venerdì 27 marzo 2020

«ESSENDO PICCOLA, PIACQUI ALL'ALTISSIMO». (da un antico ufficio della B. Vergine)



«ESSENDO PICCOLA, PIACQUI ALL'ALTISSIMO». (da un antico ufficio della B. Vergine)

«La Madonna è il modello delle anime interiori.
Tu puoi imitare la Madonna con l'imitare le sue virtù, i suoi esempi, la sua profonda umiltà, la sua perfetta obbedienza, la sua vita nascosta, e facendo con affetto ciò che fai in suo onore.
Maria è stata tanto sublimata in cielo, perchè è stata la creatura più umile, più pura, quella che ha sofferto di più e che ha amato di più.
Vivi della vita della Madonna. Voglio che tu la imiti in tutto, che tu la prenda per modello.
La Madonna ama le anime che fanno ai miei piedi la parte di Maria, più di quelle.che fanno la parte di Marta; benchè ami anche quelle, preferisce le prime, perchè mi tengono più compagnia e la imitano di più.
Godo che tu dica il S. Rosario con la maggior devozione, attenzione e fervore possibile, per onorare mia Madre. Se ricevi tante grazie, le devi anche in parte a questa tua tenera devozione alla Madonna.
Chi onora mia Madre e chi l'ama è da me amato, e chi l'ama di più è da me amato di più, favorito di più, protetto di più. Ricordati sempre che non si può entrare in una casa che passando per la porta: ora, la porta del cielo è la Madonna e la chiave per aprire questa porta è la devozione alla Madonna.
Tu puoi onorare la Madonna soprattutto imitandola nel suo raccoglimento, nella sua vita d'unione con me.
Imitala nel suo silenzio nel mistero dell'Incarnazione: Ella conserva il più assoluto segreto che non svela neppure a San Giuseppe.
Imitala in questo silenzio che durò tutta la vita, circa la grande grazia che aveva di essere Madre di Dio.
Dio comunica nel segreto i suoi favori.
Sempre più, sempre meglio, sempre con amore, sempre con Maria.
«Quando Gesù ha dei disegni particolari su di un'anima per condurla a una  santità non comune, me l'affida e lo (la Madonna) le faccio da Maestra, da Madre, da Guida, da Infermiera. Non la lascio più un momento, come la mamma non toglie gli occhi dal suo bambino quando egli comincia a camminare da sè. Un'anima che diventa così l'oggetto delle mie cure, deve, per quanto può, restarmi unita, pensare spesso a me, invocarmi sovente e soprattutto riposarsi in me per tutto».

Suor Benigna Consolato Ferrero

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