giovedì 25 aprile 2019

Ogni Avé Maria pregato con il cuore è una stella che brilla




07/07/1988

 «Cari figli: Ecco la serva del Signore!

Ogni Avé Maria pregato con il cuore è una stella che brilla, è una rosa che si apre, è una goccia d'amore che cade sulla terra, è un profumo che i venti portano e ovunque passi la brezza della pace è presente il male è dissipato e le anime si rallegrano e gli angeli lodano Dio e cantano con gioia l'Ave Maria.

Quando preghi, lascia che i tuoi cuori preghino con le tue labbra e non solo le tue labbra pregano senza che i tuoi cuori siano veramente aperti, perché ci sono molti che pregano con le loro labbra, ma i cuori sono lontani dal Signore. Perciò siate anime che rallegrano il cuore di Dio proprio come i fiori si aprono nei campi e rallegrano la natura.

Ti amo

Possano tutti essere nel nome della Santissima Trinità. "

L’ITALIA



Scritti di Luisa Piccarreta  


Volume 11 - Ottobre 30, 1916
La perversità delle nazioni, specialmente dell’Italia, attirerà altri castighi.
Stavo lamentandomi con il mio sempre amabile Gesù, che in questi giorni passati, stentatamente ci veniva, oppure appena avvertivo la sua ombra e scompariva;  ed il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, come subito dimentichi che in quei giorni che non tanto ci vengo e sfuggo da te, non è altro che una stretta di più ai flagelli.  Le cose imperverseranno sempre più.  Ah, l’uomo è giunto a tanta perversità, che non basta, per arrenderlo, di toccargli la pelle, ma che giunga a spolverizzarlo! Perciò una nazione invaderà l’altra, e si lacereranno;  il sangue scorrerà nei paesi come acqua, anzi in certe nazioni si faranno nemici di loro stessi e si dibatteranno, si uccideranno, faranno cose da pazzi.  Ah, quanto Mi duole l’uomo!  Da Me lo piango!”
Al dire di Gesù ho rotto in pianto e Lo pregavo che risparmiasse la povera Italia;  ma Gesù ha ripreso: “L’Italia, l’Italia! Ah, se tu sapessi quanto ne sta combinando di male, quante congiure alla mia Chiesa!  Non le basta il sangue che sta spargendo in battaglia, ma è assetata di altro sangue, ma vuole il sangue dei miei figli, il sangue dei primati;  si vuole macchiarsi di tali delitti, da attirarsi la vendetta del Cielo e delle altre nazioni!”
Io ne sono rimasta terrorizzata e temo molto, ma spero che il Signore Si placherà.

Sii grato per i miei doni




Dio Padre:
 Figli miei, perché sono così pochi che vengono a visitarmi? Perché così pochi di voi mi danno grazie per i miei doni?

Ti fornisco di tutto. Ti ho dato la vita Ti do la luce, ti do l'aria che respiri, ti do nutrimento per il tuo corpo e la tua anima. Ti do l'amore.

Eppure, sono così pochi che vengono a visitarmi e a tenermi compagnia, ad adorarmi, a ringraziarmi.

Figli miei, non potete immaginare la gioia che provo quando vi avvicinate a Me, anche se solo per pochi istanti. Ti amo tanto.

Sono il Padre più sensibile che anche il più piccolo segno del tuo amore muove molto il Mio Cuore.

Qualcuno potrebbe avere almeno un "grazie" o il minimo sguardo di tenerezza per offrire Me, il tuo Creatore? Ti do tutto e ti chiedo così poco, ma ho bisogno di ognuno di voi.

Potrebbe sembrare incredibile pensare che il tuo Dio brama per te, ma quale padre può fare a meno delle manifestazioni d'amore dei suoi figli?

Se hai bisogno di affetto e ne sei riconoscente, immagina Me, che sono il più tenero e sensibile di tutti. Figli miei, vi chiedo dal profondo del mio Cuore, che vieni a Me e Mi porti gioia, anche se solo per poco tempo.

Il tuo Padre celeste.

20 05 1998

mercoledì 24 aprile 2019

Sia fatta, o Padre, la tua volontà,



Sia fatta, o Padre, la tua volontà,
come in cielo così in terra:
perché ti ami con tutto il cuore,
pensando sempre a te;
ti ami con tutto me stesso,
desiderandoti sempre;
ti ami con tutta la mia mente,
dirigendo a te le mie riflessioni
e cercando in tutte le cose il tuo onore;
ti ami con tutte le forze,
impegnando tutto me stesso
in ossequio al tuo amore
manifestato nella croce del tuo Figlio Gesù.
Affinché io ami il prossimo come me stesso
e lo guidi all’incontro col tuo amore,
goda dei tuoi beni
e abbia compassione dei mali altrui.

(San Francesco d’Assisi)

LA PASSIONE



Riflessioni fatte da Gesù sul Mistero della Sua Sofferenza e del valore che ha la Sua Redenzione.  


GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE 

Guarda con che crudeltà Mi girano intorno quegli uomini induriti!  
Uno tira la Croce e la stende sul suolo… un altro Mi strappa le vesti incollate alle ferite, che si aprono di nuovo e tornano a sanguinare.  
Guardate, figli amati, quanta è la vergogna e la confusione che patisco nel vederMi così, di fronte a quella moltitudine immensa!  
Quale dolore per la Mia anima!  
I carnefici strappano la tunica che, con tanta cura, Mia Madre Mi fece, sin dall'infanzia, e che ingrandiva, mano a mano che Io crescevo! 
La tirano a sorte.  
Quale sarà la pena di Mia Madre, che contempla questa scena?  
Quanto deve aver desiderato, Ella, di prendere quella tunica tutta impregnata, ora, del Mio Sangue!  
Ma è giunta l'ora e, stendendoMi sopra la Croce, i carnefici prendono le Mie braccia e le tirano per farle arrivare ai fori già preparati…  
Tutto il Mio Corpo si squarcia, sbilanciandosi da una parte all'altra, e le spine della corona penetrano nella Mia testa più profondamente ancora.  
Sentite il primo colpo di martello, che inchioda la Mia mano destra… risuona fino alle profondità della terra.  
Ascoltate, ancora… già inchiodano la Mia mano sinistra e, davanti ad un simile spettacolo, i Cieli tremano, gli Angeli si prostrano.  
Io mantengo il più profondo silenzio.  
Né un grido, né un gemito escono dalle Mie labbra, ma le Mie lacrime si mescolano con il sangue che copre il Mio Volto.  
Dopo aver inchiodato le mani, tirano con crudeltà i piedi…  
Le piaghe si aprono, i nervi delle Mie mani e delle braccia si squarciano… le ossa si slogano…  
Il dolore è intenso!  
I Miei piedi sono trapassati e il Mio Sangue bagna la terra!…  
Contemplate, per un istante, quelle mani e quei piedi insanguinati… quel Corpo nudo, coperto di ferite, di orina e di sangue.  
Sporco… quella testa trapassata da spine appuntite, bagnata di sudore, piena di polvere e coperta di sangue…  
Ammirate il silenzio, la pazienza e la sopportazione con cui accetto queste sofferenze…  
Chi è Colui che soffre così, vittima di tali ignominie?  
È il Figlio di Dio!  
Quello che ha fatto i Cieli, la terra, il mare e tutto quanto esiste…  
Quello che ha Creato l'uomo…  
Quello che tutto sostiene con il Suo Potere Infinito…  
È lì, immobile, disprezzato, spogliato e seguito da una moltitudine di Anime che abbandoneranno beni di fortuna, famiglia, patria, onori, benessere, gloria e quanto può essere necessario, per dare a Lui gloria e dimostrarGli l'Amore di cui Gli sono debitori…  
Ponete attenzione, Angeli del Cielo e, anche voi, Anime che Mi amate!…  
I soldati stanno per rivoltare la Croce, per poter ribattere i chiodi ed evitare che possano uscire sotto il peso del Mio Corpo e Mi lascino cadere.  
Il Mio Corpo va a dare alla terra il bacio di pace.  
E mentre i colpi dei martelli risuonano nello spazio, sulla cima del Calvario si realizza lo spettacolo più stupefacente…  
Mia Madre contemplava tutto ciò che accadeva ed era nell'impossibilità di darMi aiuto, ma Ella chiede e implora la Misericordia del Padre Mio Celeste…  
Legioni di Angeli scendono, allora, a sostenere il Mio Corpo, lo adorano, affinché non sfreghi la terra e per evitare che venga schiacciato dal peso della Croce.  
Contempla il tuo Gesù, disteso sulla Croce, senza poter fare il più leggero movimento... nudo, senza fama, senza onori, senza libertà... Tutto gli hanno tolto! Non c'è chi compatisca il suo dolore! Riceve solo tormenti, scherni e burle!  
Se Mi ami davvero, a che cosa non sarai disposto per assomigliare a Me? Che cosa rifiuterai per obbedirMi, compiacerMi e consolarMi?...  
Prostrati al suolo e lascia che Io ti dica queste parole:  

• Che la Mia Volontà trionfi in te!  
• Che il Mio Amore ti consumi!  
• Che la tua miseria Mi glorifichi!  
 
Messaggi dettati a Catalina RIVAS 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Spirito di Consiglio; sii nostra guida e nostro lume in mezzo agli inganni e alle tenebre di questa vita, e fa che docilmente sempre seguiamo le tue sante ispirazioni. 

La Grande Babele si diffonderà ovunque e i giusti berranno il calice amaro del dolore.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Maracanaú, Ceará, Brasil, trasmesso il 23/04/2019

Cari figli, non tiratevi indietro. La Vittoria di Dio verrà per i giusti. Quando sentite il peso delle vostre difficoltà, chiamate Gesù. CercateLo nell'Eucaristia, perché solamente così sarete capaci di sopportare il peso delle prove che già sono nel cammino. Camminate per un futuro difficile. Molti ferventi nella fede si ritireranno per paura e molti cammineranno come ciechi che guidano altri ciechi. Sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi. La Grande Babele si diffonderà ovunque e i giusti berranno il calice amaro del dolore. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Non vivete lontani dal Mio Gesù. Solamente in Lui è la vostra vera liberazione e salvezza. Curate la vostra vita spirituale. La vostra forza è in Gesù. Qualunque cosa accada, amate e difendete la verità. Io vi amo e pregherò il mio Gesù per voi. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

martedì 23 aprile 2019

Ti adoriamo Signore Gesù Cristo



Ti adoriamo Signore Gesù Cristo
qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero
e ti benediciamo
perché con la tua santa croce
hai redento il mondo.

(San Francecco d’Assisi)

Le APPARIZIONI di Gesù Risorto



 Gesù risorto appare alla Madre. 

