venerdì 22 ottobre 2021

IL REGNO DEI GIORNI FELICI - Messaggi del Cielo sull’Era nuova.

 


Messaggi del Cielo sull’Era nuova.  


Perché tante apparizioni in questi tempi? Qualche anno fa questa domanda era sulla bocca di molti, ma ora è svanita anch’essa, e le persone  che danno peso alle apparizioni soprannaturali sono un numero esiguo. È  come se tutti si fossero stancati di ricevere messaggi celesti. Eppure nulla è  più importante di questi messaggi, che ci dicono e ridicono che questi tempi  sono preziosi per preparare l’Era nuova. Nel “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi si trova il testo seguente: 

La Madonna a don Gobbi: – «È vicino il Regno glorioso di Cristo, che si  stabilirà fra voi con la seconda venuta di Gesù nel mondo. È il suo ritorno nella  gloria. È il suo glorioso ritorno per instaurare fra voi il suo Regno, e riportare l’intera umanità, redenta con il suo preziosissimo sangue, allo stato del suo nuovo Paradiso terrestre. Quanto si prepara è cosa tanto grande che mai è  stata dalla creazione del mondo. Preparatevi con umiltà, con fede, e con  intensa preghiera. Preparatevi raccogliendovi tutti nel Cenacolo spirituale del mio Cuore Immacolato. Preparatevi nel silenzio e nell’attesa. ... Con un piccolo numero di questi piccoli bambini, il Signore instaurerà presto sulla terra il suo glorioso Regno d’amore, di santità e di pace." (13 ottobre 1990).  

Come saranno la futura Chiesa e la futura Umanità? È normale, mi  sembra, che il corpo della Chiesa risuscitata sia come quello di Gesù  risuscitato: glorioso. Su tale argomento il brano seguente è per noi di grande  interesse.  

Gesù a Vassula Ryden: «Come in passato già lo dissi davanti a tutti, ve  lo ridico ora: un tempo verrà – e l’ora è vicina – in cui il vostro spirito, benché in  mezzo agli uomini, sarà in Cielo a glorificare la nostra Santità trinitaria.  Mentre il vostro corpo si muoverà tra gli uomini, la vostra anima ed il vostro  spirito, catturati nella mia Volontà e riempiti della nobiltà della mia Luce,  saranno simili a quelli degli angeli. Camminerete nell’Eden, in Paradiso, tra gli angeli e i santi, perché la vostra unione con Me sarà completa. (...)  Ah! Sarà la nostra gioia il rispecchiarci in voi. Avrete in voi l’immagine di quel Dio mai visto, ed in voi Noi contempleremo il Cielo. Possedendo Noi sarete capaci di  condurre quel tipo di vita che ci aspettavamo da voi, una vita che raggiungerà  la conoscenza più completa della nostra Divina Volontà, grazie ad una  saggezza e a una comprensione spirituale perfette. La vita che voi condurrete,  bambini miei carissimi, voi che siete stati creati per le nostre Corti Imperiali  sarà sotto tutti gli aspetti conforme al mio Pensiero. Vi santificherò, e riceverete  il potere di diventare devoti completamente. Benché tutte queste cose siano  state già annunciate nel Messaggio di Verità, molto pochi tra di voi hanno  capito la mia Parola. Oggi il mondo sente, ma non capisce proprio. Vede, ma  contempla immagini che per lui non hanno significato." 


Coloro che accettano le parole appena ascoltate si rendono conto che a cambiare la faccia della terra sarà l’ideale del Divin Volere, quello che Dio ci propone tramite Luisa Piccarreta. La scelta che gli uomini faranno di vivere nel Divin Volere trasformerà le loro anime in altrettanti Paradisi, e l’associazione di tutti questi Paradisi individuali finirà per costituire il grande Paradiso terrestre finale. 106  Tutto questo ci permette di dedurre che il  genere umano, creato nella santità (santità d’innocenza), si spegnerà pure  nella santità (santità di penitenza).  La grande notizia del tempo presente  potrebbe quindi essere formulata nel modo seguente: 

«Il Piano di Dio sarà riattivato là dove il Peccato originale lo ha interrotto.  A riattivarlo sarà un atto di volontà umana contrario a quello che Adamo ed  Eva hanno compiuto rifiutando la Volontà di Dio (per seguire la loro propria).» 

L’esempio che segue è tratto dal mondo delle automobili, e ci dà un’idea  di che mondo ci aspetta. L’umanità attuale è come un’automobile accidentata. L’incidente che ha avuto si chiama “Peccato Originale”. Ognuno  sa che un’automobile che già fu coinvolta in un incidente stradale non è più  quella di prima, soprattutto se l’incidente era grave. Nei casi meno disperati la macchina può ancora avanzare, ma con estrema fatica. L’incidente l’ha mezza distrutta, e tutto vi è precario: vetri rotti, carrozzeria contorta, volante  incrinato, leve di comando che funzionano sì e no, freni che frenano e non  frenano... Tutto è precario, e assieme al conforto è sparita la sicurezza. 
L’uomo sensato deplora l’incidente, ma non si lascia abbattere oltre misura, anche perché suo Padre gli ha promesso che un giorno Lui stesso rimetterà  il veicolo a nuovo. Quel giorno è arrivato, perché Dio Padre ci manda a dire  che sta per iniziare un nuovo corso di eventi. Ci manda a dire che grazie al suo intervento e alla nostra collaborazione, l’umanità sarà come un’auto  rimessa a nuovo. Dell’incidente non si vedranno più le tracce. Del Peccato originale rimarrà sì e no il ricordo.  

Per inaugurare questo suo Nuovo Regno, che sarà un regno di giustizia,  di verità, e di pace, Gesù ritornerà nella gloria. Non può non essere vero. È  da credersi. Si tratta della Venuta Intermedia di Gesù, della sua Parusia Intermedia. Siamo alla vigilia di un’Era Nuova di pace, quella che S. Giovanni descrive in Apocalisse 20, 1-6. L’Eterno Padre mantiene la  promessa che fece all’Umanità quando Adamo ed Eva furono cacciati dal Paradiso Terrestre, quello iniziale. 
 
Nel supplemento n. 11 di “La vera vita in Dio”, di Vassula Ryden 109 si possono leggere le parole seguenti:  

Gesù a Vassula Ryden: «Ornerò questa terra in una Primavera, la mia Primavera. Che cos’è la Primavera di Yahvé? La mia Primavera, o miei eletti,  sarà quando la mia intera creazione brillerà di fulgida luce. Il battesimo della  Purificazione vi avrà riformato secondo la vostra immagine iniziale, e grazie a  questa Purificazione ognuno aspirerà a una più intima unione d’amore con Me. 
I vostri cuori cercheranno con ardore la Verità, la Via, e la Vita. La vostra anima, dotata del mio Spirito di grazia, sarà resa perfetta nella Verità, e così  potrà gustare sapori inebrianti. Non esisterà più la vostra immagine opaca  perché Io, vostro Sposo, e il più dolce dei Padri, brillerò su di voi. L’Amore è sulla via del ritorno per restaurare il suo Regno. Sarà il mio Regno terrestre, e la mia Volontà sarà fatta sulla terra come lo è in cielo. L’ora del pentimento è  dunque l’ora presente, quella di adesso. È un’epoca cattiva, ma le vostre vite la devono redimere. Rinunciate alla vostra volontà e troverete grazia presso di  Me riconoscendo quello che è la mia Volontà. Ah! Vassula benedetta della mia  Chiamata, diffondi le mie parole in fiumi di misericordia e di speranza. ..."   

Perché è bene prepararsi a questa nuova Era? Perché l’uomo prepara sempre in anticipo le cose importanti che desidera fare: feste, matrimoni,  discorsi, concerti, cerimonie, etc. Nulla è più importante di questa nuova  Terra Promessa.  

Gesù a JNSR: «Dopo l’Evangelizzazione del mondo intero, allora scenderò dal Cielo, e il mio Nome sarà cantato anche dagli uccellini del nido. 
La natura intera canterà il mio Ritorno glorioso. Il Vento d’Amore è già alle vostre porte. Ed ecco che Io vengo. Amen."
  
