lunedì 6 aprile 2020

Vivete nell’Apocalisse a voi profetizzata!



Dì oggi ai Nostri figli per favore di pregare, perché soltanto la vostra preghiera vi libererà da tutte le macchinazioni del diavolo e del suo gruppo d’elite. Soltanto la vostra preghiera vi porterà la pace che penetrerà nei cuori di coloro che si sono impoveriti, sono “spenti”e ricolmi di odio.

La vostra terra è letteralmente ridotta a un cumulo di macerie, ma voi non lo vedete (ancora)! Il diavolo espande il suo potere sempre più e i suoi piani sono così astuti, che voi non vi accorgete di nulla.

Il diavolo vi travolgerà tutti, perchè i suoi piani sono progettati e messi in atto in modo così determinato e perfido che presto non avrete più alcuna possibilità di fermarlo. Non potrete più esprimere la vostra opinione e sarete abbattuti dalla ceca “banda”che non si accorge di ciò che sta accadendo! Non ci sarà più la libertà di opinione e (dovrete) vivrete tutti secondo un unico uguale schema!

Figli Miei. Alzatevi ora. Difendetevi adesso! Ma fatelo insieme a Mio Figlio il vostro Gesù! Soltanto LUI potrà portare la pace! Soltanto LUI porterà la luce nell’oscurità! Per questo pregate, pregate, pregate, Figli Miei, perché Mio Figlio NON vivrà fra voi come uomo, in carne e ossa, ma lo farà l’anticristo, il quale vi farà credere di essere il Mio Santo Figlio!

Leggete le profezie del Sacro Libro del Signore e riconoscente che tutto ciò, di cui Noi vi mettiamo in guardia, è già stato scritto! Vivete nella fine dei tempi, la profetizzata Apocalisse, ma voi continuate a dormire e non lo credete! Svegliatevi, sollevatevi e impegnatevi per Mio Figlio! Con LUI non andrete perduti, lo sarete invece se seguite chi si spaccerà per Mio Figlio!

Credete, abbiate fiducia e ascoltate la Nostra Parola in questi e in altri messaggi! Leggete il Sacro Libro del vostro Padre Celeste e siate pronti, perché Gesù verrà per salvarvi tutti, ma ciò accadrà dal Cielo e non una seconda volta venendo come uomo fra voi!

Pensate alle Nostre parole quando ora presto tutto si realizzerà.

La vostra Mamma Celeste che vi ama.

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“Verrò per salvarvi, ma voi Me lo dovete permettere. Un Sì basta ed Io sarò con voi. Credete, abbiate fiducia e portate il Sigillo del Signore.

Vi fu regalato nel “Nuovo Libro di Mio Padre” ed è la vostra salvezza nel tempo della grande sofferenza. Credete, abbiate fiducia e pregate molto e con devozione, figli Miei.

Io, il vostro Gesù, verrò da ognuno di voi, ma ciò non accadrà presentandoMi in carne e ossa. Credete, abbiate fiducia e sollevatevi!
Chi si beve le bugie del maligno non potrà difendere la Verità e presto non la riconoscerà più come tale. Credete e abbiate fiducia perchè sarà così.

Levatevi! Pregate! E regalateMi il vostro SÌ! Io, il vostro Santo Gesù, vi amo moltissimo. Credete, confidate perché non uno dei Miei figli fedeli andrà perduto. Amen.

Il vostro Gesù che vi ama.

Figlio del Padre Onnipotente e Salvatore di tutti i figli di Dio. Amen.”

Geremia



Dio è misericordioso con Israele

15Il Signore dice:
'Una voce si è sentita
nella regione di Rama,
un lamento e un pianto amaro:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata
perché essi non ci sono più.
16Ma ora, basta con i lamenti e il pianto,
asciuga le lacrime dagli occhi
perché io ti ricompenserò dei tuoi affanni:
i tuoi figli ritorneranno dal paese nemico.
17C'è speranza per i tuoi discendenti:
i tuoi figli ritorneranno in patria,
lo prometto io, il Signore.
18Ho udito molto bene la gente di Efraim
che si lamentava e diceva:
'Signore, ci hai domati con forza
come si fa con un torello selvaggio.
Ma ora, facci ritornare a te,
perché sei tu il Signore, nostro Dio.
19È vero, siamo andati lontani da te
ma ora siamo pentiti.
Tu ci hai fatto capire i nostri sbagli
e noi ci battiamo il petto,
siamo pieni di vergogna e umiliati
per i peccati commessi nel passato'.
20 'Efraim è il mio figlio più caro,
il mio bambino preferito,
- dice il Signore. -
Ogni volta che ne parlo,
mi ricordo sempre di lui con affetto
perché il mio cuore si riempie di tenerezza:
certo avrò misericordia di lui!
21'Pianta dei paletti per segnarti la strada,
ricordati bene la via che hai percorso,
e ritorna, gente d'Israele,
ritorna a queste tue città.
22Per quanto tempo ancora esiterai,
gente ribelle?
Ormai io, il Signore, ho creato
una cosa completamente nuova sulla terra:
la donna circonderà l'uomo'.

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Miope o presbite? Tu a volte sei presbite e a volte sei miope... Le persone vicine le vedi male, e quelle lontane le vedi bene; oppure, nella miopia, le persone vicine le vedi bene e le lontane le vedi come in ombra. Guarda tutto e tutti nella luce di Dio e avrai più carità per le persone vicine a te nella casa e le considererai meglio come tuo sangue, senza urti e senza egoismi. La carità infinita di Gesù ti darà la misura della carità con tutti.

