mercoledì 4 settembre 2019

MESSAGGI PER I SACERDOTI



Mia amata figlia prediletta, la persecuzione contro i Miei profeti e veggenti si intensifica oggi man mano che  l’opposizione ai messaggi aumenta. 

Dico a voi, e soprattutto ai Miei amati sacerdoti e sacri servitori, di non aver paura della Mia Parola. La paura e l’insicurezza che provate non vengono da Me. Se ciò non viene da Me, dovete allora chiedere a voi stessi: da dove proviene? 

La Mia Santa Parola è sempre stata contestata. 

Durante la Mia Vita sulla terra, i sacerdoti di allora, i Farisei, fecero tutto il possibile per discutere con Me. Provarono in ogni occasione di farmi inciampare ponendomi domande concepite per farmi contraddire la Parola di Dio, ma non ci riuscirono. 

Io rimasi in silenzio quando cercavano di farmi rispondere a domande a cui sapevano che Io non volevo dare risposta. 

Vedete, anche se essi praticavano la loro religione, tenevano cerimonie elaborate, vestiti con abiti costosi, gli mancava una cosa. Essi non possedevano un grammo di umiltà, poiché pensavano erroneamente che, a causa del loro ruolo di servi sacri, fossero al di sopra dei loro fratelli. 

Essi parlarono, predicarono e presentarono in pubblico, come profeti, la Santa Parola di Mio Padre. Eppure non capirono mai la promessa fatta da Mio Padre, né le lezioni che Egli diede loro attraverso i Profeti. Non riuscirono ad accettare che il momento della venuta del Messia promesso stava avvenendo proprio nel loro tempo. 

Essi credevano che questo evento si sarebbe realizzato nel futuro. 

Si sentivano confusi dalle Mie risposte, dai Miei insegnamenti e dalla vita semplice che Io conducevo. 

Tuttavia essi si sentivano attirati da Me e continuavano a venirmi dietro, ancora e ancora, per sfidarmi. 

Poi si sentirono minacciati a causa della Mia conoscenza delle questioni spirituali, cosa che non potevano negare. 

Mi assillavano. Risposi alle loro domande secondo la Santa Volontà di Mio Padre. Poi rimasi silenzioso quando puntarono rabbiosi il loro dito contro di Me. 

Caddero nella trappola preparata dall’ingannatore a causa della loro conoscenza proclamata della Parola di Dio. Credevano che la loro conoscenza fosse superiore alla Mia. 

La gerarchia a diversi livelli della Chiesa che avevano creato, era diventata una monarchia reale. I re che onoravano non erano Dio, ma i propri re, nominati da loro. Il livello più elevato aveva pochi rapporti con i servi di livello inferiore che gestivano le loro tribù. Per quanto riguarda il povero uomo modesto, essi avevano poco tempo da dedicare a lui. 

Quanto hanno offeso il Padre Mio! Quanto Mi hanno torturato! Essi avevano il sangue di molti sulle loro mani, eppure riuscirono, agli occhi della gente, a risultare puliti. 

La loro istruzione, aveva fatto credere loro che solo essi potevano interpretare correttamente le Sacre Scritture. La Mia Parola era stata considerata un’eresia. 

Lo stesso succede oggi. Pochi dei Miei sacri servitori sono preparati alla Mia Seconda Venuta. La loro attestazione come sacri ministri nella Mia Chiesa può creare divisioni che Io non ho autorizzato. 

Questi uomini dotti in teologia con molti anni di formazione, non riescono a capire i Miei Insegnamenti, le profezie o il modo in cui Io parlo. 

Quelli di voi che dubitano della Mia Parola o tentano di creare differenze confrontandola con la loro conoscenza imperfetta delle Sacre Scritture, devono fermarsi ora. 

Non avete imparato nulla? Che il tempo è vicino e che vi sto preparando? 

Sono molti gli oppositori della Mia Santa Missione, quella di prepararvi alla Mia Seconda Venuta. 

Gli attacchi sono subdoli. Ad ogni svolta, ogni angolo e ogni passo che Io faccio attraverso questi messaggi, devo affrontare grossi ostacoli. 

Se non accettate la Mia promessa che verrò ancora una volta tra di voi, dovete chiedere a voi stessi qual è il vostro ruolo nel Nome di Dio? Si tratta semplicemente di amministrare i Santi Sacramenti? No, non è solo questo il ruolo per il quale siete stati chiamati. 

Quando attaccate i Miei Messaggi nel modo in cui lo fate, Mi fate piangere di tristezza e di frustrazione. 

Non siete stati avvertiti di stare all’erta, poiché non conoscete il giorno e l’ora in cui tornerò? 
È giunto per voi il momento di risvegliare il vostro spirito, di leggere le Parole contenute nel Libro di Mio Padre e quindi di pregare perché Io vi conceda il dono del discernimento. 

Quelli di voi che Mi rifiutano, poiché sono cauti e preoccupati che non sia il vostro Gesù che vi parla, Io li perdono. Capisco quanto sia difficile, ma col tempo sentirete il Mio Amore avvolgervi 

Quelli di voi invece che si rifiutano di ascoltarMi, sono colpevoli del peccato di orgoglio. 

Quelli che denunciano pubblicamente la Mia Parola, se ne allontano e sostengono che i Miei Messaggi vengono dal maligno, sono persi per Me. Siete così lontani, nonostante la vostra arrogante convinzione che la vostra conoscenza delle questioni spirituali vi renda più degni di parlare nel Mio Nome, che è necessario che sappiate questo. 

Portatemi un’anima semplice, dal cuore puro e che Mi ama per ciò che Io sono ed essa si riunirà a Me nel Paradiso. 

Portatemi un’anima piena di orgoglio che proclama a squarciagola la Parola di Dio, ed Io la metterò da parte. 

