sabato 28 marzo 2020

I Dieci Comandamenti



Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta


Il Quinto Comandamento: “Non uccidere”. 


5.5.1 Perdono sempre a chi si pente, ma rigorosa giustizia all’impenitente e a chi uccide le anime del suo prossimo. 

Oggi un imperante buonismo tende anche a far credere che Dio perdoni sempre e comunque a tutti, indipendentemente dal nostro pentimento. Dio perdona qualunque peccato (avrebbe perdonato persino il Deicidio), ma bisogna che il colpevole riconosca la sua colpa e chieda perdono dal profondo del cuore e poi sia disposto ad espiare il suo peccato o su questa terra o nel Purgatorio. 
Purtroppo però, specie nell’ultimo secolo appena passato e soprattutto negli ultimi anni del nuovo millennio, ci sono tante persone che si sono dannate e continuano a dannarsi nella disperazione e muoiono accusando Dio di chissà quali colpe. 
A questo proposito è utile leggere e meditare questi lamenti di Gesù che risalgono all’anno 1944 : 

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« […] Ora vi sono troppi che si dannano nella disperazione e muoiono accusandomi. Anche sulla bocca dei bimbi che, oggi, sanno più bestemmiare che pregare, e maledire che sorridere, e sempre più sapranno bestemmiare e maledire, poveri fiori sporcati dal mondo e dal suo re infernale quando il loro non è che un boccio ancora serrato. 
Perché alle vostre troppe, maledizioni non abbia finalmente a rispondere una mia che vi stermini senza darvi tempo di invocarmi più; perché alle troppe, accuse vostre a Me non abbia finalmente a tornare a voi la mia accusa tremenda; perché alle vostre troppe, troppe, troppe disperazioni, frutto naturale della vostra vita di bastardi, non abbia finalmente a corrispondere la mia condanna eterna su voi, miei salvati che calpestare Me e la salvezza che vi ho dato, 85 occorre che vi siano vittime che amano, soffrono, pregano, benedicono, sperano, ma ripeto: soffrano, soffrano, soffrano di quel che fa soffrire i fratelli, le quali vittime purifichino col loro amare, soffrire, pregare, benedire, sperare, i luoghi in cui si va incontro alla Morte, non quella della carne ma dello spirito.». 
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Dice ancora Gesù: 

«Ti ho detto 86 un giorno che in questa odierna tragedia sono già in moto le forze di Satana, il quale ha mandato i suoi angeli neri a muovere i regni della terra l’uno contro l’altro. La Battaglia soprannaturale è già iniziata. Essa è. È dietro alle quinte della piccola battaglia umana. 
Piccola non per vastità di mole, ma per motivo. Non è, non è il piccolo motivo umano l’origine di essa. Non è. È un altro il motivo vero che fa dei fratelli tante belve omicide che a vicenda si mordono e uccidono. 
Vi battete coi vostri corpi. Ma in realtà sono le anime quelle che si battono. Vi battete per l’ordine di quattro o cinque potenti. Credete sia così. No. Uno è l’esecutore di questa rovina. Uno che è sulla terra, perché voi lo volete, ma non è di questa terra. Satana è che conduce i fili di questa carneficina in cui sono più le anime che muoiono che non i corpi. 
Questa è una delle battaglie iniziali. Il regno dell’Anticristo ha bisogno di un cemento fatto di sangue e di odio per consolidarsi.  
E voi, che non sapete più amare, lo servite a dovere e vi scannate a vicenda, e maledite chi non ha colpa di questo vostro male: Iddio, il quale lotta coi suoi angeli per tutelare quanto è suo: la Fede nel cuore dei cristiani, la Bontà nel cuore dei buoni. 
Non sono Io che faccio la selezione, per ora. Siete voi che vi selezionate, spontaneamente.  
Coloro che nonostante l’orrore sanno capire che Dio è sempre Dio, ossia Bontà e Giustizia, e che la salvezza è nel seguire la Legge di Dio, si separano da coloro che negano queste verità. I primi ascendono incontro alla Luce, gli altri precipitano verso le Tenebre. 
Veramente Satana tende, coi suoi demoni, di dare una seconda scalata al Cielo. Ma respinto dal mio arcangelo precipita sulla terra per vincere Dio attraverso il cuore dei suoi figli.  
Poiché ogni anima che si perde è una sconfitta per Dio.  
E ci riesce Satana facilmente perché il cuore degli uomini non ha più fiamma di spirito. Non ha più vita di spirito.  
È un nodo di peccato in cui prospera la triplice lussuria che uccide lo spirito. […]» 
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a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini  


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