domenica 5 febbraio 2023

Quali segni Dio sta mandando che siamo nel preludio al Suo trionfo sulla terra

 


Perché oggi siamo nel Preludio al Trionfo di Dio e non prima della Scristianizzazione del Mondo.

Stiamo vivendo il Preludio al Trionfo di Dio sulla Terra

Ad alcuni, il titolo sembrerà una fake news o il risultato di un ottimismo sfrenato.

Perché diranno che il mondo si sta liberando di Dio e stiamo andando verso la scristianizzazione del mondo.

Ma in realtà il tumulto nella natura e nella società è dovuto alla battaglia che si sta conducendo per cambiare il mondo.

Il maligno e i suoi seguaci, contro Dio e i suoi fedeli.

Qui parleremo del perché siamo nel bel mezzo di un cambiamento e non della fine del mondo o di qualcosa di terrificante, e perché siamo all'inizio del trionfo di Dio, che farà una purificazione sulla Terra, e quando finirà, vedremo il ripristino dello splendore del Piano di Dio per il pianeta e i suoi abitanti.

È innegabile che il mondo è sconvolto e anche il più addormentato è chiaro che siamo in un periodo di rottura.

Dove stiamo andando?

Per riportare tutto alla normalità?

Verso una nuova era feudale in cui potenti anticristiani prendano il potere nel mondo e consolidino l'anticristianesimo?

Verso l'apocalisse e la distruzione della Terra?

O verso una Terra purificata dove l'umanità ritorna a Dio?

Per decenni, gli eventi globali si sono mossi in una direzione abominevole, sempre più lontana dai comandamenti di Dio.

E dall'inizio di questo decennio, il ritmo ha accelerato drasticamente.

Ma anche se continuiamo ad essere colpiti da una grande crisi dopo l'altra, la maggior parte delle persone non capisce dove sta andando l'umanità.

Ci sono alcuni che hanno l'impressione che gli enormi problemi che stiamo vivendo in questo momento siano "solo temporanei" e che tutto "tornerà alla normalità" presto.

Altri dicono che uomini potenti, miliardari, stanno per fare un Grande Reset del mondo e stabilire un nuovo sistema feudale anticristiano; Ne abbiamo già parlato più volte.

In questo momento gli scienziati atomici stanno dicendo che "il mondo è più vicino all'annientamento che mai".

L'ora sul Doomsday Clock è stata anticipata, da 100 secondi a mezzanotte, a 90 secondi a mezzanotte, dove la mezzanotte rappresenta l'Armageddon.

Da un lato, c'è la guerra in Ucraina, che è in costante escalation e si sta trasformando in una guerra tra NATO e Russia.

In cui gli Stati Uniti sono dietro la NATO e la Cina che assiste la Russia.

E il pericolo di una guerra nucleare è sempre più presente, dicono gli stessi attori.

I geofisici hanno recentemente scoperto che il movimento del nucleo interno della Terra si è fermato con conseguenze imprevedibili.

Recentemente un asteroide è passato molto vicino alla Terra, che grazie a Dio non ci ha colpito, ma la cosa sorprendente è che è stato scoperto solo un paio di settimane prima.

Il che ci mette di fronte al fatto che la nostra capacità di rilevare rocce spaziali giganti è ancora molto limitata.

La popolazione umana non può più ricostituire le persone che muoiono.

Il costo dell'assistenza sanitaria sta aumentando vertiginosamente in tutto il mondo occidentale a causa del rapido invecchiamento.

Questo sta mettendo il massimo stress sui sistemi sanitari.

Ma l'invecchiamento sta anche deteriorando il pagamento dei sistemi pensionistici, che sono in crisi in tutto il mondo, perché ci sono sempre più anziani e meno giovani contribuenti.

Ed è per questo che vengono approvate leggi che consentono l'eutanasia nei paesi.

Siamo alla fine della civiltà umana?

Su Internet circolano paure pazzesche che tutto cambierà in peggio.

Che siamo negli eventi terminali della storia.

Ma questa è solo una strategia del maligno per instillare paura.

Dio non sta dicendo nient'altro.

Che entriamo in un processo di purificazione del mondo per riportarlo al suo splendore.

Sappiamo che Dio non parla direttamente, ma attraverso i suoi profeti.

E cosa hanno annunciato?

I profeti di Dio annunciano che siamo nella crisi finale della nostra epoca storica, come la maggior parte di quelli che abbiamo visto prima, compresi i miliardari reingegneri sociali e morali che vogliono creare un mondo su misura per loro e lontano da Dio.

Ma i profeti di Dio annunciano che stiamo camminando verso la conversione degli uomini e l'inaugurazione di un nuovo periodo storico in cui il Vangelo e la Chiesa regneranno su un'umanità rigenerata e con un rinnovato fervore nella fede.

Camminiamo verso un tempo di splendore, verso il trionfo del Cuore Immacolato di Maria nei cuori e nelle società.

Secondo questi messaggi, le catastrofi che potrebbero sorgere avranno un carattere correttivo, oltre che punitivo, rimuovendo qualsiasi idea di estinzione della Terra e dell'umanità.

Predicono un'età dell'oro per l'umanità, realizzando ciò che viene pregato nel Padre Nostro "sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".

Gli annunci del Cielo sono molto numerosi e forti e nessuno al contrario.

Tutti parlano di un periodo di convulsioni dove avverrà la purificazione della Terra e dell'umanità, per poi raggiungere un'Era di Pace.

Abbiamo già parlato più volte delle profezie della Madonna a Garabandal e della sua continuazione che è Medjugorje.

Dicono che verrà da Dio un Avvertimento, in cui Egli mostrerà a tutte le persone del mondo che Egli esiste, mostrerà loro i loro peccati e li inviterà alla conversione.

Allora verrà un miracolo per ratificare ciò che è accaduto.

E infine la punizione, che terminerà nei 3 giorni di oscurità, dove Dio si libererà dei servitori del maligno che ha prodotto questo caos.

San Luigi Maria Grignion de Montfort profetizzò la venuta degli Apostoli degli Ultimi Tempi che rievangelizzeranno la terra.

Lo hanno visto anche San Francesco di Paola, San Vincenzo Ferrer, Santa Teresa di Gesù, Santa Caterina da Siena, per citarne solo alcuni.

La Madonna ha detto nelle apparizioni di La Salette che con la scomparsa degli uomini abbandonati al peccato si farà la pace e la riconciliazione di Dio con gli uomini.

Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato. La carità fiorirà ovunque. 

I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtù di Gesù Cristo.

E il vangelo sarà predicato ovunque e gli uomini faranno grandi progressi nella fede, perché ci sarà unità tra gli operai di Gesù Cristo, e gli uomini vivranno nel timore di Dio.

Gesù Cristo e la Vergine si riferiscono alla Chiesa, perché è compito divino portare il Regno di Dio sulla Terra.

La Madonna ha detto nelle apparizioni di Fatima "alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. E al mondo sarà concesso un tempo di pace".

Il Signore disse a Santa Caterina da Siena: "Permetto a questo tempo di persecuzione di sradicare tutti i rovi che sono intorno alla Chiesa".

E vide che ci sarebbe stata una così grande riforma nella Chiesa e un così felice rinnovamento dei santi pastori, che quando ci pensò, il suo spirito vibrava di gioia nel Signore.

Alla beata Isabel Canori-Mora fu mostrato che il cielo avrebbe protetto i buoni fedeli nella persecuzione della Fine dei Tempi.

Vide nel 1820 che il cielo si apriva e il grande principe San Pietro scendeva dall'alto, con grande maestà, affiancato da molti santi e angeli.

Aveva tra le mani un bastone con il quale segnava una grande croce a terra.

E nello stesso momento vide apparire quattro alberi misteriosi a forma di croce.

I buoni cristiani che avranno conservato la fede di Gesù Cristo si rifugieranno sotto questi alberi misteriosi.

E il Signore gli disse che avrebbe usato i poteri delle tenebre per liquidare uomini settari, malvagi e criminali che cercano di sradicare la fede.

Grandi legioni di demoni percorreranno il mondo intero, indirettamente e senza rendersene conto, gli ordini della Giustizia Divina.