don Dolindo Ruotolo

“IL VICARIO” DI HOCHHUTH E IL VERO PIO XII



PIO XII HA PARLATO!
INTERVENTI E DISCORSI

L’accusa principale che Rolf Hochhuth fa a Pio XII è: «se avesse parlato»1. Ma è un altro falso di Hochhuth.
Pio XII non ha fatto silenzio! Tutto il Suo Pontificato (azioni, scritti e parole) fu un grido cocente contro le ingiustizie; fu una continua aperta condanna del male, da qualunque parte fosse compiuto, e una chiara indicazione per una sana, umana e cristiana riedificazione della società. 
Rolf Hochhuth, nel suo libello drammatico, ignora tutto, e, per di più, isola il “fatto giudaico” da un quadro generale di una situazione che è, invece, una conseguenza dolorosa di nefaste teorie che, come il razzismo e il comunismo, sono il frutto amaro della concezione atea e materialistica della vita e del mondo, di un allontanamento dell’umanità dalle leggi divine.
«Nessuno può rimproverare alla Chiesa di non aver denunciato a tempo il vero carattere del movimento nazional-socialista e il pericolo a cui esponeva la civiltà cristiana...» (Pio XII).2
Pio XII fu il “Pastore” fedele che richiamò, “oportune et importune”, agli eterni principi. Le sue condanne anche senza i titoli - sono chiare. 3

Il “New York Times”, del 27 dic. 1942, a commento del messaggio natalizio di Pio XII, contenente una “esplicita condanna del massacro degli ebrei”, affermava che la “condanna” del Papa era perentoria, come quella di un’Alta Corte di Giustizia; e che le dichiarazioni contro l’ingiustizia, erano, se non pari, superiori a quelle espresse dai maggiori esponenti della causa delle Nazioni Alleate.  Non c’è “silenzio”, dunque, ma tutta una somma di insegnamenti suoi contro l’aggressione, la violenza, la persecuzione, l’arbitrio dei potenti e dei tiranni. C’è tutta una lunga serie di “documenti”, scritti da Lui, prima, durante e dopo il conflitto.4

E tali “documenti” storici sono per la “pace” e la “giustizia”; sono per opere di salvezza preventiva: sono, per la limitazione, almeno, degli orrori della guerra; sono per l’assistenza verso le vittime. 
«Non vi fu sforzo che non facessimo, ne premura, che tralasciassimo perché le popolazioni non incorressero negli orrori della deportazione e dell’esilio; e quando la dura realtà venne a deludere le nostre più legittime attese, mettemmo tutto in azione per attenuarne almeno il rigore».
Parole chiare, irrefutabili, da ricordare a coloro che vorrebbero addebitare a Pio XII colpevoli silenzi! «Quando non essendo ancora scomparsa ogni speranza, nulla lasciammo di intentato... per impedire il ricorso alle armi e tener aperta la via ad una intesa, onorevole per ambedue le parti...».  «Considerammo Nostro dovere di mettere tutto in opera per risparmiare, all’umanità intera ed alla cristianità, gli orrori di una conflagrazione mondiale, anche se vi era pericolo che le Nostre intenzioni e i Nostri scopi fossero fraintesi». 
Nella medesima Rivista cattolica inglese “The Tablet”, vi si trova una lettera (giugno 1963) dell’allora, Cardinal Montini; lettera, certamente, valida perché, per ben 30 anni, Mons. Montini collaborò, intimamente con Pio XII, condividendone ansie e dolori, lavori e umiliazioni. 
In essa si legge: «... perché Pio XII non abbia assunto una posizione di violento conflitto contro Hitler, per risparmiare, così, dalla strage nazista milioni di ebrei, non è difficile comprendere, a chi non commetta l’errore dello Hochhuth, di giudicare le possibilità di una azione efficace e responsabile, durante quel tremendo periodo di guerra e di prepotenza nazista, alla stregua di ciò che si potrebbe fare in condizioni normali, ovvero nelle gratuite ed ipotetiche condizioni inventate dalla fantasia di un giovane commediografo. Un atteggiamento di condanna e di protesta, quale costui rimprovera al Papa di non avere adottato, sarebbe stato, oltre che inutile, dannoso. Questo è tutto. La tesi dello “Stellvertreter” indica una insufficiente penetrazione psicologica, politica e storica delle realtà, nella ricerca di vestirla di fascino rappresentativo» 5.

Mons. Giovannetti, della Segreteria di Stato, a proposito del “presunto silenzio” di Papa Pacelli, scrive: «Lo muovevano a questo atteggiamento di forzato riserbo, e necessaria prudenza, anche le implorazioni che Gli pervenivano dai territori occupati dai nazisti. Gli fu fatto presente, tra l’altro, che ad ogni trasmissione della radio vaticana facevano seguito feroci repressioni delle S.S. naziste. Per esempio, in Polonia, l’Arcivescovo di Cracovia, il futuro cardinale Sapicha, persona non certo accusabile di tiepido patriottismo, era uno dei presuli che si vedeva costretto, (e lo scrisse al Papa), per il bene dei suoi concittadini, a «non far leggere, in pubblico, alcuni documenti pontifici» 6.
Il “riserbo diplomatico” di Pio XII, comunque voluto dalla prudenza o da altre gravi ragioni, sia pure transitorie, non lo si può dire “silenzio”. 
Il reiterato tentativo di provocare dichiarazioni pubbliche, suscettibili di portare la Chiesa Cattolica a schierarsi con uno dei blocchi belligeranti contro l’altro, obbligava la Santa Sede a non compromettersi con alcuno 7. 

