lunedì 2 settembre 2019

Le spose di Gesù



Sposa sincera

Una sposa di Gesù deve essere sempre sincera e trasparente in tutte le sue azioni. Se qualcuno tentasse di entrare in convento con degli inganni soltanto per interesse o per comodità, per sfuggire i problemi o per cercare un rifugio, una sicurezza nella vita, il suo matrimonio con Gesù sarebbe nullo. Anzi sarebbe un sacrilegio poiché non esisterebbe un vero consenso da parte della sposa, la quale non vorrebbe consegnarsi a Lui veramente, accettando tutte le conseguenze che l’alleato comporta. Chi potrebbe ingannare? La sua vita mediocre e senza gioia rivelerebbe la sua mancanza d’impegno e di sincerità e per questa strada non potrebbe mai arrivare ad essere felice, né a far felici gli altri. È quindi davvero importante un vero discernimento vocazionale per evitare che postulanti con gravi difetti o senza vocazione possano entrare e fare del convento una casa di rifugio per zitelle frustrate e senza avvenire.
Allo stesso modo è molto importante che, prima della Professione Perpetua, si aiutino le vere vocazioni a superare i traumi e i timori che possono incontrare, e possono impedire lo sviluppo pieno della persona piena. Gesù vuole mogli «normali», equilibrate e sane di spirito, limpide e pure come gigli. Per giungere a questo, è bene chiedere aiuto ad una religiosa con esperienza della comunità (occorre scegliere bene la maestra delle novizie), chiedere il parere di uno psicologo e soprattutto di un buon direttore spirituale.
Gesù non vuole mogli mediocri, tiepide o frustrate. Gesù vuole spose gioiose, con la voglia di essere sante e il cuore pieno di amore. Spose sincere, che non si macchino mai con la menzogna. Una consacrata bugiarda sarebbe come una sposa infedele che, a poco a poco, cade in errori sempre più gravi. Gesù vuole spose libere, nella vera libertà ed allegria dei figli di Dio.
Se tu hai gravi timori, un grande senso di sfiducia e di egoismo..., se riconosci che sei sempre di malumore, triste, a testa bassa... se hai dei traumi, dei complessi, delle ferite ricevute fin dall’infanzia... chiedi aiuto, non portarti tutto dentro. Apri il tuo cuore con sincerità al tuo confessore o al tuo direttore, perché, se continui a nascondere ciò che ti accade, se occulti tutto, se sei troppo riservata, tu stessa ti stai chiudendo all’azione di Dio e stai rifiutando l’aiuto che egli stesso ti offre attraverso altre persone.
Gesù vuole guarirti. Egli è il medico dei corpi e delle anime. La sua specialità è il cuore. Chiedigli di aiutarti nella preghiera quotidiana e non cercare di risolvere i tuoi problemi da sola. Sforzati di essere felice, di condividere le tue cose, le tue gioie e speranze, le tue tristezze e i tuoi bisogni... Non lasciarti vincere dalla paura, lasciati aiutare, lasciati amare da Gesù. Confida in Lui e non temere. Digli come il lebbroso del Vangelo: «Signore, se vuoi puoi guarirmi» (Mt 8, 2). E gli darai una grande gioia. Il tuo matrimonio con Gesù non può essere un matrimonio a scadenza. Per questo, fai tutto il possibile per superare te stessa e vivere la tua consacrazione in pienezza.
Gesù è con te. Non temere il futuro. Se egli ti è stato fedele fino ad ora, continuerà ad esserlo fino alla fine. Se lo è stato con tante che conosci, lo sarà anche con te. Confida nella sua misericordia e chiedigli perdono per i tuoi peccati. Gesù diceva alla beata Faustina Kowalska: «Figlia mia, la mia misericordia è più grande della tua miseria e di quella di tutto il mondo. Quando ti avvicini alla confessione confida pienamente nella mia misericordia, perché possa spargere nella tua anima i tesori della mia grazia. IO SONO L’AMORE E LA MISERICORDIA".
Vivi il tempo della vita che Dio ti dona in totale abbandono e con sincerità, serietà e responsabilità. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo della tua vita. Quando arriverà l’incontro definitivo con lo Sposo? In quel momento della verità, ti sentirai felice per aver compiuto fedelmente e pienamente la missione che egli ti aveva affidato in questo mondo, come regina sposa e madre delle anime.
Ma non aver paura di essere santa. Non rassegnarti ad essere mediocre. Non stancarti di essere buona né di soffrire per Lui. Non dimenticare il tuo «Pastorello», poiché Egli, come dice san Giovanni della Croce, pensa a te nel suo petto, soffre d’amore e piange al pensiero di essere stato dimenticato:

«Solo al pensiero che è dimenticato 
dalla sua bella pastorella, con gran pena 
si lascia maltrattare in terra aliena 
il petto dall’amore martoriato. 

e dice il pastorello: Ah, sconsolato 
colui che del mio amore sta in assenza 
e non vuole goder la mia presenza, 
il petto per suo amore è martoriato».

Padre Angel Peña

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