martedì 31 marzo 2020

E le fu dato di dare spirito all’immagine della bestia, talché l’immagine della bestia ancora parli



“E le fu dato di dare spirito all’immagine della bestia, talché l’immagine della bestia ancora parli: e faccia sì che chiunque non adorerà l’immagine della bestia, sia messo a morte. E farà che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, ricevano un marchio nella loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha il marchio, o il nome della bestia, o il numero del suo nome”. 

Interpretazione scritturistica: la seconda bestia riesce anche ad animare l’immagine dell’Anticristo, dandole uno ‘spirito’, come se la stessa immagine fosse un’entità a sé stante, in grado anche di parlare. Il precursore dell’Anticristo, inoltre, condannerà a morte tutti coloro che non adoreranno l’immagine ‘animata’ dell’Anticristo. 
Il marchio nella mano o sulla fronte presuppone una dipendenza di coloro che sono marchiati, un legame di appartenenza all’Anticristo, in cui gli uomini col marchio dichiarano la propria appartenenza come proprietà della bestia, l’Anticristo. Anche nel passato, i pagani usavano portare impresso nella mano o sulla fronte il nome o il simbolo della divinità a cui si consacravano. 
I cristiani sa ranno dichiarati fuori legge, e sarà loro vietato anche l’uso dei diritti più naturali, eccetto coloro che professeranno apertamente di sottomettersi in tutto all’Anticristo, apostatando dalla vera fede. L’Anticristo imiterà e supererà di gran lunga tutte le persecuzioni e torture contro i cristiani compiute da tutti i precedenti nemici di Cristo e della Chiesa. 
Mentre gli empi e i seguaci dell’Anticristo porteranno il suo marchio, i cristiani fedeli porteranno quello di Gesù Cristo (Ap. 7,3; 2° lettera a Timoteo 2,19), per essere sottoposti alla pubblica esecrazione. 
Nel passato, vennero già adottati simili provvedimenti contro i cristiani, ad esempio dall’imperatore romano Diocleziano, il quale emanò un editto che impediva a tutti di vendere o comprare qualsiasi cosa dai cristiani, se essi prima non offrivano incenso agli idoli. Come ricorda Beda il venerabile, nell’inno a san Giustino martire: 
“Non era lecito ad essi di comprare o vendere o di attingere dell’acqua, se prima non offrivano incenso agli idoli detestabili”. 
Riferimenti nella Sacra Scrittura: “Pure saldo rimane il fondamento di Dio, e porta questo suggello: «Ha ben conosciuto il Signore quelli che son suoi» e: «Si ritragga dall’iniquità» chiunque «pronunzia il nome del Signore »”. Seconda lettera di san Paolo a Timoteo 2,19. 

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