Confidate in Me con cuore umile e le Mie Grazie si riverseranno su di voi. 

Amatemi senza condizioni e riconoscerete la Mia Voce in questo momento. Voi siete anime fortunate. Eppure sono le anime che si sono allontanate da Me che Io bramo e desidero di più. 

Oh, venite a Me, Miei sacri servitori. Vi do la Verità perché voglio che rinnoviate la vostra fedeltà a Me. La disobbedienza ai Miei Insegnamenti e il rifiuto di riconoscere la vostra debolezza creano un grande ostacolo tra di noi. 

Quei sacri servitori che hanno commesso gravi peccati della carne, devono venire a Me così che Io possa tenerli stretti. Riconoscete i vostri peccati ed Io rinnoverò la vostra anima affinché siate in grado di aiutare a salvare altre anime prima che Io torni di nuovo. 

Dovete ascoltare. Se avete veramente dei dubbi allora lo accetto. Se invece cercate di danneggiare i Miei profeti, soffrirete per questo. È molto meglio per voi restare in silenzio. 
Dovete essere disposti ad ascoltare e rendervi umili davanti ai Miei Occhi. Solo allora sarete pronti per rappresentare il Mio Corpo sulla terra. 

Il vostro Gesù 

dal Libro della Verità  23 Novembre 2012


martedì 3 settembre 2019


MISTICA CITTA’ DI DIO




di Suor Maria di Gesù

Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione


Vita della Vergine Madre di Dio


L'opera dell’Agreda è nella linea di ciò che Paolo VI chiamava cammino della bellezza o via pulchritudinis, una linea molto accessibile alle anime semplici, per le quali Madre Agreda scrive. Le ragioni del cuore e del sentimento vanno sempre al di là di ciò che riesce a vedere la ragione.
E se i suoi dati storici, geografici, delle scienze naturali, compresi quelli della sua esegesi biblica, non possono ovviamente essere sempre condivisi, e questo vale per tutti gli scrittori del tempo e dei tempi precedenti, tuttavia c’è da tenere presente la sua fedeltà al magistero della Chiesa, dal quale mai si è separata volontariamente, e alla stessa Chiesa, madre e maestra della fede, alla cui autorità ha sempre desiderato essere sottomessa senza alcuna difficoltà.
La vita di fede della concezionista francescana trasmette un messaggio di speranza cristiana e si trasforma, a volte, in un fuoco di carità sincera. L'amore alla Trinità santa, al Verbo incarnato, alla sua Madre immacolata e alla Chiesa si fa sollecita preoccupazione per la salvezza degli uomini. E si serve della Mistica Città di Dio, descritta per obbedienza, come mezzo per diffondere la buona notizia attraverso la vita della nostra Signora, la promozione del suo culto e la venerazione fedele verso colei che è madre e maestra della Chiesa.
All'approssimarsi del terzo millennio dalla nascita di Cristo l'opera della Madre Maria di Gesù di Agreda, continua ad offrirsi alla pietà sincera della nostra gente come un valido cammino, affinché, con la sua lettura, l'uomo giunga all'incontro con la «Mistica Città di Dio», che invoca come Maria, Madre di misericordia.

GASPAR CALVO MORALEJO, OFM



LA VERGINE MARIA




La Passione di Gesù riempì continuamente l’anima di Maria 

“Figlia mia, alla mia cara Mamma mai sfuggì il pensiero della mia Passione e a forza di ripeterla si riempì tutta, tutta di Me. Così succede all’anima: a forza di ripetere ciò che Io soffrii, viene a riempirsi di Me”. (11°, 24-3-1913) 

negli scritti di Luisa Piccarreta

POTENZA DIVINA D’AMORE



La «Voce» alla Povera Anima

DIO
È
AMORE

È necessario che nella predicazione e nella direzione si parli spesso dell’azione del Divino Spirito.

E tu o mia prediletta, assicura la mia Chiesa, i miei Sacerdoti che se daranno ascolto a questo mio nuovo messaggio, a questo grido del mio Cuore, io darò loro la grande grazia di penetrare tanto fortemente nelle anime da commuoverle e trasportarle verso il bene; verso il bene vero e unico ch’è il regno del mio Amore!
Ma perché ciò avvenga, sarà necessario che nella predicazione, negli insegnamenti, nella direzione delle anime, si parli spesso dell’azione del mio divino Spirito, che in mio nome il Padre ha mandato... e continuamente invia nelle anime... È necessario che si faccia ben comprendere, che tutto nell’universo viene mantenuto e governato da questo divino Spirito... e che senza il suo calore vitale nulla si opererebbe, perché tutto ricadrebbe nel nulla... Soprattutto, e questo lo ripeto per la mia Chiesa, si sappia che questo mio nuovo grido d’amore, finora nascosto nei decreti della divina carità della Triade16augustissima è di grandissima importanza... e che se sarà bene accolto, ne deriveranno beni incalcolabili di grazia spirituale e anche di pace e concordia tra i popoli.

Madre Carolina Venturella, Figlia della Carità Canossiana

INVOCA MARIA



Maria è una scintillante stella che si alza sull'immensità del mare umano e sfavilla con i suoi meriti. O tu che ti senti sbattuto dai flutti di questo mondo in mezzo a uragani e a tempeste, non abbandonare con gli occhi la luce di quella stella se non vuoi far naufragio. Se si leva il vento delle tentazioni, se lo scoglio delle tribolazioni ostacola la tua rotta, guarda la stella, chiama Maria.
Se sei sbattuto dalle onde dell'orgoglio, dell'ambizione, del rancore, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria.
Se la collera, l'avarizia, i desideri impuri squassano il vascello della tua anima, guarda Maria.
Se, turbato dalla enormità dei tuoi peccati, vergognoso delle brutture della tua coscienza, spaventato dal terrore del giudizio divino, cominci a lasciarti andare alla tristezza, a scivolare nella disperazione, pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria.
Il suo nome non si allontani mai dalle tue labbra, non si allontani mai dal tuo cuore ».