I veri buoni cristiani saranno protetti dai gloriosi apostoli Pietro e Paolo, che faranno in modo che gli spiriti maligni non danneggino le loro proprietà o le loro persone.

E vide il momento in cui un bellissimo fulgore annunciava la riconciliazione di Dio con gli uomini.

Il piccolo numero di cristiani è stato presentato da santi angeli davanti al trono del grande Principe degli Apostoli, San Pietro. E il santo scelse il nuovo pontefice.

Tutta la Chiesa era stata riorganizzata secondo i dettami del Santo Vangelo. Gli ordini religiosi furono ristabiliti e tutte le case cristiane divennero case immerse nella fede.

Così grande era il fervore e lo zelo per la gloria di Dio che tutto era ordinato secondo l'amore di Dio e del prossimo.

Così il trionfo, la gloria e l'onore di Dio si realizzarono in un istante.

Questa stessa scena fu vista dalla beata Anna Caterina Emmerich.

Un'altra celebrità che ricevette questi messaggi fu Don Bosco.

Fece il famoso sogno delle Due Colonne, dove vide nemici attaccare la Chiesa e alla fine ne uscì trionfante, legando la sua navata alla colonna della Madonna e a quella dell'Eucaristia.

E disse: "La nostra fede vincerà il mondo, e la nostra preghiera sarà la pietra di Davide che spezzerà il gigante Golia".

Ha aggiunto: "Nel nostro tempo, Dio vuole compiere un grande miracolo. Preghiamo e, quando meno ce lo aspettiamo, sentiremo un grande ruggito e sarà la Torre di Babele a cadere a terra, come un giorno le mura di Gerico caddero al suono delle trombe".

Bene, finora ciò di cui volevamo parlare non è nulla da temere se non la gloriosa restaurazione del Piano di Dio sulla Terra.

Fori della Vergine Maria

Il Mio Amore è per tutta la Mia creazione, anche la Mia Redenzione

 


31 gennaio 2023

Miei carissimi figli

Quando la terra fu creata, la guardai con amore e gioia. Era bella, lussureggiante,
 La vegetazione e gli animali erano ampiamente rappresentati, tutto era bello, armonioso e desiderabile a volontà. Il demone allora la attaccò e la rese violenta con tempeste e aggressioni animali. Non avevo ancora creato l'uomo, ma già la terra era preda del demonio.

Ho poi fatto il Paradiso terrestre e gli angeli di Dio hanno difeso i suoi limiti. L'uomo doveva venire, doveva essere a Mia immagine e somiglianza e io già lo amavo. Alcuni animali furono introdotti in questo Paradiso terrestre preparati ad accogliere l'uomo e la donna, e altri ancora arrivarono. Tutti potevano entrare, ma nessuno poteva uscire. I demoni non potevano entrare, gli angeli proteggevano l'intero spazio con meticolosità.

Poi creai Adamo e gli diedi sua moglie, Eva, entrambi fatti di limo, ma Eva venne dalla costola di Adamo per essere allo stesso modo. Ho dato loro la supremazia su tutta la vita, su tutta la materia e li ho istruiti a diffondere la qualità e la vitalità del Paradiso terrestre a tutta la terra. Ma Eva cedette alla tentazione del demonio nascosto sotto le sembianze di un serpentetrascinò con sé il marito Adamo, e il Paradiso terrestre perse, a causa del peccato e della loro rivolta contro gli ordini divini, la grazia della speciale protezione degli angeli.

I demoni penetrarono allora nel Paradiso terrestre che aveva perso la sua protezione angelica e che scomparve diventando simile al resto della terra, impero del Principe di questo mondo. Così il Paradiso terrestre, scomparso, non poteva essere diffuso su tutta la terra dall'opera e dall'influenza dell'uomoL'uomo aveva perso i doni speciali ricevuti da Dio: la grazia santificante, l'amicizia di Dio e il diritto al Cielo; La sua intelligenza era indebolita e la sua volontà incline al male; era sottoposto alla sofferenza e alla morte. Non poteva trasmettere ai suoi discendenti ciò che lui stesso aveva perso, e questo difetto legato all'umanità è chiamato peccato originale.

La terra, consegnata al demonio che si arrogava la proprietà negando a Dio il suo bene con il suo "Non Serviam", è stata lasciata alla libertà demoniaca come gli uomini stessi sono lasciati alla loro libertà di obbedire o non a Dio.

Da quel momento, Dio avverte il diavolo: "Metterò ostilità tra te e la donna, tra la tua discendenza e la sua. Egli ti schiaccerà il capo e tu lo raggiungerai al calcagno» (Gen 3,15). Dio ha già assicurato la Sua creazione della Sua vittoria attraverso i discendenti di Maria Santissima e il Santo Sacrificio propiziatorio. Dice anche san Paolo: «La creazione in attesa anela alla rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19). Questo passaggio può anche essere inteso come un'aspirazione della creazione ad uscire dalla morsa del demonio e a tornare al suo stato originale come Dio l'aveva voluto e come lo aveva stabilito.

Io, vostro Salvatore e vostro Dio, vi affermo: sì, come sono venuto a salvare gli uomini dalla morte eterna mediante il Mio Santo Sacrificio della Croce, così anch'io desidero rispondere all'aspirazione della creazione ad essere rivestita anche della sua prima bellezza, della sua prima fecondità, della sua eccellenza voluta da Dio nel suo pensiero divino. Io, Gesù Cristo, il Salvatore, il Redentore, ho strappato l'umanità dal potere di Satana e voglio ancora strapparGli il suo dominio.
 sul resto della Mia creazione.

La redenzione è acquisita e la terra stessa, con tutte le sue creature viventi e animate, deve tornare al suo stato originale perché la sollecitudine divina si estende a tutta la Sua opera. A Noè fu comandato da Dio di ospitare animali nella sua Arca; Questo testimonia che l'intera creazione è sotto la protezione divina. Questa protezione data all'uno è data a tutti e l'uomo a cui è soggetta tutta la creazione animata, rimarrà l'intermediario tra Dio e la sua creazione visibile.

Quando il primo uomo e la prima donna furono rimproverati da Dio, anche il serpente era stato rimproverato, e Dio gli assicurò che sarebbe stato schiacciato dalla stirpe della donna che avrebbe morso al calcagno. Attraverso il Santo Sacrificio della Croce, il Signore schiacciò il diavolo e il Suo sacrificio doloroso ma redentore fu quel morso sul tallone. Lo schiacciamento del demonio, mentre le anime sono state liberate dal loro fatale destino e il Cielo è aperto a loro, sarà pienamente efficace quando la sua presenza sulla terra rinnovata sarà sradicata, rinchiudendolo nell'Abisso fino agli ultimi tempi del mondo, che vedranno il suo ritorno e poi la sua definitiva ed eterna sconfitta.

Durante quest'ultimo periodo, la terra, "liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio" (Rm 8, 21), parteciperà al promesso rinnovamento del Regno di pace che deve ancora venire.

Sì, figli Miei, anche la terra abusata sarà rinnovata; perché se la materia non può partecipare alla risurrezione della carne o all'eternità benedetta, avrà tuttavia anche il suo tempo materiale di bellezza, pace, fertilità e armonia.

Siate in pace, figli Miei, abbiate fiducia, conservate la virtù della Speranza nelle vostre anime e siate certi che Dio è sempre pienamente vittorioso in tutte le Sue azioni. La terra avrà sofferto tutta la malvagità di una popolazione decaduta, ma anch'essa deve rinascere affinché Dio possa essere vittorioso in tutto ciò che ha intrapreso. Così sia e benedici Dio, figli Miei, perché Egli non è indifferente a nulla, nemmeno al fiore più piccolo che nessuno conosce o vede.


        Vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così sia.


Il vostro divino Redentore

Suor Beghe

“Va piano e stai attento, ho detto!”

 


A Luciano Livellara: “Va piano e stai attento, ho detto!” 

