Cosa fare con questi diavoli
Dunque i demoni, come abbiamo detto prima, si scatenano contro gli uomini come «leoni ruggenti», seminando nel mondo odio, cattiverie, distruzioni, morte. Per capire il perché di questa angosciante realtà, chiediamo prima di tutto luce alla parola di Dio.
«Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di gran furore, sapendo che gli resta poco tempo» (Ap 12, 7- 9.12b).
Queste parole sono per un verso molto misteriose, per un altro verso molto chiare. Come, perché e quando questa misteriosa guerra si sia svolta nel cielo è impossibile spiegarlo. Di fatto però la parola della Bibbia, che è parola di Dio, ci offre dei punti chiari per leggere la storia dell'infinito male che affligge gli uomini sulla terra: gli angeli ribelli a Dio, persa la loro battaglia, furono scaraventati sulla terra, dove attaccano gli uomini con grande furore.
DOMANDA: Queste parole del testo sacro, che dicono che i demoni si sfogano contro di noi con grande furore, sono impressionanti. Si può conoscere la ragione profonda di questo smisurato odio contro di noi?
R. - Cercando le ragioni di questo odio attraverso la rivelazione, che viene dalla Bibbia, possiamo vedere con chiarezza che le ragioni del comportamento dei demoni nel mondo sono fondamentalmente tre.
Prima ragione
Invidia per la creazione dell'uomo. Nel momento in cui questa avvenne gli spiriti del male esistevano già.
La descrizione del primo uomo nel Paradiso terrestre è a tutti nota: una creatura bellissima, fatta a immagine di Dio, ricca di ogni dono di grazia, posta in uno stupendo ambiente naturale, messo a sua disposizione, con possibilità di comunicare familiarmente con Dio.
Nell'odio cieco della disperazione in cui gli angeli cattivi vivevano, dopo essere stati cacciati dalla felicità della visione di Dio, sentirono una bruciante invidia per queste nuove splendide creature che in un certo senso erano destinate a occupare il loro posto nella gloria di Dio. E fu proprio l'invidia il motivo fondamentale per il quale cercarono di rovinare l'uomo, tentandolo perché si ribellasse a Dio. Infatti la Bibbia afferma: «Dio ha creato l'uomo per l'immortalità: lo fece a immagine della propria natura. La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo» (Sap 2, 23-24).
Seconda ragione
Rabbia, perché attraverso la redenzione l'uomo è stato innalzato a una gloria maggiore. Questa seconda ragione è di una immensa sublimità teologica e spirituale. Chiediamo allo Spirito di poterla intendere nella sua profondità. C'è un'affermazione di san Paolo nella prima lettera ai Corinti che è sorprendente a questo riguardo: «Parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta non avrebbero crocifisso il Signore della gloria» (1 Cor 2, 7-8).
Sono due le affermazioni di questo testo:
La salvezza per mezzo della croce di Cristo è avvenuta in seguito all'opera distruttrice di satana e dei suoi seguaci; su questo faremo un'ampia riflessione nel prossimo capitolo.
Satana, mentre architettava e portava a compimento l'uccisione di Cristo, non si rendeva minimamente conto della stupenda redenzione a favore dell'uomo che, inconsapevolmente, stava operando. In quel momento era lo strumento incosciente del meraviglioso disegno del Padre, a favore di quella creatura umana che per secoli aveva colpito e sfregiato.
Ho detto «meraviglioso disegno» del Padre: su queste parole facciamo subito un approfondimento.
«Meraviglioso disegno» non sono propriamente parole mie: fino ai giorni del Vaticano II, i sacerdoti durante la Messa, al momento di mettere alcune gocce di acqua nel vino già versato nel calice, dicevano queste parole: «Dio, tu hai mirabilmente creato la dignità della natura umana e poi l'hai più mirabilmente riformata».
L'espressione «più mirabilmente» indica che la restaurazione, operata da Gesù attraverso la sua opera di redenzione, ha migliorato la bellezza e la grandezza dell'uomo rispetto ai giorni del Paradiso terrestre; l'infinita Sapienza di Dio ha operato meraviglie servendosi della inconscia manovalanza di satana.
DOMANDA: Ci sembra sorprendente quello che stai dicendo sulla sopraelevazione della natura umana per mezzo di Cristo. Il pensiero corrente dei cristiani si può sintetizzare con un esempio. Un incidente stradale rovina gravemente una macchina; portata da un bravo carrozziere, torna più o meno come era prima. Così in genere si crede che Gesù, dopo i disastri del peccato, ci ha riportato allo stato di prima del peccato. Non è così?
