiaia e si ritrova vecchio prima di aver fatto in tempo a meravigliarsi di non essere più un ragazzo. E la donna bella che attirava schiere di corteggiatori, ben presto si trova la fronte solcata dalle rughe e diventa brutta quella che prima era così amabile. 
 
In quinto luogo, considera quanto sia ingannevole (e questa per sventura è la cosa peggiore, poiché tanti inganna e tanti ciechi innamorati si tira dietro) poiché, pur essendo brutta, sembra bella, pur essendo amara, sembra dolce, pur essendo breve, sembra, a ciascuno la sua, lunga e, pur essendo tanto misera, sembra tanto amabile che non c'è pericolo, ne’ fatica a cui gli uomini non si sottopongano per essa, sia pure a danno della vita eterna, facendo cose per cui perderanno la vita imperitura. 
 
In sesto luogo, considera come, oltre ad essere così breve, (come abbiamo detto) questo poco di vita che abbiamo sia soggetto a tante miserie sia dell'anima che del corpo, da non essere che una valle di lacrime, un mare di infinite miserie. 
 
Scrive san Girolamo che Serse, il potentissimo re che spianava i monti e superava i mari, salendo su di un'alta montagna per veder da lì un esercito che aveva composto con tantissime genti, dopo averlo attentamente guardato, si mise a piangere e, interrogato perché piangesse, rispose: Piango perché da qui a cent'anni non sarà vivo nessuno di quelli che vedo davanti a me. "Oh, se potessimo, dice san Gerolamo, salire su qualche luogo elevato da dove potessimo vedere tutta la terra sotto i nostri piedi. Da lì potresti vedere le cadute e le miserie di tutto il mondo, popoli distrutti da altri popoli, regni da altri regni. Potresti vedere come alcuni sono torturati, altri uccisi, alcuni affogati nel mare, altri fatti prigionieri. Qui vedresti nozze, li pianti, qui alcuni uccidere, lì altri morire, alcuni navigare nelle ricchezze, altri languire nella miseria. E, infine, potresti vedere non solo l'esercito di Serse, ma tutti gli uomini del mondo che oggi ci sono e che tra poco non ci saranno più" (Ad Eliodoro, Epist. 60 n. 18, Tomo I.). 
 
Passa in rassegna tutte le infermità e le sofferenze del corpo umano e tutte le afflizioni e gli affanni dello spirito e i pericoli che ci sono in tutte le condizioni e in tutte le età dell'uomo e vedrai ancora più chiaramente quante siano le miserie di questa vita, poiché, vedendo chiaramente quanto poco è ciò che il mondo può darci, potrai più facilmente imparare a disprezzarlo. 
 
A tutte queste miserie si aggiunge l'ultima cioè la morte che è, sia per il corpo che per l'anima, l'ultima di tutte le cose terribili, poiché il corpo sarà in un attimo spogliato di ogni cosa e dell'anima si deciderà allora ciò che sarà di essa per sempre. 
 
Tutto questo ti farà capire quanto misera e breve sia la gloria del mondo e, di conseguenza, quanto sia degna di essere sdegnata e disprezzata. 