Luciano Livellara testimoniò che dopo un breve soggiorno a San Giovanni Rotondo doveva  rientrare a Milano. Chiese, prima di partire, la benedizione al Padre che si fece serio e poi  disse: “Va piano!... Va piano e stai attento, ho detto.” Luciano partì viaggiando con più  prudenza del solito. Ad Ancona fece sosta per mangiare qualcosa. Si era appena rimesso in  viaggio, procedendo a non più di 30 km all’ora, quando nel centro abitato un bambino,  uscendo di corsa da un portico, gli tagliò la strada. Livellara pigiò con tutte le forze sul freno:  la macchina si alzò e si mise di traverso sulla sede stradale, fermandosi a non più di mezzo  metro dal bambino spaventato. Il suo pensiero corse subito al Padre. 64 

Giuseppe Caccioppoli 

I viaggiatori vengono respinti in diverse case - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


I viaggiatori vengono respinti in diverse case

Oggi li ho visti seguire un percorso più uniforme. La Vergine smonta a volte, percorrendo alcuni tratti a piedi. Spesso si fermavano in luoghi adatti per prendere cibo. Portavano panini e una bevanda che rinfresca e rafforza, in contenitori molto eleganti, con due manici che sembravano di bronzo per la lucentezza. Questa bevanda era il balsamo, che bevevano mescolato all'acqua. Raccoglievano bacche e frutti dagli alberi e dai cespugli nei luoghi più esposti al sole. La sella di Maria aveva delle creste a destra e a sinistra, sulle quali poggiava i piedi: in questo modo non erano in aria, come vedo fare alla gente del nostro paese. I movimenti di Maria erano sempre calmi, singolarmente modesti. Si è seduta alternativamente a destra e a sinistra. La prima commissione di Giuseppe, quando arrivarono in un luogo, fu quella di cercare un posto dove Maria potesse sedersi e riposare comodamente. Entrambi si lavavano spesso i piedi a vicenda. 

Era sera quando giunsero in una casa isolata. Giuseppe bussa e chiede ospitalità, ma il proprietario della casa si rifiuta di aprire la porta. Giuseppe spiegò la situazione di Maria, dicendo che non era in condizione di proseguire il cammino e aggiungendo che non chiedeva un alloggio gratuito. Tutto fu inutile: l'uomo duro e rude rispose che la sua casa non era una locanda, che doveva essere lasciato in pace, che non si doveva bussare alla porta. Non aprì nemmeno la porta per parlare, ma rispose dall'interno. I viaggiatori proseguirono il loro cammino e presto giunsero a un capanno vicino al quale avevano visto fermarsi l'asinello. Giuseppe accese un lume e preparò un letto per Maria, che lo aiutò in tutto questo. Mise l'asino dentro e gli diede del foraggio. Hanno pregato, mangiato e dormito per qualche ora. Dall'ultima locanda a qui c'erano circa sei leghe. Erano ormai circa ventisei da Nazareth e circa dieci da Gerusalemme. Fino a questa strada non avevano seguito la via principale, ma avevano attraversato altre strade che conducevano dal Giordano alla Samaria, toccando le grandi vie che portavano dalla Siria all'Egitto. Le scorciatoie erano molto strette, e in montagna erano spesso così strette che era necessario prendere molte precauzioni per camminare senza inciampare o cadere. Gli asini si muovevano a un ritmo molto sostenuto. Il rifugio si trovava su un terreno pianeggiante. 

Prima della luce del giorno si misero in cammino e imboccarono una strada di nuovo in salita.  Mi sembra che arrivarono sulla strada che portava da Ghibea a Gerusalemme, che in questo luogo era il confine tra la Samaria e la Giudea. In un'altra casa, dove hanno chiesto ospitalità, sono stati rifiutati in modo altrettanto sgarbato. A diverse leghe a nord-est di Betania, Maria si sentiva molto stanca e desiderava riposare e rifocillarsi. Giuseppe si allontanò di una lega alla ricerca di un grande albero di fico che era carico di fichi, attorno al quale c'erano posti per riposare all'ombra. Giuseppe aveva conosciuto il luogo in uno dei suoi precedenti viaggi.  Quando arrivò all'albero di fichi, non trovò nemmeno un frutto, il che lo rattristò molto. Ricordo vagamente che Gesù trovò poi questo fico coperto di foglie verdi, ma senza frutti. Credo che il Signore lo abbia maledetto in occasione della sua partenza da Gerusalemme e che l'albero si sia completamente seccato. Più tardi si avvicinarono a una casa il cui proprietario trattò Giuseppe con durezza, poiché aveva chiesto umilmente ospitalità. Poi guardò la Vergine, alla luce di una lanterna, e derise Giuseppe perché portava in grembo una donna così giovane. Invece, la padrona di casa arrivò e ebbe pietà di Maria: le offrì una stanza in un edificio vicino e portò loro dei panini per il cibo. Il marito si pentì di essere stato poco cortese e fu più disponibile nei confronti dei santi viaggiatori. Più tardi arrivarono in un'altra casa abitata da una giovane coppia. Anche se sono stati accolti, non sono stati accolti con cortesia e non si sono curati di loro. Queste persone non erano semplici pastori, ma contadini ricchi, impegnati negli affari. In seguito Gesù visitò una di queste case, dopo il suo battesimo. La stanza dove la Sacra Famiglia aveva trascorso la notte era stata trasformata in un oratorio. Non ricordo se fosse la casa vera e propria il cui proprietario derideva Giuseppe. Ricordo vagamente che la disposizione fu presa dopo i miracoli che seguirono la nascita di Gesù.


 


Ciò che accade in Vaticano, ciò che accade nel mondo, non vi riguarda, i miei piani sono miei, sono i miei misteri.

 



Rosario - Messaggio UNICO


Messaggio di Dio Padre a J. V.


04 gennaio 2023

Dio Padre parla.

Figlioli, sono il vostro Padre, il vostro Dio, ancora una volta siete spaventati.

Quante volte devo rimproverarvi, quante volte devo guidarvi, affinché non vi illudiate, perché voi, come miei figli, come piccole creature, non conoscete i disegni divini.

Ciò che accade in Vaticano, ciò che accade nel mondo, non vi riguarda, i Miei Piani sono Miei, sono i Miei Misteri, e Io sono Colui che guida questi Piani, e sempre per il vostro bene, Miei piccoli.

Vi ho detto tante volte che satana è colui che sta manipolando tutto ciò che vi circonda per eliminarvi, per eliminare tutta la Creazione, e voi non capite. Volete entrare in campi che non conoscete e nei quali non avete alcun tipo di forza, né spirituale né sapienziale, per poter decidere cosa deve accadere e cosa non deve accadere.

Conosco i cuori, conosco il modo di pensare di ognuno di voi, voi non conoscete il Mio modo di pensare o i Miei Piani Divini, quindi, ripeto ancora una volta, non sta a voi rimuginare su ciò che non conoscete, la vostra posizione, vi è stato detto molte volte, è la preghiera. Preghiera di intercessione, preghiera di protezione, preghiera di crescita, preghiera in ogni momento, affinché i piani del maligno non si realizzino.

Voi, la vostra posizione è quella di crescere spiritualmente, in modo da poter ottenere il Regno dei Cieli, portando sulla Terra tutto ciò che si vive in Cielo.

Ve l'ho detto poco fa e ve l'ho ripetuto in altre occasioni: nell'Amore non c'è paura. Non dovete avere paura di ciò che accadrà, se siete con Me, sarete protetti, perché volete sapere cosa sta accadendo e il futuro di ciò che potrebbe accadere, se non potete muoverlo a vostro piacimento? L'unico modo per muovere gli eventi a vostro favore, vi ho detto, è la preghiera, la penitenza, il digiuno, la vita sacramentale, sì, lì, sì, lì, potete fare molto per il vostro bene. Ma ciò che accadrà in tutto il mondo, a tutti i livelli, è mio, sono i miei misteri e vi chiedo ancora una volta di non interferire in essi.

Grazie, Miei piccoli.


La Mamma ci prepara una via molto luminosa; sarà anche dolorosa, ma però sempre con una vittoria certa.

 


LETTERA 33   

A Fr. Giovanni Garleanu 1, Roma G.M.G.Fr.  

