domenica 1 dicembre 2019

APPARIZIONI DELLA MADRE DI DIO IN VENEZUELA



Maracaibo (1988-_?_)


Avvertimenti e predizioni

L’Immacolata ci avverte dell’avvicinarsi ormai prossimo di un futuro piuttosto scuro,  di  un avvenire che, se l’uomo non cambia in tempo la traiettoria, sarà colpito dal disastro, dalla guerra, dalla peste, da catastrofi naturali e dal regno mondiale di un Anticristo, per quanto di breve durata, che dopo tre giorni di oscurità, sarà infranto dalla vittoria del Cuore Immacolato della Santa Vergine Maria. Queste parole ci fanno capire che saranno numerosi quelli che si danneranno e si perderanno. Questo periodo, così  Lei  ci dice, sarà la purificazione degli ultimi tempi, e “…sarà peggio del diluvio universale…”.

“Il fuoco pioverà dal Cielo…sulla terra ci saranno grandi catastrofi, sia sul mare che nello spazio”.
“A causa degli innumerevoli peccati dell’uomo, la natura si ribellerà contro di lui. L’effetto di queste catastrofi prenderà delle proporzioni tali che l’uomo non avrà nemmeno il tempo di tirare il fiato, prima che giunga la catastrofe successiva”.
“ Quando gli avvenimenti saranno giunti, allora comprenderete; ma a che prezzo, figli miei! Perché quando tutto ciò accadrà, sarà ormai troppo tardi”.

Con la stessa frequenza, la Vergine Maria ci parla di una rottura  futura, che accadrà all’interno della Chiesa di suo Figlio che dividerà la comunità cristiana:

Estratto del messaggio pubblico del 22 maggio 1994

Piccoli miei, restate uniti al Papa. Verrà una grande rottura all’interno della Chiesa. Rimanete fedeli al Papa, ve lo ripeto ancora, lui è il rappresentante di mio Figlio sulla terra”.
Inoltre veniamo avvertiti di una futura persecuzione contro la Chiesa Cattolica, e di un conflitto mondiale che provocherà più vittime delle due guerre precedenti. Maria, infatti, ci fa sapere che oggi viviamo in una falsa pace nella quale…
“…le nazioni si preparano ad un confronto militare…”.

Durante l’estate del 1994 la Santa Madre di Gesù diede un messaggio pubblico nella Louisiana dove, per la prima volta, avvertiva con grande chiarezza dell’esistenza di un pericolo che minacciava una nazione specifica:

Estratto del messaggio pubblico del 25 giugno 1994

“Cina…, Cina…, sin dove vuoi arrivare? Pregate, figlioli, per la pace. Molto presto la falsa pace nella quale il mondo crede di vivere si sfascerà”.

Juan-Antonio, al quale gli avvenimenti futuri sono stati descritti con maggiore abbondanza di particolari sia dalla Vergine Maria sia dal suo Angelo, ci informa che gli venne rivelato che una terza guerra mondiale, peggiore delle altre due messe insieme, avrebbe dovuto cominciare all’inizio del 1995, ma che venne rimandata ad  una data  un po’ più lontana grazie alle preghiere e ai sacrifici dell’umanità, specialmente dei gruppi di preghiera che si sono formati in tutto il mondo per rispondere alla chiamata della Madre di Cristo, dando così vita sulla terra ad un “esercito spirituale”. Benché questo conflitto mondiale sia stato provvisoriamente fermato, Juan-Antonio, afferma che l’Angelo gli ha affermato in modo deciso che, malgrado tutto questo, avrà luogo in un futuro molto vicino. Sarà originato “da una guerra nera” che avrà luogo fra una nazione araba e Israele.

Sia  la  Madre  di  Gesù  che  l’Angelo  di  Juan-Antonio  hanno  rivelato   anche alcuni dettagli sui tre giorni di oscurità che verranno. Durante quel tempo non esisteranno la fame, la sete e le normali necessità. Quei tre giorni saranno dei giorni nei quali coloro che si saranno consacrati al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria saranno chiamati a pregare senza interruzioni, nelle loro case, per il rinnovamento del mondo e per il trionfo glorioso dei Sacri Cuori.

Estratto del messaggio pubblico dell’11 dicembre 1996

“Verrà un giorno, non tanto lontano, nel quale Dio darà al mondo un grande segno, per mezzo del quale i cuori degli uomini si risveglieranno, se accetteranno con umiltà la Grazia di Dio. Non è che Dio sia limitato, vuole invece che ogni figlio vada a Lui liberamente, perciò, figli miei, vi invito a pregare molto affinché, quando quel momento sarà arrivato, i cuori si aprano e riconoscano con umiltà i loro peccati e piangano di dolore per il pentimento e vogliano in tutto piacere a Dio; figli miei, pregate molto per questa intenzione, perché è bene che sappiate che a dispetto del fatto che la Grazia sarà data al mondo intero, e malgrado la grandezza del prodigio che Dio farà a favore di tutti gli uomini, senza la minima distinzione, molti si ostineranno nell’indurimento dei loro cuori, perché vorranno trovarvi una spiegazione.
Pregate, figli miei, affinché tutte queste manifestazioni dell’Amore grande di Dio facciano davvero presa nei cuori degli uomini, e perché possano perseverare ed essere fedeli in questo richiamo che il Padre Eterno ha voluto farvi per puro amore”.
“Il mondo intero avrà la possibilità di cambiare e se, dopo, gli uomini non cambieranno vita, allora figlioli, l’umanità riceverà sulle proprie spalle il peso dei propri peccati…”.