San PEDRO DE ALCÁNTARA 

Acqua, sale, olio esorcizzati




Le acque del diluvio, del Mar Rosso e del Giordano sono rivestite di simbolismo salvifico: le acque del diluvio purificano la terra dagli uomini perversi; le acque del Mar Rosso liberano e salvano il Popolo eletto dalla schiavitù d’Egitto; le acque del Giordano, santificate dalla presenza di Cristo, invitano il popolo al battesimo di penitenza e alla conversione, per preparare un cuore ben disposto alla venuta di Cristo.  
Con la stessa acqua Gesù riceve il Battesimo dal Battista per chiedere perdono al Padre per tutta l’umanità. La rappresenta perché rivestito della stessa natura umana, bisognosa di essere risanata con il perdono di Dio. Questi segni di purificazione, di liberazione dalla schiavitù e di salvezza entrano nella liturgia eucaristica e sacramentale.  
Con l’acqua del Battesimo la creatura viene liberata dalla schiavitù del peccato, entra nel nuovo Popolo di Dio con la vita nuova della grazia. Con l’acqua nel calice assieme al vino la nostra natura umana partecipa e completa il Sacrificio di Cristo per la salvezza. L’acqua benedetta, in uso in tutti i riti liturgici, si ricollega con l’aspersione battesimale per invocare il perdono dei peccati, la difesa dalle insidie del nemico e la protezione divina. 
Nell’esorcismo anche la preghiera sull’acqua unisce la volontà di allontanare, cacciare il demonio, perché “demonio e acqua santa”  non possono convivere, stare insieme.  
L’olio esorcizzato, usato con fede, giova per respingere gli assalti del demonio e metterlo in fuga. Cristo ha dato agli Apostoli il potere di guarire i malati con l’imposizione delle mani, ungendoli con olio. Viene assunto da chi è stato colpito con bevande fatturate per liberare lo stomaco. Anche l’acqua benedetta libera il corpo da queste negatività.  
I posseduti in forza dell’olio ed acqua esorcizzata riescono ad espellere con vomito o per via naturale una varietà e quantità enorme di pappa bianca, sacche di sangue, gli oggetti più vari e pericolosi che non potrebbero essere passati per lo stomaco: chiodi, pezzi di vetro e di ferro, fili di corda annodati, fili di ferro arrotolati, grumi di sangue, fili di cotone colorati.  
Tutto e sempre senza portare danno all’organismo, solo sofferenze allo stomaco. A volte il posseduto trova per terra dei chiodi dopo forti dolori all’addome. Sembra che tutti questi oggetti vengano materializzati al momento dell’espulsione. 
Il sale esorcizzato serve a cacciare i demoni per la salute del corpo e dell’anima, protegge i luoghi dalle influenze e presenze malefiche. Per questo alcuni esorcisti consigliano di porre sale esorcizzato sulla soglia di casa, nei quattro angoli delle stanze che ritengono infestate. Sono sacramentali che divengono efficaci in rapporto alla fede di credenti e oranti. 
Senza la fede rimangono inefficaci. A somiglianza dei Sacramenti significano e producono effetti soprattutto spirituali. 
L’incenso benedetto e bruciato a lode e gloria di Dio Padre e come lotta contro il demonio raggiunge la sua efficacia come nelle funzioni sacre dove viene usato. Spesso viene chiesta la benedizione degli indumenti personali. A volte il posseduto strappa gli indumenti benedetti perché il demonio non li sopporta. Divengono prova della presenza diabolica malefica da contrastare e allontanare.  
A volte il caffè, il tè e la minestra preparati con l’acqua benedetta, sono non graditi alla presenza malefica. Sono bastonate al demonio per allontanarlo.  
L’acqua benedetta ed esorcizzata è bene accetta dal posseduto, non dal demonio durante il tempo di trance del posseduto. L’acqua esorcizzata guarisce le malattie, aumenta la grazia, protegge le case e le abitazioni da ogni influenza malefica e diabolica per vivere nella serenità, nella pace e nella salute. 
Diviene segno rivelatore della presenza malefica e della efficacia delle cose benedette per contrastare e allontanare gli effetti dannosi invocati dai malefici. 
Anche se un posseduto non reagisce dinanzi a questi test, non manifesta la presenza malefica, gli esorcismi vanno fatti lo stesso perché il demonio tenta spesso di nascondersi per non venire bastonato. A volte finge di essere uscito dal posseduto e lo lascia in pace. 
Oppure si nasconde sotto i segni di una malattia. Altre volte il demonio fa sognare il posseduto di essere rimasto libero per trarlo in inganno. Mettendo sospetto e attenzione ai segni e alle voci interiori, si possono scoprire gli inganni del demonio per non abbassare la guardia. Siamo in guerra con un nemico potente e senza scrupoli, che cerca di trarre in inganno per colpire e fare il maggior male possibile. 

FRATELLO ESORCISTA 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) non puoi fare a meno d'effondere i tuoi preziosi Doni nei miseri figli d'Eva, vieni, e infondi in noi quel Timor santo che è principio della vera Sapienza; quel Timor filiale e amoroso, che allontana le anime dal peccato, e le porta a più stretta unione con Dio. 

Il futuro della Chiesa sarà segnato da una grande battaglia



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 11/04/2019

Cari figli, il futuro della Chiesa sarà segnato da una grande battaglia. Soffro per quello che viene per voi. Vi chiedo di rimanere fedeli al vero Magistero della Chiesa del Mio Gesù. Non tiratevi indietro. Sarete disprezzati e trattati come nemici, ma dopo tutta la tribolazione verrà la vittoria. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Coloro che rimarranno fedeli ai Miei Appelli mai saranno ingannati dai nemici. Coraggio. Cercate forze nell'Eucaristia e nel Vangelo del Mio Gesù, perché solamente così potete contribuire al Trionfo Definitivo del Mio Cuore Immacolato. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

venerdì 12 aprile 2019

È facile dire che siete Cristiani, finché non verrete messi alla prova per dimostrare di esserlo



Mia amatissima figlia, non appena Mi metterò in comunicazione anche con i figli di Dio di tutte le altre religioni, non credenti e Cristiani, molti, in risposta alla Mia Chiamata, si convertiranno al Cristianesimo. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso la Grazia di Dio e per la Potenza dello Spirito Santo. 

Nel frattempo, i buoni Cristiani e i Miei discepoli impegnati, troveranno che le prove da dover affrontare siano molto difficili. Ora, Io chiedo loro: Chi tra voi, in questo momento, è così forte da stare al Mio Fianco e da attenersi alla Verità, senza il Mio Intervento? Molti di voi, dal buon cuore, Mi rimarranno fedeli, ma solo all‟interno dei propri gruppi. Una volta che sarete tutti d‟accordo tra di voi, troverete più facile servirMi. Se invece dovrete affrontare l‟opposizione – e ciò avverrà, ad un certo punto, per colpa dei Miei nemici che cercheranno di attirarvi in una falsa dottrina – non lo troverete più così facile. 

Quando verrete criticati per il fatto che seguite la vera Parola di Dio, molti di voi saranno troppo deboli per difenderla. Una volta che dovrete fronteggiare l‟opposizione dei vostri fratelli Cristiani, e quando sarete obbligati ad accettare una scrittura falsa e recentemente modificata, vi accascerete per il gran dolore. Da quel momento, la vostra fede sarà veramente messa alla prova ed avrete due scelte: o credere nella Verità, così come fu stabilita da Dio, e per la quale tanto sangue é stato versato allo scopo di riconciliare l‟uomo con il Suo Artefice, oppure, in alternativa, accettare una versione annacquata della Mia Parola, permeata di falsità. 

