giovedì 1 luglio 2021

Non confidate, Miei piccoli, che in questo momento state sconfiggendo colui che è il rappresentante di Satana nel vostro paese.

 


Messaggio della Beata Vergine Maria a JV


07 giugno 2021

Rosario del Mattino - Messaggio SINGOLO


Alla fine del Rosario. La Beata Vergine Maria parla.

Figlioli, io sono la vostra Madre, la Sempre Vergine Maria. Sappiate, miei piccoli, che Io veglio su di voi e vi proteggo contro le forze di satana. State combattendo contro i principati, le potenze; questo è un combattimento spirituale, miei piccoli, come vi ho già detto.

Dovete proteggervi in questo modo: con la preghiera, la penitenza, il digiuno. Dovete proteggervi con le Forze del Cielo.

La lotta più forte è appena iniziata, Miei piccoli, satana non si arrende, satana sa che gli resta poco tempo, che è già sconfitto, ma che può ancora distruggere la spiritualità di moltissime anime, come sta facendo.

Come vi ho detto a Fatima, Miei piccoli: le anime cadono ora, come le foglie cadono nell'autunno degli alberi.

State pregando per la convenienza, miei piccoli, ed Io ho risposto con il bene per proteggervi contro le forze di satana. Ma vi ho detto che se smettete di pregare, Satana può sconfiggervi facilmente. È come se tu fossi in una battaglia, che hai sconfitto il primo attacco, ma non vedi un grande esercito dietro di te e pensi che siccome hai sconfitto il primo attacco, hai già sconfitto l'esercito avversario. E non è così, Miei piccoli, satana ha un esercito molto potente, e lo userà contro di voi. Molto potente, ripeto e se non siete con Noi, con le Ostie del Cielo, nella preghiera e in una vita in Dio, sarete sconfitti dal prossimo attacco di satana.

Siete con Noi, se è così, vincerete, perché Dio, nostro Padre, nostro Dio, sarà nel cuore di ognuno di voi e vi darà la forza necessaria per vincere gli attacchi di satana. Non fidatevi, miei piccoli, che in questo momento state sconfiggendo colui che è il rappresentante di Satana nel vostro paese e in molti altri paesi del mondo. Hai pregato e la tua preghiera è stata ascoltata, ma appena hai sconfitto il primo attacco, Satana userà nuove armi, un esercito più grande per sconfiggerti, e le forze spirituali sono molto più forti delle forze umane. Voi non avete idea, miei piccoli, della guerra che state vivendo.

Certamente, San Michele vi protegge con l'Esercito Celeste ed io, vostra Madre, comando questo Esercito, per proteggervi, non solo qui nella vostra Patria, ma su tutta la Terra e su tutto l'Universo.

Dovete aumentare la vostra preghiera, miei piccoli. Capite, Miei piccoli e ripeto: questa è una guerra spirituale, molto, molto forte, ricordate che a livello spirituale i poteri sono immensi, sono totalmente fuori dalla natura umana e vi è stato insegnato che è attraverso la preghiera e con una vita arresa al Nostro Dio e Signore, come potrete sconfiggere il nemico.

Non temete, non temete, Miei piccoli, Noi siamo con voi, ma dovete fare la vostra parte, dovete salvare la vostra anima, le anime dei vostri fratelli, dovete recuperare tutto ciò che il nostro Dio e Signore ha creato per voi, per il vostro bene e che satana ha intaccato e ha condotto al male.

Voglio che lo capiate perfettamente, molto bene, Miei piccoli, siete in una situazione molto difficile ora, siete negli ultimi momenti della Purificazione Universale e non potete più lasciare in nessun momento, la preghiera, la vita in Dio.

Se non capite questo e vi allontanate dalla preghiera, vedrete come comincerete a soffrire dolori che non immaginavate o situazioni nel vostro mondo così distruttive che impazzirete di paura, di terrore, perché sono forze che non conoscete. Se non siete nella Pace del nostro Dio e Signore e non lasciate che il mio Sposo, lo Spirito Santo di Dio vi prenda e vi dia le capacità necessarie per superare, non sopporterete la prova.

Questa è una grande prova, ma quelli di voi che sono già segnati, non temete, perché Dio, il nostro Dio ed Io, vostra Madre, viviamo in voi, ma quelli di voi che non sono preparati, fatelo, miei piccoli, perché sarà una prova tremenda.

Noi saremo sempre con voi, in nessun momento ci separeremo da voi, l'esercito celeste è con voi, aumentate l'esercito celeste con l'esercito terreno, con tutti voi, quelli che vogliono lavorare e combattere per il vostro Dio.

Grazie, miei piccoli.

LA VOCE DELLO SPIRITO

 


LA CARITÀ

Il settore della conversione più trascurato oggi, e su vasta scala, è la carità, Amore di Dio e amore del prossimo.

L'amore di Dio è il primo e il più grande Comandamento, e come l'ossatura della religione, è la condizione indispensabile per avere la gioia vera, la pace interiore, ora, e per avere la Beatitudine eterna o Salvezza. Solamente se durante le vita terrena hai fatto il possibile per imparare ad amare Dio, potrai entrare in Paradiso. Perché?

Perché Dio è Amore, perché Dio è la Verità, perché Dio è il Bene, perché Dio è la Giustizia e la perfezione, perché Dio è l'unica sorgente di ogni bene. Dio è il Padre e noi siamo suoi figli amati immensamente. Dio ama sempre, ama tutti, anche quelli che non Lo amano.

Dio ti ama e vuole solamente il tuo bene e allora perché non dovresti amarLo? Perchè preferisci a Dio il denaro, le comodità, le fallaci e passeggere soddisfazioni dei sensi?

Questi idoli e idoletti sono messi lì dal maligno e tu sai che il demonio non ti ama, ti odia e vuole la tua rovina eterna e allora perchè lo ascolti? Poniti seriamente e urgentemente il problema della crescita nell'amore di Dio e usa ogni buona volontà per risolverlo positivamente. L'esortazione dell'amore di Dio e del prossimo è come la trama di tutti i messaggi dettati a questa persona.

Mano a mano che cresci nell'amore verso Dio, senti il bisogno di abbandonarti in Lui. Dice un messaggio:

"Dovete essere come bambini piccoli che hanno bisogno del papà, della mamma e dei fratelli. I fratelli sono gli angeli e i santi. "

Un altro messaggio dice: "Sono il tuo Gesù.

Vi voglio bene, amici miei, tanto bene. Noi siamo sempre vicino a voi e soffriamo con voi. Ricordatevi bene che Noi viviamo con voi, vi consigliamo. desideriamo aiutarvi sempre in qualunque situazione vi troviate. Noi, Dio, vi vogliamo salvi. "

Tutto questo è pienamente conforme alla teologia cattolica. Se dunque Dio ama così, perché non fidarci di Lui? Perché non affidarci totalmente a Lui? Se ti affidi a Lui non mancheranno le prove, ma sicuramente sarai aiutato a superarle: con Dio vincerai sempre, senza Dio sempre perderai.

A questo proposito leggi il seguente dettato: "Sono la tua Mamma.

Abbi pazienza, tanta pazienza: chiedila al Padre, specialmente quando vedi che questa grande virtù ti viene meno. Attraverso la pazienza riuscite a vedere sempre le cose dal lato giusto.

Figli cari, dovete imparare a vivere con Gesù, col Padre e con lo Spirito Santo, con gli Angeli e Santi che la Santissima Trinità vuole mettere sul vostro cammino... Quando voi imparerete a dialogare con Noi, allora potremo davvero guidarvi e condurvi per mano nel Regno del Padre, dove non c'e più pianto, né dolore, né morte, dove esiste solo l'Amore, ma un Amore che voi non potete nemmeno immaginare, un Amore tanto puro che non figura nemmeno nel vostro mondo di peccato. "

Riguardo al "secondo Comandamento, uguale al primo", cioé l'amore del prossimo, abbi per certo che quando una persona ha il cuore pieno di Dio, non può fare a meno di amare il prossimo: l'amore del prossimo è la conseguenza dell'amore di Dio. L'amore di Dio è l'albero fecondo, l'amore del prossimo ne è il frutto.

Sicché se una persona non ama il prossimo, non ama neppure Dio, se ama poco il prossimo, amerà poco anche Dio.

È ciò che lo Spirito Santo ci dice per bocca dell'Apostolo San Giacomo: «Se non ami il prossimo che vedi, come fai a dire che ami Dio che non vedi?»

Tieni poi presente che esercitando l'amore verso il prossimo, accresci anche l'amore di Dio; quanto è importante allora il cammino di conversione su questo punto.

Tanti messaggi invitano all'acquisto dell'amore del prossimo. Un messaggio dice:

"Voglio che tu sappia che senza la carità è impossibile arrivare a Me. Sono vane persino le preghiere e i digiuni. Serve la carità e l'Amore, leggi bene le Lettere di San Paolo, la descrive molto bene. "

Un altro messaggio dice.

"Una persona non può conoscerCi, se non saluta un fratello. Vuol dire che non Ci conosce a fondo. Un figlio deve essere disposto a dare la vita per una persona che non conosce, solo allora è Mio. "

E ancora:

"Voi non sapete, né potete immaginare il mio dolore nel vedere due persone che non si salutano. Quando due persone non si salutano, non c'è pace nei loro cuori. Satana scava, scava e piano piano continua ad intaccare ed indurire i loro cuori. "

Alcuni messaggi ci aiutano a capire la forza santificante del perdono:

"Perdona, perdona, perdona.

Non avere contese e discussioni con alcuno. Taci.

Il perdono è un requisito del cristiano.

Quando un'anima pratica il perdono è gia arrivata a Noi.

Offri a Noi la tua sofferenza del tacere. Ascolta il tuo avversario senza perdere la pazienza. Taci specialmente se ha torto, poi dona a Noi tutto quello che ingiustamente ti ha detto. Ti raccomando: nulla deve rimanere in te. Se voi praticate il perdono saprete anche amare il prossimo.

Il perdono deve diventare il vostro punto di appoggio, deve essere il vostro bastone, quello che sostiene la vostra fede; deve essere la pedina di lancio per tutto ciò che voi credete. Perdonate se volete arrivare a Noi, amate, perché attraverso l'amore potete vedere Gesù tra voi.

Se avete queste due cose (l'amore e il perdono), avrete anche la gioia di Dio.

Vi ripeto: il perdono per tutto e su tutto, l'amore per il prossimo, non importa di che nazionalità o religione .sia, dopo di questo la pace e la gioia è un premio che Dio dà, per essere. figli del Padre. "

Il seguente messaggio ci dice con quale spirito dobbiamo compiere le opere di carità, perchè siano accette a Dio. Leggilo attentamente.

"Vengo a parlarti dell'amore che bisogna avere per ereditare il Regno dei Cieli.

Quando voi vi addormentate per arrivare a Noi, la vostra anima viene sottoposta ad un immediato giudizio per la vostra destinazione eterna: In una frazione di secondo la vostra vita verrà valutata per ciò che avete e non avete fatto.

Il valore che farà pendere la bilancia sarà la quantità di amore che avrete donato in questo mondo.

L'amore è la qualità fondamentale per ogni cristiano; nessuno può dire di amare Gesù, se non ama il fratello.

Dovete amare tutti con un amore puro, disinteressato, amare tutti a prescindere dal luogo di provenienza, dal lavoro, dalla razza, dall'età... e a prescindere da cosa vi hanno fatto.

Amare significa volere bene, significa soffrire ed essere contenti di fare ciò che ad una persona piace.

Ve ne prego: è troppo importante: solo l'amore può sconfiggere il male, solo l'amore può avere le chiavi del Regno di Dio, solo l'amore può fàrvi abbracciare Dio.

A cosa serve pregare, dire di essere cristiani, digiunare, fare la carità, dare l'elemosina, se non amate?

Amare significa dare se stessi per il vostro Dio, vuol dire abbracciare la Croce per Gesù e poi sentire il cuore gonfio di gioia, mentre si dice in tutta umiltà "Grazie, Padre".

Fate, amate, gioite anche nella sofferenza, rimanete nell'umiltà, perdonate tutti in ogni luogo e in ogni tempo e tra poco sarete Nostri Angeli, alla corte del vostro Re, il solo Re perché Lui è Dio.

Sono il vostro Gesù di infinita Misericordia. "

Don Bena Angelo


SUPREMO APPELLO

 


 ... Io voglio essere seguito ad occhi chiusi, Io voglio essere amato per Me. Io voglio dirigere le anime per i miei sentieri.

Ho sete di anime e ho sete di amore! Datemi qualche ricambio, unitevi alla mia vita eucaristica, datemi asilo nei vostri cuori!

Se si conoscessero le mie misure, si vorrebbe darmi tutto, e invece mi si nega un piccolo ricambio, e Io brucio d'amore!

Oh! dillo alle creature, alle mie creature: mi son fatto Pane per voi, che potevo fare di più? Mangiatemi. Il guadagno sarà tutto vostro, e Io sarò refrigerato dalla vostra corrispondenza.

Consolate il mio Cuore! Portate a Me tutti i vostri tesori, non li disperdete... Io sono l'Amore!


IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO

 


L'anima intenta ai Misteri

Il sentiero di Dio è molto stretto, lo batte soltanto l'anima che vive la vera vita dello spirito: vita di purezza, di semplicità, di mortificazione.

Quel sentiero è continuamente percorso da Gesù: se l'anima sa unirsi a Lui, intimamente, completamente, è portata, trasportata dalla sua carità. Queste cose meravigliose non le vedo soltanto, ma le sento, le gusto, vivo in esse e mi sento trasformata.

Accanto al mistico sentiero è un fluire di Sangue: chi ha coraggio di immergervisi per attingere la purezza, la spiritualità e la grazia, cammina con Gesù nel piccolo sentiero della santità. O Signore, mi getto a capo fitto nell'abisso delle tue misericordie: voglio attingervi tanto Sangue quanto è il tuo Amore: voglio seppellire in esso tutte le mie colpe, le colpe del mondo, per ricavare la grazia della nostra salvezza.

Ascolto. «Chi adora e beve e s'immerge nel Sangue di Cristo, acquista la sensazione del suo dolore immenso, degli spasimi che sostenne per noi, del martirio con cui immolò la vita».

L'anima intenta a questi Misteri, riceve le impressioni della Passione e, per queste impressioni soprannaturali, diventa pura, leggera, spirituale, così che può percorrere il sentiero angusto della santità, velocemente, sicuramente, per raggiungere quello regale dell'amore eterno. q. 19: 31 dicembre

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


Vi invito ad essere vincitori nella battaglia che il Mio avversario sta armando contro il mondo intero.

 


Messaggio di Nostra Signora Madre Protettrice degli afflitti la  Vergine Sovrana


26 giugno 2021

"Cari bambini,

Ecco la serva del Signore!

Figli miei, sono qui per aiutarvi in questi tempi difficili. Ho posto davanti a voi un grande disegno di lotta qui sulla terra. Non preoccupatevi, perché sarete aiutati da me. Il cammino che Mio Figlio ha tracciato per voi è un cammino di molte lotte, ma alla fine sarete ricompensati da Dio. Ecco perché vi insegno, ogni giorno, come diventare santi qui sulla terra. Siate anime obbedienti alla chiamata del Signore e tutte le grazie saranno messe nelle vostre mani. Vi chiedo: seguite ogni giorno le mie chiamate materne e sicuramente non vi pentirete di avermi ascoltato qui sulla terra. Con grande gioia, vengo qui per lasciare la pace del mio Gesù in ogni cuore, che ha bisogno della pace del cielo. Vi chiamo a una nuova vita di piena santità. Vi invito ad essere vincitori nella battaglia che il Mio avversario sta armando contro il mondo intero. Non lasciare che nulla rubi la tua pace. Sii sempre sereno e tranquillo! Mostrate sempre la Mia gioia sui vostri volti e sarete sempre felici. Ho ancora molto da darvi! Credete e cercate sempre la Misericordia di Dio per le vostre vite. Ho scelto questo luogo per chiamarvi alla santificazione e non alla confusione. Siate vigili aprendo i vostri cuori alla Grazia dello Spirito Santo.

Che Dio vi benedica e vi conceda la Sua pace! 

Ti amo! Rimanete tutti nel nome della Santa Trinità".

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Il controllo della percezione imposto dai media corporativi

La risposta alla domanda posta da quell’ingenuo giornalista  russo è: grazie al “controllo della percezione”. L’ex colonnello dei  servizi d’intelligence degli Stati Uniti, Robert Hickson, parlò di queste  tecniche, definendole “guerra psicologica, o come la chiamiamo noi alla  CIA – controllo della percezione.”427 Ecco in cosa si sono trasformati i  media corporativi, la fantomatica “stampa libera” che era stata prevista  dal secondo emendamento alla Costituzione Americana e che ormai  si è ridotta ad uno strumento di repressione e controllo dell’opinione  pubblica. La cooptazione dei media corporativi nel ruolo di portavoce  istituzionalizzati delle elite finanziarie, tuttavia, non è cosa recente. Già  alla fine del XIX secolo venne resa nota da John Swinton, all’epoca  direttore del New York Times, il quale fece quest’incredibile dichiarazione,  durante un banchetto tenutosi in suo onore: 

Ad oggi, non esiste in America una cosa simile ad una stampa  indipendente. Lo sapete voi come lo so anche io. Qui tra voi non c’è  nessuno che osi scrivere le proprie opinioni con sincerità, perché se lo fate, sapete fin da subito che non verranno mai pubblicate. 

Io vengo pagato ogni settimana per tenere lontane le mie opinioni dal giornale che dirigo. Altri, tra voi, ricevono salari simili per cose  simili, e se uno qualsiasi tra di voi fosse così folle da mettersi a  pubblicare giudizi onesti e sinceri, si ritroverebbe per la strada in  men che non si dica. Se mi venisse permesso di pubblicare sul mio giornale le mie sincere opinioni, posso star sicuro che prima di 24 ore mi ritroverei senza lavoro. Il compito di un giornalista è  distruggere la verità, mentire apertamente, pervertire, diffamare,  inchinarsi dinanzi a Mammona e vendere il proprio paese e la  propria razza per ottenere in cambio il proprio pane quotidiano. 

Lo sapete benissimo, proprio come lo so io. Che assurdità voler  favoleggiare di una stampa indipendente! Noi siamo meri  strumenti di uomini ben più potenti e ricchi di noi che operano  dietro alle quinte. Siamo loro vassalli, delle marionette in mano a  questa gente: loro muovono i fili e noi danziamo. I nostri talenti, le  nostre capacità e le nostre vite sono tutte in mano ad altri uomini.  Non siamo altro che prostitute intellettuali.428

Come ha scritto giustamente Deirdre Manifold: “Questo discorso è  una prova schiacciante dell’enorme successo avuto dagli Illuminati nel  controllare i canali dell’informazione”,429 grazie al potere del denaro.  Mentre i vari gruppi mediatici continuano a fondersi e a globalizzarsi,  il monopolio che ne consegue, nell’esercizio del “controllo della  percezione”, è sempre più totale e omnicomprensivo. 

Padre Paul Kramer

LE GRANDEZZE DI MARIA

 


LA VERGINE FORMA UN ORDINE E UN MONDO A PARTE.


Voi l'avete fatta unicamente per Voi, o Trinità santa!

L'avete fatta come un mondo e un paradiso a parte, mondo di grandezze, paradiso di delizie per l'Uomo nuovo (Gesù Cristo); l'avete formata come un nuovo cielo ed una nuova terra: terra che non porterà che l'Uomo-Dio; cielo che non conterrà che Lui, si muoverà intorno a Lui e non avrà nessun movimento se non per Lui. L'avete formata come un altro universo nell'universo e come un altro impero del vostro Impero; poiché la Vergine è un Universo che ha il suo centro ed i suoi movimenti propri è un Impero che ha le sue leggi e il suo Stato a parte.

Fra tutti i sudditi della Maestà di Dio, la Vergine è un suddito così insigne, singolare ed eminente, che costituisce da sola un Ordine nuovo tra gli Ordini della potenza e sapienza divina: Ordine oltremodo eminente sopra tutti gli Ordini della grazia e della gloria; Ordine tutto singolare che costituisce un nuovo impero su le opere di Dio; Ordine congiunto con l'Ordine dell'Unione ipostatica; Ordine che trovasi in relazione con le persone divine.

In quella guisa che gli angeli sono disposti in gerarchie le quali propriamente si riferiscono alla divina Essenza per adorarla ed esprimerla nelle perfezioni distinte, di amore, di luce e di potenza, che le vengono attribuite; così la Vergine, nel suo Ordine e nella sua gerarchia, ch'Ella da sola riempie con la sua grandezza, si riferisce e Fende gloria ed onore allo stato ed alle proprietà delle persone divine.

In tal modo, il Dio del cielo, uno nell'Essenza e Trino nelle persone, ha diviso la Corte celeste in due cori [128] differenti: in uno vi sono tutti gli Angeli, i quali, in numero infinito, disposti in parecchi ordini e gerarchie, per il loro stato onorano le varie perfezioni dell’Essenza divina; nell'altro coro vi è la Vergine, unica nel suo Ordine, la quale, per l'eccellenza a lei esclusivamente propria e per il suo stato singolare, onora le divine persone in quanto dipendono dalle loro proprietà personali. E il coro della Vergine da solo rende all'Essenza divina ed alle divine persone un Omaggio maggiore che non i nove cori di tutti gli angeli assieme.

CARD. PIETRO DE BÉRULLE

 


Pregate per la Chiesa perché presto una notizia eclatante verrà rivelata

 


Trevignano Romano 29 giugno 2021

Figli miei, grazie per essere qui nella preghiera e per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Amati figli miei, i demoni stanno oscurando i cieli per oscurare le vostre menti.  Figli, questi tempi sono pronti per il verificarsi delle profezie che sono state rivelate in questi anni. Figli, pregate per la Chiesa perché presto una notizia eclatante verrà rivelata, la mia amata Chiesa è in piena confusione. Figli miei, pregate perché presto il mondo tremerà molto forte, affidatevi a Gesù, Lui non vi lascerà mai soli e pregate per Il mio cuore Immacolato che soffre molto. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen. 

 


mercoledì 30 giugno 2021

LA PRESENZA REALE

 


L'EPIFANIA E L'EUCARISTIA


Prostrandosi lo adorarono.

Matteo, II, 11

 

Chiamati a continuare innanzi al SS. Sacramento l'adorazione dei Magi nella grotta di Betlemme, dobbiamo aver con essi comune il pensiero che li guidò e l'amore che li sostenne. Essi hanno cominciato a Betlemme quello che noi facciamo appiè dell'Ostia sacrosanta. Studiarne a nostra istruzione i caratteri della loro adorazione.

L'adorazione dei Magi fu un ossequio di fede e un tributo d'amore al Verbo incarnato: tale pure deve essere la nostra adorazione eucaristica.

 

I. - La fede dei Magi brilla di tutto il suo splendore a causa delle due terribili prove a cui fu sottoposta e di cui trionfò; voglio dire il silenzio a Gerusalemme e l'umiliazione a Betlemme.

I reali viaggiatori, da uomini savi, vanno dritto alla capitale della Giudea: si aspettano di vedere tutta Gerusalemme nella gioia, il popolo in festa, la felicità dappertutto con i segni della più viva allegrezza: ma, dolorosa sorpresa! Gerusalemme è silenziosa, e nulla vi rivela la grande meraviglia. Non si sono forse ingannati? Se il gran Re fosse nato, l'aspetto della città non annuncerebbe il lieto evento? E non saranno fatti segno alla derisione, od anche all'insulto, se fanno conoscere lo scopo del loro viaggio?

Siffatte esitazioni e un tale linguaggio sarebbero prudenti secondo il mondo, ma indegni della fede dei Magi. Hanno creduto, sono venuti: Ove è nato il Re dei Giudei? domandano ad alta voce in mezzo a Gerusalemme sbalordita, innanzi al palazzo di Erode e alla folla accorsa all'insolito spettacolo di tre re venuti nella città. Abbiamo veduta la stella del nuovo Re e veniamo per adorarlo. Dov'è? Dovete saperlo voi, suo popolo, che lo attendete da sì lungo tempo.

Ma continua un silenzio glaciale. Erode, interrogato, consulta alla sua volta tutti i principi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, che rispondono allegando la profezia di Michea. Ciò fatto, Erode da' commiato ai principi stranieri, promettendo che dopo di essi verrà ad adorare il nuovo re. Sulla parola del re essi partono, lasciando la città nella sua indifferenza: i sacerdoti stessi come Erode aspettano tra l'esitazione e la incredulità.

Il silenzio del mondo, ecco la grande prova cui è soggetta la fede nell'Eucaristia.

Supponete che nobili personaggi di altra religione abbiano inteso che Gesù dimora in persona in mezzo ai cattolici nel suo Sacramento, e che così questi felici mortali hanno la ventura unica, ineffabile, di possedere la stessa persona del Re del Cielo e della terra, del Creatore e Salvatore del mondo, insomma Nostro Signore Gesù Cristo; supponete che, animati dal desiderio di vederlo e di offrirgli i loro omaggi, vengano dalle più remote contrade a cercarlo in mezzo a noi, in una delle nostre splendide capitali d'Europa; forse che non sarebbero soggetti alla stessa prova dei Magi? Infatti, qual cosa segnala nelle nostre città cattoliche la presenza di Gesù Cristo? Le chiese? Anche i Protestanti e gli Ebrei hanno i loro templi. Qual cosa dunque? Nulla!

Gli ambasciatori della Persia e del Giappone sono venuti pochi anni fa a visitare Parigi; certo, nulla ha loro detto che noi possediamo Gesù Cristo e che vive per regnare in mezzo a noi. Ecco lo scandalo per coloro che sono estranei alle nostre credenze.

Questo silenzio è lo scandalo pure dei cristiani deboli. Vedono che la scienza del secolo non crede a Gesù Cristo in Sacramento, che i grandi non l'adorano, che i potenti non gli rendono alcun omaggio, e concludono: dunque non vi è, non vive, non regna in mezzo ai cattolici. Ve ne sono tanti che fanno tale ragionamento! E ' così grande la moltitudine degli ignoranti e degli schiavi, che fanno quel che vedono fare.

Eppure i cattolici, come gli abitanti di Gerusalemme, posseggono le parole dei profeti e inoltre gli Evangeli e le lettere di S. Paolo, che affermano la presenza di Gesù nel Sacramento. Sulla montagna di Dio è visibile a tutti la santa Chiesa, succeduta all'Angelo di Betlemme e alla stella dei Magi; la Chiesa che è un sole per chiunque vuole vedere la luce, che ha voce potente come quella del Sinai per chi vuole ascoltare l'annunzio della legge; che ci addita il sacro tempio, l'augusto Tabernacolo e dice: Ecco l'Agnello di Dio, l'Emanuele, Gesù Cristo!

Alla sua voce le anime semplici e rette corrono verso il Tabernacolo, come i Re Magi a Betlemme, perché, amanti della verità, la seguono con ardore.

Tale è la fede di voi qui presenti; avete cercato Gesù Cristo, lo avete trovato; lo adorate, siatene benedetti!

 

L'Evangelo dice che all'udire i Magi, Erode si turbò e con esso tutta Gerusalemme.

Non è a stupire che si turbi Erode che è straniero ed usurpatore: egli vede in colui che gli si annunzia, il vero re d Israele che lo sbalzerà dal trono. Ma che si turbi Gerusalemme al felice annunzio della nascita di colui che attende da sì gran tempo; che saluta, da Abramo, come il suo grande Patriarca; da Mosè, come il suo grande Profeta; dal tempo di Davide, come suo gran Re: ecco una cosa incomprensibile. Ignora dunque il popolo la predizione di Giacobbe che indica la tribù da cui uscirà; quella di Davide che ne determina la stirpe; quella di Michea che ne designa la città natale: quelle d'Isaia che ne cantano la gloria?

Nonostante queste testimonianze così luminose, bisogna che i Gentili, disprezzati dai Giudei, vengano a dir loro: E' nato il vostro Messia! Noi veniamo ad adorarlo dopo di voi, ed a partecipare alla vostra felicità: indicateci la sua regale dimora e permetteteci di offrirgli i nostri omaggi. Ohimè, questo orribile scandalo dato dal Giudeo che si turba all'annunzio della nascita del Messia, si continua in mezzo a cristiani! Quanti hanno paura di una chiesa in cui dimora Gesù Cristo! Quanti si oppongono alla costruzione di un nuovo Tabernacolo, di un nuovo santuario! Quanti fremono incontrando il Viatico, e non possono reggere alla vista dell'Ostia adorabile! Perché mai? Che cosa ha loro fatto questo Dio nascosto? La seconda prova dei Magi è lo stato di umiliazione del divino Infante a Betlemme.

Si aspettano naturalmente di trovare intorno al neonato tutti gli splendori del Cielo e della terra. L'immaginazione né dipinge loro la magnificenza. A Gerusalemme ne han sentito le glorie predette da Isaia.

Hanno visitato la meraviglia del mondo, il tempio destinato a riceverlo, e devono dirsi, strada facendo: Chi è simile a tale Re? Quis ut Deus?
Ma, o sorpresa, o disinganno, o scandalo per una fede meno salda della loro! Guidati dalla stella giungono alla stalla e che cosa vedono? Un povero bambino con la sua giovane madre; il bambino è deposto sulla paglia come l'ultimo dei poveri; che dico? come un agnellino appena nato; riposa in mezzo a due animali; è avvolto in panni che lo riparano a mala pena dal freddo della rigida stagione. E' dunque molto povera sua madre, che l'ha messo al mondo in sì misero ricovero? Non sono più là i pastori per ripetere le meraviglie che hanno contemplato in ciclo, al di sopra della Grotta; Betlemme è indifferente. O Dio, qual prova! I re non nascono così e meno ancora un Re del cielo! Quanti Betlemiti al racconto dei pastori erano venuti alla grotta, e se n'erano ritornati increduli! Che faranno i Re Magi? Eccoli prostrati con la fronte a terra, in atto di adorare con la più profonda umiltà quel tenero Bambino: piangono di gioia nel contemplarlo, e la sua povertà li rapisce di amore: e prosternandosi lo adorarono.

Gran Dio! Che profondo mistero! I re non si abbassano mai a quel modo, neppure innanzi ad altri sovrani. I pastori stessi hanno ammirato il Salvatore annunziato dagli Angeli, ma non dice l'Evangelista che si siano prostrati dinanzi a lui per adorarlo. I Magi gli resero il primo culto, il primo omaggio di adorazione pubblica in Betlemme, come né erano stati i primi apostoli in Gerusalemme.

Qual cosa dunque hanno veduto nella stalla, nel presepio, su quel Bambino? Che cosa hanno veduto? L'amore, un amore ineffabile, l'amor di Dio per l'uomo: Dio stesso spinto dall'amore a farsi povero per essere l'amico, il fratello del povero; Dio che si fa debole per il conforto del debole, del derelitto; Dio che soffre per dar prova del suo amore. Ecco quello che i Magi hanno veduto, ed ecco la ricompensa della loro fede e il suo trionfo in questa seconda prova. L'umiliazione dello stato sacramentale di Gesù è pure la seconda prova della fede cristiana. Gesù in Sacramento spesso vede intorno a sé l'indifferenza e talvolta l'incredulità ed il disprezzo. Rendetevi conto della triste verità, non è difficile: Il mondo non l'ha conosciuto.

Forse sarebbe altrimenti se al momento della consacrazione si udisse, come nella notte del Natale, il concerto degli Angeli: se come sul Giordano si vedesse il cielo aprirsi su di lui, o splendere la sua gloria come sul Thabor: o finalmente se si rinnovasse sotto i nostri occhi uno dei miracoli fatti nel corso dei secoli dal Dio dell'Eucaristia.

Ma nulla di tutto ciò, nulla. E' la negazione di ogni gloria e potenza, l'occultazione di tutto l'essere divino e umano di Gesù Cristo: non si vede il suo volto, non si ode la sua voce: non apparisce alcuna azione sensibile. Ora, si dice, la vita è l'azione; almeno l'amore si manifesta con qualche segno: ma qui è il freddo, il silenzio della morte.

Avete ragione, o uomini del libero pensiero; ragione, o filosofi dei sensi, o applauditi dal mondo, avete cento volte ragione: l'Eucaristia è la morte, o piuttosto l'amore della morte. Tale amore fa sì che Gesù leghi la sua potenza, e annienti la sua maestà, la sua gloria divina e umana per non atterrirci; nasconda, per non scoraggiarci, le sue perfezioni infinite e l'ineffabile sua santità; ci si mostri sotto il velo delle sacre specie, che lo lasciano vedere più o meno alla nostra fede più o meno viva.

Ecco quello che, ben lungi dall'essere lo scandalo del vero cristiano, è la prova della sua fede, è la vita e l'accrescimento del suo amore. Con la viva sua fede il cristiano passa attraverso la povertà, la debolezza, la morte apparente di Gesù, penetra sino alla sua Anima per consultarne i pensieri, ammirarne gli affetti e scoprendone la Divinità, come i Magi si prostra, adora e contempla nell'ebbrezza dell'amore: ha trovato Gesù Cristo: e prostrandosi l'adorarono! Tali sono le prove ed il trionfo della fede dei Magi e di quella del cristiano.

Esaminiamo ora l'omaggio di amore dei Magi al divino Infante e quello che il nostro cuore deve rendere al Dio dell'Eucaristia.

 

II. - La fede conduce a Gesù Cristo: l'amore lo trova e l'adora. Qual è l'amore dei Magi Adoratori? E' un amore perfetto. Ora, l'amore si manifesta con tre effetti, e queste manifestazioni ne sono la vita.

 

1° L'amore si manifesta con la simpatia. La simpatia delle anime è il legame, la legge di due vite; con essa si diviene simile a colui che si ama: amor pares facit. L'azione della simpatia naturale, e tanto più della simpatia soprannaturale con Nostro Signore, è l'attrazione forte, la trasformazione uniforme di due anime in una, di due corpi in uno; come il fuoco assorbe e trasforma in se stesso qualunque materia combustibile, così il cristiano dall'amore viene trasformato in Gesù Cristo, in Dio: saremo simili a lui.

Come mai possono i Magi trovarsi subito in tanta consonanza di affetti con il divino Infante, che ancora non parla e non manifesta loro il suo pensiero? L'amore ha visto, l'amore si è unito all'amore. Come! non vedete quei re in ginocchio davanti la culla, tra gli animali, ed in quella postura così umile e umiliante per la loro qualità di re, adorare il tenero Bambino che li guarda con semplicità infinita? L'amore fa qui da solo ciò che tra gli amici fa la parola. Non vedete che imitano per quanto loro è possibile la condizione del divino Infante? L'amore imita perché simpatizza. Vorrebbero inabissarsi sino alle viscere della terra, annichilarsi per meglio adorare e più rassomigliare a Colui che dal trono della gloria si è umiliato sino a discendere nel presepio, sotto la forma di schiavo.

Abbracciano l'umiltà che il Verbo fatto carne ha sposata, la povertà, il patire che ha divinizzati. Vedete come l'amore trasforma: produce l'identità di vita; rende semplici i re, umili i dotti, poveri di cuore i ricchi: i Magi sono tutto questo.

La simpatia è necessaria alla vita d'amore per addolcirne i Sacrifici e renderla costante: è, in una parola, la prova dell'amore, la garanzia della sua durata. L'amore che non è sostenuto dalla simpatia è una virtù laboriosa, sublime talvolta ma priva della gioia, degl'incanti dell'amicizia.

Il cristiano che deve vivere d'amore per Dio ha bisogno di questa simpatia d'amore. Ora, è appunto nella SS. Eucaristia che Nostro Signore ci assicura che ama ciascun di noi come suo amico; là ci lascia riposare alquanto il nostro cuore sul suo, come già fece cui discepolo prediletto; là almeno un istante ci fa gustare la dolcezza della manna celeste e provare la gioia di possedere il nostro Dio, come Zaccheo, il nostro Salvatore, come Maddalena; la nostra suprema felicità, il nostro tutto, come la Sposa dei Cantici. Là prorompiamo in questi sospiri d'amore: O Gesù, come sei buono, soave, tenero per chi ti riceve con amore! Ma nell'amore la simpatia non si tiene paga del godimento. Il divin Salvatore ha acceso un fuoco nel nostro cuore: l'Eucaristia è un carbone acceso che c'infiamma. Il fuoco è attivo e invadente, quindi l'anima sotto la sua azione si sente forzata a gridare: Che farò, o mio Dio, in cambio di tanto amore? E Gesù risponde: Tu devi rassomigliarmi, vivere per me, vivere di me. La trasformazione sarà facile, poiché colui che ama, dice l'autore dell'Imitazione, non cammina, ma corre, ma vola.

 

2° L'amore si fa conoscere al suo carattere assoluto: vuole essere l'unico padrone del cuore e dominare ogni cosa. L'amore è di sua natura unificante, assorbe od è assorbito.

Questa verità si fa manifesta splendidamente nell'adorazione dei Magi. Appena trovato il regale Infante, senza guardare alla povertà del luogo, agli animali che vi dimorano e lo rendono ributtante; senza domandare prodigi al Cielo o spiegazioni alla Madre, senza curiosi esami sul Bambino, tosto cadono in ginocchio e lo adorano profondamente. Adorano lui solo; non vedono che lui per cui solo sono venuti. Il Vangelo non fa neppure menzione degli onori che resero certamente alla sua santissima Madre: dinanzi al sole s'eclissano tutti gli astri.

L'adorazione è una come l'amore che la ispira. Ora l'Eucaristia è il colmo dell'amore di Gesù Cristo per l'uomo come quella che contiene tutti i misteri della sua vita. Tutto quello che Gesù Cristo ha fatto dalla sua Incarnazione fino alla Croce tendeva all'Eucaristia, alla sua unione personale e corporale con ogni cristiano mediante la Comunione, in cui egli vedeva il mezzo di comunicarci tutte le virtù della sua santa Umanità, tutti i meriti della sua vita ed i tesori della Passione. Ecco il prodigio dell'amore: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui.

L'Eucaristia deve pure concentrare tutto il nostro amore verso Gesù Cristo, se vogliamo far la parte nostra per giungere al fine ch'egli s'è proposto nell'istituire la Comunione, cioè la trasformazione di noi in lui mediante l'unione.

Deve pertanto l'Eucaristia essere la legge delle nostre virtù, l'anima della nostra pietà, il desiderio culminante della vita, l'affetto regale e dominante del cuore, il glorioso stendardo dei nostri combattimenti e Sacrifici. Senza questa unità di azione non arriveremo mai alla pienezza dell'amore, ma con essa nulla è più facile e dolce che il giungervi, perché allora abbiamo tutta la potenza dell'uomo e quella di Dio che di accordo lavorano al regno dell'amore: Il mio diletto è a me ed io a lui.

 

3° Infine l'amore si manifesta col dono. La perfezione del dono dice la perfezione dell'amore. L'Evangelista ci da i particolari più precisi, ci descrive la maniera e le circostanze della presentazione dei doni, fatta dai Magi: Aperti i loro tesori, gli offrirono i loro doni, oro, incenso e mirra.

Gli presentano dunque l'oro quale tributo che si deve ai re, la mirra che onora la sepoltura dei grandi, l'incenso simbolo dell'omaggio che rendiamo a Dio. Possiamo pure in questi doni veder rappresentata ai piedi del divino Infante tutta l'umanità: ossia nell'oro la potenza e la ricchezza, nella mirra il dolore, nell'incenso la preghiera.

Quel che fu iniziato a Betlemme deve perpetuarsi intorno all'Eucaristia. I re hanno incominciato, noi continuiamo i loro omaggi.

A Gesù in Sacramento si deve oro come al Re dei re, che ha diritto ad un trono più splendido di quello di Salomone, si deve oro per il suo altare, per i vasi sacri. Si farebbe forse per l'Eucaristia meno che per l'Arca, rivestita dell'oro più fino offerto dal popolo?

A Gesù, vittima del Sacramento, si deve mirra, non più per lui che sulla croce ha consumato il suo Sacrificio ed ora gode la gloria della risurrezione, ma perché, essendosi costituito sull'altare nostra vittima sino alla fine del mondo, egli ha bisogno di soffrire in noi. Così la vittima adorabile ritrova la capacità e il merito del soffrire in noi suoi membri, che completiamo la sua immolazione.

Gli è dovuto l'incenso. E questo gli è offerto appiè degli altari dai sacerdoti. Ma egli vuole inoltre l'incenso delle nostre adorazioni per ricambiarcelo con l'effusione delle sue grazie.

Felici noi che, grazie all'Eucaristia, partecipiamo alla gioia di Maria Santissima, dei Magi e dei primi discepoli, che poterono dare a Gesù Cristo! Nell'adorabile Sacramento si continua la povertà di Betlemme che attende il nostro soccorso.

Oh! sì, tutti i tesori della grazia e della gloria ci vengono dalla Divina Eucaristia: come da sorgente sgorgarono da Betlemme, divenuta il cielo dell'amore, si accrebbero durante tutta la vita del Salvatore e vennero, fatti fiumi di grazie, di virtù e di meriti, a gettarsi nell'oceano dell'adorabile Sacramento, nel quale li possediamo nella loro pienezza.

Ma dall'Eucaristia derivano pure i nostri doveri: a tanto amore dobbiamo un generoso ricambio. I Magi sono i nostri modelli nell'adorazione: imitiamo la regale loro fede in Gesù Cristo. Siamo gli eredi del loro amore, e un giorno saremo partecipi della loro gloria. Amen.

di San Pietro Giuliano Eymard


Infatti così dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: Dissodatevi un terreno e non seminate fra le spine.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

Semina tra le spine chi semina nell’idolatria, nella disobbedienza, nella trasgressione della Parola. È questo un lavoro faticoso e vano, inutile.

Infatti così dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: Dissodatevi un terreno e non seminate fra le spine. Si semina nella Parola, con la Parola.

La Parola va seminata con la Parola, la verità con la verità, l’obbedienza con l’obbedienza. Mai si potrà seminare la Parola senza Parola e obbedienza.

Dissodare il terreno è togliere da esso ogni spina di idolatria, immoralità, dissolutezza, empietà, stoltezza, insensatezza, stoltezza.

Questo avviene quando si ritorna nella Parola con integrità, rettitudine, giustizia, santità, fedeltà perenne. Senza fedeltà si seminerà sempre tra le spine.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

 


Atto di consacrazione al S. Cuore di Gesù

 


O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, guardate a noi, che siamo umilmente prostrati davanti al vostro altare. Noi siamo vostri e vostri vogliamo essere; e per poter vivere a Voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al vostro Sacratissimo Cuore.  

Molti, purtroppo, non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, [211] vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbiate misericordia degli uni e degli altri e tutti quanti attirate al vostro santissimo, Cuore.  

O Signore, siate il Re non solo dei fedeli, che, non si allontanarono mai da Voi, ma anche di quei figli prodighi, che vi abbandonarono; fate che questi quanto prima ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame. Siate il Re di coloro che vivono nell'inganno dell'errore o per discordia da Voi separati; richiamateli al porto della verità e all'unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore. Siate il Re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle tenebre dell'idolatria o dell'islamismo, e non ricusate di trarli tutti alla vostra luce e al vostro regno. Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo, che un giorno fu il prediletto. Scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione e di vita, il sangue già sopra di essi invocato.  

Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa; largite a tutti i popoli la tranquillità dell'ordine; fate che da un capo all'altro della terra risuoni questa unica voce: Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore, nei secoli. Così sia. [213] 

Gesù ci chiede di stare uniti come un solo cuore e di consacrarci alla Misericordia, al Cuore Misericordioso di Gesù e al mio Cuore Immacolato di Madre.



 Madre della Pietà a Piedade dos Gerais (MG – Brasile)

27.06.2021 

Cari figli,
voglio chiedere alla Santissima Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – di manifestare ai vostri cuori tutta la sua grazia, questo amore infinito, misericordioso, questa luce grandiosa. In questo tempo in cui abbiamo bisogno di più amore, più carità, più fraternità, più silenzio. Abbiamo bisogno di preghiera. Preghiera e pace. C’è tanto rumore sulla Terra. L’uomo ha bisogno di respirare questa presenza dello Spirito Santo e vivere di più la soavità della brezza leggera, soave e mite, che è il silenzio.

Perché il tempo della giustizia è in mezzo a noi. La giustizia di Dio, la giustizia divina. Per questo gli uomini sulla Terra saranno custoditi e protetti dalla misericordia del Signore. Nulla è più grande di questa misericordia. Nulla è impossibile per chi crede in questa misericordia. La risposta è così vicino a noi, ma l’uomo non vive questo silenzio della vita di preghiera. E soprattutto non vive l’amore: amore al prossimo, amore alla sua famiglia, amore alla sua comunità, amore alla sua bellissima missione.

Perché tu hai una missione. Nessuno vive tanto per vivere, nessuno nasce per caso. Anche i conflitti, anche le battaglie, ci portano a comprendere i segni di Dio. Quanto l’uomo ha bisogno di piegare le ginocchia e confidare nella provvidenza divina! Credere nel Cielo. Quando non si ha una risposta sulla Terra, è necessario credere nel Cielo. Credere fortemente, credere piamente nel Cielo. E oggi noi siamo chiamati da Dio a vivere questa vita di preghiera, a vivere questa vita di silenzio. Anche se molti non vogliono viverla. Perché Dio non obbliga, Dio è un Padre che mostra, che insegna, che dice: “Figlio, questa è la via”. Ma segue questa via solo chi lo desidera, chi lo vuole, chi ha il cuore rivolto alla presenza dello Spirito Santo. Segue questa via solo chi è illuminato.

Per questo Gesù ci ha chiesto di essere luce. In mezzo a tante tenebre, ci chiede di essere luce. Perché il mondo è nelle tenebre, il mondo è nel peccato. L’umanità non è mai stato tanto persa nelle tenebre, figli. Ecco perché vediamo tutte le infermità che colpiscono la materia, tutti gli ostacoli che colpiscono direttamente il figlio di Dio, perché il mondo è nel peccato. Ed è necessario che l’uomo accenda una luce che si chiama fede e viva realmente questa fede, faccia la sua scelta e la faccia per il bene.

Gesù ci aveva detto che saremmo entrati in un tempo speciale, che è il tempo della misericordia. E noi siamo in questo tempo speciale. Anche davanti a tutte le piaghe presenti nell’anima e nel cuore dell’uomo – conseguenze dei peccati dell’umanità – Gesù ci mette davanti alla sua misericordia infinita dicendoci che c’è salvezza, dicendoci che possiamo veramente vincere il nemico, le sue trappole, ogni sofferenza familiare, ogni sofferenza dei nostri bambini, dei nostri giovani, dei padri, delle madri, dei missionari, di tutto il popolo di Dio, di tutto il clero. Ma Gesù ci chiede di avere fiducia in questa misericordia, in questo tempo speciale.

Ed Egli ci aveva detto che in questo tempo speciale avremmo attraversato grandi battaglie, ci aveva parlato della sofferenza materiale, che sarebbe stata la prima di tutte, quella che avrebbe colpito direttamente la parte più fragile dell’uomo, la materia. La sofferenza materiale è quella che l’uomo teme di più. Spesso l’uomo ha paura di perdere i beni materiali e non ha paura di perdere la propria anima. Spesso ha tanta paura di ciò che riguarda il passaggio terreno e dimentica come sta il suo spirito.

Allora Gesù ci parla di questo tempo di grandi lotte e ci mette in guardia anche riguardo alla sofferenza temporale, alla sofferenza causata dalla disobbedienza dell’uomo, e ci chiede di aggrapparci fortemente a questa tavola di salvezza che è la misericordia, in modo da non arrivare alla sofferenza più grande, che è quella spirituale.

Allora siamo in un tempo di eventi celesti. Quello che Gesù ci dice oggi si sta verificando chiaramente, nitidamente in mezzo a noi. E quando Gesù ci ha indirizzati a percorrere questo cammino speciale, che è il cammino della misericordia, Egli ci ha chiesto di pregare per la Santa Chiesa, che è la famiglia maggiore, della quale tutti noi facciamo parte, perché essa è sacra agli occhi del Padre, del Figlio e del Divino Spirito Santo. Gesù ci chiede anche di pregare per il lievito di questa famiglia maggiore, che sono tutte le altre famiglie: famiglie costituite da uomini e donne che devono essere persone semplici, di fede e di preghiera, affinché nel mondo ci siano bambini e giovani santi.

La grande necessità del mondo oggi è di conversione, perché se osserviamo vediamo che sta mancando questa santità nel mondo. Manca santità nei bambini, manca santità nei giovani, perché manca santità nelle nostre famiglie. Allora oggi è necessario pregare per tutte le famiglie, per tutto il popolo di Dio. Ed Egli ci parla della famiglia in un modo molto amorevole, dicendo che la famiglia è il giardino di Dio, la famiglia è il giardino più bello che esista.

Gesù ci chiama anche a seguire le sue orme, perché oggi vediamo molta sofferenza nelle famiglie, molta discordia, molta disunione, molta distruzione nelle case. Vediamo la distruzione della religiosità e della spiritualità nelle famiglie. Allora Egli ci chiede che ci uniamo come un solo cuore, come una sola anima, supplicando per la conversione delle nostre famiglie, per la conversione dell’essenza di questa famiglia maggiore, che sono le famiglie. Tu fai parte di quest’opera, come un piccolo mattone vivo dell’opera di Dio.

E a un tratto ci vediamo davanti a un tempo nel quale Dio ci chiede di fermarci e riflettere. Arriva sulla Terra una sofferenza, una sofferenza che colpisce direttamente la materia umana, la carne: la paura, le perdite, le tristezze, le lacrime. Ma Gesù ci chiede di andare avanti, di non avere paura, di essere prudenti ma di avere fede, di non abbandonare il fondamento più prezioso della vita, che è la presenza di Dio nei nostri cuori, nel cuore delle nostre famiglie, nel cuore dei nostri bambini e giovani, nel cuore di tutti i missionari. E Gesù ci avvisa anche riguardo all’ira del male sulla faccia della Terra: l’avidità, l’odio, il voler stare al primo posto, la discordia tra i popoli, l’indifferenza tra le nazioni, il potere.

Gesù ci chiede di stare uniti come un solo cuore e di consacrarci alla Misericordia, al Cuore Misericordioso di Gesù e al mio Cuore Immacolato di Madre.

A un tratto arriva il tempo in cui dobbiamo raccogliere quello che seminiamo: il tempo della verità, il tempo dell’autenticità, il tempo di essere di Dio. Perché è il tempo della giustizia, è il tempo del raccolto giusto, non possiamo raccogliere un frutto buono se non lo abbiamo seminato. Potremo raccogliere la brezza leggera che passa in questo luogo solo se seminiamo l’amore, se depositiamo nel mondo questo seme che deve crescere e riflettere nei nostri cuori la crescita dell’unzione del divino Spirito Santo su di noi, che è il santo battesimo.

Gesù ci aveva parlato del tempo del raccolto, del tempo della giustizia, del tempo della verità, del tempo in cui gran parte dell’umanità non avrebbe più avuto il cuore pieno di fede, in cui l’uomo sarebbe caduto nella dissolutezza del mondo, avrebbe abbandonato i valori, soprattutto quelli familiari. L’uomo non avrebbe più seguito la direzione corretta, sarebbe stato ingiusto, avrebbe seguito solo le fragilità dell’avidità, del potere e della malvagità. Ma sarebbe stato un tempo speciale, nonostante questa terribile tempesta del male: il tempo della misericordia di Dio.

Ecco perché oggi voglio chiamare il mondo intero a rifugiarsi nelle profondità del Cuore di Gesù, a pregare per la guarigione non solo della materia, ma del cuore. A che serve all’uomo guarire la propria materia, se il suo cuore continua ad essere pieno di oscurità, di odio, di ira, di invidia, in un tempo in cui nemmeno le persone che camminano con Gesù riescono a tenersi per mano? Vogliono stare nei posti di comando, dimenticando di compiere l’opera dello Spirito Santo.

Oggi possiamo meditare sul fatto che Gesù, mentre percorreva la via che lo avrebbe portato a dare la vita, era molto solo, non c’era con lui una grande moltitudine. Gli uomini ebbero paura in quel momento, ebbero paura di dire “io credo, confido, spero e amo il Signore”, ma Egli non ha abbandonato nessuno di voi. E quelli che stavano con Lui, saldi nella fede, furono strumenti affinché il mondo intero fosse salvato.

Allora è questo che tu hai bisogno di essere: essere veramente di Dio. Non importa se siete pochi, perché certamente non sarete una grande moltitudine, perché la maggior parte di questa moltitudine è addormentata nelle trappole del peccato, è caduta, malata, cieca, senza luce. Ma esiste in questo cammino un popolo di Dio pieno di luce, un popolo di Dio pieno di fede, un popolo di Dio che lotta per i più bisognosi, per gli abbandonati, per i dimenticati, per i più fragili. Esiste un popolo di Dio che non tiene soltanto il rosario in mano, ma che lo prega tutti i giorni. Esiste un popolo di Dio che forse è poco numeroso, perché anche in un luogo benedetto come questo ci sono tanti che non conoscono il valore della presenza di Dio qui. Molti sono chiamati, pochi gli eletti. Perché in verità il Signore chiama, ma tu devi scegliere, vivere la volontà del Signore. Il “sì” è tuo, dipende da te.

Allora vogliamo essere questo popolo di Dio che nel guardare Gesù oggi con noi, in mezzo a noi, come Alimento supremo, vogliamo essere vicini a Lui e chiedergli non soltanto la guarigione della materia dell’uomo – che è già tanto colpita, ferita, maltrattata – ma la guarigione del cuore dell’uomo, affinché questo mondo possa essere un mondo nuovo, affinché il regno di Dio si verifichi in mezzo a noi, affinché possiamo raccogliere il trionfo del Cuore di questa Madre che cammina con voi da tanti anni lottando perché l’umanità non soffra, perché l’umanità vinca, perché l’umanità sia realmente vittoriosa. Non importa se siamo pochi, figli, quello che conta è che siamo qui per fare la volontà di Dio. Ognuno, nel silenzio del proprio cuore, chieda a Gesù di dargli forza per non abbandonare questo cammino speciale, che è il Cuore di Gesù Misericordioso, perché oggi il nostro cammino è insieme a questo Cuore Santo e Misericordioso.
Con grande affetto, voglio darvi la mia benedizione.

in questo momento la Madonna benedice tutti

Cari figli,
vi ho benedetti con tanto amore, perché oggi Gesù ci mette qui davanti al suo Cuore e non esiste un amore più grande dell’amore che Gesù ha per noi. In Cristo noi riceviamo tutto l’amore del Padre e tutta l’unzione dello Spirito Santo. Non esiste un amore più grande di quello di questo Cuore Misericordioso.

Il messaggio di oggi non è una speranza, ma una luce. Abbiamo una luce, abbiamo la misericordia, vogliamo costruire in ogni angolo della terra i pilastri di questa misericordia, vogliamo mettere Gesù Misericordioso nel cuore di tutti i popoli della terra. Per vincere questa sofferenza, figli. Siamo in una battaglia, siamo in un cammino serissimo, siamo in un momento in cui solo Dio [può intervenire] ed Egli si prenderà cura di noi. Dunque siamo questo esercito, anche se siamo pochi, siamo un esercito forte che vincerà la battaglia. Perché voi vincerete questa battaglia, figli.

Faccio gli auguri a quelli che oggi festeggiano un anniversario: oggi molti dei presenti ringraziano per gli anni di vita, per gli anni di matrimonio, per la grazia della vocazione. Che Dio vi benedica immensamente.

Ho chiesto anche a Gesù di benedire questi fiori per la guarigione e liberazione di tutti i malati nel corpo e nell’anima.

Ecco la Serva Maria, Immacolata Concezione, Madre e Signora della Pietà, che vi augura pace, forza, fede e coraggio. Il Signore mi chiama.