L’Angelo di Juan-Antonio gli rivelò che uno dei segni degli “ultimi tempi” sarà la moda che vorrà far sembrare l’uomo sempre più simile alla donna, e la donna simile all’uomo. L’opera del Diavolo sulla terra si svolgerà per mezzo dell’Anticristo, che  fu  descritto  da  Maria ai due veggenti come una  falsa  luce,  un  falso  profeta,  un  uomo  che è oggi vivente. Egli è interamente e perfettamente posseduto e controllato da Satana; infatti, Lei dice che:

“…il Principe delle tenebre non ha il potere di incarnarsi in questo mondo”.
Quest’uomo sarà il prodotto di una relazione illecita tra un cardinale ed una prostituta, tuttavia il suo rango sociale, e più tardi politico, aumenterà continuamente. Questo individuo avrà verosimilmente un grande potere sul mondo intero che sarà, però, di brevissima durata. Il suo potere sembrerà illimitato; farà dei segni sulla terra e nel cielo, e il mondo crederà di trovare in lui il nuovo messia. Il suo aspetto e il suo carisma saranno irresistibili, la sua intelligenza sarà sproporzionata rispetto a quella di un uomo comune. Egli troverà delle soluzioni a problemi fino ad allora mai risolti ma, non di meno, Maria afferma che, alla fine, il suo Cuore Immacolato vincerà che nel momento più inatteso, quando l’uomo penserà che ormai tutto è perduto, il suo Divin Figlio verrà a reclamare coloro che Gli appartengono, il suo avversario sarà vinto e gettato nell’Inferno per un lunghissimo periodo, durante il quale non potrà più in nessun modo nuocere al mondo; allora la pace di Cristo sarà presente dappertutto.

Prosegue Juan-Antonio: “La serie degli avvenimenti che verranno, si susseguirà molto rapidamente. Ci sarà una terza guerra mondiale che provocherà delle grandi distruzioni e vomiterà morte in tutto il pianeta. Oltre alle catastrofi create dall’uomo, anche la natura si ribellerà ed accentuerà, nello stesso periodo, la sua collera per mezzo di molti cataclismi che succederanno in tempi molto ravvicinati, tanto che l’uomo non avrà neanche il tempo di riprendere fiato. Il peccato dell’uomo scatenerà la natura, non solamente attraverso l’ecologia, ma anche per mezzo di molte epidemie, tra le quali me ne venne menzionata in particolare una, più spaventosa di qualsiasi altra che l’uomo abbia mai conosciuto dai tempi della peste nera. Questa malattia causerà la decomposizione della pelle in modo estremamente rapido, e terminerà con una morte estremamente dolorosa; la sua trasmissione si rivelerà assai più facile di quella dell’AIDS e si comunicherà da una persona all’altra per mezzo di un semplice contatto fisico. L’uomo penserà davvero di essere alla fine del mondo”.

Anche la Vergine Maria avverte l’uomo che la distruzione prenderà dimensioni tali che arriverà il giorno nel quale: “l’uomo  avrà  fame  e  non troverà niente da mangiare. L’uomo avrà sete e non troverà niente da bere”.
Inoltre,  i  due  veggenti  annunciano  che  prima  che  le  catastrofi   irrompano e cominci la terza guerra mondiale, avrà luogo una prima persecuzione contro la Chiesa Cattolica, in modo particolare contro il Papa. Il mondo non crederà più ai santi Sacramenti della Chiesa e verrà il giorno nel quale l’Eucarestia verrà celebrata in segreto come ai tempi delle catacombe. E verrà il giorno nel quale non ci sarà più che una sola credenza, basata sull’Anticristo, tuttavia sarà di durata molto breve. Poco dopo questo oltraggio, l’Immacolata Concezione  schiaccerà  la  testa  di  Satana  e  la  getterà  nell’Inferno   da dove non potrà fare più alcun male ad un’umanità sfinita e ormai in ginocchio.
“Figli miei amatissimi, io sono Maria, la Signora del Rosario, che oggi viene a voi per ricordarvi il richiamo che vi ho già fatto a Fatima: non offendete più il Signore che è già molto offeso. Volete accettare tutti i sacrifici, tutte le sofferenze e tutte le contrarietà che il Buon Dio vuole inviarvi per la salvezza delle anime di tutto il mondo? Se direte di sì troverete un rifugio nel mio Cuore, e la forza nella penitenza.
Come già vi dissi a Fatima, Dio avrebbe punito il mondo con una nuova guerra se l’uomo non avesse cessato di offenderLo: e così è accaduto; ed oggi Io vi dico che se gli uomini non smettono di offendere Dio verrà un grande castigo su tutta l’umanità. Un fuoco cadrà dal cielo, molte nazioni saranno annichilite e molti uomini periranno…E’ per questa ragione, piccoli miei, che vi esorto, con urgenza e sollecitudine, a cambiare vita, a fare sacrifici costantemente, perché voi, figli miei, non sapete che cosa deve attendersi l’uomo…Figlioli, cambiate adesso, fintanto che c’è ancora tempo. Il Rasario sarà l’arma con cui combatterete; la penitenza sarà il parafulmine della Giustizia Divina. Fate penitenza per la conversione dei peccatori e operate affinché nel mondo si stabilisca la devozione al mio Cuore Immacolato, perché solamente per mezzo di questo il Signore concederà la Misericordia.
Piccoli miei, Io vi amo, e oggi vi riempio della mia presenza. Siate
fedeli e non abbiate paura, perché Io sono vostra Madre e vi custodisco e proteggo come la chioccia che riunisce i suoi pulcini sotto le sue ali.
Piccoli miei, siate diligenti nelle piccole come nelle grandi cose che vi domando; hanno tutte una ragione. Se non lo fate ora, ve ne pentirete domani, ma allora, disgraziatamente, sarà tropp tardi. Pregate, riparate, vegliate e soprattutto diffondete tra i miei figli le seguenti parole: CHE ABBANDONINO IL PECCATO ED ACCETTINO LA VIA DELLA GRAZIA.
Vi custodisco nel mio Cuore, figli miei, e vi dico che se vivete la Consacrazione al mio Cuore, le turbolenze non disturberanno i vostri cuori. Vi prometto che in tempi di angoscia avrete la pace.