Scegliere la prima opzione vi procurerà molta pena, dolore e sofferenza, perché voi sarete considerati con disprezzo dagli altri per esserMi rimasti fedeli, ma scegliendo la seconda opzione, benché possiate essere ricoperti da grandi lodi e accettati dai vostri simili e dai Miei nemici, sarete immersi nelle tenebre e la vostra anima sarà a rischio. 

È facile dire che siete Cristiani finché non verrete messi alla prova per dimostrare di esserlo; ma se verrete disprezzati, derisi, ridicolizzati o diffamati nel Mio Nome, alcuni di voi non saranno abbastanza forti per resistere a tali prove. Molti di voi Mi abbandoneranno e se ne andranno per paura della pubblica opinione. Molti di voi Mi tradiranno, molti di voi Mi volteranno le spalle poiché avranno troppa vergogna per portare la Mia Croce. 

Non crediate che essere un Mio discepolo sia facile, poiché non lo è, ma verrà un tempo in cui la vostra fede sarà sottoposta alla prova finale ed è allora che Io saprò chi è per Me e chi non lo è. 

Il vostro Gesù 

23 Settembre 2014

Preghiera dettata da S.Michele Arcangelo.



San Michele arcangelo:

Oh Dio Uno e Trino , io umilmente Ti supplico , per l’intercessione della Beata Vergine Maria , di San Michele Arcangelo, di tutti gli Angeli e i Santi , di darci la grande grazia di vincere le forze delle tenebre in Italia e nel mondo intero, in memoria dei Meriti della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo , del Suo Preziosissimo Sangue versato per noi , delle Sue Sante Piaghe , della Sua Agonia sulla croce e di tutte le Sofferenze patite durante la Passione e per tutta la Vita terrena del Nostro Signore e Redentore.
Noi Ti supplichiamo , Signore Gesù Cristo di inviare i Tui Santi Angeli per abbattere le forze del Male all’ inferno , nella Gehenna , affinchè in Italia e nel mondo intero venga il Regno di Dio e la Grazia di Dio sia riservata in tutti i cuori. Così L’Italia e tutte le nazioni del mondo si riempano della Tua Pace.

Oh Nostra Signora e Regina , ti supplichiamo con tutto il cuore di inviare i tuoi Santi Angeli per abbattere le forze all’inferno , nella Gehenna, e tutti gli spiriti maligni che devono cadere. San Michele Arcangelo, principe della milizia celeste, tu hai ricevuto dal Signore la missione di realizzare questa opera, affinche’ la Grazia di Dio sia perennemente con noi, Giuda L’Armata celeste, affinchè le forze delle tenebre cadano definitivamente all’ inferno, nella Gehenna.
Usa tutte le tue forze per sconfiggere Lucifero e isuoi angeli decaduti che si ribellarono contro la Volontà di Dio , e adesso vogliono distruggere le anime degli uomini. Sii vittorioso perchè tu hai il potere e l’autorità, e reclama per noi la grazia della Pace e dell ?amore di Dio, in modo che possiamo sempre seguire Nostro Signore verso la Regalità del Cielo . Amen.
“Ogni preghiera abbatterà 50,000 demoni all’inferno, è una grande grazia e la si dovrebbe pregare il piu’ spesso possibili.

Questo è un Grande Dono che Dio vi fa , per mezzo mio, in occasione della mia Festa. Grandissime liberazioni saranno attenute nella tua Nazione e nel mondo intero . Le forze del Male tremano davanti a questa preghiera, perchè devono scomparire per sempre. Cio’ libererà il tuo paese e parecchie Nazioni del mondo!”

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 10 APRILE 2019



Amati figli della Trinità Sacrosanta:

PER ORDINE TRINITARIO, VI OFFRO LA PAROLA DIVINA COME UN’ACQUA FRESCA PER L’ANIMA.

Vi state avviando verso la celebrazione della Settimana Santa ed è proprio lungo questo cammino che il Nostro Re e Signore Gesù Cristo vi offre la liberazione dalle catene del male, dall’ego umano mal impiegato, da quell’ego che, mischiandosi con le nuove definizioni antinaturali con le quali vi stanno usurpando la personalità, ha permesso la spersonalizzazione.

L’ARTE DEL MALE È    QUELLA DI INVADERE L’ESSERE UMANO SENZA CHE SE NE ACCORGA, ALLO SCOPO DI ALLINEARE LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE IN UN MEDESIMO SCHEMA PSICOLOGICO CHE SIA IN ACCORDO CON I SUOI PIANI NEFASTI: mantenere l’uomo in condizioni infime, cosicché offenda il Nostro Re e Signore.

L’umanità ha recepito un mandato travestito da apparente pretesa di diritti, senza che ci fosse bisogno di imporlo e ha risposto alzando la voce dicendo:

HO DIRITTO DI DECIDERE DELLA MIA VITA E DELLA VITA DI CHI È IN GESTAZIONE… 
POSSO SCEGLIERE IL MIO SESSO…

Amato Popolo del Nostro Re Gesù Cristo, l’uomo spersonalizzato ed invaso dal male, ha accolto un pensiero che viene rifiutato dalla Creazione ed una condotta che non viene riconosciuta dalla Creazione.