[21 febbraio 1944]  
Maria ora è prostrata col volto a terra. Pare una povera cosa abbattuta. Pare quel fiore morto di sete di cui Ella ha parlato. La finestra chiusa si apre con un impetuoso sbattimento delle pesanti imposte e, col raggio del primo sole, entra Gesù. Maria, che s’è scossa al rumore e che alza il capo per vedere che vento abbia aperto le imposte, vede il suo raggiante Figlio: bello, infinitamente più bello di quando ancora non aveva patito, sorridente, vivo, luminoso più del sole, vestito di un bianco che par luce tessuta, e che si avanza verso di Lei. Ella si raddrizza sui ginocchi e, congiungendo le mani sul petto, in croce, dice con un singhiozzo che è riso e pianto: «Signore, mio Dio».  
E resta così rapita nel contemplarlo, col viso tutto lavato di lacrime ma fatto sereno, pacificato dal sorriso e dall'estasi. Ma Egli non la vuole vedere, la sua Mamma, in ginocchio come una serva. E la chiama, tendendole le Mani dalle cui ferita escono raggi che fanno ancor più luminosa la sua Carne gloriosa: «Mamma!». Ma non è la parola accorata dei colloqui e degli addii avanti la Passione, né il lamento straziato dell'incontro sul Calvario e dell'agonia. É un grido di trionfo, di gioia, di liberazione, di festa, di amore, di gratitudine. 
 E si curva sulla sua Mamma, che non osa toccarlo, e le mette le sue Mani sotto i gomiti piegati, e la alza in piedi e la stringe al Cuore e la bacia. Oh! allora Maria comprende che non è una visione, che è il Figlio realmente risorto, che è il suo Gesù, il Figlio che l'ama da Figlio ancora. 
E con un grido gli si getta al collo e lo abbraccia e lo bacia, ridendo nel pianto. Lo bacia sulla Fronte dove non sono più ferite, sulla Testa non più spettinata e sanguinosa, sugli Occhi fulgidi, sulle Guance risanate, sulla Bocca non più enfiata. E poi gli prende le Mani e ne bacia il dorso e la palma, sulle raggianti ferite, e d'un subito si curva ai suoi Piedi e li scopre da sotto la veste splendente e li bacia. 
 Poi si alza, lo guarda, non osa. Ma Egli sorride e capisce. Socchiude la veste sul petto e dice: 
«E questa, Mamma, non la baci questa che t'ha fatto tanto male e che tu sola sei degna di baciare? Baciami sul Cuore, Mamma. Il tuo bacio mi leverà l'ultimo ricordo di tutto quanto è dolore, e mi darà quella gioia che ancora manca alla mia Gioia di Risorto».  
E prende fra le sue Mani il volto della Madre e ne appoggia le labbra sulle labbra della ferita del Costato, da cui escono fiotti di luce vivissima. Il viso di Maria è aureolato da quella luce, tuffato come è nel suo raggio. Ella bacia, bacia, mentre Gesù la carezza. Non si stanca di baciare. Pare un assetato che abbia attaccato la bocca alla fonte e ne beva la vita che gli sfuggiva. Ora Gesù parla. «Tutto è finito, Mamma. Ora non hai più da piangere per il tuo Figlio. La prova è compiuta. La Redenzione è avvenuta.  
Mamma, grazie di avermi concepito, allevato, aiutato in vita e in morte. Ho sentito venire a Me le tue preghiere. Esse sono state la mia forza nel dolore, le mie compagne nel mio viaggio sulla Terra ed oltre la Terra. Esse sono venute meco sulla Croce e nel Limbo. Erano l'incenso che precedeva il Pontefice, che andava a chiamare i suoi servi per portarli nel Tempio che non muore: nel mio Cielo. Esse sono venute meco in Paradiso, precedendo come voce angelica il corteo dei redenti guidati dal Redentore, perché gli angeli fossero pronti a salutare il Vincitore che tornava al suo Regno. Esse sono state udite e viste dal Padre e dallo Spirito, che ne hanno sorriso come del fiore più bello e del canto più dolce nati in Paradiso.  
Esse sono state conosciute dai Patriarchi e dai nuovi Santi, dai nuovi, primi cittadini della mia Gerusalemme, ed Io ti porto il loro grazie, Mamma, insieme al bacio dei parenti e alla loro benedizione e a quella del tuo sposo d'anima, Giuseppe. Tutto il Cielo canta il suo osanna a te, Madre mia, Mamma santa! Un osanna che non muore, che non è bugiardo come quello dato a Me pochi giorni or sono. Ora Io vado al Padre con la mia veste umana. Il Paradiso deve vedere il Vincitore nella sua veste d'Uomo con cui ha vinto il Peccato dell'Uomo. Ma poi verrò ancora. 
Devo confermare nella Fede chi non crede ancora ed ha bisogno di credere per portare altri a credere, devo fortificare i pusilli che avranno bisogno di tanta fortezza per resistere al mondo. 
Poi salirò al Cielo.  
Ma non ti lascerò sola. Mamma, lo vedi quel velo? Ho, nel mio annichilimento, sprigionato ancora potenza di miracolo per te, per darti quel conforto. Ma per te compio un altro miracolo. Tu mi avrai, nel Sacramento, reale come ero quando mi portavi. Non sarai mai sola. In questi giorni lo sei stata. Ma alla mia Redenzione occorreva anche questo tuo dolore. Molto va continuamente aggiunto alla Redenzione, perché molto sarà continuamente creato di Peccato.  
Chiamerò tutti i miei servi a questa compartecipazione redentrice. Tu sei quella che da sola farai più di tutti i santi insieme. Perciò ci voleva anche questo lungo abbandono. Ora non più. Io non sono più diviso dal Padre. Tu non sarai più divisa dal Figlio. E, avendo il Figlio, hai la Trinità nostra. Cielo vivente, tu porterai sulla Terra la Trinità fra gli uomini e santificherai la Chiesa, tu, Regina del Sacerdozio e Madre dei Cristiani. Poi Io verrò a prenderti. E non sarò più Io in te, ma tu in Me, nel mio Regno, a far più bello il Paradiso. Ora vado, Mamma. Vado a fare felice l'altra Maria. Poi salgo al Padre. Indi verrò a chi non crede. Mamma. Il tuo bacio per benedizione. E la mia Pace a te per compagna. Addio». E Gesù scompare nel sole che scende a fiotti dal cielo mattutino e sereno.  

