domenica 29 marzo 2020

Il problema dell'ora presente. Antagonismo tra due civiltà



L'AGENTE MISTERIOSO


LA FRAMASSONERIA NEI SUOI ESORDI

Abbiamo già più volte parlato della framassoneria, alludendo alla parte ch'essa ebbe nella trasformazione della società cristiana. E' tempo di considerarla più dappresso nelle sue imprese.

In una lettera pastorale, scritta nel 1878, Mons. Martin, vescovo di Natchitoches negli Stati Uniti, parlando della congiura anticristiana che, nell'ora presente, si estende in tutto il mondo, diceva:

"Di fronte a questa persecuzione d'una universalità fin qui inaudita, della simultaneità dei suoi atti, della somiglianza dei mezzi che adopera, noi siamo forzatamente indotti a riconoscere l'esistenza d'una data direzione, d'un piano comune, di una forte organizzazione che eseguisce uno scopo determinato a cui tutto tende.

"Sì, esiste questa organizzazione, coi suo scopo, col suo piano e colla sua direzione occulta a cui essa obbedisce; società compatta malgrado la sua dispersione sul globo; società mescolata a tutte le società senza dipendere da alcuna; società d'una potenza superiore ad ogni potenza, eccettuata quella di Dio; società terribile che è, per la società religiosa come per le società civili, per la civiltà dei mondo, non solo un pericolo, ma il più formidabile dei pericoli".

Leone XIII espose in questi termini lo scopo preso di mira da questa organizzazione internazionale: "L'intento supremo della framassoneria è quello di ROVINARE DA CAPO A FONDO tutta la disciplina religiosa e sociale che è sorta dalle istituzioni cristiane E DI SOSTITUIRNE UNA NUOVA foggiata a suo talento, i cui principi fondamentali e le leggi sono tolti dal NATURALISMO" (Enciclica del 20 aprile 1884). L'idea di sostituire alla civiltà cristiana un'altra civiltà fondata sul naturalismo, è nata, abbiamo detto, nella metà del XIV secolo; lo sforzo sovrumano tentato per effettuarla, ebbe luogo alla fine del XVIII. Si comprende difficilmente, come combattuta durante tutto questo tempo dalla Chiesa, abbia potuto sussistere e svilupparsi attraverso quattro secoli, per scoprirsi finalmente con questa potenza, se non si suppone che attraverso così lungo spazio, si trovarono degli uomini che se ne trasmisero la conservazione e la propaganda di generazione in generazione e ne prepararono il trionfo.

Questi uomini, poiché cospiravano contro lo stato esistente delle cose, avevano tutto l'interesse di nascondersi nella loro vita, e di lasciare, il meno possibile, tracce della loro associazione e del loro complotto.

Tuttavia seri indizi ci permettono di credere che l'idea degli umanisti fosse raccolta dalla framassoneria fin dal secolo XV e che sia stata essa che ne tentò l'effettuazione nel secolo XVIII.

I framassoni pretendono di far risalire la loro origine al tempio di Salomone, e d'essere nel medesimo tempo gli eredi dei misteri del paganesimo. Non vogliamo qui esaminare quanto siano bene o mal fondate queste pretensioni; ma dobbiamo vedere se, nei tempi moderni, la setta sia stata veramente l'anima della trasformazione sociale incominciata dal Rinascimento, continuata nella Riforma e che vuol maturare per mezzo della Rivoluzione (si osservi che fra queste tre parole: Rinascimento, Riforma, Rivoluzione, avvi una parentela manifesta. Esse segnano le grandi tappe d'uno stesso movimento).

La seconda generazione degli umanisti, più ancora della prima, introdusse nelle menti umane una maniera assolutamente pagana di concepire l'esistenza. Questa tendenza doveva finalmente provocare la resistenza dell'autorità suprema della Chiesa. Ciò avvenne sotto il regno di Paolo II. Questo Papa rinnovò il collegio degli abbreviatori della cancelleria e ne fece uscire tutti quelli che non erano perfettamente integri ed onesti. Questa misura portò agli estremi limiti l'ira di coloro che ne erano vittime. Per venti notti consecutive assediarono le porte del palazzo pontificio senza giungere a farsi ammettere. Uno di essi, il Platina, scrisse allora al Papa minacciandolo di far ricorso ai re e ai principi, e d'invitarli a convocare un concilio davanti al quale Paolo II dovesse rendere conto della sua condotta verso di loro. Per questa insolenza venne arrestato e chiuso nel castel Sant'Angelo.

Gli altri tennero delle riunioni in casa d'uno di essi, Pomponio Leto, di cui Pastor disse che "nessun dotto forse ha mai impregnato al pari di lui la sua vita di paganesimo antico". Egli professava il più profondo disprezzo per la religione cristiana e non cessava di profondersi in discorsi violenti contro i suoi ministri (Vedere per tutti questi fatti l'Histoire dei papes depuis la fin du Moyen Age, opera scritta secondo un gran numero di documenti inediti estratti dagli archivi segreti del Vaticano e da altri dal Dr. Louis Pastor, t. IV, PP. 32-72).