Il lavoro che la Madonna sta facendo per preparare i nostri cuori a  vivere bene i gravi avvenimenti che ci aspettano, le sue numerose  apparizioni, le sue locuzioni interiori, tutto il suo comportamento attuale  fanno pensare a una mamma che si prodiga in tutti i modi per salvare i suoi  figli. Per Maria noi siamo figli, ma figli che dispongono di un libero arbitrio. In virtù di esso noi siamo liberi di accettare l’acqua e le cure che ci sono offerte in questi tempi di siccità, oppure rifiutarle. Se le rifiutiamo, che conseguenze  non avrà il nostro rifiuto? 


È vostro obbligo, come figli miei, essere quelle persone che portano la luce in questo tempo di grande oscurità.

 


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.


30 settembre 2021

Rosario vespertino – Mensaje ÚNICO


Primo mistero. Nostro Signore Gesù Cristo parla.

Figli miei, qualche tempo fa vi ho sottolineato una situazione che sta accadendo su tutta la Terra e vi ho detto che siete circondati da pura menzogna, ed è per questo che vi ho chiesto tanto di chiedermi il Dono del Discernimento, affinché possiate veramente discernere, affinché possiate vedere con i miei occhi la realtà che state vivendo.

Voi, con i vostri occhi umani, con i vostri occhi peccaminosi, vedete ciò che vi conviene e prendete ciò che vi conviene, e non siete fatti, non siete stati creati per convenienza, per essere mediocri, per essere anime peccaminose. Certo, la santità costa, costa molto, ma anche il dono che vi faccio alla fine della vostra esistenza è molto grande.

Ecco perché è necessario, miei piccoli, che voi agiate nella Verità, a qualunque costo. Che andiate tra gli uomini portando la Mia Verità, non la verità umana, la verità conveniente, ma la Mia Verità Divina, perché questo è ciò che vi porterà alla Santità, questo è ciò che vi salverà, questa Verità è ciò che vi renderà grandi santi, specialmente in questi tempi difficili, e come vi è stato anche profetizzato, che in questi tempi emergeranno grandi santi per la storia della Chiesa.

Dovete essere i Miei personaggi divini sulla Terra. Dovete essere quei Cristi che attendo tanto che siate, per convincervi che siete, come vi ho detto, circondati da pura menzogna, e questo non può accadere tra i Miei figli. Siete così pochi a seguirMi veramente! Tu stai difendendo la Mia Parola, stai difendendo i Miei Comandamenti, stai difendendo la Mia Presenza nel tuo cuore, e questa Presenza nel tuo cuore fa sì che coloro che ti circondano vedano Me in te, vedano le Mie caratteristiche Divine, le Virtù, il Mio Amore, la Santità.

Queste sono caratteristiche che dovete chiedermi e lottare per mantenerle in voi, perché verranno tempi, come si dice anche nelle Sacre Scritture, in cui la gente non saprà dove andare, i sacerdoti stessi non sapranno cosa fare, e voi dovrete dare Luce ai vostri fratelli, perché sarete con Me, la Mia Luce sarà in voi e la trasmetterete ai vostri fratelli. È il vostro obbligo, miei piccoli, non prendetelo come una cosa speciale che vi porterà all'orgoglio, ma è il vostro obbligo, come miei figli, di essere quelle persone che portano la Luce in questo tempo di grande oscurità.

Allora, Miei piccoli, insisto, cercate la Verità, lasciate che il Mio Spirito Santo vi prenda e vi conduca alla Verità e, soprattutto, agite con coraggio perché nel difendere ciò che è Mio, satana vi attaccherà certamente con più forza. E viene anche il martirio di molti, perché satana non sopporta di vedere la Mia Luce tra di voi, non sopporta di vedere la Verità tra di voi, perché la Mia Verità porta via molte anime che sono già prese da lui. E voi dovete essere quei santi di questo tempo, santi che lasceranno il loro segno nella storia del cristianesimo.

Grazie, miei piccoli.


IL SOLE DEL DIVIN VOLERE - L’équivalente terrestre del Paradiso

 


IL SOLE DEL DIVIN VOLERE


L’équivalente terrestre del Paradiso


Vi è forse una parte di ignoto in questo ideale di vita che Dio propone all’Umanità?

Sì. Questo ideale può essere considerato nuovo secondo vari punti di vista. Lo prova il fatto che coloro che cominciano ad interessarsene si fanno molte domande, alcune delle quali possono apparire persino bizzarre, come ad esempio: L’essere umano ha forse diritto di rinunciare alla sua volontà? È razionale un simile atto? In che modo la Terra potrebbe accogliere una Comunione di esseri che, da quel che si sa, non s’è mai vista applicata altrove che in Cielo? Eccetera...

Dopo avere riflettuto e pregato sui testi di Luisa, un’idea ha attraversato il mio spirito. Sappiamo che il Volere divino è l’elemento che unifica le tre Persone divine al punto di farne un unico Dio. [22] In Cielo questo unico volere si applica in maniera assoluta alle Persone della Trinità santissima, ma anche, nei limiti consentiti da questa stessa Trinità, agli esseri che vivono in comunione con Essa, e in comunione tra di loro. Se questo stesso Volere si installasse in Terra come già lo è in Cielo, sarebbe forse in grado di unificare gli esseri della terra come già unifica gli esseri del Cielo?

La risposta non può essere che affermativa. Le anime che vivono in Cielo adottano il Volere divino come se fosse il loro proprio. Se gli esseri che attualmente vivono sulla terra facessero la stessa cosa (adottare anch’essi il Volere divino come se fosse il loro proprio), è lecito pensare che le condizioni di vita presenti in Paradiso finirebbero per essere presenti anche sulla Terra. La comunione degli esseri che attualmente forma l’anima del Paradiso formerebbe pure l’anima della Terra. Felicità celeste e felicità terrestre si rifletterebbero l’una nell’altra.

Il risultato è che la terra ridiventerebbe ciò che era all’origine, un giardino, un Paradiso. Gli esseri infelici verrebbero trasformati in esseri felici. Il Regno di Dio, quello che invochiamo con la recita del “Padre Nostro” diventerebbe una realtà. Dopo averlo atteso ed invocato con tanta speranza e trepidazione per due mila anni, noi ne saremmo i primi cittadini. [23]

De Parvulis.


TUTTO FINISCE, E PRESTO FINISCE

 


TUTTO FINISCE, E PRESTO FINISCE

Ecco, tutti i beni di questa terra sono come l'erba del campo, che oggi è fiorita e bella; ma la sera appassisce e perde i suoi fiori, e il giorno dopo viene gettata nel fuoco. Questo è ciò che Dio comandò al profeta Isaia di predicare, quando gli disse: "Grida". E io dissi: Che cosa devo piangere? Tutta la carne è erba, e tutta la sua gloria, come il fiore del campo" - Isaia 40:6. Quindi San Giacomo paragona i ricchi di questo mondo al fiore d'erba: alla fine del loro viaggio attraverso la vita, essi marciscono con tutte le loro ricchezze e i loro frutti. "E il ricco, nel suo essere basso, perché, come il fiore dell'erba, passerà via. Poiché il sole è sorto con un calore ardente e ha inaridito l'erba, e il suo fiore è svanito, e la bellezza della sua forma è scomparsa; così anche l'uomo ricco svanirà nelle sue vie" - Giacomo 1:10-11. Essi svaniscono e vengono gettati nel fuoco, come il ricco pulone, Dives, che fece una splendida apparizione in questa vita, ma in seguito "fu sepolto all'inferno" - Luca 16:22. Allora, cari cristiani, occupiamoci della salvezza delle nostre anime e dell'acquisizione di ricchezze per l'eternità, che non finisce mai; perché tutto in questo mondo finisce, e finisce molto presto.


Primo punto  -  Tutto finisce

Quando uno dei grandi di questo mondo è nel pieno godimento delle ricchezze e degli onori che ha acquisito, verrà la morte e gli sarà detto: "Fai ordine nella tua casa, perché tu morirai e non vivrai" - Isaia 38:1. Oh, che triste notizia! L'uomo infelice deve allora dire: Addio, o mondo! 

- Addio, Villa! - Addio, o grotta! - Addio, parenti! - Addio amici! - Addio sport! - Addio palloni! - Addio commedie! 