Vi benedico nel Nome di Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo.

Se soltanto gli uomini accogliessero il mio richiamo, quante sofferenze sarebbero evitate! E’ tempo che doniate voi stessi, piccoli miei. Rinunciate a voi stessi. Sapete che sono vostra Madre; e vi chiedo di farlo con tutto il Mio Cuore. Non perdete più tempo, le anime attendono. Andate figlioli, andate e portate la luce della fede, dell’amore e della verità. Non attendete oltre! Non restate passivi davanti al mio doloroso richiamo”.


I doni profusi dallo Spirito Santo su PADRE PIO



I doni descritti da Padre Pio con le sue parole 

Padre Pio stesso descrive i doni ricevuti, nelle lettere scritte ai suoi direttori spirituali e ai suoi figli spirituali: 

A Padre Benedetto, 20 giugno 1913: "Le manifestazioni che il Signore suole fare all'anima mia parmi che vadano distinte così: puramente soprannaturali, riguardanti esseri privi di forme, ed in manifestazioni di esseri sotto forme umane.  

Le prime riguardano Dio, le sue perfezioni, i suoi attributi. Di queste non riesco in nessun modo a trarle in scritto.... 

In queste manifestazioni e locuzioni divine l'anima vede quei celesti secreti, quelle divine perfezioni, quegli attributi divini assai più di quello che noi vediamo la nostra immagine nello specchio.... Noi non possiamo separare quell'immagine dallo specchio e molto meno noi possiamo toccarla col tatto. Eppure l'immagine esiste fuori di noi sebbene non senza di noi....  

“In quanto all'altra specie di manifestazioni esse riguardano nostro Signore sotto figure umane; nell'ultima cena, grondante sangue nell'orto, legato alla colonna, glorioso e risplendente nella sua risurrezione ed in altri modi ancora. Riguardano ancora la Regina degli Angioli ed altri personaggi celesti rivestiti di forme umane."  

"Questo linguaggio vi sembrerà arabo, ma se il Signore ve ne ha fatto fare qualche esperienza in questa materia, conoscerete che dico il vero."(Epist. I, 373-375)   

Padre Pio ad Annita Rodote: "Diletta figlia di Gesù, ...date piena libertà alle libere operazioni dello Spirito Santo." (Epist. III, 79) 

Padre Pio a Maria Gargani: "Lo Spirito Santo richiede, per più liberamente operare in noi, la tranquillità e la calma." (Epist. iii, 252) 

Padre Pio a Rachelina Russo: "Gesù continui a riguardarti per sua prediletta figliuola e ti ricolmi di tutti i suoi celesti carismi." (Epist. III, 521)A Girolama Longo: "Lascia fare quello che brama di fare lo Spirito Santo in te. Egli è discreto, sapiente e soave." (Epist. III, 1023) Simile a Raffaelina Cerase (Epist. II, 64) 

A Raffaelina Cerase: "Lo Spirito Santo vi riempia dei suoi santissimi doni." (Epist. II, 100) 

A Raffaelina Cerase: "Allargate il vostro cuore ai carismi dello Spirito Santo, che aspetta un vostro cenno per arricchirvene." (Epist. II, 259) 

"Doni assai grandi il Signore ha fatto all'anima mia." Lettera a Padre Benedetto del 26 marzo 1914. (Epist. I, 461)  