L’uomo crede di avere il diritto di agire liberamente e lo dimostra ribellandosi contro tutto quello che potrebbe essere un ostacolo per lui; chi agisce responsabilmente non teme di rimanere solo, di non venire compreso, qualora non si adeguasse ai modernismi e ai libertinaggi.

Preparandovi per la Settimana Santa, prendete la vostra croce personale e non scaricatela, perché è nella croce che crescerete, è nella croce che vi fortificherete per prove ancora più grandi, è nella croce che vi unirete a Cristo.
L’amore per Dio trascende il pensiero umano, la mente umana, i concetti umani, voi dovete agire alla maniera Divina, vivendo la virtù della Fede, dell’amore, della Misericordia, della carità, della pazienza, della speranza…

LA CROCE NON È DA COMPRENDERE, LA CROCE SI AMA, in ESSA c’è la vita di ciascuno di voi, con i vostri difetti e le vostre virtù, i successi e gli insuccessi e non dovete mai ritenere di essere esenti dagli insuccessi.

La Via del Calvario è la vita di ogni persona che ama Dio ed è per questo che ci sono le cadute, gli sputi, le frustate, gli spintoni, le parole villane, le urla, le incomprensioni, le cadute ed i cirenei, perché nella vita tutti hanno bisogno di un cireneo.

CHI PRETENDE DI COMPRENDERE LA CROCE RIMARRÀ AL PALO, E CONSTATANDO LA PROPRIA UMANITÀ E LA PROPRIA IMPOTENZA, SI SENTIRÀ INCOMPRESO DA DIO E DAI SUOI FRATELLI, DIMENTICANDOSI CHE, COLUI CHE DIO AMA, LO FORGIA IN DIVERSE MANIERE E CON MEZZI DIVERSI, DI FRONTE AI QUALI L’UOMO RIMANE PERPLESSO E NON COMPRENDE.

NON DIMENTICATEVI CHE TUTTI SARANNO PROVATI NELLA PARTE PIÙ CRITICA DELLA LORO UMANITÀ, uno per uno, tutti saranno provati, uno per uno conosceranno la misericordia o la mancanza di pietà, la carità o il rifiuto che sovrabbonda nella società, a tutti i livelli.

Questo periodo di Misericordia è una grazia e una benedizione che vi offre la Trinità Sacrosanta, è il momento che precede quello in cui vi vedrete così come siete, per questo la Misericordia non proviene solo da Dio, ma dagli uomini di buona volontà, che devono esercitare le loro virtù.

Nella croce l’uomo si fa più piccolo perché il Nostro Re Gesù Cristo risplenda maggiormente ed in questo modo l’umanità non sarà più al primo posto, ma l’uomo rimarrà assoggettato all’Amore Divino.

La Nostra e la vostra Regina è la Fiamma che illumina il Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, portandolo su strade che sono necessarie all’anima umana, per mantenerla forte, convinta e convertita, prima che le vere prove delle grandi divisioni e delle grandi persecuzioni causino stragi nel Popolo di Dio.

Gli eserciti del male stanno vagando nel mondo in piena libertà, quella libertà che è stata loro concessa con l’allontanamento da quello che è Divino.

Le anime che continuano a non dare frutti e che non si correggono, sono come il fico (cfr Lc 13,6-9) e non daranno frutti di Vita Eterna.

Il libertinaggio dell’uomo lo ha portato a soccombere nell’abisso fetido in cui si riproduce il peccato in modo incontrollabile; il male non perde tempo per conseguire il suo obiettivo.

Il Popolo di Dio deve approfittare di ogni istante per crescere, senza concedere spazi nei quali il male si possa addentrare tra le sue fila.

In passato alcuni dirigenti di nazioni hanno patteggiato con satana, mettendo le nazioni che governavano al servizio dell’anticristo e dei suoi tentacoli e questa successione di patti è continuata, agevolata da famiglie economicamente potenti.

Venite continuamente provati, provocati, spronati, istigati, facendo in modo che la superbia si impossessi di voi e non avete pensato all’astro del sole che sta influendo sull’agire e sull’operare dell’essere umano, facendolo diventare sempre più violento.

Popolo di Dio, la massoneria sta imperando nella Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, sta intrattenendo patti ed alleanze che minano la struttura della Chiesa e la stanno portando allo Scisma. SARÀ LA FEDE DEL POPOLO DI DIO CHE VI MANTERRÀ SALDI, FORTI, PERCHÈ QUESTO POPOLO DI DIO SARÀ PERSEGUITATO, INCOMPRESO, DENUNCIATO, MA LA FRATERNITÀ FARÀ GERMOGLIARE L’AMORE NECESSARIO PER FARE IN MODO CHE LA NOSTRA REGINA E MADRE, LA MADRE DELL’UMANITÀ E NOI, GLI ESERCITI CELESTI, VI CUSTODIREMO E VI SOSTERREMO PER FAR SÌ CHE IL MINOR NUMERO POSSIBILE DI FIGLI DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO DISERTI.

Popolo di Dio, la Fede verrà messa alla prova, gli attacchi della natura aumenteranno e giungeranno in modo inaspettato, l’astro del sole causerà allerta sulla terra.

La minaccia di un corpo celeste proveniente dall’universo creerà allarme e l’umanità patirà.

