sabato 7 agosto 2021

144.000 vere anime da radunare...

 


10 aprile 1971 - Vigilia della domenica di Pasqua


     La Madonna - "Figlia mia, questo è ciò che soffrirai per raccogliere le 144.000 anime vere. Figlia mia, come porterai bene la croce di Mio Figlio! Perché molti passeranno sulla stessa strada di mio Figlio prima che questa vita, come la conoscete, passi.

     "Dovete ricordare, figli miei, che il raccolto più abbondante si ottiene quando cominciamo a strappare le erbacce. Perché quando gli steli sono piegati, perché non hanno resistito alla tempesta, la terra viene spazzata via e nuovi semi devono essere piantati.

     "Come sono induriti i cuori di molti! O povero uomo non vedente, che preferirebbe veder morire molti per essere salvato dai loro dubbi, che vedrebbe morire altri per essere dimostrato vero nel loro giudizio! L'orgoglio! L'orgoglio si addice alla caduta definitiva. Non potreste sacrificare il vostro orgoglio distruttivo e la vostra ricerca in quelle tane di satana su questa terra per salvare i vostri simili, i vostri fratelli e sorelle?

     "Il Padre mio, il Padre vostro, il Signore Dio del cielo, è misericordioso e paziente.


Castigo ritardato


     "Figlia mia, abbiamo ricevuto le migliaia di Rosari della tua terra inviati a Noi da cuori amorevoli. La tua prova obbediente ha dato i suoi frutti, perché lì questi Rosari e gli atti di sacrificio delle anime vittime che sono venute a Noi come vittime d'amore per la salvezza delle anime nella conoscenza di ciò che doveva essere, Nostro Padre ha raccolto in appagamento. Pertanto, il Castigo più giustamente meritato è ora rimandato.

     "Le nostre vie non sono le vie dell'uomo. Noi permettiamo all'uomo di esporre il suo vero stato d'anima con i suoi propri mezzi, e come tale, cercheremo di fermare le preghiere di espiazione - coloro che sono caduti alla conquista di Satana.

     "Sì, molti si sono uniti a Noi in questo luogo sacro, benedetto dal Padre. Alzano i loro cuori in preghiera, o per cercare divertimento egoistico o autogratificazione? Se non allungate la mano per aiutare a raccogliere le anime di tutti i vostri fratelli e sorelle, non sarete contati tra quelli raccolti durante la distruzione. L'amore è sempre nel dare.

     "Figlia mia, non preoccuparti del giudizio del semplice uomo, ma porta la tua croce. Conserva nel tuo cuore le parole che ti ha dato mio Figlio, perché ti consoleranno nelle tue prove.

     "Sono venuto qui come avvocato di pace. Sono venuto qui per implorare preghiere di espiazione. Venite qui solo per sperimentare i miracoli o per unirvi a Noi nel raduno delle anime? I motivi egoistici non hanno un futuro costruttivo nel Nostro piano di redenzione. Vi dico che chi si metterà a giudicare si troverà così giudicato. Mio Padre sarà sempre il giudice finale.

     "Veronica, figlia mia, ricomincia da capo con semi che fioriranno veramente, con steli che cresceranno fino al Cielo.

     "Per i Rosari inviati a Noi, il sacrificio delle anime vittime, vittime del Suo amore misericordioso, l'Eterno Padre ha concesso un ritardo. Il resto dipenderà dalla penitenza, dalle preghiere, dai sacrifici che sarete disposti a fare.

     "Come avvocato del Padre mio dal cielo, vi dico che i vostri giorni sono già contati. Il vostro paese, come lo conoscete, sarà distrutto. Dovete tornare a Noi ora, finché siete ancora in tempo. Pregate! Pregate una costante veglia di preghiera.

     "Figlia mia, sarò sempre con te mentre continui a raccogliere le anime nella tua missione. Noi saremo sempre con te".

IMPORTANTI INFORMAZIONI SPIRITUALI CHE DEVI SAPERE PER ESSERE SALVATI

 


Considera anche che è molto facile peccare nel pensiero. Infatti, basta un solo consenso ad un pensiero malvagio per condannare una persona a bruciare all'inferno per tutta l'eternità! e tutte le brutte scene che si vedono in tutti i film, la televisione, i film, le serie ecc. invogliano a commettere proprio questo peccato contro Dio.

Sant'Alfonso: "Ascolta questo esempio: Un ragazzo andava spesso a confessarsi e tutti lo prendevano per un santo. Una notte ebbe un'emorragia e fu trovato morto. I suoi genitori andarono subito dal suo confessore, e piangendo lo pregarono di raccomandarlo a Dio; ed egli disse loro: "Rallegratevi; vostro figlio, lo so, era un piccolo angelo; Dio ha voluto portarlo via da questo mondo, e ora deve essere in cielo; se però dovesse essere ancora in purgatorio, andrò a dire messa per lui". Si mise i paramenti per andare all'altare; ma prima di lasciare la sacrestia, si vide in presenza di uno spettro spaventoso, al quale chiese in nome di Dio chi fosse. Il fantasma rispose che era l'anima di colui che era appena morto. Oh, sei tu? esclamò il prete; se hai bisogno di preghiere, sto andando a dire la messa per te. Ahimè! Messa! Sono dannato, sono all'inferno! E perché? "Ascolta", disse l'anima: "Non avevo ancora mai commesso un peccato mortale; ma ieri sera un un cattivo pensiero mi è venuto in mente; ho acconsentito ad esso, e Dio mi ha fatto morire subito, e mi ha condannato all'inferno come ho meritato di essere. Non dire la messa per me; non farebbe che aumentare le mie sofferenze".  Avendo parlato così, il fantasma scomparve". (Le opere ascetiche complete di Sant'Alfonso, vol. 15, p. 167)

"O eternità, eternità! I santi tremano al solo pensiero dell'eternità; e voi peccatori, che siete in disgrazia presso Dio, non temete? Non tremate? È di fede che chi muore nello stato di peccato va a bruciare nel fuoco dell'inferno per tutta l'eternità!" (Ivi, p. 108)
La Scrittura insegna che pochi sono salvati (Mt. 7:13) e che quasi tutto il mondo giace nelle tenebre, tanto che Satana è persino chiamato il "principe" (Giovanni 12:31) e "dio" (2 Cor. 4:3) di questo mondo. "Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo è seduto nella malvagità". (1 Giovanni 5:19)
Perché la maggior parte delle persone sono dannate? La maggior parte delle persone sono dannate perché non si preoccupano abbastanza di Dio né Lo temono abbastanza da evitare tutti i peccati e le occasioni di cadere in peccati evidenti, né Lo amano più di quanto amino la loro volontà perversa o l'amor proprio - che è la ragione diretta del loro stile di vita indifferente; né si preoccupano abbastanza di Dio in modo da evitare anche ciò che ovviamente sanno li porterà in un possibile peccato. Il grande Sant'Ambrogio disse a questo proposito:  "Il vero pentimento [e quindi l'amore per Dio] è cessare di peccare [ogni peccato, per quanto piccolo]".
Questo naturalmente significa che si deve fare tutto ciò che è in suo potere per evitare non solo il peccato mortale, ma anche il peccato veniale. Significa anche di fatto non avere mai nemmeno la volontà di commettere anche il più piccolo peccato che si sa essere un peccato colposo o con pieno consenso contro il Dio onnipotente - e ora possiamo già dedurre perché la maggior parte delle persone di fatto sono dannate.
Quindi la maggior parte delle persone sono dannate e lo sono sempre state. Quindi l'unica ragione per cui sarebbe difficile per qualcuno essere perdonato dei suoi peccati ed essere salvato è se non ama abbastanza Dio, non teme abbastanza Dio, né si fida abbastanza di Dio con tutto il suo cuore - fiducia e amore, come credere in Lui e che Lui ti perdonerà se fai ciò che devi - e che Lui ascolta tutte le tue preghiere e esaudisce tutte le tue preghiere che sono buone per te, come tutte le preghiere per la grazia di ottenere il perdono e la salvezza.  Pertanto, è difficile essere salvati solo per le anime cattive - e non per quelle buone.