(S. Bernardo)

Testimoniate la vostra fede. Frequentate le vostre chiese.



Maria Madre di Dio

Non siate mai tristi e sempre coraggiosi, perchè la tristezza non viene da Dio e nessuno deve avere paura della Parola di Dio, perché essa è l’unica verità è la vostra guida per entrare nel Cielo quando giungerà  il vostro momento.

Per questo, Miei amati figli, difendete la Parola di Dio, siate coraggiosi e abbiate la forza di testimoniare la vostra fede, perché solo così, sarete riconosciuti come cristiani.

Figli Miei, non costringete nessuno, perché questo non è il desiderio di Dio. Restate sempre nell’amore e difendete la Parola di Dio. Ciò vuol dire, non permettete che prendano piede i cambiamenti che vi saranno imposti dal diavolo ma alzate la vostra voce e difendete ciò che Gesù vi ha insegnato e di cui ha dato testimonianza con la propria vita.

Testimoniate la vostra fede. Visitate le vostre chiese e dite in modo aperto e sincero dove andate la domenica, perché il sabato sera venite più tardi e perché non avete ”tempo” tutto il giorno, infatti, visitate le Sante Messe e ricevete la Santa Eucaristia per unirvi con Mio Figlio e dite perché riconoscete i vostri peccati portandoli nel confessionale, dove venite da essi liberati e testimoniate che dopo vi sentite molto meglio, sì come se rinasceste.
Datene testimonianza!
Voi pregate a casa con i vostri bambini, con il vostro partner prima di ogni pranzo e anche per strada. Alle 12 e alle 15 vi fermate per ricordare Me, la vostra Santa Mamma e Gesù. Dite alle persone attorno a voi che fate questo e perché lo fate, oppure cosa state facendo in quel preciso momento. Dovete risvegliare le persone e cosa c’è di meglio che mettere anche la propria vita davanti agli altri, al completo servizio di Dio? Raramente diranno “oh quanto sei stupido” perché quelli che vi circondano sono persone che vi apprezzano.
Non vi mandiamo nella fossa dei leoni e non pretendiamo che voi andiate di casa in casa a dare testimonianza. Siate semplicemente voi stessi e non nascondetevi, con ciò voglio dire di non nascondere e non tenete nascosta la vostra fede, ma vivetela apertamente e con gioia. In questo modo, sarete meravigliosi strumenti nelle mani di Mio Figlio e susciterete visibilmente interesse.
A volte i cuori dei non credenti, hanno bisogno di tempo, ma si ricorderanno sempre di quello che voi testimoniate con la vostra vita e così piano, oppure anche velocemente -con la preghiera siete in grado di velocizzare questo processo- può avvenire una presa di coscienza e l’anima fa la  conoscenza del ”Cielo”. In questo modo le anime  non Lo rinnegherà il giorno della grande gioia e neanche nel giorno precedente perché ”sanno” grazie a voi, che Noi esistiamo e prima o poi, ciò diventerà chiaro anche a loro. Non siate quindi tristi e siate coraggiosi. Allora, Miei amati figli, molti altri troveranno la strada verso di Noi verso Gesù e verso Dio Padre.

Madre Teresa di Calcutta



La Parola di Dio diventa carne durante la giornata, nella meditazione, nella Santa Comunione, nella contemplazione, nell'adorazione, nel silenzio. La Parola che è in voi, voi la donate agli altri. ~ indispensabile che la Parola sia viva dentro di voi, che voi capiate la Parola, che voi amiate la Parola, che voi viviate la Parola. 
Non sarete in grado di vivere la Parola se non la sapete donare agli altri. 

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



In che consiste l'inferno 

Una volta affermata l'esistenza dell'inferno, si vuol sapere naturalmente in che cosa esso consista realmente. Già da quanto detto viene fuori una immagine abbastanza realistica dell'inferno. Trattandosi però di un argomento che, almeno in parte, sfugge alla ragione umana, è bene scendere a maggiori dettagli, sulla scorta sempre dei dati rivelati. Da non dimenticare però che il linguaggio umano, per quanto si voglia, -soprattutto per alcune verità di fede, e tra queste certamente l'inferno - resta sempre assolutamente inadatto alla bisogna, ben lontano cioè dalla realtà. Un punto, questo, sottolineato - come vedremo - da quasi tutti i Santi che, avendo visto l'inferno, ce lo hanno descritto. 

LUOGO E/O STATO? 