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre



Il sacerdote è il ponte tra Dio e gli uomini. Parla a Dio degli uomini e agli uomini di Dio. È pastore e guida del popolo di Dio. Deve essere anche difensore del suo popolo dai costanti attacchi del maligno. Oggi giorno sembra che il diavolo giri libero per il mondo. Esistono ovunque gruppi satanici che diffondono il male e il culto a satana... Esistono società segrete, governi, istituzioni e molte sette che combattono contro la Chiesa Cattolica. E c’è tanta gente oppressa dal potere del demonio e dai suoi seguaci, che fanno fatture e malefici per creare sofferenze, separazioni e ogni tipo di cattiveria. Il sacerdote deve affrontare il maligno con una vita di santità personale per poter liberare le anime e salvarle.
Deve essere consapevole dei poteri che Dio gli ha donato per esorcizzare (in privato), per benedire, per predicare, per perdonare e, soprattutto, per celebrare l’Eucaristia. Deve consigliare la recita del Rosario, la lettura della Parola di Dio, il digiuno, l’uso dello scapolare del Carmelo e delle immagini sacre... e tutto ciò che può servire per la lotta contro le forze oscure dell’inferno. In questa lotta può essere anche molto utile la recita del Rosario o Coroncina della Misericordia che Gesù insegnò alla santa Faustina Kowalska. In essa si ripete l’orazione «Eterno Padre, io ti offro il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo».
Certamente il sacerdote deve essere ben preparato, istruito, aggiornato su tutte le norme e le disposizioni della Chiesa e seguirle. Però, soprattutto, deve essere uomo di preghiera e di sacrificio, disposto a dare la sua vita per gli altri. «Sì, il sacerdote dev’essere innanzi tutto un uomo di preghiera, convinto che il tempo dedicato all’incontro intimo con Dio è sempre quello impiegato meglio, poiché oltre ad aiutarlo lo sostiene anche nel suo lavoro apostolico» (DM 9). In certo qual modo è responsabile di tutta l’umanità, infatti Dio gli affida tutti gli uomini perché li porti nel suo cuore ogni volta che celebra la santa Messa. Il sacerdote deve essere maestro della Parola di Dio e strumento di pace e di perdono, innanzitutto mediante il sacramento della riconciliazione che è «parte essenziale della sua missione» (DM 5). Egli è rappresentante e ambasciatore di Cristo nel mondo, depositario e distributore dei tesori della Redenzione. «Egli è amministratore di beni invisibili e incommensurabili appartenenti all’ordine spirituale e soprannaturale» (DM 9). È ministro di Cristo e della Chiesa, sempre in comunione col vescovo. Deve essere un “padre” per tutti, senza eccezione alcuna e deve vivere dell’Eucaristia e per l’Eucaristia. In sintesi deve essere Eucaristia vivente di Gesù. Diceva il grande scienziato gesuita Teilhard de Chardin: «Beati i sacerdoti scelti per l’atto supremo della loro vita, logico coronamento del loro sacerdozio: la Comunione fino alla morte con Cristo». 

Angel Peña

PREGHIERE CHE SCONFIGGONO I DEMONI



 Infrangere Maledizioni e Rilasciare le benedizioni di Dio 
              
Sono riscattato dalla maledizione attraverso il sangue di Gesù (Gal. 3:13). 
              Io sono il seme di Abramo e la sua benedizione è mia (Gal. 3,14). 
              Scelgo la benedizione invece della maledizione e la vita invece della morte (Dt 11,26). 
              Rompo e rilascio me stesso da tutte le maledizioni generazionali e le iniquità come risultato 
dei peccati dei miei antenati nel nome di Gesù. 
              Rompo e rilascio me stesso da tutte le maledizioni su entrambi i lati della mia famiglia fino a 
sessanta generazioni indietro. 
              Infrango tutte le maledizioni di stregoneria, magia e divinazione nel nome di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di orgoglio e di ribellione nel nome di 
Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di morte e distruzione nel nome di Gesù. 
              Infrango e rimprovero tutte le maledizioni di malattia e di infermità nel nome di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di povertà, mancanza, e debito nel nome di 
Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di rifiuto nel nome di Gesù. 
              Rompo e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di doppiezza mentale e schizofrenia nel 
nome di Gesù. 
              Rompo e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di Gezabele e Achab nel nome di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di divorzio e separazione nel nome di 
Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di lussuria e perversione nel nome di 
Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di confusione e malattia mentale nel nome 
di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni di idolatria nel nome di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni che provocano incidenti e morte prematura 
nel nome di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni del girovagare e del vagabondaggio nel 
nome di Gesù. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni pronunciate e le parole negative dette 
contro di me da altri e da coloro che hanno autorità, e li benedico. 
              Infrango e rilascio me stesso da tutte le maledizioni auto-inflitte da parole negative che ho 
dette, nel nome di Gesù. 
              Ordino ad ogni demone che si nasconde e opera dietro una maledizione di venire fuori nel 
nome di Gesù. 

Dio vostro Padre aiuta là dove Lo si supplica!



Maria Madre di Dio

Dio, vostro Padre, vi aiuta quando voi LO pregate con fede!

Ricordatevelo sempre e pregateCi di aiutarvi! Noi verremo e l’impossibile diverrà possibile! Le cose senza speranza avranno una nuova prospettiva! Ciò che è andato distrutto verrà nuovamente ricostruito!

Figli Miei. Credete e abbiate fiducia perché Dio vostro Padre, non vi abbandona mai.

Cosi sia

Solo così sfuggirete alla palude della vostra odierna società!



Maria Madre di Dio

Dovete ritrovare la strada verso il Padre, perché solo in questo modo sfuggirete alla palude della vostra odierna società che divora tutto ciò che la intralcia e trascina con sé tutti quelli, che non vivono nella fiducia e nella fede in Dio e Mio Figlio.

Utilizzate la Santa Confessione, figli Miei, perché è uno dei sacramenti che Dio nostro Padre vi regalò per la purificazione e per la  liberazione dal peccato.

Così sia.

Giurare fedeltà al magistero di Bergoglio?



MADONNA DE LA SALETTE

Alla vigilia della Festa dell’Addolorata, il 19 settembre 1846, la giovanetta Melania Calvat, di 15 anni, e il ragazzo Massimino Giraud, di 11 anni, saliti sul monte de la Salette per condurre al pascolo le mucche, videro la Madonna e ricevettero da Lei un Messaggio, poi riconosciuto dalla Chiesa, ma che una diabolica congiura ha sempre occultato, mutilato o fatto tacere.
Ecco alcune frasi del Messaggio: 

«I preti, ministri di Mio Figlio, per la loro vita cattiva, per la loro irriverenza e la loro empietà nel celebrare i Santi Misteri, per l’amore degli onori e dei piaceri,preti sono diventati cloache d’impurità. Sì, i preti chiedono vendetta e la loro vendetta è sospesa sulle loro teste!».