Cracovia 2 I 1920  


Carissimo Commilite  

 Come vede la nostra cara Mamma ci ha fatto avere già la prima stampa. Benché la carta e la stampa siano molto care abbiamo fatto fare 5000 copie2. Il convento è anche in indigenza e non può sostenere le spese, ma la nostra Regina Immacolata pensa a tutto: Appena si è finita la nostra stampa deve scoppiare uno sciopero e il prezzo deve essere alzato del doppio. La Mamma ci ha pensato proprio a tempo. Le medaglie poi costano molto di più. - Così pare che la Mamma ci prepara una via molto luminosa; sarà anche dolorosa, ma però sempre con una vittoria certa. Ci siamo oltre 30 uomini, donne di veramente diversi stati e condizioni3. Il giorno 11 di gennaio terrà uno dei padri [P. Enrico, G6rczany] un discorso spiegando la natura e lo spirito della I Milizia nella così detta «Cappella Italica» (una grande nostra sala) dove sono invitati tutti i fedeli con un invito affisso alla porta della chiesa. Questo è primo nostro atto pubblico. Da ieri poi si inscrivono i secolari nella sacrestia della chiesa.  

 Nel «NB 2» cioè nella stampa «UWAGA: 2» abbiamo aggiunto espressamente questo che ci era già implicitamente, cioè in latino sarebbe: «Nihil sub peccato etsi minimo obligat; solus amor (sine limite) erga Sacratissimum Cor Iesu ut quamplurimas animas cum eo quam strictissime per Immaculatam uniamus, est noster unicus stimulus»4.  

 Tutto quello che è stampato è, si intende, lo statuto generale. Distinguiamo poi 2 o piuttosto 3 gradi, in quanto, in forza del C. III § 2 dello statuto generale, l'azione è individuale soltanto oppure anche sociale ovvero, in fine, «senza limiti» (è un grado davvero eroico). Gli statuti particolari del 2° grado possono variare secondo la varietà degli stati, condizioni. I chierici (nostri) di Cracovia hanno elaborato e approvato uno statuto (del quale una copia Le mando) «ad experimentum» per 3 mesi. Per l'elaborazione era delegata una commissione di 3 membri del M.I. dei Chierici di Cracovia. Similmente a Leopoli si forma già un altro focolare di M.I.  

È anche di prossima uscita lo statuto dei Padri M.I. della nostra Provincia.  

 Scrivo tutto questo perché vi consoliate, rinforziate e - per sempre più patire e lavorare per le anime - rianimiate. Scriviamoci a vicenda con questa intenzione e sopra tutto per glorificare la nostra Regina e Mamma e per Essa il buon Dio.  

(Potrà vedere nel momento libero se per caso negli ultimi mesi della mia dimora nel Collegio non ho dimenticato di notare nel libro del Collegio una delle Messe celebrate e notate in S. Anastasia).  

 Avendo occasione distribuisca le stampe come sono segnate.  

 Dove è fr. Girolamo? - Mi scrisse P. Cirillo che doveva partire dal Collegio per fa malattia.  

 Scriva a me direttamente per la posta. Mando 12 francobolli. Se qualcuno degli Americani Polacchi volesse mandare qualche dollaro per la M.I. in Polonia, accettiamo volentieri perché abbiamo, p. es., stampato pei denari imprestati e vogliamo ancora far molto; dall'altra parte i dollari da noi valgono molto.  

Suo  

Fr. Massimiliano M.  

M.C. M.I.  

 Non mando di più dei fogli della stampa, perché peserebbe troppo e intanto non si capisce da tutti il polacco.  

La morale5 non è ancora arrivata.  

Mi scriva presto e direttamente per la posta perché per le altre vie cammina troppo piano.  

 Grazie tante al P. Domenico che si è occupato della mia domanda (la facoltà). Già ho ricevuto tutto direttamente. Tanti saluti a Lui e buon Capo d'Anno.  

 Dove e come sta il nostro caro Commiles fr. Girolamo? non ho avuto niente da Lui. Lo saluti tanto tanto dalla parte mia, se avrà qualche occasione.  

 A tutti e singoli M.I. del Collegio saluti e buon Capo d'anno, pieno della benedizione di Dio per le mani misericordiose della nostra carissima Mamma, da me e da tutti i M.I. del Collegio nostro di Cracovia.  

Soffrire, lavorare, amare e gioire.  

------------------------------------ 

Testo originale in lingua italiana.  

 (1) Cf. SK 28, nota 1. - (2) Pagelle d'iscrizione alla M.I. - (3) Fino al 2 I 1920 incluso si erano iscritti alla M.I. 34 persone - cf. Ksiega wpisowa czlonk6w M.I. 1919-1922, p. 2. In questa prima trentina vi erano sacerdoti, chierici e fratelli dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, le novizie delle Suore Orsoline, alcuni studenti, un agricoltore, una domestica. - (4) Ecco il testo, tradotto dal polacco: «Nulla obbliga sotto peccato, benché minimo; il nostro unico sprone è l'amore (senza limiti) verso il sacratissimo Cuore di Gesù, allo scopo di unire a Lui attraverso l'Immacolata il maggior numero possibile di anime nel modo più stretto». In SK 35 P. Massimiliano dà una propria traduzione italiana di questo testo. - (5) Il manuale che P. Massimiliano aveva chiesto in data 5 VIII 1919 - cf. SK. 28.  

Il più grande Miracolo

 


Con la furia della natura molti luoghi scompariranno dalla faccia della terra e grande sarà il dolore degli abitanti di questo mondo.



Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)


"Cari bambini,

Ecco la Serva del Signore!

Io sono la Vergine Addolorata e soffro per quello che sta per accadere a voi. La fine dei tempi sta per iniziare e il peggio cadrà sulla terra. I giorni di grandi tribolazioni arriveranno sul mondo. So che sarà molto difficile per i miei figli qui sulla terra. Preparatevi, questo è ciò che vi chiedo. Sapete, figlioli, che la fine dei tempi sarà segnata dal ritorno di Gesù e tutti coloro che sono macchiati dal peccato dovranno comparire davanti al Tribunale di Dio. Vi ricordo ancora una volta l'importanza della Confessione e della Santa Messa in questi momenti di dolore. Pregate anche la Consacrazione al mio Cuore Immacolato. Pregate con grande pietà il Santo Rosario. Pentitevi dei vostri peccati e fate benedire nelle vostre case candele e fiammiferi, che saranno di grande importanza per questi giorni che stanno già arrivando.

Con la furia della natura molti luoghi scompariranno dalla faccia della terra e grande sarà il dolore degli abitanti di questo mondo.  Venite insieme, uno per uno, pregando per gli altri e fate delle vostre case una dimora santa, chiedendo agli Angeli di aiutarvi in questi ultimi tempi. Se i miei figli mi ascoltano, molti riceveranno la consolazione divina ancora in questa vita.

Gesù sta tornando!

Gesù sta tornando!

Gesù sta tornando!

L'avvertimento di Dio sulla terra si manifesterà presto in tutto il mondo con gloria e potenza. Pregate molto, figli miei.      

Che Dio vi benedica e vi dia la Sua pace!

Ti amo! Restate tutti nel nome della Santissima Trinità".


Che modo è da tenere a potere stirpare da' nostri cuori le radici de' nostri vizii, che regnano in noi.

 


OPERA A BEN VIVERE 

Dico dunque, che a volere istirpare da' nostri cuori ogni vizio e mala consuetudine, ci  bisogna pigliare l'esempio del villano, che vuole addomesticare il suo giardino, estirpare  d'esso le male radici delle male erbe: che, prima si spogliano de' vestimenti loro, a ciò che  più espeditamente si passino meglio esercitare; e poi, così leggieri, pigliano i ferramenti atti  a ciò, e con molta fatica si esercitano. Or dico (così), a loro esempio, dobbiamo fare noi  spiritualmente, a volere istirpare li nostri vizii da' nostri cuori: che prima ci bisogna  ispogliare d'ogni amore mondano, e tutto l'amar nostro metterlo solamente alle cose  celestiali; e poi, così spogliati, pigliamo i ferri che siano più atti a ciò fare, e che meglio ci  passino servire, senza durare molta fatica. Onde a questo esercizio fare, non ci conosco  miglior ferro, né più atto, che l'amore di Dio. 