Chiaro che la neutralità politica non significava, affatto, neutralità morale, come lo dimostra, ampiamente, la presa di posizione - ancor prima dello scoppio della guerra - e di Pio XI e di Pio XII, in favore dei valori naturali contro coloro che li negavano e li opprimevano. « Le atrocità e l’uso illecito di mezzi di distruzione, anche contro non combattenti e fuggiaschi, contro vecchi, donne e fanciulli; il disprezzo della dignità, della libertà e della vita umana, portano ad atti che gridano vendetta al cospetto di Dio!» (Pio XII - Natale 1940). 
Sì, Pio XII ha parlato. 8
Come per la guerra del 1914-18, Benedetto XV aveva rivolto un “appello” ai “Capi dei popoli belligeranti”, in cui diceva: «... questa lotta tremenda, la quale, ogni giorno più, appare inutile strage»; così Pio XII, non meno vigoroso, disse: «Nessun terremoto, nessuna carestia, nessuna epidemia, nessuna calamità, originata dalle forze della natura, può paragonarsi all’inimmaginabile cumulo di sof ferenze che l’uomo, chiuso all’amore e dominato dall’odio, porta ai suoi simili» 9.
E pochi giorni prima della guerra, nel 1939, nel Suo radio-messaggio di pace, ammoniva: «Nulla è perduto con la pace; tutto può essere perduto con la guerra»10.
L’Osservatore Romano e la Radio Vaticana, incessantemente, denunciarono le dottrine erronee del nazionalsociali smo, i numerosi casi di denegata giustizia, le violenze, le soppressioni di stampa, le infrazioni ai Patti concordatari, il vituperio delle cose sacre, gli arresti e le esecuzioni di Vescovi, di sacerdoti e di religiosi, le menzogne e gli inganni nella applicazione delle norme relative alla scuola; ecc. ecc. 
E la reazione del regime nazista è pur nota. Non si consegnò più nemmeno i numeri dell’ Osservatore agli abbandonati; e le trasmissioni della Radio Vaticana furono incluse tra le “trasmissioni straniere proibite”. Pio XII, però, continuò il suo ufficio di Pastore, senza paure. 
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sac. Luigi Villa

PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE MARIA NELL'INSORGERE DI UNA TRIBOLAZIONE



1) Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, Vergine Serena. Ave, particolare speranza dei bisognosi. Ave, Madre Benigna degli orfani. O Maria, quando sono chiuse tutte le porte del cielo e mi viene negato di avvicinarmi a Dio a causa dei miei peccati; quando mi abbandonano il conforto e la forza della mente, e in nessuna cosa posso più trovare aiuto; quando il tedio della vita presente e l'ansietà del cuore mi costringono talmente, che niente più mi piace in questo mondo; quando scompare il conforto della consolazione celeste e mi opprime la pesante desolazione; quando insorgono i venti delle tentazioni e si levano i moti delle passioni; quando sopraggiungono un'improvvisa malattia o altre avversità; quando tutte queste cose si rovesciano su di me, dove fuggirò e a chi mi rivolgerò se non a te, Benignissima Consolatrice dei poveri? A chi chiederò aiuto per giungere al porto della salvezza, se non alla fulgidissima Stella del mare, sempre splendente, che mai nasconde la grazia della sua luce?

2) O Maria, dolce e cara Madre, sei la fulgidissima Stella del mare, che consoli quanti ti guardano e ti invocano, e ci conduci speditamente al porto della serenità. A te, dunque, oggi mi rivolgo; e supplico di essere da te aiutato, poiché tutto quanto chiederai, l'otterrai facilmente dal Figlio tuo.

3) Se tu, mia gloriosissima Signora, starai con me, chi potrà stare contro di me? E se mi farai la grazia, chi mi potrà respingere? Spalanca le tue braccia su di me, ora, e io in esse troverò rifugio. Dì all'anima mia: «Io sono la tua Avvocata, non temere. Come una madre consola suo figlio, così io ti consolerò». La tua voce è questa, Dolce Maria.

4) Ma chi aiuterà il mio cuore ad ascoltarla sempre? Quanto sono dolci le tue parole! Parla, mia Signora, al cuore del tuo servo, poiché il tuo servo ti ascolta. Io sono servo tuo e servo del tuo Figlio. Ma dico di più: tu sei mia Madre e Gesù è mio fratello. Oso aggiungere questo, perché tu l'hai generato non solo per te, ma per tutto il mondo.

5) Perciò non voglio chiamare nessun' altra «madre» sulla terra. Rifiuto di averne altra all'infuori di te, Madre di Dio. Non ve n’è un' altra che possa paragonarsi a te per virtù, per decoro, per carità e mansuetudine, per pietà e dolcezza, per fedeltà e conforto materno, per misericordia e per tante compassioni.

6) Oggi mi dono con fiducia a te, e desidero che questo venga confermato in eterno per mezzo tuo. Per vincere la mia debolezza, è sufficiente che io sia strettamente unito a te. Perciò mi rallegrerò e mi consolerò profondamente in te, e canterò con gioia le lodi del tuo santo nome.

7) Quanto sei bella e amabile, mia Signora, Santa Maria, piena di ogni grazia! Se qualcuno potesse contare le stelle del cielo, potrebbe spiegare le tue virtù, poiché, come sono distanti i cieli dalla terra, così la tua vita è distante dalla vita degli uomini e lo splendore della tua gloria rifulge ben al di sopra dei cori angelici.

8) Salga a te, dunque, la mia povera preghiera, o Nobilissima Signora; e possa salire fino a te il mio grido, perché tu voglia patrocinare la mia causa davanti al tuo Figlio, poiché nessuno da sé può essere trovato giusto dal suo giudizio. O Signora Clementissima, per l'immenso amore e la profonda confidenza che ho per te, ti ho manifestato i miei bisogni e te li manifesterò ancora. Sento infatti che da te proviene una grande virtù, e il ricordo del tuo nome sarà sempre il conforto dell'anima mia.

9) O dolcissimo nome di Maria: nome di salvezza e di grazia, che deve essere sempre ricordato, pensato, pronunziato e venerato! Nome celestiale e veramente angelico, che dalla bocca dell'evangelista è stato piamente rivelato ai fedeli: «E il suo nome è Maria» (Lc I ,27). O Maria, santissima e degnissima di ogni lode, tu sei la porta del cielo, il tempio di Dio, il sacrario dello Spirito Santo. 10) Quanto di bello e di attraente scorgo nelle creature; quanto di grande e di virtuoso ammiro nei santi, tutto desidero paragonare alla tua eccelsa grandezza, perché è giusto, come anche per tutte le altre creature insieme a me, che lo trasferisca in perpetua lode per te, che ho eletto Madre mia singolare nonché fedelissima Avvocata, per meritare, dopo questa vita, la gloria del benedetto Figlio tuo Gesù Cristo. Amen.