Prima di addentrarci nell'argomento è opportuno chiedersi se l'inferno è uno stato e/o un luogo. Il quesito è di non lieve importanza, perché, tra l'altro, se l'inferno fosse solo un luogo, i diavoli o le anime dannate che, per qualsiasi ragione, ne uscissero fuori, sarebbero, almeno in queste ipotizzate parentesi, libere dai loro tremendi supplizi. 
Un'interruzione quindi o almeno una attenuazione delle terribili pene a cui sono essi assoggettati. 
L'inferno, per prima cosa, è certamente uno stato, più che un luogo. Lo stato si confonde con l'essere stesso, implicando esso qualcosa che è nello stesso proprio essere e che, quindi, lo si porta con sé ovunque si vada e comunque si viva. Chi è in stato di malattia, ovunque egli si trovi - o all'ospedale o a casa sua, o a Roma o a Parigi - è sempre malato. 
Essendo uno stato, perciò, è chiaro che il dannato l'inferno, per così dire, lo porta con sé e in sé, ovunque possa trovarsi. Si può capire così come il diavolo, pur scorrazzando - Dio permettendolo per il mondo, è sempre nell'infelicissimo stato di dannazione eterna: e cioè ovunque va e comunque si trova, egli è sempre a bruciare nell'inferno. 
Lo stato del demonio e del dannato è uno stato spaventoso di sofferenza inesprimibile, di disperazione totale, di solitudine inguaribile, di odio che rode e scarnifica, per così dire, tutto l'essere. 
Non importa - o meglio - importa poco se tutto questo è sofferto anche in un luogo tenebroso che accresce la sofferenza: lo stato di dannazione, sostanzialmente, resta quello che è. 
Detto questo e fatta chiarezza su alcun punti essenziali, niente impedisce di ritenere - anzi di dover ritenere - l'inferno anche un luogo. La parola stessa "inferno" dice qualcosa o una realtà "che è sotto". Da dire anzi che alcuni dati biblici sembrano favorire questa opinione. La rivelazione, infatti, parla di "tenebre esteriori"; al ricco epulone che, dall'inferno, chiede il refrigerio di una stilla d'acqua, Abramo risponde, tra l'altro: "tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi" (Lc 16,26); al giudizio finale Dio dirà a quelli della sinistra, i dannati in pratica: "Via da me, maledetti, al fuoco eterno ...e andranno al castigo eterno" (Mt 25,41.46). 
In merito però a questa questione non esistono - né nella S. Scrittura né nel Magistero della Chiesa - affermazioni esplicite e dogmatiche. La Chiesa non si è pronunziata mai in maniera infallibile, anche se tutto lascia pensare - visioni di inferno e apparizioni di dannati - che l'inferno sia - oltre che stato - anche un luogo spaventoso. Senza escludere del tutto l'ipotesi che, trattandosi di apparizioni avute da creature umane e a creature umane destinate, lo stato di dannazione potrebbe essere stato, per così dire, come materializzato anche in un luogo per farne meglio risaltare l'orrenda realtà. Anche i Padri della Chiesa, però, e i teologi più quotati, generalmente, ritengono che l'inferno sia pure un luogo di pena e di sofferenza inimmaginabile che si troverebbe sulla terra o sotto terra. 
Ma se si parla dell'inferno che è anche un luogo, perché esso è sito o immaginato sotto terra? La distanza anche materiale o spaziale, anzi lo sprofondamento nell'abisso non vorrà significare anche e soprattutto lo stato di maledizione e di lontananza da Dio? 

Padre Antonio Maria Di Monda

Gesù sembra dirmi: "Tu sei opera delle mie manie lo sei doppiamente perché ti ho creato e poi ti ho redento col mio Sangue. Non voglio perderti, perché mi sei costato troppo!'



Un giorno, mentre S. Matilde meditava e pregava in onore delle innumerevoli piaghe di cui è stato ricoperto nostro Signore, Gesù, apparendole con le braccia stese e tutte le piaghe aperte, le disse: "Quando ero sulla croce tutte le mie piaghe erano aperte e ognuna di esse era una voce che intercedeva presso il Padre per la salvezza degli uomini. Queste piaghe continuano anche ora a supplicare Dio per placare la sua collera verso i peccatori. Sappi che non c'è mendicante che provi tanta gioia nel ricevere l'elemosina quanta ne provo io quando sento una preghiera che mi viene indirizzata in onore delle mie sante piaghe. E ti assicuro che una tale preghiera, se detta con fervore e devozione, mette l'anima in stato di salvezza".

Giuramento di fedeltà per il Clero cristiano



Oh Gesù, io sono Tuo umile servo, 
impegno il mio amore e la mia fedeltà a Te. 
Ti prego di darmi un segno del Tuo appello. 
Aiutami ad aprire gli occhi e testimoniare la Tua Promessa. 
Benedicimi con la grazia dello Spirito Santo, 
così che non sarò ingannato da coloro che pretendono 
di venire nel Tuo Nome, ma che non dicono la Verità. 
Mostrami la Verità. 
Permettimi di sentire il Tuo amore, 
in modo che possa soddisfare la Tua Santissima Volontà. 
Ti chiedo con cuore umile di mostrarmi la via, 
in modo da poter aiutare a salvare le anime dell’umanità. 
Amen. 

MESSAGGI PER I SACERDOTI



La Mia Parola è assimilata silenziosamente dai Miei servitori più eminenti 

Mia carissima figlia, la Mia Chiesa sulla Terra sta finalmente riconoscendo che ora comunico al mondo attraverso di te, il settimo messaggero. 

La Mia Parola è assimilata silenziosamente dai Miei servitori più eminenti che, comunque, non proclameranno pubblicamente che queste parole provengono dalle Mie Sante labbra. 

Sanno che provengono da Me e ho toccato i loro cuori e sollevato le loro anime in modo che ora seguano la Mia guida. 

Cosi tanti dei Miei Servitori sacri hanno cercato le Mie parole date all’umanità in questo momento. 

Hanno bisogno delle Mie grazie speciali ora, senza le quali non sarebbero in grado di condurre il Mio gregge con reale fiducia. 

Il Mio Spirito Santo è versato sopra i Miei servi sacri locali in modo che possano trovare la forza per guidare la Mia Chiesa attraverso la fitta e spinosa giungla che si trova davanti. 

Non temete, Mio amato clero, perché non vi abbandonerò. 

Sentirete la Mia Presenza nei tempi a venire che dovrete affrontare quando il Mio Corpo, la Mia Chiesa, sarà perseguitato. 

Questa Santa Presenza sarà la vostra colonna portante, poiché sarà necessario tutto il Mio aiuto per sostenervi nel condurre i figli di Dio verso la loro legittima eredità. 

