venerdì 24 settembre 2021

CIELO (PARTE II)

 


CIELO (PARTE II)

"E Dio asciugherà tutte le lacrime dai loro occhi; e non ci sarà più la morte, né lutto, né pianto, né afflizione, perché le cose di prima sono passate. " - Apocalisse 21:4


VISIONE BEATIFICA

"Nei regni del Cielo ci sono molte tappe per raggiungere la perfezione. Il posto più alto del Cielo, figli miei, è la visione beatifica del Padre Eterno. Vi parlo infatti di questo, figli miei, perché ora c'è una prevalenza di molto errore negli insegnamenti del vostro mondo". - La Madonna, 28 settembre 1976

MOLTE STANZE

"Non giudicate i vostri fratelli che non si sono convertiti.... Mio Figlio ha ripetuto più e più volte: ricordatevi sempre che nella Casa del Padre mio ci sono molte stanze, che significano fedi e credi. Tuttavia, il Padre Eterno, la visione beatifica, è riservata al seguito cattolico romano. Questo è stato ritenuto dal Padre Eterno fin dall'inizio dei tempi". - Nostra Signora, 14 agosto 1979

LlMBO

"E cosa, figli miei, faremo con tutti i bambini abortiti? O figlia mia, so che ti senti come me, perché posso vedere la grande angoscia sul tuo viso.

     "Cosa faremo, figlia mia? Capisci che quando vengono da Noi, devono andare al Limbo? Sono in Paradiso, un luogo felice, ma non possono vedere Dio. So che non puoi capire bene questo, figlia mia, e so che ti fa male al cuore; ma sono le vie dell'Eterno Padre a sapere come un'anima deve salire o scendere". - Nostra Signora, 2 ottobre 1987

GLORIOSO

"Se io, figli miei, potessi aprirvi solo per pochi istanti le porte del Regno dei Cieli, quanto sarebbe gloriosa la vostra sofferenza! Come sarebbero gloriose tutte le prove della vostra vita quando potrete vedere oltre le porte di questo glorioso Regno di vita eterna!" - Nostra Signora, 10 maggio 1972

COMANDAMENTI

"Figlia mia e figli miei, fate sapere a tutti che la strada verso il Cielo non è mai stata facile, ma voi potete renderla molto più facile a voi stessi e alle vostre famiglie se seguite le regole, se seguite i Comandamenti del Padre Eterno". - Gesù, 7 settembre 1978

BAMBINI

"Sono contento perché hai dato questo all'umanità. Si chiama: "La via dell'infanzia spirituale". Perché, come ha detto il Padre, se non diventate come bambini, dando tutto alla volontà di Dio, non potete entrare nel Regno dei Cieli. È molto semplice.... Il ragionamento non è difficile da capire. Si tratta solo di dimenticare se stessi e pensare solo a Gesù e alla nostra Santa Madre". - Santa Teresa, 28 settembre 1974

SOLO OLTRE

"Tu chiedi, figlia mia, dov'è il Regno? Il Regno esiste, un luogo reale molto al di fuori del cielo, oltre la stella più lontana". - Madonna, 30 maggio 1973

OBBEDIENZA

"È il modo dell'Eterno Padre che il Cielo sia conquistato per merito e per obbedienza a Dio, non all'uomo". - Gesù, 13 agosto 1977

MADRE

"Ricordatevi sempre di chiamarmi, figli miei. Io sono vostra Madre, vostra Madre di pace, vostra Madre di grazia. Io sono sempre vostra Madre, ora e nell'aldilà. Quando attraverserete il velo, figli miei, comprenderete pienamente come le vostre opere di misericordia e di cura vi hanno portato oltre il velo del cielo". - La Madonna, 18 giugno 1988

LIBERA VOLONTA

"Figli miei, ora dovete fare una scelta. Avete il libero arbitrio. Non possiamo costringervi ad andare in Cielo. Dovete voler venire, figli miei". - La Madonna, 1 ottobre 1977

MARTIRIO

"Figli miei, sono così pochi quelli che soffrono per la Fede? I miei figli si sono persi nella necessità della sofferenza e del martirio per la Fede? Non capite, figli miei, che il martirio significa l'ingresso immediato in Paradiso. Non vale forse la pena di lottare per questo?". - La Madonna, 20 novembre 1978

SCAPOLARE MARRONE

"Vi prometto che quando indosserete il mio Scapolare marrone, non sarete condannati all'inferno. Ripeto: se passate oltre il velo e portate lo Scapolare marrone, non vedrete le fiamme dell'inferno". - La Madonna, 14 settembre 1985

SOLO VIA

"Figlia mia, ti imploro di amare i tuoi fratelli, anche quelli che ti perseguiteranno. Amali come Mio Figlio ha amato coloro che Lo hanno persino crocifisso. Questo è l'unico modo per raggiungere l'eternità in Cielo". - La Madonna, 2 ottobre 1989

SEGRETI

"Ci sono molti segreti del cielo che non possono essere rivelati a voi, segreti più soprannaturali perché sono sacri al cielo. Se tutti vi fossero rivelati ora, nella vostra natura umana, non sarebbero più chiamati divini". - Gesù, 18 maggio 1977

UN PREZZO

"Non ti spaventare, figlia mia. Per tutti coloro che ricevono grandi grazie, ci si aspetta molto da loro. C'è un prezzo, figlia mia, da pagare per il Cielo. Questo prezzo che chiediamo a tutti è la sofferenza, la via della croce. Nessun uomo sarà mai più grande del suo Maestro". - Gesù, 20 novembre 1978

PRIDE

"L'orgoglio è veramente una barriera più formidabile contro la santità e la pietà che la licenziosità stessa. L'orgoglio è un peccato e impedirà a molti di entrare nel Regno dei Cieli". - Madonna, 24 novembre 1979

AGELESS

"Il tempo, figlia mia, tu chiedi il tempo? Ricordati che sei senza età nel Regno, e non c'è tempo". - Gesù, 1 febbraio 1975

FLUTTUANTE

Veronica - Ora la Madonna si sta girando, ed entrambi stanno andando oltre; Gesù è un po' più indietro della Madonna. E stanno entrambi galleggiando. Non camminano, galleggiano e basta. È bello da vedere.

     Tu chiedi: "Galleggeranno tutti così quando verranno in Paradiso? Ti assicuro, figlia mia, lo faranno". - La Madonna, 25 luglio 1985

POPOLI VIVENTI

"Tu insegnerai ai bambini che noi siamo veramente dei popoli viventi, che viviamo nei cieli, a poca distanza dalla stella più lontana. Tu parlerai ai figli degli angeli e ai molti bambini che sono qui con Noi". - La Madonna, 1 luglio 1971

ST. MICHAEL

"Figlia mia, voglio che il mondo sappia che Michele è il guardiano del cielo più alto". - Madonna, 17 maggio 1986

PREGHIERA

"Figli miei, il potere della preghiera è grande, perché la preghiera trascende la vostra anima nel regno dei Cieli". - Gesù, 14 maggio 1977

ARMI BLU

"Figlia mia, tu stai osservando i numerosi piccoli eserciti, gli eserciti blu in tutto il tuo mondo. Poiché hai adottato, figlia mia, il mio colore blu, è un significato per il Cielo". - Nostra Signora, 17 aprile 1976

PULIRE

"Il Regno dei Cieli è stato fatto per tutti gli uomini, ma tutti gli uomini non entreranno se non purificano ora le loro anime da ogni peccato, mortale e veniale, e vengono a Noi nella fede. E gran parte di questa purificazione avverrà attraverso la sofferenza". - Gesù, 14 settembre 1972

PENA

"Il fatto che Mio Figlio sia morto sulla croce non significa che l'uomo possa entrare nel Regno dei Cieli senza penitenza!". - Nostra Signora, 31 gennaio 1976


GESU' UN INSEGNAMENTO D'AMORE:

 


GESU'

UN INSEGNAMENTO D'AMORE:


Il significato delle prove della vita


Miei amati figli e fratelli e sorelle, ascoltatemi. In questa domenica, voglio darvi un insegnamento d'amore.

