venerdì 12 aprile 2019

EUCARISTIA E SANTISSIMA TRINITA



VITALITA’ INFINITA E RICCHEZZA DELLA DEDIZIONE EUCARISTICA DI GESÙ

VENITE A ME CHE SONO L'INFINITA VOSTRA RICCHEZZA


VITALITÀ INFINITA E RICCHEZZA DELLA DEDIZIONE EUCARISTICA DI GESÙ

Dio solo!
Napoli, 25 ottobre 1918 mezzanotte
E’ notte, o Gesù... e il primo momento di questo nuovo giorno può portare la prima nuova dei tuoi trionfi Eucaristici. Nuove remote, sì, ... pallide come lontane aurore, ma sempre primi sprazzi della tua misericordia!
Sto pregando già da circa tre ore, sto pregando intensamente perché venga il tuo Regno Eucaristico, o Gesù mio! Io sento la tua vitalità infinita, la ricchezza della tua dedizione eucaristica e non mi so esprimere, non posso esprimermi!
Sei un oceano infinito, o Gesù, semplice e sterminato, solitario e pieno di ospiti misteriosi. Io guardo l'oceano, e quella solitudine mi pare vivificata dal mistero del solenne. Così sei tu nell'Eucaristia: Amore e semplicità sterminata, silenzio pieno di profonde parole, solitudine piena di compagnia, solitudine saziata da te.
Sei come un sole fulgente, disco luminoso che non può guardarsi che nella sua attività diffusa sul mondo: visto direttamente abbaglia.
Io ti scorgo nella vita che tu spandi nel sacramento del tuo Amore, essa è tutta una fulgida luce che illumina, è pace che consola, è attività che eleva!
Sei come un fiore pieno di profumi. Chi lo coglie non lo riguarda che come un piccolo gingillo, eppure quanti misteri vi sono in quell'umile apparenza!
Sei un mistero, o Gesù buono, un mistero di fede, un mistero di vita, un mistero di amore! Chi mai ha attinto la vita da te, o Salvatore mio, chi l'ha gustata ancora, se sei tutto sconosciuto in questo Sacramento?
Apritevi, o fonti perenni di vita, diffondetela dovunque, poiché noi non troviamo salvezza e ricchezza che in questa fontana di perenne pace!
Apritevi, o fonti di amore del Redentore mio buono; voi non potete affermare la vostra pienezza che diffondendovi!
Scendete, scendete al piano, alla valle, all'umile tugurio, perché la gente è fatta così stolta e così pigra che non salirà sulla montagna per attingere, se non si è dissetata, se non si è fortificata prima!
Apri il tuo Cuore, o Gesù buono, come porta della vita eterna; dilatalo nella tua infinita carità; non aspettare che le creature vengano a te, perché non ti conoscono; esse ti conosceranno quando potranno gustarti, quando potranno apprezzarti praticamente! Usaci questa grande misericordia, o Signore, poiché solo tu puoi spezzare le catene che hanno resa l'umanità schiava del gusto depravato del mondo!
Quanto sei buono, o Gesù! Io mi sento come liquefare nel dire questa parola, ora specialmente che sono tribolato! Sì, ora più che mai sento la tua infinita bontà, perché veggo il ricamo splendido che tu intessi nella mia stessa umiliazione!
Ma chi è che conosce la tua bontà? è necessario cibarsi di te per sentirla! Certe cose se non si trattano non si conoscono. Tu, mio Gesù, sei il Dio nascosto e sconosciuto se non si vive di te!
Ah, mio amore! Le creature nei benefici che hanno ti dimenticano; si ricordano di te solo per attribuirti la perdita subita, l'ingiuria patita, la morte della persona cara. Allora sentite nominare Dio e Gesù nelle famiglie, ma solo per lamentarsene, per colmare di vituperi l'infinita bontà!
Levati, o Gesù, levati da trionfatore nel tuo Sacramento di amore; solo qui puoi farti conoscere per quello che sei, perché solo qui tu puoi farci gustare, solo qui puoi farci confutare i pratici errori che legano le anime alla terra! Sei vita, e non può sentirti che chi vive di te!
Io mi ti offro interamente, Gesù buono! Quando mi veggo così umiliato, così vilipeso, gettato così nell'inerzia, io mi addoloro, ma nel tempo stesso mi consolo e ti ringrazio, pensando che il mio annientamento è la base del tuo trono eucaristico.
Molti parlano di te Sacramentato per deridere me come pazzo, ora! È un passo, Gesù, un passo avanti, poiché queste stesse persone non avrebbero giammai parlato di te!
Oh, santo annientamento mio, che mi rende, senza volerlo, voce che grida a tutti: «Conoscetelo Gesù, amatelo, vivetene e poi vedrete se il pazzo sono io!». Oh, sante stranezze mie, se ti fanno conoscere!
Quando io ti elevo per benedire il popolo, prima e dopo imprimo un bacio sul tuo ostensorio. Mi sono accorto che molti fedeli rinnovano tutta la loro fede in te per questo solo atto. Sii benedetto! Che importa a me che mi dicano esagerato? Io ti sento, o Gesù mio! Le tenebre della notte si mutano in dolce splendore di cielo, l'umiliazione nel più sublime esaltamento, l'abbandono degli uomini nella pienezza tua, nella tua dolce compagnia.
Tu sei la vita, o Gesù!
Io ti sento, o Gesù, anche quando tu mi provi, e sembri eclissato, sembri lontano da me! Oh, tu non sei lontano!
Il cuore si sente risvegliato dai palpiti della tua carità infinita! Tu non puoi nasconderti, o Signore, non puoi eclissarti, perché la luce, il fuoco, l'amore si rivelano da sé! Sii benedetto in eterno!
Parlami, o Gesu buono! Le tue pecorelle attendono la tua parola di vita, poiché forse poco tempo ancora avranno per cibarsi abbondantemente di te! Io penso a questi momenti di solitudine nei quali si troveranno, il cuore ne geme, ma il distacco sarà breve, poiché tu saprai abbreviare il tempo tuo! Non hai tu legate le anime nostre come un'anima sola, come un sol cuore, come un solo spirito? Ebbene tu saprai mantenere quello che tu hai legato in te! Parlaci, o Maestro buono, o dolcissimo Gesù, poiché l'anima nostra non è mai sazia di te, non si sazia mai di sentirti parlare. Essa più ti ascolta, più ti vuole ascoltare, perché tu sei vita!

