mercoledì 25 marzo 2020

La Stolta Superbia e Soave Umiltà


L’orgoglio incarnato

“Meno pauroso è il vedere piombare una stella dal firmamento che vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, che del suo padre di elezione copierà il peccato. Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto, l’Oscuro. L’Anticristo, per la superbia di un’ora, diventerà il Maledetto, l’oscuro, dopo essere stato un astro del mio esercito.
In premio della sua abiura che scrollerà il Cielo con un brivido di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa dallo sgomento che susciterà il suo precipitare, egli otterrà il completo aiuto di Satana che gli darà le chiavi del pozzo dell’Abisso perché lo apra e lo spalanchi del tutto per farne uscire gli strumenti di orrore che nei millenni, Satana ha fabbricato per portare alla totale disperazione tutti gli uomini. Di modo che da loro stessi invochino Satana e corrano al seguito dell’Anticristo, l’unico che potrà spalancare le porte dell’Abisso per farne uscire Lucifero. re dell’Inferno, come Cristo ha aperto le porte del Cielo per farne scendere la grazia e il perdono che degli uomini fanno immagini di Dio e re di un Regno eterno in cui Io sono il Re dei re.
Il Padre mi ha dato ogni potere, così Satana darà all’Anticristo ogni potere, specialmente di seduzione per trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalle febbri delle ambizioni come lo è lui, loro capo. Ma nella sua sfrenata ambizione, l’Anticristo troverà ancora troppo scarsi i prestigiosi aiuti di Satana e ne cercherà altri dai nemici di Cristo. Questi, provvisti di armi sempre più micidiali, quali la loro passione per il male li poteva indurre a creare, lo aiuteranno, finché Dio non dirà il suo “Basta, incenerendoli col fulgore del suo sguardo” (Quad. ‘43, p. 147).
“Naturalmente questo empio sarà anche lui, un giorno, condotto al sepolcro. Tutti gli aiuti può dare Satana ai suoi prediletti e schiavi, ma non l’immunità dalla morte perché Io solo sono la Vita e vinco la morte. Perciò, quando la somma del male sarà compiuta dall’Empio, darò ordine alla morte di prendere possesso di quella carne che conoscerà l’orrore del sepolcro” (Id. p. 269). La Bestia, scrive Giovanni, fu e non è, “Bestia quae erat et non est” (Apoc. 17,11). “Alla fine del mondo sarà così: fu, perché realmente è stata, ma “non è” più, perché l’avrò vinta e sepolta, non essendo allora più necessaria” (Id. p. 158).
“Dopo morto, quell’Empio che con la sua empietà ha trascinato altri all’empità e al peccato, sarà tra le torme dei dannati, come una torre insonne in un mare di tempesta. Dinnanzi a lui, la folla dei dannati, delle anime da lui uccise, il ricordo vivo dei tanti omicidi spirituali da lui commessi. Il rimorso che non dà pace a chi uccide, dal giorno che Caino sparse il sangue del fratello, lo flagellerà ben più atrocemente dei tormenti infernali. Veglierà sul suo delitto, lui che si avventò contro Dio nelle sue creature e, come belva infuriata, ha fatto strage di anime. Tremendo è avere dinnanzi a sé la prova del malfatto! Castigo aggiunto a castighi, orrori senza numero, come senza numero furono tra i peccatori le colpe dell’empio” (Id. p. 270).
“Come olive tra le mole del frantoio, i figli di Cristo saranno perseguitati, spremuti, stritolati dalla Bestia vorace, ma non inghiottiti, perché il mio Sangue non permetterà che siano corrotti nello spirito. Come i primi cristiani, gli ultimi saranno falciati come manipoli di spighe nell’estrema persecuzione e la terra beverà il loro sangue, ma beati in eterno per la loro perseveranza, coloro che muoiono fedeli al Signore.
Ribollirà in quell’ora il sangue dei martiri e dei profeti con odore a Me grato. Le zolle della terra che hanno raccolto i gemiti degli uccisi in odio verso di Me e ne hanno ricevuto gli ultimi sussulti, getteranno un grande grido fatto di tutti quei gemiti santi, tremando di angoscia, scrollando case e città dove si pecca, si uccide. Empiranno la volta dei cieli del grido che chiede giustizia. Giustizia si farà! Verrò perché sono fedele e verace, verrò a dare sentenza santa ai vissuti e pace ai fedeli, Io, vincitore della Bestia e del suo Profeta che saranno presi e sepolti nel fuoco liquido, eterno, di una atrocità inconcepibile a mente umana” (Id. p. 158).
“La bestiale sovranità del figlio di Satana, nato “da volere di carne” (Gv. 1,13), che ha raggiunto il vertice, il fondo dell’immedesimazione con Satana, sarà una sovranità così crudele che ogni minuto sarà un giorno, ogni giorno sarà un anno e ogni anno sarà un secolo per i viventi di quell’ora. Così sarà quell’orrore che il buio della notte più buia sarà luce di sole meridiano al confronto per i figli degli uomini in esso immersi. Lasciamo l’Orrore avvolto nell’ombra del mistero” (Id. p. 238).
“Veramente Satana tende, con i suoi demoni, di dare una seconda scalata al Cielo. Respinto dal mio Arcangelo, precipita sulla Terra per vincere Dio attraverso il cuore dei suoi figli, perché ogni anima che si perde è una sconfitta per il Signore. Satana ci riesce facilmente perché il cuore degli uomini non ha più fiamma, vita di spirito: è un mondo di peccato in cui prospera la triplice concupiscenza che uccide lo spirito. Beati coloro che hanno vinto in virtù del Sangue dell’Agnello e rimarranno sempre fedeli. Beati coloro che avranno respinto Satana e le sue lusinghe, senza preoccuparsi dei suoi apparenti trionfi, dei suoi sforzi sferrati in quell’ora che egli sa essere breve per il regno di maledizione. Beati coloro che rimarranno fedeli a Cristo e alla Chiesa, smembrata dalla persecuzione anticristiana, martire invitta come Cristo Crocifisso, il grande Martire, ma dopo l’apparente sconfitta, risorgente più bella, per entrare gloriosa in Cielo, dove l’aspetta il suo Sposo per celebrare le nozze eterne” (Id. p. 151).
“Il male cresce sempre di più. Vinto l’Anticristo, verrà un periodo di pace sulla Terra, per dare tempo agli uomini percossi dalle sette piaghe e dalla caduta di Babilonia, di raccogliersi sotto il mio Segno (la Croce)” (Id. p. 288).
“Quando avverrà l’abominio nella Chiesa, segno precursore della fine del mondo? Ciò non vi necessita saperlo. Vi dico soltanto che da un Clero troppo cultore di razionalismo e troppo al servizio del potere politico, fatalmente non può che provenire un periodo molto scuro per la Chiesa. Ma non temete! Dopo questo periodo di doloroso travaglio in cui, perseguitata da forze infernali, la Chiesa, come la mistica donna dell’Apocalisse, dopo essere fuggita per salvarsi, rifugiandosi nei migliori e perdendo nella mistica fuga i membri indegni, partorirà i Santi destinati a guidarla nel periodo che precede gli ultimi tempi” (Id. p. 650).

René Vuilleumier

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