Vi do questa lettura, che vi spiegherò poco a poco.  Lettera agli Ebrei, capitolo 12, versetti da 4 a 13

IL SIGNIFICATO DELLE PROVE. 4 Non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato.

Figli, non negate ciò che i disegni del Padre mio faranno nella vostra vita. Ho dato la Mia Vita e tutto il Mio Sangue, per la vostra salvezza senza lamentarmi un istante. Perché questa era la volontà del Padre mio, di salvarvi e di permettervi di aprire le porte del cielo.

5. E avete dimenticato la consolazione che è rivolta a voi come a dei bambini: "Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non scoraggiarti quando sei rimproverato da lui; 6. perché il Signore corregge chi ama, e chi accoglie come figlio, lo flagella.

Quanti di voi dicono questo: "Perché dovrei vivere così nella mia vita, quando chi passa la sua vita nella licenziosità non ha nulla di male e vive felicemente".

Tu non puoi immaginare il dolore che questo tuo ragionamento provoca a mio Padre. Perché vi state mettendo nella posizione arrogante del fratello maggiore del figliol prodigo.

Tutti voi avete un tempo in cui risuona la chiamata che vi faccio costantemente, e ci sono quelli che, nel loro cammino, e causandomi molto dolore, vanno in cerca di altri dei, che il mondo offre loro.

Ma tu, che mi hai ascoltato dentro di te e che sei ritornato, devi sentirti onorato che il Padre mio ti corregga. PERCHÉ VI AMA E VI HA RISERVATO DELLE POSIZIONI MOLTO VICINE AL NOSTRO CUORE.

7. Quindi sopportare la correzione. Dio vi tratta come figli: c'è forse un figlio che suo padre non corregga? 8. Se siete esclusi dalla correzione, alla quale tutti hanno partecipato, in realtà siete bastardi e non figli.

Ci sono dei momenti molto difficili nella sua vita. Dove ci si sente puniti. Ma io vi dico. NON È COSÌ.

Mio Padre non vi punisce, perché vi ama! Mio Padre ti corregge con fermezza, ma con amore, perché il suo Amore per te è così grande che vuole che tu venga tra le sue braccia totalmente distaccato e spogliato di ogni affetto mondano.

Chi di voi, correggendo i propri figli, non ha provocato un dolore momentaneo nel loro cuore a causa di questa correzione? Ma col tempo i vostri figli se ne rendono conto e vi ringraziano.

9 Inoltre, abbiamo avuto i nostri padri secondo la carne che ci hanno corretto, e noi li abbiamo rispettati; non dovremo forse molto di più sottometterci al Padre degli spiriti, per poter vivere? 10 Ed effettivamente, essi hanno punito per pochi giorni, secondo la loro volontà, ma egli lo fa per il nostro profitto, affinché possiamo partecipare alla sua santità. 11 Nessun castigo sembra all'inizio essere una cosa di gioia, ma di dolore; ma in seguito porta a coloro che sono esercitati da esso il pacifico frutto della giustizia. 12 Perciò "raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia deboli, 13 e rendete diritti i sentieri per i vostri piedi", affinché ciò che è zoppo non diventi zoppo, ma sia guarito.

Ecco perché vi dico: lasciate che il Padre mio vi corregga, perché non potete farlo da soli in questa vita.

E se tocca a te vivere momenti di sradicamento, di perdita, è perché sono i Disegni del Padre mio, affinché, svuotati dal mondo, tu possa essere totalmente riempito di Lui.

Raddrizzate il vostro cammino, preparatevi ad un cambiamento radicale di vita, alla ricerca della Nuova Vita che vi prometto.

Non abbiate paura! Perché il Padre mio, che vi ha chiamati, vi ama incondizionatamente!

Questi tempi che state vivendo ora, molti altri avrebbero voluto viverli. Perché nonostante quello che soffrirete intorno a voi, sarete gli eredi dei NUOVI CIELI E DELLE NUOVE TERRE.

Perché così è stato voluto dalla Sapienza del Padre mio quando vi ha creato.

Andate avanti, abbiate FEDE, perché io non vi lascerò mai.

TI AMO.


Il tuo Gesù, nato e incarnato da Maria Santissima

Dato a C.S.

Domenica 21 agosto 2016

Argentina.

giovedì 23 settembre 2021

"Vengo con la Mia Croce di Luce"

 


Avola, 15 aprile 2008, ore 14:30 – Messaggio di Gesù

"Figli, questa gioia è riservata per il vostro tempo. Generazione, tu non sai quanto (quando?) satana e il suo impero con immensa potenza hanno scalato l’apice del loro potere in tutte le Nazioni, lui ed il suo seguito si sono rivoltati contro di Me in piena coscienza, per fare naufragare la fede e spezzare il Mio patto con l’umanità per sempre.

Il suo disegno di alterare le Scritture dall’inizio alla fine e togliere la Mia parola.
La Mia parola che è verità, che è saggezza del Mio linguaggio e della Mia Croce per farne un suono stridente, una teoria razionale, filosofica, una falsa saggezza e con questi vuoti insegnamenti nutriranno una moltitudine di persone per poi portarli alla morte.

A Roma esiste una cospirazione di malvagi che cerca di rimuovere il Mio Vicario dal posto di Pietro.
Roma città eterna delle colline, le forze (avverse) si sono riunite per veder capitolare il posto di Pietro, il comunismo e l’ateismo ma ancora questo tempo non è arrivato.
Ho udito parole gravi per i giorni duri dell’avvenire, ma anche le Mie parole di misericordia per il mondo intero che sarà scosso dalla presente crudeltà.

Ora scrivi ciò che ti rivelo, è pura verità perché Io sono verità e luce, scrivi per i Miei sacerdoti santi, per i Miei vescovi che hanno dimenticato la Mia presenza sulla Terra e che sto operando come venti secoli fa, scrivi per il Mio fedele popolo che Mi ama.

Il tempo che voi vedete, queste ore attuali sono ore e tempi storici, perché essi sono i segni degli ultimi momenti prima dell’avvento del MIRACOLO della CROCE.
Tutti i Miei figli che hanno guardato la Croce del Mio amore per amarmi ed umilmente mi avranno pregato per la loro guarigione, saranno sanati.
La Lucente Croce avrà la prerogativa di guardare i buoni. Vengo con la Mia Croce di Luce, voi attenderete la prima apparizione della gloriosa manifestazione di Dio, che verrà a conoscere i Suoi servitori. Benedicendoti"


CRISTO, VITA DELL'ANIMA

 


Gesù Cristo non aveva, per parlare propriamente, la virtù della speranza:

non era possibile sperare ciò che si possiede. La virtù teologale della speranza ci fa desiderare il possesso di Dio, mentre ci dà la confidenza di ricevere le grazie necessarie per conseguirlo. L'anima di Cristo, per la sua unione col Verbo, era ripiena della divinità e non poteva avere la speranza. Tale virtù esisteva in Cristo soltanto nel senso che Egli poteva desiderare, e desiderava infatti, la glorificazione della sua santa umanità; la gloria accidentale, che doveva essergli resa dopo la sua resurrezione (1). Di questa gloria egli possedeva in sé la sorgente e la radice fino al momento della sua incarnazione; la lascia scorgere un istante nel momento della sua Trasfigurazione sul Tabor, ma la sua missione quaggiù fra gli uomini l'obbligava, fino alla sua morte, a velarne lo splendore. Gesù Cristo domandava anche delle grazie a suo Padre: per esempio, alla resurrezione di Lazzaro, vediamo che egli si rivolge a suo Padre con la confidenza più assoluta (2).  

   Egli ha praticato la carità al più alto grado. Il cuore di Cristo è una immensa fornace d'amore. Il grande amore di Cristo è l'amore per suo Padre. - Tutta la sua vita può  riassumersi in questa parola: «Io cerco soltanto ciò che piace al mio Padre».  

