IL CULTO DEL SACRO CUORE DI GESÙ
Il culto del Sacro Cuore di Gesù è antico quanto la Chiesa, anzi quanto l'umanità. Fin dal giorno nel quale Dio nel paradiso terrestre promise all'uomo caduto redenzione per opera di un gran, Nato di Donna, di un Emmanuele, ossia Dio umanato, di un uomo di dolori, che avrebbe preso sulle proprie spalle innocenti tutti i nostri peccati e avrebbe soddisfatto per tutti col suo Sangue, l'umanità credente adorò il Cuore del Verbo umanato, simbolo ed istrumento nobilissimo del suo amore.
[10] La prima a sentire i palpiti di questo Cuore adorabile fu la Vergine Madre nella nuda e squallida grotta di Betlemme, quando adorò Colui al quale ella aveva dato la vita secondo la carne; e li sentirono questi palpiti Giuseppe, i pastori ed i magi, Simeone ed Anna nel tempio e molti di coloro, che ebbero la bella sorte di conoscere Gesù nella sua vita mortale; li sentì in modo speciale San Giovanni Evangelista, che posò il capo sul petto adorabile del Verbo Incarnato.
San Giovanni fu il primo a scrivere divinamente del Sacro Cuore di Gesù, che egli vide attraverso la ferita del Sacratissimo Costato. I suoi scritti tendono a farci conoscere sempre meglio il Cuore di Gesù, nel quale è la sintesi di tutti i misteri del cristianesimo; misteri di carità, che procedono dal cuore 1 .
I Padri della Chiesa e gli scrittori sacri facevano a gara per parlare dell'amore di Gesù e dei tesori di grazie che a noi sgorgano dal suo Cuore trafitto. Sant'Agostino, commentando la narrazione di San Giovanni del soldato che trafisse il costato del Crocifisso, scrive: «Intenzionalmente e ben a [11] proposito l'evangelista ha usato quest'espressione e non ha detto: il costato fu colpito, ovvero fu ferito, ma fu aperto, per farci comprendere, che allora si aprì questa porta da cui si diffusero nel mondo le grazie dei sacramenti, senza dei quali non si giunge a quella vita che è la vera vita. Il sangue che versa la ferita del Salvatore è quello che ci ottiene la remissione dei nostri peccati; l'acqua che vi si mischia è la bevanda salutare che rinfresca le anime. Qui è, in una parola, la sorgente che ci purifica e ci disseta» 2 .
La dottrina di Sant'Agostino è, che dalla ferita del Cuore di Gesù è nata la Chiesa, promanano i sacramenti, vengono alle anime tutti i conforti e tutte le grazie, e che il Cuore di Gesù deve essere l'asilo e il conforto di quanti hanno bisogno di consolazione, di forza e di perdono.
Belle le pagine di S. Anselmo, S. Bernardo, S. Bonaventura, S. Tommaso d'Aquino, e di altri grandi teologi e mistici del Medioevo, che parlano dell'amore di Gesù e cantano le glorie del suo Cuore divino. Celebre una rivelazione fatta da San Giovanni Evangelista alla più grande mistica del Medioevo, [12] Santa Geltrude la Grande, monaca cistercense del Monastero di Helfta presso Eisleben (1256-1302), illustre per santità di vita ed abbondanza di grazie spirituali e di visioni celesti.
La Santa si lamentò un giorno con San Giovanni perché egli non aveva parlato a nostro ammonimento dei palpiti amorosi del Cuore di Gesù. Cui l'apostolo dell'amore: «La mia missione era di dire alla Chiesa nascente, parlando del Verbo increato di Dio Padre, una sola parola, che fosse bastata fino alla fine del mondo a nutrire l'intelletto di tutta l'umanità, benché nessuno possa arrivare mai a comprenderla a pieno. Ciò che di dolcezza e di soavità celano queste pulsazioni (del Cuore adorabile di Gesù) la Provvidenza si è riservata di manifestarlo nei tempi moderni, per rianimare la fiamma della carità, ridotta ben poco nel mondo invecchiato e languente» 3 .
Il giansenismo - la più perniciosa tra le eresie perché voleva spegnere la fiamma dell'amore di Dio - menava stragi in Francia e nell'Europa, allontanava molte anime da Dio, da Gesù, dal Tabernacolo, e dalla Comunione, e insegnava, sotto il manto di una falsa, untuosa pietà, l'indifferenza religiosa, [13] quando il Signore volle mantenere la promessa fatta dal suo discepolo prediletto alla grande Geltrude, è venne ad accendere nel mondo la fiamma della carità, manifestando le indicibili ricchezze del suo Cuore, fornace ardentissima di divino amore.
Il Signore si serve generalmente nelle sue maggiori manifestazioni di istrumenti non idonei secondo il mondo e la carne, per dimostrare che l'opera grande che Egli vuol compiere e gli effetti sorprendenti che vuole ottenere sono suoi e non dovuti all'istrumento. Da questi strumenti egli non chiede nessuna di quelle doti che il mondo chiede per fare opere grandi; non potenza, non ricchezza, non scienza e neppure una cospicua posizione sociale, ma li sceglie tra l'umiltà è di una vita poco appariscente, nascosta e magari disprezzata dal mondo; scelse, per la diffusione del Vangelo, dodici poveri galilei, nella maggior parte pescatori; per la fondazione del Papato, l'istituzione più meravigliosa di tutti i tempi, il pescatore Pietro, così povero di doti esteriori; per salvare la società nel Medioevo il poverello d'Assisi, e per la diffusione del culto del suo Cuore adorabile, per incendiare il mondo di amore, una povera, piccola suora visitandina, Santa Margherita Maria Alacoque.
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