Queste riunioni diedero origine ad una società che chiamarono l'Accademia romana. Una turba di giovani, di idee e costumi pagani vennero ad aggiungervisi. Entrando in questo cenacolo, essi lasciavano il loro nome di battesimo per prenderne altri, portati nell'antichità, e scelti anche tra i più infami. Nel medesimo tempo, si appropriavano i vizi più scandalosi del paganesimo. Volaterranus riconobbe che queste riunioni e le feste che vi si celebravano erano "il principio d'un movimento che doveva finire coll'abolizione della religione".

Forse giunse un momento in cui non si credettero più sicuri nella casa di Pomponio? Fatto sta che i nomi dei membri dell'Accademia romana si trovano inscritti nelle catacombe; Pomponio Leto è chiamato Pontifex Maximus e Pantagathus, prete (cfr. de Rossi, Roma sotterranea, t. I, p. 3 e seg). A questi nomi vanno aggiunte delle iscrizioni eccitanti alla dissolutezza. Non si vergognarono d'inciderle su quelle pareti così profondamente venerande. Lo storico Gregorovius non esita di chiamare quest'Accademia, "una loggia di framassoni classici". Essa aveva scelto le tenebre delle catacombe per meglio nascondere la sua esistenza all'autorità; e, dando ai suoi capi i titoli di "prete" e di "Sommo Pontefice", indicava chiaramente che non era altrimenti una società letteraria, ma una specie di chiesa in opposizione colla Chiesa cattolica, una religione, la religione della Natura che la Rivoluzione volle più tardi sostituire in Francia alla religione di Dio Creatore, Redentore, Santificatore.

All'empietà e alla licenza pagana avevano associata l'idea repubblicana. Uno degli ultimi giorni di febbraio 1468, Roma, svegliandosi, apprese che la polizia aveva scoperto una cospirazione contro il Papa ed aveva operati molti arresti, principalmente fra i membri dell'Accademia. Il progetto era di assassinare Paolo II, e di proclamare la Repubblica romana.... "Non si dissiperà mai interamente -

dice Pastor - l'oscurità che incombe su questa congiura". Questo si può ritenere ch'essa fu il fatto d'una società segreta, la quale era in pari tempo internazionale. Già, in quest'epoca, le sue ramificazioni sembrano estendersi ben al di là degli Stati Pontifici. Questo internazionalismo reca una nuova probabilità all'opinione che gli umanisti, o sono stati i fondatori della framassoneria, o si affiliarono a questa associazione tenebrosa, la quale non cessa, da secoli, di lavorare nello stesso tempo alla distruzione della Chiesa cattolica e allo stabilimento di una Repubblica universale. Più tardi daremo le prove di questa doppia asserzione.

L'azione della framassoneria si accentua nell'epoca della Riforma e la sua esistenza diviene più manifesta.

N. Deschamps dice che il più antico documento autentico delle logge massoniche risale al secolo XVI, nel 1535, ed è conosciuto sotto il nome di Charte de Cologne. Esso ci rivela l'esistenza, già vecchia forse di due secoli, d'una o più società segrete esistenti clandestinamente nei diversi Stati dell'Europa, e in antagonismo diretto coi principi religiosi e civili che avevano formato la base della società cristiana.

Lo stesso autore trascrive per intero la Charte de Cologne (Le Societá segrete e la Società; II, 318), ed offre prove della sua autenticità (ivi, pp. 323-325).L'originale si trova negli archivi della madre-loggia d'Amsterdam, che conserva nello stesso tempo l'atto della sua propria costituzione, in data del 1519.

Tutto è rimarchevole in questo documento, i fatti, le idee i nomi dei sottoscritti. Esso ci rivela l'esistenza e l'attività, da un secolo almeno - il che ci porta al di là di Paolo II e della società segreta degli umanisti -, d'una società diffusasi ormai per tutto l'universo, avvolta nel segreto più profondo, avente delle iniziazioni misteriose, obbediente ad un capo supremo o patriarca, conosciuto solamente da pochi maestri.

"Non obbedendo a nessuna potenza del mondo - dicono i sottoscritti - e sommessi solamente ai superiori eletti della nostra associazione sparsa per tutta la terra, noi eseguiamo le loro commissioni occulte e i loro ordini clandestini mediante un commercio di lettere segrete e mediante i loro mandatari incaricati di commissioni espresse".

Dicono ancora: "noi non daremo accesso ai nostri misteri se non a coloro i quali, esaminati e provati con tormenti corporali, si saranno legati e consacrati alle nostre assemblee con un giuramento orribile e detestabile".

Essi raccomandano a tutti i collaboratori, ai quali questa legge sarà comunicata, o potrà arrivare più tardi, di non "allontanarsi mai da questo documento di verità".

Infine, indicano la distinzione fra loro e il mondo profano con queste parole che si trovano in tutti i documenti della massoneria: "il mondo illuminato" e "il mondo immerso nelle tenebre", parole che esprimono l'essenza della massoneria, poiché suo scopo è quello di far passare dalle tenebre del cristianesimo alla luce della pura natura, dell'incivilimento pagano.

Fra i sottoscritti di questa Charta, si trovano non solo Filippo Melantone, il grande amico di Lutero (1), Ermanno di Viec, arcivescovo elettore di Colonia, che venne messo al bando dell'impero per la sua connivenza coi protestanti, Giacomo d'Anversa, prevosto degli Agostiniani di questa città, e Nicola Vari Noot, che incorsero ambedue nelle stesse accuse come anche Coligny, il capo del partito calvinista in Francia.