Preparatevi con tenacia e senza distrazioni, la terra tremerà.

L’acqua dei mari non si acquieterà, ma al contrario si addentrerà sulla terra.

L’uomo deve istruirsi in modo corretto e non in modo errato, perché senza Dio, l’uomo è un nulla.

CHI È COME DIO?

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA CONCEPITA SENZA PECCATO

EUCARISTIA E SANTISSIMA TRINITA



VITALITA’ INFINITA E RICCHEZZA DELLA DEDIZIONE EUCARISTICA DI GESÙ

VENITE A ME CHE SONO L'INFINITA VOSTRA RICCHEZZA


VITALITÀ INFINITA E RICCHEZZA DELLA DEDIZIONE EUCARISTICA DI GESÙ

Dio solo!
Napoli, 25 ottobre 1918 mezzanotte
E’ notte, o Gesù... e il primo momento di questo nuovo giorno può portare la prima nuova dei tuoi trionfi Eucaristici. Nuove remote, sì, ... pallide come lontane aurore, ma sempre primi sprazzi della tua misericordia!
Sto pregando già da circa tre ore, sto pregando intensamente perché venga il tuo Regno Eucaristico, o Gesù mio! Io sento la tua vitalità infinita, la ricchezza della tua dedizione eucaristica e non mi so esprimere, non posso esprimermi!
Sei un oceano infinito, o Gesù, semplice e sterminato, solitario e pieno di ospiti misteriosi. Io guardo l'oceano, e quella solitudine mi pare vivificata dal mistero del solenne. Così sei tu nell'Eucaristia: Amore e semplicità sterminata, silenzio pieno di profonde parole, solitudine piena di compagnia, solitudine saziata da te.
Sei come un sole fulgente, disco luminoso che non può guardarsi che nella sua attività diffusa sul mondo: visto direttamente abbaglia.
Io ti scorgo nella vita che tu spandi nel sacramento del tuo Amore, essa è tutta una fulgida luce che illumina, è pace che consola, è attività che eleva!
Sei come un fiore pieno di profumi. Chi lo coglie non lo riguarda che come un piccolo gingillo, eppure quanti misteri vi sono in quell'umile apparenza!
Sei un mistero, o Gesù buono, un mistero di fede, un mistero di vita, un mistero di amore! Chi mai ha attinto la vita da te, o Salvatore mio, chi l'ha gustata ancora, se sei tutto sconosciuto in questo Sacramento?
Apritevi, o fonti perenni di vita, diffondetela dovunque, poiché noi non troviamo salvezza e ricchezza che in questa fontana di perenne pace!
Apritevi, o fonti di amore del Redentore mio buono; voi non potete affermare la vostra pienezza che diffondendovi!
Scendete, scendete al piano, alla valle, all'umile tugurio, perché la gente è fatta così stolta e così pigra che non salirà sulla montagna per attingere, se non si è dissetata, se non si è fortificata prima!
Apri il tuo Cuore, o Gesù buono, come porta della vita eterna; dilatalo nella tua infinita carità; non aspettare che le creature vengano a te, perché non ti conoscono; esse ti conosceranno quando potranno gustarti, quando potranno apprezzarti praticamente! Usaci questa grande misericordia, o Signore, poiché solo tu puoi spezzare le catene che hanno resa l'umanità schiava del gusto depravato del mondo!
Quanto sei buono, o Gesù! Io mi sento come liquefare nel dire questa parola, ora specialmente che sono tribolato! Sì, ora più che mai sento la tua infinita bontà, perché veggo il ricamo splendido che tu intessi nella mia stessa umiliazione!
Ma chi è che conosce la tua bontà? è necessario cibarsi di te per sentirla! Certe cose se non si trattano non si conoscono. Tu, mio Gesù, sei il Dio nascosto e sconosciuto se non si vive di te!
Ah, mio amore! Le creature nei benefici che hanno ti dimenticano; si ricordano di te solo per attribuirti la perdita subita, l'ingiuria patita, la morte della persona cara. Allora sentite nominare Dio e Gesù nelle famiglie, ma solo per lamentarsene, per colmare di vituperi l'infinita bontà!
Levati, o Gesù, levati da trionfatore nel tuo Sacramento di amore; solo qui puoi farti conoscere per quello che sei, perché solo qui tu puoi farci gustare, solo qui puoi farci confutare i pratici errori che legano le anime alla terra! Sei vita, e non può sentirti che chi vive di te!
Io mi ti offro interamente, Gesù buono! Quando mi veggo così umiliato, così vilipeso, gettato così nell'inerzia, io mi addoloro, ma nel tempo stesso mi consolo e ti ringrazio, pensando che il mio annientamento è la base del tuo trono eucaristico.
Molti parlano di te Sacramentato per deridere me come pazzo, ora! È un passo, Gesù, un passo avanti, poiché queste stesse persone non avrebbero giammai parlato di te!
Oh, santo annientamento mio, che mi rende, senza volerlo, voce che grida a tutti: «Conoscetelo Gesù, amatelo, vivetene e poi vedrete se il pazzo sono io!». Oh, sante stranezze mie, se ti fanno conoscere!
Quando io ti elevo per benedire il popolo, prima e dopo imprimo un bacio sul tuo ostensorio. Mi sono accorto che molti fedeli rinnovano tutta la loro fede in te per questo solo atto. Sii benedetto! Che importa a me che mi dicano esagerato? Io ti sento, o Gesù mio! Le tenebre della notte si mutano in dolce splendore di cielo, l'umiliazione nel più sublime esaltamento, l'abbandono degli uomini nella pienezza tua, nella tua dolce compagnia.
Tu sei la vita, o Gesù!
Io ti sento, o Gesù, anche quando tu mi provi, e sembri eclissato, sembri lontano da me! Oh, tu non sei lontano!
Il cuore si sente risvegliato dai palpiti della tua carità infinita! Tu non puoi nasconderti, o Signore, non puoi eclissarti, perché la luce, il fuoco, l'amore si rivelano da sé! Sii benedetto in eterno!
Parlami, o Gesu buono! Le tue pecorelle attendono la tua parola di vita, poiché forse poco tempo ancora avranno per cibarsi abbondantemente di te! Io penso a questi momenti di solitudine nei quali si troveranno, il cuore ne geme, ma il distacco sarà breve, poiché tu saprai abbreviare il tempo tuo! Non hai tu legate le anime nostre come un'anima sola, come un sol cuore, come un solo spirito? Ebbene tu saprai mantenere quello che tu hai legato in te! Parlaci, o Maestro buono, o dolcissimo Gesù, poiché l'anima nostra non è mai sazia di te, non si sazia mai di sentirti parlare. Essa più ti ascolta, più ti vuole ascoltare, perché tu sei vita!