«I peccati delle persone consacrate a Dio gridano verso il Cielo e chiedono vendetta, ed ecco che la vendetta è sospesa sulle loro teste!.. Molti abbandoneranno la fede e il numero dei preti e dei religiosi che si separeranno dalla vera religione sarà grande … molte case religiose perderanno la fede e perderanno molte anime».

«Guai ai principi della Chiesa che non saranno occupati che ad accumulare ricchezze, che a salvaguardare la loro autorità e a dominare con l’orgoglio!.. Tremate voi che fate professione di adorare Gesù Cristo e che interiormente adorate solo voi stessi; tremate, perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione…».

«La Chiesa sarà abbandonata a grandi persecuzioni: quello sarà il tempo delle tenebre. La Chiesa avrà una crisi orrenda… Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’Anticristo!..
La Chiesa verrà eclissata… il mondo sarà nella costernazione...».

«Ecco il tempo, l’abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre. Ecco la Bestia, con i suoi sudditi, che si proclama salvatore del mondo.
S’innalzerà con orgoglio nell’aria per andare fino in cielo, ma sarà soffocato … cadrà  e sarà gettato, per sempre, con tutti i suoi negli abissi eterni dell’inferno!».

GESU’ OSTIA



LA «PRESENZA» IN NOI


La preparazione, il ringraziamento, le disposizioni e le condizioni per la Comunione