- Addio ai banchetti! - Addio onorificenze! Tutto è finito per me. 

Non c'è rimedio; che lo voglia o no, deve lasciare tutto. "Perché quando morirà, non porterà via nulla, né la sua gloria scenderà con lui" - Salmo 48:18. San Bernardo dice che la morte produce un'orribile separazione dell'anima dal corpo e da tutte le cose di questa terra. "Opus mortis horrendum divortium" - Sermone 26. Per i Grandi di questo Mondo, che i Mondialisti considerano come i più fortunati dei Mortali, il solo nome della Morte è così pieno di amarezza, che non vogliono nemmeno sentirlo menzionare; perché la loro intera preoccupazione è di trovare la pace nei loro beni terreni. "O morte", dice l'Ecclesiastico, "quanto è amaro il ricordo di te per un uomo che ha la pace nei suoi beni" - Ecclesiastico 41:1. Ma quanto più grande sarà l'amarezza che la morte stessa causerà, quando arriverà! Miserabile l'uomo che è attaccato ai beni di questo mondo! Ogni separazione produce dolore. Quindi, quando l'anima sarà separata, con il colpo della morte, dai beni sui quali aveva fissato tutti i suoi affetti, il dolore deve essere straziante. Fu questo che fece esclamare al re Agag, quando gli fu annunciata la notizia della morte imminente: "L'amara morte separa in questo modo? - 1Re 15:32. La grande sfortuna dei mondialisti è che quando sono sul punto di essere chiamati al giudizio, invece di sforzarsi di regolare i conti della loro anima, dirigono tutta la loro attenzione alle cose terrene. Ma, dice San Giovanni Crisostomo, la punizione che attende i peccatori, a causa dell'aver dimenticato Dio durante la vita, è che si dimentichino nell'ora della morte. "Hae animadversione percutitur impius, ut moriens obliviscatur sui, qui vivens oblitus est Dei".

Ma per quanto grande possa essere l'attaccamento di un uomo alle cose di questo mondo, egli deve lasciarle alla morte. Nudo, è entrato in questo mondo, e nudo ne uscirà. "Nudo", dice Giobbe, "sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornerò" - Giobbe 1:21. In una parola, coloro che hanno speso tutta la loro vita, hanno perso il loro sonno, la loro salute e la loro anima nell'accumulare ricchezze e possedimenti, non porteranno nulla con loro nell'ora della morte; i loro occhi saranno allora aperti e di tutto ciò che avevano acquisito con tanta fatica, non troveranno nulla nelle loro mani. Quindi, in quella notte di confusione, saranno travolti in una tempesta di dolore e tristezza. "L'uomo ricco, quando dormirà, non porterà via nulla con sé: aprirà gli occhi e non troverà nulla. La povertà, come l'acqua, si impadronirà di lui, una tempesta lo opprimerà nella notte" - Giobbe 27:19-20. Sant'Antonino racconta che Saladino, re dei Saraceni, diede ordine, nell'ora della morte, che il lenzuolo avvolgente in cui doveva essere sepolto, fosse portato prima di lui nella tomba, e che una persona gridasse: Di tutti i suoi averi, solo questo dovrà portare con sé Saladino. Il santo racconta anche che un certo filosofo, parlando di Alessandro il Grande, dopo la sua morte, disse: Ecco l'uomo che ha fatto tremare la terra. "La terra", come dice la Scrittura, "era tranquilla davanti a lui" - 1Macabei 1:3. Egli è ora sotto la Terra. Ecco l'uomo che il dominio del mondo intero non avrebbe soddisfatto; ora gli bastano quattro palmi di terra. "Qui terram heri conculcabat, hodie ab ea conculcatur; et cui heri non sufficiebat mundus hodie sufficiunt quatuor ulnae terrae". Sant'Agostino, o qualche altro scrittore antico, dice che essendo andato a vedere la tomba di Cesare, esclamò: "I principi ti temevano, le città ti adoravano, tutti tremavano davanti a te, dov'è finita la tua magnificenza? - Sermone 38. Ascolta quello che dice Davide: "Ho visto gli empi altamente esaltati e innalzati come i cedri di Libano. Sono passato, ed ecco, non era" - Salmo 36:35-36.  Oh, quanti spettacoli simili si vedono ogni giorno nel mondo! Un peccatore che era nato in umiltà e povertà, in seguito acquisisce ricchezza e onori, così da eccitare l'invidia di tutti. Quando muore, tutti dicono: Ha fatto fortuna nel mondo; ma ora è morto, e con la morte, tutto è finito per lui.

"Perché la terra e la cenere sono orgogliose?" - Ecclesiastico 10:9. Questo è il linguaggio che il Signore rivolge all'uomo che si gonfia di onori terreni e ricchezze terrene. Miserabile creatura, Egli dice, da dove viene tale orgoglio? Se godete di onori e ricchezze, ricordatevi che siete polvere. "Perché polvere sei e in polvere ritornerai" - Genesi 3:19. Tu devi morire, e dopo la morte, quale vantaggio trarrai dagli onori e dalle ricchezze che ora ti gonfiano di orgoglio? Vai, dice Sant'Ambrogio, vai in un cimitero, in cui sono sepolti i ricchi e i poveri, e vedi se puoi discernere tra loro chi è stato ricco e chi è stato povero; tutti sono nudi, e del più ricco non rimane nulla tra loro, se non alcune ossa avvizzite. "Respice sepulchra, dic mihi, quis ibi dives, quis pauper sit". Quanto sarebbe proficuo il ricordo della morte per l'uomo che vive nel mondo! "Sarà portato alle tombe e veglierà nel mucchio dei morti" - Giobbe 21:32. Alla vista di questi corpi morti, si ricorderà della morte e che un giorno sarà come loro. Così, dovrebbe essere risvegliato dal sonno mortale in cui forse vive in uno stato di perdizione. Ma la sfortuna è che i mondialisti non vogliono pensare alla morte, finché non arriva l'ora in cui devono andarsene da questa terra per andare nell'eternità, e quindi vivono attaccati al mondo come se non dovessero mai separarsene. 

Ma la nostra vita è breve e finirà presto; così tutte le cose devono finire e finiranno presto.


Secondo punto  - Tutto finisce presto

Gli uomini sanno bene, e credono fermamente, che dovranno morire; ma immaginano la morte come lontana, come se non dovesse mai arrivare. Ma Giobbe ci dice che la vita dell'uomo è breve. "L'uomo, nato da una donna, che vive per un breve periodo, è pieno di molte miserie. Che nasce come un fiore e viene distrutto" - Giobbe 14:1-2. Attualmente, la salute degli uomini è così compromessa che, come vediamo per esperienza, il maggior numero di loro muore prima di raggiungere l'età di settant'anni. E cos'è, dice San Giacomo, la nostra vita, se non un vapore, che un colpo di vento, una febbre, un colpo di apoplessia, una puntura, un attacco al petto, fa scomparire, e che non si vede più? "Perché cos'è la tua vita? È un vapore che appare per un po' di tempo e poi svanisce" - Giacomo 4:15.  "Noi tutti moriamo", disse la donna di Thecua a Davide, "e come le acque che non tornano più, cadiamo sulla terra" - 2Re 14:14. Ella disse la verità; come tutti i fiumi e i torrenti scorrono verso il mare, e come le acque che scorrono non ritornano più, così i nostri giorni passano e ci avviciniamo alla morte.

Passano, passano in fretta. "I miei giorni sono stati più veloci di un palo" - Giobbe 9:25. La morte ci viene incontro e corre più veloce di un palo, così che ogni passo che facciamo, ogni respiro che facciamo, ci avviciniamo alla morte. San Girolamo sentiva che anche mentre scriveva, si avvicinava alla morte. Perciò diceva: "Ciò che scrivo è sottratto alla mia vita". "Quod scribo de mea vita tollitur".  Diciamo dunque con Giobbe: Gli anni passano, e con essi passano i piaceri, gli onori, i pomi e tutte le cose di questo mondo, "e solo la tomba mi rimane" - Giobbe 17:1. In una parola, tutta la gloria delle fatiche che abbiamo affrontato in questo mondo, al fine di acquisire un grande reddito, un alto carattere per il valore, per l'apprendimento e il genio, finirà con l'essere gettati in una fossa, per diventare il cibo dei vermi. Il miserabile mondano allora dirà alla morte: La mia casa, il mio giardino, i miei mobili alla moda, i miei quadri e il mio ricco abbigliamento, in breve tempo non mi apparterranno più, "e mi resterà solo la tomba". 

