La «cerchia di Konnersreuth»
Si tratta di un gruppo di amici di Teresa, che ebbe una notevole importanza nella sua vita. Era composto di persone notevoli nei vari campi della vita sociale e culturale, che venivano per lo più ad Eichstàtt, dove anche Teresa trascorreva molto del suo tempo. Il gruppo era decisamente antinazista. Tra i membri del gruppo non si può non citare per primo il professor Franz Xaver Wutz, sacerdote e orientalista. La sua casa di Eichstàtt era il luogo in cui gli amici si riunivano e dove Teresa stessa visse a lungo. Il professor Wutz era un personaggio notissimo: docente di scienze bibliche e di esegesi veterotestamentaria, era famoso e stimato sia in Germania che all'estero. Aveva conosciuto Teresa e la sua famiglia fin dall'inizio dei fatti straordinari di cui aveva letto sui giornali: si era infatti recato a Konnersreuth ed era rimasto subito molto ben impressionato dalla semplicità e devozione della famiglia Neumann. Si era anche reso conto delle difficoltà che Teresa e i suoi dovevano affrontare ora che erano al centro dell'interesse e della curiosità generale. Il professor Wutz guidava la macchina e tornò molte volte a Konnersreuth, specie di venerdì.
Assisteva alle sofferenze e alle visioni della passione e mostrava un interesse particolare per le parole in aramaico che Teresa pronunciava. Ben presto si convinse dell'autenticità di quanto avveniva a Konnersreuth, e tra lui e la famiglia Neumann venne a crearsi una calda amicizia. Wutz fu vicino ai Neumann come sacerdote e come amico, e Resl aveva nei suoi confronti una fiducia illimitata. Ottilia, la sorella di Resl, fu per molti anni governante di Wutz a Eichstàtt; e in seguito Ferdinand e Hans, i due fratellini minori, furono accolti nella casa di Wutz a Eichstàtt per poter studiare.
In questo modo Eichstàtt divenne la seconda casa di Resl, che vi trascorreva intere settimane. Il professor Wutz ottenne dal vescovo il permesso di trasformare una stanza in cappella, e lì celebrava la Messa quando Resl era presente.
Il professor Wutz morì improvvisamente nel 1938, ad appena 56 anni: la sua morte rappresentò un grande dolore per Resl, che tuttavia in un certo senso l'aveva prevista. Racconta infatti Anni Spiegì, che fu presente al fatto: «Poco prima della morte del professore, mentre riceveva la comunione, Teresa ebbe la visione del Salvatore che rivolgeva uno sguardo particolarmente intenso e amorevole a Wutz, che celebrava. Quando si riprese, Teresa disse: "Conosco quello sguardo buono, il Salvatore vuole qualcosa di grande". Infatti pochi giorni dopo il professor Wutz morì per attacco cardiaco». La casa di Wutz, che per anni era stata il cuore della comunità di amici di Teresa, fu acquistata dopo la sua morte dal principe Erich Waldburg- Zeil, che faceva parte del gruppo: Ottilia ne rimase la governante.
Durante la guerra la casa divenne un asilo per studenti, e in seguito fu trasformata in un pensionato per ragazze. Dopo la guerra fu una sede della Caritas e ospitò soldati, fuggiaschi, donne, bambini, gente affamata e stracciata che emergeva dalle macerie della guerra. Ottilia fu infaticabile nell'aiutare, nel dare, nel prodigarsi per tutti. Casa Wutz fu venduta nel 1961, dopo la morte di Ottilia: e fu appunto pochi giorni prima di morire che Teresa vi soggiornò ancora, per aiutare a impacchettare mobili e suppellettili e a fare trasloco.
Un altro personaggio importante nella vita di Teresa fu il dottor Fritz Gerlich, che faceva anche lui parte della cerchia di Konnersreuth. Gerlich era redattore capo del Munchner Neueste Nachrichten, era protestante e molto scettico. Come abbiamo già accennato, andò a Konnersreuth nel 1926 con l'intenzione di smascherare un inganno e di scrivere un articolo dissacrante sul suo giornale. Rimase invece così colpito dai fatti da escludere assolutamente ogni inganno e da convertirsi al cattolicesimo; in questo ebbe la guida del professor Wutz. Quello che vide a Konnersreuth cambiò totalmente la sua vita: e il libro che scrisse su Teresa è una miniera di notizie. Dichiaratamente ostile al nazismo, Gerlich fu arrestato nel 1933 dalla Gestapo e ucciso. Egli è considerato uno dei primi martiri del terzo Reich.
