La vita delle piaghe è il Sangue
La vita delle piaghe di Gesù è il Sangue divino. Creato dal Padre per un mistero di misericordia, composto dallo Spirito Santo per un mistero di amore, ci viene donato
da Gesù per un mistero di grazia. Ah! non era necessario che Gesù aprisse sulla croce tutte le sue vene per darci e ridarci il suo amore. Lo aveva profuso nella Incarnazione, nella sua vita privata di silenzio,
di lavoro e di sacrificio, nella sua vita apostolica di zelo e di bontà, nella sua vita intima di preghiera manifestata a Dio con gli atti perfetti di un culto supremo.
Ma l'amore di Dio, l'amore di Gesù è inesauribile e, per significare questa sovrabbondanza, il Salvatore aperse le sue piaghe perché il Sangue fluisse
a dismisura.
Sì, mio Gesù, intendo questo prodigio di amore; lo adoro, e lo invoco per me e per tutti, con la fede più viva, con la speranza ardente, con la carità
attinta dalla tua stessa carità.
Gesù rinnova in me le sue misericordie.
Non gli basta che io sia la sua croce: questa croce viva deve avere tutte le impronte del Sangue.
E con una tenerezza, con una bontà, con una degnazione inedita, s'appressa alla mia povera anima e vi pone i sette suggelli del suo amore.
Come dirò, o meglio, come custodirò nel cuore queste meraviglie?
Gesù purifica col Sangue del suo Capo divino la mia mente e, in virtù di quel Sangue, aperta alle visioni del Mistero, essa è fatta degna della contemplazione
di Dio.
La destra di Gesù stringe ora la mia povera mano e l'unione, trasmettendo il Sangue della piaga, trasmette la santificazione alle mie povere azioni, avvalora le mie meschinissime
opere, i doveri dell'obbedienza e del sacrificio.
Ora è la mano sinistra che tocca la mia mano meschina e, al suo tocco divino, per i meriti del Sangue di cui si riveste, vengono pure rivestiti di meriti i santi desideri
di bene, le intenzioni molteplici, gli ideali di apostolato non compiuto, gli slanci della pietà non effettuati.
Chi può dire l'ebbrezza, la ricchezza, la trasformazione dell'anima per questi contatti di grazia, di Sangue, di vita soprannaturale?
Anche i santissimi piedi di Gesù portano le loro stigmate sui miei poveri piedi e il Sangue, fluente dalle trafitture, impreziosisce, sollecita e guida i miei passi nella
via della santità, li rende alacri nelle vie del Signore, li tiene sospesi in quelle del Mistero.
Sembra ora che tutta la mia vita sia trasformata in Cristo per virtù del suo Sangue adorabile...
O carità di Cristo impressa sulle mie povere membra, nel cuore e nell'anima a carattere di Sangue!
L'impronta di Cristo in me è il suggello della Redenzione. - Questa impressione, dice Gesù, allontana da te ogni tentazione, raddoppia in te la grazia e ti prepara
alla gloria.
La sentirai rinnovata in te ogni volta che contemplerai la mia croce, che parteciperai al Sacrificio e mi riceverai nel Sacramento dell'amore.
Queste impressioni, queste operazioni di misericordia si rinnoveranno con tanta vivezza, effusione di grazia ed intensità di unione quanto più l'anima tua vivrà
di fede e di abbandono ai piedi della croce.
La Vergine Santa, S. Giovanni, la Maddalena, furono i primi ad avere le impressioni del Sangue, così come le ho vivificate in te. Angosciati sotto la croce, furono poi i
più beati nella vita, tanto è la magnificenza della grazia che proviene dalla mia Passione. Ebbero sempre negli occhi e nel cuore la visione della Croce, ma ebbero, con essa, tutti i godimenti della Redenzione...
0 Signore Gesù, io intendo accogliere in me le impressioni del tuo Sangue divino tante volte quanti sono i tuoi Sacrifici sull'Altare, le tue immolazioni nelle anime,
le tue offerte all'Eterno Padre e intendo di offrirle con Te, non solo durante la vita terrena, ma oltre la vita, fino alla fine dei secoli, pur vivendo beata in Te.
O adorabili piaghe della vita del mio Gesù! O vita mistica del Sangue prezioso!
Aumento in me queste virtù con l'esercizio, con il desiderio, con la preghiera. q. 13 : 23 marzo
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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