Gesù alle anime:
Sono io, Gesù Eucaristia, legame e vita di tutte le mie pecorelle: Io sono dovunque, e nel Sacramento del mio amore congiungo le anime più distanti! Che importa che esse non possano comunicarsi fra di loro? Io mi fo sentire, io so trasportare dove voglio le anime che mi sono care, io non conosco ostacoli! Chi può mettermi in prigione? Chi può isolarmi? Chi può dire, suggellando la mia tomba: «Ecco tutto è finito, egli non uscirà più di qui, e nessuno lo toglierà perché la tomba è siggillata ed è custodita»?
Oh, quanto sono stolti i consigli degli uomini! Io attraverso gli ostacoli, infrango il suggello, rovescio la pietra, ritorno alle anime che amo; e vi ritorno senza che nessuno possa ostacolarmi! Io vado e vengo, figlie mie. Vado nella morte e vengo nel trionfo, vado nel distacco, e vengo in una più intima comunicazione, perché io sono il padrone di tutto, e nessuno può rendere vana la mia volontà!
Il vostro cuore si rattrista? Ma è necessario che io me ne vada, perché senza la privazione non mi potreste apprezzare.
Anche voi sarete come affondate nella terra per germinare, e questo tempo è tempo di preparazione e di formazione.
Non temete di nulla! Il dolce pastore che vi guidò continuerà a guidarvi; la vita che attingeste si svilupperà, e voi capirete che io sono la vostra vita!
Non vi accorate di nulla! Il distacco è amaro, ma è sempre una forza che vi rende più libere nello spirito, e vi prepara a voli maggiori!
Voi avete visto, figlie mie care, che io opero; ora non ne potete dubitare. Ebbene, abbandonatevi a me, e lasciate che io operi nella pienezza della mia attività! Io sono il legame dell'anima vostra. Non temete! Nulla rimarrà ucciso mai nello spirito vostro, poiché io vigilerò sul campo mio perché nessuno lo calpesti e lo profani. (...)».

(Da uno scritto inedito del 25 ottobre 1918 del Padre Dolindo Ruotolo).



LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione.  