La Corredentrice



Gesù parla della Corredentrice negli scritti di Maria Valtorta

“Lei ha vinto Satana, in Lei e per gli uomini. Esso è sotto il suo piede di Corredentrice. La prima Eva porse l’orecchio e abbassò lo sguardo alla voce della  tenebra e della menzogna. L’Eva seconda porse orecchio alla voce della Luce e della  Verità. La prima Eva, per voler essere come Dio, perse ciò che fa dell’uomo animale    il figlio di Dio. L’Eva seconda, per voler essere soltanto “serva”, fu divina. Per una  infedeltà della donna, l’umano genere conobbe il peccato, il dolore, la morte. Per la  fedeltà della Donna, Madre di Gesù, l’umano genere ha ottenuto la rigenerazione alla  Grazia e perciò il perdono, la gioia pura, la vita”. (“Commenti alla Lettera ai Romani”,  p. 94-95 e 143). 

“Essere Madre del Figlio di Dio è sorte beatissima. Essere stata Madre del  Redentore è stata sorte di dolore atroce” (“Poema”, vol. I, p. 157). Dire Madre del  Redentore, dell’Uomo dei dolori, equivale a dire Donna del dolore. Ed è stato proprio   il dolore ad averla consacrata Corredentrice.  

“Lei, che doveva essere immune dal dolore, essendo immune dalla colpa originale!  Ma per essere la Corredentrice era necessario che Lei patisse il dolore, per poter dire  di aver levato dal Cuore di Dio l’amarezza della disubbidienza di Eva!” (“Poema”, vol.  I, p. 112-115). 

Quando Gesù in croce parla per la prima volta e dice: “Padre, perdona loro, perché  non sanno quello che fanno”, questa preghiera vince ogni timore in Disma. Il buon  ladrone, dopo aver guardato Maria, osa guardare Cristo e dice: “Signore, ricordati di me  quando sarai nel tuo Regno”. Non è da stupire che, nel suo sincero pentimento, nella  sua fiducia nella infinita Misericordia di Dio, abbia anche aggiunto: “Cristo, perdonami in  nome di tua Madre e del tuo Padre Santissimo”. E Gesù: “Io ti dico, tu oggi sarai con  Me in Paradiso”.  

In una luce crepuscolare e paurosa, Gesù, allo stremo delle forze e della vita, dà a  Maria Giovanni, e Giovanni a Maria: “Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre”. E’  il testamento del suo Gesù, che non ha nulla da dare se non un uomo. Egli che per  amore dell’uomo, la priva dell’Uomo-Dio, nato da Lei. “Tutto è compiuto”…e poi l’ansito  sempre più rantoloso. E poi un grido potente, impensabile in quel corpo sfinito, si  sprigiona, lacera l’aria, il grande grido di cui parlano i Vangeli e che è la prima parte della  parola “Mamma”… E poi più nulla… 

La terra risponde al grido dell’Ucciso con un boato pauroso… (cfr. “Poema”, vol. IX,  p. 341-363). Possiamo immaginare come ha risposto il Cuore di Maria? Lo possiamo?  No, no! Questo non è possibile a mente umana! Solo Dio conosce lo strazio del Cuore  della Corredentrice. La Redenzione del mondo è compiuta. L’uomo è salvato. Ma a  questa Redenzione –come abbiamo veduto– è stata sempre associata al Figlio anche la  Madre, dall’inizio alla fine. Come Eva fu unita ad Adamo nella prevaricazione, così Maria,  quale nuova Eva, è unita a Cristo, il nuovo Adamo, nella Redenzione del genere umano.   

Pablo  Martín  Sanguiao

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



VERA VITA

I sacerdoti esemplari, molto attivi, diventano calamite per le anime buone, attirano i peccatori induriti e spargono ovunque il buon seme della verità e della grazia. Il segreto del loro ministero fruttuoso è la loro vita interiore, cioè lo spirito di pietà, che dà loro luce, forza e gioia.
E perché altri sono infruttuosi? E' perché trascurando la vita interiore rendono tisico il loro spirito: sono poveri ammalati nell'anima, inutili a sè e agli altri.
Beato quel consacrato che sa vivere in dolce intimità con me, cuore a cuore con me, per sentire quanto Io ami le anime!
I sacerdoti che mi amano sono la mia dolce dimora, la mia consolazione, la mia gioia.
Quante amarezze soffre questo mio Cuore nel vedersi tanto trascutato dai sacerdoti!
Pensare a me con frequenza; agire sotto il mio sguardo con amore e serenità; fare tutto con retta intenzione; non dare al mio nemico Satana neppure un atomo di incenso; evitare le piccole infedeltà volontarie; approfittare delle buone occasioni che capitano per portarmi anime; tenermi al centro del cuore; intrattenersi senza fretta davanti al mio Tabernacolo; ravvivare spesso la fede, vedendo me nel prossimo; richiamare frequentemente il pensiero dell'eternità... tutto questo è il grande segreto della vita interiore.
Ed è proprio la vita interiore che porta al fervore, infiamma sempre più e fa giungere a un alto grado di perfezione.

Don Enzo Boninsegna

SULLA PREGHIERA



LA PREGHIERA MENTALE / ORAZIONE 


La Natura della Preghiera Mentale 

a)  La conoscenza e l’amore 

Abbiamo descritto la preghiera mentale come ‘un’operazione della mente senza parole’. Di quale tipo di operazione della mente si tratta qui? Si tratta dell’operazione della conoscenza e della volontà. La conoscenza in questione è la Fede; la volontà in questione è la Carità. Così possiamo mettere a confronto la preghiera vocale e quella mentale non solo per la presenza o assenza delle parole, ma anche per le virtù che le caratterizzano: la giustizia nel primo caso, e la Fede e la Carità nel secondo.  

All’inizio di questo saggio abbiamo definito la preghiera come ‘l’alzare il cuore a Dio’. Nella preghiera mentale alziamo il cuore a Dio colle facoltà della conoscenza e della volontà. In questo modo, dunque, lo spirito umano si unisce allo Spirito divino, non però in un’unione sostanziale tra la sostanza dell’anima e la sostanza di Dio, bensì in un’unione delle facoltà dell’anima a Dio: in un’unione della conoscenza a Dio e in un’unione della volontà a Dio. 