Dodici anni prima, quattro anni dopo la costituzione della loggia d'Amsterdam, Franz de Seckongen, la cui ribellione non era riuscita ad involgere tutta la Germania nella guerra civile, moriva per le ferite ricevute nella sua fortezza di Landstuchi, assediato dai principi alleati di Treviri, dell'Assia e del Palatinato. "Dove sono - esclamava - tutti i nostri amici? Dove sono gli Svizzeri, miei amici, alleati di Strasburgo, e tutti gli amici della fraternità che mi avevano fatte tante promesse e che sì male mantennero la parola?". Janssen, nella sua opera L'Allemagne et la Réforme, domanda: "Di quali elementi era composta questa fraternità di cui parla il morente?" Non è impossibile che la risposta si trovi in quello che precede. Infatti egli è da osservare che le città in cui, secondo la Charte de Cologne, si erano stabilite delle logge, sono quelle in cui il protestantesimo trovò i suoi primi aderenti.

Da questi fatti, vediamo emergere una seria probabilità che la framassoneria avesse una grandissima parte nel movimento d'idee che si manifestò nel Rinascimento e che volle imporsi alla società cristiana mediante la Riforma, sia che già esistesse, sia che dovesse la sua esistenza agli umanisti, i quali l'avrebbero creata precisamente per incarnare in qualche guisa in essa il loro concetto della vita e della società. Nelle sue origini la framassoneria doveva avvolgersi in un segreto assai più impenetrabile di quello che non le conviene ai giorni nostri, dopo un'azione continua di più secoli; di qui la difficoltà di ritrovarne le tracce. Ma la parte ch'ebbe nella Rivoluzione porge agl'indizi che veniamo raccogliendo un valore autentico che non avrebbero così grande per se stessi; poiché, come vedemmo, è il pensiero degli umanisti che la Rivoluzione ha voluto attuare colla distruzione della Chiesa cattolica e con lo stabilimento del culto della natura.

NOTE

(1) L'editore di Melantone, il dotto Bretschneider, disse: "Melantone riceveva nella sua intimità degli stranieri che non aveva mai prima conosciuti, e li raccomandava calorosamente dovunque essi andavano e sovveniva a tutti i loro bisogni. Io non so se una simile familiarità fosse cagionata soltanto dalle virtù di questi uomini ovvero dalla rinomanza di Melantone e dalla dottrina che aveva comune con loro".

Delasuss, Henri;

Le spose di Gesù



Gradi di preghiera


Preghiera di semplicità

La preghiera di semplicità o di raccoglimento acquisito è una preghiera di semplice sguardo. Si guarda e ci si lascia guardare. Non ci sono riflessioni né parole, ma soltanto amore. In silenzio dici al Signore: “Ti amo” e senti una grande pace interiore. Per arrivare a questa preghiera, che è l’inizio di quella contemplativa, dapprima devi fare uno sforzo di concentrazione, lottare contro le distrazioni... Per questo la si dice di raccoglimento acquisito e non di contemplazione infusa, quando l’anima non deve fare niente e riceve tutto senza sforzo dal Signore.

Padre Angel Peña

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



SAN GIUSEPPE PARLA DELLA SUA SPOSA

"Sciolgo la mia lingua per difendere la purezza verginale di Maria, la carissima sposa che Dio mi ha donato."
"Fui prescelto per essere capo di Gesù e di Maria, ma io, benché occupassi tale posto datomi da Dio, sentivo una continua ed intima umiliazione nello stare accanto a Gesù, Figlio di Dio fatto Uomo, e a Maria, specchio tersissimo di purezza e di candore, tanto che quando la guardavo ero come costretto ad abbassare lo sguardo, sentendomi indegno di starle accanto. La custodivo gelosamente, come si può custodire una preziosissima e delicatissima perla di grande valore."
"Fui prescelto da Dio e in vista di tale scelta fui ispirato da fanciullo a mantenere castissima la mia purezza verginale, fino al mio ultimo respiro. Questo fu un mistero che svelai solo alla mia eletta Sposa Maria."
"Non provai alcun timore, per la mia verginità, nel vedermi scelto come suo Sposo, perché al solo avvicinarla il profumo interiore che emanava dalla sua purezza mi inondava l'anima di casta gioia."
"Ci comprendemmo pienamente senza scambio di parole, poiché il mistero sublime che ci univa in modo celestiale non ci faceva sentire il bisogno di esternarlo, ma di tacerlo."
"Sono lingue bugiarde e infernali coloro che hanno l'ardire di oscurare la mia dolce e casta Sposa Maria, la Madre di un Dio, Tabernacolo vivente del Divino Nazareno."
"Una pianta delicata la si riguarda da tutto ciò che le può nuocere e la si coltiva con particolare attenzione. Immaginate perciò di quali premure circondavo la castissima Maria perché nessuno la molestasse."
"La sua vita nella casa di Nazareth fu tutta opera dell'amore divino; agli occhi degli uomini fu un segreto così profondo che nessuno ha mai potuto immaginare. Ecco la casa di Nazareth, circondata dal nascondimento, dalla più profonda umiltà, dalla più completa povertà! Ma pur essendo distaccata da tutto, quella casa possedeva tutto... possedeva Dio!"
"Mondo che ti agiti, invece di scagliare le tue frecce contro la Vergine mia Sposa, imitane le virtù e il candore! Impara ad amarla, a venerarla e non amareggiarla più! Ringrazia l'Eterno Dio che ti ha donato una Madre così santa per salvarti!"