Meditiamo questa parola nell’orazione; soltanto allora potremo penetrare un po' il segreto. Quest'amore indicibile, questa tendenza dell'anima di Gesù Cristo verso il Padre è la conseguenza necessaria della sua unione ipostatici.  

   Il Figlio appartiene interamente «a suo Padre»: Ad Patrem, come dicono i teologi; tale è la sua essenza, se così posso esprimermi: la santa umanità è trasportata in questa corrente divina. Essendo diventata, per mezzo dell'Incarnazione, l'umanità vera del Figlio di Dio, essa appartiene interamente al Padre. Bisogna necessariamente che la disposizione fondamentale, il sentimento primo ed abituale dell'anima di Cristo sia questo: lo vivo per mio Padre, «io amo mio Padre» (1). Gesù compie tutta la volontà di suo Padre perché lo ama; il suo primo atto, entrando in questo mondo, è un atto di amore verso di lui: «O Padre, eccomi, io vengo per fare la vostra volontà» (2).  

Si può dire che tutta la sua esistenza quaggiù non sarà che lo sviluppo di questo atto iniziale. Durante la sua vita si compiace di ripetere che suo nutrimento è il fare la volontà del Padre suo (3). Perciò compie sempre ciò che piace a suo Padre (4).  

   Tutto ciò che suo Padre aveva deciso per lui, egli l'ha effettuato «fino all'iota», vale a dire fino all'ultimo particolare (5). Infine, per amore verso suo Padre, egli è divenuto obbediente fino alla morte sulla croce (6). Non dimentichiamo che se Cristo ha potuto dire: «Non c'è più grande amore di quello di dare la vita pei propri amici» (7); se è di fede che egli sia morto per noi e per la nostra salvezza, resta vero che Nostro Signore ha dato la vita prima di tutto per amore verso il  Padre. Amandoci, egli ama suo Padre; egli ci vede e ci trova nel Padre suo (1); sono queste le sue parole: «Io prego per essi poiché sono vostri». Sì, Cristo ci ama perché siamo figli di suo Padre, perché gli apparteniamo. Egli ci ama di un amore ineffabile, che sorpassa tutto ciò che possiamo immaginare, al punto che ognuno di noi può dire con S. Paolo (2), «Egli si è dato a me, poiché mi ha amato».  

Beato Dom COLUMBA MARMION

DOGMA E DOTTRINA CATTOLICA INFALLIBILE CHE DEVE CONOSCERE

 


NON TUTTI I PADRI RIMASERO COERENTI CON LA LORO STESSA AFFERMAZIONE

Nonostante il fatto che ci sia una tradizione costante fin dall'inizio che nessuno si salva senza il battesimo in acqua, non tutti i padri sono sempre rimasti coerenti con la loro stessa affermazione su questo punto. Ed è qui che ci imbattiamo nelle teorie del "battesimo di sangue" e del "battesimo di desiderio". Bisogna capire che i padri della Chiesa si sono sbagliati e sono stati incoerenti con il loro stesso insegnamento e con la Tradizione apostolica su molti punti - poiché erano uomini fallibili che hanno commesso molti errori.

I padri della Chiesa sono una testimonianza certa della Tradizione solo quando esprimono un punto tenuto universalmente e costantemente o quando esprimono qualcosa che è in linea con un dogma definito. Presi singolarmente o anche nella molteplicità, possono essere completamente sbagliati e persino pericolosi. San Basilio il Grande disse che lo Spirito Santo è secondo al Figlio di Dio in ordine e dignità, in un orribile e persino eretico tentativo di spiegare la Santa Trinità.

San Basilio (363): "Il Figlio non è, tuttavia, secondo al Padre in natura, perché la Divinità è una in ognuno di loro, e chiaramente anche nello Spirito Santo, anche se in ordine e dignità è secondo al Figlio (sì, questo lo concediamo!), sebbene non in modo tale, è chiaro, che fosse di un'altra natura."

Quando San Basilio dice sopra che la Divinità è una in Padre, Figlio e Spirito Santo, sta affermando correttamente la Tradizione universale e apostolica. Ma quando dice che lo Spirito Santo è secondo in dignità al Figlio, cessa di rimanere coerente con questa Tradizione e cade in errore (eresia materiale, in effetti). E i padri hanno fatto innumerevoli errori nel tentativo di difendere o articolare la Fede.

Sant'Agostino ha scritto un intero libro di correzioni. San Fulgenzio e una schiera di altri, incluso Sant'Agostino, sostenevano che fosse certo che i neonati che muoiono senza battesimo scendono nelle fiamme dell'Inferno, una posizione che fu poi condannata da Papa Pio VI. Come Papa Pio VI ha confermato, i neonati non battezzati vanno all'inferno, ma in un luogo dell'inferno dove non c'è nessun fuoco.

Ma Sant'Agostino fu così esplicito in favore di questo errore che divenne l'insegnamento comune e fondamentalmente incontestato per più di 500 anni, secondo l'Enciclopedia Cattolica.

L'Enciclopedia Cattolica, Vol. 9, "Limbo", p. 257: "Sulla questione speciale, tuttavia, della punizione del peccato originale dopo la morte, Sant'Anselmo era d'accordo con Sant'Agostino nel ritenere che i neonati non battezzati partecipano alle sofferenze positive dei dannati; e Abelardo fu il primo a ribellarsi contro la severità della tradizione agostiniana su questo punto."

Questo è il motivo per cui i cattolici non formano conclusioni dottrinali definitive dall'insegnamento di un padre della Chiesa o di una manciata di padri; un cattolico va secondo l'insegnamento infallibile della Chiesa proclamato dai papi; e un cattolico asseconda l'insegnamento dei padri della Chiesa quando essi sono in accordo universale e costante fin dall'inizio e in linea con l'insegnamento dogmatico cattolico.

Papa Benedetto XIV, Apostolica (# 6), 26 giugno 1749: "Il giudizio della Chiesa è preferibile a quello di un Dottore rinomato per la sua santità e il suo insegnamento".

Errori dei Giansenisti, n. 30: "Quando qualcuno trova una dottrina chiaramente stabilita in Agostino, può assolutamente mantenerla e insegnarla, ignorando qualsiasi bolla del papa."- Condannato da Papa Alessandro VIII

Papa Pio XII, Humani generis (# 21), 12 agosto 1950: "Questo deposito della fede che il nostro Divino Redentore ha dato per l'interpretazione autentica non a ciascun fedele, nemmeno ai teologi, ma solo all'Autorità Docente della Chiesa".

La Chiesa cattolica non riconosce l'infallibilità in nessun santo, teologo o primo padre della Chiesa.  È solo un papa che opera con l'autorità del Magistero che è protetto dallo Spirito Santo dall'insegnare l'errore sulla fede o sulla morale. Quindi, quando esaminiamo e mostriamo come gli uomini di Chiesa hanno sbagliato sui temi del battesimo di desiderio e del sangue questo è coerente al 100% con l'insegnamento della Chiesa, che ha sempre riconosciuto che qualsiasi uomo di Chiesa, non importa quanto grande, può commettere errori, anche significativi.

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO 

 


Spirito Santo, poiché desidero la Tua venuta,  

Ti supplico di operare in me tre cose. 

Con il Tuo amore rendimi forte contro il male 

e disposto a ogni sorta di bene. 

Liberami da ogni timore umano 

e fa’, che per amor di Dio, accolga con gioia ogni avversità. 

Ti domando anche che Tu mi ottenga la remissione dei peccati. 

  E concedimi che, consumato dal fuoco dell’amore divino,  

mi immerga interamente in Dio 

e in tale beata unione divenga simile a Lui. 

Spirito Santo, inebriami del vino del Tuo amore,  

che produrrà in me l’oblio di me stesso  

e il disprezzo di ogni onore  

e di ogni vantaggio che non riguardi la gloria di Dio. 

Ricolma il mio cuore della Tua soavità,  

così che nessuna gioia,  

nessuna terrena delizia possano appagarmi. 