Tra gli altri membri della cerchia di Konnersreuth, ricordiamo ancora padre Ingbert Naab, guardiano del convento dei Cappuccini di Eichstàtt. Fu collaboratore di Gerlich nell'editare la rivista Der Gerade Weg, apertamente contraria al nazismo e subì anche lui persecuzioni dalla Gestapo; dovette infatti lasciare il convento e rifugiarsi in Svizzera, dove morì nel 1935. Del principe Erich Waldburg-Zeil, che acquistò la casa di Wutz dopo la sua morte, abbiamo già detto. Anche lui morì presto, ad appena 50 anni, per un incidente di caccia, ma sua moglie rimase amica devota di Resl fino alla sua morte. Un altro membro importante della «cerchia» fu Bruno Rotschild, che era farmacista ed ebreo. Quanto vide a Konnersreuth lo indusse a convertirsi, a studiare teologia e a farsi sacerdote. Morì per attacco cardiaco la vigilia di Natale del 1932: Teresa, che non aveva ancora saputo della sua morte, lo vide nella sua visione di Natale presso il Salvatore, e ne fu così informata. Molto amica di Teresa fu la badessa del convento di S. Walburg, Benedikta von Spiegel, donna di grande carattere e intelligenza. Resl era spesso sua ospite al convento. Ricordiamo ancora, tra gli amici più intimi di Teresa, il vescovo Preysing e il vescovo Rackl, entrambi amici del professor Wutz, il musicista Wilhelm Widmann, di cui abbiamo avuto già occasione di parlare; il professor Franz Xaver Mayr, docente di scienze naturali, uno dei pochi che sopravvissero a Teresa e fino all'ultimo le furono vicini; e il professor Josef Lechner, docente di diritto ecclesiastico ad Eichstàtt, grande amico della famiglia Neumann e strenuo difensore, con i suoi articoli, di Teresa.
Da non dimenticare Anni Spiegi, di origine modesta (era commessa a Eichstàtt) ma di grande spiritualità e intelligenza, che conobbe Teresa attraverso il professor Wutz e ne divenne fedele e intima amica. Il suo piccolo libro di ricordi personali su Teresa Neumann è una insostituibile fonte di informazione. Tutte queste persone, e altre ancora, non esitarono a prendere fin dai primi tempi posizione a favore di Teresa Neumann, offrendole sia la loro amicizia personale che il conforto e il sostegno della loro stima, che seppero esprimere in modi molto concreti.
Il gruppo di persone che gravitava intorno a Teresa era, come abbiamo visto, apertamente antinazista, e Teresa stessa non esitò mai ad esprimere pubblicamente la sua condanna del nazismo. Nonostante le difficoltà che molti della sua cerchia ebbero col regime, Teresa non ebbe particolari problemi: Hitler infatti aveva dato ordine di lasciarla in pace e di non toccare Konnersreuth, sebbene quando ci furono le elezioni in paese soltanto pochissime persone avessero optato per Hitler. Hitler era molto superstizioso e certamente in cuor suo aveva paura di molestare un personaggio che era protagonista di tanti fatti miracolosi. Resl inoltre era molto amata e stimata dalla gente e anche questo fatto contribuì certamente alla decisione di non disturbarla. Negli ultimi giorni di guerra tuttavia a Teresa e ai suoi non mancarono le difficoltà. Come riferisce il dottor J. M. Hòcht nel suo ottimo libro sulla mistica, un capitolo del quale è dedicato a Teresa Neumann con cui fu per anni in rapporto di amicizia e fiducia, Konnersreuth fu oggetto di persecuzioni e sparatorie da parte della Gestapo poco prima che la guerra si concludesse. Addirittura una SS si presentò con la pistola in casa di Teresa, che era assente, ordinando che la stigmatizzata uscisse e lo seguisse. Fu fermato da un medico militare. La notte del 20 aprile 1945 Konnersreuth fu al centro del fuoco incrociato dei panzer delle SS che distrussero molte case e fienili. Durante questo assedio Teresa si trovava nella cantina del fienile della parrocchia, che andò in fiamme, e riuscì a uscirne evitando per un pelo il soffocamento. In maniera altrettanto fortunosa suo padre e suo fratello riuscirono a evitare le schegge delle granate rifugiandosi dalla cantina di casa nella camera di Resl.
Il 29 aprile 1945, anniversario della beatificazione della piccola Teresa di Gesù Bambino, la santa si mostrò nuovamente a Teresa in una gran luce e le disse: «State tranquilli e abbiate fiducia; avete potuto constatare con mano il modo meraviglioso con cui siete stati aiutati. Il grande piano infernale è stato annientato dalla forza celeste: avete pur visto e capito in quale terribile pericolo vi trovavate. Il Signore ha accolto il tuo sacrificio. Esso non è stato inutile». «Evidentemente», conclude il dottor Hòcht, «durante l'assedio Teresa aveva offerto con particolare intensità le proprie sofferenze e il proprio sacrificio». Dopo la guerra gli americani offrirono protezione a Teresa Neumann e alla sua famiglia. Teresa fece amicizia con molti di loro e tanti furono i soldati americani che poterono assistere alle passioni del venerdì.