R. - No, l'esempio più esatto è un altro. Viene un terremoto e compie la sua opera di distruzione. Con i sussidi dello Stato un signore, che aveva una vecchia e modesta casetta, ne ricostruisce una nuova sullo stesso posto. Ma ora la casa è nuova: migliore il materiale, ha ampi spazi, gli infissi, i confort. Il terremoto è stato occasione per avere una abitazione decisamente migliore.
Così la vicenda dell'uomo. E lo dimostra questa rapida carrellata di testi. Gesù, divenendo uomo, eleva tutto il genere umano a una vita e a una dignità incomprensibilmente alte. Dice san Leone Magno: «Attraverso l'ineffabile grazia di Cristo, abbiamo acquistato cose più grandi di quelle che avevamo perduto per invidia del diavolo» (Sermo Primus de Ascensione).
La liturgia del Sabato Santo, nel canto dell'Exultet dice: « Davvero era necessario il peccato di Adamo, che è stato distrutto dalla morte di Cristo. Felice colpa che meritò di avere un così grande Redentore».
La preghiera della Messa della IV Domenica di Pasqua riconferma: « O Dio, che hai redento l'uomo e lo hai innalzato oltre l'antico splendore, guarda all'opera della tua misericordia».
La profonda radice teologica di questa realtà è molto bene espressa nelle espressioni di due grandi padri della Chiesa. Scrive san Cipriano: «Ciò che l'uomo è, Cristo volle essere, affinché anche l'uomo potesse essere ciò che Dio è» (De Idolorum vanitate, cap. XI).
Sant'Agostino esprime lo stesso concetto con maggiore efficacia: « Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventasse Dio» (Sermo XIII de tempore).
La redenzione operata dal Cristo innalza più in alto la natura umana, rendendola partecipe della natura divina. Il teologo tedesco Matthias Scheeben rende bene questa nuova profonda realtà dell'uomo quando scrive: «Dato che in Gesù l'umanità forma un tutt'uno con la divinità, il Padre ora ama l'umanità di Gesù con lo stesso amore con cui lo amava nella sua divinità. E tutte le creature del Cielo e della terra debbono adorare Cristo anche nella sua umanità» (M. Scheeben, I misteri del Cristianesimo, Morcelliana, Brescia p. 281).
Il genere umano viene elevato a essere il corpo di Cristo, come dice san Paolo: «Gesù è il capo del corpo, cioè della Chiesa, il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti» (Col 1, 18). Ne consegue che il Padre estenderà lo stesso amore, che nutre per il Figlio, anche per le sue membra. Di questa altissima promozione dell'uomo, satana sà di essere stato causa e strumento e ne è irritatissimo. È questa la seconda e più forte ragione per cui ci odia.
Terza ragione
Satana è infuriato perché l'opera di redenzione di Cristo ha segnato ormai un limite preciso al suo regno di odio: la fine dei tempi, la fine del mondo. Satana, per quello che sappiamo, non conosce il futuro, non sa quanto è lontana l'ora della salvezza definitiva col ritorno glorioso di Cristo, ma sa che è stabilito. Vive nella disperazione bruciante di chi sa che il suo destino è segnato; ed è vicino il momento in cui sarà cacciato dal mondo di Dio e ricacciato nell'abisso.
Ascoltiamo alcuni brani della Bibbia: dopo l'ingresso trionfale in Gerusalemme, nell'imminenza della sua passione Gesù, parlando alla folla, disse chiaramente che era giunta l'ora in cui il dominio di satana stava per essere distrutto: la morte di Gesù stava per liberare gli uomini dalla sua tirannia.
« Ora è il giudizio di questo mondo, ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori» (Gv 12, 3).
Durante l'ultima cena, parlando con i discepoli, riconfermò che ormai per satana non c'era più scampo: «Il principe di questo mondo è stato giudicato» (Gv 16, 9).
Del resto satana l'aveva già intuito. Per bocca di due indemoniati incontrati nel paese dei Gadareni, i demoni protestano di non voler essere disturbati prima del tempo stabilito.
« Nel paese dei Gadareni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro e cominciarono a gridare: "Cosa abbiamo noi in comune con te, figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?"» (Mt 8, 28-29).
Dunque la possibilità di scaricare il suo odio sui figli di Dio, seminando morte, sofferenze, violenze, cattiverie, malattie, non è infinita: c'è un tempo già fissato in cui tutto ciò finirà.
Anche se non si sa ancora quando sarà questa fine (lo sa solo il Padre, disse Gesù), lo spazio rimasto a satana è pur sempre breve rispetto all'eternità. Nell'ultimo libro della Bibbia, troviamo queste parole di grande forza espressiva: «Il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo» (Ap 12, 12).
Si direbbe che è nervosissimo. È come un condannato a morte che sa di dover morire, ma non sa quando sarà eseguita la sentenza.
Sacerdote Esorcista Raul Salvucci
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