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Maria Simma risponde a questa chiamata delle anime del Purgatorio


IL PURGATORIO

Grazie! E ora mi dica: che cos'è esattamente il Purgatorio?
Il Purgatorio è un luogo ed una condizione che ogni anima vive quando ha ancora bisogno di espiare e riparare i peccati che ha commesso durante la sua vita, prima che essa possa raggiungere Gesù in Paradiso. Oggi si insegna molto poco sul Purgatorio; e l'ignoranza che ne consegue può portare molte persone ad essere curiose e, in quanto sole e prive di una guida spirituale, a scivolare molto facilmente in pratiche occulte.
Di solito si dice che il Purgatorio è solo una condizione. Ciò èvero solo a metà perché è decisamente anche un luogo. E' anche un tempo di attesa in cui le anime anelano a Dio, e questo desiderio inappagato è la loro sofferenza maggiore. Tutte le anime, a qualsiasi livello si trovino, fanno questa esperienza.
In Purgatorio ci sono tre livelli principali, ma io incontro le anime che necessitano relativamente di poco per essere liberate ed andare in Paradiso. Sono certa di questo per due ragioni.
La prima ragione è data dall'esperienza che ebbi andando in una casa dove succedevano cose strane durante la notte. Vi ero stata chiamata dal proprietario che aveva perso da poco sua moglie. Pronta a passare la notte in casa sua per vedere se potevo essere d'aiuto, non dovetti aspettare molto: nell'ingresso si incominciarono a sentire dei colpi e tonfi forti e rumorosi. Alla mia solita domanda: "Cosa posso fare per te?" il rumore si fece ancora più forte, quand'ecco apparve improvvisamente una bestia enorme, mai vista prima e subito dopo un grande serpente che velocemente la divorava. Poi la scena si dissolse. Dovevo aver avuto molta paura perché sudai dall'inizio alla fine. Più tardi descrissi quello che avevo visto ad una persona esperta di queste situazioni e fu lei ad identificare la prima bestia. Si trattava di un ippopotamo, simbolo della durezza di cuore. Ciò non significava che quella donna fosse in Purgatorio sotto le spoglie di un ippopotamo; era solo un modo perché io capissi meglio le cose. Dopo aver parlato a lungo con il vedovo, pian piano emerse che sua moglie, per circa trent'anni, aveva continuato ad essere ostile ad un' altra donna che, invece, desiderava fare pace. Questo suo rifiuto di perdonare fece sì che lei andasse nel più profondo livello del Purgatorio dal quale non potevo ancora liberarla.
La seconda ragione che mi fa pensare d'incontrare le anime del più alto livello del Purgatorio, è data da un libro scritto da una principessa tedesca e dal suo sacerdote negli anni venti. Questa donna ha incontrato per molti anni le anime dei livelli più profondi, e molte sue descrizioni sono sicuramente mostruose e molto più dolorose rispetto a ciò che ho visto.

Che altre differenze ci potrebbero essere tra i livelli più alti e quelli più bassi del Purgatorio?
Nei più bassi Satana può ancora attaccare le anime, cosa che non può più fare nei livelli più alti. E' vero che noi siamo provati qui sulla terra e che la prova cessa con la nostra morte, tuttavia le anime della terza parte del Purgatorio, quella più profonda, devono soffrire per i peccati che hanno commesso, prima di trarre beneficio dalle nostre preghiere, dalle nostre Messe e dalle nostre buone azioni. Ed il continuo attacco di Satana fa parte di queste sofferenze.
I vari livelli del Purgatorio sono tanto differenti quanto le nostre malattie sulla terra, che possono andare da una semplice infiammazione di un'unghia fino ad alcune che possono consumare il corpo intero come il fuoco. Questo fuoco esiste solo nei livelli più bassi del Purgatorio e non in quelli più alti.

Le nostre preghiere possono bloccare gli attacchi di Satana nei confronti delle anime dei livelli più bassi del Purgatorio?
Sì, specialmente quando lo chiediamo direttamente a S. Michele Arcangelo ed agli Angeli minori.

Tra questi livelli più importanti, ve ne sono altri?
Sì, ce ne sono moltissimi, perché ogni anima è individualmente diversa da un'altra quando arriva là. Ci sono sofferenze maggiori e minori e tra i due estremi vi è ogni grado di sofferenza. Probabilmente tanti sono i livelli, quante sono le anime, perché non esistono due persone e, quindi, due anime identiche.

Se da una parte le anime del Purgatorio soffrono, dall'altra possono provare in qualche modo sentimenti di gioia e di speranza?
Sì. Nessun'anima desidera mai ritornare qui sulla terra perché essa ha una visione di Dio molto più chiara della nostra. Non desiderano mai tornare nelle tenebre in cui viviamo quaggiù.

Così Dio vi colloca le anime perché si purifichino dai loro peccati non ancora espiati e riparati?
No. Si tende ad insegnare questa concezione errata con il risultato che la gente si allontana da Dio. Non è Dio che vi colloca le anime. Sono le anime stesse a giudicarsi e a collocarsi al livello appropriato. Sono LORO che desiderano purificarsi prima di giungere a Dio. E’ molto importante che noi comprendiamo questa verità specifica sull'amore di Dio per noi!

Allora siamo noi a decidere che non siamo puri e dunque bisognosi del Purgatorio?
Sì, è così.

Non si ribellano mai le anime alla loro condizione? Sono pazienti o qualcuna non accetta la condizione in cui si trova?
Sono pazienti e vogliono soffrire perché sanno che così possono espiare e riparare tutto. Si purificano per arrivare totalmente luminose davanti a Dio; più espiano e riparano, più diventano radiose.