Quando qualche persona ci comunica che verrà a trovarci, ci prepariamo a riceverla. Curiamo il nostro aspetto, mettiamo in ordine il luogo dell'incontro, facciamo cioè il possibile per accogliere, nel migliore dei modi, l'ospite in arrivo.
Più l'ospite è importante, maggiore è il nostro impegno. Più l'ospite è una persona a noi cara, maggiore è il desiderio di incontrarlo.
Proviamo per un attimo a pensare se dovessimo, un giorno, ricevere nella nostra casa una grande personalità.
II tempo dell'attesa, da interminabile diventerebbe paurosamente insufficiente. Sicuramente sposteremmo di continuo la data dell'incontro: l'ansia e l'emozione renderebbero i preparativi ancora più lunghi! Ebbene, si tratta solo di un ospite terreno, di una creatura di questo mondo, di un essere umano come noi. La vita del cristiano è arricchita da incontri ben più preziosi! Con la Comunione, infatti, riceviamo l'Ospite divino nella casa della nostra anima. E sarà la misura del nostro coinvolgimento nella preparazione, a determinare la fruttuosità dell'incontro.
Lasciamoci, a tal proposito, consigliare dall'ascetico autore de "L'Imitazione di Cristo":
«[ ...] Ecco, Noè, uomo giusto, lavorò cent'anni nella costruzione dell'arca, per salvarsi con pochi; e come potrò io, solo in un'ora, prepararmi a ricevere con religioso timore il costruttore del mondo?
Mosè, il tuo grande servo, a te particolarmente caro, costruì un'arca con legni non soggetti a marcire e la rivestì d'oro purissimo, per riporvi le tavole della legge; ed io, putrida creatura, oserò ricevere con tanta leggerezza te, autore della legge e datore della vita?
Salomone, il più sapiente dei re d'Israele, edificò, con un lavoro di sette anni, un tempio grandioso a lode del tuo nome; ne celebrò la dedicazione con una festa di otto giorni e con l'offerta di mille vittime pacifiche, e collocò solennemente, tra gioiosi suoni di tromba, l'arca dell'alleanza nel luogo per essa predisposto. E come ti introdurrò nella mia casa, io, infelice, il più miserabile tra gli uomini; io che, a stento, riesco a passare devotamente una mezz'ora? E fosse, almeno, una volta, una mezz'ora trascorsa degnamente!
[...] Eppure c'è un abisso tra l'arca dell'alleanza, con le reliquie che custodisce, e il tuo corpo purissimo, con le sue indicibili virtù; tra i sacrifici legali di allora, simbolo dei sacrifici futuri, e il tuo corpo, vittima vera, che porta a compimento tutti gli antichi sacrifici.
[...] Se allora si viveva in così grande devozione; se di quel tempo restò il ricordo delle lodi date a Dio davanti all'arca dell'alleanza, quanta venerazione e quanta devozione devono essere ora in me, e in tutto il popolo cristiano, alla presenza del sacramento, nella comunione del corpo di Cristo, cosa più sublime di ogni altra?» (Lib. IV; cap. 1).
Il discorso prosegue, ma adesso è Gesù che si rivolge direttamente a colui che si appresta a riceverlo:
«[ ...] Se vuoi che io venga a te e rimanga presso di te, purificati dal "vecchio lievito" e purifica la dimora del tuo cuore. Caccia fuori tutto il mondo e tutto il disordine delle passioni; sta' "come il passero solitario sul tetto" e ripensa, con amarezza di cuore, ai tuoi peccati. Colui che ama prepara al suo amato il luogo migliore e più bello: da questo si comprende l'affetto di chi riceve la persona cara.
Sappi tuttavia che, per questa preparazione - anche se essa durasse un intero anno e tu non avessi altro in mente - non potresti mai fare abbastanza con le tue sole forze. È soltanto per mia benevolenza e per mia grazia che ti viene concesso di accostarti alla mia mensa: come se un povero fosse chiamato al banchetto di un ricco e non avesse altro modo per ricambiare quel beneficio che nell'umiliarsi e rendere grazie.
Fa' dunque tutto quello che è nelle tue possibilità, fallo con molta attenzione, non per abitudine, non per costrizione; ma con timore, venerazione e amore ricevi il corpo del tuo amato Signore Dio, che si degna di venire a te. Sono io che ti ho chiamato; sono io che ti ho comandato di fare così, sarò io a supplire a quel che ti manca. Vieni ed accoglimi.
Se ti concedo la grazia della devozione, siine grato al tuo Dio; te la concedo, non già per il fatto che tu ne sia degno, ma perché ho avuto misericordia di te. Se non hai questa devozione, anzi ti senti piuttosto arido, insisti nella preghiera, piangi e bussa, senza smettere finché non avrai meritato di ricevere almeno una briciola o una goccia della grazia di salvezza.
Sei tu che hai bisogno di me, non io di te. Sono io che vengo a santificare te e a farti migliore, non sei tu che vieni a dare santità a me. Tu vieni per ricevere da me la santità, nell'unione con me; per ricevere nuova grazia, nel rinnovato, ardente desiderio di purificazione. "Non disprezzare questa grazia"; prepara invece il tuo cuore con ogni cura e fa' entrare in te il tuo diletto» (Lib. IV; cap. 12).
Alla preparazione per ricevere il Sacramento, deve seguire un adeguato raccoglimento, necessario per ottenere una grazia maggiore.
"L'Imitazione di Cristo" conclude con le parole di Gesù rivolte a chi si è comunicato: «Guardati dal molto parlare; tieniti appartato, a godere del tuo Dio. Tu possiedi colui che neppure il mondo intero ti potrà togliere.
Io sono colui al quale devi darti interamente, così che tu non viva più in te, ma in me, senza alcun affanno» (Lib. IV; cap. 12).
Che luminosi ammaestramenti! Ci fanno capire la nostra piccolezza di fronte alla grandiosità di quello che è certamente l'atto più importante nella giornata del credente.
Un'adeguata preparazione, però, non deve rimanere fine a se stessa, ma essere una delle innumerevoli fasi che costituiscono la continua crescita del cristiano. Bisognerebbe cioè vivere - giorno dopo giorno - l'attesa dell'Ospite Divino, come se la sua presenza fosse in noi permanente.
Qualcuno, allora, potrebbe dire: «Non mi comunico perché non ne son degno!». E questa frase si sente spesso.
A questo proposito, così interviene Sant'Alfonso Maria de' Liguori: «Ho detto: colla disposizione conveniente, non già colla degna, perché se bisognasse la degna, e chi mai potrebbe più comunicarsi? Solo un altro Dio sarebbe degno di ricevere un Dio. Intendo conveniente quella che conviene ad una misera creatura vestita dell'infelice carne di Adamo. Basta che la persona, ordinariamente parlando, si comunichi in grazia, e con vivo desiderio di crescere nell'amore verso Gesù Cristo».
Anche San Giovanni Bosco, in una pubblicazione in cui esorta all'assiduità nella Comunione, così risponde a quegli interrogativi che potrebbero esserne d'ostacolo: «Taluno dirà: io sono troppo peccatore. Se tu sei peccatore procura di metterti in grazia col Sacramento della Confessione, e poi accostati alla Santa Comunione, e ne avrai grande aiuto. Un altro dirà: mi comunico di rado per avere maggior fervore. È questo un inganno. Le cose che si fanno di rado per lo più si fanno male. Altronde essendo frequenti i tuoi bisogni, frequente deve essere il soccorso per l'anima tua. Alcuni soggiungono: io sono pieno di infermità spirituale, e non oso comunicarmi sovente. Risponde Gesù Cristo: Quelli che stanno bene non hanno bisogno del medico: perciò quelli che sono maggiormente soggetti ad incomodi loro è mestieri essere sovente visitati dal medico. Coraggio adunque, o cristiano, se tu vuoi fare un'azione la più gloriosa a Dio, la più gradevole a tutti i santi del cielo, la più efficace per vincere le tentazioni, la più sicura a farti perseverare nel bene, ella è certamente la santa Comunione».
Padre Pio da Pietrelcina scrive ad una figlia spirituale: «Io penso che la santissima Eucaristia sia il gran mezzo per aspirare alla santa perfezione, ma bisogna riceverla col desiderio e coll'impegno di togliere dal cuore tutto ciò che dispiace a colui che vogliamo alloggiare».
Il decreto "Sacrosancta Tridentina Synodus" della Congregazione del Concilio del 16 dicembre 1905, mettendo ordine nelle discussioni dei teologi, indica le disposizioni necessarie, le disposizioni e condizioni utili per comunicarsi, tuttora vigenti.
Le disposizioni necessarie (cioè quelle senza cui non si ottiene l'effetto del Sacramento) sono: lo stato attuale di grazia santificante e la retta intenzione.
Le disposizioni e condizioni utili (cioè quelle che aumentano la fruttuosità della Comunione, e che la loro mancanza non ne svuota totalmente gli effetti) sono: l'assenza di peccati veniali, una preparazione e ringraziamento, infine il consiglio del confessore, che si rende opportuno - sotto forma di direzione spirituale - soprattutto nell'uso della Comunione quotidiana.
L'Eucaristia opera in funzione della natura del soggetto che la riceve. La sua azione, quindi, può essere nulla, sminuita o completa.
Ecco un tracciato schematico per chi intende accostarsi con profitto alla Comunione, le cui linee potrebbero sembrare scontate, ma che è bene ricordare:
- Essere battezzati.
- Sentire la propria appartenenza alla Chiesa.
- Accettare questo Mistero, credendo fermamente nella presenza vera, reale, sostanziale di Gesù Cristo nel Sacramento dell'altare.
- Vivere gli insegnamenti evangelici.
- Esaminare se stessi, ed eventualmente riconciliarsi con Dio mediante la Confessione.
- Essere digiuni da almeno un'ora (l'acqua e le medicine non rompono il digiuno).
- Concentrarsi sull'imminente incontro con Gesù, lasciando da parte ogni tipo di distrazioni.
- Evitare che la Comunione diventi un'abitudine.
Questi punti sono intrecciati con un unico filo, quello dell'amore. Senza amore, risulterebbe tutto vano.
Ingrediente essenziale dell'amore è il desiderio. È il desiderio di mangiare e bere, infatti, che rende più trepidante l'attesa e più gustosi il cibo e la bevanda.
E, una volta nutriti e dissetati, la volontà non può non disporsi in un atteggiamento di gratitudine, più o meno profondo a seconda della sensibilità di ognuno.

