Tu, che togli i peccati del Mondo…
Martedì, 8 Luglio, ci siamo recati a Cozumel.
Eravamo stati invitati a tenere, lì, una conferenza. Il Signore mi aveva dettato un Messaggio per una giovane, dicendomi:
“Dille che, per molto tempo, ho atteso questo momento e che, ora, aspetto il suo impegno”.
Si trattava di una giovane che era andata a trovare il nostro Direttore Spirituale, per una Confessione generale. Quando le ho consegnato il Messaggio, si è messa a piangere. Allora, il Signore mi ha chiesto di aiutarla. Abbiamo conversato fino all'arrivo del Sacerdote. Quando, insieme, siamo usciti dalla stanza, per andare nell’altra per la Confessione, ho visto all’improvviso che intorno ad essa vi era una grande quantità di gente, come dieci o dodici persone, che volevano entrare con lei nella stanza, dove si doveva Confessare. Rimasi molto sorpresa vedendo questo, ma ho capito subito che si trattava di un'esperienza mistica e mi sono messa in preghiera. Si udivano provenire da una parte delle voci, che parlavano forte, ed una musica che procedeva al ritmo di tamburi assordanti.
Allo stesso tempo, udivo un coro che cantava l'Ave Maria di Fatima, ed un altro coro, in lontananza, cantava così: “Gloria e Lode al Dio Creatore, al Figlio Redentore e allo Spirito Santo...!”. Mi sono inginocchiata e ho chiesto al Signore che illuminasse quella Confessione. Ho udito, subito dopo, il trambusto di gente che gridava. Ho guardato, immediatamente, verso il luogo dal quale provenivano i rumori: era il balcone della stanza nella quale si stava Confessando la giovane.Quello che ho visto era spaventoso: delle Figure assolutamente sgradevoli, Creature deformi, che giungevano correndo e gridando e si gettavano nel vuoto, dal balcone. D'istinto, mi sono affacciata alla mia finestra, per vedere la caduta, ma non ho visto più niente.In quel momento, é entrato l'amico della giovane, che aveva chiesto al padre la Confessione per lei e, insieme, abbiamo potuto ascoltare, chiaramente, il rumore delle catene e dei ferri che sembrava stessero squarciando il tetto e le pareti. Ci siamo messi a pregare, gli ho detto di non avere paura, che si trattava dei tipici rumori e molestie che procurava il Demonio, quando gli si strappava un'Anima. Mi accompagnò per qualche minuto nella preghiera, poi, è dovuto andar via. Sono rimasta sola a pregare ancora per qualche minuto, non so quanti, ed ecco che una luce mi ha fatto aprire gli occhi. Ho visto che la parete, la quale si trovava di fronte e separava la stanza, dove mi trovavo, da quella nella quale si teneva la Confessione, era sparita.
Ho potuto, così, vedere la giovane, seduta, che si stava Confessando, ma non era di fronte al Sacerdote, bensì davanti allo stesso Gesù. Io non vedevo il Sacerdote, era Gesù che aveva preso il suo posto.
Vedevo il Signore di profilo, con le mani intrecciate, come nell'atto di pregare, mentre appoggiava su di esse il Suo mento; il Suo atteggiamento era di un ascolto attento. Dietro alla ragazza, vicino alla porta della stanza, vi era un gruppo di persone, tra le quali si riconosceva una Monaca, vestita di azzurro e con un velo nero. Insieme a lei, risaltava un Angelo, dalle ali molto grandi, una Figura maestosa, con una grande lancia nella mano destra, che scrutava a destra e a sinistra, come se facesse la sentinella. Ho pensato che poteva essere San Michele Arcangelo, o qualche Capitano della sua Milizia Celeste. In fondo, alla destra di Gesù e della giovane che si confessava, ho riconosciuto la Vergine Maria, in piedi, vestita come Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, con un abito che sembrava di seta, color perla e con un manto di colore “bruno”, o caramello, con le Figure simboliche che porta di solito quella Immagine. Due Angeli molto alti, in piedi, sostenevano le loro lance in una mano e osservavano tutto, attentamente, così come faceva quello che stava alla porta. Erano vigilanti e allerta, come se proteggessero la Vergine, che rimaneva in piedi, con le mani in preghiera, guardando verso il cielo, mentre essi sembrava che vigilassero sull'ambiente circostante.
C'erano molti piccoli Angeli, che andavano e venivano, come se fossero trasparenti.
Ad un certo momento, Gesù sollevò la mano destra, tenendo il palmo ad una certa distanza dalla testa della giovane. Tutta la Sua mano era piena di luce; da essa uscivano raggi dorati, che la coprivano interamente con tutto il loro splendore, trasformandola. Vedevo che il viso della penitente andava cambiando, come se le si stesse togliendo una maschera… Ho visto come il viso duro di prima si trasformava in un altro più nobile, dolce e sereno.
Nell'istante in cui il Signore impartiva l'Assoluzione, la Vergine ha fatto una genuflessione e ha chinato il capo, e tutti gli Esseri, che stavano intorno a Lei, hanno fatto lo stesso.
Poi, Gesù si è alzato in piedi, si è avvicinato alla penitente e, allora, ho potuto di nuovo vedere il Sacerdote seduto al posto dove prima si trovava Gesù. Il Signore ha abbracciato la giovane e l’ha baciata sulla guancia.
Quindi, voltatosi, ha abbracciato il Sacerdote e ha baciato anche lui, sulla guancia.
In quell'istante, tutto si è riempito di una luce intensa, che è scomparsa, mentre si innalzava verso il tetto. Contemporaneamente, spariva tutta la Visione e io mi sono di nuovo trovata di fronte alla parete.
Dopo avermi regalato questa inusitata esperienza mistica, il Signore mi ha parlato, dicendomi:
“Se voi sapeste come si trasforma un'Anima, dopo aver fatto una buona Confessione, tutti quelli che le stanno vicino le si dovrebbero avvicinare, in ginocchio, poiché, in virtù della Grazia santificante, essa è ripiena dello Spirito Santo”.
Quando la giovane è uscita dalla Confessione, ho sentito un sincero desiderio di inginocchiarmi davanti a lei, ma l'ho abbracciata con tutto il mio amore, perché sapevo che stavo abbracciando quella stessa persona, che prima era stata abbracciata dal Signore. Si vedeva, chiaramente, che era molto più giovane e molto felice. Ho riferito tutto al mio Direttore Spirituale e ci siamo fermati, poi, entrambi, in preghiera, rendendo Grazie a Dio. Quella sera, il Signore mi ha chiesto di prepararmi a scrivere tutto quello che avevo visto, in una pubblicazione dedicata al “Sacramento della Misericordia: la Riconciliazione”, che è, appunto, il testo presente.
Catalina Rivas
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