Le sofferenze del Purgatorio sono maggiori di quelle che noi viviamo su questa terra?
Generalmente parlando, le loro sofferenze sono più gravi, a volte molto più gravi delle nostre, soprattutto nel terzo livello che è il più basso. La loro sofferenza spirituale è più intensa della nostra. Quando ho chiesto ad un'anima quale fosse la sua sofferenza, mi ha risposto che era molto particolare. E si èspiegata così: Un padre che per indolenza si fosse sottratto al lavoro, facendo soffrire la propria famiglia, giunto in Purgatorio si sarebbe trovato a dover lavorare moltissimo. E le sofferenze che ne sarebbero derivate sarebbero state più forti di quelle che avrebbe avuto se avesse lavorato sulla terra. E’ bene sottolineare, comunque, che le nostre sofferenze in vita, anche se meno rigorose, valgono molto di più di quelle del Purgatorio in termini di riparazione.

Se il Purgatorio è anche luogo, è possibile che per luogo si intendano luoghi particolari sulla terra in cui le anime trascorrono il loro tempo?
Sì, sembra che si riuniscano per lo più attorno agli altari e nel luogo dove sono morte. Una signora del Liechtenstein che conosco le ha viste solo intorno all' altare e quando non c'erano più, ha capito che erano andate in Paradiso. Le anime non vengono da me o da noi dal Purgatorio, ma con il Purgatorio. Non si tratta di un luogo, ma di molti luoghi differenti, non di una condizione, ma di molte condizioni differenti.

Se il Purgatorio è un grande spazio, o tanti luoghi differenti, anche il Paradiso e l'Inferno allora sono luoghi?
Sì, il mio direttore spirituale me lo ha fatto chiedere e la risposta è stata: "Non è giusto quello che molti teologi oggi insegnano, affermando che Paradiso, Purgatorio ed Inferno sono solo delle condizioni. Tutte e tre sono anche dei luoghi".

Quanto varia il tempo che le anime devono passare in Purgatorio prima che possano andare in Paradiso?
Oh, varia molto. Alcune anime stanno soltanto una mezz'ora ed altre per il resto del tempo, fino all'ultimo giorno. Le anime dicono che la durata media è di circa quarant'anni.

Così ci sarà un ultimo giorno?
Sì.

Le anime del Purgatorio possono vedere e comunicare con le altre anime vicine?
Sono sempre consapevoli della presenza di altre anime e sanno che non erano sole quando in molte hanno agito insieme per qualcosa.

Maria, possono leggere?
Sì, leggono spiritualmente. Lo so, perché quando vengono da me non devo leggere i nomi o le domande che ho per loro: le deducono semplicemente dalla pagina.

Quanto sanno delle loro famiglie?
Direi quasi tutto. Ci vedono sempre. Sentono ogni parola che diciamo su di loro e conoscono le nostre sofferenze. Ma non conoscono i nostri pensieri. Seguono i loro flinerali e sanno chi èpresente per pregare per loro e chi lo è solo per farsi vedere dagli altri.

Le anime sanno ciò che avviene nel mondo?
Sì, in parte, non tutto. Mi hanno detto che qualcosa di molto grosso è già alle porte, appena davanti a noi. Per molti anni hanno detto che questa cosa era nelle vicinanze, ma dal maggio 1993 hanno incominciato ad usare l'espressione "alle porte". Questa cosa servirà per la conversione dell'umanità. In altre occasioni mi hanno anticipato di poco eventi futuri meno importanti di questo. Nell'estate del 1954 mi parlarono dell'alluvione che fece molti danni in questa zona; una volta mi avvertirono che c'erano delle persone ancora vive sotto la neve dopo una valanga, così i soccorritori continuarono le ricerche più del previsto. Due giorni dopo le mie preghiere, esse furono ritrovate e salvate.

Si dice che dopo questa vita non esista più il tempo. Lei, tuttavia, afferma che il Purgatorio è un tempo in cui si anela a Dio. Mi può spiegare questa contraddizione?
E' corretto affermare che dopo questa vita il tempo non esiste più. Quando, però, ci viene detto che un'anima deve soffrire per un dato periodo di tempo in Purgatorio, è solo perché noi non siamo in grado di comprendere l'entità di una pena se questa non è espressa in termini di tempo. Le anime possono dire che devono soffrire di più, che non sono ancora libere oppure che le loro sofferenze sono diminuite. Quando parlano di tempo o quando indicano il numero di S. Messe, è in realtà per indicare l'intensità e la quantità della loro sofferenza.

Le anime del Purgatorio hanno un corpo come il nostro oppure un corpo, diciamo, spirituale?
Dicono che non si accorgono di non avere il loro corpo. Hanno un corpo trasfigurato che si può presentare guarito e vestito.

Le anime si dolgono per le cose fatte male quando erano in vita. Si dolgono anche per ciò che non hanno fatto del tutto, sulla terra?
Sì, molto. Rimpiangono le possibilità che hanno perso di fare del bene per Dio ed al prossimo, e possono anche vedere i frutti che queste azioni avrebbero dato. Quando moriamo non possiamo più fare del bene, e le anime in Purgatorio non possono più guadagnarsi dei meriti. Si dice che gli Angeli ci invidino per il bene che possiamo fare per Dio dato che loro non possono compiere buone azioni per Lui, guadagnandosi così dei meriti (risata).

Cosa succede quando una persona, pur credendo all'esistenza del Purgatorio, continua a peccare, ritenendo che non sarà poi così brutto?
Si pentirà molto amaramente, molto di più di chi commette lo stesso peccato ignorando l'esistenza del Purgatorio.