La preghiera mentale ha per iscopo dunque di conoscere ed amare Dio, e come tale è un modo puramente spirituale per compiere, almeno in parte, il fine della nostra vita terrena, ed un modo inoltre per anticipare già sulla terra la nostra vita come sarà nella gloria del Cielo. 

Come funziona la conoscenza? La conoscenza attira il suo oggetto a sé, e cerca di comprenderlo, di assorbirlo, di farlo entrare in sé stessa. Ora, nella preghiera, Dio Stesso è l’oggetto della conoscenza. Sapendo questo, possiamo concludere che la conoscenza non può mai afferrare più che solo un poco di questo oggetto che è Dio, perché Dio è infinito e non può essere compreso: l’infinito non può essere contenuto nel finito. Comunque la conoscenza, anche se non può mai comprendere il suo oggetto che è Dio, si indirizza verso di Lui e Lo medita nei misteri della Santissima Trinità e nella Persona del Dio-Uomo Gesù Cristo. La volontà, poi, procede ad amarLo. 

Come funziona la volontà? La volontà è una forma d’amore, ossia l’amore razionale. Ora, l’amore entra nel suo oggetto: non tenta di contenerlo come la conoscenza, ma s’immerge e si perde in esso, come una spugna immersa nel mare ne viene penetrata completamente. Vediamo che è soprattutto mediante la facoltà della volontà che possiamo unirci con Dio, ma che la conoscenza è necessaria per dare l’orientamento e l’oggetto alla facoltà della volontà, che è di per sé stessa cieca. 

b)  Tipi di preghiera mentale 
  
Ora, la preghiera mentale si divide in due tipi: la meditazione e la contemplazione. A sua volta, la meditazione si suddivide in meditazione discorsiva e meditazione affettiva. La meditazione è caratterizzata dall’esercizio dell’anima, mentre la contemplazione è caratterizzata da una visione semplice di Dio. 

Questi vari tipi di preghiera corrispondono alle tre vie o tappe della vita spirituale: la via purgativa, la via illuminativa e la via unitiva. La meditazione discorsiva corrisponde alla via purgativa, che è la prima tappa della vita spirituale, dove l’anima lotta per purgarsi e purificarsi dal peccato; la meditazione affettiva corrisponde alla via illuminativa, dove l’anima cerca di perfezionarsi nelle virtù; la contemplazione corrisponde alla via unitiva, dove l’anima in tutte le cose non aspira che all’unione intima con Dio. 

Vorremo nel seguito esporre la natura della meditazione, dapprima in generale e poi secondo i due tipi individualmente. 

Padre Konrad zu Loewenstein 

Questi sono gli ultimi giorni della vostra era



11 Novembre, 2019

la pace sia con te; ascoltaMi: Io sono al tuo fianco; prima che nella Mia Chiesa crescano spine e rovi e che la soffochino, Io interverrò; ti avevo avvertito negli ultimi anni, bambina Mia, che il Mio Corpo è pieno di spine; spine che sono state piantate nella Mia Casa; ti avevo chiesto di toglierle! non temere, poiché avanzerò dall'alto verso la Mia Casa e ti dico che nessun ipocrita sarà tollerato nella Mia Casa, nessuno di questi manterrà il suo posto;

i Cieli sono al lavoro e si inclinano verso l'unità rendendo frenetico il Divisore, il nemico che ha ingannato molti, perché disperde mentre Io raduno; ostacolati nella loro stessa "giustizia", sfidano i Miei ordini e disprezzano gli avvertimenti che avevo loro dato;

Mia messaggera, non devi essere frustrata perché lo Spirito Santo è in azione nella Mia Casa, si libra sopra di Lei e dentro di Lei; tuttavia, molti membri della Mia Casa pesano molto su di Me poiché si rifiutano di ascoltare i gemiti dello Spirito; tuttavia ho tenuto un resto per Me, solo un resto scelto per grazia, che condurrà la Mia Chiesa ad essere una…

durante tutti questi anni, non ho parlato in segreto né in enigmi; figlia, proprio come le macine frantumano la farina e la raffinano, allo stesso modo le Mie parole sono state raffinate e date a te in modo che ogni anima possa trovarle facili da comprendere;

ascoltaMi: Mi sono rivolto a te con dolcezza chiedendoti di andare nelle nazioni per predicare loro la Mia Parola e avvertirle tutte, dalla più grande alla più piccola, che devono pentirsi tutti, pregare e digiunare, perché questi sono gli ultimi giorni della vostra era, e che tutti devono rinunciare alle loro cattive abitudini; ho detto alla Mia Chiesa che, a meno che non si riconciliino e giungano a patti e si uniscano, i cieli e la terra tremeranno e il mare ruggirà fuori dal suo posto; la loro slealtà ha ridotto la Mia Casa in un deserto a causa dei loro cuori inflessibili; è vicino il giorno in cui sarete presi dal panico e sarete disorientati, tra i lamenti vedrete cadere dall'alto un fuoco di zolfo che vi brucerà ... vi ho mostrato la Mia gentilezza, generazione, la Mia pazienza, la Mia tenerezza e il Mio amore paterno, e che Io sono il vostro Redentore; ho aspettato, e sto ancora aspettando, che la Mia Casa ascolti il Mio grido di avvertimento; il Mio grido perché voi stabiliate la pace tra tutti voi che portate il Mio nome e stabiliate un’unica data per la Pasqua; ma, fino ad oggi, voi distogliete lo sguardo e non avete alcun desiderio di riconciliarvi; siete stati avvertiti non una volta sola ma una moltitudine di volte; il cielo è in lutto poiché, nello stesso modo in cui la Mia Parola fu pronunciata all'inizio della Mia creazione, così la Mia Parola sarà pronunciata per far cadere il Mio Fuoco dall'alto per purificare la fuliggine di questa terra;

ricorda, figlia, in tutto quello che fai includi Me; noi?

 la Vera Vita in Dio

Video da non perdere: estrazione della spada di san Michele Arcangelo!



La famiglia maggiore è la Santa Chiesa, è quella che ha più bisogno di preghiera.