Ma, per quanto l'uomo di mondo possa essere distratto dai suoi affari mondani e dai suoi piaceri; per quanto possa esserne invischiato, San Crisostomo dice che quando la paura della morte, che incendia tutte le cose della vita presente, comincia ad entrare nell'anima, lo costringerà a pensare, e ad essere sollecito della sua sorte dopo la morte. "Cum pulsare animam incipit metus mortis (ignis instar praesentis vitae omnia succendens) philosophari eam cogit, et futura solicita mente versari". Ahimè, nell'ora della morte, "Allora si apriranno gli occhi dei ciechi" - Isaia 35:5. Allora, infatti, si apriranno gli occhi di quei ciechi del mondo, che hanno impiegato tutta la loro vita nell'acquisizione di beni terreni, e hanno prestato poca attenzione agli interessi dell'anima. In tutti costoro si verificherà ciò che Gesù Cristo ha detto loro - che la morte verrà quando meno se lo aspettano. "Perché nell'ora che voi non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" - Luca 12:40. Così, su questi uomini infelici, la morte arriva sempre inaspettatamente. Quindi, poiché gli amanti del mondo, non sono di solito avvertiti della loro prossima dissoluzione, finché non è molto vicina, devono, negli ultimi giorni di vita, regolare i conti della loro anima per i cinquanta o sessanta anni che hanno vissuto su questa terra. Desidereranno allora un altro mese, o un'altra settimana, per regolare i loro conti e per "tranquillizzare" la loro coscienza. Ma "cercheranno la pace e non ce ne sarà nessuna" - Ezechiele 7:25. Il tempo che essi desiderano viene rifiutato. Il sacerdote che li assiste legge il comando divino di partire immediatamente da questo mondo: "Proficiscere anima Christiana de hoc mundo". Allontanati, anima cristiana da questo mondo! Oh, quanto è pericoloso l'ingresso dei Mondialisti nell'Eternità, morendo, come fanno, in mezzo a tanta oscurità e confusione, a causa dello stato disordinato dei conti delle loro anime.

"Peso e bilancia sono i giudizi del Signore" - Proverbi 16:11. Al tribunale di Dio, la nobiltà, le dignità e le ricchezze non hanno peso; solo due cose - i nostri peccati e le grazie che Dio ci ha concesso - fanno salire o scendere la bilancia. Coloro che saranno trovati fedeli nel corrispondere alle luci e alle chiamate che hanno ricevuto, saranno ricompensati; e coloro che saranno trovati infedeli, saranno condannati. Noi non teniamo un conto delle grazie di Dio; ma il Signore ne tiene un conto; le misura; e quando le vede disprezzate ad un certo grado, lascia l'anima nei suoi peccati e la toglie dalla vita in quello stato miserabile. "Poiché le cose che l'uomo semina, anche quelle raccoglierà" - Galati 6:8. Dalle fatiche intraprese per il raggiungimento di posti d'onore ed emolumenti, per l'acquisizione di proprietà e di lodi mondane, non raccogliamo nulla nell'ora della morte; tutto è allora tutto è perduto. Noi raccogliamo frutti di vita eterna solo dalle opere compiute e dalle tribolazioni subite per Dio.

Perciò San Paolo ci esorta a occuparci dei nostri affari. "Vi preghiamo, fratelli, di occuparvi dei vostri affari" - 1Tessalonicesi 4:10-11. Di quali affari, chiedo, parla l'apostolo? Si tratta forse di acquisire ricchezze o un grande nome nel mondo? No; egli parla degli affari dell'anima, di cui Gesù Cristo ha parlato quando ha detto: "Commercia finché io venga" - Luca 19:13. 

L'attività per la quale il Signore ci ha posto, e per la quale ci tiene su questa terra, è di salvare le nostre anime, e attraverso le buone opere, di ottenere la vita eterna. Questo è il fine per cui siamo stati creati. "e il fine la vita eterna" - Romani 6:22. L'affare dell'anima è per noi non solo l'affare più importante, ma anche l'affare principale e unico; perché se l'anima è salvata, 'tutto' è salvo; ma se l'anima è persa, 'tutto' è perso. Quindi dobbiamo, come dice la Scrittura, lottare per la salvezza delle nostre anime e combattere fino alla morte per la giustizia, cioè per l'osservanza della legge divina. "Lotta per la giustizia per la tua anima, e anche fino alla morte, combatti per la giustizia, e Dio rovescerà i tuoi nemici per te" - Ecclesiastico 4:33. L'attività che il nostro Salvatore ci raccomanda, dicendo: Commercia fino a che io venga, è di avere sempre davanti agli occhi il giorno in cui Egli verrà a chiedere conto di tutta la nostra vita.

Tutte le cose di questo mondo - le acquisizioni, gli applausi, la grandezza - devono, come abbiamo detto, finire, e finire molto presto. "Perché la moda di questo mondo passa" - 1Corinzi 7:31. La 'scena' di questa vita passa; felici coloro che, in questa 'scena', fanno bene la loro parte e salvano le loro anime, preferendo gli interessi eterni dell'anima a tutti gli interessi temporali del corpo. "Chi ama la sua vita, la perderà; e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà fino alla vita eterna" - Giovanni 12:25. I mondani dicono: Felice l'uomo che accumula denaro!  Beati coloro che acquisiscono la stima del mondo e godono dei piaceri di questa vita! O follia! Felice chi ama Dio e salva la sua anima! La salvezza della sua anima fu l'unico favore che il re Davide chiese a Dio. "Una cosa ho chiesto al Signore, questa cercherò: che io possa abitare nella casa del Signore, tutti i giorni della mia vita. Che io possa vedere la delizia del Signore e visitare il suo tempio" - Salmo 26:4. San Paolo disse che per acquisire la grazia di Gesù Cristo, che contiene la vita eterna, disprezzava come letame tutti i beni terreni. "Inoltre, io considero tutte le cose come una perdita, per l'eccellente conoscenza di Gesù Cristo, mio Signore; per il quale ho sofferto la perdita di tutte le cose e le considero come sterco, per poter guadagnare Cristo" - Filippesi 3:8. 

Ma certi padri di famiglia diranno: Non lavoro tanto per me stesso, quanto per i miei figli, che vorrei lasciare in circostanze confortevoli. Ma io risponderò: Se dissipate i beni che possedete e lasciate i vostri figli nella povertà, fate un torto e siete colpevoli di peccato. Ma perderete la vostra anima per lasciare i vostri figli in condizioni confortevoli? Se cadi nell'inferno, forse verranno a liberarti da esso? O follia! Ascolta ciò che disse Davide: "Non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie cercare il pane" - Salmo 36:25. Occupatevi del servizio di Dio; agite secondo giustizia; il Signore provvederà ai bisogni dei vostri figli, e voi salverete le vostre anime, e metterete da parte quel tesoro eterno di felicità, che non potrà mai esservi tolto; un tesoro diverso dai beni terreni, di cui potete essere privati dai ladri, e che certamente perderete alla morte. Questo è il consiglio che il Signore vi dà: "Ma serbate tesori in cielo, dove né la ruggine né la tignola consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano" - Matteo 6:20. Concludendo, ascoltate la bella ammonizione che San Gregorio dà a tutti coloro che desiderano vivere bene e ottenere la vita eterna. "Sit nobis in intentione aeternitas, in usu temporalitas". Che il fine di tutte le nostre azioni in questa vita sia l'acquisizione di beni eterni; e usiamo le cose temporali solo per preservare la vita per il poco tempo che ci rimane su questa terra. Il Santo continua: "Sicut nulla est proportio inter aeternitatem et nostrae vitae tempus, ita nulla debet esse proportio inter aeternitatis, et hujus, vitae euras". Come c'è una distanza infinita tra l'eternità e il tempo della nostra vita, così dovrebbe esserci, secondo il nostro modo di intendere, una distanza infinita tra l'attenzione che dovremmo prestare ai beni dell'eternità, che saranno goduti per sempre, e la cura che abbiamo dei beni di questa vita, che la morte presto ci porterà via.

di Sant'Alfonso Liguori

SONO ORE DECISIVE PER QUESTA UMANITÀ.

