Si presenta un colloquio ideale, tra Santa Teresa ed un'anima desiderosa d'imitarla.
ANIMA
Leggendo la tua vita « Storia di un'aníma », ho compreso la profonda dottrina che ricevesti in famiglia dalle tue sorelle riguardo alla carità e so la grande importanza che tu davi da piccola a questa virtú.
S. TERESA
Sí, perché Gesù mi aveva fatto comprendere la sua parola: Il secondo Comandamento è simile al primo: Amerai il tuo prossimo come te stesso! -
Quanto più ero unita a Gesù, tanto più amavo tutte le mie sorelle, dimenticandomi e sacrificandomi per esse nel miglior modo possibile, edificandomi delle loro minime virtú, procurando di tenermi sempre in una disposizione d'indulgenza e di scusa per i loro difetti.
Da giovanetta ricevetti grandi lumi sulla carità, leggendo questo passo del Profeta Isaia: Il digiuno che io apprezzo, sta forse in questo, che l'uomo affligga per un giorno l'anima sua? Che torca come un cerchio il capo e che si prostri in veste di sacco sulla cenere? Questo tu chiamerai digiuno e giorno ben accetto al Signore? Non è piuttosto quest'altro il digiuno di mio gradimento? « Sciogli i vincoli dell'empietà, rimetti le obbligazioni onerose, rimanda liberi gli oppressi e rompi ogni gravame, spezza il tuo pane a chi ha fame e conduci i poveri ed i raminghi a casa tua; se vedi un ignudo, ricoprilo; e non disprezzare la tua propria carne » (Isaia, LVIII-S e ss.).
D. G. TOMASELLI
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