domenica 12 marzo 2023

“Vieni nella mia Volontà per fare ciò che faccio Io”.

 


Un errore madornale sarebbe fare come un povero contadino, in India, che mai aveva visto  una macchina e al quale un giorno regalarono una. Lui, tutto contento, la teneva bella, pulita, e  vedendo che aveva le ruote gli venne l’idea di passeggiarla per il paese, spingendola soddisfatto… Sì, è vero che la faceva girare e che faceva i suoi giri, ma a che servivano, se non a  stancarsi e alla fine ad abbandonare la sua macchina come inutile, non avendo capito niente?  Sarebbe uguale all’errore di chi, dovendo pilotare un aereo meraviglioso, si sforzasse di farlo  come quando si pedala in bicicletta. Non a caso Gesù ha detto che “il Vino nuovo si deve  mettere in otri nuovi, altrimenti, se sono vecchi si spaccano e il Vino si perde”.  Ma potrebbe  funzionare il motore di quella macchina o di quell’aereo e fare i suoi giri o i suoi viaggi prima di  essere pronto, di essere costruito e funzionante, e di metterci tutto quello che serve (l’acqua,  l’olio, la benzina…)? 

Ecco perché, seguendo per ordine gli scritti di Luisa, nel suo cammino spirituale si avvertono diverse tappe. Non c’è un solo capitolo inutile o di troppo. Tutto è armonico, integrato in  un unico Progetto. Prima il Signore ha costruito “il motore”, quindi ha completato tutti i preparativi che occorrevano per farlo funzionare ed infine lo ha messo in moto, “facendolo girare”. 

 

Abbiamo già dato un primo sguardo alla pedagogia divina in Luisa e allo sviluppo del dono  del Divin Volere. Ricordiamo come Gesù parla all’inizio di “uniformare” Luisa a Se stesso,  quindi passa dal “possedersi” a vicenda al “rispecchiarsi” a vicenda. Poi specifica di più: vuole  fare di lei l’esemplare perfetto di “uniformità col suo Volere” (Vol. 4°, 21.05.1900).  

Poi ancora le spiega che quello che ha fatto con lei –mettere il cuore di Luisa nel Suo– è per  farla passare dallo stato di “unione” allo stato di “consumazione nell’unità”, con tutto quello  che ciò comporta. Questa consumazione della volontà umana nella Divina è per vivere in Essa,  e in questo, lo abbiamo visto, il primo passo è la rassegnazione. Con tutto ciò Gesù tende a fare  della creatura “un’altra sua Umanità”. Quindi, incomincia a parlare del “fondersi in Gesù” e  poi con Gesù “fondersi nella Divina Volontà”…  

Arriviamo così al Vol. 12°, quando, per esempio, il 25.07.1917 Gesù le dice: “Vieni nella mia  Volontà per fare ciò che faccio Io”.   

Quindi a questo punto Luisa è invitata ad “operare” come Gesù nel suo Volere.  

Poi, “ripetendo” gli atti nel Volere Divino, Gesù vuole che l’atto dell’anima sia continuo, in  modo che non siano già “atti”, ma “vita”. Il Signore sa che sta proponendo all’anima di agire in  modo sovrumano, anzi, divino, e le dice: “Lo so anch’Io che non puoi fare perfettamente ciò che  ti dico, e dove tu non giungi ti supplisco Io; ma è necessario che ti alletti e che comprenda ciò  che devi fare, affinché, se non fai tutto, faccia quello che puoi”  (Vol. 12°, 22.02.1921). 

 

Lo scopo e il progetto di Dio nel creare l’uomo –che in tutto facesse la sua Volontà– si svolge  attraverso diverse tappe per farlo crescere. Abbiamo già visto come, col ripetere l’anima i  suoi atti nella Divina Volontà, il Signore avrebbe completato la sua Vita nell’uomo e allora,  trovandolo in tutto simile a Sé, il Sole della Divina Volontà lo avrebbe assorbito in Dio, come  due Soli che diventano uno, e lo avrebbe portato in Cielo. (03.04.1920). 

Gesù indica a Luisa queste tappe. Verso la fine del Vol. 12° (17.03.1921) le dice come fin qui  ha avuto lo stesso ufficio della sua Umanità sulla terra, e che d’ora in poi avrà quello della  Divina Volontà nella sua Santissima Umanità.  

 

Il 05.12.1921 (Vol. 13°) Gesù dice: “Il lavoro è già fatto; non resta altro che farlo conoscere,  per fare che non solo tu, ma anche gli altri possano prendere parte a questi grandi beni”.   

Ciò significa che il dono del Volere Divino si è sviluppato in Luisa e che lei a questo punto 

può attuare come l’Umanità di Gesù: “Io d’ora in poi darò a tutti i tuoi atti, fatti nel mio Volere,  virtù di essere circolazione di vita per tutto il Corpo Mistico della Chiesa. Come circolazione di  sangue nel corpo umano, i tuoi atti, estesi nell’immensità del mio Volere, si estenderanno su  tutti e copriranno come pelle queste membra, dando loro la debita crescita”  (11.01.1922). 


Nessun commento:

Posta un commento