 


Carbonia 22.10.2021  –  ore 11.52

Sono ore decisive per questa Umanità.

Sono Colui che Sono!

Mettetevi in ginocchio davanti al Crocifisso e chiedete umilmente perdono per i vostri peccati, o uomini.

Sono in attesa della vostra conversione, non c’è più tempo da perdere. La luna si spegnerà presto e il vulcano dell’orrore erutterà il suo fuoco. È la pandemia dell’uomo in Satana!
È il maledetto Serpente che tenta con tutte le sue forze di mettere fine alla mia creatura.

Sono ore decisive per questa Umanità. Il vento è forte, l’uragano viene dall’Est, fate in fretta per non trovarvi spiazzati perché Dio non possa poi allungare le sue mani a sollevarvi dalla tragedia che verrà.

Amate creature mie, ascoltate la mia Voce, …la mia supplica di salvezza, non siate stolti, Io vi amo e voglio salvarvi, permettetemi di farlo.

La mia gente Mi attende in singhiozzi, il loro dolore è grande, attendono il mio intervento Divino per placare questo disastro creato da Satana.

Uomini di Galilea, Io Sono! …Ravvedetevi in fretta, il tuono è già in atto, presto colpirò gli uomini iniqui, non posso più attendere. Il Cielo è in fermento, l’attesa si fa forte, i Cavalieri di Dio sono allineati con i loro Eserciti celesti per intervenire in questa battaglia, …mettere fine a ciò che non Mi appartiene.

È l’ora della Grande Rivelazione, Dio si manifesterà al mondo!

            Crederanno in Me?

            Volgeranno il loro sguardo a Colui che li ha creati?

            Chiederanno la sua Misericordia?

Pianto e stridore di denti sono in arrivo per questa Umanità perversa che non vuole tornare al suo Dio Amore, suo Creatore.

Giungono i giorni maledetti, giorni di terrore e dolore, non fatevi trovare impreparati per non essere travolti dal Male.

Avanti! …attendo con amore la vostra vera conversione.

Tornate al Padre vostro figli miei.

Amen.

 


La nostra consolazione quaggiù deve consistere nel deplorare le offese fatte a Dio

 


L'UNIONE CON DIO

Sì, proponiamoci di non desiderare, nella presente peritura vita del corpo, altro conforto che di pentirci, di deplorare e piangere le offese a Dio e le colpe commesse; impariamo a svalutarci, ad annichilirei e ad apparire ogni giorno più spregevoli agli occhi altrui; a considerarci, in noi stessi, sempre più indegni degli altri, per piacere così a Dio solo e rimanere radicati in lui; non preoccupiamoci d'altro che di Gesù Cristo Nostro Signore che solo deve regnare nelle nostre affezioni; non abbiamo sollecitudini e cure che per Colui la cui potenza e provvidenza dà l'essere e il moto a tutte le creature (71).

S. ALBERTO MAGNO


Il Segretario di Stato del Vaticano si cela dietro alla persecuzione di Padre Nicholas Gruner, responsabile d’essersi opposto alla Linea del Partito su Fatima e di continuare a lavorare per portare alla luce la parte nascosta del Terzo Segreto.

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Il Segretario di Stato del Vaticano si cela dietro alla persecuzione di Padre Nicholas Gruner, responsabile d’essersi opposto alla Linea del  Partito su Fatima e di continuare a lavorare per portare alla luce la parte nascosta del Terzo Segreto.


Poiché si è rifiutato, in coscienza, di aderire alla Linea del Partito su  Fatima e ha posto domande scottanti sulla completezza della rivelazione  del Terzo Segreto e sulla gestione di quest’ultimo da parte del Segretario  di Stato, Padre Nicholas Gruner - probabilmente il principale esponente  tra chi, nella Chiesa Cattolica, crede nell’autentico Messaggio di Fatima  - è stato sottoposto ad una vera e propria persecuzione da parte del  Segretario di Stato del Vaticano (a seguito di “segnali preoccupanti”  comunicati dal predecessore di Sodano, il Cardinale Casaroli, al  vescovo di Padre Gruner, nel 1989). Analizziamo nei dettagli questa  persecuzione. 

•  Sodano è la “più alta autorità” (termine usato in Curia per indicare  il Segretario di Stato) che ha annunciato la falsa “sospensione” di  Padre Gruner, il 12 settembre 2001. 

•  I nunzi apostolici, cioè i “diplomatici” ecclesiastici alle dipendenze  della Segreteria di Stato, hanno fatto circolare in tutto il mondo alcuni  documenti che accusavano ingiustamente Padre Gruner e facevano  pesanti pressioni su sacerdoti e vescovi affinché boicottassero le  conferenze del suo apostolato.

Per di più, Sodano ha dettato le azioni del Cardinale Dario Castrillòn  Hoyos, ex Prefetto della Congregazione per il Clero, in merito alla  persecuzione contro Padre Gruner. Nello specifico: 

•  Nel mezzo della peggiore crisi di fede e di disciplina nella storia  della Chiesa, e durante uno scandalo sessuale tra i sacerdoti dalle  proporzioni inaudite, egli ha fatto pubblicare condanne, avvisi di  “sospensione” e persino una minaccia di scomunica nei confronti di  un unico sacerdote in tutta la Chiesa Cattolica: Padre Nicholas Gruner,  che non ha commesso alcuna offesa contro la fede o la morale, che ha mantenuto il suo voto di celibato e salda la propria fede e che non  ha fatto assolutamente nulla per meritarsi una qualsiasi punizione.

•  Nella sua lettera a Padre Gruner del 5 giugno 2000, il Cardinale  Castrillòn Hoyos minacciò Padre Gruner di scomunica – tutto questo  a pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa del 26 giugno  2000, durante la quale, per ordine del Cardinale Sodano, sarebbe  stato “gentilmente smontato” il Messaggio di Fatima.

•  Il 16 febbraio 2001, il Cardinale Castrillòn Hoyos ha inviato a Padre  Gruner un’altra lettera, rinnovando la minaccia di “scomunica”  e chiedendogli di “ritrattare pubblicamente” le sue critiche sul  Cardinale Sodano e su altre questioni in cui vi è libera opinione nella  Chiesa, che si trovavano contenute in alcuni articoli del The Fatima  Crusader. Si tratta di una richiesta del tutto senza precedenti, e tra  l’altro piuttosto ridicola, vista l’abbondanza di testi eretici scritti  da sacerdoti e persino da vescovi infedeli, nei confronti dei quali il  Cardinale Castrillòn Hoyos non ha mosso un dito.

•  In quella stessa lettera, il Cardinale Castrillòn Hoyos ha rivelato il  motivo per il quale, seguendo la Linea del Partito, aveva punito Padre  Gruner per non aver accettato la nuova versione di Fatima: “La Santa  Vergine è apparsa ai tre piccoli veggenti alla Cova da Iria all’inizio del  secolo ed ha indicato un programma per la Nuova Evangelizzazione,  in cui si trova coinvolta la Chiesa, e che è ancora più urgente all’alba  del terzo millennio”. Ovviamente la Madonna non ha detto niente  riguardo ad una “nuova Evangelizzazione”, ma ha solamente chiesto  la consacrazione della Russia, la sua conversione al Cattolicesimo  ed il Trionfo del Suo Cuore Immacolato – tutte cose che il Cardinale  Castrillòn Hoyos ignora deliberatamente, così come tutti gli altri  prelati di cui stiamo parlando.

•  In una Chiesa scossa dalla dilagante corruzione del clero, che durante  la prefettura del Cardinale Castrillòn Hoyos è stata tranquillamente  tollerata, il Cardinale ha cercato di distruggere il buon nome ed il  lavoro di una vita di un sacerdote fedele, Padre Nicholas Gruner, solo  e unicamente perché quest’ultimo non accetta e non accetterà mai  un Messaggio di Fatima contraffatto e dettato dal Segretario di Stato  del Vaticano. 