GESÙ FA LA VOLONTÀ DEL PADRE 

Voglio che della Mia Passione tu consideri, soprattutto, l'amarezza che Mi ha causato il conoscere i peccati che, annebbiando la mente dell'uomo, lo portano alle aberrazioni. 
Questi peccati vengono, per lo più, accettati come frutto di una inclinazione naturale, alla quale la propria volontà non si può opporre.  
Oggi, molti vivono con gravi peccati e, di questi, incolpano gli altri o il destino, senza possibilità di liberarsene.  
Questo ho visto nel Getsemani; ho conosciuto, così, il grande male che la Mia Anima avrebbe dovuto assorbire.  
Quanti si perdono in questo modo e come ho sofferto per loro!  
Perciò, con il Mio esempio, ho insegnato agli Apostoli come sopportarsi a vicenda, lavando loro i piedi e facendoMi loro Nutrimento.  
Si avvicinava l'ora per la quale il Figlio di Dio si era fatto uomo e Redentore del Genere Umano: andava a spargere il Suo Sangue e a dare la Sua Vita per il Mondo.  
In quell'ora, volli metterMi in preghiera e consegnarMi alla Volontà del Padre Mio... 
Fu allora che la Mia Volontà di uomo vinse la resistenza naturale verso la grande sofferenza preparata per Me dal Padre nostro, il Quale, vedete, era ancora più addolorato di Me. Quindi, tra quelle anime perdute, ho consegnato la Mia stessa Anima, per riparare ciò che si era corrotto.  
La Mia Onnipotenza può tutto, ma ha bisogno di un minimo, sopra il quale aggiungere dell'altro; e questo minimo lo offro Io stesso, con infinito Amore.  
La Mia Passione… quale abisso di amarezza ha rinchiuso in sé!  
Com'è erroneamente lontano chi crede di conoscerla, pensando soltanto alle terribili sofferenze del Mio Corpo!…  
Figlia mia, ti ho riservato altri atti delle tragedie intime che ho vissuto e che voglio condividere con te, perché sei tra quelle che il Padre Mio Mi diede nell'Orto.  
Anime amate, imparate dal vostro Modello, che l'unica cosa necessaria è sottomettersi con umiltà e offrirsi, per compiere la Volontà di Dio, anche se la natura si ribella.  
Inoltre, ho voluto insegnare alle Anime che ogni azione importante deve essere preceduta e vivificata dalla preghiera, perché in essa l'Anima si fortifica per affrontare le cose più difficili; Dio si comunica a questa Anima, la consiglia e la ispira, anche quando l'Anima non se ne accorge.  
Mi sono allontanato nell'Orto con tre dei Miei Discepoli, per insegnare loro che le tre potenze dell'Anima devono accompagnarli ed aiutarli nella preghiera.  
Ricordate i Benefici Divini e le Perfezioni di Dio: la Sua Bontà, il Suo Potere, la Sua Misericordia, l'Amore che ha per voi.  
Quindi, con la ragione, cercate il modo di poter corrispondere alle meraviglie che Egli ha fatto per voi…  
Lasciate che la vostra volontà si muova a servire Dio, di più e meglio, spingendovi a consacrarvi per la salvezza delle Anime, sia con il vostro lavoro apostolico, sia con la vostra vita umile e nascosta, nel ritiro e nel silenzio, per mezzo della preghiera.  
Prostratevi umilmente, da Creature quali siete, alla presenza del vostro Creatore, e adorate i Suoi Disegni su di voi, quali che siano, sottomettendo la vostra volontà a quella Divina.  
È in questo modo che Io ho offerto Me stesso per realizzare l'opera della Redenzione del mondo.  
Ah, che momento è stato quello, quando ho sentito venire su di Me tutti i tormenti che dovevo soffrire nelle Mia Passione: le calunnie, gli insulti, i flagelli, i calci, la corona di spine, la sete e la Croce!…  
Tutto questo è passato davanti ai Miei Occhi, mentre un dolore intenso colpiva il Mio Cuore: le offese, le abominazioni ed i peccati, che si sarebbero commessi durante i Secoli; e non soltanto li ho visti, ma Mi sono sentito rivestito di tutti questi orrori; in questo modo, Mi sono presentato davanti al Mio Padre Celeste per implorare Misericordia.  
Figliola mia, ho offerto Me stesso come un giglio, per calmare la Sua collera e placare la Sua ira.  
È certo che, con tanti crimini e tanti peccati, la Mia natura umana ha sperimentato un'agonia mortale, al punto di sudare sangue.  
Sarà possibile che questa angoscia e questo Sangue siano inutili per tante anime?… 
La Mia Passione è stata l'origine del Mio Amore. Se non l'avessi voluto, chi avrebbe potuto toccarmi? 
Io l'ho voluto e, per fare questo, Mi sono servito degli uomini più crudeli.  
Prima di soffrire, ho conosciuto in Me stesso ogni sofferenza e ho potuto darne una valutazione completa. Inoltre, quando ho voluto soffrire, oltre ad averne una piena conoscenza e valutazione, ho sentito umanamente tutte le sofferenze; Io le ho prese tutte.  
Parlando della Mia Passione, non posso entrare in tutti i dettagli.  
L'ho fatto altre volte, ma voi, a causa della vostra natura umana, non riuscite a comprenderlo… non potete comprendere la smisurata estensione dei dolori che ho sofferto.  
Si, Io vi illumino, ma rimango entro un limite, al di là del quale non potete andare. 
Solo a Mia Madre ho fatto conoscere tutte le Mie cose; ecco perché Ella ha sofferto più di Tutti.  
Ma, oggi, il Mondo dovrà conoscere più di quello che fino ad ora gli ho concesso, perché il Padre Mio così vuole.  
Per questo, nella Mia Chiesa fiorisce un raggio d'Amore per tutto l'insieme delle vicissitudini che dall'Orto Mi portarono al Calvario.  
Manifesto la Mia Passione agli amati, che furono con Me nell'Orto, più che a chiunque altro. Loro possono riferire qualcosa che si adatti alla mente degli attuali viandanti. E, se possono, debbono farlo.  