Madre della Pietà a Piedade dos Gerais 

Cari figli,
in questo momento voglio accogliere tutti i figli nel mio Cuore, affidarli a Gesù, chiedere allo Spirito Santo l’amore del Padre affinché tutti voi possiate vivere questo momento di pace, di tranquillità nell’anima, nel cuore, chiedendo quello che oggi dobbiamo chiedere a Dio: forza per vincere. Vincere ogni tentazione, persecuzione, sofferenza, tutte le pietre, le spine, le barriere che si trovano principalmente sul cammino delle famiglie, del popolo di Dio qui sulla Terra.

Quest’anno è un anno di luce perché è l’anno in cui pregare per la conversione delle famiglie. Una famiglia che si converte a Dio è una famiglia che prega tutti i giorni, che tutti i giorni si riunisce e vive un momento di preghiera. Questa è la prima ricchezza della conversione di una famiglia: essere unita nella preghiera, vivere momenti di preghiera e avere la gioia della grazia della vita di preghiera nella sua casa.
Allora è un anno molto forte: il mondo ha molto bisogno di convertirsi. Le famiglie sono il giardino della grande ricchezza di Dio, sono il giardino maggiore che Dio ha creato in questo mondo. Le famiglie sono state benedette da Dio e attraverso questa benedizione sono sorti e devono sorgere tutti i buoni frutti che una famiglia deve costruire nel mondo, principalmente la carità, l’amore, il perdono, la gioia, la felicità, la condivisione, l’unione. Ed Egli ci permette di vivere un anno di preghiera per la conversione delle famiglie.
Voi avete la grazia di sperimentare la fraternità, di vivere l’amore fraterno, di condividere questo amore fraterno. Oggi è molto difficile vedere nel mondo questo amore fraterno. È qualcosa che vediamo perché Dio guida il mondo e ci ha guidati a vivere questa bella fraternità in questa Valle dedicata all’Immacolata Concezione, in questo luogo che è veramente una benedizione di Dio, perché qui abbiamo una famiglia, la fraternità.
Allora è necessaria la conversione della famiglia. Come noi – voi padri, voi madri, popolo di Dio, la Chiesa, i sacerdoti – potete e dovete coltivare questo lavoro bellissimo di evangelizzazione della vostra famiglia? La via della conversione, la Via che è Gesù. Perché la parola “conversione” è una parola che suona alle nostre orecchie non come un atto di sacrificio, ma come un atto di ringraziamento. Perché quando ti converti, incontri la felicità. La felicità è nella famiglia che ha cercato la sua conversione.
Quando sei nel mondo ti senti soffocare. Tu puoi e devi stare nel mondo, ma vincendo le insidie del mondo, che sono la grande persecuzione del male, del demonio. Oggi nella vita della famiglia ci sono queste insidie. Chi ti ha allontanato dalla tua famiglia? Dall’essere un buon padre? Il tempo passa molto velocemente, e il figlio cresce. E il figlio cresce con quello che ha ricevuto dai genitori. Se ha ricevuto affetto, amore, protezione, sarà un figlio che saprà dare affetto, amore, protezione. Ma se non li ha ricevuti, darà quello che ha ricevuto. Raccogliamo quello che seminiamo.
Questa è la grande missione della famiglia in quest’anno: essere una famiglia che si converta al valore di essere una famiglia santa. Ai valori di una famiglia santa: il bene, l’amore, la condivisione, la preghiera, la protezione, l’affetto, tutto quello che hai avuto bisogno di vivere con la tua famiglia. Dunque conversione delle famiglie.
Se oggi guardiamo la famiglia, vediamo che esistono molte famiglie forti sulla terra: molte famiglie che stanno pregando, molte famiglie missionarie, evangelizzatrici. Ma se guardiamo la grande realtà della famiglia, vedremo che è necessario che esistano molte famiglie missionarie, perché oggi nelle famiglie c’è un grande dolore. Nella tua casa c’è molta mancanza di amore, c’è molta mancanza di perdono, c’è molta mancanza di silenzio, di preghiera, di rispetto, di condivisione. Allora c’è una grande necessità di curare il dolore che è dentro le nostre famiglie. Il grande disamore.
Una famiglia che si prepara, una famiglia che pone le fondamenta, una famiglia che prega, è una famiglia che è segno di Dio nel mondo, segno della luce di Dio nel mondo. E se oggi vediamo famiglie in divisione, famiglie in guerra, famiglie che vivono i peggiori dolori, è perché manca questa grande grazia. La famiglia ha bisogno di conversione, la famiglia ha bisogno di Dio.
Allora quest’anno è un anno in cui avere questo fondamento della preghiera nelle famiglie. In cui avere amore, partecipazione, dialogo, in cui cercare di lottare per essere una famiglia di Dio, una famiglia che sia luce del mondo. È difficile? No, non è difficile per chi crede, per chi prega, per chi confida. Per chi non vive i valori, tutto è difficile. Quando non hai valori, non hai amore, prudenza, fede, allora tutto diventa difficile: pregare in questa domenica è difficile, camminare con Dio è difficile, andare da Gesù Eucaristico è difficile. Quando non metti Dio al primo posto, il nemico ti insidia e per te diventa tutto difficile, soprattutto quello che ti porta a Dio. Ecco perché devi vincere queste insidie. Per prima cosa, devi chiedere allo Spirito Santo di illuminarti, di darti discernimento.
State vivendo i tempi finali, che non sono la fine del mondo, ma sono tempi di sofferenza, tempi di molta tribolazione, tempi in cui l’uomo ha perso l’essenza della fede, della religiosità. L’uomo vive il mondo e dimentica che qui è un passaggio. Allora non è la fine del mondo, ma un tempo di sofferenza, un tempo in cui potete essere sorpresi da molti eventi, anche dolorosi.
Stiamo camminando con Gesù: Gesù è nato, Gesù è morto, Gesù è resuscitato e Gesù oggi è misericordia. Noi siamo alla presenza di Gesù Misericordioso. Io dico sempre, come Madre, che questa Valle respira la misericordia di Dio, perché qui c’è la provvidenza di Dio. È Gesù che si prende cura della famiglia fraterna, è Gesù che si prende cura dei pellegrini, che si prende cura dei missionari, dei sacerdoti, è Gesù che si prende cura di quelli che ama. Gesù ama la famiglia. Allora Egli ti aiuterà, Egli ti darà forza per vincere, Egli ti porterà in braccio nelle ore difficili del cammino. Ma tu devi stare con il cuore abbandonato, aperto, devi respirare questa presenza di Dio.
Dopo l’esperienza missionaria vissuta nell’anno delle missioni e delle comunità, Gesù ci mette davanti alla grandezza di quella che è una missione e che è una comunità: la famiglia. E ci insegna: è inutile che vogliamo essere un esercito se in questo esercito manca Dio, se in questo esercito manca la fede, se in questo esercito manca il timore di Dio. Allora la prima cosa che chiede a questa moltitudine – il più grande esercito di Dio è la famiglia – è la conversione. Per questo ha dedicato quest’anno alla preghiera per la conversione di tutte le famiglie.
Tu sai quanto la tua famiglia ha bisogno di Dio, sai quanto il mondo è malato – non solo il Brasile ma il mondo. È una malattia che sta nell’anima, nel cuore: il dolore che viene da dentro, lo scoraggiamento, la pigrizia, molte volte la ribellione, il dubbio, la disperazione che porta tante persone a non avere amore per la vita, a non avere forza per andare avanti. Quanti si disperano, quanti non riescono ad andare avanti. È un mondo troppo ferito. E la nostra missione oggi, di Maria e dei figli, è di mettere luce in questo mondo, è di rimettere questo mondo in piedi, è di dare solidità a questo mondo, e per questo abbiamo la grande arma che state utilizzando in questo momento, che è la preghiera del santo rosario, la preghiera che calma i cuori.
La vostra domenica è una domenica che risplende, perché vi unite in preghiera. Non dimenticate mai questo: voi avete la grazia di vivere una domenica di benedizioni. La ricchezza più grande della vostra vita è quando pregate, quando i bambini pregano, quando i giovani pregano, quando metti il tuo cuore in Dio e respiri Dio, senti Dio, vedi che Egli è presente nella tua vita. Anche se sei stanco, anche se sei a pezzi, Egli è li che ti riscatta, che ti guarisce, che ti lavora, che ti toglie tutto quello che è male: invidia, gelosia, menzogna, pigrizia, vanità. E alla Sua presenza diventi semplice, umile, sereno, zelante. Devi avere zelo per le cose di Dio.
Vi dico, con il mio Cuore felice, che Gesù ha avuto ed ha per voi uno zelo molto grande. Chiudi gli occhi e pensa a chi è Gesù. Per un momento vorrei che pensaste così: “Gesù è Colui che si prende cura di me”. Perché Egli si prende cura di te, si preoccupa per te, ti aspetta sempre. Gesù è giusto, è fedele, ama, perdona, cerca, accoglie, abbraccia, guarisce, libera. Egli è il grande esorcismo. Allora tutto quello di cui hai bisogno lo trovi in Lui.
Egli è la Via che ci porta all’amore infinito del Padre, alla luce splendida dello Spirito Santo, e ci fa brillare affinché comprendiamo la ricchezza della Santa Chiesa, dei santi, degli angeli, del popolo di Dio, della famiglia che prega, dell’esercito di Dio, del padre, della madre, del giovane, del bambino, del missionario, del religioso, della religiosa, del sacerdote, del clero, dei vescovi, del Santo Padre.