•  Questa persecuzione contro Padre Gruner ed il suo apostolato di  Fatima continua sotto il Cardinale Bertone. L’attuale Segretario di  Stato ha tentato di impedire ai vescovi di tutto il mondo di partecipare  alle conferenze, organizzate dall’apostolato di Fatima in Brasile e in  India, facendo circolare – per mezzo di canali privati – alcune false  insinuazioni o accuse contro Padre Gruner (che è stato incardinato  in modo corretto nell’Arcidiocesi di Hyderabad, in India), compresa  l’assurda affermazione che Padre Gruner è “sospeso”. 

Padre Paul Kramer

Manda il Tuo Spirito, datore di vita

 


Sui Pastori della Santa Chiesa                                  ----    manda il Tuo Spirito datore di vita

su chi annunzia il Tuo  Vangelo  

sugli sposi consacrati nel Tuo amore  

sulle persone dedicate al Tuo  servizio 

sui poveri e gli ultimi 

sui perseguitati e gli oppressi  

sui malati e i disperati 

sui piccoli abbandonati e gli anziani dimenticati 

sulle vittime della fame e dell’odio 

su chi è solo e attende un consolatore 

su chi ha fame e sete di giustizia 

su chi non Ti conosce e desidera incontrarTi 

sui penitenti che invocano il perdono 

su chi è smarrito e si è allontanato da Te 


Presto il Mio Figlio Sacramentale Gesù non sarà dato nel Suo Corpo Sangue Anima e Divinità, perché è stato tolto dai templi!

 


Messaggio del nostro Padre Celeste alle 5:45 di venerdì 8 ottobre 2021, ricevuto da un discepolo a Hermosillo Sonora, dopo aver pregato il Rosario e la Coroncina della Misericordia.


 Le ossa secche ascoltano e si alzano!

Il sole della mia giustizia devasterà la terra desolata e il deserto presso il monte di Sion. E la forza del mio amore e la mia potenza cambieranno la faccia della terra e il mio fuoco brucerà sui malvagi e sugli infedeli.

 I malvagi non abiteranno più sulla terra.

 Il sud non sarà più il nord, né il nord il sud.

 La terra vomiterà fuoco e zolfo dal suo seno, farò esplodere un altro vulcano che devasterà gli impuri e gli idolatri.

 Il fanatismo religioso sarà davanti a Me e io porrò fine al tempo dell'Esodo finale quando la frontiera sarà chiusa.

Oh... ossa secche a te parla l'Onnipotente!

                               Yahweh degli eserciti... rimuovi dalla mia presenza i capi religiosi che predano i miei poveri servi, i miei sacerdoti amanti della purezza e della bontà, alzati perché il sigillo apocalittico della bestia viene a te attraverso il vaccino, poveri figli miei profeti giudicati dall'umano vuoto e senza amore.

Oh! figlio dell'uomo... alzati all'alba appena sorge il sole, appena è luce, prendi il tuo bastone e questo ultimo quaderno che scriverai con messaggi urgenti, la tua penna resterà immobile e io non parlerò più, io il Signore Dio ho detto tutto!

E i Miei messaggi sono stati respinti dal falso pastore, i Miei figli sono ingannati quando danno ascolto ai falsi pastori.

Io, Yahweh degli eserciti, porterò il Vero Pastore dal monte, perché i cardinali e i vescovi, anche i sacerdoti, Mi hanno tradito.

 Presto il Mio Figlio Sacramentale Gesù non sarà dato nel Suo Corpo Sangue Anima e Divinità, perché è stato tolto dai templi!

 La pachamama è un abominio per Yahweh!

 Ossa secche, ascoltate! ... Io effonderò il Mio Spirito su tutta la carne. Io il Signore lo dico e così sarà!

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO

 


CAPITOL O XVII.


 I DRUIDI. — IL VISCHIO. 

I. 

Due fatti principali distinguevano la religione dei Druidi, e per conseguenza de*Galli: la cerimonia del vischio e il sacrificio umano. Il solo vischio della quercia era l'oggetto del loro culto. Perchè e donde questa strana superstizione? Prima di tutto richiamiamo alla mente che la quercia è stata tenuta da tutti i popoli antichi come un albero sacro, e come tale onorato d'un culto fiducioso ad un tempo e terribile. Non è diffìcile spiegare un mistero di tal fatta. 

II

Satana è la scimmia di Dio. Tutto quel che Dio fa per la sua gloria, egli lo contraffa a suo prò. Oracoli, prestigi, templi, altari, sacrificii, pellegrinaggi, non v' ha cosa santa, di cui non siasi impadronito. L'antica memoria della quercia di Mambre, all'ombra della quale Abramo accolse, sotto la figura di tre angeli, le tre persone della santa Trinità, era un mezzo favorevolissimo per attirare alla quercia di Mambre prima, e poi alle quercie ordinarie, la venerazione de' suoi ciechi seguaci per non conservarne la memoria.

 III.

 La quercia di Mambrc, che vedevasi ancora al quarto secolo, al tempo di san Basilio, fu da tempo immemorabile oggetto di un gran concorso d' ogni sorta genti che venivano dalle diverse parti del mondo, fin dalle più lontane. Questo concorso si cangiò in fiere; e, per dirlo di passaggio, fu in queste fiere che venne venduta una moltitudine d'Ebrei, i quali s'erano ribellati contro i Romani, al tempo dell'imperatore Adriano.

  IV.

 La venerazione che i cristiani portavano a questa quercia, fu tosto cangiata dai pagani in ree superstizioni ed in abominevoli sacrificii. Non potea essere altrimenti. Da una parte Satana sforzavasi di far profanare quel sacro luogo; dall' altra, tutta la contrada era pagana, anche ai tempi d'Abramo. Onde seguì, mercè le ispirazioni gelose dello spirito di menzogna, che i pagani fecero di quella quercia V oggetto principale del loro culto, di cui tutto il fondamento era che il Dio del Cielo s'era mostrato ad Abramo e gli avea parlato sotto quell'albero. Quindi dal credere al far credere agli altri che il Dio del Cielo abitasse sotto quella quercia, era facile il passo : e questo passo fu fatto. 

V. 

Col progresso del tempo e dell' idolatria trasformandosi e corrompendosi le nozioni primitive, avvenne che in mancanza della quercia di Mambre, presero il costume di riguardare la quercia ordinaria, gli uni come un albero dove il Dio del cielo si compiaceva di far suo soggiorno: gli altri come la figura del Dio del cielo; ed altri finalmente come un albero consacrato per sua natura al Dio del cielo. Siccome tutte le nazioni pagane convenivano che Giove fosse il Dio del cielo, cosi tutti convennero che la quercia fosse la dimora, o la figura, o l'albero di Giove. 

VI. 

Cosi spiegasi la religiosa venerazione di tutti i popoli dell'antichità verso la quercia, la quale fu presso i nostri antenati più grande che altrove. Nessun di loro, uomo o donna, osava toccar la quercia colla mano. L'uso costante era di lasciarla infracidire sul suo tronco, di non impiegarla ad uso alcuno, neppure a quello del fuoco, e d'esser presi al suo cospetto da un sacro terrore. Quanto si è detto provasi, tra gli altri, dal fatto seguente. Cesare avea alcuni Galli nel suo esercito. Un giorno ordinò loro d'abbattere alcune quercie. Dovettero obbedire; ma con mani tremanti, e penetrati si vivamente dalla maestà del luogo, da temere che tutti i colpi dati contro le quercie non si rivolgessero contro di loro. 

 VII. 

Ciò non è tutto. I Druidi portavan la loro venerazione alla quercia tant' oltre, che non osavan offrire alcun sacrificio senza la quercia, o senza le foglie, o senza i rami di essa. Giungevano a tale che appendevano e crocifiggevano alle quercie e mai ad altri alberi, se non in mancanza di esse, i prigionieri fatti ai nemici, in modo che il loro supplicio era un sacrifìcio in onore dell'albero sacro.

VIII.

Per sempre più dimostrare il loro rispetto per quest'albero misterioso, i Druidi s'erano, come noi abbiam già notato, fatta una legge di stabilire la loro dimora nei boschi di quercie, di tenervi le loro assemblee, di piantarvi i loro tribunali per render giustizia, d'avervi i loro collegi per l'educazione della gioventù gallica; e tutto ciò col fine di non perder mai di vista la quercia, d'essere ognora in grado di potervi fare i sacrifìcii o di meditar con maggior raccoglimento sulla divinità, di cui la quercia era il rappresentante. 