   Bisognaci dunque, a volere bene istirpare li nostri vizii da' nostri cuori, che prima  inebbriamo bene le anime nostre dello amore di Dio; e poi che d'esso siamo bene armati,  usciamo fuori nel campo alla battaglia, e farci incontra alle avversità, e non fuggirle. Però  che ogni vizio si vince meglio per pugnare con tra esso, che fuggendo: eccetto che il vizio  della tentazione della carnalità, il quale, non come gli altri ci gli dobbiamo fare innanzi, ma  dobbiamo fuggire ogni sua cagione: ma, da questo in fuori, ad ogni altro ci dobbiamo, come  valenti cavalieri di Cristo, farci loro innanzi, e non fuggire. 

   Onde il nostro ortolano Gesù Cristo benedetto, il quale perfettamente conosce come  meglio possiamo stirpare dall'orto della terra del cuor nostro dette male radici, per potervi  poi su seminare il buon seme delle sante virtù, a ciò che possa producere il frutto netto, che  ci abbi a tenere sazii poi sempre della grazia sua, grida e dice: «Chi non odia il padre, e la  madre, e la moglie, e i figliuoli, e i fratelli, e le sorelle, ed eziandio l'anima sua, non può  essere mio discepolo». 

   Ecco dunque, che a voler essere discepolo di Dio, cioè, a venire alle virtù, e ad alcuna  perfezione e gusto di Lui, vuole che prima ci spogliamo d'ogni amore terreno, ed eziandio  del nostro proprio. E anca dice: «Chi vuole venire dopo me (cioè, al regno del cielo)  anneghi sé medesimo (cioè, la propria volontà, cioè, ogni suo proprio amore terreno e  sensuale e vizioso) e taglia la croce sua, e segui ti me». Cioè, che s'armi di quella armatura  per mio amore, che io per suo armai me. Siccome volesse dire: come io per amore vostro,  essendo vero Dio, m'armai di questo amore, non avendo io peccato, a ciò che, morendovi su,  potessi voi nettare da ogni vizio e da ogni peccato; così voi, rendendo cambio a me, a  esempio di me, pigliate la croce vostra dell'amore, a ciò che per esso amore possiate stirpare  da' cuori vostri ogni mala radice di vizio e di peccato, senza fatica. 

  Onde dice Santo Giovanni Grisostomo, che «nullo legame di fune, o di catene di ferro,  avrebbe potuto tenere Cristo in croce, se non fusse che ve lo tenne il legame dello amore».  E' dunque necessario, a volere istirpare dai nostri cuori le male radici de' nostri vizii, che  prima ci armiamo di questo santo amore di Dio: però che, se così faremo, nulla fatica ci  parrà a combattere colle nostre male consuetudini, e a stirpare da' nostri cuori; altrimenti, se  questo amore noi non avessimo, ogni picciola fatica ci parrebbe impossibile, e mai a nulla  perfezione di virtù potremmo pervenire. 

   Or torniamo al nostro proposito. Il Signore ci dice, che, se vogliamo andare dopo Lui a  vita eterna, ci bisogna pigliare la nostra croce, e seguitarlo; cioè, per la via delle virtù. Le quali mai fare non potremo, se prima noi non istirpiamo e diradichiamo le male radici de'  vizii. 

   Bisognaci dunque con molta fatica, come fece Cristo, il quale era senza peccato, noi  peccatori, a suo esempio, partirci da' vizii perfettamente, innanzi che possiamo pervenire  alle virtù. Le quali virtù quando ci saremo giunti, allora avremo negato noi medesimi. Onde  dice Santo Gregorio: «Picciola fatica è lasciare quello che l'uomo ha, cioè li beni terreni; ma  grande cosa è lasciare quello che l'uomo è, cioè le male consuetudini». E poi dice: «Chi è  superbo, egli diventi umile e mansueto, annega sé medesimo; chi è iracondo, e diventi  mansueto, annega sé medesimo; chi è lussurioso, e diventi continente, annega sé medesimo;  chi è avaro, e largisca del suo, il quale prima soleva rapire quel d'altrui, senza dubbio  annega sé medesimo». 

   Vuole dunque, figliuola mia, questo nostro dolcissimo Padre da noi cambio per cambio:  che, come Egli, per nostro amore, negò e fuggì ogni sensualità, e piacere, e consolazione  mondana, e [volle] per via di croce, cioè, di fatica e pena, andare al regno suo; così questo  medesimo richiede da noi: che, per suo amore, neghiamo noi medesimi, cioè, di neghiamo e  vietiamo alla nostra sensualità tutte quelle cose, che offendono Dio, e che c'impediscono  d'andare alla nostra vera patria celestiale; e che la prima cosa che sia in noi, che tutto il  nostro amore e desiderio sia in Lui, contemplando sempre d'andare per quella via che Esso  andò, cioè, per via di fatiche. Onde dice San Bernardo: «Chi si crede andare al regno del  cielo per altra via, che s'andasse Gesù Cristo, erra». E anco dice: «O buon Gesù! se Tu che  eri signore e re di paradiso, volesti con tanta pena e fatica, e poi alla fine con sì dura morte,  entrare nel regno tuo; che bisognerà fare a noi, miseri peccatori, per volere entrare nel regno  che non è nostro?». Quasi dica: molto, molto c'è da fare. Ad esempio dunque di Cristo, è  bisogno che ci facciamo innanzi alle tribulazioni, e male nostre consuetudini, e virilmente  combattiamo con esse, e non fuggirle; però che quanto più le fuggissimo, più forza ci  arebbero addosso. 

   Onde Gesù Cristo, a nostro esempio, sempre li diletti e onori fuggì; come fu quando non  volle essere fatto re; e alle tribulazioni si fece innanzi come fe', quando lo vennero a  pigliare, il quale, se volea, potea fuggire. Or così noi, a suo esempio, e per suo amore, ci  dobbiamo sempre fare incontro ad ogni sensualità, e saperci vincere, pigliando sempre le  arme contrarie che vorrebbe la nostra sensualità. E a modo che dice Santo Gregorio, che si  curano le infermità, dicendo: «Le calde col freddo, e le fredde si curano col calore»; così  noi, spiritualmente ci bisogna adoperare le arme contrarie, per istirpare e guarire le infermità  dell'anima. Cioè, contra alla superbia, l'umiltà; contra all'invidia, la carità; con tra  all'iracondia, la mansuetudine; contra alla lussuria, la continenza; con tra all'avarizia, la  largità. 

   E così ci bisogna combattere, e avvezzarci a poco a poco; tanto che, collo aiuto di Dio, le  male consuetudini s'abbattino. Questo stile tennero i Santi Padri: li quali Iddio pose in  questo mondo, come luminari e guide nostre per andare al regno del cielo, a ciò che ci  avessero ad illuminare, e a guidare ad esso sicuramente. I quali insegnarono a' loro discepoli  quest'arte perfettamente, cioè, che, sempre faceano lor fare il contrario di quello, che  conoscevano che l'animo loro arebbe voluto fare: e così, vincendo ogni propria volontà,  venivano a tanta perfezione, che, per cosa sinistra che avvenisse loro, mai si turbavano, né  perdevano la tranquillità della mente loro; e così, con mente pacifica e tranquilla, servivano  a Dio in purità e semplicità di cuore, disprezzando il mondo, e ogni suo diletto, come  spazzatura. 

Onde, conoscendo questo una gentilissima donna di Alessandria, e avendo questo santo  desiderio che ha la carità vostra, di venire a qualche perfezione e gusto di Dio; e conoscendo  che ciò fare non poteva, se prima non istirpasse da sé le radici delle male consuetudini che  in lei regnavano; e conoscendo che perfettamente ciò non poteva fare, se prima non si  avvezzasse a vincere sé medesima le sue passioni; illuminata dallo Spirito Santo, prese  questo partito. Andossene a Teofilo, patriarca di Alessandria, e pregollo che le dovesse dare  una delle povere vedove, ch'egli sosteneva delle sostanze della chiesa; ch'ella la volea per  sua compagnia, e ciò ch'ella [la vedova] la facesse buona, e lei la voleva nutricare a spese  sue. 