Allora è necessario approfondire la grandiosità della famiglia e vedere che abbiamo questo tesoro di Dio, questo giardino di cui prenderci cura tutti i giorni. Perché molte volte il tuo giardino è bello e tu te ne dimentichi, dimentichi che – anche se è bello – ha bisogno di cura. Quando smetti di prenderti cura di questo giardino, anche solo per un momento, questo giardino inizia a perdere luce. Allora non smettere mai di prenderti cura della tua famiglia.
Anche se stai piangendo, prenditi cura della tua famiglia; anche se sei felice, prenditi cura della tua famiglia. Non dimenticare mai che la tua famiglia è la luce del mondo e una cosa bella che sento nel mio Cuore di Madre è che dalla famiglia verrà la grande vittoria del Trionfo del mio Cuore Immacolato. La famiglia sarà la grande fonte, perché la famiglia è il popolo di Dio. È la famiglia che prega per le vocazioni, è la famiglia che fa nascere sante vocazioni. Non dimenticarti mai di questo. È da un padre che viene un buon padre, un buon sacerdote, un buon missionario. È la famiglia che evangelizza. È dalla famiglia che escono i più diversi doni del mondo, i dottori, i medici, i professori, gli educatori, i lavoratori. È dalla famiglia che esce tutta la missione grandiosa della vita.
Allora la famiglia è bella. Per questo Gesù ci chiede di pregare per la conversione delle famiglie. Tutti i giorni, quando prendi il tuo rosario, dedica questa preghiera per la conversione della famiglia. Delle famiglie del Brasile, delle famiglie del mondo intero, della Santa Chiesa, di tutto il popolo di Dio. Tutti hanno bisogno di conversione, figli. Il mondo ha bisogno di vedere Dio davanti a sé. Per quanto grande sia il tuo dono, è un dono di Dio. Allora hai bisogno di vedere sempre Dio davanti a te. Non puoi mai dimenticare Dio: la tua missione, per quanto grande essa sia, senza preghiera non sarà mai feconda, profonda e vera. Deve esserci preghiera nella tua vita, deve esserci Dio nella tua vita, deve esserci fede nella tua vita.
Il demonio oggi vi perseguita, sta togliendo tutta la luminosità della fede dalle vostre vite, per questo state perdendo tutto quello che ha valore, principalmente la famiglia. Allora è una grande lotta della famiglia, una lotta molto più grande di quanto immaginate. Per una Madre che catechizza, si tratta di una catechesi bella, dolce, soave, serena, ma la famiglia che conosce l’importanza dell’evangelizzazione sa che la lotta sarà ardua, pesante e grande. Ma Dio è la nostra vittoria. E io sento Gesù Misericordioso che si prende cura delle famiglie. Sento la vittoria di Dio nelle famiglie.
Allora quest’anno coltiveremo con molta fede, con molto amore, con molta devozione, pregando per la conversione delle nostre famiglie. Che le nostre famiglie siano un giardino bellissimo, che rallegri il cuore di tutti quelli che hanno bisogno di luce e di pace: i nostri bambini, i nostri giovani, tutta l’umanità. Che noi possiamo, tenendoci per mano, sollevare questo mondo stanco, ferito, addormentato, che ha perso tutta la sua essenza. Non possiamo mai smettere di riconoscere che, per quanto bella sia la nostra capacità, è Dio che ci rende capaci. Per quanto sia bella la tua capacità, essa è un dono di Dio per te. Allora utilizza questo dono per salvare le nostre famiglie.
Salvare la famiglia oggi è come la lotta dell’uomo per salvare la natura: è molto grande, è molto seria. Ma è molto maggiore, perché la famiglia è l’essenza dell’amore di Dio presente in noi. Molto più grande della lotta per la Terra è la lotta per l’essenza di quello che Dio realizza in ogni figlio. Per questo siamo qui felici, nonostante ci attenda una battaglia enorme, siamo felici perché abbiamo la grazia di lottare e pregare per la conversione delle famiglie del mondo intero.
Allora in questa domenica, dopo l’apertura che il Cielo ci ha dato nel primo giorno dell’anno, abbiamo la gioia di iniziare la grande missione di essere questo esercito che difende la vita, questo esercito che insegna ai bambini a pregare, questo esercito che aiuta i giovani a camminare, questo esercito che aiuta i padri e le madri, i missionari, i religiosi, i sacerdoti, il mondo intero, a stare in piedi perché Dio ha bisogno di voi, figli. Non dimenticatevi mai di questo: Dio ha bisogno di voi. Voi siete qui perché Dio ha bisogno di voi. Egli vi mette in questa missione.
Allora avanti, famiglia! Perché Dio vi illuminerà in un modo bellissimo e voi vedrete molti frutti attraverso la vostra preghiera. Vedrete molti frutti. Perché voi pregherete con fede, e Dio ascolta la preghiera fatta con fede. Il padre ascolta l’invocazione di un figlio. Allora che Gesù si prenda cura di tutte le famiglie, che Gesù si prenda cura di tutti i cuori e porti questa pace, questo profumo di cui il mondo ha bisogno: di conversione.
La sofferenza oggi è visibile. Molti di voi chiedono: qual è la sofferenza? Figli, la sofferenza peggiore è quando un figlio non valorizza la luce di Dio che ha, questa è la peggiore sofferenza. Perché quando non valorizzi la luce che Dio ti ha dato, cadi nelle tenebre, dimentichi la felicità, l’essenza, dimentichi il valore che hai. Questa è la peggiore sofferenza. Le altre sofferenze che stanno arrivando per la Terra sono l’avviso di Dio, perché raccogliete quello che seminate. Ma la peggiore sofferenza è quando il tuo cuore non ha questa luce dello Spirito Santo. Questa luce che viene dall’alto. Per questo devi chiedere sempre allo Spirito Santo di illuminarti. Per questo le famiglie che pregano per la conversione delle famiglie devono sempre chiedere allo Spirito Santo di essere al primo posto, perché è Lui che darà forza, sapienza, coraggio, luce affinché le persone possano essere guarite, salvate, ricattate da questo mondo di dolore, di povertà, di oscurità, nel quale vivono oggi le nostre famiglie.
Con gioia, in questo momento voglio darvi la mia benedizione.