Qual è lo scopo più recondito della sua esperienza?
Dio l'ha permessa affinché con il mio apostolato altre persone possano chiaramente comprendere che la nostra vita sulla terra ci serve SOLO per guadagnarci il Paradiso. Lo scopo della nostra vita è di essere buoni gli uni con gli altri e così facendo, di entrare in unione con Dio, sia ora sulla terra, sia dopo nell'eternità. In quest'ottica la vita diventa sempre più preziosa per ognuno di noi come diventa sempre più assurdo ciò che della vita fa un gran numero di persone. In quest'ottica comprendiamo quanto sia immenso l'amore di Dio e quanto possa diventare incredibilmente bella la vita quando lavoriamo al Suo fianco. Ciò che vedo, allora, dovrebbe e potrebbe fornire alle persone un chiaro e definitivo orientamento nel loro percorso, se desiderano far parte della Volontà Divina e della bellezza che ne deriva.

In una parola, che cosa ha imparato in questi anni da questa sua singolarissima esperienza?
Ad amare Dio con tutta la mia forza!

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



 CHI RACCOMANDA IL PENSIERO DELL'INFERNO 


Dall'insegnamento della pedagogia 

La pedagogia stessa consiglia e invita a riflettere - sia pure con prudenza e discrezione - sull'inferno. Certo, l'educazione va impostata essenzialmente sulla convinzione e sull'amore, ma cosa si fa quando l'amore non c'è? Soprattutto in questi casi si comprende che l'amore non è fatto solo di baci e di carezze, ma anche di frustate e di sberle, perché anche queste sono suggerite dall'amore vero che non si rassegna ad essere completamente sconfitto. Ad un peccatore incallito e tutto immerso nella materia il terrore di incappare in un tragico eterno destino potrebbe essere un primo passo verso la salvezza. e. 

Padre Antonio Maria Di Monda

LA PASSIONE




Riflessioni fatte da Gesù  sul Mistero della Sua Sofferenza  e del valore che ha la Sua Redenzione.  


GESÙ VIENE AIUTATO A PORTARE LA CROCE

Mi incammino verso il Calvario.  
Quegli uomini iniqui, temendo di vederMi morire, prima di giungere alla fine, si mettono fra loro d'accordo, per cercare qualcuno che Mi aiuti a portare la Croce e prendono un uomo dei dintorni, chiamato Simone.  
Guardalo, dietro di Me, mentre Mi aiuta a sollevare la Croce e considera, prima di tutto, due cose:  

• Quest'uomo manca di buona volontà.  
È un mercenario, poiché, se Mi accompagna e condivide con Me il peso della Croce, lo fa solo perché è stato requisito.  

• Quando si sente troppo stanco, lui che fa: lascia cadere il peso sopra di Me e così Io cado in terra due volte.  
Quest'uomo Mi aiuta, si, a sollevare parte del peso della Croce, ma non tutta la Mia Croce…  

Ci sono Anime che camminano così, dietro a Me.  
Accettano di aiutarMi a portare la Mia Croce, ma si preoccupano anche del conforto e del riposo.  
Molte altre acconsentono di seguirMi e, per questo scopo, hanno abbracciato la vita perfetta. Però, non abbandonano il proprio interesse che, in molti casi, rimane la loro prima preoccupazione.  
Così, vacillano e lasciano cadere la Mia Croce, quando la sentono troppo pesante; cercano il modo di soffrire il meno possibile, temono il sacrificio di sé, evitano, per quanto possono, l'umiliazione e la fatica e, ricordandosi, forse, con dolore, di ciò che lasceranno, cercano di procurarsi certe comodità e certi piaceri.  
 
In una parola:  
 
• Ci sono Anime così interessate e così egoiste, che vengono al Mio seguito più per loro che per Me.  

• Si rassegnano, piuttosto, a dare solo quanto le infastidisce e che non possono evitare…  

• Non Mi aiutano a portare più di una parte della Mia Croce, ma così piccola ed in tal modo che, a malapena, possono acquisire i meriti indispensabili per la loro salvezza. Ma, nell'Eternità, vedranno quanto sono rimaste lontane dalla via che dovevano percorrere.  
 
Al contrario:  

• Ci sono anime, e non sono poche, che, mosse dal loro desiderio di salvezza, ma soprattutto dall'Amore che sentono alla vista di ciò che per loro Io ho sofferto, si decidono a seguirMi sul cammino del Calvario… abbracciano la vita perfetta e si danno al Mio servizio, non per aiutarMi a portare parte della Croce, ma per portarla tutta intera.  
Il loro unico desiderio è quello di farMi riposare e di consolarMi. 
Con questo scopo, si offrono a tutto quanto la Mia Volontà chiede loro, cercando quanto possa piacerMi. 
Non pensano né ai meriti, né alla ricompensa che spetta loro, né al riposo, né alla sofferenza, che ne verrà per loro.  
La sola cosa che hanno presente è l'Amore che possono dimostrarMi, la consolazione che Mi possono procurare… 
Se la Mia Croce si presenta sotto forma di infermità, se si nasconde in un lavoro contrario alle proprie inclinazioni o poco conforme alle personali attitudini, se giunge accompagnata dall'assenza delle persone che le circondano, l’accettano con totale sottomissione.  
Ah, queste Anime sono quelle che portano veramente la Mia Croce, l’adorano, si servono di essa per procurare la Mia Gloria, senza nessun altro interesse, né paga, se non il Mio Amore.  
Sono quelle che Mi rispettano e Mi glorificano… 
 