IL CURATO D'ARS SAN GIOVANNI MARIA BATTISTA VIANNEY

 

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Il mercoledì 9 agosto, l'abate Vianney si presentò all'ufficio dell'arcivescovado e Mons. Courbon gli consegnò le lettere testimoniali, nelle quali era scritto che l'abate Vianney poteva essere ordinato per la diocesi di Lione, colla clausola che solamente più tardi, a beneplacito dell'Ordinario proprio, riceverebbe le facoltà per le confessioni. Ma i pensieri degli uomini non sono i pensieri di Dio 9, ed il giovane e timido diacono che si lasciava partire solo per Grenoble avrebbe dovuto passare tre quarti della sua vita rinchiuso nel celebre confessionale di Ars. «La Chiesa - conchiudeva Mons. Courbon, mettendo la sua firma - non ha bisogno solamente di preti sapienti, ma anche e soprattutto di preti pii»10.  

Sotto il sole d'agosto, l'abate Vianney, portando un piccolo pacco con qualche provvista, ed un camice per la sua prima Messa11, percorse da solo ed a piedi i cento chilometri che separano Lione da Grenoble. L'aspirante al Sacerdozio, che vedeva ora coronato felicemente il suo grande desiderio, fece allegramente questo viaggio ancora pericoloso) perché allora la Francia era stata di nuovo invasa e la via del Delfinato era seminata di nemici in armi. Cosa faceva questo giovane in veste talare, solo, su vie malsicure? Non era forse una spia a servizio della; Francia? Gli Austriaci del corpo di Bubna gli lanciavano invettive nella loro lingua gutturale. Si ricorderà un giorno il nostro Santo di questo idioma incompreso per paragonarlo ad un altro idioma, più barbaro ancora ... Più volte fu fermato dai soldati che lo minacciarono colle baionette.  

Finalmente, la sera del giorno 12, l'ordinando di Lione veniva ricevuto al Seminario maggiore di Grenoble, in via Vieux-Temple, ed il giorno seguente, XIII domenica dopo Pentecoste, prestissimo, lo si condusse alla Cappella, che prima della Rivoluzione era stata la Chiesa dei Minimi.  

Anche Mons. Simon veniva in un equipaggio molto semplice. Era un prelato profondamente pio, pieno di cuore e di condiscendenza. Quando gli si disse che lo si aveva scomodato per poco, cioè per una sola ordinazione di un prete, e, per  di più, di un prete d'altra diocesi, egli guardò un momento questo diacono dal viso d'asceta, che veniva senza essere accompagnato né da parenti, né da amici, e rispose con un sorriso: «Non è una fatica troppo grave, quando si tratta di ordinare un buon prete». 12  

 Incapace di esprimere quello che era passato nella sua anima, l'abate Vianney non rivelò le emozioni di quel giorno; ma più tardi quando ne parlerà nei suoi catechismi - e lo farà molto di spesso - rivivrà le impressioni intraducibili di quella mattina 13 agosto 1815: «Oh, come è cosa grande il prete! Il prete non si comprenderà bene che nel Cielo ... Se comprendesse qui che cosa è, ne morrebbe non di spavento, ma di amore»13.  

Finalmente a ventinove anni e tre mesi, dopo tante incertezze tanti insuccessi e tante lagrime, Giovanni Maria vedeva aprirsi davanti a sé le porte del santuario. Dall'istante della sua ordinazione considerò sé stesso, corpo ed anima, come un vaso sacro, destinato unicamente ad un ministero divino.  

Fin dal tempo della sua giovinezza, quando si trovava ancora presso i suoi parenti di Dardilly, aveva detto alla sua piissima madre: «Se io fossi prete, vorrei guadagnare molte anime!» 14 Precisamente allora le anime lo attendevano ...  

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Canonico FRANCESCO TROCHU 

DELL'ULTIMA PERSECUZIONE DELLA CHIESA E DELLA FINE DEL MONDO

 


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Le parole di Cristo toccarono il vero alla lettera. Dopo la sua morte insorsero tosto degli impostori che si facevano credere e si spacciavano per Cristi e Re dentori. Teuda sedusse molti Giudei ad abbandonare le loro famiglie, le loro sostanze, a seguirlo, pro mettendo loro mille cose; e i Romani lo trucidarono co sedotti. Tenne a lui dietro Egizio, il quale pro metteva di far cadere le mura di Gerusalemme a un suo cenno, di liberare da tutti i suoi mali la plebe, ed egli ebbe pure la medesima sorte. D'un altro Teuda ci ragionano i fatti Apostolici, il quale la finì come il primo. Gionata fu la ruina di tutti gli Ebrei della Libia. Elimas e Simon Mago furono tra costoro, e sedussero una quantità infinita di popolo, finchè la Giustizia divina li ebbe fulminati. Per tacere di tanti altri, il peggiore di tutti fu Giuda il Galileo, che si tiene autore della setta degli Erodiani, e secondo noi, capo della setta antica che sempre covò in seno del l'Ebraismo. Costui coi suoi seguaci predicava che i Giudei, come figli che erano di Abramo, non dovevano riconoscere altro maestro, nè altro Signore fuorchè Iddio medesimo, nè pagare ad altri i tributi e le imposte; questo seduttore, co' suoi sedotti, fu uno dei primi e principali autori della ribellione del Giudei contro i Romani, e perciò l'immediata cagione della ruina di Gerusalemme e di Palestina, e di tutta l'ebraica nazione (1). Questi Erodiani inculcavano al popolo di smettere il giogo e l'oppressione degli stra nieri, di ricusar loro i tributi, di ribellarsi, di armarsi per la santa causa dell'Indipendenza ; li animavano a combattere, promettevan loro miracoli, trionfi, vit torie. Milantavano che i Romani sarebbero stati scon fitti, che verrebbe il Messia a liberare Gerusalemme, e a ripristinare nella prima gloria il regno di David de (2). Le sette tutte ripullularono, rifiorirono, si raf forzarono e si accinsero all'ultima lotta. D'oggi innanzi non vi furono più che due fazioni accerrime capitanate poi una da Simone di Giora, l' altra da Giovanni di Giscala: quella di Eleazaro non fu che un misto inutile e momentaneo. Queste, che si fecero chiamare ancora i zelanti, scacciarono da Gerusalemme e dalla Palestina i Romani, proclamarono l' Indipendenza della nazione, si armarono potentemente e posero in istato di difesa Gerusalemme e le città di frontiera. Ma quanto queste fazioni erano terribili ai nemici in guerra, al trettanto erano empie e crudeli coi loro cittadini e tra di loro medesime. L'ultima occupò il Tempio, che era fortezza pressocchè inespugnabile, la prima si tenne nella città. Si verificò allora quanto aveva detto Cristo, che popolo si ribellerebbe contro popolo, gente con tro gente; imperocchè i popoli circonvicini, singolarmente i romani, si armarono contro i Giudei, ingelositi di questa loro acquistata potenza; e d'altra parte nell' interno si destò la guerra civile fra le due fazioni, e tra queste e il popolo, sì che veramente il fratello tradiva il fratello, il padre il figlio; il tutto come era predetto. Dalle quali cose ne conseguitò una carestia così orrenda, che gli uomini si divoravano cani e cavalli, e perfino il cuoio degli scudi e degli arcioni, e le donne i loro propri figliuoli. E dietro a questa tenne la pestilenza che uccise nella sola Gerusalemme moltissime migliaia di vite umane. Era tale la strage, sia per la guerra civile, sia per la fame, sia per la pestilenza, che non si potevano più sepellire i cadaveri, e questi, restando insepolti, colle loro esalazioni pestifere accrescevano l'eccidio. Frattanto i Romani avevano mandato Vespasiano con due legioni a sottomettere i ribelli. Gli ebrei fecero prodigi di valore, e contrastarono palmo a palmo il terreno, e a Giotapata successero tutti quei fatti gloriosi che usurpò il Tasso nel descrivere la sua Gerusalemme (1), e fecero costar cara a nemici questa inutile vittoria.