Per le anime dei non credenti



O Gesù Mio, aiuta i Tuoi poveri figli 
che sono ciechi alla tua promessa di salvezza. 
Ti supplico, con l’aiuto delle mie preghiere e sofferenze, 
di aprire gli occhi dei non credenti, in modo che possano vedere il Tuo 
tenero amore e correre tra le Tue sacre braccia per la protezione. 
Aiutali a vedere la verità e chiedere perdono per tutti i loro peccati, 
in modo che possano essere salvati ed essere i primi a oltrepassare  
le Porte del Nuovo Paradiso. 
Prego per queste povere anime tra cui uomini, donne e bambini  
e Ti esorto ad assolverli per i loro peccati. 
Amen. 

APPELLI



Dio Padre: Appello alla Chiesa Cattolica affinché accetti la nuova Era di Pace sulla Terra. 

Io sono Dio Padre Onnipotente, Creatore di tutte le cose, Dio l‟Altissimo. 

Figlia Mia, è importante che coloro che seguono gli insegnamenti della Chiesa cattolica romana accettino il millennio, come promesso a tutti i Miei figli. 

Le parole contenute nel Mio Libro Santo, la Sacra Bibbia non mentono. 

La Mia promessa è contenuta negli Atti degli Apostoli. 

Giovanni Evangelista ha anche parlato del ritorno glorioso del Figlio Mio prediletto, quando Egli regnerà nella nuova Era di Pace per 1000 anni. 

Perché coloro che professano di comprendere la Mia Santa Parola  rifiutano di accettare una parte di essa? 

Ai Miei servitori sacri dico ora di aprire il Libro della Verità. 

Voi avete il dovere di proclamare la verità. 

Non dovete ascoltare coloro che all‟interno dei vostri ranghi distorcono la verità riguardo alla nuova Era di Pace sulla terra. 

Che cosa motiva i vostri fratelli nella Mia Chiesa cattolica romana a negare la verità? 

Voi avete confuso i Miei figli. 

A causa della loro fedeltà alla vera Chiesa, la Chiesa Cattolica Romana, state negando loro la possibilità di preparare le loro anime per il Regno di Mio Figlio nel Nuovo Paradiso sulla Terra. 

Il vostro dovere è di informare i Miei figli riguardo la verità. 

Ai Miei figli dico che non dovete mai negare la verità contenuta nella Sacra Bibbia, che contiene la vera parola. 

Voi, figli Miei, dovete accettare la promessa fatta da Mio Figlio dopo la sua risurrezione tra i morti. 

Ha detto che sarebbe venuto di nuovo. 

Questo tempo, della Seconda Venuta del Mio Figlio diletto sulla terra, si sta avvicinando. 

Se credete nelle promesse fatte da Mio Figlio, allora saprete che Egli vuol dire quello che ha detto. 

Quando Egli verrà di nuovo, verrà per governare e prendere il suo trono legittimo nel Nuovo Paradiso che ho creato per tutti voi sulla terra. 

Non dubitate mai delle parole pronunciate dalle Divine labbra del Mio Figlio diletto, Gesù Cristo. 

Sappiate che Io, il vostro Amato Padre , voglio che tutti voi vi uniate come una sola famiglia con Mio figlio in Paradiso. 

Accettate la verità. Non distorcetela, non adattatela in base alle vostre errate interpretazioni della verità. 

Io sono la verità. 

Non potete cambiare Me o Chi sono Io. 

La verità vi renderà liberi. 

Il vostro amatissimo Padre, 

Dio, l‟Altissimo. 

23 Febbraio 2012 


sabato 30 novembre 2019

DI COLORO CHE VANNO TRA I SARACENI E GLI ALTRI INFEDELI



REGOLE ED ESORTAZIONI


              1 Dice il Signore: «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. 2 Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe».
              3 Perciò qualsiasi frate che vorrà andare tra i Saraceni e altri infedeli, vada con il permesso del suo ministro e servo.
              4 Il ministro poi dia loro il permesso e non li ostacoli se vedrà che sono idonei ad essere mandati; infatti dovrà rendere ragione al Signore, se in queste come in altre cose avrà proceduto senza discrezione.
5 I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. 6 Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani.
              7 L’altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio.

S. Francesco d’Assisi

L'ultimo Papa canonizzato



Papa San Pio X è stato canonizzato dopo l'uscita di questo libro da Papa Pio XII;  
cfr. la di lui allocuzione che inizia con le parole "Haerent animo" del  29 maggio 1954. 