Accendimi dell’amore verso le cose celesti e spirituali,  

così che aspiri a Dio con tutto il cuore  

e non abbia più timore né della morte, né di alcun patimento. 


Santa Matilde 

Quando i grandi fatti accadranno, allora, per molti, sarà tardi, troppo tardi.

 


Gesù 07-02-2002

Amata, non tolgo mai all’uomo che la desidera veramente, la possibilità di salvezza, molto accadrà al risveglio delle coscienze, allora uno stuolo di angeli interverrà ma, nessuno, dico nessuno, ripeto, nessuno, attenda per convertirsi l’ultimo istante di vita perché non sa se avrà la Grazia per salvarsi.    Quando i grandi fatti accadranno, allora, per molti, sarà tardi, troppo tardi.

Questo è il momento propizio, si colga questo tempo senza attendere.


Maria Santissima 07-02-2002

Beati coloro che non indugiano sulle vie tempestose del mondo ma passano rapidi come pellegrini frettolosi ai quali interessa raggiungere la sublime meta alla quale sono diretti.

Prima che la scena cambi completamente, devono verificarsi fatti speciali che faranno capire subito a coloro che sono bene all’erta come anche le ultime luci si stanno spegnendo e la scena sta mutando completamente…

Guai ai superbi di questo tempo dai cambiamenti rapidi ed improvvisi, essi contano su sé stessi, essi procedono sicuri di riuscire ma non potranno giungere a realizzare i loro progetti ed avranno grandi delusioni…    In questi anni vi ho detto molte cose, vi ho istruito per aiutarvi ad imboccare la via luminosa che porta a Dio.

Leggete e meditate con attenzione tutto quello che vi ho detto, troverete una grande gioia nel vivere ogni giorno le Mie Parole.   

Non pensate che Gesù voglia attendere a lungo per instaurare il Suo Regno d’Amore anche sulla terra.

Vi ha ripetuto continuamente che questi sono proprio i tempi, questi nei quali voi stessi vivete.      Alcuni di voi, sospirando dicono: “Chissà quanto dovremo aspettare ancora, chissà che lunga sarà l’attesa!”     Amati, vi ha parlato con chiarezza Gesù, più volte, ed Io voglio sempre ripetere le stesse cose perché ne siate convinti: tutto avverrà presto, figli amati, molto presto nel vostro tempo…   


ESISTENZA E NATURA DI DIO

 


Il punto di partenza delle cinque vie e la sua importanza.

14 — Con le famose cinque vie dell‘art. 3, l‘Aquinate conclude cinque attributi esclusivamente appartenenti a Dio come Principio di tutte le cose; i quali, confermati nella piena luce della Rivelazione, gli serviranno per stabilire organicamente, secondo uno stretto ordine logico metafisico, « quomodo Deus sit» o piuttosto «quomodo Deus non sit»: e cioè che Dio non può esser corpo, nè avere in sè mistura di materia, né di composizioni qualsiasi: tutto pura sostanza senza accidenti, semplicità assoluta, cui ripugna entrare in combinazione con qualsiasi essere (q. 3).  Giova riassumere a brevi tratti il procedimento seguito da S. Tommaso nel determinare la natura di Dio. In tal modo risalterà meglio la stretta unità di tutto il trattato, e insieme la ricchezza filosofico-teologica del suo contenuto.  

Il metodo di S. Tommaso è rigorosamente logico, e sempre strettamente coerente ai principi della sua filosofia, innalzandosi gradualmente a un concetto di Dio massimamente comprensivo; il quale concetto illumina in seguito tutte le questioni studiate. E‘ questo, infatti, il modo connaturale di procedere della nostra mente, la quale nella sua attività conoscitiva passa dal generale al particolare, dall‘ indeterminato al determinato, « procede, cioè, dalla potenza all‘atto, e quindi perviene a un atto di conoscenza incompleto, prima che a un atto completo. L‘atto perfetto a cui perviene la mente è la scienza completa, per cui le cose si conoscono distintamente e determinatamente: mentre l‘atto incompleto è la scienza imperfetta, che ci fa conoscere le cose in modo indistinto sotto una certa quale confusione» (cfr. I, q. 85., a. 3). C‘è quindi in noi una conoscenza imperfetta e incompleta prima che una conoscenza perfetta e completa.  Così avviene anche nella conoscenza di Dio. L‘idea che ci sta dinanzi alla mente, quando cominciamo a speculare di lui e ci domandiamo anzitutto se esista nella realtà, è un‘idea massimamente indeterminata. Si parte da una definizione nominale (cfr. q. 2, a. 2, ad 2), e non si procede analizzando l‘idea, molto povera, che ne abbiamo; perchè oggetto della mente non è l‘idea (so non per riflessione), ma la realtà, che l‘idea rende presente all‘intelletto. E il peccato originale del famoso argomento di S.. Anselmo, quello di procedere dall‘idea, che la mente può farsi di Dio, come « ente di cui non si può pensare uno più grande», per arguirne l‘esistenza. S. Tommaso lo rigetta, perchè, per quanto perfetta ne sia l‘idea, « l‘ente di cui non sì può pensare uno più grande» resterebbe pur sempre « in apprehensione intellectus tantum », avrebbe cioè soltanto una esistenza pensata, non mai un‘esistenza realizzata, in sè, «in rerum natura », se non si concede già che un tale Ente esiste «in rerum natura»; il che non è concesso dall‘ateo (cfr. q. 2, a. 1, ad2).  15. — Se si tratta dell‘attività naturale della mente, oggetto proprio di essa, condizionante ogni sua ulteriore cognizione anche circa le cose spirituali e Dio stesso, sono le essenze dello cose fisiche. La nostra anima, essendo forma, ossia comprincipio sostanziale di un corpo fisico, è in contatto con l‘essere fisico o sensibile; e soltanto in esso le è dato di speculare l‘universalità dell‘ente. L‘anima è spirito, ma vivente e operante nel mondo fisico, fornita, per la sua attività specifica, di uno strumento corporeo da lei vivificato e reso sensibile all‘ impressione delle cose nell‘organo dei sensi. Non le piovono dall‘alta idee divine comprensive ed esistenziali, ma se le elabora essa stessa partendo dai dati concreti che i sensi interni, in continuità coi sensi esterni (e questi in contatto con la realtà fisica) forniscono alla sua facoltà operativa per eccellenza, l‘intelletto agente (cfr. Diz. Tom.; I, q. 84).  È reale ed esistente ciò che ha rapporti reali, e non solo pensati, con la realtà esistente, che per noi è anzitutto il nostro essere e le cose che ne circondano.  La mente umana da principio è tabula rasa.... un foglio bianco su cui nulla è scritto. Non ha idee, ma solo ‗la capacità di formarsene. E se le forma con la sua attività, ma a contatto con le cose realmente esistenti, modellandosi su di esse. E vero: le cose tra cui viviamo, e il nostro stesso essere sostanziale, non hanno i caratteri che hanno le idee. Le idee infatti sono universali, mentre nulla di universale esiste fuori della nostra mente. Nè potrebbero le cose fisiche nella loro materialità venire di per se stesse a contatto immediato con la intelligenza e operare su di essa, perchè è immateriale. Ma l‘anima ha a suo servizio i sensi esterni, che sono facoltà proporzionate alle cose fisiche, essendo legate a un organo corporeo. E‘ questa, anzi, la ragione più profonda, perchè l‘anima, pur essendo spirituale, è principio vivificante di un organismo corporeo; non incarcerata in esso per fantastiche colpe commesse in esistenze anteriori quale pura forma, come immaginava Platone; ma dotata di esso, in unità stretta di natura, per formare una sola sostanza completa capace di operare il contatto con le cose esistenti del mondo fisico, che è il territorio nel quale si realizza l‘essere connaturale a lei, di cui deve vivere assimilandoselo nell‘attività del pensiero.  