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P. B. N. B.

Ho potuto, così, vedere la giovane, seduta, che si stava Confessando, ma non era di fronte al Sacerdote, bensì davanti allo stesso Gesù. Io non vedevo il Sacerdote, era Gesù che aveva preso il suo posto.

 


Tu, che togli i peccati del Mondo…


Martedì, 8 Luglio, ci siamo recati a Cozumel.

Eravamo stati invitati a tenere, lì, una conferenza. Il Signore mi aveva dettato un Messaggio per una giovane,  dicendomi: 

“Dille che, per molto tempo, ho atteso questo momento e che, ora, aspetto il suo impegno”.

 Si trattava di una giovane che era andata a trovare il nostro Direttore Spirituale, per una Confessione generale.  Quando le ho consegnato il Messaggio, si è messa a piangere. Allora, il Signore mi ha chiesto di aiutarla. Abbiamo  conversato fino all'arrivo del Sacerdote. Quando, insieme, siamo usciti dalla stanza, per andare nell’altra per la  Confessione, ho visto all’improvviso che intorno ad essa vi era una grande quantità di gente, come dieci o dodici  persone, che volevano entrare con lei nella stanza, dove si doveva Confessare. Rimasi molto sorpresa vedendo questo,  ma ho capito subito che si trattava di un'esperienza mistica e mi sono messa in preghiera. Si udivano provenire da una  parte delle voci, che parlavano forte, ed una musica che procedeva al ritmo di tamburi assordanti. 

Allo stesso tempo, udivo un coro che cantava l'Ave Maria di Fatima, ed un altro coro, in lontananza, cantava così:  “Gloria e Lode al Dio Creatore, al Figlio Redentore e allo Spirito Santo...!”. Mi sono inginocchiata e ho chiesto al  Signore che illuminasse quella Confessione. Ho udito, subito dopo, il trambusto di gente che gridava. Ho guardato,  immediatamente, verso il luogo dal quale provenivano i rumori: era il balcone della stanza nella quale si stava  Confessando la giovane.Quello che ho visto era spaventoso: delle Figure assolutamente sgradevoli, Creature deformi,  che giungevano correndo e gridando e si gettavano nel vuoto, dal balcone. D'istinto, mi sono affacciata alla mia  finestra, per vedere la caduta, ma non ho visto più niente.In quel momento, é entrato l'amico della giovane, che aveva  chiesto al padre la Confessione per lei e, insieme, abbiamo potuto ascoltare, chiaramente, il rumore delle catene e dei  ferri che sembrava stessero squarciando il tetto e le pareti. Ci siamo messi a pregare, gli ho detto di non avere paura,  che si trattava dei tipici rumori e molestie che procurava il Demonio, quando gli si strappava un'Anima. Mi  accompagnò per qualche minuto nella preghiera, poi, è dovuto andar via. Sono rimasta sola a pregare ancora per  qualche minuto, non so quanti, ed ecco che una luce mi ha fatto aprire gli occhi. Ho visto che la parete, la quale si  trovava di fronte e separava la stanza, dove mi trovavo, da quella nella quale si teneva la Confessione, era sparita. 

Ho potuto, così, vedere la giovane, seduta, che si stava Confessando, ma non era di fronte al Sacerdote, bensì  davanti allo stesso Gesù. Io non vedevo il Sacerdote, era Gesù che aveva preso il suo posto. 

Vedevo il Signore di profilo, con le mani intrecciate, come nell'atto di pregare, mentre appoggiava su di esse il Suo  mento; il Suo atteggiamento era di un ascolto attento. Dietro alla ragazza, vicino alla porta della stanza, vi era un gruppo di persone, tra le quali si riconosceva una Monaca, vestita di azzurro e con un velo nero. Insieme a lei, risaltava  un Angelo, dalle ali molto grandi, una Figura maestosa, con una grande lancia nella mano destra, che scrutava a destra  e a sinistra, come se facesse la sentinella. Ho pensato che poteva essere San Michele Arcangelo, o qualche Capitano  della sua Milizia Celeste. In fondo, alla destra di Gesù e della giovane che si confessava, ho riconosciuto la Vergine  Maria, in piedi, vestita come Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, con un abito che sembrava di seta, color perla e  con un manto di colore “bruno”, o caramello, con le Figure simboliche che porta di solito quella Immagine. Due Angeli  molto alti, in piedi, sostenevano le loro lance in una mano e osservavano tutto, attentamente, così come faceva quello  che stava alla porta. Erano vigilanti e allerta, come se proteggessero la Vergine, che rimaneva in piedi, con le mani in  preghiera, guardando verso il cielo, mentre essi sembrava che vigilassero sull'ambiente circostante. 

C'erano molti piccoli Angeli, che andavano e venivano, come se fossero trasparenti. 

Ad un certo momento, Gesù sollevò la mano destra, tenendo il palmo ad una certa distanza dalla testa della giovane.  Tutta la Sua mano era piena di luce; da essa uscivano raggi dorati, che la coprivano interamente con tutto il loro  splendore, trasformandola. Vedevo che il viso della penitente andava cambiando, come se le si stesse togliendo una  maschera… Ho visto come il viso duro di prima si trasformava in un altro più nobile, dolce e sereno.

Nell'istante in cui il Signore impartiva l'Assoluzione, la Vergine ha fatto una genuflessione e ha chinato il capo, e tutti  gli Esseri, che stavano intorno a Lei, hanno fatto lo stesso. 

Poi, Gesù si è alzato in piedi, si è avvicinato alla penitente e, allora, ho potuto di nuovo vedere il Sacerdote seduto al  posto dove prima si trovava Gesù. Il Signore ha abbracciato la giovane e l’ha baciata sulla guancia. 

Quindi, voltatosi, ha abbracciato il Sacerdote e ha baciato anche lui, sulla guancia. 

In quell'istante, tutto si è riempito di una luce intensa, che è scomparsa, mentre si innalzava verso il tetto.  Contemporaneamente, spariva tutta la Visione e io mi sono di nuovo trovata di fronte alla parete. 

Dopo avermi regalato questa inusitata esperienza mistica, il Signore mi ha parlato, dicendomi: 

“Se voi sapeste come si trasforma un'Anima, dopo aver fatto una buona Confessione, tutti quelli che le stanno vicino le  si dovrebbero avvicinare, in ginocchio, poiché, in virtù della Grazia santificante, essa è ripiena dello Spirito Santo”. 

