domenica 31 marzo 2019

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 29 MARZO 2019



Figli di Dio:

A SEGUITO DELLA CONTINUA PETIZIONE DA PARTE DELLA TRINITÀ SACROSANTA, QUALE COMANDANTE DEGLI ESERCITI CELESTI, VENGO A CHIAMARVI AD UN CAMBIAMENTO RADICALE.

L’UMANITÀ È APPESA AD UNA GOCCIA DELLA COPPA DEL PADRE, a causa dell’insistente ondata di delitti ai quali l’uomo soccombe interiormente, perché i suoi sensi sono ormai contaminati e malati, così come lo sono la sua mente ed i suoi pensieri.

Nella stragrande maggioranza l’umanità, senza timore di offendere Dio, si è lanciata nell’abisso delle passioni e dell’immoralità ed è perfino giunta a rifiutare la sua stessa natura. 

Oh quale audacia quella dell’uomo di andare contro la Volontà di Dio! Attraverso quanto lamento dovrà passare, come risultato per questo suo modo di agire!

L’astuzia del male e la sua ingerenza sull’umanità sono intense, così come lo è la sua infiltrazione in ogni ambito della società e dei grandi organismi che dovrebbero procurarle il bene.

Questo scenario è stato preparato lentamente ed in silenzio. L’uomo che è figlio di Dio, sta vivendo senza Dio, lo ha estromesso dalla propria vita, accettando quello che satana gli offre: comodità, posizione sociale, status, materialismo, l’astuzia per vivere nell’inganno, una comoda inconsapevolezza, una grande irresponsabilità, l’immoralità, la perversione, l’insensibilità, l’egolatria, la mancanza di rispetto della Legge di Dio, il libertinaggio, i falsi dei ed altri detrattori dello spirito e della coscienza dell’uomo.

Figli di Dio, voi sapete che il male si è addentrato nella Chiesa del Nostro Re e di conseguenza il Popolo di Dio deve mantenere la sua attenzione sull’osservanza e sul rispetto della Legge di Dio e sull’osservanza della Parola Divina presente nella Sacra Scrittura.

Il Popolo di Dio sta venendo confuso e diviso e le interpretazioni che verranno date in questo ambito, saranno sempre più leggere, per fare in modo che gli uomini siano attratti dalle concessioni che però in Cielo non sono accettate.

LA DEBOLEZZA CHE AVETE DI FRONTE AL MALE DOVREBBE SPINGERVI A FARVI DELLE DOMANDE E A CHIEDERVI: 

Cosa mi sta succedendo? 
In che cosa credo? 
Voglio salvarmi l’anima? 
Mi rendo conto che questo momento critico nella storia dell’umanità, mi rende responsabile della risposta a Cristo Re dell’Universo e nei confronti dei miei fratelli?...

Quale Principe delle Milizie Celesti, rispondo alle mie stesse domande: l’uomo non vuole interrogarsi, per non cambiare dalla comodità che il peccato gli sta offrendo.

Conoscete la struttura dell’organismo spirituale? Sapete che cos’è l’anima? 
Voi non vi rendete conto che le azioni e le opere individuali, sia come razza che come figli di Dio, cooperano con la totalità.

Quante persone si potrebbero salvare l’anima grazie all’intercessione delle vostre preghiere per i vostri fratelli!

Allo stesso modo in cui l’Universo mantiene il proprio ordine, così voi cooperate all’ordine dell’umanità. 

L’UOMO CON LE SUE AZIONI ABERRANTI NON OTTIENE LA PACE INTERIORE, PERCHÉ SI RENDE PARTECIPE DI QUESTO CATTIVO COMPORTAMENTO. I PENSIERI INDEBITI SONO COSTANTI E LE CATTIVE ABITUDINI ED INCLINAZIONI SONO IN AUMENTO, OFFUSCANO LA MENTE ED I PENSIERI CHE ALLA FINE DIVENTANO INCONTROLLABILI E VENGONO REALIZZATI NELLA REALTÀ.

IL MODO DI AGIRE DEL DEMONIO SUGLI UOMINI È QUELLA FORZA CHE PIEGA GLI UOMINI DEBOLI NELLA FEDE, INDUCENDOLI A COMMETTERE AZIONI INUMANE CHE DEGRADANO LA CONDIZIONE UMANA, MA CON LE QUALI SATANA SI DILETTA E FESTEGGIA. 
VI SIETE TRASFORMATI IN CREATURE CHE SODDISFANO ED ALIMENTANO IL DEMONIO.

Figli di Dio, il momento delle prove e dei grandi dolori per l’umanità si sta accentuando, il fumo di satana si è addentrato in modo tremendo nella Chiesa, la massoneria si è impadronita della Casa di Dio e l’ha consegnata al male, crocifiggendo di continuo il Nostro amato Re, Gesù Cristo.

L’acqua dei mari non si calma, gli tsunami saranno sempre più frequenti. 
Dall’alto cadranno potenti fulmini che causeranno la morte e ci saranno accadimenti in alto nei cieli che faranno tremare anche il più forte.

L’uomo, di fronte all’imprevisto, verrà invaso dalla paura che è il risultato della mancanza di fede.

Dovete continuare a purificarvi, continuate a farlo amati di Dio!

Non fermatevi perché la lotta tra il bene ed il male non si fermerà e la Misericordia Divina si è aperta per il Suo Popolo.

SIATE SPIRITUALI, SIATE CONSAPEVOLI DEL POTERE E DELL’IMPRONTA DIVINA NEL CREATO, ONORATE DIO E 
RIPARATE PER COLORO CHE LO OFFENDONO E NON LO AMANO.

Umanità:

VI STATE COMPORTANDO CON UNA GRANDE INCOERENZA, offrite culti a satana, partecipate alle eresie e a oscuri rituali che hanno lo scopo di ingrandire il male.

L’ostinazione umana vi fa dimenticare che gli adoratori di satana sono i precursori dell’anticristo e saranno uccisi.

La sfortuna di quelli che hanno dimenticato l’Amore Divino e che Lo feriscono con sputi di disobbedienza, di ribellione, di morte, di libertinaggio, d’immoralità, così come con la sofferenza degli innocenti, è che questi peccati sono talmente gravi, che il pentimento deve essere all’altezza delle offese commesse.

LA LEGGE È STATA DATA PERCHÉ L’UOMO LA METTESSE IN PRATICA, LA UBBIDISSE E L’AMASSE ED IN QUESTO MODO POTESSE EVITARE I CASTIGHI CHE L’UOMO SI STA GENERANDO DA SOLO.

Questa generazione perversa non si corregge e si coalizza con il demonio per lacerare il Nostro Re e la Nostra Regina e Madre, la nostra Santissima Vergine Maria.

Le uccisioni senza motivo aumenteranno, la violenza aumenterà nelle strade, gli adoratori del male entreranno nelle Chiese di Dio e commetteranno gravi sacrilegi.

L’uomo legge queste cose e non ci crede, spera e si dispera, solo Dio sa quello che dovrete passare nella Grande Purificazione.