Accetto che molti di voi non parlino. Capisco quanto difficile sarà per voi proclamare apertamente la Mia parola, data a voi attraverso il Mio profeta della fine dei tempi. Ma sappiate questo. 

Avete la responsabilità verso i figli di Dio di guidarli e dirigerli verso la Verità. 

Non dovete mai accettare la menzogna al posto della verità. 

Sapete che la verità dei Miei insegnamenti è scolpita sulla pietra. 

I Miei insegnamenti non cambieranno. 

Le Mie nuove rivelazioni, che sono contenute nei Sigilli nel libro dell’Apocalisse, saranno resi noti a breve. 

Abbiate fiducia in Me. 

Accettate che parlo con voi ora, perché Io non vi avrei mai abbandonato in questo momento. 

Il Mio dovere verso il Padre Mio è di garantire che il mondo sia preparato adeguatamente per il Mio ritorno, per salvare ogni singolo figlio di Dio. 

Il vostro Gesù 

dal Libro della Verità  6 Settembre 2012


lunedì 2 settembre 2019


LA CONQUISTA DELLA PACE INTERIORE E L'AMORE DEL PROGRESSO SPIRITUALE



 L'Imitazione di Cristo 
   
 Se non ci volessimo impicciare di quello che dicono o di quello che fanno gli altri, e di cose che non ci riguardano, potremmo avere una grande pace interiore. Come, infatti, è possibile che uno mantenga a lungo l'animo tranquillo se si intromette nelle faccende altrui, se va a cercare all'esterno i suoi motivi di interesse, se raramente e superficialmente si raccoglie in se stesso? Beati i semplici, giacché avranno grande pace. Perché mai alcuni santi furono così perfetti e pieni di spirito contemplativo? Perché si sforzarono di spegnere completamente in sé ogni desiderio terreno, cosicché - liberati e staccati da se stessi - potessero stare totalmente uniti a Dio, con tutto il cuore. 
Noi, invece, siamo troppo presi dai nostri sfrenati desideri, e troppo preoccupati delle cose di quaggiù; di rado riusciamo a vincere un nostro difetto, anche uno soltanto, e non siamo ardenti nel tendere al nostro continuo miglioramento. E così restiamo inerti e tiepidi. Se fossimo, invece, totalmente morti a noi stessi e avessimo una perfetta semplicità interiore, potremmo perfino avere conoscenza delle cose di Dio, e fare esperienza, in qualche misura, della contemplazione celeste. Il vero e più grande ostacolo consiste in ciò, che non siamo liberi dalle passioni e dalle brame, e che non ci sforziamo di entrare nella via della perfezione, che fu la via dei santi: anzi, appena incontriamo una difficoltà, anche di poco conto, ci lasciamo troppo presto abbattere e ci volgiamo a consolazioni terrene.   
  2.     Se facessimo di tutto, da uomini forti, per non abbandonare la battaglia, tosto vedremmo venire a noi dal cielo l'aiuto del Signore. Il quale prontamente sostiene coloro che combattono fiduciosi nella sua grazia; anzi, ci procura occasioni di lotta proprio perché ne usciamo vittoriosi. Che se facciamo consistere il progresso spirituale soltanto in certe pratiche esteriori, tosto la nostra religione sarà morta. Via, mettiamo la scure alla radice, cosicché, liberati dalle passioni, raggiungiamo la pace dello spirito. Se ci strappassimo via un solo vizio all'anno diventeremmo presto perfetti. Invece spesso ci accorgiamo del contrario; troviamo cioè che quando abbiamo indirizzata la nostra vita a Dio eravamo più buoni e più puri di ora, dopo molti anni di vita religiosa. 
Il fervore e l'avanzamento spirituale dovrebbe crescere di giorno in giorno; invece già sembra gran cosa se uno riesce a tener viva una particella del fervore iniziale.   
  3.     Se facessimo un poco di violenza a noi stessi sul principio, potremmo poi fare ogni cosa facilmente e gioiosamente. Certo è difficile lasciare ciò a cui si è abituati; ancor più difficile è camminare in senso contrario al proprio desiderio. Ma se non riesci a vincere nelle cose piccole e da poco, come supererai quelle più gravi? Resisti fin dall'inizio alla tua inclinazione; distaccati dall'abitudine, affinché questa non ti porti, a poco a poco, in una situazione più ardua. Se tu comprendessi quanta pace daresti a te stesso e quanta gioia procureresti agli altri, e vivendo una vita dedita al bene, sono certo che saresti più sollecito nel tendere al tuo profitto spirituale. 


LEGGENDA PERUGINA



( COMPILAZIONE DI ASSISI )


INTIMITÀ INVIOLABILE

6. Mentre Francesco soggiornava in quel luogo stesso, si appartava a pregare in una celletta situata dietro la casa. Un giorno che si trovava là, ecco arrivare a fargli visita il vescovo di Assisi. Entrato in casa, bussò all’uscio per entrare dove stava il Santo. Come gli fu aperta la porta della celletta, immediatamente vi penetrò: Francesco era in un piccolo rifugio arrangiato con delle stuoie.
Sapendo il vescovo che il padre santo gli mostrava confidenza e affetto, vi si diresse senza riguardi e sollevò una stuoia per vederlo. Ma non appena vi ebbe messo la testa dentro, ne fu respinto energicamente fuori per volontà del Signore, poiché non era degno di guardare Francesco. Camminando a ritroso, uscì difilato dalla cella, tutto tremante e allibito. E alla presenza dei frati confessò la sua colpa, pentendosi della libertà che si era preso quel giorno.

