venerdì 22 ottobre 2021

La nostra consolazione quaggiù deve consistere nel deplorare le offese fatte a Dio

 


L'UNIONE CON DIO

Sì, proponiamoci di non desiderare, nella presente peritura vita del corpo, altro conforto che di pentirci, di deplorare e piangere le offese a Dio e le colpe commesse; impariamo a svalutarci, ad annichilirei e ad apparire ogni giorno più spregevoli agli occhi altrui; a considerarci, in noi stessi, sempre più indegni degli altri, per piacere così a Dio solo e rimanere radicati in lui; non preoccupiamoci d'altro che di Gesù Cristo Nostro Signore che solo deve regnare nelle nostre affezioni; non abbiamo sollecitudini e cure che per Colui la cui potenza e provvidenza dà l'essere e il moto a tutte le creature (71).

S. ALBERTO MAGNO


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