Del carattere di Teresa Neumann abbiamo già detto alcune cose. Vediamo ora le sue occupazioni quotidiane. Gran parte delle sue attenzioni andavano alla chiesa, dove trascorreva molto tempo. Durante le funzioni, per proteggerla dalla curiosità della gente, le era stato riservato un posto dietro l'altare. Però Teresa amava trascorrere in chiesa anche ore solitarie a pregare; e dedicava cure amorose a pulire e ornare la casa di Dio. Lei stessa procurava i fiori per l'altare: quei fiori che curava con le sue stesse mani. Amava anche intonare il colore dei fiori alle varie festività: fiori bianchi per le feste mariane, rossi a Pentecoste, gialli e oro per le nozze d'oro di padre Naber col sacerdozio. La casa di Teresa aveva fiori a tutte le finestre; per l'inverno c'era anche una piccola serra. Il pezzetto di terra dove Teresa coltivava la maggior parte dei suoi fiori, quelli destinati alla chiesa, distava cinque minuti da casa.
I fiori per Teresa erano espressione dell'amore di Dio e della bellezza del creato, e le ore che passava a curarli erano tra le più felici della sua giornata. Teresa amava moltissimo la natura e aveva una predilezione per gli animali e specialmente per gli uccellini. Teneva in casa le colombe, che le tenevano compagnia quando non poteva uscire. Possedeva anche un cavallino, di nome Lotte, che custodiva nella stalla della parrocchia. In un carrozzino trainato da Lotte, Teresa, che a causa delle stigmate camminava con molta fatica, si recava a visitare i malati. A quanto hanno detto parenti e amici, amava la velocità, e Lotte non si faceva certo pregare a mettersi al galoppo. Teresa Neumann amava ogni manifestazione della natura e non si stancava di ammirare il creato. Col professor Wutz, che possedeva un'automobile, fece molte gite e arrivò fino in Svizzera. In seguito fu suo fratello Ferdinand a farle da affettuoso e fidato autista. Conoscendo per esperienza personale che cosa volesse dire essere ammalati, Teresa aveva individuato fra le sue missioni anche quella di occuparsi degli infermi: per loro trovava sempre tempo.
Konnersreuth per molto tempo non ebbe infermieri, e Teresa svolgeva con abilità e competenza anche questo compito. Per i numerosissimi ammalati che si rivolgevano a lei aveva sempre una parola di conforto, per tutti pregava: soprattutto li incoraggiava e chiedeva al Salvatore di dar loro la forza di sopportare. Tanta pazienza aveva con gli ammalati, tanto poca ne aveva con i curiosi, con i gruppi che arrivavano addirittura in pullman per vederla e pretendevano di impadronirsi del suo tempo. Con chi invece aveva realmente bisogno, Teresa sapeva essere cordiale e disponibile come pochi sanno esserlo.
Molti devono a lei il recupero della fede e della pace interiore. Teresa possedeva molto humor, che non di rado esercitava con i visitatori troppo curiosi e invadenti. Anni Spiegì racconta per esempio di essere stata presente alla conversazione di Teresa con un visitatore oltremodo scettico, che le disse: «Lei certamente si è immaginata le stigmate così a lungo che finalmente le sono venute!». Al che Teresa aveva immediatamente risposto: «Proprio così; lei provi a immaginarsi che le crescono le corna, forse riuscirà a farsele venire davvero!». Per i bambini Teresa aveva un amore speciale. Era adorata dai suoi trenta nipoti e da tutti i bambini del paese, che la chiamavano Patin (madrina). La sua più grande gioia a Natale era distribuire ai bambini i piccoli doni che molto per tempo cominciava a preparare. Permetteva ai bambini di giocare nella sua camera, e averli intorno non la stancava mai. Per tutta la vita Teresa ebbe grandi sofferenze fisiche e malattie più o meno gravi. Da una di queste, di particolare gravità, fu salvata da un nuovo miracolo. Le cose andarono così. Il 17 luglio 1940 Teresa fu colpita da emorragia al lato sinistro del cervello e rimase paralizzata a tutto il lato destro del corpo. Il colpo apoplettico si ripeté per tre volte nei giorni successivi. Il braccio e la gamba destra erano immobili, l'occhio strabico, la bocca rigida e storta, la parola quasi incomprensibile.
