mercoledì 22 gennaio 2025

VISTE STRAORDINARIE

 


Lo stesso accadde per Suor M. Anastasia Jay (1880) Una voce del Cielo avvertì Suor M. Marta: “... Una Sorella cadrà ammalata di consunzione e non guarirà”. Suor M. Anastasia, colpita dal male, vi soccombé il 15 ottobre seguente. Una settimana avanti la sua morte, e precisamente il giorno della sepoltura di Mons. Pichenot (di cui questa Sorella fu la prima novizia e figlioccia), il venerando Defunto comparendo alla nostra Privilegiata le disse: “Tu soffrirai otto giorni per Suor M. Anastasia. Tutte le preghiere fatte per la sua guarigione hanno servito per la sua santificazione.... i tuoi patimenti serviranno per il suo Purgatorio.... 0tto giorni sono pochi ... essa entrerà nella tomba alla stessa ora mia”. Otto giorni dopo i funerali di Sua Eccellenza, alla stessa ora noi accompagnavamo la nostra giovane Sorella al luogo del suo ultimo riposo. 

E così per buon numero di altre! cosicché le nostre Madri successive, avevano preso l'abitudine d'interrogare l'umile Conversa quando una Sorella si trovava agli estremi: “Sarà forse oggi?...” La nostra Sorella rispondeva con semplicità. Giammai essa si sbagliò. 

Eppure le sue occupazioni la tenevano lontana dalle Sorelle moribonde e non le permettevano di seguire i progressi del male. 

Quando il Signore stava per chiamare a Sé una delle nostre educande era ben raro che la “buona Suor M. Marta” non ne fosse avvertita.   

Interrogata da una delle sue confidenti, la nostra rimpianta Madre Giovanna Marianna Spinella, (che fu per lungo tempo Direttrice emerita, e molto amata, dell'educandato), dava questa risposta: “Tutte le volte che le ho manifestato i miei timori a riguardo di una allieva malata, Suor M. Marta mi ha detto quale sarebbe l'esito della malattia, e mai si è sbagliata”. 

I lumi soprannaturali della nostra cara Sorella si estendevano ai membri della sua famiglia. 

Nel 1880 la morte del suo fratello minore le fu annunziata in modo sorprendente. Le pareva che si stesse preparando uno splendido banchetto di nozze, al quale prendevano parte un gran numero di invitati. Il Padrone di casa distribuiva un pane di perfetta bianchezza e di sapore squisito. “Sulla terra non si fanno nozze simili a queste” le disse, e la invitò a preparare essa medesima le porzioni. 

Pochi giorni dopo, Suor M. Marta ebbe notizia della morte di suo fratello e l'anima benedetta le comparve subito: “Ero io l'invitato alle nozze delle quali dovevi fare i preparativi, con le tue preghiere e sofferenze. Tuttavia la mia vita fu tutta conforme ai 

dettami della santità: sono stato buono a riguardo del prossimo, sono stato dolce, paziente, ho compiuto i miei doveri di cristiano e non ho avuto affetto ai beni della terra... Il mio compito è finito, e sono andato diritto in Cielo... quanto a te, bisogna che tu soffra ancora e che tu adempia fino all'ultimo la Volontà di Dio: Tu sei scelta dall'Alto per compiere dei disegni ignorati”.

SANTA MARIA DI CHAMBERY

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