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

Cristianesimo vissuto



I lavoratori

Sai ciò che sei e sai dove devi andare. Non è forse vero che tu sei grande nei disegni e nei desideri di Dio? Non è forse vero che tu sei chiamato a salire in alto?  In  ciò  sta  la  grandezza  del  cristiano,  e  l'altezza  della  vita cristiana.
Quante  volte,  misurando  tali  altezze,  hai  provato  un  fremito, pensando al cammino da percorrere e al lavoro da fare per giungere cosi in alto? È tempo d'incoraggiarti, e di farti vedere che, se l'altezza è infinita, il cammino è agevole e facile il lavoro. Il Maestro della santità disse: Il mio giogo è soave e leggero il mio peso. Venite a me voi tutti che faticate e soccombete sotto il peso, ed io vi solleverò34. 
Io, per conto mio, credo al Vangelo, e sono convinto che tutto quello che  Nostro  Signore  ha  detto  è  vero.  Tu  che  sei  cristiano,  e  vuoi esserlo ancora più intensamente, non credi forse al Vangelo e a tutto ciò ch'esso dice? Oh certamente, ci credi. Ebbene, il Vangelo ti dice che il giogo cristiano è soave e che il suo peso è leggero. Dunque, perché codeste paure inquiete circa il lavoro da farsi e la pena da sopportare? Esse non sono cristiane, mentiscono alla tua fede, e sono contrarie al Vangelo.
Vediamo dunque qual è il modo con cui si deve fare il lavoro, e per vederlo domandiamoci anzitutto chi deve farlo. Io rispondo subito: Dio e tu. Dio si riserva la sua parte di lavoro e riserva a te la tua. E se domandassi qual è la parte più importante, quella di Dio o la tua, tu non esiteresti a rispondermi: quella di Dio. E se io aggiungessi: qual è il lavoro  che deve avere  il primo  posto, quello di Dio o il tuo?  a maggior ragione tu non esiteresti a rispondermi: quello di Dio. Si, il lavoro di Dio è più importante del tuo, e dev'essere messo davanti al tuo. 
Quando avrai imparato a conformare il tuo lavoro a quello di Dio e ad unirlo al suo, conoscerai la pratica della vita cristiana.

François de Sales Pollien

CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA



Scegli un giorno particolare per offrirti volontariamente e totalmente alla Madonna, con la tua anima e con tutto ciò che di spirituale e di materiale possiedi. La consacrazione consiste nel darsi a Maria, con una donazione totale ispirata dall'amore. Risponde al desiderio espresso dalla Madonna di Fatima: « Sono venuto a chiedere la consacrazione al mio Cuore Immacolato.

O Maria, Madre della Divina Grazia,
per rispondere ai desideri del Tuo Cuore Immacolato rinnovo, oggi, nelle tue mani,
gli impegni e le promesse del mio Battesimo. Rinuncio per sempre a Satana,
alle sue seduzioni mondane e alle sue opere. Mi CONSACRO INTERAMENTE A GESÙ, Figlio Tuo diletto, per portare dietro a Lui la mia croce, giorno per giorno, sempre.
O Maria, Madre della Divina Grazia per esserGli più fedele che nel passato, Ti scelgo, oggi, alla presenza degli angeli e dei santi, come mia MADRE e PADRONA. A Te, come un figlio schiavo, io abbandono e consacro tutto me stesso, il mio corpo e la mia anima,
i miei beni interni ed esterni, il valore delle mie buone opere passate, presenti e future. Ti lascio un pieno diritto di disporre di me e di quanto mi appartiene, a tuo arbitrio, senza eccezione, perché Tu, o Maria, mi renda una lode di gloria della SS. Trinità, nel tempo e nell'eternità. Così stabilisco in piena libertà. Così sia.

Ci occupiamo di tutti, non appena essi ci danno il loro consenso.



Maria Madre di Dio

Tutta l’ingiustzia presto finirà.

“Credi e abbi fiducia e accetta tutto come viene. Sono tempi molto duri e ognuno di voi figli di Dio avete qualcos’altro da portare, qualcosa di nuovo da imparare. Credete tutti e abbiate fiducia. Venite a Noi. Vi aspettiamo con gioia perché le porte del Cielo sono aperte per quelli che ci sono fedeli. Noi amiamo tutti i figli sulla terra, ci occupiamo di tutti non appena essi ci danno il loro consenso.”

“Cari figli, venite a Noi. Io, un Santo Angelo di Dio vi prego insistentemente di convertirvi, di abbandonare il male e di pregare la Santa Maria e Gesù che vi aiutino. ESSI vi libereranno, accorreranno in vostro aiuto, vi guideranno e vi porteranno nelle braccia di vostro Padre.

Noi combattiamo per voi, in  modo che voi, la vostra anima, possa trovare la pace e vivere nella felicità, nella letizia, nella pace e nel profondo amore, nel Regno di Dio la nuova Gerusalemme, che viene sulla vostra terra non appena sarà combattuta l’ultima di tutte le battaglie.
Venite a Gesù, cari figli. Noi i Santi Angeli di Dio siamo pronti per questa battaglia. Dite Sì a Gesù e correte nelle braccia della vostra Mamma celeste. Lei la Vergine Generatrice di Dio vi aspetta. ELLA intercede per voi, che toccate il Santo Cuore di Dio Padre.
Egli, l’Altissimo non LE nega nulla. Per questo amati figli, rivolgetevi a LEI e su di voi, attraverso di LEI la vostra interceditrice, scenderanno grandi e meravigliose grazie.
Credete, amati figli, credete e abbiate fiducia. Presto il Cielo verrà sulla terra e succederà il più grande di tutti gli avvenimenti. Riceverete la pace da lungo desiderata e vivrete eternamente nell’amore e nella gioia. Vi saranno manifestate le magnificenze di Dio Padre e sarete sempre felici in un modo non immaginabile per voi uomini di questa terra.
Non aspettate oltre, ma convertitevi! Il Cielo è aperto per voi con tutti i suoi Santi Aiutanti, pregate e invocateci e noi arriveremo. InvocateCi, pregateCi e noi ascoltiamo. PregateCi ancora e noi accorriamo, perché nulla è più grande, nulla è più magnifico del ritorno di un figlio smarrito a suo Padre.
Io vi amo.
 Il vostro e i vostri Santi Angeli del Cielo.”