Quando la giovane è uscita dalla Confessione, ho sentito un sincero desiderio di inginocchiarmi davanti a lei, ma l'ho  abbracciata con tutto il mio amore, perché sapevo che stavo abbracciando quella stessa persona, che prima era stata  abbracciata dal Signore. Si vedeva, chiaramente, che era molto più giovane e molto felice. Ho riferito tutto al mio  Direttore Spirituale e ci siamo fermati, poi, entrambi, in preghiera, rendendo Grazie a Dio. Quella sera, il Signore mi  ha chiesto di prepararmi a scrivere tutto quello che avevo visto, in una pubblicazione dedicata al “Sacramento della  Misericordia: la Riconciliazione”, che è, appunto, il testo presente.

Catalina Rivas

Offerta del Sangue di Cristo per i moribondi

 


Eterno Padre, Ti offro i meriti del Sangue preziosissimo di Gesù, tuo diletto Figlio e mio  Redentore divino, per tutti quelli che oggi passeranno all'altra vita; preservali dalle pene  dell'inferno e conducili nel santo paradiso. Così sia. 

Non c’è luogo dove non abbia acceso una Mia Lampada perché illumini chi sta nel buio…

 



Sposa amata, ancora poco, ripeto, ancora poco e raccoglierò insieme i Miei strumenti: ad uno ad uno li chiamerò perché vengano a godere a pieno le Delizie del Mio Cuore.  

Come feci con i primi discepoli farò anche con gli ultimi.

Ora la Mia Luce splende nel mondo, i Miei fedeli strumenti sono dovunque, le tenebre cupe sono squarciate dalle Luci che Io ho posto in ogni angolo della terra.

Non c’è luogo dove non abbia acceso una Mia Lampada perché illumini chi sta nel buio.    Sposa amata, chi ha paura del buio cerca la luce, se vede un raggio subito si rincuora e lo segue.   Questo dovrebbe accadere, secondo logica.   Mia diletta sposa, pensi che proprio questo accada nel mondo?    No ti dico, gli uomini sono stati tanto adescati dal Mio nemico che, pur affondati nel buio, non seguono il Raggio di Luce che proviene dal Mio Cuore amoroso.

Ti ho spiegato che le Mie lampade ben accese sono in ogni parte del mondo, chiunque le può vedere,  chi è nel buio può seguire il raggio guida che Io, Io Dio gli ho mandato incontro.

Il Mio Dolore è grande nel vedere come il tempo concesso per Grazia, quello donato per Misericordia, passi rapido senza apprezzabili risultati.  Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti, pare che il mondo sia divenuto cieco e sordo…

Ancora per un poco lascio i Miei amati strumenti come Luce nelle tenebrecome sale della terra: essi diffonderanno la Mia Gioia e la Mia Pace ovunque passeranno.

Ti ho detto ‘per poco’: rifletti su tale frase. Cosa hai compreso?

“Mio adorato Signore, ho compreso che, in breve, i Tuoi strumenti, le anime tutte Tue torneranno a Te per godere le Delizie del Tuo Amore a pieno, usciranno incontro alla Luce luminosissima ed in Essa vivranno per sempre.”


Gesù 05-10-2001

Amata, resta ancora poco:  i fatti iniziati continueranno ancora a susseguirsi a catena,  tutto cadrà ciò che deve cadere e resterà solo ciò che deve restare…    Coloro che vivono in Me stabilmente, vedranno il Cielo aprirsi e gli angeli scendere e salire in un grande fulgore di Luce.

Coloro che non hanno voluto accogliere il Mio Invito vedranno le tenebre infittire ed il fumo aumentare, quello che il Mio astuto nemico diffonde per stordire e ghermire.
Amata sposa, Io lo permetto perché  l’uomo deve fare una scelta decisa e libera.

Egli ha davanti due strade: quella del Bene che conduce a Me, quella del male che conduce alla rovina.

Lascio a ciascuno la libertà di scelta: ciò che sceglie avrà!


Santi Martiri del I – II e III Secolo

 


Dalla Gerarchia Cardinalizia di  Carlo Bartolomeo Piazza e dalle Rivelazioni Private della mistica 

 Maria Valtorta 


Martirio di Sant’Agnese.

13 gennaio 1944

Dice Gesù: 

«È detto: “Dio, avendo amato infinitamente l’uomo, lo amò sino alla morte”.97 I miei seguaci più veri non sono e non sono stati dissimili dal loro Dio ed a Lui ed agli uomini, a suo esempio e per sua gloria, hanno dato un amore senza misura che va sino alla morte. Ti ho già detto98 che un unico nome ha la morte di Agnese come quella di Teresa: amore. Sia che sia la spada o il morbo la causa apparente della morte di queste creature, che seppero amare con quella “infinità” relativa della creatura (dico così per i cavillatori della parola) che è la copia minore di quella perfetta di Dio, l’agente vero ed unico è l’amore. Una sola parola andrebbe apposta per epigrafe su questi miei “santi”. Quella che si dice di Me: “Dilexit”. Amò. Amò la fanciulla Agnese e la giovane Cecilia, amò la schiera dei figli di Sinforosa, amò il tribuno Sebastiano, amò il diacono Lorenzo, amò Giulia la schiava, amò Cassiano maestro, amò Rufo carpentiere, amò Lino pontefice, amò la candida aiuola delle vergini, la tenera prateria dei fanciullini, la soave schiera delle madri, quella virile dei padri, e la ferrea coorte dei soldati, e la sacerdotale teoria dei vescovi, dei pontefici, dei preti, dei diaconi, amò l’umile e due volte redenta massa degli schiavi.