   E considerando il patriarca la nobiltà della donna, comandò a quello che avea cura delle  povere vedove, che gliene dovesse dare una, delle più costumate e migliori che vi fusse; il  quale egli così fece. E menandosela seco la gentildonna a casa sua, quella vedova, come  buona e santa, cominciò a servire la gentildonna con molta reverenza, ringraziandola ad  ogni ora di tanti beneficii che le faceva. La qual cosa considerando la gentildonna, e  conoscendo che colei non era il bisogno suo, parendole essere stata più atta a insuperbire per  gli onori ch'ella le faceva, che a diventare umile e paziente; licenziò la buona donna, e fecela  ritornare donde l'avea levata. 

   E poi con grande fervore ritornò al patriarca, e dissegli: Io t'avevo pregato, che tu mi dessi  una compagna che mi facesse buona, e io non sono stata servita. La qual cosa udendo il  patriarca, e dubitando che ella non avesse avuto la donna, maravigliandosi che egli non  fusse stato obbedito, fece chiamare quello che era sopra di loro, e domandollo s'egli avea  dato la donna, come egli aveva ordinato. E trovando ch'ella l'avea avuta, e la più santa e  migliore che vi fusse, disse alla donna: Buona donna, io non v'intendo, se più chiaramente  non mi parlate. Allora ella gli aperse il suo desiderio, dicendogli come desiderava di  pervenire a qualche virtù, e che desiderava d'avere una compagna che la provocasse; a ciò  che, per mezzo di lei, ella avesse cagione d'esercitarsi a vincere sé medesima. Il qual  desiderio intendendo il patriarca, essendo molto bene edificato di lei, le fece dare una  garrizzaia, superba e impaziente e brontolosa. 

   La quale ella se la menò a casa, e cominciolla a servire il meglio che poteva, facendole  molta reverenza e onore: ma quella, come superba, quanto più carezze le faceva, tanto più  insuperbiva; dicendole molte ingiurie e parole dispettose, ed eziandio veniva a tanto, ch'ella  le metteva le mani addosso. 

   Ma quella gentilissima donna, d'anima e di corpo, desiderando di pervenire alla virtù,  s'ingegnava, quanto poteva, di rispondere umilmente, e di servirla con più diligenza che  poteva. 

   Così esercitandosi per lungo spazio di tempo, adoperandovisi la divina grazia, venne a  tanta perfezione e stabilità di mente, che di cosa avversa che gli avvenisse, perdeva mai la  tranquillità della mente sua. E sentendosi ella così perfetta, ritornò al patriarca con detta  donna, dicendogli: Io ti ringrazio, che mi hai dato buona maestra, e che bene mi provvedesti  secondo che era il mio bisogno. 

   Or così dunque questa gentildonna seppe bene trovare i ferramenti, atti a stirpare dall'orto  del cuor suo ogni mala radice, e passione di vizii, che in lei regnava; ma non è da credere  che, senza grande fatica di mente, e senza sua grande violenza, a tanta perfezione potesse  pervenire. 

   Or a questo modo è da fare: di farsi innanzi alle nostre passioni, e alle nostre sensualità e  vizii, e di valentemente pugnare con tra a essi; però che Dio, quando ci vede ben disposti a  volerci aiutare, sempre ci dà e porge il suo aiuto. 

A questa perfezione non pervenne, non volendosi esercitare, uno giovane impaziente, e  troppo delicato di sé medesimo, come si legge in Vita patrum. Infatti si dice, che, essendo in  uno monasterio uno giovane, il quale troppo si amava, il quale non volea vincere sé  medesimo, a stirpare del cuor suo le male radici de' vizi e male consuetudini; vivendo nel  monasterio sì come il vento lo menava, non curandosi troppo di pervenire ad alcuna  perfezione né gusto di Dio; ma stavasi così tiepidaccio, credendo che tutta la sua perfezione  stesse in dire orazioni o uffizi; il quale d'ogni picciola cosa si turbava, e perdeva la quiete  della sua mente. 

   Onde disse a sé medesimo: Andar voglio alla solitudine, dove non c'è persona che m'abbi  a fare turbare. E ciò facendo, andando un dì per l'acqua, e avendone piena una mezzina,  portandola alla sua cella, e posandola un poco in terra, la quale per operazione diabolica si  versò. E ritornando alla fonte, la riempiè da capo; e come la posò in terra, anco si versò  un'altra volta. Della qual cosa egli conturbandosi, prese quella mezzina, e ruppela; e rotta  che l'ebbe, ritornando in sé, e vergognandosi, disse: Or ecco che anco alla solitudine mi  scandalizzo! Onde veggio che in quel luogo c'è da fare, e veggio che c'è bisogno dell'aiuto  di Dio. 

   E ritornando al monasterio, cominciò a sopportare i costumi dei frati, facendo forza alla  sua sensualità, combattendo con tra alle sue male consuetudini; per modo che, collo aiuto di  Dio, in ispazio di tempo venne a gran pace e stabilità di mente, e diventò perfetto monaco. 

   A voler dunque pervenire a qualche perfezione, e gustare qualche cosa di Dio, e a venire a  qualche pace e quiete di mente, ci bisogna prima discacciare e diradicare da noi le male  consuetudini; e questo ci bisogna fare vincendo noi medesimi, facendosi violenza di quelle  cose che sono con tra alla nostra volontà e avvezzarci a poco a poco a sopportare con pace  quelle cose, che sono con tra all'animo nostro, e non volere rispondere ad ogni cosa; come  se alle parole ingiuriose e offendenti, e altri contrarii, che ad ogni ora ci può venire: tenendo  per fermo, che ciò che ci avviene, Dio lo permette per nostra utilità; le quali in nullo modo  ci possono avvenire, se Dio non permettesse. 

   E così, cominciandosi a poco a poco a vincersi la mente, si comincia a solidare nelle  buone opere; e per questo modo si stirpano le male radici. Le quali, quando sono stirpate,  generano nella mente uno gaudio e consolazione, la quale sempre sta assetata, e desiderosa  d'adempiere li comandamenti di Dio, parendole ogni gran fatica, poca; e così tutta si dispone  al ben fare, nel quale si trova perfetta pace, e per questo modo si cerca; come dice il profeta  nella terza parte: «Cerca la pace». 

   E questo basti aver detto, quanto alla seconda parte che ci dice il profeta, cioè che  facciamo bene. Ora resta a dire qualche cosa in che modo si perviene a perfetta pace,  assimigliata a quelli che hanno lavorato la terra, e che vi seminano su il buon seme. 

SAN ANTONINO


Mi dispiace vedervi soffrire ma tutto si concluderà prima che ognuno di voi se ne renderà conto. Il Padre vostro dirà la parola “fine” e tutto si compirà sulla vostra terra.

 


Maria Vergine e Madre


01 febbraio 2023

Figlioli miei carissimi, non abbiate timore e paura per le cose che vedrete poiché siete nei tempi stabiliti da mio Figlio, tutto ciò che è contrario alla sua Volontà, avrà termine, i vostri angeli custodi si prenderanno cura per ognuno di voi e tutto, finalmente si concluderà sulla vostra sconclusionata terra.
Molti di voi, purtroppo, non credono nella venuta di Gesù sulla vostra terra ma, dovranno arrendersi di fronte all'evidenza. Troppi peccati, troppa cattiveria hanno preso possesso e la bontà, negli uomini, non esiste più.
Mi dispiace vedervi soffrire ma tutto si concluderà prima che ognuno di voi se ne renderà conto. Il Padre vostro dirà la parola “fine” e tutto si compirà sulla vostra terra.
Figlioli miei, pregate, pregate, pregate, affinché tutti i miei figli si rendano conto che i vostri tempi si stanno concludendo. Purtroppo la maggior parte di voi, fino ad ora, ha fatto orecchi da mercante alle mie parole, ma il tempo è veramente alla fine.
Voi che avete sempre ascoltato le mie parole, continuate a pregare ed offrire sacrifici per i miei figli sordi alle mie raccomandazioni. Vi ringrazio e prego per voi e per le vostre famiglie, non vi fate vincere dalle tentazioni, Gesù è con voi.
Vi benedico e vi proteggo, siate sempre attenti alle mie raccomandazioni. Il Signore sia sempre con tutti voi e il Suo Spirito vi protegga nelle prove.

Valeria Copponi

Non si ama che imperfettamente ciò che non si conosce che imperfettamente. Chi vuole quindi amare Maria, chi vuole amarla perfettamente, è necessario che la conosca, e la conosca - per quanto è possibile - perfettamente.