Le cose fisiche sebbene materiali, par ticolari, contingenti, incarnano un‘idea: sono fatte dal Logos e secondo il Logos, per manifestare il Logos (cfr. I, q. 44. aa. 1-4). E per questo possono alimentare la nostra vita intellettiva, e portarci fino a una certa conoscenza dello stesso Dio, il quale in esse in qualche modo si rispecchia. Sotto 1‘ influsso di una speciale facoltà spirituale (detta intelletto attivo; cfr. I, q. 79, aa. 3-li) I‘ immagine sensibile delle cose, già in certo modo smaterializzata nei sensi interni, rivela I‘ idea che si cela come incarnata nella materia. Possiamo paragonare questa facoltà al filtro selettore di un apparecchio radio. Dalla congerie caotica delle onde hertziane che percorrono gli spazi, il filtro seleziona e rileva le inoculazioni, che quelle onde ebbero alla loro origine, sicché risuonino nell‘apparecchio in suoni distinti e precisi, quali segni dell‘intelligenza che le ha modulate. Similmente l‘intelletto attivo fa con le cose venute a contatto dell‘anima: filtra l‘idea che contengono e la rende manifesta. E solo allora l‘intelletto intende e gode, quando ha colto l‘elemento intelligibile, cioè l‘essere ideale che la cosa incarna e da cui è plasmata, e, per così dire, modellata in tutte le sue parti.  Le cose materiali, dunque, per quanto affoghino 1‘ idea nella materia, sono nondimeno intelligibili (lo sono in potenza, dicono gli Scolastici), e l‘intelletto è in grado di conoscerle; la sua vita, anzi, sta nell‘assimilarsi la luce spirituale che racchiudono, rifacendo in sè la loro forma, che è l‘elemento intelligibile che le distingue. E così l‘intelletto può conoscere l‘essere del suo proprio mondo con tutte le relazioni che implica.  16 — Né l‘intelletto nostro, nella sua attività naturale, può staccarsi da questo suo mondo fisico, perchè correrebbe il grave rischio di pensare a vuoto e di costruire il suo edificio con enti di ragione. Anche nel far uso delle idee che già possiede, ha bisogno del fantasma che faccia come da corpo all‘idea astratta (cfr. I, q. 84, a. 7). Dalle immagini sensibili, che sono nella fantasia, ha origine la nostra cognizione intellettiva; e le immagini della fantasia, a cui ci si riferisce pensando, sono come un controllo della possibilità, se non della realtà, di ciò che pensiamo. Il fantasma a sua volta è controllato dai sensi esterni in maniera che la connessione col reale è stretta e continua. Perchè l‘essere pensato dalla nostra mente, è l‘essere esistente. — il reale in senso pieno — non il possibile, se non in quanto il possibile deriva dall‘esistente ed ha in esso il suo fondamento. Il possibile, infatti, non è ente in senso pieno; e ci sono enti possibili perchè ci sono enti esistenti e non viceversa. Ogni intelletto è ordinato anzitutto all‘esistente: sia l‘intelletto divino, sia l‘angelico, sia l‘umano; perché la scienza è dell‘essere esistente. « La scienza riguarda anzitutto e principalmente l‘ente esistente in atto » (III, q. 10, a. 3). Campo proprio dell‘intelletto umano, come abbiamo detto, è il mondo fisico, con tutte le relazioni reali che esso implica, le quali sono infinite e portano fino allo stesso Essere infinito per sè sussistente, perchè solo in lui le cose hanno la loro giustificazione.  

Ma proprio perché la filosofia di S. Tommaso fissa bene questo punto (che cioè l‘oggetto dell‘intelletto è l‘esistente, essendo l‘esistenza ciò che vi è di più formale, di più intimo, di più attuale e reale nell‘ente, e ciò che costituisce l‘ente stesso come atto, mentre l‘essenza è potenza ad esso ordinata; cfr. I, q. 3, a. 4; q. 7, a. 1; q. 105., a. S.; De Pot., q. 7, a. 2, ad 9....), evita radicalmente ogni forma di soggettivismo o idealismo; e conclude con le sue prove all‘ Ente realissimo, che non può non esistere, anzi è lo stesso esistere sussistente, poiché tutto l‘ordine delle cose esistenti è sospeso ad esso. L‘ importanza di questa aderenza all‘esistente non si potrebbe esagerare, e S. Tommaso la rileva ogni volta che se ne presenta l‘occasione. « La nostra conoscenza naturale — egli scrive — trae origine dal senso, e quindi si estende fin dove può essere condotta come per mano dalle cose sensibili ». E poichè le cose sensibili sono effetti che non adeguano la potenza della Causa, mediante essi non si può avere il pieno conoscimento della potenza di Dio e perciò neppure quello della sua essenza. « Ma siccome le cose sensibili sono effetti dipendenti dalla loro causa, ne segue che per mezzo di esse possiamo essere condotti fino a conoscere di Dio se esista; a conoscere altresì quello che a lui conviene necessariamente come  causa prima di tutte le cose eccedente tutti i suoi effetti. Quindi noi conosciamo di Dio la sua relazione con le creature, che cioè è la causa di tutte, e la differenza esistente tra esse e lui, che cioè egli non è niente di ciò che è causato da lui; e che tali cose vanno escluse da lui non già perchè egli sia mancante di qualche cosa, ma perché tutte le supera » (q. 12, a. 12).  Questo articolo è fondamentale e stabilisce il processo natura] e della nostra ascensione a Dio in armonia con tutta la filosofia tomista.   17 — Da quanto abbiamo detto si può comprendere perchè le prove dell‘esistenza di Dio per  S. Tommaso non possono essere a priori, partendo da un‘ idea ed analizzandone il contenuto, ma solo a posteriori, partendo da effetti realmente esistenti. In questo del resto egli è perfettamente in armonia con la Scrittura (Sap,, 13,1-9; Rom., 1,20), e con le definizioni della Chiesa (Conc. Vat. I, cfr. DENZ., 1785.), che non indicano, come argomento dimostrativo dell‘esistenza di Dio, se non quello che va dagli effetti alla causa: « per ea quae farla sunt ».  Il contenuto di un‘ idea esprime l‘essenza di una cosa, ma non ne possiede l‘esistenza, la quale è distinta realmente dagli elementi di un‘essenza ed in qualche modo estrinseca ad essi. Per S. Tommaso questa è la verità fondamentale. In Dio, è vero, essenza ed esistenza coincidono perfettamente. Egli è 1‘ Essere per sè sussistente. Ma questo concetto che è il più alto e più sintetico, a cui perviene S. Tommaso (cfr. q. 3, a. 4), non è nè può essere un punto di partenza nella via della ricerca (via inventìonis), ma punto di arrivo. Suppone dunque che l‘esistenza reale di Dio sia data a noi da un‘altra fonte. Soltanto nella via iudicii, cioè quando procediamo a unificare e chiarire tutte le nostre cognizioni su Dio, quel concetto diventa principio illuminante e sorgente di un più perfetto sapere, in quanto ci manifesta la ragione intrinseca di tutto ciò che affermiamo e neghiamo di lui.  Per questa aderenza al reale la posizione di S. Tommaso è altresì lontanissima dalle pretese degli Ontologisti (p. es., di Malebranche e di Gioberti), i quali ingenuamente ritenevano che la nostra mente sia in contatto conoscitivo immediato con  1‘ Essere per sè sussistente, fin dalla prima attività intellettiva, affermando che « il primo logico (ossia il primo ente da noi conosciuto) è anche il primo ontologico (ossia il primo esistente) », per cui provare l‘esistenza di Dio sarebbe fatica superflua. Nell‘ordine della nostra cognizione prima sono le cose sensibili, poi Dio; prima i suoi effetti, proporzionati alla nostra forza intellettiva, poi la loro causa. Sebbene nèll‘ordine dell‘essere sia il contrario — prima la causa, poi gli effetti —, nell‘ordine del nostro conoscere è così; e il pensiero dell‘uomo è veramente, in questo ordine, il centro dell‘universo; non nel senso inteso dagli idealisti, quasi crei e ponga esso stesso la realtà delle cose: ma nel senso vero e giusto inteso da S. Tommaso, in quanto è il pensiero nostro che fa l‘ordine nella cognizione, procedendo dal più noto al meno noto, e collegando le cose conosciute secondo un ordine connaturale alla mente umana. E tuttavia la mente è perfettamente consapevole che l‘ordine del suo conoscere (ordine logico) non coincide con l‘ordine dell‘essere (ordine ontologico) ; nè la scienza logica, che si occupa del primo, coincide con la metafisica che studia il secondo (mentre per gli Hegeliani queste due discipline si confondono). E per questo la sua cognizione può essere vera, nonostante l‘ordine inverso.  Sono gli effetti di Dio, ossia le cose sensibili soggette alla nostra esperienza, che illuminano per noi l‘esistenza di Dio e gli attributi conoscibili di lui, come dice S. Paolo (1. c.). La nostra mente è come l‘esploratore delle sorgenti di un fiume, il quale è costretto a risalirne la corrente.  