Don Enzo Boninsegna

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME




Se si spegne il sole della fede La fede in un'anima è come il sole: può sorgere, può giungere al meriggio e può avere anche, dopo il tramonto, le grige ore crepuscolari... Allora si formano lunghe, lunghe, lunghissime ombre. Ciò che era fulgore di luce ti sembra illusione; ogni dubbio di fede si allunga e prende dimensioni mostruose: pensa allora che la tua fede sta tra i crepuscoli di un doloroso tramonto. Umiliati: chiedi aiuto a Dio. Se in una mamma si spegne il sole della fede per la famiglia è la rovina. 

Don Dolindo Ruotolo

NON AVER PAURA!



 San Michele Arcangelo


2 marzo 2020 
NON AVER PAURA!

Perché io sono Michele Arcangelo, il difensore della fede nella Chiesa di Gesù Cristo qui sulla Terra. Sono anche il Protettore dei potenti guerrieri di preghiera che sono stati chiamati alle armi in questi momenti per rispondere alla chiamata di tuo Padre celeste; Suo Figlio Gesù Cristo, il tuo Redentore; la Madre celeste; e tutti gli Angeli e i Santi per proteggere tutti voi dal malvagio e dai suoi servi.

NON AVER PAURA!

Perché le tue forze celesti sono con tutti voi in questi tempi finali per proteggervi dai mali che sono permeati in tutto il mondo da satana e dai suoi seguaci demoniaci. Adesso è il momento di indossare la tua armatura, perché è iniziata la Battaglia delle Battaglie del Bene contro il Male.

NON AVER PAURA!

Perché ti è stato dato il discernimento in questi fine dei tempi per identificare i servi del malvagio. Il velo è stato sollevato dai loro tentativi di ingannarti. I servi di satana sono ora completamente esposti e nel tuo discernimento orante, ora sai chi è con il tuo Signore e Salvatore e chi è con il tuo nemico.

NON AVER PAURA!

Perché dovrebbe essere evidente nei vostri affari del mondo che le forze del male sono più chiaramente identificate ed esposte e che le forze del male stanno perdendo la loro forza e la loro capacità di ingannarvi e ferirvi.

NON AVER PAURA!

Perché hai saputo che il malvagio si era infiltrato con successo nei tuoi governi, nelle tue istituzioni e nelle tue scuole, ma quando il velo è sollevato su queste istituzioni, ora hai il potere attraverso i tuoi leader che sono con il Signore e il Salvatore di correggere la marea del male nel tuo mondo.

NON AVER PAURA!

Perché hai saputo che le forze del male stanno promuovendo l'anarchia, il comunismo, il fascismo e il socialismo, e saranno fermati attraverso il potere delle tue preghiere e il tuo impegno per il tuo Signore e Salvatore, Gesù Cristo.

NON AVER PAURA!

Perché la tua più grande paura dovrebbe essere la paura stessa. Come sei stato avvertito, i comunisti cinesi rappresentano la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza per il resto del mondo. Ma non permettere alla paura della pestilenza della salute progettata dalla Cina di interferire con la tua missione di vivere la tua vita come Potenti Guerrieri di Preghiera al servizio del tuo Signore e Salvatore.
NON AVER PAURA!
Perché i comunisti cinesi sono servi del malvagio e sono inclini a distruggere il mondo libero e a creare il proprio dominio e controllo sui popoli del mondo, ma sono sfidati dai leader mondiali che stanno esponendo le intenzioni di tutte le entità malvagie che infondono paura tra le persone per realizzare i loro piani per il dominio del mondo.

NON AVER PAURA!

Poiché tutti voi avete la certezza che io sono Michele Arcangelo. Sono il Protettore di tutti i potenti guerrieri di preghiera che sono stati scelti da Dio Padre nei cieli per guidare tutti i figli di Dio attraverso questi tempi finali.

NON AVER PAURA!
Perché sarai ricompensato dalla tua futura partecipazione a un Nuovo Cielo e una Nuova Terra, seguito da un Paradiso Eterno con il tuo Amorevole Signore e Creatore!
Così sia!
Grazie a Dio!


Ned Dougherty

A che serve il Papa?




Monsignor Gaume

Spirito Santo regalami il dono della comprensione.



Spirito Santo regalami il dono della comprensione.
Rendi il mio cuore completamente puro e umile, rinforza la mia fede e la mia fiducia.
Aiutami a stare completamente con Gesù e ad ascoltarLO.
Aiutami, a non interpretare la Sua parola, ma a comprenderla, in modo che mi possa abbandonare completamente alle Sue braccia e che LUI d’ora in poi sia la mia unica guida.
Amen.

Ci sono molte cose che ancora non comprendete!