IX. 

Quindi è che i Galli non avevano altri templi che le foreste, e particolarmente le foreste di quercie. « Essi non hanno, dice Tacito, per tempio che una foresta, dove adempiono tutti i doveri della religione. Niuno può avere ingresso nella foresta, se non porta una catena in testimonianza della sua dipendenza da Dio e del sovrano dominio di Dio su lui. « Se gli avviene di cadere, non gli è permesso di rialzarsi, nè è permesso a chicchessia di prestargli aiuto ; fa d' uopo che si strisci sul suo ventre. 1 »  

X.

Veniamo ora alle cerimonie osservate dai Druidi in cogliere il vischio della quercia. Plinio ce ne ha lasciata la descrizione. « I Druidi, die'egli, che sono presso i Galli quel che sono i maghi altrove, non hanno nulla di più sacro quanto la quercia ed il vischio da essa prodotto. Scelgono dunque sempre un legno di quercia. Hanno di quest' albero una si alta idea, che non fanno la più piccola cerimonia senza portare una corona di foglie di quercia. Stimano che tutto ciò che nasce su quest' albero venga dai cieli, e che sia un segno evidente che Dio lo ha scelto.

 XI. 

« Il vischio è difficilissimo a trovarsi. Quando lo si è trovato, i Druidi vanno a prenderlo con profondo rispetto. E ciò fan sempre nel sesto giorno della luna, giorno si celebre per loro, che 1' han preso pel principio dei loro mesi, dei loro anni ed anche de'loro secoli, i quali non sono che di trenta anni. La scelta che fanno di questo giorno, viene da ciò che la luna ha allora molta forza, benché non sia giunta al suo completo accrescimento; finalmente sono tanto prevenuti in favore di questo giorno, che gli danno nella loro lingua un nome che significa: medico di tutti i mali.

 XII.

Allorché i Druidi han preparato sotto l' albero quanto serve al sacrificio ed al banchetto che debbon celebrarvi, fanno avvicinare due buoi bianchi, cui per la prima volta legano insieme per le corna. Poscia un sacerdote rivestito d'un'abito bianco, sale sull'albero, taglia con una falciuola d'oro il vischio e lo riceve in un sagum (tela bianca). Quindi seguono i sacrificii, che i Druidi offrono a Dio, chiedendogli che il vischio formi la felicità di coloro che lo ricevono. « Perchè credono che l'acqua del vischio renda fecondi gli animali sterili, e che sia uno specifico contro ogni sorta di veleni. »

 XIII. 

Pare certo che la cerimonia del vischio non si facesse che nelle foreste del paese di Chartres, e quando v'era l'assemblea generale dei Druidi. Or i Druidi non si riunivano che una volta all'anno, e nel paese di Chartres. La cerimonia del vischio era la più solenne della religione. E dunque naturalissimo che i Druidi scegliessero, per compierla, il momento in cui i Galli di tutte le provincie eran riuniti. Infine, quanto a quel che dice Plinio, che il vischio della quercia era difficile a trovarsi, non potea ciò verificarsi che ne  boschi del paese di Chartres, dove i Druidi si radunavano, e dove senza dubbio era si raro, perchè eravi una legge che vietava di prenderlo altrove che là. Passiamo ora al secondo punto, più importante ancora, della religione de'Galli: il sacrificio.

Monsignor Gaume

LA SS. TRINITÀ E LA CREAZIONE

 


“...Mi son sentita trasportare fuori di me stessa, verso la volta del Cielo, e mi  sembrava che incontrassi il Celeste Padre e lo Spirito Santo, e Gesù, che stava con me,  si è messo in mezzo a Loro e mi ha messo nel seno del Padre, che sembrava che mi  aspettasse con tanto amore, il quale mi ha stretta al seno ed immedesimandomi con la  sua Volontà mi comunicava la sua Potenza. Così hanno fatto le altre due Divine  Persone. Ma mentre si comunicavano ad uno ad uno, facendosi poi tutt’Uno, mi sentivo  infondere tutta insieme la Volontà della Potenza del Padre, la Volontà della Sapienza  del Figlio e la Volontà dell’Amore dello Spirito Santo. Ma chi può dire quello che mi  sentivo infondere nell’anima mia?  Ed il mio amabile Gesù mi ha detto:  

“Figlia del nostro Eterno Volere, prostrati innanzi alla nostra Maestà  Suprema ed offri le tue adorazioni, i tuoi omaggi, le tue lodi, a nome di tutti,  con la Potenza della nostra Volontà, con la Sapienza e con la Volontà del  nostro Amore supremo: sentiremo in te la Potenza della nostra Volontà che  ci adora, la Sapienza della nostra Volontà che ci glorifica, l’Amore della  nostra Volontà che ci ama e ci loda. E siccome la Potenza, la Sapienza e  l’Amore delle Tre Divine Persone sono in comunicazione con l’intelletto, [la]  memoria e [la] volontà di tutte le creature, sentiremo scorrere le tue  adorazioni, omaggi e lodi in tutte le intelligenze delle creature, ed  elevandosi tra il Cielo e la terra sentiremo l’eco della nostra stessa Potenza,  Sapienza e Amore, che ci adora, che ci loda e ci ama. Adorazioni più  grandi, omaggi più nobili, amore e lodi più divine non puoi darci. Nessun  altro atto può eguagliare questi atti, né darci tanta gloria e tanto amore,  perché vediamo aleggiare nell’atto della creatura la Potenza, la Sapienza e  il reciproco Amore delle Tre Divine Persone; troviamo gli atti nostri nell’atto  della creatura. Come non gradirli e dar loro la supremazia su tutti gli altri atti?” (Vol. 17°, 2.10.1924) 

“La missione della mia Volontà adombrerà la SS. Trinità sulla terra, e  come in Cielo c’è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, inseparabili tra Loro  ma distinti tra Loro, i quali formano tutta la beatitudine del Cielo, così in  terra ci saranno tre persone, che per la loro missione saranno distinte ed  inseparabili tra loro:  

La Vergine, con la sua Maternità, che adombra la Paternità del Padre  Celeste e rinchiude la sua Potenza, per compiere la sua missione di Madre  del Verbo Eterno e di Corredentrice del genere umano. La mia Umanità, per  la missione di Redentore, racchiuse la Divinità ed il Verbo, senza separarsi  giammai dal Padre e dallo Spirito Santo, manifesta la mia Sapienza celeste,  aggiungendo il vincolo di rendermi inseparabile dalla mia Mamma. Tu, per  la missione della mia Volontà. Lo Spirito Santo farà sfoggio del suo Amore,  manifestandoti i segreti, i prodigi del mio Volere, i beni che contiene, per  felicitare coloro che si daranno a conoscere quanto bene contiene questa  Volontà Suprema, per amarla e farla regnare tra loro, esibendo le loro  anime per farla abitare nei propri cuori, perché possa formare la sua Vita in  essi, aggiungendo il vincolo dell’inseparabilità tra te, la Madre ed il Verbo  Eterno. 