Capitolo I. UMILE PRELUDIO (2 giugno 1835 - 18 settembre 1858) 

DUE SPOSI CRISTIANI 

Dalla chiesa parrocchiale di Riese — piccolo villaggio della Diocesi di Treviso (1) — il 3 Giugno 1835 usciva, fatto cristiano, con il nome di Giuseppe — un nome bello e significativo — un pargoletto, il quale, attraverso ad eventi preparati dalla mano di Dio, doveva salire sul trono più alto della terra e cingere la Tiara dei Successori di Pietro. 
Era nato il giorno innanzi da Giovanni Battista Sarto e da Margherita Sanson: due cuori senza macchia con un passato intemerato e pieno di onore (2).  
Giovanni Battista Sarto era cursore del Comune con il misero stipendio di 50 centesimi al giorno e Margherita Sanson esercitava il mestiere di sarta che aveva appreso da fanciulla nella sua natia Vedelago (3).  
Possedevano una povera casetta, qualche magro campicello e le braccia per santificare con il lavoro la loro tranquilla povertà. Ma, in compenso, avevano una ricchezza impignorabile: una fede semplice e profonda che trasmettevano religiosamente ai loro figlioli mano mano che venivano ad allietare la loro unione stretta nel nome santo del Signore (4). 
Erano due sposi cristiani di antica tempra che sentivano la responsabilità della loro missione e ne esercitavano i doveri nella silenziosa accettazione del volere di Dio, giorno per giorno, contenti del poco, senza invidiare nulla a nessuno. 


A SCUOLA 

In questo ambiente così caldo di fede, dove mattina e sera risuonava la preghiera in comune e dove l'esempio persuasivo di Giovanni Battista Sarto e di Margherita Sanson era continua scuola di domestiche virtù, il nostro Beato crebbe sano, pieno di vita, al sicuro da ogni pericolo di deviazioni. 
Di ingegno pronto ed intuitivo, imparò presto a leggere ed a scrivere, ad assistere come chierichetto ai sacri riti della Parrocchia ed a frequentare assiduamente la spiegazione del Catechismo e della Dottrina Cristiana, distinguendosi tra tutti i suoi coetanei (5). Nello sguardo dolce e riflessivo aveva la chiarezza del suo cielo, sul volto aperto e gioviale gli rideva una luce che incantava, nell'anima fervida e serena gli fioriva il sentimento delle cose di Dio, nato in lui con la stessa vita (6). 
A queste belle doti di mente e di cuore si accoppiava in lui un carattere forte e vivace. Unico difetto: era facile allo scatto dell'ira. Ma sopra di lui vigilava la mamma con i suoi fermi rimproveri; vigilava anche il maestro della scuola, Francesco Gecherle, con l'opportuno avvertimento e con quella bacchettina di non grata memoria, di cui usava generosamente, perché considerata allora come uno dei più efficaci mezzi educativi (7). Ma, sopra tutto, vigilava lui stesso con lo sforzo continuo della sua volontà repressiva: i moti impulsivi della sua esuberante vivacità cedevano presto il posto alla ragione, conchiudendosi in un'umile scusa o in un cordiale sorriso (8). 

“VOGLIO FARMI PRETE”! 

Terminate le due prime classi elementari — le uniche che a quei tempi esistessero a Riese — dal Cappellano Don Luigi Grazio incominciò ad apprendere i primi elementi della lingua latina, mentre il Parroco Don Tito Fusarini — dignitosa figura di sacerdote — lo preparava al Sacramento della Cresima che ricevette il I “Settembre 1845 nell'antica cattedrale di Asolo dalle mani di Mons, Giovanni Battista Sartori-Canova, Vescovo Titolare di Mindo (9). 
Cresima e Comunione — ma, sopra tutto, la Comunione — servirono mirabilmente a sviluppare nel piccolo Giuseppe Sarto l'inclinazione che egli sentiva per lo stato sacerdotale, il quale nella sua mente prendeva ogni giorno contorni più chiari, più precisi, più definiti. 
Non confidava, forse, spesso alla madre che voleva essere prete? 
La buona Margherita che, con il suo sapiente intuito di una madre cristiana, leggeva nel cuore del suo Bepi (10), “andava orgogliosa al pensiero di avere un figliolo prete e le pareva già di vederlo sacerdote” (11). 
Ma non così Giovanni Battista Sarto. 
La famiglia cominciava a crescere, le difficoltà aumentavano, le ristrettezze divenivano sempre più angustianti. Lo stipendio dei suoi 50 centesimi al giorno, tante volte misurato e ricontato, era sempre lì inalterato ed i suoi campicelli, perché quasi ogni anno decimati dalla siccità o battuti dal flagello della gragnuola, rendevano poco. 
Prete quel suo figliolo, sul quale egli aveva già fatto i suoi calcoli per raddoppiare il suo misero stipendio per venire in aiuto della famiglia? 
Fu tentato di dire di no. Ma la sua fede, la sua Margherita e la parola persuasiva del suo Parroco vinsero presto la sua incertezza, e, chinato il capo, conchiuse: 
— Se Dio lo vuole, se lo prenda! (12) 
— Bravo, Battista! — esclamò soddisfatto Don Tito Fusarini, il quale, senza perdere tempo, avviò subito il fanciullo alle scuole ginnasiali di Castelfranco Veneto. 

***

Il Beato Pio X, del Padre Girolamo DAL GAL Ofm c.