Abbiate fiducia, figli Miei, abbiate fiducia! Tutto ciò che Noi vi diciamo serve per la vostra preparazione!

Credete figli Miei, credete! Perché soltanto i credenti troveranno la via verso di Me! Soltanto loro comprenderanno! Soltanto loro andranno con Gesù!

Purificatevi figli Miei, purificatevi! Fate penitenza, pentitevi e confessatevi

Restate fedeli a Gesù

AmateLO,

Figli Miei. Ci sono molte cose, che ancora non comprendete e soltanto con umiltà, fede e con le grazie dello Spirito Santo verrete sempre più “illuminati”! Comprenderete il nesso, le sequenze e le profezie, ma dovete restare umili e non soppesare sul bilancino ogni singola parola!

La risposta sta in voi, nei vostri cuori perché Noi agiamo nei cuori: Io, il vostro Padre Celeste, Gesù, il Mio Santo Figlio e il Nostro Santo Spirito che vi regala il “dono della comprensione” se vuoi Lo pregate sinceramente, se credete, avete fiducia e restate nell’umiltà!

Gesù: Difficilmente vi spiegherete la Nostra Parola con la ragione, perché non sta nelle vostre possibilità farlo, ma può farlo chi legge con il cuore, con umiltà, con fiducia e con fede sincera.

Pregate quindi lo Spirito Santo per ricevere questi meravigliosi doni, abbandonatevi e lasciatevi guidare da Me, il vostro Gesù.

Le Profezie di Teresa Neumann



La «cerchia di Konnersreuth» 

Si tratta di un gruppo di amici di Teresa, che ebbe una notevole importanza nella sua vita. Era composto di persone notevoli nei vari campi della vita sociale e culturale, che venivano per lo più ad Eichstàtt, dove anche Teresa trascorreva molto del suo tempo. Il gruppo era decisamente antinazista. Tra i membri del gruppo non si può non citare per primo il professor Franz Xaver Wutz, sacerdote e orientalista. La sua casa di Eichstàtt era il luogo in cui gli amici si riunivano e dove Teresa stessa visse a lungo. Il professor Wutz era un personaggio notissimo: docente di scienze bibliche e di esegesi veterotestamentaria, era famoso e stimato sia in Germania che all'estero. Aveva conosciuto Teresa e la sua famiglia fin dall'inizio dei fatti straordinari di cui aveva letto sui giornali: si era infatti recato a Konnersreuth ed era rimasto subito molto ben impressionato dalla semplicità e devozione della famiglia Neumann. Si era anche reso conto delle difficoltà che Teresa e i suoi dovevano affrontare ora che erano al centro dell'interesse e della curiosità generale. Il professor Wutz guidava la macchina e tornò molte volte a Konnersreuth, specie di venerdì.  

Assisteva alle sofferenze e alle visioni della passione e mostrava un interesse particolare per le parole in aramaico che Teresa pronunciava. Ben presto si convinse dell'autenticità di quanto avveniva a Konnersreuth, e tra lui e la famiglia Neumann venne a crearsi una calda amicizia. Wutz fu vicino ai Neumann come sacerdote e come amico, e Resl aveva nei suoi confronti una fiducia illimitata. Ottilia, la sorella di Resl, fu per molti anni governante di Wutz a Eichstàtt; e in seguito Ferdinand e Hans, i due fratellini minori, furono accolti nella casa di Wutz a Eichstàtt per poter studiare.  

In questo modo Eichstàtt divenne la seconda casa di Resl, che vi trascorreva intere settimane. Il professor Wutz ottenne dal vescovo il permesso di trasformare una stanza in cappella, e lì celebrava la Messa quando Resl era presente.  

Il professor Wutz morì improvvisamente nel 1938, ad appena 56 anni: la sua morte rappresentò un grande dolore per Resl, che tuttavia in un certo senso l'aveva prevista. Racconta infatti Anni Spiegì, che fu presente al fatto: «Poco prima della morte del professore, mentre riceveva la comunione, Teresa ebbe la visione del Salvatore che rivolgeva uno sguardo particolarmente intenso e amorevole a Wutz, che celebrava. Quando si riprese, Teresa disse: "Conosco quello sguardo buono, il Salvatore vuole qualcosa di grande". Infatti pochi giorni dopo il professor Wutz morì per attacco cardiaco». La casa di Wutz, che per anni era stata il cuore della comunità di amici di Teresa, fu acquistata dopo la sua morte dal principe Erich Waldburg- Zeil, che faceva parte del gruppo: Ottilia ne rimase la governante. 

Durante la guerra la casa divenne un asilo per studenti, e in seguito fu trasformata in un pensionato per ragazze. Dopo la guerra fu una sede della Caritas e ospitò soldati, fuggiaschi, donne, bambini, gente affamata e stracciata che emergeva dalle macerie della guerra. Ottilia fu infaticabile nell'aiutare, nel dare, nel prodigarsi per tutti. Casa Wutz fu venduta nel 1961, dopo la morte di Ottilia: e fu appunto pochi giorni prima di morire che Teresa vi soggiornò ancora, per aiutare a impacchettare mobili e suppellettili e a fare trasloco.  