 


ISTRUZIONI MARIANE


I. - PERCHÉ STUDIARE MARIA 

Dobbiamo studiare Maria principalmente per tre motivi, uno più forte dell'altro, vale a dire: I. perché uomini; 2. perché cristiani; 3. perché è uno studio di singolare eccellenza.  

I. PERCHÉ UOMINI. - Dobbiamo, innanzitutto, studiare Maria perché uomini. Ed infatti: un uomo qualsiasi, il quale - come suol dirsi - si rispetti, non può non conoscere i principali personaggi e i principali avvenimenti della storia. Che magra figura farebbe in società chi non conoscesse, almeno sommariamente, un Adamo, un Noè, un Abramo; un Mosè, un Alessandro Magno, un Cesare, un Carlo Magno, un Dante, un Napoleone, e simili, ed ignorasse i principali avvenimenti della storia d'Israele, della storia Orientale e Greca e particolarmente della storia Romana! ...  

Eppure, che cosa sono tutti i più grandi personaggi della storia di fronte a Maria? Essa è il personaggio incomparabilmente più grande, dopo Cristo, che sia mai apparso sopra la terra. Che cosa sono i più grandi avvenimenti della storia di fronte agli avvenimenti compiuti in Maria (maternità divina, corredenzione del mondo, ecc.)? Insieme a Cristo, di cui fu Madre e indivisibile Compagna in tutta l'opera ch'Egli svolse, Ella è il centro su cui va a gravitare tutta la storia, dalla prima alla sua ultima pagina; insieme a Cristo, Ella è il vero asse su cui si è aggirato, si aggira e si aggirerà tutto il mondo con tutti i suoi avvenimenti, di qualsiasi genere e specie essi siano. Si può quindi immaginare, per un individuo qualsiasi, un soggetto più degno del suo studio? Se è cosa vergognosa, per un uomo, ignorare i principali personaggi e i principali avvenimenti della storia, non sarà incomparabilmente più vergognoso ignorare Maria e le «cose grandi», portentose, verificatesi in Lei? Maria SS. è, per lo meno, un personaggio dinanzi al quale nessuno può rimanere indifferente.  


2. PERCHÉ CRISTIANI. 

- Un secondo motivo, ancora più forte, per cui si deve studiare Maria, è perché siamo cristiani. Un cristiano, infatti, se non vuole smentire questa sua qualità, deve conoscere, innanzitutto, il cristianesimo almeno in ciò che ha di più essenziale. E la Vergine SS. non è già qualche cosa di accidentale, di accessorio al cristianesimo, ma è qualcosa di essenziale, di necessario, poiché rientra nella sostanza stessa del cristianesimo, il quale non è altro ­ per dirla col Card. Pie - che «la religione del Figlio di Maria». Per questo noi vediamo la Vergine SS. posta come nel cuore del Credo o  simbolo degli Apostoli con quelle parole: «Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine». Come la parola scritta non può distaccarsi dalla carta su cui è scritta senza distruggerla, così il Verbo Incarnato, Gesù Cristo, non può distaccarsi da Colei nella quale Egli si è incarnato senza distruggerla. Ella è «la Rosa in che il Verbo divino ­ carne si fece» (Par. 23, 73-74). Se è vero, come è verissimo, che nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo; così è vero, anzi, verissimo, che nessuno va a Cristo se non per mezzo di Maria. Senza Maria quindi il cristianesimo stesso rimane inconcepibile. E se è casi, un cristiano il quale non conosca Maria, potrà dirsi ancora cristiano?...  

Il cristiano, inoltre, è tenuto a celebrare durante l'anno, per volere della Chiesa, varie feste di Maria (l'Immacolata, l'Assunta ...). Ciò posto, «è giusto - come rileva S. Tommaso da Villanova - che comprendiamo ciò che veneriamo: poiché la festa sarà tanto più celebre per tutti, quanto meglio sarà compresa da ciascuno» (2). Ciò posto, ci si può chiedere: i cristiani d'oggi conoscono forse bene Maria? Non senza ragione - crediamo - il Ven. Chaminade inizia il suo «Trattato sulla conoscenza di Maria» col rilevare quanto Essa sia poco conosciuta. «Noi parliamo - scriveva - ogni giorno di Maria; ci vantiamo di essere figli suoi e di appartenere ad associazioni consacrate in modo speciale al suo culto. Ma, d'altra parte, dobbiamo confessare di conoscere poco Maria; siamo poco istruiti sulle relazioni che, nell'ordine soprannaturale, la uniscono a Dio e a noi. A quanti cristiani non potrebbe l'Augusta Vergine muovere il rimprovero che il Signore già rivolgeva al popolo prediletto per bocca d'Isaia: Il bue conosce il suo padrone, e l'asino la greppia del suo signore: ma Israele non mi conosce e il mio popolo non m'intende!» (3). 

 

3. PER L'ECCELLENZA DI QUESTO STUDIO. 

- Un terzo motivo, ancora più forte dei due precedenti, possiamo riscontrarlo nella singolare eccellenza di un tale studio, considerato sia in se stesso che nei suoi mirabili effetti.  

È singolarmente eccellente in se stesso a causa del suo oggetto: Maria, vero capolavoro di Dio, e quindi la più alta manifestazione creata della sapienza, della potenza e della bontà infinita di Dio. Essa, infatti, al dire di Pio IX nella celebre Bolla Ineffabilis, è come «l'ineffabile miracolo di Dio, anzi, il vertice di tutti i miracoli». Essa, ed Essa sola, «ebbe una pienezza d'immensa santità che non può  concepirsi maggiore dopo Dio, e che nessuno, fuori di Dio, può raggiungere col pensiero».  

Singolarmente eccellente in se stesso, lo studio di Maria lo è anche nei suoi mirabili effetti. Esso, infatti, ci facilita la cognizione e l'amore di Dio, la cognizione e l'amore di Cristo, la cognizione e l'amore della Vergine stessa.  

Ci facilita, innanzitutto, la cognizione e l'amore di Dio. Noi, infatti, conosciamo Iddio, ossia la causa prima, dai suoi effetti, il Creatore dalle sue creature. Orbene, l'effetto principale, la creatura più eccellente di Dio non è forse Maria? Più di qualsiasi altro effetto o creatura, quindi, Ella ci parla di Dio e dei suoi attributi divini. Con la sua singolare grandezza Ella ci parla della infinita grandezza di Dio; con la sua singolare bellezza Ella ci parla della infinita bellezza di Dio; con la sua singolare bontà Ella ci parla della infinita bontà di Dio. Giustamente domanda il De Rhodes: «Desideri conoscere Dio? Leggi Maria come un libro!» (4).  

Lo studio di Maria ci facilita, in secondo luogo, la cognizione e l'amore di Cristo. Ce lo facilita essendo Ella la creatura più simile a Cristo, ossia «la faccia che a Cristo più s'assomiglia» (Par. 32, 85); dalla sua cognizione quindi possiamo più facilmente giungere alla cognizione e all'amore di Cristo. Ce lo facilita anche perché Ella è legata indissolubilmente a Lui, sia nell'eternità che nel tempo; sia in terra che in cielo; nella mente e nel cuore di Dio, nella mente e nel cuore della Chiesa, nella mente e nel cuore di tutti i suoi figli. La conoscenza e l'amore di Maria non van mai disgiunte dalla conoscenza e dall'amore di Cristo. Si rafforzano a vicenda, poiché - come si esprime Esichio - «se Cristo è il sole, Maria è il cielo in cui brilla; se Cristo è la gemma, Maria è lo scrigno in cui è contenuta; se Cristo è il fiore, Maria è la pianta da cui procede» (5). Per queste ragioni possiamo legittimamente concludere col Santo Padre Pio X che la Vergine SS .. è «il più grande e il più efficace aiuto per la conoscenza e l'amore di Cristo» (6).  

Lo studio della Vergine SS., infine, ci facilita la cognizione e l'amore della Vergine stessa. Non si ama ciò che non si conosce. Non si ama che imperfettamente ciò che non si conosce che imperfettamente. Chi vuole quindi amare Maria, chi vuole amarla perfettamente, è necessario che la conosca, e la conosca - per quanto è possibile - perfettamente.  