Da questa infermità fu guarita durante la visione dell'Assunzione di Maria, il 15 agosto. Teresa stessa, quando si fu ripresa, narrò come erano andate le cose: «Quando la Madre di Dio si librò dal sepolcro assieme agli angeli, mi guardò sorridendo, si avvicinò a me e pose la sua mano destra sulla parte sinistra del mio capo. Benché di solito nelle visioni non percepisca niente di ciò che accade all'esterno, quella volta sentii come una fortissima scossa elettrica sul lato destro del corpo. Alzai la mano per afferrare quella della Madonna». La descrizione della miracolosa guarigione è completata da padre Naber, che era presente: «Eravamo molto emozionati vedendo che, dopo un sussulto, la mano destra, che fino a quel momento era rimasta inerte, arrivò a toccare il lato sinistro della testa. L'angolo della bocca si drizzò e lei poté parlare in modo del tutto normale; l'occhio tornò a muoversi seguendo la visione e, quando questa finì, Teresa si alzò e camminò come prima. Eravamo tutti felici!». Terminata la visione, Teresa fu in grado di andare in chiesa senza alcun aiuto. All'improvvisa e miracolosa guarigione aveva assistito anche il medico che aveva seguito il caso fin dall'inizio e aveva curato Teresa senza alcun esito. Oltre al medico e a padre Naber, erano presenti anche un sacerdote di Ratisbona, padre Leo Ort, e alcune altre persone, i quali tutti confermarono i fatti. Sebbene la sua vita scorresse all'insegna della spiritualità, Teresa Neumann era una donna concreta, pratica e con i piedi per terra. Grande lavoratrice, sebbene le stigmate alle mani le dolessero continuamente, rispondeva di persona alle innumerevoli lettere che le arrivavano; più tardi, quando le fu installato il telefono, se ne serviva volentieri. Era molto abile, decisa e sicura anche nelle questioni molto concrete.
Va ascritto a suo merito se il convento di Fockenfeld presso Konnersreuth, che era stato secolarizzato ed era finito in mano di protestanti, tornò ad essere un convento con una scuola per le vocazioni adulte. Al convento erano interessati i Salesiani di Eichstatt, i quali però non disponevano del denaro contante necessario ad acquistarlo dal proprietario. Teresa riuscì a farsi prestare il denaro dal principe Waldburg-Zeil, che viveva ad Hanau presso Francoforte, e a questo scopo si recò da lui; in cambio riuscì a far pagare a lui dalle forze di occupazione i danni di guerra ammontanti a milioni e milioni per i boschi che erano stati abbattuti e devastati durante le operazioni militari. Teresa riuscì a condurre le cose in modo che le trattative si conclusero in breve tempo con soddisfazione generale.
Quando padre Naber, a 85 anni, andò in pensione e dovette lasciar libera la canonica per il suo successore, Teresa decise su due piedi di trasformare la casa paterna in modo da ricavare alcune stanze per il suo parroco. Trasferì quindi sul piccolo pezzo di terra che il padre possedeva poco fuori dal paese gli attrezzi agricoli e la stalla, e iniziò con fervore i lavori. Seguiva personalmente gli operai, dai quali sapeva farsi benvolere, e faceva lavorare tutti i membri della famiglia. Nel 1959 padre Naber poté trasferirsi in casa Neumann, evitando così di dover lasciare il paese dove per cinquant' anni aveva svolto la sua attività di parroco.
Anche la grande croce che adorna il cimitero di Konnersreuth è dovuta a Teresa: essa è opera di uno scalpellino che anni prima, per intercessione di Teresa, era stato guarito da una paralisi. La tomba di Teresa si trova proprio accanto a questa grande, suggestiva croce. Poco prima di morire, Teresa si dedicò con grande slancio alla realizzazione di un progetto che le stava molto a cuore: la costruzione di un convento dedicato alla preghiera, a Konnersreuth.
Il convento è stato realizzato: si chiama Theresianum. Ma di questo si dirà di più in seguito quando si parlerà degli ultimi giorni di Teresa Neumann. La creazione di un convento di preghiera corrispondeva ai più sentiti desideri di Teresa, la cui vita fu intessuta di preghiera e sofferenza. Aveva pochissimo bisogno di dormire e dedicava buona parte della notte alla preghiera. Immersa nella preghiera passava senza accorgersene ore e ore in chiesa, in intima comunione col Salvatore. Non aveva potuto realizzare il sogno di aiutare il prossimo con l'attività missionaria, ma lo aiutava con la preghiera. Innumerevoli testimonianze dimostrano che le sue preghiere erano ascoltate!
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