Per questa ragione, piccola, scrivi tutto ciò che Io ti dico, per te e per molti altri, a conforto delle Anime e per la gloria della Trinità, che vuole siano conosciute le Mie Sofferenze nel Getsemani.  
“L'Anima Mia era triste fino alla morte”.  
Mentre la tristezza del male fisico poteva giungere ad essere causa di morte, quella dello Spirito, che ho voluto sperimentare, è consistita nell'assenza completa dell'influenza della Divinità e nella presenza lacerante delle cause della Mia Passione.  
Nel Mio Spirito, che agonizzava, erano realmente presenti tutte le ragioni che Mi spinsero a portare l'Amore sulla Terra.  
Prima ragione… le offese fatte contro la Mia Divinità, che soffriva come uomo, con la consapevolezza propria di Dio.  
Non si può trovare nulla di simile a questo genere di sofferenza, perché l'uomo che pecca comprende, con la Mia Luce, soltanto ciò che gli corrisponde e, molte volte, soltanto in modo imperfetto, ma non può vedere come sia il peccato di fronte a Me.  
Ecco perché è chiaro che soltanto Dio può conoscere ciò che veramente è un'offesa fatta a Lui!  
Indubbiamente, l'Umanità doveva poter offrire alla Divinità la piena conoscenza e il vero dolore del pentimento. Io posso farlo tutte le volte che voglio, offrendo la Mia Conoscenza, che ha operato in Me come Uomo, con la umanizzazione dell'offesa fatta a Dio.  
Questo è stato il Mio desiderio: che il peccatore pentito, tramite Me, avesse il modo di presentare, al suo Dio, la conoscenza dell'offesa commessa e che Io, nella Mia Divinità, potessi ricevere dall'uomo anche la piena comprensione di ciò che ha fatto contro di Me.  
Per oggi, basta.  
Non sai quanto Mi consoli quando ti affidi a Me, con abbandono totale… 
Non posso parlare alle Anime, tutti i giorni… Lascia che, per loro, Io ti dica i Miei segreti!… Lascia che Io usi i tuoi giorni e le tue notti!  
Ero triste fino alla morte, perché vedevo, da ogni parte, l'enorme cumulo delle offese commesse; se anche per una sola di esse sperimentavo una morte indescrivibile, che cosa avrei potuto provare per l'insieme di tutte le colpe?  
“L'Anima Mia è triste fino alla morte”… di una tristezza che Mi produsse l'abbandono di ogni forza, di una tristezza che aveva come centro la Divinità, verso la quale - in Me - convergeva la marea delle colpe e il fetore delle Anime corrotte da ogni genere di vizio.  
Perciò, ero, allo stesso tempo, bersaglio e freccia.  
In quanto Dio… ero bersaglio; in quanto uomo… ero freccia, poiché ho assorbito tutto il peccato, al punto di apparire, davanti al Padre Mio, come l'unico offensore. Non poteva esserci una tristezza maggiore di questa, ed Io ho voluto prenderla tutta, per Amore del Padre e come Misericordia verso tutti voi.  
Se gli uomini non pongono attenzione a questo punto, invano meditano sul significato di queste parole, che includono tutto il Mio Essere, in quanto Dio e in quanto Uomo.  
Guardatemi, così, in questa gigantesca prigione dello Spirito! 
Non merito, forse, amore, visto che ho tanto sofferto e lottato?  
Non merito che la Creatura conti su di Me, come su se stessa, sapendo che Io Mi do a lei, interamente e senza alcuna riserva?  
Attingete, Tutti, dalla Mia inesauribile Fonte di beni, attingete!  
Io vi offro la Mia tristezza, nell'Orto… dateMi la vostra tristezza, tutte le vostre tristezze… voglio fare di esse un mazzo di violette, il cui profumo sia l'indicatore costante verso la Mia Divinità.  
“Padre, se è possibile, allontana da Me questo Calice. Tuttavia, non sia fatta la Mia, ma la Tua Volontà” (Luca 22,42).  
Ho detto questo al colmo dell'amarezza, quando il peso che gravava su di Me si era fatto talmente grave che l'Anima Mia si trovava nella più incredibile oscurità.  
Lo dissi al Padre perché, nell'assumere ogni colpa, Mi presentavo davanti a Lui come l'unico peccatore, contro il quale si scaricava tutta la Sua Divina Giustizia. E sentendoMi, privato della Mia Divinità, soltanto l'Umanità appariva davanti a Me.  
Allontana da Me, o Padre, questo amarissimo Calice che Mi presenti e che, venendo in questo Mondo, nonostante tutto, Io ho accettato per Amor Tuo.  
Sono arrivato al punto che non Mi riconosco neppure Io.  
Oh, Padre, Tu hai fatto del peccato la Mia eredità e questo rende la Mia Presenza davanti a Te, che Mi ami, insopportabile.  
L'ingratitudine degli Esseri Umani la conoscevo già, ma come potrò sopportare di vederMi solo?  
Dio Mio, abbi pietà della grande solitudine nella quale Mi trovo!  
Perché anche Tu vuoi lasciarMi in un tale abbandono?  
Quale aiuto potrò trovare in una tale desolazione?  
Perché anche Tu Mi colpisci così?  
E se Tu Mi privi di Te stesso, Io sento che sprofonderò in un abisso tale che non riuscirò più a riconoscere la Tua mano, in una situazione tanto tragica.  
Il sangue che esce da tutto il Mio Corpo Ti dà testimonianza del Mio annichilimento sotto la Tua potente Mano…  
Così… ho pianto, così… sono caduto. Ma dopo ho proseguito: Padre Santo, è giusto che Tu faccia di Me tutto ciò che vuoi. La Mia vita non è Mia, appartiene interamente a Te. Voglio che non si faccia la Mia Volontà, ma la Tua. Ho accettato una morte di Croce… accetto anche la morte apparente della Mia Divinità.  
È giusto.  
Devo darTi tutto questo e, prima di tutto, devo offrirTi l'olocausto della Divinità, che certamente Mi unisce a Te.  
Si, Padre, con il Sangue che vedi, confermo la Mia donazione… con il Sangue confermo la Mia accettazione: si faccia la Tua Volontà, non la Mia…  

Messaggi dettati a Catalina RIVAS