Avola, mercoledì 29 giugno 2005 - Messaggio dei SS. Pietro e Paolo
Giuseppe Auricchia.
“Sono in chiesa per la S. Messa festa degli apostoli SS. Pietro e Paolo. Durante la consacrazione vedo i due apostoli a fianco dell’altare uno a destra e uno a sinistra ma vedo ancora, quando il sacerdote innalza il calice per consacrare il vino, dal calice uscire un pezzettino di pane inzuppato di sangue. Lo guardavo con aria spaurita sento una voce era San Paolo, cosi diceva”.
San Paolo.
“Il tempo è arrivato, Dio non può aspettare perché il principe del male sta cercando con tutta la sua falsità e menzogna di distruggere l’umanità e le famiglie.
Dio è costretto a mandare il Suo Spirito Santo di Verità, di Giustizia, di Guarigione e di Potenza per salvare l’umanità prima che arrivi il castigo, ma l’umanità è sorda e cieca anche nella preghiera di lode a Dio”.
San Pietro.
"State uniti, amatevi perché Dio vi ama.
Se tutti gli uomini della Terra risorgeranno nel Suo amore radioso, santa sarà la Sua Chiesa.
L’amore è opera di Dio ed è il seme della parola della vostra vita.
L’amore che nel cuore glorioso viene consumato nel mistero della immolazione.
Tutto questo Dio sta facendo e accadrà in una grande terra rossa piena di dolore, di pianto, di sconforto e di morte.
Ti dico che nel Suo grande cuore germoglia il Suo amore e la Sua pace e che sta dilatando il fuoco ardente dell’amore fraterno che è l’amore universale.
Tutto questo proviene da una croce alta sul monte.
Questo monte è il calvario dei figli di Dio. E dal quel monte manda dei raggi di luce celeste in tutta la Terra.
I raggi vi permetteranno di vedere quello che sarà il vostro futuro.
Questo futuro non è molto lontano.
In questo giorno di festa in Cielo ed in Terra, vi invitiamo di pregare, fare pregare, convertire la gente per il ritorno di Dio.
E benedicendoti nel nome Santo di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo”.
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