Queste tre missioni sono distinte ed inseparabili, e le prime due hanno  preparato le grazie, la luce, il lavoro, con pene inaudite, per la terza  missione della mia Volontà, per fondersi tutte in essa senza lasciare il loro  ufficio, per trovare riposo, perché solo la mia Volontà è riposo celeste.  Queste missioni non si ripetono, perché è tale e tanta l’esuberanza della  Grazia, della luce, della conoscenza, che tutte le umane generazioni  potranno restare riempite; anzi, non potranno contenere tutto il bene che [esse] contengono.” (Vol. 17°, 4.5.1925) 

“...Se la Creazione si addice al Padre –mentre siamo sempre unite le Tre  Divine Persone nell’operare– e la Redenzione al Figlio, il «FIAT VOLUNTAS  TUA» si addirà allo Spirito Santo, ed è proprio nel «FIAT VOLUNTAS TUA» che il  Divino Spirito farà sfoggio della sua opera. (...) Le Tre Divine Persone siamo  inseparabili e distinte; così vogliamo manifestare alle umane generazioni le  nostre opere verso di loro, ché mentre siamo uniti tra Noi, ognuno di Noi  vuole manifestare distintamente il suo amore e la sua opera verso le  creature”. (Vol. 17°, 17.5.1925) 

Stavo pregando  e fondendomi  nel  santo Volere  Divino. Volevo  girare  dappertutto,  fin nell’Empireo, per trovare quel “ti amo” supremo che non è soggetto a nessuna  interruzione. Vorrei farlo mio, per avere anch’io un “ti amo” non mai interrotto, che  potesse far eco al “ti amo” Eterno, e possedendo in me la sorgente del vero “ti amo”,  potessi avere un “ti amo” per tutti e per ciascuno, per ogni moto, per ogni atto, per ogni  respiro, per ogni palpito e per ogni “ti amo” dello stesso Gesù. E mentre mi pareva di  giungere nel seno dell’Eterno, facendo mio il loro “ti amo”, andavo ripetendo  dappertutto e su ciascuna cosa una cantilena di “ti amo” per il mio Supremo Signore.   Ora, mentre ciò facevo, il mio pensiero ha interrotto il mio “ti amo” dicendomi: 

“Che  fai? Potresti  fare  altro. E poi, che cosa, che gran che è questo ti amo?”  

Ed il mio dolce Gesù, movendosi come in fretta nel mio interno, mi ha detto: “Che  cosa? Che gran che è il «ti amo» per Me? Figlia mia, il «ti amo» è tutto. Il «ti  amo» è amore, è venerazione, è stima, è eroismo, è sacrificio, è fiducia verso  colui al quale è diretto il «ti amo». Il «ti amo» è possedere Colui che  racchiude il «ti amo». «ti amo» è una parola piccola, ma pesa quanto pesa  tutta l’Eternità. Il «ti amo» racchiude tutto, coinvolge tutti, si diffonde, si  stringe, si eleva in alto, scende fin nel basso, s’imprime ovunque e mai si  arresta. 

Come, figlia mia! Che gran che è il «ti amo»? La sua origine è eterna. Nel «ti amo» il Padre Celeste mi generò e nel «ti amo» procedette lo Spirito  Santo. Nel «ti amo» il «FIAT» eterno fece uscire la Creazione tutta e nel «ti  amo» perdonò l’uomo colpevole e lo redense. Sicché nel «ti amo» l’anima  trova tutto in Dio e Dio trova tutto nell’anima. Perciò il valore del «ti amo» è  infinito, è pieno di vita, di energia, non si stanca mai, supera tutto e trionfa  di tutto. Quindi voglio vedere questo «ti amo» per Me sul tuo labbro, nel tuo  cuore, nel volo dei tuoi pensieri, nelle gocce del tuo sangue, nelle pene e  nelle gioie, nel cibo che prendi, in tutto. La vita del mio «ti amo» deve essere  lunga, lunga in te, e il mio «FIAT» che regna in te vi metterà il suggello del  mio «ti amo» divino”.  (Vol. 17°, 2.8.1925)  


LA  CREAZIONE  

Stavo pensando tra me: “Dove Nostro Signore Dio ha fatto di più per la creatura:  nella Creazione, nella Redenzione o nella Santificazione?”  

Ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno, mi faceva vedere tutta  la Creazione. Quanta sublimità! Che magnificenza! Quante armonie! Che ordine!  

Non c’è punto, né del Cielo, né della terra, in cui Dio non abbia creato una cosa  speciale e distinta, e con tale maestria, che i più grandi scienziati, innanzi alla più  piccola cosa creata da Dio, sentono che tutta la loro scienza e maestria è un bel nulla,  paragonata alle cose create da Dio, piene di vita e di moto.  

Oh, come è vero che guardare l’Universo e non conoscere Dio, non amarlo e non crederlo è vera pazzia!  

Tutte le cose create sono come tanti veli che Lo nascondono e Dio viene a noi in  ogni cosa creata come velato, perché l’uomo è incapace di vederlo svelato, in carne  mortale.  

È tanto l’amore di Dio verso di noi, che per non abbagliarci con la sua luce, per non  intimorirci con la sua potenza, per non farci sentire vergogna davanti alla sua bellezza,  per non farci annientare innanzi alla sua immensità, si vela e nasconde nelle cose create,  per venire in ogni cosa creata verso di noi e stare con noi, anzi, per farci vivere nella sua  stessa vita. Mio Dio, quanto ci hai amato e quanto ci ami!  

Onde dopo che mi ha fatto guardare tutto l’Universo, il mio dolce Gesù mi ha detto:  

“Figlia mia, il tutto fu fatto nella Creazione. In essa la Divinità manifestò  tutta la sua maestà, potenza e sapienza, e fece sfoggio del suo amore  completo verso le creature.  

Non c’è punto del cielo né della terra, né in ogni cosa creata, in cui non si  veda la completezza delle opere nostre; nessuna cosa fu fatta a metà.  

Dio nella Creazione fece pompa di tutte le sue opere verso le creature,  amò con un amore completo e fece opere complete, non c’è nulla da  aggiungere né da togliere. Sicché fece il tutto perfetto, Dio non sa fare opere  incomplete; anzi, in ogni cosa creata Dio ha messo un amore speciale e  completo verso ogni creatura. 

La Redenzione non fu altro che una riparazione ai mali che aveva fatto  l’uomo, la creatura di Dio; nulla aggiunse all’opera della Creazione.  

E la Santificazione non è altro che aiuto, grazia, luce, perché l’uomo  ritorni al suo primo stato come fu creato, alla sua origine e allo scopo per  cui Dio lo creò, poiché nella Creazione, possedendo l’uomo la Volontà di  Dio, la sua santità era completa, perché usciva da un atto completo di Dio:  l’uomo era santo e felice nell’anima (perché la Volontà Divina gli dava i  riflessi della Santità del suo Creatore), come pure era perfetto, santo e felice  nel corpo.” (Vol. 17°, 3.6.1925)

 


IL DEMONIO HA ROVESCIATO LA MIA CHIESA!

 


Carbonia 20.10.2021

Il Demonio ha rovesciato la mia Chiesa!

Amati figli, è il Padre che vi parla, ascoltate la mia Voce e seguite le mie direttive.

Sorgerà un’alba nuova, tutto sarà nella grazia di Dio, e i vostri cuori si libreranno nel cielo azzurro, …canterete e danzerete, come bimbi innocenti Mi seguirete. Avrete tutto il mio Bene, sarete pieni di Me, tornerete come quando Io vi creai, quando tutto era ancora puro.

Volgete il vostro cuore al vostro Dio Amore, o uomini, non permettete a Satana di strapparvi a Me, purificate la vostra anima perché nessun demone possa traviarla.

Amati figli, il mio Cuore è piagato dal dolore, vedo molte anime perdersi nelle miserie infinite di Satana, ma non posso intervenire, loro non Mi ascoltano, non vogliono Me, hanno già fatto la loro scelta in Lucifero.

Nel bel tempo della vita passata avete visitato i miei altari, vi siete nutriti di Me, vi siete abbandonati alla mia Parola, ma oggi non avete più quel conforto, il Demonio ha rovesciato la mia Chiesa, si è messo al mio posto, detta leggi nuove, cancella ciò che è Bene per insegnare il Male.

L’uomo, nella sua miseria umana non vigila, accoglie tutto, non si accorge che la Menzogna è entrata a distruggere la Verità.

Alzati figlio mio, allontanati dalla Menzogna, discerni la parola per non cadere nell’inganno, il Male ha gli artigli lunghi e affilati, i suoi denti forti e taglienti, tiene la bocca spalancata per poter inghiottire i miei figli. Non fatevi distrarre dalle sue lusinghe, non fatevi abbagliare dalle sue false luci, … è giunto il tempo della fine, non siate stolti, non fatevi trovare impreparati per non cadere nella sua rete mortale.

Sta per scatenarsi un forte uragano, state vigili, figli miei, mettetevi al riparo in Me, le mie braccia sono a voi spalancate, vi abbraccerò in Me, … venite, venite al Padre vostro che è nei Cieli, venite a godere del suo infinito amore.

Vi amo e vi attendo con ardente amore.

Jahwè.