Tutti questi grandi motivi rendono lo studio della Vergine SS. ineffabilmente delizioso. La Vergine SS., infatti, ha tutta la fragranza della mirra (7). Quanto più si maneggia, tanto più imbalsama la mente e il cuore colla sua soave, divina fragranza, una fragranza così ineffabile che spinge a ripetere: «O santa, o benedetta, ... quanto sei dolce nella bocca di coloro che ti lodano, nel cuore di coloro che ti amano, nella memoria di coloro che t'implorano» (8). Non senza ragione, quindi, la Mariologia, ossia, lo studio di Maria, è stata chiamata «la perla della scienza teologica» (9), poiché la Vergine è tutta la bellezza, è tutto l'incanto del dogma cattolico.  

P. G. Roschini O. S. M 

APPELLO DEL RE DIVINO NEL REGNO DELLA SUA VOLONTA’

 

Miei cari e amati figli, vengo in mezzo a voi col Cuore affogato nelle mie fiamme d’amore. Vengo come Padre in mezzo ai figli che amo assai, ed è tanto il mio amore, che vengo a rimanere con voi per far vita insieme e vivere con una sola volontà, con un solo amore. Vengo col corteggio delle mie pene, del mio sangue, delle mie opere e della mia stessa morte. Guardatemi: ogni goccia del mio sangue, ogni pena, tutte le mie opere, i miei passi, fanno a gara perché vogliono darvi la mia Divina Volontà; perfino la mia morte vuole darvi il risorgimento della vita in Essa. Nella mia Umanità tutto vi ho preparato ed impetrato: grazie, aiuti, luce, forza, per ricevere un dono sì grande. Da parte mia tutto ho fatto, ora aspetto la parte vostra.

Chi, ingrato, non vorrà ricevere Me e il dono che gli porto? Sappiate che è tanto il mio amore, che metterò da parte la vostra vita passata, le stesse vostre colpe, tutti i vostri mali; li seppellirò nel mare del mio amore, affinché siano tutti bruciati, ed incominceremo insieme la nuova vita, tutta di Volontà mia. Chi avrà cuore di farmi un rifiuto e di mettermi alla porta, senza accettare la mia visita tutta paterna? Se mi accetterete, Io rimarrò con voi, come Padre in mezzo ai figli miei; ma dobbiamo stare con sommo accordo e vivere con una sola Volontà.

Oh, quanto lo sospiro, gemo e deliro, e giungo fino a piangere, perché voglio che i miei cari figli stiano insieme con Me e vivano della mia stessa Volontà! Sono circa seimila anni di lunghi sospiri e di lacrime amare della mia Santa Umanità, che reclamo e voglio i miei figli intorno a me per renderli felici e santi. Giungo a chiamarli piangendo; chissà se si muovono a compassione delle mie lacrime, del mio amore, che giunge fino a soffocarmi e a farmi spasimare; e tra i singhiozzi e gli spasimi vado ripetendo: Figli miei, figli miei, dove siete? Perché non venite al Padre vostro? Perché andate lontani da Me, raminghi, poveri, pieni di tutte le miserie? I vostri mali sono ferite al mio Cuore; sono già stanco di aspettarvi, e giacché non venite, non potendo più contenere il mio amore che Mi brucia, vengo Io a cercarvi e vi porto il gran dono della mia Volontà. Deh, vi prego, vi supplico, vi scongiuro, ascoltatemi, movetevi a compassione delle mie lacrime, dei miei sospiri ardenti!

E non solo vengo come Padre, ma vengo come Maestro in mezzo ai discepoli, ma voglio essere ascoltato. Vi insegnerò cose sorprendenti, lezioni di Cielo, le quali vi porteranno luce che mai si spegne, amore che sempre arde. Le mie lezioni vi daranno forza divina, coraggio intrepido, santità che sempre cresce, vi indicheranno la via ad ogni passo, saranno le conducenti alla Patria celeste.

Vengo come Re in mezzo ai popoli, ma non per esigere imposte e tributi, no, no; vengo perché voglio la vostra volontà, le vostre miserie, le vostre debolezze, tutti i vostri mali. La mia sovranità è proprio questa: voglio tutto ciò che vi rende infelici, inquieti, tormentati, per nasconderlo e bruciare tutto col mio amore e, da Re benefico, pacifico, magnanimo qual sono, ricambiarvi con la mia Volontà, col mio amore più tenero, con le mie ricchezze e felicità, con la pace e la gioia più pura.

Se Mi darete la vostra volontà, tutto è fatto, mi renderete felice e sarete felici. Non altro sospiro, se non che la mia regni in mezzo a voi. Il Cielo e la terra vi sorrideranno, la mia Mamma Celeste vi farà da Madre e da Regina. Già essa, conoscendo il gran bene che vi riporterà il Regno del mio Volere, per appagare i miei desideri ardenti e farmi cessare di piangere, e amandovi da veri suoi figli, va girando in mezzo ai popoli, nelle nazioni, per disporli e prepararli a ricevere il dominio del Regno della mia Volontà. Fu lei che mi preparò i popoli per farmi scendere dal Cielo in terra, e a lei affido, al suo amore materno, che mi disponga le anime, i popoli, per ricevere un dono sì grande.

Perciò ascoltatemi; e vi prego, figli miei, di leggere con attenzione queste pagine che vi metto sott’occhio e sentirete il bisogno di vivere della mia Volontà. Io mi metterò vicino quando leggerete, vi toccherò la mente, il cuore, affinché comprendiate e risolviate di volere il dono del mio Fiat Divino.


Ci sarà molto dolore, sofferenza e spargimento di sangue qui sulla terra. Molti dubitano dell'esistenza di Dio! Se continuate a ferire il Cuore del Signore, il fuoco cadrà dal cielo.

 


Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)


25 gennaio 2023

"Cari bambini,

Ecco la serva del Signore!

Dio vi ha creato perché sia sempre amato da tutti e perché tutti possano conoscerlo e servirlo sempre! Sono vicino ai miei figli per aiutarli a essere santi qui sulla terra, in modo che poi possano entrare dalla porta del Paradiso. Ogni cosa qui sulla terra subirà una grande trasformazione. Sapete che la Parola di Dio si compie davanti ai vostri occhi. La terra sarà completamente trasformata! Pregate, figli miei! Tutto sta arrivando troppo in fretta. Ci sarà molto dolore, sofferenza e spargimento di sangue qui sulla terra. Molti dubitano dell'esistenza di Dio! Se continuate a ferire il Cuore del Signore, il fuoco cadrà dal cielo. Vi chiedo in queste ore di cercare sempre la Misericordia di Dio per il mondo.

Che Dio vi benedica e vi conceda la Sua pace!

Ti amo! Rimanete tutti nel nome della Santissima Trinità".



 


sabato 4 febbraio 2023

E' iniziata per voi la persecuzione, combatterete tra fratelli, Pietro non riesce a condurre la barca perché il peccato lo circonda ovunque, insieme all’iniquità

 


Trevignano Romano, 3 febbraio 2023

Cari figli, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Amati miei, siate vicino ai sacramenti. Figli, seguite il Vangelo e camminate sulla strada della santità, Gesù vi sta accanto quando l’ho invocate con il cuore. Figli miei, togliete dalle vostre vite i vizi, assieme a tutti i peccati che state commettendo, perché questa non è la strada che porta Dio. Vorrei ricordare, che sgomitando per essere i primi o essere apprezzati non è la volontà di Dio, ma siate umili e piccoli, solo così potrete entrare nel Regno dei cieli. Figli,  vi chiedo di pregare per il Medio Oriente, per l’Italia e per la Francia, pregate per i vostri fratelli perché l’umanità sta andando verso il baratro.  Aprite i vostri cuori all’azione dello Spirito Santo. Figli, è iniziata per voi la persecuzione, combatterete tra fratelli, Pietro non riesce a condurre la barca perché il peccato lo circonda ovunque, insieme all’iniquità,  per questo Gesù continua a piangere. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen. Tante saranno oggi le grazie che scenderanno, testimoniate e benedico anche tutti gli oggetti sacri che portate addosso.