mercoledì 11 settembre 2019

EPISTOLARIO



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 Forma stilistica 

La prima lettera (6 11 1912) del padre Agostino in francese giunse al destinatario talmente imbrattata d'inchiostro, da non potersi assolutamente leggere (vedi tav. f.t.). Della strana vicenda abbiamo due versioni autentiche. La prima è del padre Pio stesso, il quale il 18 novembre 1912 così rispondeva al direttore:  "L'arciprete, reso consapevole della battaglia di quegli impuri apostati, intorno a ciò che riguarda le vostre lettere, mi consigliò che alla prima vostra lettera che mi fosse pervenuta, l'andassi ad aprire da lui. Così feci nel ricevere la vostra ultima [del 6 novembre 1912]. Ma aperta che l'ebbimo la trovammo tutta imbrattata d'inchiostro. Sarà stata anche questa una vendetta di barbablù? Non posso mai credere che così me l'abbiate spedita, anche perché vi è nota la mia cecozienza [= cecaggine]. Le lettere scritte ci sembrarono in principio illeggibili, ma dietro che vi ponemmo sopra il crocifisso si fece un po' di luce tanto da potersi leggere, sebbene a stento".  

La seconda è l'attestato autografo del parroco don Salvatore Pannullo, scritto a richiesta del padre Agostino il 25 agosto 1919 e riportato in calce alla lettera 103, che conferma quanto detto da padre Pio. 
L'epistolario contiene, inoltre, due cartoline autografe di padre Pio, scritte correttamente in francese (4 5 settembre 1912   n. 96 e 28 11 1912   n. 104a) ed alcune frasi in altre due lettere (20 5 1912   n. 82 e 26 8 1912   n. 95). E' risaputo che padre Pio il francese non l'aveva studiato e il 3 febbraio 1912 padre Agostino gli domandava: "Chi t'ha insegnato il francese?". E padre Pio rispondeva: "Alla vostra domanda riguardante il francese, rispondo con Geremia: A,a ,a ,... nescio loqui" (1 5 1912   n. 76).  
Non aveva studiato neppure il greco ed intanto lo capiva e rispondeva a tono alle lettere scritte in questa lingua. In calce alla lettera del padre Pio, datata 7 settembre 1912, in risposta alla prima lettera scrittagli in greco da padre Agostino, il parroco don Salvatore Pannullo aggiungeva di suo pugno: "Interrogato [padre Pio] da me come avesse potuto leggerla e spiegarla, non conoscendo neppure l'alfabeto greco, mi rispose: lo sapete! L'angelo custode mi ha spiegato tutto" (7 9 1912; cf. n. 97, nota 2). Infatti il 20 dello stesso mese di settembre padre Pio scriveva a padre Agostino:  "I celesti personaggi non cessano di visitarmi e farmi pregustare l'ebbrezza dei beati. E se la missione del nostro angelo  custode è grande, quella del mio è di certo più grande dovendomi fare anche da maestro nella spiega di altre lingue". 
Concorda, con quanto sin qui detto, quello che afferma padre Agostino con piena cognizione di causa: "Il Padre non sa né greco né francese. L'angelo custode gli spiegava tutto e il Padre mi rispondeva a tono" 4. 
La direzione spirituale per iscritto non è il modo ordinario nella storia delle anime, ma nemmeno un fenomeno isolato e raro nell'agiografia cattolica, sia nei tempi antichi che in quelli moderni e gli epistolari spirituali hanno una lunga e ricca tradizione letteraria nella storia della spiritualità.  
L'utilità della corrispondenza tra i direttori di spirito e le anime dirette è straordinaria, perché le lettere, quando sono sincere e spontanee, rivelano i molteplici aspetti dell'individuo e sono un mezzo efficacissimo d'introspezione della sua indole e del suo carattere.  
D'altra parte tali epistolari offrono ai versati in teologia spirituale esempi vitali, che confermano ed illustrano praticamente le verità conosciute e dimostrate; presentano norme ed esperienze che aprono nuovi orizzonti alla scienza e nuovi metodi d'apostolato in questo campo specifico.  
E' fuori dubbio la parte preminente dell'esperienza dei mistici nello sviluppo della scienza mistica, la quale se non può sostituirsi alle fonti primarie della rivelazione, che ne sono il fondamento e la guida, in certo modo la completa e la interpreta.  
In questa cornice letteraria e spirituale s'inquadra il presente epistolario che, integrato dalla corrispondenza dei suoi direttori, e un elemento di primissimo valore per conoscere in profondità ed in estensione la ricca personalità spirituale di padre Pio. Più che una finestra aperta sul "mistero" della sua vita, esso e la chiave che apre l'accesso ai penetrali della sua anima, svelando le vere radici di tutto il bene che ha fatto all'umanità, santificandosi e santificando.  
Siamo certi che, se si leggerà e mediterà attentamente, ognuno potrà contemplare molto da vicino ed ammirare in silenzio la grandezza di quest'anima privilegiata.  

PADRE PIO DA PIETRELCINA 

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