SANT’AGOSTINO



Pienezza del Cristo, il capo e le membra. Cosa vuol dire, capo e membra? Cristo e la Chiesa. (In Io. Ev. tr. 21, 8) 
   

Le spose di Gesù



Sposa sincera

Una sposa di Gesù deve essere sempre sincera e trasparente in tutte le sue azioni. Se qualcuno tentasse di entrare in convento con degli inganni soltanto per interesse o per comodità, per sfuggire i problemi o per cercare un rifugio, una sicurezza nella vita, il suo matrimonio con Gesù sarebbe nullo. Anzi sarebbe un sacrilegio poiché non esisterebbe un vero consenso da parte della sposa, la quale non vorrebbe consegnarsi a Lui veramente, accettando tutte le conseguenze che l’alleato comporta. Chi potrebbe ingannare? La sua vita mediocre e senza gioia rivelerebbe la sua mancanza d’impegno e di sincerità e per questa strada non potrebbe mai arrivare ad essere felice, né a far felici gli altri. È quindi davvero importante un vero discernimento vocazionale per evitare che postulanti con gravi difetti o senza vocazione possano entrare e fare del convento una casa di rifugio per zitelle frustrate e senza avvenire.
Allo stesso modo è molto importante che, prima della Professione Perpetua, si aiutino le vere vocazioni a superare i traumi e i timori che possono incontrare, e possono impedire lo sviluppo pieno della persona piena. Gesù vuole mogli «normali», equilibrate e sane di spirito, limpide e pure come gigli. Per giungere a questo, è bene chiedere aiuto ad una religiosa con esperienza della comunità (occorre scegliere bene la maestra delle novizie), chiedere il parere di uno psicologo e soprattutto di un buon direttore spirituale.
Gesù non vuole mogli mediocri, tiepide o frustrate. Gesù vuole spose gioiose, con la voglia di essere sante e il cuore pieno di amore. Spose sincere, che non si macchino mai con la menzogna. Una consacrata bugiarda sarebbe come una sposa infedele che, a poco a poco, cade in errori sempre più gravi. Gesù vuole spose libere, nella vera libertà ed allegria dei figli di Dio.
Se tu hai gravi timori, un grande senso di sfiducia e di egoismo..., se riconosci che sei sempre di malumore, triste, a testa bassa... se hai dei traumi, dei complessi, delle ferite ricevute fin dall’infanzia... chiedi aiuto, non portarti tutto dentro. Apri il tuo cuore con sincerità al tuo confessore o al tuo direttore, perché, se continui a nascondere ciò che ti accade, se occulti tutto, se sei troppo riservata, tu stessa ti stai chiudendo all’azione di Dio e stai rifiutando l’aiuto che egli stesso ti offre attraverso altre persone.
Gesù vuole guarirti. Egli è il medico dei corpi e delle anime. La sua specialità è il cuore. Chiedigli di aiutarti nella preghiera quotidiana e non cercare di risolvere i tuoi problemi da sola. Sforzati di essere felice, di condividere le tue cose, le tue gioie e speranze, le tue tristezze e i tuoi bisogni... Non lasciarti vincere dalla paura, lasciati aiutare, lasciati amare da Gesù. Confida in Lui e non temere. Digli come il lebbroso del Vangelo: «Signore, se vuoi puoi guarirmi» (Mt 8, 2). E gli darai una grande gioia. Il tuo matrimonio con Gesù non può essere un matrimonio a scadenza. Per questo, fai tutto il possibile per superare te stessa e vivere la tua consacrazione in pienezza.
Gesù è con te. Non temere il futuro. Se egli ti è stato fedele fino ad ora, continuerà ad esserlo fino alla fine. Se lo è stato con tante che conosci, lo sarà anche con te. Confida nella sua misericordia e chiedigli perdono per i tuoi peccati. Gesù diceva alla beata Faustina Kowalska: «Figlia mia, la mia misericordia è più grande della tua miseria e di quella di tutto il mondo. Quando ti avvicini alla confessione confida pienamente nella mia misericordia, perché possa spargere nella tua anima i tesori della mia grazia. IO SONO L’AMORE E LA MISERICORDIA".
Vivi il tempo della vita che Dio ti dona in totale abbandono e con sincerità, serietà e responsabilità. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo della tua vita. Quando arriverà l’incontro definitivo con lo Sposo? In quel momento della verità, ti sentirai felice per aver compiuto fedelmente e pienamente la missione che egli ti aveva affidato in questo mondo, come regina sposa e madre delle anime.
Ma non aver paura di essere santa. Non rassegnarti ad essere mediocre. Non stancarti di essere buona né di soffrire per Lui. Non dimenticare il tuo «Pastorello», poiché Egli, come dice san Giovanni della Croce, pensa a te nel suo petto, soffre d’amore e piange al pensiero di essere stato dimenticato:

«Solo al pensiero che è dimenticato 
dalla sua bella pastorella, con gran pena 
si lascia maltrattare in terra aliena 
il petto dall’amore martoriato. 

e dice il pastorello: Ah, sconsolato 
colui che del mio amore sta in assenza 
e non vuole goder la mia presenza, 
il petto per suo amore è martoriato».