Gesù alle anime:
Sono io, Gesù Eucaristia, legame e vita di tutte le mie pecorelle: Io sono dovunque, e nel Sacramento del mio amore congiungo le anime più distanti! Che importa che esse non possano comunicarsi fra di loro? Io mi fo sentire, io so trasportare dove voglio le anime che mi sono care, io non conosco ostacoli! Chi può mettermi in prigione? Chi può isolarmi? Chi può dire, suggellando la mia tomba: «Ecco tutto è finito, egli non uscirà più di qui, e nessuno lo toglierà perché la tomba è siggillata ed è custodita»?
Oh, quanto sono stolti i consigli degli uomini! Io attraverso gli ostacoli, infrango il suggello, rovescio la pietra, ritorno alle anime che amo; e vi ritorno senza che nessuno possa ostacolarmi! Io vado e vengo, figlie mie. Vado nella morte e vengo nel trionfo, vado nel distacco, e vengo in una più intima comunicazione, perché io sono il padrone di tutto, e nessuno può rendere vana la mia volontà!
Il vostro cuore si rattrista? Ma è necessario che io me ne vada, perché senza la privazione non mi potreste apprezzare.
Anche voi sarete come affondate nella terra per germinare, e questo tempo è tempo di preparazione e di formazione.
Non temete di nulla! Il dolce pastore che vi guidò continuerà a guidarvi; la vita che attingeste si svilupperà, e voi capirete che io sono la vostra vita!
Non vi accorate di nulla! Il distacco è amaro, ma è sempre una forza che vi rende più libere nello spirito, e vi prepara a voli maggiori!
Voi avete visto, figlie mie care, che io opero; ora non ne potete dubitare. Ebbene, abbandonatevi a me, e lasciate che io operi nella pienezza della mia attività! Io sono il legame dell'anima vostra. Non temete! Nulla rimarrà ucciso mai nello spirito vostro, poiché io vigilerò sul campo mio perché nessuno lo calpesti e lo profani. (...)».

(Da uno scritto inedito del 25 ottobre 1918 del Padre Dolindo Ruotolo).



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