Amò questa mia porpurea corte che mi ha confessato fra i tormenti. E amò, in epoche più dolci, la moltitudine dei consacrati dei chiostri e dei cenobi, le vergini di tutti i conventi e gli eroi del mondo, che vivendo nel mondo hanno saputo fare dell’amore clausura allo spirito perché viva amando unicamente il Signore, per il Signore, e gli uomini attraverso il Signore. Amò. Questa piccola parola che è più grande dell’universo - perché nella sua brevità racchiude la forza più forza di Dio, la caratteristica più caratteristica di Dio, la potenza più potenza di Dio - questa parola il cui suono, detto soprannaturalmente a definizione di una vita vissuta, empie di sé il creato e fa trasalire di ammirazione l’umanità e di giubilo i Cieli, è la chiave, è il segreto che apre e che spiega la resistenza, la generosità, la fortezza, l’eroismo di tante e tante creature che per età o per condizioni di famiglia e di posizione parevano le meno atte a tanta perfezione eroica. Ché, se ancora non fa stupore che Sebastiano, Alessandro, Mario, Espedito, possano aver saputo sfidare la morte per il Cristo, così come avevano sfidato la morte per il Cesare, fa stupire che delle poco più che fanciulle, come Agnese, e delle madri amorose abbiano saputo gettare fra i tormenti la vita, accettando per primo tormento di strapparsi all’abbraccio dei parenti e dei figli per amore di Me. Ma a generosità umana e sopra-umana del martire dell’amore corrisponde generosità divina del Dio d’amore. Io sono che a questi miei eroi e a tutte le vittime dell’incruento ma lungo e non meno eroico martirio do la f orza. Mi faccio Io forza in loro. All’agnella Agnese come al vegliardo cadente, alla giovane madre come al soldato, al maestro come allo schiavo, e poi nei secoli alla claustrata come allo statista che muore per la fede, alla vittima ignorata come al condottiero di spirito, Io sono che infondo fortezza. Non cercate in fondo ai loro cuori e sulle loro labbra altra perla ed altro sapore che questo: “Gesù“. Io, Gesù, sono là dove la santità raggia e la carità s’effonde.» È la mezzanotte. Gesù ha appena finito di dettare questo brano, che io connetto alla mia visione di questa sera. La frase: “Dio, avendo amato infinitamente l’uomo, lo amò sino alla morte” mi suonava in cuore sino da questa mattina. Tanto che avevo sfogliato tutto il nuovo testamento per vedere di trovarla. Ma non l’ho trovata. O mi è sfuggita o non è lì. Quasi accecata, mi sono rassegnata a smettere le ricerche, convinta che Gesù avrebbe parlato certamente su quel tema. E non ho sbagliato. Ma prima di parlare di esso, il mio Signore mi ha dato una dolce visione, con la quale nel cuore mi sono abbandonata al mio solito... riposo, ritrovandola poi, fresca come al primo momento, al mio ritorno fra i vivi. Mi pareva dunque di vedere come un portico (peristilio o foro che fosse), un portico dell’antica Roma. Dico “portico’’ perché c’era un bel pavimento di mosaico di marmo e delle colonne di marmo bianco sorreggenti un soffitto a volta, decorato di mosaici. Poteva essere il portico di un tempio pagano o di un palazzo romano, o la Curia o il Foro. Non so. Contro una parete, era una specie di trono composto di una predella marmorea sorreggente un seggio. Su questo seggio era un romano antico in toga. Compresi poi essere il Prefetto imperiale. Contro le altre pareti, statue e statuette di dèi e tripodi per l’incenso. In mezzo alla sala o portico, uno spazio vuoto avente una gran lastra di marmo bianco. Nella parete di fronte al seggio di quel magistrato si apriva il portico vero e proprio, per cui si vedeva la piazza e la via. Mentre osservavo questi particolari e la fisionomia arcigna del Prefetto, tre giovinette entrarono nel vestibolo, portico, sala (quello che vuole lei). Una era giovanissima: una bambina quasi. Vestita di bianco completamente: una tunica che la copriva tutta lasciando visibile soltanto il collo sottile e le manine piccoline dai polsi di bimba. Aveva il capo scoperto ed era bionda. Pettinata semplicemente con una divisa in mezzo al capo e due pesanti e lunghe trecce sulle spalle. Il peso dei capelli era tanto che le faceva piegare lievemente indietro il capo dandole, senza volere, un portamento da regina. Ai suoi piedi scherzava belando un agnellino di pochi giorni, tutto bianco e col musetto roseo come la bocca di un bambino. A pochi passi dietro alla fanciullina erano le altre due giovinette. Una di quasi pari età della prima, ma più robusta e di aspetto più popolano. L’altra era più adulta: sui 16 o 18 anni al massimo. Erano anche loro vestite di bianco e a capo velato. Ma vestite più umilmente. Parevano ancelle perché rimanevano in aspetto rispettoso verso la prima. Compresi che questa era Agnese, quella della sua stessa età Emerenziana, e l’altra non so. Agnese, sorridente e sicura, andò fin contro alla predella del Magistrato. E qui sentii il seguente dialogo: “Mi desideravi? Eccomi”. “Non credo che, quando saprai perché ti volli, chiamerai ancora desiderio il mio. Sei tu cristiana?”. “Sì, per grazia di Dio”. “Ti rendi conto cosa ti può portare questa affermazione?”. “Il Cielo”. “Bada! La morte è brutta e tu sei una bambina. Non sorridere perché io non scherzo”. “Ed io neppure. Sorrido a te perché tu sei il pronubo delle mie eterne nozze e te ne sono grata”. “Pensa piuttosto alle nozze della terra. Sei bella a ricca. Molti già pensano a te. Non hai che da scegliere per essere una patrizia felice”. “La mia scelta è già fatta. Amo il Solo degno d’esser amato e questa è l’ora delle mie nozze, questo è il tempio di esse. Odo la voce dello Sposo che viene e già ne vedo l’amoroso sguardo. A Lui sacrifico la mia verginità perché Egli ne faccia un fiore eterno”. “Se di essa hai premura e della tua vita insieme, sacrifica tosto agli dèi. Così vuole la legge”. “Ho un unico vero Dio, e ad Esso sacrifico volentieri”.99 E qui pareva che degli aiutanti del Prefetto dessero ad Agnese un vaso con dell’incenso perché lo spargesse su quel tripode da lei prescelto, davanti ad un dio. “Non sono questi gli dèi che amo. Il mio Dio è nostro Signore Gesù Cristo. A Lui che amo sacrifico me stessa”. Mi pareva a questo momento che il Prefetto irritato desse ordine ai suoi aiutanti di mettere i ferri ai polsi di Agnese per impedirle la fuga o qualche atto irriverente verso i simulacri, essendo da quel momento considerata rea e prigioniera. Ma la vergine sorridente si volse al carnefice dicendo: “Non mi toccare. Sono venuta qui spontaneamente perché qui mi chiama la voce dello Sposo che mi invita dal Cielo alle nozze eterne. Non ho bisogno dei tuoi braccialetti, né delle tue catene. Soltanto se mi volessi trascinare al male dovresti mettermeli. E (forse) non servirebbero perché il mio Signore Iddio li renderebbe più inutili di un filo di lino al polso di un gigante. Ma per andare incontro alla morte, alla gioia, alle nozze con il Cristo, no, le tue catene non servono, o fratello. Io ti benedico se mi dai il martirio. Non fuggo. Ti amo e prego per lo spirito tuo”. Bella, bianca, diritta come un giglio, Agnese era visione celeste nella visione... Il Prefetto dette la sentenza che non udii bene. Mi parve ci fosse come una lacuna durante la quale persi di vista Agnese, intenta come ero ai molti che si erano accatastati nell’ambiente. Poi ritrovai la martire, ancor più bella e gioconda. Di fronte a lei una statuetta d’oro di Giove e un tripode. Al suo fianco il carnefice con la spada già snudata. Parevano fare un ultimo tentativo per piegarla. Ma Agnese con gli occhi sfavillanti scuoteva il capo e con la piccola mano respingeva la statuetta. Non aveva più ai piedi l’agnellino che era invece nelle braccia di Emerenziana piangente. Vidi che facevano inginocchiare Agnese sul pavimento, in mezzo alla sala, là dove era la gran lastra di marmo bianco. La martire si raccolse con le mani sul petto e lo sguardo al cielo. Lacrime di sovrumana gioia le imperlavano l’occhio, rapito in una contemplazione soave. Il volto, senza essere più pallido di prima, sorrideva. Uno degli aiutanti le prese le trecce come fossero una fune per tenerle fermo il capo. Ma non ce ne era bisogno. “Amo Cristo!” gridò quando vide il carnefice alzare la spada, e vidi la stessa penetrare tra la scapola e la clavicola e aprire la carotide destra e la martire cadere, sempre conservando la sua posizione di inginocchiata, sul lato sinistro, come uno che si adagia nel sonno, in un beato sonno, perché il sorriso non si diparti dal suo volto e fu nascosto solo dal fiotto di sangue che sgorgava a nappo dalla gola squarciata. Eccole la mia visione di questa sera. Non vedevo l’ora di esser sola per scriverla e rigodermela in pace. Era così bella che, mentre l’avevo - e mi scendevano lacrime che la penombra della stanza credo abbia nascoste ai presenti, e me ne stavo ad occhi chiusi, parte perché ero talmente assorbita nella contemplazione che avevo bisogno di concentrarmi, e parte per far credere che dormissi, per quanto non ami far capire... dove sono - non ho potuto sopportare di udire brani di frasi comuni e molto umane galleggiare come rottami fra la bellezza della visione, e ho detto: “Zitti, zitti” come se mi dessero noia i rumori. Ma non era quello. Era che volevo rimanere sola per contemplare in pace. Come infatti m’è riuscito.