Nè si deve pensare che, così procedendo, si arrivi ad un concetto di Dio troppo misero. Certo non si giunge, nè si può giungere, con tale naturale processo, a conoscerne l‘essenza intima con un concetto del tutto positivo, che ci manifesti immediatamente ciò che egli è; ma si giunge a un concetto in parte positivo, in parte negativo, legato sempre agli effetti deficienti, da cui la mente è partita: si giunge a un concetto analogo di Dio, per dirlo con una parola tecnica (cfr. Diz. Tom.). Esso però è preziosissimo, sia per quello che manifesta, sia per quello che nasconde, rendendoci Dio conosciuto insieme e sconosciuto, poiché ci orienta sicuramente verso di lui, eccitando, per la sua stessa imperfezione, il desiderio di meglio conoscerlo, e conferendo al nostro amore, che brama di vederlo come è in se stesso, un valore più grande ancora che quello della cognizione (cfr. nn. 24-25.), e lasciando adito ad altre superiori manifestazioni divine: quelle della fede; e preparandoci alla visione intuitiva e facciale della divina essenza, quando, per somma grazia « vedremo Dio come egli è » (la Giov., 3,2): non più, quindi, nello specchio oscuro delle cose per speculum in aenigmate — ma a faccia a faccia — facie ad faciem —, come si esprime S. Paolo (1 Cor., 13,12).  Così S. Tommaso, partendo dalla natura, può distinguere nettamente da essa l‘ordine soprannaturale dando risalto alla gratuità assoluta della Rivelazione e della nostra elevazione all‘ordine della grazia, mentre nel contempo ne mostra l‘armonia profonda con la nostra natura. Elemento questo preziosissimo della speculazione tomista, di cui ha fatto tesoro tutta la speculazione teologica seguente, e che la Chiesa ha custodito gelosamente come sua dottrina, contenuta nel deposito della fede. L‘aver così ben fondata questa distinzione è merito precipuo dì  s. Tommaso; che appare veramente grande quando sì confronta il modo meno preciso o indeciso di pensare, su questo punto vitale, dei pensatori anteriori a lui. 

di P.Tito S. Centi  e P. Angelo Z.

Quando ritornerà per giudicare il mondo, sarà su un monte di dolcezza? no... su un monte di giustizia.

 


3 gennaio  1946, S Genoveffa. 

 Getsemani: "torchio dell'olio".  Gesù scelse,  per la sua agonia, un monte tutto dolcezza, il  monte degli olivi.  Più tardi, quando ritornerà  per giudicare il mondo, sarà su un monte di  dolcezza?  no... su un monte di giustizia.  Terribile sarà l'apparato del Giudice, l'apparato  della sua potenza, l'apparato del suo trionfo!   Oggi è tutto di Misericordia, di debolezza, di  abbassamento. Approfittiamone per implorare  questa mitezza che si dona a noi. Gesù va a soffrire per noi in mezzo ai miti ulivi; Lui ama i  miti! Benedetti i miti perché possederanno la  terra!  Egli ne dà l'esempio: non è con la forza  bruta che vuole conquistare il mondo, è con la  dolcezza.  Gesù, dolce e umile di cuore, rendi il  nostro cuore simile al Tuo.  Certo, non tutti ne  comprenderanno la dolcezza. Il mondo se ne  ride, il mondo la disprezza più che mai.  Tanto  peggio per quelli che non capiscono!  Ma quelli  che capiranno la possederanno; essi costituiranno il regno di Dio che i miti dirigeranno, e, siccome il regno di Dio sarà inizialmente su questa terra il regno dello Spirito Santo per  1000 anni, poi il regno universale di Dio sulla Terra Nuova per l'Eternità, è dunque triplicemente che i miti la possiederanno.  E Gesù regnerà sull'assemblea dei miti come è  ora sul monte degli ulivi. E come al Getsemani si portavano le olive alla macina che doveva schiacciarle tutte assieme, e farne uscire rivoli d'olio, così i miti si devono lasciar  schiacciare con la Divina Vittima, unire le loro sofferenze, le loro lacrime, il loro sangue al suo; identificarsi con Lui, fondersi in Lui sotto il peso delle prove per essere uniti  a Lui nell'eternità. 

Meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette 

AMORE E MISERICORDIA

 


"Quando ti sembra che Gesù ti abbia abbandonato, cercalo con più ansia; solo così lo troverai". "Concedimi, Gesù mio, i doni del tuo spirito: prudenza e modestia, sapienza e bontà, contegno affabile e grave: donami la carità, la mansuetudine, l'umiltà, il fervore; che ami solo te; che, compiendo fedelmente la tua divina volontà in tutto, ti dia gloria con la purezza del corpo e la santità dell'anima, ti ami sopra ogni cosa e ti serva con vero amore. Sii tu il mio onore, la mia gioia, la mia delizia e la mia consolazione".

Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo




Tempo di dolore, di scalata del Calvario per arrivare alla Croce.

 


MESSAGGIO DEL MAESTRO 16 GENNAIO 2020 DATO A UNA SORELLA SCELTA DA DIO


URGENTE  


<< La Spagna è già caduta nelle grinfie di Satana. (Ave Maria Purissima...) >>.  

<< Tempo di dolore, di scalata del Calvario per arrivare alla Croce >>.  

<< I Cavalieri dell'Apocalisse sono tutti sulla Terra, le Trombe stanno suonando, le Coppe vengono versate e il mondo si prepara al suo momento peggiore. >> 


* Maestro = ti permetto di fare domande perché l'occasione lo richiede dalla Spagna (dato che non era il mio turno di parlare con Lui fino al 30).  

Manoli = Io vi radunerò tra le nazioni, vi radunerò da tutti i paesi e vi porterò nella vostra terra. Verserò su di voi un'acqua pura che vi purificherà; vi purificherò da tutte le vostre sozzure e idolatrie; e vi darò un cuore nuovo e uno spirito nuovo; toglierò dalla vostra carne il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. E io metterò il mio spirito in voi, e vi farò camminare secondo i miei precetti, e osservare e mettere in pratica i miei comandamenti. E voi abiterete nel paese che ho dato ai vostri padri. Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. 

(Cantico EZ 36, 24-28) 

1) La Spagna ha già un nuovo governo, e questo preoccupa tutti. La sua composizione sembra essere molto distruttiva per il paese, specialmente per Dio, che intendono bandire. Molti dicono che questo governo è stato progettato per finire l'opera di distruzione della Spagna: 

A) Qual è la sua opinione su questo governo che è sorto attraverso la menzogna, e che è pieno di comunisti, femministe e massoni? 

Maestro = Potete immaginare il cambiamento che subirà la Spagna nelle mani di questi nemici di Dio.  

Quanto male sarà per i veri cattolici, quante cose proibiranno o toglieranno dal mio nome. 

Tra pochissimo tempo la Spagna non sarà più riconosciuta per i suoi valori, non rimarrà nulla di ciò che era e vi sembrerà di tornare al 1936, soprattutto i più vecchi. 

Sarà molto difficile per il mio popolo. In Spagna la religione cattolica sarà vietata in molti luoghi, perseguiteranno i veri che vanno con Dio. Chiuderanno conventi e chiese, e quelli che rimarranno saranno per il culto del maligno. 