Un altro personaggio importante nella vita di Teresa fu il dottor Fritz Gerlich, che faceva anche lui parte della cerchia di Konnersreuth. Gerlich era redattore capo del Munchner Neueste Nachrichten, era protestante e molto scettico. Come abbiamo già accennato, andò a Konnersreuth nel 1926 con l'intenzione di smascherare un inganno e di scrivere un articolo dissacrante sul suo giornale. Rimase invece così colpito dai fatti da escludere assolutamente ogni inganno e da convertirsi al cattolicesimo; in questo ebbe la guida del professor Wutz. Quello che vide a Konnersreuth cambiò totalmente la sua vita: e il libro che scrisse su Teresa è una miniera di notizie. Dichiaratamente ostile al nazismo, Gerlich fu arrestato nel 1933 dalla Gestapo e ucciso. Egli è considerato uno dei primi martiri del terzo Reich.  

Tra gli altri membri della cerchia di Konnersreuth, ricordiamo ancora padre Ingbert Naab, guardiano del convento dei Cappuccini di Eichstàtt. Fu collaboratore di Gerlich nell'editare la rivista Der Gerade Weg, apertamente contraria al nazismo e subì anche lui persecuzioni dalla Gestapo; dovette infatti lasciare il convento e rifugiarsi in Svizzera, dove morì nel 1935. Del principe Erich Waldburg-Zeil, che acquistò la casa di Wutz dopo la sua morte, abbiamo già detto. Anche lui morì presto, ad appena 50 anni, per un incidente di caccia, ma sua moglie rimase amica devota di Resl fino alla sua morte. Un altro membro importante della «cerchia» fu Bruno Rotschild, che era farmacista ed ebreo. Quanto vide a Konnersreuth lo indusse a convertirsi, a studiare teologia e a farsi sacerdote. Morì per attacco cardiaco la vigilia di Natale del 1932: Teresa, che non aveva ancora saputo della sua morte, lo vide nella sua visione di Natale presso il Salvatore, e ne fu così informata. Molto amica di Teresa fu la badessa del convento di S. Walburg, Benedikta von Spiegel, donna di grande carattere e intelligenza. Resl era spesso sua ospite al convento. Ricordiamo ancora, tra gli amici più intimi di Teresa, il vescovo Preysing e il vescovo Rackl, entrambi amici del professor Wutz, il musicista Wilhelm Widmann, di cui abbiamo avuto già occasione di parlare; il professor Franz Xaver Mayr, docente di scienze naturali, uno dei pochi che sopravvissero a Teresa e fino all'ultimo le furono vicini; e il professor Josef Lechner, docente di diritto ecclesiastico ad Eichstàtt, grande amico della famiglia Neumann e strenuo difensore, con i suoi articoli, di Teresa.  

Da non dimenticare Anni Spiegi, di origine modesta (era commessa a Eichstàtt) ma di grande spiritualità e intelligenza, che conobbe Teresa attraverso il professor Wutz e ne divenne fedele e intima amica. Il suo piccolo libro di ricordi personali su Teresa Neumann è una insostituibile fonte di informazione. Tutte queste persone, e altre ancora, non esitarono a prendere fin dai primi tempi posizione a favore di Teresa Neumann, offrendole sia la loro amicizia personale che il conforto e il sostegno della loro stima, che seppero esprimere in modi molto concreti.  

Il gruppo di persone che gravitava intorno a Teresa era, come abbiamo visto, apertamente antinazista, e Teresa stessa non esitò mai ad esprimere pubblicamente la sua condanna del nazismo. Nonostante le difficoltà che molti della sua cerchia ebbero col regime, Teresa non ebbe particolari problemi: Hitler infatti aveva dato ordine di lasciarla in pace e di non toccare Konnersreuth, sebbene quando ci furono le elezioni in paese soltanto pochissime persone avessero optato per Hitler. Hitler era molto superstizioso e certamente in cuor suo aveva paura di molestare un personaggio che era protagonista di tanti fatti miracolosi. Resl inoltre era molto amata e stimata dalla gente e anche questo fatto contribuì certamente alla decisione di non disturbarla. Negli ultimi giorni di guerra tuttavia a Teresa e ai suoi non mancarono le difficoltà. Come riferisce il dottor J. M. Hòcht nel suo ottimo libro sulla mistica, un capitolo del quale è dedicato a Teresa Neumann con cui fu per anni in rapporto di amicizia e fiducia, Konnersreuth fu oggetto di persecuzioni e sparatorie da parte della Gestapo poco prima che la guerra si concludesse. Addirittura una SS si presentò con la pistola in casa di Teresa, che era assente, ordinando che la stigmatizzata uscisse e lo seguisse. Fu fermato da un medico militare. La notte del 20 aprile 1945 Konnersreuth fu al centro del fuoco incrociato dei panzer delle SS che distrussero molte case e fienili. Durante questo assedio Teresa si trovava nella cantina del fienile della parrocchia, che andò in fiamme, e riuscì a uscirne evitando per un pelo il soffocamento. In maniera altrettanto fortunosa suo padre e suo fratello riuscirono a evitare le schegge delle granate rifugiandosi dalla cantina di casa nella camera di Resl.  