Siate certi che, se voi non vedete il risultato delle vostre sofferenze e dei vostri sacrifici, o li vedete più tardi, non per questo sono stati vani e infruttuosi, ma, al contrario, daranno frutti abbondanti.  
L'Anima, che ama veramente, non tiene conto di ciò che ha sofferto e lavorato, né si aspetta la tale o chissà quale ricompensa; cerca solo quello che crede dia Gloria al suo Dio…  
Per Lui, non evita né lavoro, né fatica.  
Non si agita e non si inquieta, né tanto meno perde la pace, se si vede contrariata o umiliata, poiché l'unico movente delle sue azioni è l'Amore, e l'Amore non guarda alle conseguenze e ai risultati.  
È questo il fine delle Anime che non cercano ricompensa! L'unico loro fine è la Mia Gloria, il Mio conforto, il Mio riposo… per questo hanno preso tutta la Mia Croce e tutto il peso che la Mia Volontà vuole caricare su di loro.  
Figli Miei, chiamateMi con il Mio Nome, poiché Gesù vuole dire tutto.  
Io laverò i vostri piedi, quei piedi che hanno calpestato un sentiero scivoloso e che ora sono feriti per i colpi sulle pietre. Io li asciugherò, li guarirò, li bacerò e ritorneranno sani e non conosceranno nessun altro sentiero, se non quello che conduce a Me.  
 
E siamo sul Calvario!  
La moltitudine si agita, poiché si avvicina il momento terribile…  
Estenuato dalla fatica, a malapena Mi posso muovere.  
I Miei piedi sanguinano per le pietre del cammino…  
Tre volte sono caduto durante il tragitto!  

• Una volta, per dare la forza di convertirsi ai peccatori, abituati al peccato.  

• Una seconda, per dare sollievo alle Anime che cadono per fragilità e per incoraggiare a risollevarsi e a riprendere con forza il cammino della virtù, quelle Anime impedite dalla tristezza e dalla inquietudine.  

• E la terza, per aiutare le Anime ad uscire dal peccato, nell'ora della morte.  
 
Messaggi dettati a Catalina RIVAS 

SAN PIO DI PIETRELCINA



 L'umanità vuole la sua parte. Anche Maria, la madre di Gesù, sapeva che traverso la morte di lui si operava la redenzione del genere umano, eppure ella stessa ha pianto e sofferto, e quanto sofferto (GC, 21). 


L'AMMAESTRAMENTO DELLA VERITA'



  1.     Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; ché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta. A chi giova un'ampia e sottile discussione intorno a cose oscure e nascoste all'uomo; cose per le quali, anche se le avremo ignorate, non saremo tenuti responsabili, nel giudizio finale? Grande nostra stoltezza: trascurando ciò che ci è utile, anzi necessario, ci dedichiamo a cose che attirano la nostra curiosità e possono essere causa della nostra dannazione. "Abbiamo occhi e non vediamo" (Ger 5,21). Che c'importa del problema dei generi e delle specie? Colui che ascolta la parola eterna si libera dalle molteplici nostre discussioni. Da quella sola parola discendono tutte le cose e tutte le cose proclamano quella sola parola; essa è "il principio" che continuo a parlare agli uomini (Gv 8,25). Nessuno capisce, nessuno giudica rettamente senza quella parola. Soltanto chi sente tutte le cose come una cosa sola, e le porta verso l'unità e le vede tutte nell'unità, può avere tranquillità interiore e abitare in Dio nella pace. O Dio, tu che sei la verità stessa, fa' che io sia una cosa sola con te, in un amore senza fine. Spesso mi stanco di leggere molte cose, o di ascoltarle: quello che io voglio e desidero sta tutto in te. 
Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a te: tu solo parlami.  
  
 2.     Quanto più uno si sarà fatto interiormente saldo e semplice, tanto più agevolmente capirà molte cose, e difficili, perché dall'alto egli riceverà lume dell'intelletto. Uno spirito puro, saldo e semplice non si perde anche se si adopera in molteplici faccende, perché tutto egli fa a onore di Dio, sforzandosi di astenersi da ogni ricerca di sé. Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati? L'uomo retto e devoto prepara prima, interiormente, le opere esterne che deve compiere. Così non saranno queste ad indurlo a desideri volti al male; ma sarà lui invece che piegherà le sue opere alla scelta fatta dalla retta ragione. Nessuno sostiene una lotta più dura di colui che cerca di vincere se stesso. Questo appunto dovrebbe essere il nostro impegno: vincere noi stessi, farci ogni giorno superiori a noi stessi e avanzare un poco nel bene.  
  
 3.     In questa vita ogni nostra opera, per quanto buona, è commista a qualche imperfezione; ogni nostro ragionamento, per quanto profondo, presenta qualche oscurità. Perciò la constatazione della tua bassezza costituisce una strada che conduce a Dio più sicuramente che una dotta ricerca filosofica. Non già che sia una colpa lo studio, e meno ancora la semplice conoscenza delle cose - la quale è, in se stessa, un ben ed è voluta da Dio -; ma è sempre cosa migliore una buona conoscenza di sé e una vita virtuosa. Infatti molti vanno spesso fuori della buona strada e non danno frutto alcuno, o scarso frutto, di bene, proprio perché si preoccupano più della loro scienza che della santità della loro vita. Che se la gente mettesse tanta attenzione nell'estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne mette nel sollevare sottili questioni filosofiche non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali tra la gente; e nei conviventi non ci sarebbe tanta dissipazione. Per certo, quando sarà giunto il giorno del giudizio, non ci verrà chiesto che cosa abbiamo studiato, ma piuttosto che cosa abbiamo fatto; né ci verrà chiesto se abbiamo saputo parlare bene, ma piuttosto se abbiamo saputo vivere devotamente. Dimmi: dove si trovano ora tutti quei capiscuola e quei maestri, a te ben noti mentre erano in vita, che brillavano per i loro studi? Le brillanti loro posizioni sono ora tenute da altri; e non è detto che questi neppure si ricordino di loro. Quando erano vivi sembravano essere un gran che; ma ora di essi non si fa parola. Oh, quanto rapidamente passa la gloria di questo mondo! E voglia il cielo che la loro vita sia stata all'altezza del loro sapere; in questo caso non avrebbero studiato e insegnato invano. 
Quanti uomini si preoccupano ben poco di servire Iddio, e si perdono a causa di un vano sapere ricercato nel mondo. Essi scelgono per sé la via della grandezza, piuttosto di quella dell'umiltà; perciò si disperde la loro mente (Rm 1,21). Grande è, in verità, colui che ha grande amore; colui che si ritiene piccolo e non tiene in alcun conto anche gli onori più alti. 
Prudente è, in verità, colui che considera sterco ogni cosa terrena, al fine di guadagnarsi Cristo (Fil 3,8). Dotto, nel giusto senso della parola, è, in verità, colui che fa la volontà di Dio, buttando in un canto la propria volontà.