L'economia sarà devastante, tutto salirà, ci saranno più tasse e ruberanno tutto quello che possono, specialmente agli anziani. 

La Spagna è già caduta nelle grinfie di Satana. (Ave Maria Purissima...) Amen. 

B) Ora che inizia questo nuovo cammino, cosa aspetta la Spagna, la Chiesa e il popolo spagnolo? 

Maestro = Per la Spagna: decadenza completa. Con le femministe:  

decadenza dell'essere umano. Con la Chiesa: proibizione di tutto ciò che è di Dio, persecuzione, distruzione di tutto ciò che è santo. Al popolo di Dio: pianto, tormenti, sofferenze e vita malvagia.   Amen. 

C) Una volta hai detto, qualche anno fa, che l'ascesa al potere di Podemos avrebbe portato molto male, e le sue conseguenze sarebbero state molto dannose. Ora sono già lì, nelle alte sfere del potere, che lavoro faranno queste persone che cercano chiaramente la distruzione di tutti i valori cattolici che la Spagna ha sempre rappresentato? 

Maestro = Quello che mia figlia (Manoli) ha sognato era di gettare la bandiera spagnola, calpestata, partendo da lì, che significa: che tutti i valori, la ricchezza, la cultura, la religione della Spagna saranno calpestati e gettati a terra, all'oblio, per questo nel sogno vede un'altra bandiera, quella che porteranno i nemici di Dio, tutta la sinistra unita come in 36 per assassinare la Spagna con un solo colpo. Non potete immaginare il gruppo Podemos, quelli che si definiscono femministi che rappresentano la feccia delle donne, che odiano Dio e i suoi seguaci; tra loro ci sono dei veri demoni.   Amen. 

D) La caccia e la persecuzione di tutto ciò che è cattolico e cristiano... sembra essere iniziata o sta per iniziare. Secondo quanto si è letto, gli accordi con il Vaticano saranno messi in discussione. La vera persecuzione in Spagna della Chiesa e dei veri fedeli di Dio è già iniziata o sta per iniziare? 

Maestro = È già iniziato. 

Questo governo sta già manipolando perché tutto avvenga come è scritto... Tempo di dolore, di salita al Calvario per arrivare alla Croce.   Amen.  

E) Se il vostro Grande Capo deve affrontare tutti questi parassiti, lupi e iene che sono già al potere, e che sono capaci di tutto pur di rimanere al potere a tutti i costi, come farà a farli cadere tutti, e anche tutto questo sistema di corruzione politica che chiamano "democrazia"? 

Maestro = Per questo deve essere molto preparato e speciale, un altro Mosè per condurre il popolo fuori dalla schiavitù del diavolo. Ma quando si ha in lui, la potenza del Padre Dio, tutto è possibile, tutto si realizza perché Dio stesso andrà avanti e gli mostrerà la via da seguire, operando miracoli per aiutare la gente, coloro che devono essere salvati.   Amen. 

2ª) Qualche giorno fa Francesco ha rimproverato una donna fedele, apparentemente di origine cinese, che gli ha afferrato la mano per chiedergli qualcosa. Sembra che questo gesto abbia infastidito Francisco a tal punto che, in pubblico, ha schiaffeggiato più volte la donna per convincerla a lasciarlo andare. Tale era la faccia di dispiacere e di rabbia di Francisco, che tutti furono sorpresi da una reazione così sgradevole. Con questo atteggiamento, sembra che, per alcuni momenti, si sia potuto vedere il vero "io" di Francesco, che non poteva nascondere. Cosa pensa Dio di questi eventi, e dello spiacevole spettacolo a cui tutti abbiamo assistito attraverso i media? 

Maestro = Dio pensa, dice, che Gesù ha fatto il contrario: quando quella donna ha toccato il suo mantello, si è voltato e l'ha aiutata. Quando lo picchiavano, lo umiliavano, lo flagellavano, gli sputavano addosso..., Gesù, l'umile agnello, taceva, non picchiava né colpiva nessuno, guardava solo con compassione, con umiltà. Lì si vede che non rappresenta Cristo sulla terra, non ha umiltà, manca di carità verso gli altri; fa solo il suo ruolo soprattutto perché gli altri lo vedano e li ingannino, ma in quei momenti viene fuori il suo cattivo carattere, il suo piccolo aiuto a una donna fedele in difficoltà che chiedeva solo aiuto. "Dalle sue opere lo vedrete e saprete chi è che si nasconde sotto quella tonaca..."   Amen. 

3°) È vero che in alcune Messe il nome di Francesco viene già omesso, essendo molti sacerdoti consapevoli della realtà della fallacia del suo "ministero"?  In questi casi, sarebbe possibile ricevere la Comunione in queste Messe? 

Maestro = Se la Messa è lecita, se si offre il Sacrificio della Croce e non si omette nulla di ciò che dovrebbe essere una Santa Messa, naturalmente si può ricevere la Comunione e io ci sono. Ma figli miei, godetevela, approfittatene il più possibile perché tutto sarà proibito in questo momento.  

Se arriva alle orecchie di Francesco, vi scomunicherà o vi mentirà in modo che abbandoniate quegli uffici.  

4) Questi tempi sono molto rarefatti. L'anno 2020 è già iniziato, e nel sogno di quella sorella che è già morta, ha potuto vedere nella sabbia della spiaggia il numero di questo anno 

Maestro = Inizio della tribolazione, abominio, desolazione e terrore. 

A) Temo, e correggetemi se sbaglio, che i tempi duri dell'Apocalisse siano già iniziati, o stiano per iniziare, è così, buon Maestro?  

Maestro = Hanno già iniziato. I cavalieri dell'Apocalisse sono tutti sulla terra, le trombe stanno suonando, le coppe vengono versate e il mondo si sta preparando al suo momento peggiore.   Amen.  

B) In un sogno di questa sorella (Manoli) la si vede guidare o condurre altri da qualche parte... verso i rifugi? Questo significa che i rifugi di Dio apriranno presto le loro porte? 

Maestro = A tempo debito né prima né dopo, a tempo debito che gli esseri umani hanno bisogno di quell'aiuto o devono essere nascosti per proteggerli e aiutarli a raggiungere le loro destinazioni.   Amen. 

C) Come sapranno quelle persone che sono state chiamate ad andare in quei rifugi, in modo da poter lasciare tutto per nascondersi dal mondo? 

Maestro = Sapranno, sentiranno la voce di Dio, dei suoi angeli. 

Ma anche quando l'Avvertimento avverrà, molte persone saranno lasciate come perse e saranno aiutate dai miei aiutanti e portate in quei rifugi per proteggerle. 

In diversi momenti sulla terra... ci sarà molto bisogno di aiutare il mio piccolo gregge sparso nel mondo. L'Esercito di Maria aiuterà in ogni modo i fratelli e le sorelle di tutto il mondo che sono nel bisogno. Amen. 

D) I rifugi apriranno le loro porte prima della venuta dell'Avvertimento e di tutto ciò che viene con esso, in modo che tutti coloro che sono chiamati siano al sicuro?  

Maestro = Quando Dio Padre dice che si apriranno. Non dobbiamo dare al maligno alcun indizio.   Amen. 

E) Quella macchia nera, che questa sorella (Manoli) ha visto in un altro sogno, scendere in modo affettivo sulle persone e su tutto, inizierà la sua discesa fino a permearla completamente?  

Maestro = Quella macchia si riferisce a tutto ciò che è male, a tutto il disastro che cadrà sull'umanità, sul pianeta, riempiendo tutto di tenebre. 

Sta già scendendo molto velocemente.   Amen. 

Maestro = Figli miei, il mondo è cattivo, gli uomini sono pazzi.  

Quest'anno ci saranno molti casi, eventi in tutto il mondo.  

Accadranno cose inaspettate, morti inaspettate, casi insoliti che faranno tremare il mondo.  