Il 29 aprile 1945, anniversario della beatificazione della piccola Teresa di Gesù Bambino, la santa si mostrò nuovamente a Teresa in una gran luce e le disse: «State tranquilli e abbiate fiducia; avete potuto constatare con mano il modo meraviglioso con cui siete stati aiutati. Il grande piano infernale è stato annientato dalla forza celeste: avete pur visto e capito in quale terribile pericolo vi trovavate. Il Signore ha accolto il tuo sacrificio. Esso non è stato inutile». «Evidentemente», conclude il dottor Hòcht, «durante l'assedio Teresa aveva offerto con particolare intensità le proprie sofferenze e il proprio sacrificio». Dopo la guerra gli americani offrirono protezione a Teresa Neumann e alla sua famiglia. Teresa fece amicizia con molti di loro e tanti furono i soldati americani che poterono assistere alle passioni del venerdì.  

Del carattere di Teresa Neumann abbiamo già detto alcune cose. Vediamo ora le sue occupazioni quotidiane. Gran parte delle sue attenzioni andavano alla chiesa, dove trascorreva molto tempo. Durante le funzioni, per proteggerla dalla curiosità della gente, le era stato riservato un posto dietro l'altare. Però Teresa amava trascorrere in chiesa anche ore solitarie a pregare; e dedicava cure amorose a pulire e ornare la casa di Dio. Lei stessa procurava i fiori per l'altare: quei fiori che curava con le sue stesse mani. Amava anche intonare il colore dei fiori alle varie festività: fiori bianchi per le feste mariane, rossi a Pentecoste, gialli e oro per le nozze d'oro di padre Naber col sacerdozio. La casa di Teresa aveva fiori a tutte le finestre; per l'inverno c'era anche una piccola serra. Il pezzetto di terra dove Teresa coltivava la maggior parte dei suoi fiori, quelli destinati alla chiesa, distava cinque minuti da casa.  

I fiori per Teresa erano espressione dell'amore di Dio e della bellezza del creato, e le ore che passava a curarli erano tra le più felici della sua giornata. Teresa amava moltissimo la natura e aveva una predilezione per gli animali e specialmente per gli uccellini. Teneva in casa le colombe, che le tenevano compagnia quando non poteva uscire. Possedeva anche un cavallino, di nome Lotte, che custodiva nella stalla della parrocchia. In un carrozzino trainato da Lotte, Teresa, che a causa delle stigmate camminava con molta fatica, si recava a visitare i malati. A quanto hanno detto parenti e amici, amava la velocità, e Lotte non si faceva certo pregare a mettersi al galoppo. Teresa Neumann amava ogni manifestazione della natura e non si stancava di ammirare il creato. Col professor Wutz, che possedeva un'automobile, fece molte gite e arrivò fino in Svizzera. In seguito fu suo fratello Ferdinand a farle da affettuoso e fidato autista. Conoscendo per esperienza personale che cosa volesse dire essere ammalati, Teresa aveva individuato fra le sue missioni anche quella di occuparsi degli infermi: per loro trovava sempre tempo.  

Konnersreuth per molto tempo non ebbe infermieri, e Teresa svolgeva con abilità e competenza anche questo compito. Per i numerosissimi ammalati che si rivolgevano a lei aveva sempre una parola di conforto, per tutti pregava: soprattutto li incoraggiava e chiedeva al Salvatore di dar loro la forza di sopportare. Tanta pazienza aveva con gli ammalati, tanto poca ne aveva con i curiosi, con i gruppi che arrivavano addirittura in pullman per vederla e pretendevano di impadronirsi del suo tempo. Con chi invece aveva realmente bisogno, Teresa sapeva essere cordiale e disponibile come pochi sanno esserlo.  

Molti devono a lei il recupero della fede e della pace interiore. Teresa possedeva molto humor, che non di rado esercitava con i visitatori troppo curiosi e invadenti. Anni Spiegì racconta per esempio di essere stata presente alla conversazione di Teresa con un visitatore oltremodo scettico, che le disse: «Lei certamente si è immaginata le stigmate così a lungo che finalmente le sono venute!». Al che Teresa aveva immediatamente risposto: «Proprio così; lei provi a immaginarsi che le crescono le corna, forse riuscirà a farsele venire davvero!». Per i bambini Teresa aveva un amore speciale. Era adorata dai suoi trenta nipoti e da tutti i bambini del paese, che la chiamavano Patin (madrina). La sua più grande gioia a Natale era distribuire ai bambini i piccoli doni che molto per tempo cominciava a preparare. Permetteva ai bambini di giocare nella sua camera, e averli intorno non la stancava mai. Per tutta la vita Teresa ebbe grandi sofferenze fisiche e malattie più o meno gravi. Da una di queste, di particolare gravità, fu salvata da un nuovo miracolo. Le cose andarono così. Il 17 luglio 1940 Teresa fu colpita da emorragia al lato sinistro del cervello e rimase paralizzata a tutto il lato destro del corpo. Il colpo apoplettico si ripeté per tre volte nei giorni successivi. Il braccio e la gamba destra erano immobili, l'occhio strabico, la bocca rigida e storta, la parola quasi incomprensibile.  