    L'Imitazione di Cristo 

Per la nostra società



Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi (1Gv 2,11).


Guidaci sulle strade di questa nostra storia! 
Mostra alla Chiesa e ai suoi Pastori 
sempre di nuovo il giusto cammino! 
Guarda l’umanità che soffre, 
che vaga insicura tra tanti interrogativi; 
guarda la fame fisica e psichica che la tormenta! 
Da’ agli uomini pane per il corpo e per l’anima! 
Da’ loro lavoro! Da’ loro luce! Da’ loro te stesso! 
Purifica e santifica tutti noi! 
Facci comprendere 
che solo mediante la partecipazione 
alla tua Passione, mediante il “sì” alla croce, 
alla rinuncia, alle purificazioni che tu ci imponi,
la nostra vita può maturare 
e raggiungere il suo vero compimento.
Radunaci da tutti i confini della terra. 
Unisci la tua Chiesa, unisci l’umanità lacerata!
Donaci la tua salvezza! Amen.

(Benedetto XVI)


Aggrappatevi incessantemente alla Verità perché, senza di essa, vivrete nella menzogna



Mia amatissima figlia, la Parola di Dio, così come fu stabilita da Lui, e la Parola dettata ai Miei Santi Apostoli, furono le fondamenta su cui il Mio Corpo Mistico, la Chiesa, fu costruito. 

Il Verbo Eterno è il fondamento su cui si fonda la Chiesa, e non il contrario. La Parola di Dio è Eterna: essa è scolpita nella pietra, é il fondamento della Verità. Le fondamenta della Mia Chiesa non possono essere scosse, ma l‟edificio che sorge su di esse, può essere cambiato e modificato; tuttavia, se l‟edificio cambia, allora le fondamenta non lo possono sostenere poiché esso si discosta dalla struttura per il quale fu progettato. 

La Parola di Dio non potrà mai essere modificata, poiché non potrà mai cambiare; e come potrebbe? Dio non ha mai detto una sola cosa che possa significare qualcos‟altro. La Chiesa deve essere sottomessa alla Parola di Dio. La Parola di Dio non è asservita a quei membri della Mia Chiesa che possono pensarla diversamente. Se oserete alterare la Parola, voi tradirete Me, Gesù Cristo. Io Sono la Chiesa, il Mio Corpo è la Chiesa e tutto ciò che scaturisce da Me è sacro. Finché voi sosterrete la Verità, Miei servitori consacrati, Mi potrete rappresentare. Finché avrete fiducia in Me, Mi onorerete e garantirete che solo le procedure corrette vengano applicate all‟interno della Mia Chiesa, allora voi potrete dire di essere Miei. 

Quando Dio dettò i Vangeli, mediante la Potenza dello Spirito Santo, la Parola può essere stata trasmessa attraverso espressioni diverse, ma ad ogni modo, essa rimaneva la stessa. 
Quando Dio parlò per mezzo dei profeti e dei Miei apostoli, i benedetti con il Dono dello Spirito Santo, il linguaggio utilizzato fu chiaro, semplice ed autorevole. Lo stesso vale anche oggi ogni qual volta Dio parla ai Suoi profeti: il linguaggio è chiaro, semplice e viene proferito con autorità, poiché viene da Dio. I Discorsi pronunciati da Me, il vostro Redentore, sono fedeli alla Mia Santa Parola contenuta nelle Scritture, poiché provengono dalla stessa Mano. State in guardia, pertanto, da chiunque vi darà una nuova versione della Verità, difficile da capire, difficile da seguire nonché vaga, poiché non appena la Verità verrà alterata, da essa scaturirà una falsa dottrina che sarà piena di difetti e senza logica: esattamente l‟opposto della Santa Parola di Dio. 

Quando vi verrà detto che Dio accetta il peccato a causa della Sua Misericordia, sappiate che è una menzogna. Dio accoglierà l‟anima che prova rimorso, ma non il peccato, poiché questo è impossibile.  

Aggrappatevi incessantemente alla Verità poiché, senza di essa, vivrete nella menzogna. 

Il vostro Gesù. 

28 Settembre 2014


lunedì 22 aprile 2019

Adoriamo, o Cristo, il tuo Corpo glorioso



Adoriamo, o Cristo, il tuo Corpo glorioso,
nato dalla Vergine Maria;
per noi hai voluto soffrire,
per noi ti sei offerto vittima sulla croce
e dal tuo fianco squarciato
hai versato l’acqua e il sangue del nostro riscatto.
Accogli, Signore, l’intera mia libertà.
Tutto ciò che io sono, ho e possiedo, tu me lo hai dato:
tutto io ti restituisco,
e mi consegno pienamente alla tua volontà.
Dammi solo il tuo amore, con la tua grazia,
e io mi sento ricco abbastanza,
e non ti domando altro.