Quelli che non vogliono che l’uomo giunga alla conversione e che non vogliono che quelli che peccano siano perdonati, stanno gridando che Dio è Misericordia. È UNA MENZOGNA! VENGONO PERDONATI SOLO COLORO CHE FANNO PROPOSITO DI CORREGGERSI E DI NON PECCARE PIÙ!

PER ORDINE DELLA TRINITÀ SACROSANTA VI DICO DI ACCOGLIERE LA MISERICORDIA DIVINA E DI PENTIRVI DI QUELLO DI CUI DOVETE PENTIRVI, GUARDATE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO SULLA TERRA, QUANTI SEGNI E QUANTI SEGNALI, quante cose annunciate si stanno compiendo…

Non negate quello che non potete negare, la terra è cambiata, l’uomo ne ha abusato, i poli continuano il loro processo di inversione e stanno per sopraggiungere: l’oscurità ed il cataclisma, il sole si oscurerà.

L’apparizione dell’Anticristo vi porterà a due estremi: permettere che vi metta il marchio per appartenere a lui, oppure morire, sarà così che ve lo prospetteranno i suoi alleati.

Voi sapete che chi è fedele viene protetto da Dio, ma cosa succederebbe se in questo preciso istante apparisse l’anticristo e vi chiedesse di farvi mettere il suo marchio? Quanti fedeli a Dio rimarrebbero?

Amati di Dio, una grande pestilenza si sta avvicinando alla Francia ed inoltre il terrorismo continuerà a rendersi presente. È proprio il terrorismo una delle armi di satana, per fare in modo che i governi sottovalutino quello che è realmente importante per i popoli e distolgano la loro attenzione per lottare contro il terrorismo, satana entrerà allora in azione a livello mondiale, impiantando il microchip.

Siete consapevoli che i vostri apparecchi di comunicazione personali non sono per niente personali, che i vostri dati rimangono in mano ad altri, che li utilizzeranno quando sarà necessario?

La mente umana si sta indurendo e le offese contro il Nostro Re si stanno intensificando nella trasgressione della legge naturale, l’uomo si sta contaminando nella sua entità fisica e spirituale, perché è diventato più permeabile al male.

Preparatevi, la guerra sta andando avanti, non si è fermata, ma al contrario si solleveranno nazioni contro nazioni ed allora correrà con il vento fino a quando gli uomini non avranno più forza alcuna.

La Spagna sarà scossa, dinnanzi a ciò gli uomini si solleveranno e la Spagna vivrà un grande dolore. (1)

La cintura di fuoco metterà in allerta il mondo intero, la grande faglia si attiverà e questo porterà l’uomo ad una grande sofferenza.

Oh Italia, visitata dagli uomini, giungerai ad essere dominata e schiavizzata, dall’ammirazione passerai a conoscere l’angoscia ed il dolore! (2)

Alla fine l’uomo fedele sarà coronato di gloria, chi si rifiuterà di consegnarsi al male sarà grande tra gli uomini ed allora sulla terra si canteranno le grandezze del Nostro Re.

“CERTAMENTE NESSUNO DI QUELLI CHE SPERANO IN TE SARÁ DELUSO; SIANO DELUSI COLORO CHE SI RIBELLANO SENZA MOTIVO.” (Sal 25,3)

Figli di Dio, non disperate, aumentate la forza spirituale e consideratevi per quello che siete: creature di Dio.

CHI È COME DIO?

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

È VOLONTÁ DIVINA CHE SAN MICHELE ARCANGELO CI RIVOLGA QUESTE PAROLE.

San Michele sta convocando il Popolo di Dio affinché non si condanni, sta preparando l’umanità affinché si renda conto del valore dell’anima nell’uomo e quindi non perda la Vita Eterna.

Fratelli, senza dubbio alcuno ci troviamo in una totale e feroce guerra spirituale contro il male e la Trinità Sacrosanta ci sta mettendo in totale allerta, ci informa su quello che sta succedendo, per fare in modo che il nostro agire non dia un appoggio al male.

Ci troviamo di fronte alle grandi tentazioni di questa generazione che ha progredito nella tecnologia ed in altre scienze, ma non si è preoccupata della salvezza dell’anima, cosa questa trascendentale.

Il male non dà tregua mentre il cristiano, figlio di Dio, sta dormendo nell’illusione che tutto gli sarà perdonato, anche senza pentimento.

Fratelli, non considerate la passività che corrisponde alla resa al male, come una delle opzioni che potete scegliere!

Quanti stanno negando Cristo ed il Suo Popolo continua a non dare segni di vita! Poi lo faranno con la Madonna ed il Popolo di Dio continuerà a fare finta di niente, fino a quando non negheranno la Presenza Reale di Cristo nell’Eucaristia? Anche allora non si dirà niente?

“Dios non è un Dio dei morti, ma dei vivi” (Mc 12,27).

Amen.

sabato 30 marzo 2019

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE



IL CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL'AMORE E LA CHIESA

Cristo Risorto, apparendo alla Maddalena, le consegna un messaggio per gli Apostoli: "Vai dai miei fratelli, e dì loro: lo salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro" (Gv 20,17).
Non possiamo non vedere in questo messaggio un rapporto nuovo tra Cristo e gli Apostoli; infatti in precedenza gli Apostoli erano sempre chiamati discepoli, qui invece vengono chiamati "fratelli"; con la conseguenza che anche il Padre diventa: "Dio mio e Dio vostro, Padre mio e Padre vostro".
Questo cambio si fa subito chiaro, se si pensa a ciò che è accaduto la sera prima della Passione, quando Gesù, dopo aver celebrato la prima Eucaristia, consegna a tutti e a ciascuno quella sua volontà: "Fate questo in memoria di me".
Parole queste veramente grandi: Gesù consegna agli Apostoli, come in un testamento, il dono di se stesso: li rende padroni di se stesso, cioè del suo Corpo e del suo Sangue. In una parola, li ha fatti suoi Sacerdoti: sacerdoti per la celebrazione di quel suo Sacrificio sulla Croce, con il quale lui aveva redento il mondo; celebrando dunque quel Sacrificio, essi l'avrebbero fatto perdurare per tutto il tempo della vita del mondo.
Cristo Risorto evidentemente aveva davanti a Sé il suo programma: Egli ormai doveva ritornare al Padre e perciò doveva lasciare al suo posto la sua Chiesa: bisognava quindi provvederla di tutto il necessario per la sua missione: ed ecco che con il dono fatto agli Apostoli del divino sacerdozio, con quel divino potere sul suo Corpo e sul suo Sangue, Egli non solo lasciava alla Chiesa se stesso, ma se stesso moltiplicato alla massima potenza.
E dopo questo altissimo dono di se stesso, espresso anche in quelle altre parole: "Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo" (Mt 28,20) Gesù Risorto, apparendo, diede alla sua Chiesa l'altro grande dono della intelligenza delle Sacre Scritture (Lc 24,45). Alla fine concedette a Pietro ciò che gli aveva promesso, cioè il pieno potere, da condividere con gli altri, di governare tutta la sua Chiesa (Gv 21,15 e s.). Così, con questi tre poteri: di culto, di insegnamento e di governo, la Chiesa avrebbe potuto avanzar sicura; ma, per una sicurezza massima, occorreva ancora il dono dello Spirito Santo, quello che Gesù aveva promesso prima di ascendere al Padre, come si legge in Luca 24,49: "E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso, ma voi resterete in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto".
Infatti, tre giorni dopo, sopra il Cenacolo, dove essi si erano riuniti insieme con Maria, che era ormai la loro Mamma, si abbatté in maniera potente, la Grazia dello Spirito Santo!... e tutti, e ciascuno, poterono constatare che quel miracolo così prepotente davvero, riempiva in loro fino allo strapieno tutta l'opera che avevano ricevuto dal Maestro, e ciascuno si trovò pronto per prendere la sua via.
Qui si rende evidente, tanto da stupirne, la potenza dello Spirito Santo: infatti tutta quell'opera che gli Apostoli avevano ricevuto dal Maestro, sulla fine aveva accusato un certo pericolo di fallimento: cioè le grandi verità del grande Sacrificio di Cristo Crocifisso, e quindi della sua Passione e Morte di Croce, insieme alle altre da queste dipendenti, come la Cena del Pane e del Vino, Corpo e Sangue del Crocifisso, e la sua stessa Risurrezione; tutto ciò insomma per cui Gesù aveva già salvato il mondo, tutto ciò gli Apostoli non l'avevano ancora ben capito, né tanto meno creduto... E allora, come mai essi - dopo quel rumore dello Spirito santo - erano così pronti a prendere ciascuno la sua via? Anche il Manzoni, nel suo stupendo Inno alla Pentecoste, resta sorpreso di questo cambiamento degli Apostoli e, parlando alla Chiesa, canta e chiede: "Dov'eri mai? Quale angolo ti raccogliea nascente". E riprende: Stavi in riposte mura, fino a quel sacro dì, - quando su te lo Spirito rinnovator discese....
Ecco, questo è il miracolo della Pentecoste! Quindi tutti gli Apostoli, cioè ciascuno prende la sua via per il mondo intero, per salvare il mondo, un mondo già salvato dal grande Sacrificio del Crocifisso, ma non ancora credente: per salvarsi bisognerà che creda, che creda all'Amore, al Crocifisso capolavoro dell'Amore; e gli Apostoli, ora che hanno ricevuto la grazia di credere, bisognerà che portino a tutti questa Grazia della Fede.
Ecco dunque la Chiesa: la grande convertita, la grande credente! Ecco la Sposa che Cristo ha amato, provvedendola di tutto il necessario perché sappia e voglia dargli un mondo di figli per il Padre. E perciò questo tempo, questo tempo nel quale essa vive nell'attesa del suo ritorno, questo tempo nel quale Lui, assente, le ha consegnato tutto di se stesso: la sua Croce, cioè l'albero della Vita, la sorgente inesauribile dell'amore e della verità; cioè Lui Crocifisso con tutti i doni maturati su di essa: il Sacrificio di salvezza, il suo Corpo e il suo Sangue fatti Pane e Vino per la fame e la sete di tutti i popoli della terra, per tutto il tempo fino al suo ritorno con "cieli nuovi e la terra nuova, nei quali abiterà la giustizia!".
Questa Chiesa noi la vediamo, la contempliamo attraverso gli "Atti degli Apostoli" diffondersi e conquistare il mondo e cambiarlo in breve tempo da un mondo perduto nel paganesimo, ad un mondo della vera Fede nella Speranza e nella Carità! Orientato verso i traguardi eterni, nutrito della Parola eterna e dal Pane e Vino della vita eterna! E sembra proprio che questo prodigioso movimento di conversione, oltre che dalla Parola di Vita eterna, trovi nel Pane e nel Vino di vita eterna la sua motivazione più determinante: quel Pane e Vino che - non va dimenticato! - sono le Membra e il Sangue del Cristo Crocifisso: quel Cristo Crocifisso che, come ha sempre dominato sulla scena, sia nel tempo della sua attesa, sia poi in quello della sua venuta, così in questo della sua assenza: è sempre Lui che domina proprio come avviene sul piano dello sviluppo della nostra vita umana, dove il mangiare e bere, alla fine di tutte le altre importanti occupazioni, restano sempre il momento più determinante.
Se dunque ci mettessimo ad osservare, da un ipotetico punto di vista, il cammino di un apostolo o missionario, vedremmo che, dopo un determinato tempo segnato dai diversi incontri e fatiche apostoliche, la cosa più urgente sarà quella di fermarsi a stabilire un posto, una casa, una piccola chiesa dove i nuovi discepoli possano convenire per trovare il sacerdote e con lui la parola della Verità, insieme al tabernacolo, dove poter ricevere il Pane e il Vino che non solo altro che il Crocifisso stesso!
Molto bene Giovanni Paolo II ha scritto quella sua enciclica "Ecclesia de Eucaristia" cioè: la Chiesa vive di Eucaristia; senza mai dimenticare, tuttavia, che Eucaristia è uguale a Cristo Crocifisso, perché si potrà ricevere degnamente il Pane Eucaristico solo dopo aver creduto che la propria Fede e salvezza sono un frutto germinato da quell'Albero che è la Croce di Cristo Crocifisso.
Ma insieme con il Crocifisso e l'Eucaristia, c'è un terzo valore che ha accompagnato e accompagna tuttora la vita della Chiesa, e cioè la Croce stessa: sappiamo quanto Cristo stesso abbia amato la Croce, la sua Croce, perché ha visto in essa quello strumento che gli ha concesso di dare se stesso, tutto quello che Lui era e poteva e voleva dare per il compimento di quel sacrificio che il Padre esigeva; sappiamo ancora come la Chiesa stessa veneri e saluti la Croce come l`"unica speranza" di salvezza, come ogni missionario brami decorarsi di essa, come dell'arma di vittoria nella sua battaglia contro il nemico, alla maniera del grande Costantino. Anche in questi nostri giorni, abbiamo visto come Papa Giovanni Paolo II abbia rilanciato quest'Arma della Croce, mettendola sulle spalle dei nostri giovani e ottenendone veri miracoli: miracoli che si ripetono anche oggi, in cui quella pesante Croce portata dai giovani sta percorrendo le varie regioni dell'Asia.
Davvero, sono questi i tempi della sua assenza e della sua attesa, ma Lui c'è sempre, perché Lui è la sua Chiesa... E la Chiesa sa - quella sua Chiesa che, come afferma la GS (n. 9-10) "crede che Cristo, per tutti morto e Risorto, dà all'uomo, mediante il suo Spirito, luce e forza perché possa rispondere alla sua vocazione suprema; né è dato in terra un altro nome dato agli uomini in cui possano salvarsi" (At 4,12) - crede ugualmente di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro, il fine di tutta la storia umana. Inoltre la Chiesa afferma che, al di sopra di tutti i mutamenti, ci sono molte cose che non cambiano: esse trovano in Cristo il loro ultimo fondamento, in "Cristo che è sempre lo stesso, ieri, oggi e nei secoli" (Eb 13,8).
Sicura e forte di questi principi, la Chiesa va affrontando, di secolo in secolo, questo tempo che la separa dal ritorno del suo Sposo. Alessandro Manzoni, cerca di riassumere le attività della Chiesa durante gli anni della sua attesa del ritorno di Cristo, in questi versi: "Madre dei santi, che da tanti secoli - soffri, combatti e preghi...". Le grandi sofferenze furono causate ancora nel primo e nel secondo secolo, dalle grandi eresie di Ario, Nestorio e Pelagio. Da esse derivò poi il primo scisma, quello d'Oriente; quello d'Occidente verrà più tardi.
Le sofferenze comportarono i "combattimenti", cioè: il lavoro dei grandi Concili ecumenici, soprattutto i primi tre: di Nicea, di Efeso e di Costantinopoli, che costruirono e assicurarono alla Chiesa la sua bella formula di fede: il suo Credo. Gli altri quattro Concili completarono l'opera. Ma intanto si era fatto avanti un altro pericolo, cioè l'Islam!, il quale, in breve tempo, si era già impadronito di tutte le fiorenti chiese della sponda africana del Mediterraneo, era poi sbarcato nella Spagna e minacciava la conquista di tutta la cristiana Europa. Fermato in questa sua direzione, restava sempre una presenza di distruzione in tutta la Terra Santa: donde, per la Chiesa e il Cristianesimo, la necessità delle Crociate.
Ma dopo il "soffri" e "combatti' il poeta vede l'attività della Chiesa nel "preghi... e le tue tende spieghi dall'uno all'altro mar" - e quel "preghi" fa pensare alle grandi e diverse liturgie che in questo periodo andranno man mano fiorendo attraverso l'affermarsi dei diversi Ordini e Congregazioni religiose; fa pensare alla grande teologia e genuina santità testimoniata dalla grande massa dei Martiri, dei Confessori, dei Maestri, dei grandi Dottori e dei grandi Missionari sia dell'Oriente che dell'Occidente; fa pensare ancora alle grandi opere sociali della carità, dell'Istruzione, dell'assistenza ai malati, agli infermi, agli anziani.
Una Chiesa dunque che ha rappresentato assai bene il suo Sposo in questo periodo della sua assenza, e che sembra tuttora in buona forma per portare avanti il suo compito fino al suo tanto atteso ritorno... Anche se, al presente, cioè in questi primi anni del duemila, non si possa dire che le cose vadano proprio bene, anzi... Infatti, Papa Giovanni Paolo II lamentava che una "silenziosa apostasia" serpeggiava qua e là in tutta l'Europa; e l'attuale Papa Benedetto XVI è tutto impegnato contro un male peggiore, e conseguente da quello che lui ha classificato con il nome di 'Dittatura del relativismo' che vuol dire la libertà di fare ciò che si vuole, dove la prima vittima sarebbe la famiglia cristiana, ma anche umana, perché una volta dimostrato che l'istinto sessuale è un valore assoluto, in qualsiasi direzione vada, a quale famiglia si potrà approdare? A questo punto, insieme a Paolo VI, anche noi possiamo domandarci: "Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc 18,8).

Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

Avvertimenti: agli anziani



Prima Lettera di Pietro - Capitolo 5


 Avvertimenti: agli anziani

[1]Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: [2]pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; [3]non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. 
[4] E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.




LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza  e del valore che ha la Sua Redenzione.  


LA CENA PASQUALE  

Adesso, passiamo al racconto della Mia Passione... Racconto che darà Gloria al Padre e Santità alle altre Anime Elette...  
La notte, prima di essere consegnato, è stata piena di gioia per la Cena Pasquale: inaugurazione del Banchetto Eterno, nel quale l'Essere Umano doveva sedersi per alimentarsi di Me.  
Se Io chiedessi ai Cristiani: “Che cosa pensate di questa Cena?”. 
Sicuramente… molti direbbero che è il luogo delle loro delizie, ma pochi direbbero che è quello della Mia delizia...  
Vi sono Anime che non si comunicano per il piacere che sperimentano loro, ma per quello che provo Io. Sono poche, le altre vengono a Me soltanto per chiedere doni e favori.  
Io sostengo tutte le Anime che vengono a Me, perché sono venuto sulla Terra per farle crescere nell'Amore con cui le circondo. E siccome l'Amore non aumenta senza pene, poco a poco, Io ritiro da loro la dolcezza per lasciare le Anime nella loro aridità; e questo perché facciano un digiuno dei loro piaceri, per fare loro comprendere che devono focalizzare la loro attenzione su un altro desiderio: il Mio.  
Perché parlano di aridità come se fosse un segnale di diminuzione del Mio amore? 
Hanno dimenticato che, se Io non do gioia, è perché dovete fare voi prova di aridità e di altri dolori.  
Anime, venite a Me, ma sappiate che sono Io che dispongo tutto e che vi incito a cercarMi.  
Se sapeste quanto apprezzo l'Amore disinteressato, e quale riconoscimento avrà nel Cielo!  
Quanta gioia proverà l'anima che lo possiede!  
Anime amate, imparate da Me ad amare, soltanto per fare gioire chi vi ama...  
Avrete dolcezze e molto più di ciò che lasciate; proverete tanta gioia per quanto Io vi ho fatto capaci.  
Sono Io che vi ho preparato il Banchetto!  
Sono Io il nutrimento!  
Come posso, dunque, farvi sedere alla Mia Mensa e lasciarvi a digiuno?  
Vi ho promesso che, chi si alimenta di Me, non avrà più fame...  
Mi servo delle cose per farvi scoprire il Mio Amore.  
Seguite i richiami che vi fanno i Miei Sacerdoti, i quali prendono l'occasione da questa Festa Pasquale per guidarvi a Me; ma non si fermino all'elemento umano, altrimenti sarà vanificato l'altro scopo di questa Festa.  
Nessuno può dire che la Mia Cena si fa vostro nutrimento soltanto quando sperimentate qualche dolcezza... Per Me, l'Amore cresce nella misura in cui rinnegate voi stessi.  
Molti Sacerdoti sono tali perché Io ho voluto farli Miei Ministri, non perché Mi seguono davvero... 
Pregate per loro!  
Dovete offrire al Padre Mio il dolore che Io ho provato quando, nel Tempio, ho scagliato per terra i banchi dei mercanti e ho rimproverato i Ministri di allora, per avere fatto della Casa di Dio una riunione di usurai.  
Quando Mi hanno chiesto con quale autorità facevo queste cose, Io ho provato un dolore ancora maggiore nel constatare che la peggiore negazione della Mia Missione veniva proprio dai Miei Ministri.  
Perciò, pregate per i Sacerdoti che trattano il Mio Corpo con un’attitudine abituale e ordinaria e, quindi, con molto poco amore...  
Presto saprete che dovevo dirvi questo, perché vi amo e perché prometto che, chi pregherà per i Miei Sacerdoti, otterrà la remissione di tutta la pena temporale da lui dovuta. Non vi sarà Purgatorio per chi si affligge a causa dei Sacerdoti tiepidi, ma l'immediato Paradiso, subito dopo l'ultimo respiro.  
E adesso, lasciate che vi stringa di nuovo a Me, per ricevere la vita che ho partecipato a tutti voi, con infinita gioia.  
Quella notte, con infinito amore, ho lavato i piedi ai Miei Apostoli, perché era il momento culminante della “Presentazione della Mia Chiesa al Mondo”.  
Volevo che le Mie Anime sapessero che, anche quando sono cariche di grandissimi peccati, non sono, però, escluse dalla Grazia. Sono comunque nel Mio Cuore, unite alle Anime più fedeli, per ricevere le Grazie di cui hanno bisogno.  
Che angoscia ho provato in quel momento, sapendo che nel Mio Apostolo Giuda erano rappresentate molte Anime che, riunite ai Miei piedi e lavate tante volte con il Mio Sangue, dovevano perdersi!  
In quel momento, ho voluto insegnare ai peccatori che non devono allontanarsi da Me, perché sono nel peccato; non devono pensare che, oramai, non c'è più rimedio e che non saranno mai più amati, come avveniva prima del peccato.  
Povere anime!  
Non sono questi i sentimenti di un Dio che ha versato tutto il Suo Sangue per voi. Venite tutti a Me e non abbiate paura, perché Io vi amo; vi laverò con il Mio Sangue e diventerete bianchi come la neve; annegherò i vostri peccati nell'Acqua della Mia Misericordia e nessuno sarà capace di strappare dal Mio Cuore l'Amore che ho per voi.  
Mia amata, Io non ti ho scelto invano; rispondi con generosità alla Mia elezione; sii fedele e ferma nella Fede. Sii mansueta ed umile, affinché gli altri sappiano quanto è grande la Mia Umiltà.  
 
Messaggi dettati a Catalina RIVAS

Al di là della sofferenza



Signore, non voglio darti la colpa di tutte le mie disgrazie, ma vorrei che mi dessi più pazienza e comprensione per tutti. Dammi il tuo amore per amare quelli che mi amano e per ringraziarli di tutto quello che fanno per me. Signore, grazie per la vita che mi hai dato. Preparami per l’ultimo viaggio. Ti offro i miei limiti e le mie debolezze con la mia malattia e il mio dolore. Ti affido il mio cuore con quello che sono ed ho per amarti sempre. Grazie, Signore, perché hai compassione di me. Spero di vederti presto e di essere felice con te per tutta l’eternità. 

..Padre Angel Peña

AVVISI DALL'ALTRO MONDO SULLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO



La difesa del cristiano 

Un’altra domanda: quale difesa, quale rimedio opporre alla azione del Demonio? la risposta è più facile a formularsi, anche se rimane difficile da attuarsi. Potremmo dire: tutto ciò che ci difende dal peccato ci ripara per ciò stesso dall’invisibile nemico. La grazia è la difesa decisiva. L’innocenza assume un aspetto di fortezza. E poi ciascuno ricorda quanto la pedagogia apostolica abbia simboleggiato nell’armatura d’un soldato le virtù che possono rendere invulnerabile il cristiano (cfr. Rom. 12, 12; Eph. 6, 11, 14, 17; I Thcss. 5, 8). Il cristiano deve essere militiate; dev’essere vigilante e forte (I Pet. 5, 8): e deve talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per allontanare certe incursioni diaboliche; Gesù lo insegna indicando il rimedio «nella preghiera e nel digiuno» (Mc. 9, 29). E l’Apostolo suggerisce la linea maestra da tenere: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci nel bene il male» (Rom. 12, 21; Mt. 13, 29). 
Con la consapevolezza perciò delle presenti avversità in cui oggi le anime, la Chiesa, il mondo si trovano, noi cercheremo di dare senso ed efficacia alla consueta invocazione della nostra principale orazione: «Padre nostro… liberaci dal male!». 
A tanto giovi anche la nostra Apostolica Benedizione. 

Bonaventura Meyer 

Sangue di Cristo, umiliato per noi



Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (Fil 2,5).


Non hai risparmiato la tua stessa vita 
per farti dono d’amore 
nella forma più estrema dello schiavo.
Hai accettato di scendere 
nel silenzio agghiacciante della terra, 
come il chicco di grano che nel suo morire 
diventa fecondo di vita.
Ti sei abbassato, umiliato, mio Signore Dio,
non hai ritenuto un possesso geloso 
il tuo essere Dio. 
Hai effuso tutta la tua interiorità, 
rivelandoci 
le intenzioni più profonde di salvezza.
Il sangue versato ha veicolato tutto il tuo amore 
fattosi kenosi fino all’estremo limite. 
Da quella discesa Tu hai illuminato 
la notte del mondo 
e sei risalito vittorioso
per dare a tutti noi la certezza di una vita redenta, 
perché avvolta dal tuo Spirito di fuoco.
Donaci di vivere con il tuo stesso sentire, 
per continuare il nostro cammino sulle tue orme, 
restando saldi nella fedeltà a tutta prova. Amen.

Presto, apparirà un uomo il quale dichiarerà di rivelarvi la Verità della Mia Esistenza



Mia amatissima figlia, la Mia Saggezza è di origine divina e l‟uomo è incapace di comprendere la vastità di ciò che realmente Io Sono. 

Io trasmetto sufficienti conoscenze all‟umanità, tramite il Dono dello Spirito Santo. I Miei Insegnamenti furono dati al mondo in forma semplice, affinché ogni uomo potesse comprendere la Verità. La Sapienza che viene da Dio non è mai complicata e viene trasmessa in modo che l‟uomo ne riceva la chiarezza necessaria a preparare la sua anima per il Mio Regno. L‟amore è puro. L‟amore è semplice. Il vero amore è reciproco. Il Mio unico desiderio è che le anime rispondano al Mio Amore affinché, rafforzate dal Dono dello Spirito Santo, comprendano in un istante ciò che viene loro richiesto, in modo che possano far parte del Mio Regno. 

Vi mando i messaggeri affinché riceviate i chiarimenti necessari per capire. Tuttavia, la Verità non è facile da accettare nella vostra vita quotidiana a causa della confusione che esiste. La Mia Parola viene continuamente contraddetta, riesaminata, riapprofondita, rivalutata e mal interpretata, il che rende difficile aderire alla Vera Parola di Dio. Ben presto, nel momento in cui voi dichiarerete apertamente di credere nella Mia Parola, nei Miei Insegnamenti e nei Miei Sacramenti, sarete derisi a causa di ciò. 

Molti sedicenti studiosi della chiesa presto metteranno in discussione la Mia Vera identità e l‟Esistenza della Santissima Trinità. Useranno argomenti impressionanti per accecarvi alla Vera Parola di Dio e ricorreranno ad ogni genere di argomento teologico per dimostrare che tutte le religioni sono uguali. Presto rifiuteranno la Verità: la Parola di Dio. 
Essi profaneranno la Parola di Dio con delle dottrine complesse e contraddittorie, di conseguenza i frequentatori della Chiesa, in tutto il mondo, non capiranno più nulla essendosi nutriti di sole assurdità. La Mia Parola verrà nascosta e abbandonata ad accumulare polvere. 
Ricordate sempre che la Mia Parola deve essere interpretata così come vi fu trasmessa. I dettagli della Mia Divinità ed il Mistero di Dio non furono rivelati all‟umanità poiché ciò non era previsto fino all‟inizio della Nuova Era di Pace. Presto apparirà un uomo il quale dichiarerà di rivelarvi la Verità della Mia Esistenza e i dettagli della Mia Seconda Venuta. Egli incanterà il mondo e poi, pretenderà di essere Me. Molti gli crederanno in quanto non sono riusciti a comprendere la Parola come fu scritta nella Sacra Bibbia. 

Io, Gesù Cristo, ritornerò a giudicare i vivi e i morti, ma questo non potrà, mai accadere su questa terra, 

Il vostro Gesù 

6 Settembre 2014



venerdì 29 marzo 2019


LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO



 A voi che non pregate

Mi rivolgo prima di tutto a voi che non pregate più da molto tempo. E’ come se il Signore si fosse eclissato nel cielo della vostra anima.  Non voglio, qui, fermarmi sugli aspetti dottrinali del vostro problema - dovremmo farlo in altre circostanze -; voglio invece ricordarvi che tra voi e Dio avete messo un lungo silenzio, forse di anni, un silenzio che avete riempito con realtà puramente umane, anche se buone: la famiglia, la politica, la carriera professionale, ma talvolta mescolate a cose meno nobili: l’ambizione, l’interesse, la vanità del successo e forse, in qualche momento, anche macchiate da tristi debolezze - magari giustificate col pretesto delle circostanze, della solitudine, dell’umana fragilità - comunque, tutti surrogati con cui avete cercato di riempire il vostro silenzio con Dio.
Così avete camminato nella vostra vita con le provvisorie certezze del sapere umano, della buona salute, della sicurezza economica ma, in realtà, coprivate dentro il vostro cuore un profondo bisogno di luce e di certezza.  Avete camminato in una condizione molto simile alla cecità, come chi corre in un tunnel, senza sapere da dove viene né dove va.  E continuate a camminare nella nebbia più fitta, con una visibilità quasi nulla...; non pensate che a pochi metri sopra la vostra testa splende un sole stupendo.  Basterebbe un piccolo sforzo, un piccolo atto di umiltà - che è sapienza - per innalzarvi solo un poco sopra i vostri orizzonti umani così nebbiosi e incerti, per aprire l’anima verso l’alto e incontrare la luce, una luce piena, gioiosa, che inonda l’universo intero, perché gli occhi di Dio sono aperti su ogni angolo della nostra esistenza.

Ferdinando  Rancan

Quante meraviglie hai fatto per noi, Mio Signore!



Il mio Jahvè è buono con me,
il Suo Amore è eterno,
la Sua Fedeltà
dura di generazione in generazione,
Egli mi ha tratto dalla fossa
e m’ha guarita,
ha posto i miei piedi su una rocca
e resi sicuri i miei passi;
quante meraviglie
hai fatto per noi, Mio Signore!

Io sono sulla strada del Mio ritorno a voi; l’Amore sta ritornando



Io sono;
Io estenderò ancor più le Mie Vigne ora, poiché questa generazione manca tanto di spiritualità, incapace di distinguere la mano destra dalla sinistra; in quanto gli uomini sono accecati e vivono nell’oscurità, Io vengo in questo modo a visitarvi tutti; Io presto ritornerò e nessuno potrà fermarMi; anche quando quelli che vivono sotto il potere della bestia saranno mandati come in olocausto a calpestare le Mie Vigne, con la Mia Potenza continuerò ad estendere ancor più queste Vigne; questa è una Santa Battaglia fra i Santi e gli angeli decaduti dell’Abisso; inoltre, la terra sente il peso di questa Battaglia, nessuno Mi impedirà di nutrire i Miei agnelli;

Io non sono soltanto parole; Io, il Signore, sono la Potenza; non vengo a visitare la vostra generazione con minacce, vengo a chiedere la vostra conversione; vengo a risplendere su di voi; discendo su di voi, tutto Misericordioso e con Grande Amore vengo per riportarvi a Me; Io, il Signore, sono un Dio d’Amore e di Misericordia; non siate tardi nel capire che sono Io, il Signore, che trasformerò le vostre terre aride in vigneti;

ancora un po’, pochissimo tempo, e Colui che voi attendete verrà; non tarderò, la Mia Ora è imminente; non molto tempo fa vi ho fatto la Promessa del Mio Ritorno e dico a tutti, molto solennemente, che Io sono sulla strada del Mio ritorno a voi; l’Amore sta ritornando, l’Amore ritornerà a voi come Amore; Io, il Signore, Sono l’Amore e dimorerò fra voi; cercate di capire, sforzatevi d’intravvedere i Tempi;

solennemente vi dico che, a meno che non vi pentiate, digiuniate e preghiate incessantemente, sarete incapaci di vedere la Mia Luce; mangiate i Miei frutti fin tanto che c’è tempo; convertitevi e vivete santamente, non cessate mai di pregare; il Mio Santo Spirito continuerà ad effondersi sull’umanità; leggete i segni dei Tempi; Io sono Presente in tutti i Tempi;

8 Novembre, 1989

DIO VICINO ALL’UOMO NELLA GRANDE BATTAGLIA



L’uomo, considerato in se stesso, affidato alle sue sole capacità e poteri personali, di fronte al demonio è un pigmeo di fronte a un gigante, un agnellino di fronte a un leone, senza aiuto, senza difesa, esposto a tutte le violenze e soprusi dell’avversario, incapace di opporre con le sole sue forzela minima resistenza. Agli occhi del demonio l’uomo è un atomo che con un soffio si disperde, è un spirito legato alla materia e dipendente dalla materia, debole di mente e di corpo, che con piccolo sforzo si può dominare e maneggiare a piacere.

L’unica difesa dell’uomo contro il demonio e la possibilità di vittoria sopra di lui deriva dai mezzi soprannaturali che gli è dato di usare. L’uomo non è mai solo nella sua lotta contro l’avversario e appoggiandosi agli alleati che combattono davanti a lui, con lui e per lui, può, se vuole, riuscire a difendersi dagli assalti che lo colpiscono, a riportare vittoria e, in più, a rendere meritevole e positivo quello che facilmente poteva essere per lui causa di perdizione e di morte.

La guerra tra Michele e Lucifero scoppiata nel cielo non è stata un episodio transitorio, avvenuto una volta e non più rinnovato. Essa continua ancora e durerà fino alla fine dei tempi (Ap 12,7). Un aspetto di questa lotta, in piccolo, si realizza nella possessione diabolica. È un duello, una battaglia a due, che facilmente si inserisce in un altro duello di più vaste proporzioni e di più lunga durata checoinvolge tutta l’umanità e tutta la storia. Quale sarà la fase finale di questo duello tra giganti e la sua conclusione non può lasciar dubbi in colui che crede in Dio.

L’uomo dunque può difendersi dagli attacchi del demonio e riportare la vittoria su di lui rivestendo le armi spirituali che Dio non manca di fornirgli:

«Rivestitevi dell’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo — ammonisce san Paolo— la nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti».

Di quale armatura si parla? San Paolo precisa:

«Prendete l’armatura di Dio perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. 
Tenete sempre in mano lo scudo della fède con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio».

Soprattutto la preghiera:

«Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiera e di suppliche nello Spirito, vigilando aquesto scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi — cioè i battezzati — e anche per me» (Ef 6, 11-19).

Ecco le armi che fanno invincibile il cristiano contro il demonio: la cintura della verità, la corazza della giustizia, la calzatura dello zelo per la propaganda del vangelo, lo scudo della fede, l’elmo della salvezza, la spada dello Spirito, e, ultima ma non ultima, la preghiera continua e perseverante: un arsenale completo, infallibile e invincibile, usato dall’uomo ma sotto la protezione e all’ombra di Dio che combatte a fianco dell’uomo e lo porta alla vittoria. Dio non abbandona l’uomo, a meno che l’uomo non rifiuti volontariamente l’aiuto e l’assistenza di Dio.

Il primo intervento viene da Cristo. Cristo è l’antagonista nato del demonio. La lotta contro satana fa parte della sua missione primordiale e fondamentale perché «Egli è apparso per distruggere le opere del diavolo» (1 Gv 3,8).

Il secondo intervento più frequente e più evidenziato è, dopo quello di Cristo, quello di Maria. È Cristo stesso che vuole far fare questa parte alla sua santissima Madre sia per onorarla davanti agli uomini, sia perché ancora all’inizio dell’umanità era stata destinata, quale nuova Eva che doveva riparare il male dell’antica, a ingaggiare la lotta col demonio e a riportare su di lui, a beneficio dell’umanità, una vittoria completa.

Lo riconoscono i demoni stessi che all’invocazione di Maria devono obbedire e uscire dal corpo dell’ossesso:

«Il Nazareno — diceva Lucifero nel corpo dell’ossessa Magda — vuole onorare la Madre di Dio riserbando a lei il potere di cacciarci, e mentre essa comanda a noi, è onorata e innalzata. Non per nulla è stato detto: La Donna ti schiaccerò. il capo. Quando eravamo in cielo avevamo creduto che dopo la nostra protesta Dio avrebbe rinunciato a farla sua Madre, ma Dio ha rifiutato e rigettato tutto quello che era collegato con la nostra protesta».26

Gli angeli ribelli avevano rifiutato Maria, «regina degli Angeli», come loro regina, ma Cristo ora le fa esercitare il suo potere regale su di essi. Questo è un primo aspetto dell’atteggiamento che egli tiene, per ora, coi demoni: l’atteggiamento definitivo lo farà vedere al giudizio finale. Non vuole peril momento onorarli o interessarsi personalmente di loro, ma ha affidato la cosa ad altre mani. 
Nell’allontanarsi dal corpo degli ossessi i demoni hanno più volte affermato di doverlo fare per l’ingiunzione di Maria:

«Siamo mandati via come un branco di vacche e di porci: fosse almeno il Nazareno a farlo! Ma no, è una donna. Da un uomo accetteremmo qualunque cosa, ma non da una donna. Essa non solo parla,ma comanda. E al suo comando dobbiamo obbedire senza poterci ribellare». In primo piano c’è sempre Maria, Cristo sembra nascondersi e restare dietro alle quinte.

Anche Maria però è troppo grande ed eccelsa perché debba abbassarsi e venire in contatto diretto col demonio. Essa sta sopra e fuori della lizza, si serve degli angeli buoni che sono al suo servizio. 
Non di tutti gli angeli, non ce n’è bisogno, ma di alcuni, tra i quali il capitano delle schiere celesti, l’arcangelo san Michele. Nessuna meraviglia pertanto quando, durante l’esorcismo, assistiamo alle violente reazioni suscitate dal solo nome del potente arcangelo. Egli generalmente non interviene mai visibilmente e apertamente, ma il suo influsso e la sua presenza si fa sentire sempre in maniera diversa, come i demoni stessi sono costretti a confessare.

L’8 maggio, festa di san Michele, l’ossessa Magda — di cui parleremo nella seconda parte — voleva confessarsi e il demonio voleva impedirlo a tutti i costi, ma non era riuscito perché Michele col suo intervento vi si era opposto.27

I santuari dedicati al santo arcangelo, e in primo luogo quello del Gargano (Foggia), sono punti di riferimento obbligatori per gli ossessi che vogliono essere liberati dai loro inopportuni ospiti. Altri santuari particolarmente frequentati per lo stesso scopo, e altri santi invocati contro le vessazioni diaboliche sono sant’Ubaldo a Gubbio (Perugia), san Vicinio a Sarsina (Forlì), san Valentino a Bientina (Pisa), per ricordare i più noti in Italia.

Dio non abbandona le povere vittime del diavolo, ma viene loro in aiuto quando e come vuole. Guai all’uomo se questo aiuto mancasse! Per lui non sarebbe più possibile la salvezza.

Paolo Calliari

Madre Teresa di Calcutta



Sin dall'inizio, impara ad obbedire. Ciò ti porterà diritto a Dio. Non devi lasciarti assillare da questa vita corrotta. C'è una strada maestra che porta al cuore di Gesù. Non andrai mai fuori strada, non commetterai sbagli, se capirai qual è la differenza. Il tuo superiore che ti dice di fare questo o quello, potrebbe anche sbagliare. Anch'io potrei sbagliare dicendo alle Sorelle di fare una data cosa e di andare qui o là. Ma quella Sorella che fa ciò che le dico non sbaglia di certo. Così è anche per voi Fratelli. Se siete convinti di questo capirete in che consiste l'abbandono totale. 

«La verità vi farà liberi» (Gv 8, 32)



Per la persona umana non esiste verità paragonabile alla ‘propria’ verità, quella che riguarda se stessa, in cui attinge la risposta alle domande ultime circa la sua esistenza.
«Lo sviluppo della scienza e della tecnica, splendida testimonianza delle capacità dell’intelligenza e della tenacia degli uomini, non dispensa dagli interrogativi religiosi ultimi l’umanità, ma piuttosto la stimola ad affrontare le lotte più dolorose e decisive, quelle del cuore e della coscienza morale» (Veritatis splendor, n. 1).

Il Concilio Vaticano II, nella Dichiarazione Dignitatis Humanae sulla libertà religiosa, ricorda che «tutti gli esseri umani sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ordine a Dio e alla sua Chiesa, e sono tenuti ad aderire alla verità man mano che la conoscono e a renderle omaggio»:
«Dichiara che il diritto alla libertà religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana»; che «gli esseri umani, in quanto persone, dotate di ragione e libera volontà, investite di personale responsabilità, sono dalla loro stessa natura e per obbligo morale tenuti a cercare la verità, in primo luogo quella concernente la religione.
E sono pure tenuti ad aderire alla verità una volta conosciuta e ad ordinare tutta la loro vita secondo le sue esigenze» (n. 1.2).

Gesù parla di libertà a un popolo suddito dei romani, ma orgoglioso della propria identità.
Il disprezzo reciproco fra oppressori e oppressi, l’indifferenza e l’ostilità per la cultura dei ‘nemici’ si rendevano manifesti in modi più o meno violenti.
Il popolo d’Israele aveva un nazionalismo molto marcato, alimentato dalla convinzione d’essere stato investito di un compito particolare tra tutte le nazioni, affidatogli da Dio stesso: si sentivano popolo eletto, il popolo dell’Alleanza, il popolo della Promessa. Le invasioni subìte lungo i secoli, invece di mortificare questa coscienza, l’avevano rinfocolata: l’idolatria imposta con la forza aveva provocato per reazione un senso di distinzione, non privo di disprezzo, tra loro e gli altri popoli.
Benché fossero dominati duramente, non si riconoscevano schiavi, e conservavano un senso di interiore libertà e fierezza che nessuna persecuzione sembrava in grado di piegare.
Il sapersi discendenza di Abramo e di tenere in conseguenza strettamente in pugno le promesse di Jahvè, li proiettava verso un futuro nel quale finalmente si sarebbe affermato il Regno di Dio, che avrebbe restituito loro la piena indipendenza e una certa forma di supremazia nei confronti degli altri popoli.
L’attesa del Regno di Dio, attorno alla quale si coagulava ogni speranza, con il tempo andava però acquistando in prevalenza le caratteristiche di un rovesciamento politico-militare a loro vantaggio.
Su questo terreno si spiega la risposta entusiasta ai vari messianismi e il ricorso alla violenza nel tentativo di una rivolta, puntualmente soffocata nel sangue dalle potenze dominanti.

Immaginiamo l’effetto dirompente quando arriva Gesù, e con la sua autorità comincia ad avanzare riserve sul fondamento di tutte le loro certezze, facendo presente che per vedere il Regno di Dio non basta «essere figli di Abramo» (cf. Gv 8, 33).
Quando poi prospetta ai connazionali una liberazione attraverso la strada della verità (cf. Gv 8, 32), ne restano altamente offesi per il fatto che essa presupponeva il riconoscimento di uno stato di schiavitù. E questo i Giudei non intendevano assolutamente ammetterlo, e prontamente ribattono nel modo più risentito:

«Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno» (Gv 8, 33).

Il Regno di Dio richiedeva molto di più che il discendere da Abramo!
Questo “di più” il Maestro lo trova, stranamente!, non tra i figli d’Israele, ma tra i pagani.
Del centurione romano, al quale guarisce il servo, dirà «ammirato e rivolgendosi alla folla» per indicarlo come esempio: 

«Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!» (Lc 7, 9).

Davanti alla donna siro-fenicia, che lo insegue per strappargli umilmente la guarigione della figlia indemoniata, esclamerà commosso:

«Donna, davvero grande è la tua fede! 
Ti sia fatto come desideri»  (Mt 15, 28).

Il Maestro non riconosce distinzioni tra Giudei e pagani: per lui esiste un solo Regno, quello del Padre, e tutti sono chiamati ad entrarvi.
La separazione è provocata, piuttosto, unicamente dalla Fede.
Chi crede ‘vede’ il Regno di Dio e in esso riconquista la piena libertà.

Non tagliatevi fuori da Me. Se lo farete, sarà grande pianto



Mia amatissima figlia, rendi noto che la morte non ha alcun potere su coloro che Mi appartengono, la cui fede li ha sostenuti fino al loro ultimo respiro. Queste anime non hanno alcuna paura della morte fisica, perché sanno che la Vita Eterna inizia in quel momento. Io attendo queste anime con le braccia aperte ed esse corrono come i bambini verso la Luce del Mio Amore. Le abbraccio e le porto nel Mio Regno, dove ognuna di esse è attesa alla presenza della Gerarchia degli Angeli e di tutti i Santi: allora ci sarà una grande gioia. 

Io le riunisco alle loro famiglie e tutto avviene con grande gioia, amore ed eccitazione. Niente più lacrime, nessun ricordo delle sofferenze che hanno sopportato sulla terra. Tutte le preoccupazioni, la tristezza e la disperazione saranno spazzate via e dimenticate in un istante. La morte apre la porta a coloro che muoiono in stato di Grazia, e nel contempo ha inizio una nuova vita. Per ogni anima che viene accolta nel Mio Regno, c‟é un diverso livello, e ad ognuna è concessa la propria ricompensa in base alla Gloria che ha dato a Dio. 

Per le anime che muoiono in stato di peccato, sappiate che Io Sono Pietoso e che, dopo la loro purificazione, le accoglierò nel Mio Regno. Pregate sempre per tali anime poiché, arrivate ad essere in quello stadio, non possono pregare per se stesse. Le vostre preghiere saranno esaudite ed Io attenderò tutte loro con le braccia aperte e piene d‟amore. È importante che ogni figlio di Dio capisca una cosa fondamentale sulla vita dopo la morte: dovete chiedere a Me, il vostro Gesù, di perdonarvi per le vostre mancanze, le vostre debolezze e le vostre iniquità, prima di morire, poiché è allora che la Mia Misericordia è al suo apice. Se non credete in Dio, voi rifiutate la Vita Eterna. Senza amore per Dio, non vi può essere amore dopo la morte. Io Sono l‟Amore e, senza di Me, non proverete altro che dolore. Dovete temere la separazione da Dio. Se vi sentite confusi circa la Mia Esistenza, allora dovete semplicemente chiederMi di mostrarvi un segno del Mio Amore ed Io vi risponderò. 

Non tagliatevi fuori da Me. Se lo farete, sarà grande pianto e non potrete mai essere consolati, poiché Io non sarò in grado di aiutarvi. Il Mio Regno vi darà la Vita Eterna, ma voi dovete richiedere il Mio Aiuto recitando questa preghiera: 

Crociata di Preghiera (165) Per il Dono della Vita Eterna 

Gesù aiutami a credere nella Tua Esistenza. 
Dammi un segno, affinché il mio cuore Ti possa rispondere. 
Riempi la mia anima vuota con la Grazia di cui ho bisogno per aprire la mia mente 
ed il mio cuore al Tuo Amore. 
Abbi Misericordia di me e purifica la mia anima da ogni malefatta commessa 
durante la mia vita. 
Perdonami per averTi respinto, ma Ti prego di colmarmi dell’amore di cui ho 
bisogno per esser reso degno della Vita Eterna. 
Aiutami a conoscerTi, a scorgere la Tua Presenza nelle altre persone e ricolmami 
con la Grazia di riconoscere il Segno di Dio nei magnifici Doni che Tu hai concesso 
al genere umano. 
Aiutami a discernere le Tue Vie e salvami dalla separazione e dal dolore delle 
tenebre che sento nella mia anima.  
Amen. 

Non permettete che l‟orgoglio umano, l‟analisi intellettuale o l‟opinione vi distolgano dalla Verità. In qualità di figli di Dio siete molto preziosi per Me. Non lasciate che Io vi perda. Venite, Io Sono qui, Io Sono Reale. Lasciate che Io riempia la vostra anima con la Mia Presenza poiché a quel punto, troverete difficile ignorarMi. 

Io vi amo tutti e vi benedico. Aspetto una vostra risposta. 

Il vostro Gesù 

5 Settembre 2014