Da questa infermità fu guarita durante la visione dell'Assunzione di Maria, il 15 agosto. Teresa stessa, quando si fu ripresa, narrò come erano andate le cose: «Quando la Madre di Dio si librò dal sepolcro assieme agli angeli, mi guardò sorridendo, si avvicinò a me e pose la sua mano destra sulla parte sinistra del mio capo. Benché di solito nelle visioni non percepisca niente di ciò che accade all'esterno, quella volta sentii come una fortissima scossa elettrica sul lato destro del corpo. Alzai la mano per afferrare quella della Madonna». La descrizione della miracolosa guarigione è completata da padre Naber, che era presente: «Eravamo molto emozionati vedendo che, dopo un sussulto, la mano destra, che fino a quel momento era rimasta inerte, arrivò a toccare il lato sinistro della testa. L'angolo della bocca si drizzò e lei poté parlare in modo del tutto normale; l'occhio tornò a muoversi seguendo la visione e, quando questa finì, Teresa si alzò e camminò come prima. Eravamo tutti felici!». Terminata la visione, Teresa fu in grado di andare in chiesa senza alcun aiuto. All'improvvisa e miracolosa guarigione aveva assistito anche il medico che aveva seguito il caso fin dall'inizio e aveva curato Teresa senza alcun esito. Oltre al medico e a padre Naber, erano presenti anche un sacerdote di Ratisbona, padre Leo Ort, e alcune altre persone, i quali tutti confermarono i fatti. Sebbene la sua vita scorresse all'insegna della spiritualità, Teresa Neumann era una donna concreta, pratica e con i piedi per terra. Grande lavoratrice, sebbene le stigmate alle mani le dolessero continuamente, rispondeva di persona alle innumerevoli lettere che le arrivavano; più tardi, quando le fu installato il telefono, se ne serviva volentieri. Era molto abile, decisa e sicura anche nelle questioni molto concrete.  

Va ascritto a suo merito se il convento di Fockenfeld presso Konnersreuth, che era stato secolarizzato ed era finito in mano di protestanti, tornò ad essere un convento con una scuola per le vocazioni adulte. Al convento erano interessati i Salesiani di Eichstatt, i quali però non disponevano del denaro contante necessario ad acquistarlo dal proprietario. Teresa riuscì a farsi prestare il denaro dal principe Waldburg-Zeil, che viveva ad Hanau presso Francoforte, e a questo scopo si recò da lui; in cambio riuscì a far pagare a lui dalle forze di occupazione i danni di guerra ammontanti a milioni e milioni per i boschi che erano stati abbattuti e devastati durante le operazioni militari. Teresa riuscì a condurre le cose in modo che le trattative si conclusero in breve tempo con soddisfazione generale.  

Quando padre Naber, a 85 anni, andò in pensione e dovette lasciar libera la canonica per il suo successore, Teresa decise su due piedi di trasformare la casa paterna in modo da ricavare alcune stanze per il suo parroco. Trasferì quindi sul piccolo pezzo di terra che il padre possedeva poco fuori dal paese gli attrezzi agricoli e la stalla, e iniziò con fervore i lavori. Seguiva personalmente gli operai, dai quali sapeva farsi benvolere, e faceva lavorare tutti i membri della famiglia. Nel 1959 padre Naber poté trasferirsi in casa Neumann, evitando così di dover lasciare il paese dove per cinquant' anni aveva svolto la sua attività di parroco.  

Anche la grande croce che adorna il cimitero di Konnersreuth è dovuta a Teresa: essa è opera di uno scalpellino che anni prima, per intercessione di Teresa, era stato guarito da una paralisi. La tomba di Teresa si trova proprio accanto a questa grande, suggestiva croce. Poco prima di morire, Teresa si dedicò con grande slancio alla realizzazione di un progetto che le stava molto a cuore: la costruzione di un convento dedicato alla preghiera, a Konnersreuth.  

Il convento è stato realizzato: si chiama Theresianum. Ma di questo si dirà di più in seguito quando si parlerà degli ultimi giorni di Teresa Neumann. La creazione di un convento di preghiera corrispondeva ai più sentiti desideri di Teresa, la cui vita fu intessuta di preghiera e sofferenza. Aveva pochissimo bisogno di dormire e dedicava buona parte della notte alla preghiera. Immersa nella preghiera passava senza accorgersene ore e ore in chiesa, in intima comunione col Salvatore. Non aveva potuto realizzare il sogno di aiutare il prossimo con l'attività missionaria, ma lo aiutava con la preghiera. Innumerevoli testimonianze dimostrano che le sue preghiere erano ascoltate! 

Tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio e coi poteri luciferiani del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo!



“Causa l’ingiustizia dilagante e l’abuso di potere, siamo giunti al compromesso col materialismo ateo, negatore dei diritti di Dio. Questo è il castigo preannunciato a Fatima (…). Tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio e coi poteri luciferiani del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo! Così facendo tradiscono la Parola di Dio, perché Cristo venne a portare sulla terra perpetua alleanza solamente agli uomini di cuore, ma non si alleò con gli uomini assetati di potere e di dominio sui fratelli (…). Il gregge è disperso quando i pastori si alleano con i nemici della Verità di Cristo. Tutte le forme di potere fatte sorde al volere dell’autorità di Dio, sono lupi rapaci che rinnovano la passione di Cristo e fanno versare lacrime alla Madonna”. (Padre Pio da Pietrelcina)