A cura di Mario Ignoffo 

La gentilezza della sua misericordia

 


Ora capisco in parte, o mio Dio, cos'è l'inferno. È un luogo di estremo dolore, di estrema disperazione. È il luogo dove merito di essere per i miei peccati, dove sarei già confinato da alcuni anni se la tua immensa misericordia non mi avesse liberato. Continuerò a ripetere mille volte: Il Cuore di Gesù mi ha amato, altrimenti ora sarei all'inferno! La misericordia di Gesù mi ha compatito, altrimenti sarei all'Inferno! Il Sangue di Gesù mi ha riconciliato con il Padre celeste, altrimenti la mia dimora sarebbe l'Inferno. Questo sarà l'inno che voglio cantare a Te, mio Dio, per tutta l'eternità. Sì, d'ora in poi la mia intenzione è di ripetere queste parole tante volte quanti sono i momenti che sono passati da quell'ora infelice in cui Ti ho offeso per la prima volta.

Qual è stata la mia gratitudine a Dio per la sua gentile misericordia che mi ha mostrato? Mi ha liberato dall'inferno. O, carità immensa! O bontà infinita! Dopo un beneficio così grande, non avrei dovuto darGli tutto il mio cuore e amarLo con l'amore dei Serafini più ardenti? Non avrei dovuto dirigere a Lui tutte le mie azioni e in tutto cercare solo il suo piacere divino, accettando con gioia tutte le contraddizioni, per restituirgli il mio amore? Potevo fare meno di questo dopo una gentilezza così grande? Eppure, cos'è che ho fatto? Oh, ingratitudine degna di un altro inferno! Ti ho messo da parte, o mio Dio! Ho reagito alla tua misericordia commettendo nuovi peccati e offese. So di aver fatto del male, o mio Dio, e mi pento con tutto il mio cuore. Ah, come vorrei poter versare un mare di lacrime per una così scandalosa ingratitudine! O Gesù, abbi pietà di me; perché ora decido di soffrire mille morti piuttosto che offenderti di nuovo.

Non avete capito per quale motivo EGLI fece questo! L’unica via per raggiungerMi!

 


18 ottobre 2014

Figlia Mia. Mia cara figlia. Siediti qui vicino a Me, Mia amata bambina, e ascolta quello che IO, il tuo Santo Padre Celeste, oggi vorrei dire ai figli della terra:

Dovete dichiararvi per Gesù, il MIO Unigenito Figlio, altrimenti vivrete tempi brutti e la vostra terra sarà spaventosa!

Spaventosamente sarete gettati nell’inferno, perché non avete regalato il vostro SI a Mio Figlio, vi siete rifiutati di correre verso di LUI, di vivere secondo i SUOI insegnamenti e avete disprezzato i MIEI comandamenti! Vedete dunque dove vi ha portato questo comportamento, in un mondo dell’apparenza basato sul VUOTO assoluto!

TUTTO è fugace sulla terra, soltanto il luogo in cui tutto vi conduce non lo è: un’eternità nell’inferno del maligno che vi torturerà, vi farà soffrire e maltratterà perché siete caduti nella trappola del suo mondo dell’apparenza, impigliati nelle sue seduzioni, incapaci di vedere la Verità. Questa, infatti, la trovate solo con MIO FIGLIO, al SUO fianco, ma voi preferite una vita nell’apparenza, nel lusso, invece di tendere a COLUI CHE ha sofferto per voi. Voi non avete compreso perché EGLI lo fece e negate tutto ciò che è vero e reale!

Chi non si distacca ora dall’appartenza, dal glamour, dalle cose terrene e materiale, dalla lussuria, dal divertimento, dai brividi di eccitazione e dai vescovi e dalle guide della Chiesa che non sono fedeli alla Parola di Dio, avrà un brutto risveglio. Mio Figlio è pronto. NOI lo abbiamo già detto a Maria della divina preparazione dei cuoriquindi guardate in faccia alla realtà e non nascondetevi dietro a quello che dicono altri!

Correte verso Gesù! InvocateLO! PregateLO e pregate secondo le SUE intenzioni, avviatevi e preparatevi perché la fine si avvicina e voi continuate a dormire perché credete che tutto continui così com’è stato fino a ora e che possiate semplicemente cambiare quello che vi è scomodo come vi va più a genio ma, Miei amatissimi figli, vi sbagliate di grosso!

Il maligno vi inbroglia e voi v’impigliate sempre più pericolosamente nella sua rete di menzogne e accettate ciò che vi dice e questo, Miei amatissimi figli, vi costerà l’eternità al Mio fianco. Voi, infatti, percorrete la via per andare all’inferno e non quella verso il MIO Regno Celeste in cui IO accoglierò chiunque abbia regalato il Suo sincero e onesto SÌ a MIO Figlio, Gesù Cristo!

Cambiate strada dunque, prima che sia troppo tardi! Le MIE piaghe sono cominciate, i MIEI sigilli si aprono! La vostra terra è sottosopra ma voi liquidate tutto come se si trattasse di banalità. Sembrate avere una spiegazione per tutto, soltanto per la Verità no!

Figli Miei. Chi non si apre ora e non si dichiara diverrà consapevole della verità troppo tardi: agite ora dunque e seguite Gesù! Altrimenti sarete perduti, cadrete direttamente nelle grinfie del diavolo! Gesù è la vostra via! L’unica via verso di ME il vostro Creatore!

Incamminatevi e dedicatevi alla preghiera! Andate alle vostre sante Messe e leggete il Mio Sacro Libro! Dovete conoscerMI per riuscire a trovarMI, per questo leggete figli Miei e pregate! Nella preghiera voi siete insieme a ME, uniti a NOI, e Noi Ci riveliamo a voi! Vivete secondo gli insegnamenti del Mio Santo Figlio e regalateGLI il vostro SÌ! Questo SÌ è il primo passo verso casa, in un’eternità, che non vi potete immaginare più meravigliosa!

Venite dunque da Gesù e con e attraverso di LUI trovate la via verso casa, da ME! IO vi aspetto ricolmo di tenero amore nel Mio cuore a braccia paterne aperte e vi aspetto con grande nostalgia e con dolore, perché il Mio amore per voi è infinito e vorrei stringere ciascuno di voi nelle MIE sante braccia.

IO vi amo!

IO SONO IL VOSTRO CREATORE! L’AMORE PURO! DIO!

Venite adesso a casa, la via è MIO Figlio! Amen.

Il vostro Padre Celeste.

Dio l’Onnipotente, Creatore di tutto ciò che è. Amen.

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“Il Padre soffre. EGLI vede quanti sono perduti. Vagano qua e là e sono ciechi alla Verità. Pur di non mettere piede nella santa Chiesa di Mio Figlio preferiscono seguire il diavolo. Pregate per loro perché la vostra preghiera può aiutarli a trovare la via verso il Signore. Amen.

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza.

Amen.”

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“Correte verso Mio Figlio e vivete con LUI! Io vi amo.

Il vostro Padre Celeste. Amen.”