Le catastrofi si moltiplicheranno, la violenza ai bambini, ai vecchi e agli animali sarà terribile come se la sanità mentale fosse finita. Ed è il maligno che si diverte a danneggiare la Creazione di Dio, maneggiando gli uomini senza scrupoli, senza amore per nuocere e per seguire i piani della bestia. 

Siete entrati nell'anno che segnerà un prima e un dopo sulla terra, che soffrirete peggio che nel 1936 o nelle guerre nel mondo. 

La vostra apocalisse è iniziata. 

Popolo di Dio, gregge di Maria, non lasciate le nostre mani, altrimenti il danno sarà maggiore e vi perderete in quell'abisso di peccato e di male che ci sarà su tutta la Terra. 

Dio onnipotente ti benedice e ti sigilla con tutto il suo amore affinché tu possa resistere alla tempesta sulla terra.  Amen. 

Dio vi ama. Amen. Amen. Amen. 


Giuda si converta, abbandoni la sua iniquità e malvagità, creda nella Parola del Signore, all’istante il pericolo scompare, la rovina si allontana da essa.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

Questo grande prodigio si era già compiuto al tempo di Isaia profeta. Gli eserciti erano già nei pressi di Gerusalemme e dovettero ritornare nel loro paese.

Nell’anno quattordicesimo del re Ezechia, Sennàcherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prese. Il re d’Assiria mandò da Lachis a Gerusalemme, dal re Ezechia, il gran coppiere con una schiera numerosa. Egli si fermò presso il canale della piscina superiore, che è nella via del campo del lavandaio.

Gli andarono incontro, Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista. Il gran coppiere disse loro: «Riferite a Ezechia: “Così dice il grande re, il re d’Assiria: Che fiducia è quella nella quale confidi? Domando: forse che la sola parola delle labbra può essere di consiglio e di forza per la guerra? Ora, in chi confidi per ribellarti a me? Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l’Egitto, che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone, re d’Egitto, per tutti coloro che confidano in lui. Se mi dici: Noi confidiamo nel Signore, nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia eliminò le alture e gli altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete solo davanti a questo altare? Ora fa’ una scommessa col mio signore, re d’Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai mettere tuoi cavalieri su di essi. Come potrai far voltare indietro uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per i carri e i cavalieri! Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono salito contro questa terra per mandarla in rovina? Il Signore mi ha detto: Sali contro questa terra e mandala in rovina”».

Eliakìm, Sebna e Iòach risposero al gran coppiere: «Per favore, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo; non parlarci in giudaico: il popolo che è sulle mura ha orecchi per sentire». Il gran coppiere replicò: «Forse il mio signore mi ha inviato per pronunciare tali parole al tuo signore e a te e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i propri escrementi e a bere la propria urina con voi?».

Il gran coppiere allora si alzò in piedi e gridò a gran voce in giudaico, e disse: «Udite le parole del grande re, del re d’Assiria. Così dice il re: “Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi. Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà consegnata in mano al re d’Assiria”. Non ascoltate Ezechia, poiché così dice il re d’Assiria: “Fate la pace con me e arrendetevi. Allora ognuno potrà mangiare i frutti della propria vigna e del proprio fico e ognuno potrà bere l’acqua della sua cisterna, fino a quando io verrò per condurvi in una terra come la vostra, terra di frumento e di mosto, terra di pane e di vigne. Non vi inganni Ezechia dicendo: Il Signore ci libererà! Forse gli dèi delle nazioni sono riusciti a liberare ognuno la propria terra dalla mano del re d’Assiria? Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano? Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle regioni, hanno liberato la loro terra dalla mia mano, perché il Signore possa liberare Gerusalemme dalla mia mano?”».

Quelli tacquero e non gli risposero nulla, perché l’ordine del re era: «Non rispondetegli».

Eliakìm, figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Iòach, figlio di Asaf, l’archivista, si presentarono a Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere (Is 36,1-23).

Quando udì, il re Ezechia si stracciò le vesti, si ricoprì di sacco e andò nel tempio del Signore. Quindi mandò Eliakìm il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti ricoperti di sacco dal profeta Isaia, figlio di Amoz, perché gli dicessero: «Così dice Ezechia: “Giorno di angoscia, di castigo e di disonore è questo, perché i bimbi stanno per nascere, ma non c’è forza per partorire. Forse il Signore, tuo Dio, udrà le parole del gran coppiere che il re d’Assiria, suo signore, ha inviato per insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che il Signore, tuo Dio, avrà udito. Innalza ora una preghiera per quel resto che ancora rimane”».

Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. Disse loro Isaia: «Riferite al vostro signore: “Così dice il Signore: Non temere per le parole che hai udito e con le quali i ministri del re d’Assiria mi hanno ingiuriato. Ecco, io infonderò in lui uno spirito tale che egli, appena udrà una notizia, ritornerà nella sua terra e nella sua terra io lo farò cadere di spada”».

Il gran coppiere ritornò, ma trovò il re d’Assiria che combatteva contro Libna; infatti aveva udito che si era allontanato da Lachis, avendo avuto, riguardo a Tiraka, re d’Etiopia, questa notizia: «Ecco, è uscito per combattere contro di te».

Allora il re d’Assiria inviò di nuovo messaggeri a Ezechia dicendo: «Così direte a Ezechia, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti? Gli dèi delle nazioni, che i miei padri hanno devastato, hanno forse salvato quelli di Gozan, di Carran, di Resef e i figli di Eden che erano a Telassàr? Dove sono il re di Camat e il re di Arpad e il re della città di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?”».

Ezechia prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore e pregò davanti al Signore: «Signore degli eserciti, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo sei il Signore».

Allora Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria, questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:

Ti disprezza, ti deride la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme. Chi hai insultato e ingiuriato? Contro chi hai alzato la voce e hai levato in alto i tuoi occhi? Contro il Santo d’Israele! Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il mio Signore e hai detto: Con la moltitudine dei miei carri sono salito in cima ai monti, sugli estremi gioghi del Libano: ne ho reciso i cedri più alti, i suoi cipressi migliori, sono penetrato nel suo angolo più remoto, nella sua foresta lussureggiante. Io ho scavato e bevuto le acque, ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi tutti i fiumi d’Egitto.

Non l’hai forse udito? Da tempo ho preparato questo, da giorni remoti io l’ho progettato; ora lo eseguo. E sarai tu a ridurre in mucchi di rovine le città fortificate. I loro abitanti, stremati di forza, erano atterriti e confusi, erano erba del campo, foglie verdi d’erbetta, erba di tetti, grano riarso prima di diventare messe.

Che tu ti sieda, esca o rientri, io lo so. Poiché il tuo infuriarti contro di me e il tuo fare arrogante è salito ai miei orecchi, porrò il mio anello alle tue narici e il mio morso alle tue labbra; ti farò tornare per la strada per la quale sei venuto”.

Questo sarà per te il segno: mangiate quest’anno il frutto dei semi caduti, nel secondo anno ciò che nasce da sé, nel terzo anno seminate e mietete, piantate vigne e mangiatene il frutto. Il residuo superstite della casa di Giuda continuerà a mettere radici in basso e a fruttificare in alto. Poiché da Gerusalemme uscirà un resto, dal monte Sion un residuo. Lo zelo del Signore degli eserciti farà questo. Pertanto così dice il Signore riguardo al re d’Assiria: “Non entrerà in questa città né vi lancerà una freccia, non l’affronterà con scudi e contro di essa non costruirà terrapieno.

Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore: Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo”».

Ora l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, erano tutti cadaveri senza vita.

Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Ninive, dove rimase. Mentre si prostrava nel tempio di Nisroc, suo dio, i suoi figli Adrammèlec e Sarèser lo colpirono di spada, mettendosi quindi al sicuro nella terra di Araràt. Al suo posto divenne re suo figlio Assarhàddon (Is 37,1-38).

Giuda si converta, abbandoni la sua iniquità e malvagità, creda nella Parola del Signore, all’istante il pericolo scompare, la rovina si allontana da essa. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI