sabato 3 luglio 2021

PIO IX

 


La conquista militare di Roma

 La guerra franco-prussiana del 1870 dissolse il sogno imperiale di Napoleone III e realizzò quello, altrettanto fugace di Bismarck. Grazie alla sua rapida e schiacciante vittoria sull'esercito francese, il "cancelliere di ferro" non solo portò a termine l'unificazione tedesca, creando il Secondo Reich, ma contribuì a compiere, con la Conquista piemontese di Roma, la "Rivoluzione italiana", lasciata incompiuta dal conte di Cavour.

 Gli avvenimenti precipitano nell'estate del 1870 37. Il 27 luglio l'ambasciatore francese a Roma Bonneville comunica al cardinale Antonelli la notizia della prossima partenza delle truppe francesi. «Fra noi - commenta il giorno stesso d'Ideville - temo che questo vile abbandono del Papa porti disgrazia alle nostre armi» 38.

 Il 2 settembre 1870, con la notizia della disfatta di Sédan risuonano per le strade di Parigi le grida di «Vive la République!» 39. «Se nel 1859 l'imperatore si fosse occupato della Francia invece di occuparsi dei suoi amici d'Italia - commenta desolato d'Ideville concludendo le sue memorie - non saremmo al punto che siamo, né voi, né loro; ma, ahimè, avevamo abbandonato i nostri destini nelle mani di un carbonara che ha regnato per la maggior gloria dell'Italia e della Prussia» 40. Una settimana dopo la sconfitta francese il ministro degli Esteri Emilio Visconti Venosta, smentendo quanto il 22 luglio aveva assicurato a Napoleone III, notifica alle potenze estere la imminente occupazione dello Stato della Chiesa da parte delle truppe italiane 41.

 Il giorno 8 settembre, Vittorio Emanuele II invia presso Pio IX il conte Gustavo Ponza di San Martino per offrire al Pontefice la "protezione" delle sue truppe. In una lettera che rappresenta un capolavoro di ipocrisia, il sovrano italiano scrive al Papa che, al fine di impedire le violenze che potrebbero essere promosse dal «partito della rivoluzione cosmopolita», egli vede «da indeclinabile necessità per la sicurezza dell'Italia e della Santa Sede che le mie truppe già poste ai confini s'inoltrino ad occupare quelle posizioni che saranno indispensabili per la sicurezza della Vostra Santità e pel mantenimento dell'ordine».

 Leggendo la lettera, Pio IX reagisce con energia e, rivolgendosi al conte Ponza, esclama: «Razza di vipere, sepolcri imbiancati! (...) Ecco dove la rivoluzione ha fatto scendere un re di Casa Savoia! (...) Senz'essere né profeta, né figlio di profeta, vi dico che a Roma non vi resterete» 42.

 Il Papa scrive quindi immediatamente a Vittorio Emanuele: «Dal conte Ponza di San Martino mi fu consegnata una lettera che V.M. ha voluto dirigermi, ma che non è degna di un Figlio affettuoso, che si gloria professare la fede cattolica e si pregia di lealtà regia. Non entro nei dettagli della lettera stessa per non rinnovare il dolore che la prima lettura mi ha cagionato. Benedico Dio che ha permesso a V.M. di ricolmare di amarezza l'ultimo periodo della mia vita. Del resto lo non posso ammettere certe richieste, né conformarmi a certi principi contenuti nella sua lettera. Nuovamente invoco Dio e rimetto nelle Sue mani la mia causa, che è tutta sua. Lo prego a concedere molte grazie alla M.V., liberarla dai pericoli e dispensarle le misericordie di cui abbisogna. Dal Vaticano, 11 settembre 1870. Pius PP. IX» 43.

 Nel pomeriggio di quel giorno Pio IX si reca sulla piazza di Termini per inaugurare davanti a una folla calorosa il nuovo Acquedotto dell'Acqua Marcia. I presenti lo descrivono calmo e sorridente, senza traccia sul viso del subbuglio che doveva agitargli il cuore 44.

 Senza attendere la risposta del Papa, il Consiglio dei Ministri, il 10 settembre, delibera che il giorno successivo le truppe italiane, sotto il comando del generale Raffaele Cadorna, inizino l'occupazione dello Stato Pontificio. Le forze italiane, contano circa 60.000 uomini contro un totale di 13.000 effettivi dell'esercito pontificio. L'8 settembre il Lanza aveva spedito al prefetto di Caserta e al prefetto di Cagliari due telegrammi per raccomandare massima sorveglianza per Mazzini incarcerato a Gaeta e per Garibaldi quasi esule a Caprera.

 Il 18 settembre, domenica, la giornata è bellissima. Le porte di Roma sono chiuse e il popolo, non potendo andare nelle osterie di campagna, passeggia sulle alture del Gianicolo, per vedere i sessantamila italiani accampati attorno alle mura della città. È evidente la difficoltà per il piccolo esercito pontificio di difendere il vasto perimetro delle mura di Roma. Ufficiali e soldati del Papa fregiano la di0sa di una piccola croce capovolta in lana rossa, la Croce di San Pietro, a somiglianza delle medaglie commemorative fatte coniare da Pio IX per la battaglia di Castelfidardo.

 Il 19 settembre Pio IX manifesta al generale Kanzler le sue decisioni con una lettera in cui scrive: «Signor Generale, ora che si va a consumare un gran sacrilegio, e la più enorme ingiustizia, e la truppa di un Re Cattolico, senza provocazione, anzi senza nemmeno l'apparenza di qualunque motivo, cinge di assedio la capitale dell'Orbe Cattolico, sento in primo luogo il bisogno di ringraziare Lei, sig. Generale, e tutte le nostre truppe della generosa condotta finora tenuta, dell'affezione mostrata alla Santa Sede e della volontà di consacrarsi interamente alla difesa di questa Metropoli. Siano queste parole un documento solenne che certifica la disciplina, la lealtà ed il valore della truppa al servizio di questa Santa Sede. In quanto poi alla durata della difesa sono in dovere di ordinare che questa debba unicamente consistere in una protesta atta a constatare la violenza, e nulla più: cioè di aprire trattative per la resa appena aperta la breccia. In un momento in cui l'Europa intera deplora le vittime numerosissime, conseguenza di una guerra fra due grandi Nazioni, non si dica mai che il Vicario di Gesù Cristo quantunque ingiustamente assalito, abbia ad acconsentire ad un grande spargimento di sangue. La Causa Nostra è di Dio, e Noi mettiamo tutta nelle Sue mani la nostra difesa» 45.

 La sera stessa, mentre giunge la notizia che il giorno seguente sarebbe avvenuto l'attacco, Pio IX, percorrendo per l'ultima volta le vie di Roma, si reca a San Giovanni in Laterano, sale in ginocchio la Scala Santa e, giunto in cima, con voce rotta dal pianto implora: «A te, mio Dio, mio Salvatore, a te mi rivolgo, servo dei servi, e indegnissimo tuo Vicario: ti supplico per il sangue sparso per questo luogo, di cui lo sono il dispensatore supremo, e ti prego per i tuoi tormenti e per il sacrificio che hai fatto montando volontariamente questa scala di obbrobrio per offrirti in olocausto per un popolo che t'insultava, per il quale andavi a morire sopra un tronco infame: abbi pietà del tuo popolo, della Chiesa, tua amatissima sposa. Sospendi lo sdegno, la tua giusta collera. Non permettere ai tuoi nemici di venire a profanare la tua dimora. Perdona al mio popolo, che è pure tuo! E se un olocausto è necessario, se è necessaria una vittima, eccomi o Signore: non ho vissuto abbastanza? Pietà, mio Dio, pietà ti prego; ma qualunque cosa avvenga, sia sempre fatta la tua volontà» 46.

 Alle 5,15 del 20 settembre 1870, l'osservatorio di Santa Maria Maggiore avverte il ministero della Guerra che le batterie nemiche hanno aperto il fuoco contro Porta Pia che, per la sua posizione, costituisce il punto più vulnerabile della città 47. Il Papa, in previsione degli avvenimenti, ha da qualche giorno invitato gli ambasciatori e i ministri delle Corti straniere a volersi recare da lui ai primi colpi di cannone. Fin dalle sei e mezza del mattino, tutti i diplomatici sono riuniti in Vaticano dove assistono alla Messa privata del Pontefice, celebrata tra il rombo delle cannonate e gli scoppi delle granate. Dopo la Messa vengono serviti cioccolata e gelati; Pio IX rimasto a pregare nel suo oratorio, rientra nella Sala del Trono verso le nove. Mentre si intrattiene con il Corpo Diplomatico, riunito attorno a lui come nei lontani giorni del novembre 1848, giunge il cardinale Antonelli con un dispaccio in mano: è la notizia che una breccia è aperta nelle mura della Villa Bonaparte a sinistra di Porta Pia 48. «Il Rubicone è passato: Fiat voluntas tua in coelo et in terra» mormora Pio IX. Poi rivolgendosi ai diplomatici: «Signori io do l'ordine di capitolare: a che difendersi più oltre! Abbandonato da tutti, dovrei tosto o tardi soccombere, ed io non debbo far versare sangue inutilmente. Voi mi siete testimoni, Signori, che lo straniero non entra qui che con la forza» 49. L'ordine agli zuavi, che chiedono di combattere a oltranza, è quello di limitare la resistenza a quel tanto che è necessario per dimostrare al mondo che il Papa non rinuncia ai suoi diritti ma cede alla violenza.

 Lungo le mura che cingono la Città Eterna, nell'interminabile pausa di silenzio che precede l'attacco, si leva in quel momento l'ultimo cantico di fedeltà degli zuavi:

«Flottez au vent, triomphantes bannières
GIoire à vous tous, chevaliers de Saint Pierre!» 50.

 Mentre il fumo si dirada, il capitano Berger ne intona una strofa in piedi sulle macerie della breccia di Porta Pia, tenendo la spada per la lama, con l'impugnatura rivolta al Cielo, come ad offrire a Dio l'estremo sacrificio: quello di una resistenza ad oltranza mancata. Già la bandiera bianca sventola sulla cupola di San Pietro.

 La Rivoluzione risorgimentale è compiuta. «In questo momento che scrivo - annota Francesco De Sanctis, interrompendo la stesura della sua Storia della letteratura italiana -le campane suonano a distesa e annunziano l'entrata degli italiani a Roma. Il potere temporale crolla. E si grida il viva all'unità d'Italia. Sia gloria a Machiavelli» 51.

 Al mattino del 21 settembre 1870, le milizie pontificie, dopo aver passato l'intera notte sotto il porticato di San Pietro, si raccolgono sotto le finestre del Vaticano. Il colonnello canadese Allet, fatto formare il quadrato, fa presentare per l'ultima volta le armi al grido di «Viva Pio IX, Papa-Re!». Il 9 ottobre Roma e il suo territorio vengono annessi al Regno d'Italia per decreto reale 52

Roberto De Mattei


 


BAMBINI MIEI, AIUTATEMI A LIBERARE MOLTE ANIME DAL PURGATORIO CON LE VOSTRE PREGHIERE, DIGIUNI, PENITENZE, OPERE DI CARITÀ E SOPRATTUTTO CON L'OFFERTA DEL SANTO SACRIFICIO DELLA MESSA, PER IL LORO ETERNO RIPOSO!

 


CHIAMATA DI MARIA SANTIFICATRICE AL POPOLO DI DIO.
MESSAGGIO A ENOCH


21 GIUGNO 2021

Figlioli, la Pace del mio Signore sia con tutti voi, e la mia protezione materna, vi accompagni sempre.

Bambini miei, aiutatemi a liberare molte anime dal purgatorio con le vostre preghiere, digiuni, penitenze, opere di carità e soprattutto con l'offerta del Santo Sacrificio della Messa per il loro eterno riposo. Le anime liberate dal purgatorio e portate in cielo intercederanno per voi e vi aiuteranno nel vostro passaggio nel deserto della purificazione. Pregate, piccoli miei, con il mio Santo Rosario per tutte le anime del purgatorio, specialmente per quelle più bisognose della misericordia di Dio, che si trovano nel terzo purgatorio; pregate anche per le anime che sono in attesa, che hanno soltanto bisogno di una preghiera, della recita del mio Rosario, di un'opera di carità, o dell'offerta della Santa Messa per loro, per salire al Cielo.

Figlioli, il Cielo ha bisogno delle vostre preghiere, dei rosari, dei digiuni, delle penitenze, delle opere di carità e delle offerte delle Sante Messe per liberare milioni di anime che si trovano, chi in attesa, altre nel primo e nel secondo purgatorio per farle salire e per fortificare spiritualmente, le anime del terzo purgatorio, nella loro dolorosa purificazione. Mio Padre vi benedirà e terrà conto di tutto ciò che farete a favore delle anime benedette del purgatorio. Riceverete una speciale indulgenza plenaria se offrirete le Sante Messe per esse, in stato di grazia; consegnatele al Padre Celeste nel momento sublime dell'elevazione del Corpo e del Sangue di mio Figlio, perché esse sono lì spiritualmente presenti, aspettando la vostra offerta per il loro eterno riposo.

Miei piccoli, nella festa del mio titolo del Carmelo che sta per essere celebrata, vi chiedo di fare la mia novena e di assistere al Santo Sacrificio, pregando e intercedendo per le anime benedette del purgatorio, perché in questo giorno il Padre mio e vostro, per mia e vostra intercessione, muoverà il purgatorio, portando al cielo milioni di anime, spostando altre da un luogo all'altro, e fortificando spiritualmente quelle del terzo purgatorio. Tutte le anime del purgatorio vi ringrazieranno, e quando raggiungerete l'eternità, le anime beate intercederanno per voi affinché la vostra permanenza in purgatorio sia breve e sopportabile. Ascoltate, dunque, questo appello, piccoli miei, affinché per l'intercessione delle anime liberate dalle vostre preghiere, non possiate penare molto nel purgatorio quando giungerete domani all'eternità.

Rimanete nella Pace dell'Altissimo, figlioli miei.

Vostra Madre, Maria Santificatrice

Fate conoscere, figlioli miei, i messaggi di salvezza a tutta l'umanità.


 


venerdì 2 luglio 2021

MI AVETE RINNEGATO, TRADITO E APPESO ALLA CROCE, … SACERDOTI MIEI!

 


Carbonia 01.07.2021  –  ore 18.48

Coronato di pungenti spine,
vengo a urlarvi tutto il mio dolore
per la vostra perdizione.

Vengo a richiamare ancora voi che Mi avete rinnegato per un misero pezzo d’argento!

Eccomi, sono tutto pesto e pieno di sangue. Vengo a voi nel mio dolore infinito, … scruto dentro il vostro cuore e vedo l’orribile segno di appartenenza a Satana, vedo un cuore cattivo, ormai privo di sensibilità e amore.

Soffro per quello che ora verrà su di voi, o uomini stolti, degni di appartenere al dio che vi siete scelti al mio posto.

Vengo ancora a voi, grondante di Sangue, con il Cuore trafitto, ad urlarvi ancora tutto il mio dolore, e ancora, per amore e amore infinito, volgo a voi il mio canto d’amore perfetto.

Supplico la vostra conversione, ravvedetevi in questo tempo che ancora vi resta a disposizione, tornate al vostro Dio Amore, chiedete perdono con cuore contrito.
Umilmente prostratevi al Crocifisso, pentiti di tutto il male a Lui fatto.
Chiedetegli perdono …pentitevi! Cospargetevi il capo di cenere, rinunciate a Satana, rivendicate la vostra vita tornando alla Vita!

Oggi muoio ancora Crocifisso per causa vostra, sacerdoti miei!

Mi avete rinnegato, tradito e appeso alla croce, … non avete più il timore di Dio! Che ne sarà di voi poveri uomini? Voi che scegliete di morire anziché vivere; sapete benissimo che la salvezza è solo in Dio Padre, nessun uomo sulla Terra potrà mai salvarvi, tantomeno Satana, colui che oggi adorate al suo posto!

Siete stolti, non volete difendervi, vi immolate per l’Inferno e trascinate con voi una moltitudine di anime. Ma il tempo è giunto, state per presenziare dinnanzi all’Altissimo, … cosa Gli direte quando vi chiederà?
Tremanti come conigli, cercherete scusanti? …Dio vi punirà o uomini, … per la vostra iniquità assaporerete la verga della sua Giustizia.

Sono rimasto solo! La Mia Chiesa sulla Terra è gestita dal mio nemico, i miei pastori si dilettano a servirlo e fargli festa. Ah! …che dolore per Me … e cosa sarà di voi Giuda di questi tempi? …Miserum est!

Chiedo “la conversione urgente” di questa Umanità … non tardate a tornare a Me.

Il vostro Dio Amore.

VITA PRIMA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI

 


LA VIGILANZA SUI SUOI FRATI.

IL DISPREZZO Dl SE STESSO.

LA VERA UMILTÀ


410 51. Il beatissimo uomo Francesco, ritornò corporalmente tra i suoi frati, dai quali, come si disse, non era mai stato assente con lo spirito. Santamente curioso di conoscere lo spirito dei suoi figli, sottoponeva a diligente esame la condotta di ognuno, non lasciando impunita nessuna colpa, se vi scopriva qualcosa, anche minima, di meno che retto Badava prima ai difetti dell'animo, poi a quelli esterni, infine rimoveva tutte le occasioni che di solito conducono al peccato.

411 Alla santa povertà riservava una cura tutta particolare e voleva che dominasse sempre da signora, tanto da non tollerare neppure il più piccolo utensile, appena s'accorgeva che si poteva farne a meno, temendo che vi si introducesse l'abitudine di confondere il necessario col superfluo. Era solito dire che è impossibile sovvenire alla necessità senza servire alla comodità. Raramente si cibava di vivande cotte, oppure le rendeva insipide con acqua fredda, o le cospargeva di cenere! Quante volte, mentre era pellegrino nel mondo a predicare il Vangelo, invitato a pranzo da grandi signori che lo veneravano con grande affetto, mangiava appena un po' di carne in ossequio alla parola evangelica di Cristo, poi, fingendo di mangiare faceva scivolare il resto nel grembo, mettendosi una mano alla bocca perché nessuno s'accorgesse di quello che faceva! Ci s'immagini poi se prendeva del vino, dato che rifiutava persino l'acqua, quand'era assetato!

412 52. Ovunque fosse ospitato di notte, non voleva materassi o coperte sul suo giaciglio, ma la nuda terra raccoglieva il suo nudo corpo avvolto solo nella tonaca. Quando poi concedeva un po' di riposo al suo corpo fragile spesso stava seduto e non disteso, servendosi per guanciale di un legno o di una pietra. E quando lo prendeva desiderio di mangiare qualche cosa, come suole accadere a tutti, a stento si concedeva poi di mangiarla.

413 Avendo un giorno mangiato un po' di pollo, perché infermo, riacquistate le energie per camminare, si recò ad Assisi. Giunto alla porta della città, pregò un confratello che era con lui di legargli una fune attorno al collo e di trascinarlo per tutte le vie della città come un ladro, gridando: "Guardate questo ghiottone, che a vostra insaputa si è rimpinzato da gaudente di carne di gallina!". A tale spettacolo, molti, tra lacrime e sospiri, esclamavano: "Guai a noi miserabili che abbiamo vissuto tutta la vita solo per la carne, nutrendo il cuore e il corpo di lussuria e di crapule!". E tutti compunti, erano guidati a miglior condotta da quell'esempio straordinario.

414 53. E tante altre cose simili a queste egli compiva per praticare l'umiltà nel modo più perfetto possibile, che insieme gli attiravano però amore imperituro presso gli altri. Era libero da ogni sollecitudine per il corpo, trattandolo come un vaso derelitto ed esponendolo alle ingiurie sempre preoccupato di non lasciarsi vincere dal desiderio di alcuna cosa materiale per amore di lui. Vero spregiatore di se stesso, egli con parole e con fatti ammaestrava utilmente gli altri al disprezzo di sé. Ma tutti lo magnificavano e ne cantavano giustamente le lodi; solo lui si riteneva vilissimo e si disprezzava cordialmente.

415 Spesso, quand'era da tutti esaltato, sentendosi ferito come da troppo acerbo dolore, controbilanciava e scacciava l'onore degli uomini, incaricando qualcuno di maltrattarlo. Chiamava per lo più qualche confratello e gli diceva: "Ti scongiuro per obbedienza di coprirmi di ingiurie senza alcun riguardo e di dir la verità contro la falsità di costoro che mi elogiano". E quando quel fratello, ci si immagini quanto volentieri, lo chiamava villano, mercenario, buono a nulla, lui sorridendo e applaudendo diceva: "Ti benedica il Signore, perché dici cose verissime e quali convengono al figlio di Pietro di Bernardone". Con queste parole intendeva rammentare l'umiltà delle sue origini.

416 54. Per farsi credere veramente degno di disprezzo e per dare agli altri esempio di una confessione sincera, se per caso commetteva qualche mancanza, non esitava a confessarla pubblicamente e sinceramente mentre predicava a tutto il popolo. Anzi, se gli capitava di pensar male, sia pur minimamente, di qualcuno, o gli sfuggiva qualche parola troppo forte, subito manifestava con tutta umiltà il suo peccato a colui che aveva osato giudicare, chiedendogli perdono. Pur non potendogli rimproverare proprio nulla, data la vigilanza che esercitava su di sé, la sua coscienza non gli dava pace, finché non avesse sanato con rimedio appropriato la ferita dell'anima. Bramava far progressi in qualsiasi specie di virtù, ma non voleva esser notato, per fuggire l'ammirazione e non cadere nella vanagloria.

Miseri noi, che ti abbiamo perduto, padre santo, esemplare di ogni bene e di umiltà! Per giusta condanna ti abbiamo perduto, perché trascurammo di conoscerti quando ti avevamo tra noi!

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO

 


Chi attinge il Sangue in vita...

- Immergi ogni preghiera, ogni azione, ogni pensiero, ogni palpito, ogni atto nel Sangue delle mie piaghe: usciranno santificati e saliranno come fiamma di amore a Dio, come pioggia di espiazione nel Purgatorio. -

O mio Dio, che intendo! Qual luce, quale fiamma, quale verità, quale potenza, quale misericordia!

Il Sangue di Gesù, versato e applicato alle anime, non è consumato, no: esso è sempre in Gesù per tutti, con tutto il suo valore, con tutta la sua virtù, con tutti i suoi meriti, per noi, per ciascuno di noi, ad ogni istante, per tutta la vita.

E a disposizione della nostra volontà, in proporzione della nostra pietà, per l'accrescimento della nostra santità.

Perché non vi attingiamo?

- Chi attinge il Sangue di Gesù in vita, con fede, con speranza, con amore, non scenderà ad attingere il fuoco del Purgatorio. - q. 19 : 31 dicembre

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


TESTIMONIATE LA VERITÀ, TESTIMONIATE DI ESSERE FIGLI DEL DIO VIVENTE!

 


Carbonia 30bis-06-2021  –  ore 16.53    (seconda locuzione)

Sono Colui che Sono, sono Il Tutto. Sono con voi che Mi amate, sono Colui che viene a prendervi. Sapienti delle Cose di Dio sarete in Dio e vivrete in Dio. Nelle beatitudini celesti entrerete, sarete forti nello Spirito Santo e sarete divini nel Divino.

Amati figli, l’ora giunge amara per coloro che sono lontani da Me. Io chiamo e richiamo, vorrei stringervi tutti al mio Petto, figli miei, vorrei riabbracciarvi a Me e unirvi a Me per sempre, donarvi la vita eterna in Me nella gioia infinita dell’amore.

Vivo nell’attesa di voi figli miei, l’attesa è lunga però, voi non vi convertite, ascolto il battito del vostro cuore, non batte per Me ma batte per le fesserie di questo mondo, per le cose che passeranno. Non siete uomini di fede, siete uomini di mondo!
Vi richiamo come sempre per amore perché sono vostro Padre, vi richiamo per educarvi a tornare a Me, ad essere rispettosi di Colui che vi ha creati, di Colui che vi ha messi al mondo, di Colui che vi ha soffiato la vita. Vi richiamo sempre, affinché possiate godere in eterno delle bellezze che il Padre vostro ha creato per voi.

Non ponete ostacoli alla mia Opera figli miei, andate avanti e amatevi. Umilmente, ascoltate la mia Parola, decidetevi per Dio, lasciate le cose di questo mondo che più non vi appartengono.

Amati figli, andate per le vie del mondo annunciando la mia seconda venuta, rivestitevi di luce, rivestitevi di amore, abbracciate l’Amore, …portatelo nel mondo!

Testimoniate la Verità, testimoniate di essere figli del Dio Vivente, Dio è vivo non è morto figli miei. Dio è risorto dai morti, Egli vive ed è in mezzo a voi, Egli vi conduce e vi porta tra le sue braccia, interviene nei momenti più difficili, anche se voi non vi accorgete di nulla è sempre presente, pronto a sollevarvi da ogni attacco del Maligno.

Tante sono state le volte che Dio Padre è intervenuto ad aiutare i suoi, diversamente Satana avrebbe già distrutto questa Umanità e questo mondo.

Oggi siamo ormai giunti alla fine di questa storia antica, sta per entrare la storia nuova, per questo, vi dico o figli, di rivestirvi di luce, di spogliarvi delle cose che non vi appartengono, di tornare al Padre vostro per godere poi eternamente la vera Vita, la Vita per la quale voi siete stati creati.

Rinunciate oggi a Satana figli miei, rinunciate alle sue seduzioni, rinunciate alle sue menzogne, tornate ad essere luce nella Luce.

Ho bisogni di voi figli miei, di tutti voi che pregate incessantemente questo santo Rosario e vi unite a Maria SS. in questa missione, …ho bisogno di voi per intervenire in anticipo a mettere fine a questo sfacelo che c’è nel mondo, a questo orrore che Satana ha creato, lui sa di aver perso questa battaglia, lo sa più di voi figli miei, ma cerca di distruggere ogni cosa fino all’ultimo momento, cercherà di essere sempre più cattivo per offendere il Dio Creatore.

Batte forte il mio Cuore per voi figli miei, per voi che Mi ascoltate, per voi che dedicate la vostra vita a questa missione, batte forte il Cuore del Padre vostro per tutte le cose buone che avete operato per Lui, batte forte il Cuore del Padre vostro perché vi ama infinitamente e desidera che voi siate tutti Suoi nell’amore e nella felicità eterna.

Siete ormai vicini all’alba del nuovo giorno, in tanti messaggi ho dato questo annuncio, ma oggi siamo sempre più vicini, perciò vi dico: siate gioiosi, spogliatevi dalla tristezza, abbandonate il fango della morte, scrollatevi di dosso ogni negatività figli miei, bagnatevi con l’acqua benedetta, esorcizzata, e pregate che questo tempo passi in fretta.

Le promesse di Dio si adempiono. Egli ci garantisce che questo tempo passerà veloce, che i suoi figli, non si accorgeranno più di tanto del dolore che verrà su questo mondo perché il tempo scorrerà veloce. Amati miei, ho abbreviato il vostro dolore a causa dei miei eletti, coloro che hanno donato la propria vita per la vostra salvezza.

Figli miei vi amo infinitamente, se voi riusciste almeno un poco a capire questo mio Amore, correreste a Me, come bambini innocenti buttereste le vostre braccia al mio collo e Mi chiamereste Padre, e Mi ringraziereste di tutto questo mio Amore, di tanta misericordia che ho avuto per voi, per tutti i miei figli.

Avanti amati bambini miei, avanti! Nulla è perduto, il tempo si chiude ma la vita continua in Me.

Tutti vi prenderò con Me e vi poserò in un mondo fatto di cose deliziose.

Pregate, pronunciate sempre parole d’amore. Pregate per i vostri nemici, pregate per i vostri fratelli, indirizzate tutti verso la Casa del Padre.

Avanti! Tutto è pronto, Io Sono con voi, misericordiosamente sono con voi.

Ricevete ora la benedizione dalla Santissima Trinità: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

FUGGITA DA SATANA

 


MICHELA

 

La mia lotta per scappare dall'Inferno


Un'ostia nella vagina

 La Dottoressa continuò a sussurrarmi all'orecchio alcune frasi che mi davano tranquillità: «Respira. Sta' tranquilla. Controlla. Non ti succede niente. Vedrai che ti piacerà. Nel contempo, lei e un'altra donna che era presente mi stimolavano eroticamente. Il Sacerdote si tese sopra di me e fu il primo ad avere un rapporto sessuale: al momento dell'orgasmo, emise lo sperma all'interno del calice. A questo punto la Dottoressa mi ripeteva parole collegate a «dolore» e «piacere», descrivendomi come un onore ciò che stava accadendo: «Ora veramente tu e lui siete una cosa sola».

Venne il turno delle due donne, che fecero sgocciolare della cera bollente su diverse parti del mio corpo. Poi mi fecero mettere inginocchiata a quattro zampe e da dietro mi masturbarono analmente con una candela e con le mani. In quel momento ho provato molta rabbia verso la Dottoressa, perché mi faceva molto male. Tutti gli altri intanto urlavano da non dirsi: eravamo veramente fuori di testa. Poi in sequenza ebbero tutti un rapporto anale con me e, a ogni tentativo di ribellione o di reazione per il dolore, venivo punita con ulteriori penetrazioni.

Sfogato ogni istinto sessuale, il Sacerdote ha preso il vassoio con le ostie, ne ha intinta una nel calice, l'ha infilata nella mia vagina e quindi l'ha mangiata. Tutti gli altri hanno ripetuto le medesime azioni. Il miscuglio di sangue e sperma rimasto nel calice l'ho bevuto io: è stata l'unica volta, perché normalmente lo consumerà il Sacerdote. Infine hanno tolto il serpente dal contenitore di vetro nel quale era custodito e me lo hanno poggiato sul ventre. Ha strisciato per un po' sul mio corpo, ma non mi ha morsicata, e dunque tutti hanno ritenuto che la cerimonia era stata gradita da Satana.

Mi hanno dato una tunica nera, come il cappuccio che avevo sulla testa, e l'ho indossata. Il Sacerdote a quel punto mi ha detto: «Adesso fai parte di noi». Poi ha dato inizio alla messa nera, senza però la consumazione delle ostie che già c'era stata, e il rito si concluse con la recita di una preghiera in dieci formule, una specie di "decalogo" al contrario. Ci hanno dato qualcosa da bere, utilizzando come contenitore un teschio che era poggiato su un tavolino, ma non so di che si trattasse Prima di andare via, il Sacerdote ha posto anche a me sulla testa la croce capovolta, cosa che sino ad allora non aveva mai fatto. Era il riconoscimento del mio ingresso nella setta.

Il rito si è probabilmente concluso intorno alle cinque del mattino, perché ricordo che, durante il tragitto verso la casa della Dottoressa, il cielo ha cominciato a rischiararsi. Sono rimasta con lei per tutta la domenica e il lunedì. Ero così turbata che il primo giorno non ho detto una parola. Quando ho trovato il coraggio per chiederle che cosa fosse successo, mi ha risposto seccamente:

«Abbiamo l'accordo che non puoi fare domande».

 

Poi ha spostato la mia attenzione sulla dimensione del piacere: «Non ti è piaciuto? Hai visto quale importanza avevi per tutti noi? Eri soltanto tu al centro dell'attenzione!». Per evitare qualsiasi rischio mi teneva sotto stretto controllo, tanto che perfino in bagno dovevo andare con la porta aperta. Avevo forti dolori, soprattutto alla vagina, che lei cercava di calmarmi mediante l'ipnosi, oltre che con le solite gocce e lacocaina.

Lunedì mattina, al risveglio, ha cominciato ad accarezzarmi dolcemente e poi mi ha detto: «Ti senti in questo modo strano perché pensi che il rapporto che hai avuto con il Sacerdote ha rappresentato un tradimento nei miei confronti». Io ho risposto che effettivamente avevo questa sensazione. Allora lei ha replicato:

«Guarda che invece sono orgogliosa di te. Hai fatto esattamente ciò che era la cosa giusta. Da quando hai ricevuto l'iniziazione tramite il Sacerdote, il nostro è divenuto un rapporto ancora più stabile e consolidato di prima. In realtà tu mi hai fatto un regalo e io a mia volta ti ho offerta a Satana come un dono».

COLLOQUI EUCARISTICI

 


L'OLOCAUSTO

A - "O Signore Gesù, realmente presente nel SS. Sacramento dell'Eucaristia, mi prostro innanzi a Te per adorare la tua Divina Maestà, per amare con tutto il cuore Te che ti doni a me senza guardare alla mia miseria, per ringraziarti della tua infinita misericordia con la quale mi chiami a Te, affinché presti ascolto alla tua voce nella quale c'è tutta l'effusione della tua essenza: Sommo Bene, Somma Misericordia, Sommo Amore.

Se io riuscissi a capire sempre e a tenere presente questa verità, quanto sarei migliore! Come non farebbero presa su di me i condizionamenti delle mie passioni e del mondo in cui vivo!

Guidami e sostienimi, o mio Gesù, con il tuo continuo aiuto. Tu che mi hai nutrito con i tuoi Sacramenti, trasforma la mia vita, così che compia quella svolta definitiva verso di Te che non conosce incertezze, dubbi o ritorni..."

 

R - "Figlio mio, sono presente nel Sacramento eucaristico e amo abitare in te proprio per questo: per aiutarti nella tua debolezza, per guidarti sulla via della giustizia, per attirarti a Me con coloro che ami, con quanti incontri sulla tua strada, con quanti non mi amano, mi rinnegano, mi calpestano. Ma oggi voglio approfittare di questo momento di colloquio per farti un discorso che può sembrare molto difficile da comprendersi e più ancora da attuarsi.

Per questo faccio appello alla tua volontà che deve essere forte e dinamica, al tuo coraggio che deve essere generoso, ma soprattutto a tutta la tua fede.

Ti ho già parlato tanto di fede; ma troppo spesso avviene che essa si riduce a semplice espressione verbale, o tutt'al più viene vissuta quando è facile e piacevole.

Ma per accettare quanto ti sto chiedendo è necessaria una fede integra, viva, incrollabile, granitica.

• Fede integra, perché senza riserve e senza ombra di dubbio, perché Io parlo e chiunque mi ascolta, a chiunque lo scelgo nella mia libertà divina che non ha bisogno di alcun permesso umano.

• Fede viva, perché vivente della mia Grazia e della luce dello Spirito Santo che illumina ogni mente, infiamma ogni cuore e rende ogni vita attivamente presente nel mio Regno e per il mio Regno.

• Fede incrollabile, perché talmente alimentata da convinzioni profonde, che i marosi che la colpiscono si infrangono violenti contro lo scoglio, ma non lo scalfiscono, bensì lo rendono più adatto a brillare ai raggi del Sole Divino.

• Fede granitica, perché come il masso di granito non si incrina per soffiar dei venti, così la fede che vi chiedo non deve subire incrinature o lesioni a causa dell'imperversare delle idee del mondo, delle sue mode, dei suoi assalti.

Solo con questa fede potrete capire, assimilare, vivere e far vivere quello che vi sto per dire.

Siete arrivati alla donazione, ma non basta. Io che mi sono fatto vittima di olocausto al Padre per riparare i vostri peccati e aprirvi le porte del paradiso, vi chiedo ancora l'olocausto.

Esso vuole essere e deve essere l'apoteosi del sacrificio per il trionfo dell'amore. Il sacrificio è il primo elemento indispensabile all'amore vero, efficiente, costruttivo, intramontabile.

Chi non si sacrifica per la persona amata, non ama veramente quella persona, ma sè stesso.

L'amore vero non è sentimentalismo, che produce momenti di entusiasmo: fuochi di paglia che subito si spengono; non è quello che per un momento vi fa sembrare di toccare le stelle con l'anima e poi la fa ricadere nel fango più lurido. L'amore vero è quello che si dona a Me incondizionatamente e costantemente, perché l'anima mi considera il suo vero ed unico Bene, pronta ad ogni sacrificio pur di essermi fedele.

L'amore efficiente è la forza interiore che vi spinge a coltivare le virtù migliori, a cominciare dall'umiltà, per essere presenze cristiane autentiche, in un mondo che si perde, perché sono troppo pochi i cristiani che mi testimoniano con il coraggio dei martiri.

L'amore costruttivo è quello che vi spinge a dare la migliore testimonianza di Me nella vostra famiglia e in ogni ambiente di vita, perché la luce ch'Io ho acceso in voi illumini quanti vivono con voi e quanti incontrate nel cammino della vostra vita.

L'amore intramontabile è l'amore fedele ad ogni costo alla mia legge, al mio Vangelo; è l'amore che vigila perché nulla lo deturpi, nulla lo incrini; è l'amore che approfitta di ogni occasione per darmi consolazione, per offrirmi riparazione ed è pronto a sradicare ogni sentimento che gli è contrario, affinché sia sempre più genuino, più limpido, più forte.

Fatevi l'esame di coscienza: quante volte il rifiuto di una rinuncia per una scelta fuori tempo e fuori luogo ha seppellito l'amore che pure avevate detto di riservarmi? Quante volte non avete compiuto il sacrificio della rinuncia all'attaccamento egoistico ad una persona sbagliata, ad amicizie lontane dallo spirito cristiano, e avete distrutto l'Amore che lo attendevo da voi?

Quante volte non avete compiuto il sacrificio di non ascoltare le voci, le lusinghe del mondo, del vostro egoismo carnale, ed è morto l'Amore lasciando in voi il rimpianto più amaro?

Saper compiere il sacrificio fino a giungere alla sua apoteosi, cioè al suo sublime vertice che è l'olocausto per il trionfo dell'amore, significa lasciar cadere tutta questa zavorra che vi abitua a vivere senza di Me, di Me che ho dato la vita per ognuna delle vostre anime e che vi attendo, vi chiamo con insistenza a vivere con Me per darvi tutta la ricchezza dei miei doni. Quando capirete il mio amore?

Spesso rifiutate il sacrificio perché vi attrae la materia, ma essa è un cattivo padrone: si rivolta contro coloro che la servono e li racchiude nei suoi limiti infausti. Più servite la materia, più il materiale vi schiaccerà... Più una creatura serve lo spirito, più semplifica, ordina anche il lavoro materiale, gli affari, i doveri quotidiani e li esemplifica, li facilita, li domina. Se il materiale lo schiaccia è perché trascura lo spirito...

Nessuno ha mai dovuto rimpiangere ciò che Mi ha dato. Ma prima bisogna fare tutto quello che si può, e solo dopo si può fare affidamento assoluto sul mio aiuto. E questo fare tutto quello che si può è sacrificio di rinuncia, è sacrificio per la scelta della parte migliore, è sacrificio per l'impegno a costruire il mio Regno d'amore dentro il vostro cuore..., è olocausto.

Mia cara anima diletta, che Mi ascolti con tutta la disponibilità della tua volontà, sappi che bisogna sempre cercare il Regno di Dio e la sua Giustizia, il resto vi sarà dato per sovrappiù: anche la strada giusta per il compimento della vostra vocazione, anche la persona giusta con la quale formare una famiglia cristiana, anche la gioia sovrabbondante che allieterà l'intera vostra famiglia, l'intero vostro avvenire... tutti i vostri figli. Non essere tarda a capire e ad offrirti..."


 


IL TEMPO È GIUNTO, …BATTE L’ORA SESTA!

 


Carbonia 30-06-2021  –  ore 16.20  –    prima locuzione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Vi benedice la SS. Trinità figli miei, vi benedice e vi accompagna in questa missione dolorosa. Abbiate fede, quella fede che sposta le montagne. Abbiate amore per Gesù, abbiate amore per lo Spirito Santo e abbiate amore per il Padre e la Madre.

Oggi si contemplano i misteri gloriosi. Gesù sarà presto nella sua gloria, Egli tornerà sulla Terra glorioso e sarete tutti beati perché Lui vi abbraccerà a Sé, vi prenderà nel suo Cuore, vi poserà nel suo Giardino meraviglioso dove vi disseterà e vi ciberà di Sé per l’eternità. Vi donerà la felicità che mai avete goduto, sarete i suoi figli per sempre: e sarete immagine e somiglianza di Sé.

Figli miei, presto si manifesterà in voi una grandezza, qualcosa che voi, ora non potete capire.

Il tempo è giunto, …batte l’ora sesta!

La Verità è nel mondo ma il mondo non la vuole riconoscere. Gesù è stato allontanato da tutti, Gesù è diventato come un lebbroso, i suoi sacerdoti si sono allontanati da Lui preferendo le cose del mondo, la lussuria e tutto ciò che ne consegue.

Il dolore di un padre è grande figli miei! Io, quale Dio Creatore, vi richiamo ancora ad essere figli miei, a tornare a Me per non trovarvi poi nella dimensione dell’Inferno, dove pianto e stridore di denti avrete in eterno.

Abbiate amore per questo luogo, abbiate amore! I segni non ci sono stati perché questa chiamata è così, …senza segni! Ho segnato i vostri cuori anche in tal senso, il dolore è penetrato in essi, avete sacrificato tutto per seguirmi comunque, …sperando, e avendo fiducia in Me il Dio Misericordioso.

Avete donato la vostra vita per seguire quest’Opera, nulla più vi mancherà figli miei perché Io vi donerò tutto di Me, sarete con Me, sarete sapienti delle Cose di Dio, sarete capaci, in Dio, e avrete tutto ciò che pensavate di aver perso su questa Terra perché Dio vi aprirà le porte del suo Universo, ogni piccolo granello di questa Terra conoscerete. E conoscerete tutto nella trasformazione più bella perché sarete nell’incanto delle sue mani. Ogni cosa Lui creerà dal nulla, … farà tutto per voi figli miei, voi che siete stati fedeli, voi che siete luce ai suoi occhi, voi che siete i suoi gioielli.

Avanti! …la battaglia è dura! …Ancora poco e poi sarete sulle mie braccia.

Vi benedice la SS. Trinità, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Forza e coraggio, amati miei, siete giunti alla fine di questa corsa, …di questa vita di peccato, state per entrare nella vita gioiosa. Amen

 



giovedì 1 luglio 2021

Non scacciate il vostro Salvatore da questa terra!



“Il Padre Mi porta a se perché voi non Mi volete.” Gesù crocifisso e coperto di sangue.

“Figlia Mia. Mia cara bambina. Mio Figlio va, perché voi non LO volete. LO scacciate dalle vostre chiese, LO esiliate dalla vostra vita, profanate tutto ciò che è sacro, non avete rispetto, vivete nell’immoralità, nel peccato e ferite profondamente il Padre. Non siete degni di questo così grande amore e del sacrificio di Mio Figlio e ciò nonostante EGLI ve li dona, perché LUI è pura misericordia e quindi il Suo amore per voi è misericordioso e vi perdona tutto.

Figli Miei. Non scacciate il vostro Salvatore da questa terra! Perché se permettete questo, sofferenza e miseria di un’intensità tremenda si diffonderanno su di voi e sulla vostra terra! Portate il Sigillo del Signore e vivete come SUOI figli! DifendeteLO! Difendete la SUA Parola! Difendete i SUOI insegnamenti, la SUA Chiesa!

Amen.

Il Cielo è profondamente sconvolto! Con tristezza guardiamo dal cielo la vostra terra. Se solo TUTTI pregaste, il diavolo non avrebbe gioco facile con voi e potrebbe essere evitato grandissimo dolore.

La vostra tiepidezza è brutta da guardare e Ci causa un grande dolore. Pregate figli Miei e dichiaratevi per Mio Figlio! Alzatevi e difendeteLo, altrimenti andrete tutti perduti.

In profondo amore,

la vostra Mamma Celeste.