La salvezza, la giustificazione, la rigenerazione, l’asportazione del cuore vecchio avviene per mezzo della fede in Cristo Gesù.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

Chi vi ha tagliato la strada, voi che non obbedite più alla verità? Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! Un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta. Io sono fiducioso per voi, nel Signore, che non penserete diversamente; ma chi vi turba subirà la condanna, chiunque egli sia. Quanto a me, fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? Infatti, sarebbe annullato lo scandalo della croce. Farebbero meglio a farsi mutilare quelli che vi gettano nello scompiglio!

Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!

Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.

Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri (Gal 5,1-26).

Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora troverà motivo di vanto solo in se stesso e non in rapporto agli altri. Ciascuno infatti porterà il proprio fardello.

Chi viene istruito nella Parola, condivida tutti i suoi beni con chi lo istruisce. Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

Vedete con che grossi caratteri vi scrivo, di mia mano. Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. Infatti neanche gli stessi circoncisi osservano la Legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne. Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.

D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen (Gal 6,1-18).

Con Cristo tutto l’Antico Testamento è chiamato ad entrare in una verità nuova, realtà nuova. Tutto è nuovo con Cristo Gesù. Nulla rimane di ciò che è vecchio.

La salvezza, la giustificazione, la rigenerazione, l’asportazione del cuore vecchio avviene per mezzo della fede in Cristo Gesù.

Una volta che l’uomo è divenuto nuovo nel cuore, dalla novità del suo cuore deve vivere tutta la novità che è data dalla Parola di Gesù Signore.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


 


Devi prepararti per il giorno di cui ti ho AVVISATO

 


Messaggio ricevuto il 28 luglio 2021

Mia cara figlia scrivi, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il Mio Amore Paterno per darti un altro messaggio che viene dal Mio Sacro Cuore al tuo cuore. Ti sto dando tutto per l'amore che ho per i miei figli, che voglio salvare dalla presa di Satana. Sì, figlia mia, egli vuole farti impazzire, allontanarti da Me e da Mia Madre, ma non temere perché chi prega si salva. Allora, come Padre, ti chiedo di pregare di più per amore dei miei figli, tutti sono chiamati, perché io amo tutti voi, figli miei. Il Mio nemico vuole portare via tutti i Miei figli consacrati (sacerdoti) perché non abbiano nulla a cui aggrapparsi, ma se hanno fiducia e amore per la Mia Eucaristia, tutti saranno salvati attraverso l'amore di coloro che Mi chiamano.

Io sono il Buon Pastore, vi voglio tutti dentro il Mio Sacro Cuore, ma state attenti figli miei, perché vi chiamo attraverso il Mio Amore. Se non avete amore, non posso fare nulla. Perché dovete amare gli altri? Perché molti dei miei figli vivono la loro vita giudicando i loro fratelli, senza amore e senza misericordia. Allora come potete salvarli se non fate la vostra parte? Sì, Io sono il Buon Pastore che vi condurrà al Mio Regno, ma voi dovete seguire il cammino che vi conduce a Me. Molti dei Miei figli sono guidati dal male, e non vedono quello che stanno facendo, togliendo la fede ai Miei piccoli figli, non facendo la loro parte come Miei amati figli (sacerdoti).

Sì, tutto sarà chiarito il giorno del Giudizio Finale, ma voi dovete prepararvi per il giorno di cui vi ho avvertito. Dovete imparare a rispettare le Mie Leggi prima di essere purificati, perché non sarà facile per voi se non vi pentite dei vostri peccati. Sarete portati via dalla bestia, che aspetta solo questo giorno per portarvi via da Me. Perché mi mettete alla prova, figli miei, non sapete che Io vedo tutto? Tutto questo è sbagliato perché avete studiato per saperne di più, eppure spesso vivete nella menzogna di Satana, e non capite che Io vedo e sento tutto. Se non vedete quello che fate, rivolgetevi a Me, affinché Io vi dia gli occhi per vedere, perché molto presto tutto vi sarà chiarito, e allora non potrete fare nulla, perché la vostra purificazione sarà dura, siete stati avvertiti.

Vi amo e vi chiedo di fare tutto adesso, perché vi resta poco tempo prima che io vi chiami. Voglio portarvi fuori da questo mondo che cadrà a causa di tanto male.

Vi benedico, Gesù è il mio nome. Amen.

Maria De Jesus Coelho.


 


venerdì 6 agosto 2021

“Tutto questo proviene da una croce alta sul monte”

 


Avola, mercoledì 29 giugno 2005 - Messaggio dei SS. Pietro e Paolo


Giuseppe Auricchia.
“Sono in chiesa per la S. Messa festa degli apostoli SS. Pietro e Paolo. Durante la consacrazione vedo i due apostoli a fianco dell’altare uno a destra e uno a sinistra ma vedo ancora, quando il sacerdote innalza il calice per consacrare il vino, dal calice uscire un pezzettino di pane inzuppato di sangue. Lo guardavo con aria spaurita sento una voce era San Paolo, cosi diceva”.

San Paolo.
Il tempo è arrivato, Dio non può aspettare perché il principe del male sta cercando con tutta la sua falsità e menzogna di distruggere l’umanità e le famiglie.
Dio è costretto a mandare il Suo Spirito Santo di Verità, di Giustizia, di Guarigione e di Potenza per salvare l’umanità prima che arrivi il castigo, ma l’umanità è sorda e cieca anche nella preghiera di lode a Dio”.

San Pietro.
"State uniti, amatevi perché Dio vi ama.
Se tutti gli uomini della Terra risorgeranno nel Suo amore radioso, santa sarà la Sua Chiesa.
L’amore è opera di Dio ed è il seme della parola della vostra vita.
L’amore che nel cuore glorioso viene consumato nel mistero della immolazione.
Tutto questo Dio sta facendo e accadrà in una grande terra rossa piena di dolore, di pianto, di sconforto e di morte.
Ti dico che nel Suo grande cuore germoglia il Suo amore e la Sua pace e che sta dilatando il fuoco ardente dell’amore fraterno che è l’amore universale.
Tutto questo proviene da una croce alta sul monte.
Questo monte è il calvario dei figli di Dio. E dal quel monte manda dei raggi di luce celeste in tutta la Terra.
I raggi vi permetteranno di vedere quello che sarà il vostro futuro.
Questo futuro non è molto lontano.
In questo giorno di festa in Cielo ed in Terra, vi invitiamo di pregare, fare pregare, convertire la gente per il ritorno di Dio.
E benedicendoti nel nome Santo di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo”.

Molti siete caduti nel cammino facile, il cammino che vi conduce alle tenebre.

 


Maria Madre di Dio

Non lasciatevi ingannare dall’astuzia di satana, ma ricordatevi che l’errore e la menzogna non hanno potuto fare luce nella mente degli uomini per condurre gli uomini alla verità.
Il vizio della menzogna fomenta i cuori corrotti e porta ai piaceri della carne e delle cose mondane.
Io Madre di Dio, non posso essere contenta nel vedere tutto questo sconquasso.
E’ facile essere in mezzo a voi, ma come potrei fermare la pazzia che vi divora la mente ed il pensiero, imbestialendo il corpo?

O sacerdoti miei, ognuno di voi è chiamato in questa tremenda ora; distribuite ai vostri fratelli e sorelle, ed al mondo intero, le divine melodie della Divina Orchestra .
Gesù è il vostro Divino Maestro che vi dirige con la sua mano divina e la strategia di insegnamenti divini.
O sacerdoti miei aprite le vostre menti, Vescovi aprite i vostri cuori, non siate ciechi e sordi perché Gesù sta per venire, è vicino il suo Regno.
Voi tutti figli miei aprite i vostri cuori!
Io sto bussando, busso, busso e busserò ancora alla vostra porta e finché entrerò nella mia dimora sarò sempre con voi.