Padre Angel Peña

LA PRESENZA REALE



IL MISTERO DI FEDE

Questa è l'opera di Dio, che crediate in Colui che Egli ha mandato. Giovanni, VI, 29.

I. - Nostro Signore vuole che ricordiamo tutto quello ch'egli per noi ha fatto sulla terra e con la meditazione di tutti i misteri della sua vita onoriamo la sua presenza nel Santissimo Sacramento. Per richiamarci più vivamente il mistero della Cena non ci diede soltanto il racconto degli Evangelisti, ma un ricordo vivo, personale: Se stesso, la sua adorabile persona.

Ma, benché Egli sia in mezzo a noi, non possiamo vederlo né rappresentarci come si trovi nell'Eucaristia. Eppure Nostro Signore è apparso tante volte; perché non ha permesso che si conservassero ritratti di queste auguste apparizioni?

Ah! sa bene Nostro Signore che tutti i ritratti non servirebbero alfine che a farci dimenticare la realtà della sua attuale presenza sotto i sacri veli eucaristici.

Ma come; se io lo vedessi non avrei una fede più viva? Forse che non si ama meglio quel che si vede? Sì, i sensi possono rafforzare la mia fede vacillante; ma Nostro Signore risorto non vuole che lo percepiscano i nostri sensi corrotti: vuole una fede pura.

Egli non è soltanto corpo, ma anche anima. Non vuole essere amato come i corpi; vuole che penetriamo sino alla sua anima con la nostra mente e col nostro cuore, senza scoprirlo coi sensi.

Del resto, Nostro Signore, pur veramente presente in corpo e anima nel Santissimo Sacramento, vi sta al modo degli spiriti; gli spiriti non si analizzano, né si sezionano; i sensi non li raggiungono.

II. - D'altronde perché lamentarci? Nostro Signore ha saputo conciliare ogni cosa. Le sacre specie non lo toccano, non sono parte di Lui; inseparabilmente unite a Gesù Eucaristico sono la condizione della sua presenza sacramentale, ci dicono ove egli è: lo localizzano. Se Nostro Signore avesse preso fra noi un modo di essere puramente spirituale, come trovarlo? ove cercarlo?

Ringraziamo l'amabilissimo Salvatore! Non è nascosto, ma solo velato: una cosa nascosta non si sa ove sia, è come se non esistesse; una cosa velata invece si possiede con sicurezza, benché non si veda. Sapere che abbiamo l'amico vicino, che è là, non vi par molto? Orbene, voi vedete ove è Gesù: mirate l'Ostia santa, siete certi ch'egli è là.


III. - Nostro Signore si vela per il nostro bene, a nostro vantaggio, per obbligarci a studiare l'anima sua, le sue intenzioni, le sue virtù in lui stesso; se lo vedessimo, ci tratterremmo ad ammirarlo esteriormente, nutriremmo per lui un amore di sentimento: Gesù vuole che l'amiamo con un amore di sacrificio. Certo, a Nostro Signore, costa velarsi così. Preferirebbe mostrare le sue divine fattezze, che gli attirerebbero molti cuori; ma lo fa per nostro bene. Così la mente si applica all'Eucaristia, la fede viene acuita: noi penetriamo in Nostro Signore.

Non si fa vedere ai nostri occhi, si mostra invece all'anima; con la sua propria luce si palesa in noi, ci illumina ed è l'oggetto che dobbiamo contemplare: oggetto insieme e mezzo della nostra fede.

Qui vede più chiaro quegli che più ama, che è più puro. Egli stesso l'ha detto: Mi manifesterò a chi mi ama.

Il Signore da’ alle anime di preghiera grandi e non ingannevoli lumi riguardanti Lui stesso, e li varia, dirigendoli ora su questo ora su quel punto della sua vita. Siccome l'Eucaristia è la glorificazione di tutti i misteri, così Gesù Cristo si fa Egli stesso nostra meditazione, qualunque né sia l'argomento.


IV. - Perciò quanto è più facile meditare dinanzi al Santissimo Sacramento che in casa propria! Nella nostra dimora siamo in presenza dell'immensità di Dio; qui siamo presenti a Gesù, vicinissimo a noi. E come il cuore va dietro alla mente, l'affetto alla conoscenza, diviene più facile amare in presenza del Santissimo Sacramento: l'amore è allora attuale, poiché va a Gesù che vive dinanzi a noi, che rinnova nell'Eucaristia tutti i suoi misteri.

Chi medita i misteri in se stessi, senza animarli con l'Eucaristia, trova sempre un vuoto, né riporta, senza volerlo, una pena, e dice: Perché non vi fui presente?

Ma innanzi al Santissimo Sacramento che cosa rimpiangere, che desiderare? Tutti i misteri vivono nel Salvatore presente. Il nostro amore è nel godimento attuale. Sia che pensiate alla vita mortale o a quella gloriosa di Gesù, voi sapete che Egli è là col suo corpo, con la sua anima e con la sua divinità.

Entriamo quindi in questi pensieri. Rappresentiamoci nell'immaginazione i misteri che vogliamo, ma rafforziamone il ricordo ed animiamolo con la presenza di Gesù Cristo.

Ricordiamoci pertanto che Nostro Signore è là, in quell'Ostia sacrosanta con tutti i vari suoi stati, con tutto se stesso; chi ignora questo è nelle tenebre, e la sua fede è sempre languida, né lo rende felice.

Abbiamo dunque l'attività, la delicatezza della fede, se vogliamo essere felici. Nostro Signore vuol farci beati mediante Se stesso. Nessun uomo è capace di renderci felici, e nemmeno la pietà, da sola. Ci vuole la pietà nutrita dell'Eucaristia; perché la felicità viene dal possesso di Dio, e l'Eucaristia è Dio tutto nostro. 

di San Pietro Giuliano Eymard