Un Mondo secondo il Cuore di Dio

 


LO SPIRITO DEL MONDO 

***

È il demonio stesso che suggerisce ciò a queste anime, per poter egli lavorare meglio nel mondo. 

A ciò si può controbattere portando l’esempio di due personaggi che lottarono coraggiosamente contro lo spirito del mondo e che appaiono con Cristo sul monte Tabor: Mosè ed Elia. 

Mosè « afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece trangugiare ai figli di Israele». Poi parlò così alla tribù di Levi che si mise ai suoi ordini: 

« Dice il Signore, il Dio di Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell’accampamento da una parte all’altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente». 

Il profeta Elia non fu meno inflessibile: « Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi uno! Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò». 

Potremmo tirare una breve conclusione da questi fatti: fintanto che noi ci scandalizziamo di queste cose, significa che il nostro spirito mondano ci rende incapaci di comprendere la giustizia di Dio. Lo spirito del mondo ha fatto dimenticare questo attributo divino, presentando la sua misericordia prolungata in modo sproporzionato rispetto alla giustizia. Perché se infinita è la sua misericordia, lo è anche la sua giustizia. Quando comincia l’una e termina l’altra? Lo spirito del mondo non è il più indicato per saperlo. E quegli uomini, Mosè ed Elia, in quei momenti erano spinti da una forza superiore a loro stessi, realizzando la giustizia divina. Perché la nostra ragione non concorda con ciò? Questo disaccordo rivela che la nostra ragione è ancorata, non nella fede, ma nello spirito del mondo; questo vive o del sentimentalismo o dell’interesse personale. E tanto la giustizia come la misericordia divine si devono comprendere con una fede che ha per base la suprema Ragione. Solo coloro che siano uniti per la fede in Essa, conosceranno esattamente l’ora della misericordia e l’ora della giustizia. 

Era lo stesso spirito del mondo, il quale, oltre che dal “ragionevole”, si lascia prendere dall’indignazione, quello che non permise ai “figli del tuono” di vedere esattamente l’ora della giustizia: «Facciamo scendere fuoco dal cielo che li consumi». Gesù mostra loro che sono dominati, in quei momenti, da uno spirito estraneo alla Volontà del Padre: 

« Non sapete a che spirito appartenete». L’ora di Gesù era l’“ora” della misericordia divina: «Sono venuto a salvare le pecore perdute di Israele». 

Conoscere quell’“ora” non è facile a coloro che vivono immersi in tutto ciò con cui li distrae lo spirito del mondo. Una critica sincera di tutto quello che distrae gli uomini lontani da Dio sarebbe insopportabile per loro ed essi si ribellerebbero a questo giudizio radicale; per loro è impossibi- le all’uomo vivere senza alcuna distrazione. Chiunque pensi così è perché, in realtà, non ha incontrato Dio. Perché quando lo si è incontrato, tutto ciò che distrae da Lui, offende e disgusta. Può succedere che per alcuni istanti richiami l’attenzione dei nostri sensi, ma il fondo dell’anima fugge a cercare Colui che è la propria vita, Dio, «per il quale furono fatte tutte le cose che vediamo e senza del quale niente fu fatto». 

Questo è totalmente inintelligibile per quelli che ragionano coi sensi e vivono nello sport, nella politica, nelle case di piacere, negli affari, nelle riunioni sociali, negli studi, ecc. e perfino in certe “opere di apostolato” fatte allo scopo di “passare il tempo” e contemporaneamente di far qualcosa “per Cristo” e “per i fratelli”: è un’altra forma di “distrazione” che allontana le anime buone dal compimento della Volontà del Padre. 

Tutto questo tiene gli uomini, non solo distratti, ma ciechi. Come abbiamo detto precedentemente, è lo stesso spirito del mondo che lavora in diverse zone dell’anima umana. Quelli che non prende con un laccio, li prende con un altro. L’uomo d’affari guarda con disgusto chi consuma le proprie energie nello sport o in case di prostituzione. L’uomo d’affari pensa di essere l’uomo ragionevole che sa utilizzare la propria intelligenza, il proprio tempo e il proprio denaro; e se, oltre a ciò, assiste a qualche celebrazione religiosa, lì abbiamo lo spirito del mondo in una forma sottile, elegante e perfino col nome di cristianesimo. Per lui, la grazia deve adattarsi al corso normale dei suoi affari; il contrario sarebbe fanatismo. L’importante sono i suoi affari; può essere che la religione occupi il secondo posto, se non occupa il quarto o l’ultimo. In modo simile ragiona chi ha come forma di “distrazione” le “opere di apostolato”; l’importante sono le sue opere; che siano d’accordo o no con la Volontà di Dio, a questo neppure si pensa. È Dio che deve adattarsi alla volontà dell’uomo, e siccome Egli lo “permette”, come permette il male, gli uomini continuano a pensare che quello lo vuole Dio. 

E sarebbero questi uomini, quelli che devono giudicare quando è l’ora della giustizia e quando è l’ora della misericor- dia di Dio? Con la loro frivolezza e leggerezza mondana arrivano a profanare col proprio giudizio quel che mai sarà loro dato di conoscere: il piano divino e misterioso della salvezza degli uomini. 

***

JOSÉ BARRIUSO 

LA FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 


1 settembre 1962 

In questo straordinario stato d'animo, il Signore mi ha parlato giorno dopo giorno e anche oggi mi ha detto così: "Figliola mia, vuoi darti a Me immancabilmente e totalmente? Io, il Dio Uomo, te lo chiedo. Ora, per la mia opera di redenzione, chiedo una completa offerta di te. Rinuncia a te stessa completamente; per te non ci sia nulla e nessuno all'infuori di Me!" "Mio Signore, mio adorato Gesù, Tu mi chiedi di servire solamente Te? Potrei io fare altro? Mi consegno immancabilmente così come chiedi. Dolce Gesù, per Te vivo, per Te mi annullo e sarò tua per sempre. Di chi potrei essere? Chi mi accetterebbe con tutti i miei peccati, le debolezze e le imperfezioni? Signore mio, sono felice di poter offrire la mia misera piccola vita per le anime. I tuoi eterni pensieri per la salvezza delle anime sono in ogni mio desiderio. Divino scultore, Tu devi scolpirmi a tua somiglianza affinché mi riconosca al momento della morte come opera delle Tue Sante Mani. O tu beata mano divina, mentre scolpisci accarezzi insieme! La mia anima arde dal desiderio quando penso alle parole con le quali chiedi il mio sacrificio. Che grande onore per me, mio adorato Gesù! Ti benedico e Ti glorifico di continuo!"  

3 settembre 1962 

"Figliola mia carmelitana, mi piacerebbe discorrere come una madre con la figlia. Lo so che lotti fra tante difficoltà per la Fiamma d'amore e gioisco che hai tanto a cuore la sua diffusione; ascoltami! Fra non molto verrà quel giorno in cui si farà il primo passo ufficiale che, da tempo doveva essere già avvenuto. Le molte umiliazioni che sopporti per la Mia Fiamma d'Amore, i tanti sacrifici che fai sono una molla che spinge al primo passo. Raccomanda alla tua guida spirituale il mio desiderio di fare arrivare presto alle autorità sacerdotali del paese e poi al mio Vicario di Roma la causa della Fiamma d'Amore. Da quando il Verbo si è fatto Carne non c'è mai stato al mondo un tempo di grazia come questo! L'accecamento di Satana fa tremare il mondo".