la Madonna benedice i presenti
Cari figli,
è una gioia benedire le famiglie, sentire il profumo di Dio presente qui nel cuore dei padri, delle madri, dei bambini, dei giovani, della Chiesa, dei sacerdoti, di tutti i cuori che oggi si rivolgono a questa fonte bellissima che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo chiedendo di illuminarli, perché il mondo ha bisogno di molta luce.

Quando Gesù parla della sofferenza della famiglia, sono certa che là nell’intimo tu sai quanto grande è la sofferenza, perché la tua famiglia, la tua casa, il mondo hanno attraversato questa sofferenza. Ma Dio è la grande luce della tua famiglia, è la grande grazia della tua famiglia, la grande guarigione della tua famiglia. Per questo è un anno molto grande di evangelizzazione, un’evangelizzazione molto seria, un anno in cui mettersi in ginocchio e chiedere protezione per questa bella famiglia.
La famiglia maggiore è la Santa Chiesa, è quella che ha più bisogno di preghiera. Le altre famiglie sono la luce, perché la Chiesa siamo tutti noi, figli. Tu sei luce, è da te che viene il buon frutto, il buon figlio, il buon strumento di Dio. Allora che Dio guarisca tutte le famiglie della Terra.
È questa la nostra missione, che la grazia di Dio si realizzi in tutte le famiglie della Terra e che tutte le famiglie siano pronte a mettersi al servizio di quest’opera così bella che è essere una famiglia santa, benedetta e felice.

AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA



I Donatisti non hanno compreso le Scritture e hanno distrutto la  stessa unità.

Quando i buoni si comportano così, non sono inquinati dai  cattivi, perché rifiutandosi di acconsentire ai loro peccati, non solo  non si compromettono con loro, ma si distaccano da loro, se non  con il corpo almeno con lo spirito, a causa del diverso tipo di vita e  della diversa condotta. In tal modo essi ottemperano al precetto del  Signore che dice: Allontanatevi di là e non toccate l'impuro 16. 
Infatti coloro che credono di non essere tenuti ad osservare questo  comando in senso spirituale, per una sorta di sciocca arroganza,  cadono in quell'errore che il Signore detesta per bocca dello stesso  profeta: Essi dicono: Sta' lontano! Non mi toccare, perché sono  puro; questo è il fumo della mia indignazione 17. Ecco ciò che i  vostri vescovi hanno creduto di dover fare, quando il giudice ci  invitò a sedere gli uni accanto agli altri: essi rifiutarono di sedersi  con noi 18, dicendo che la Scrittura inibiva loro di sedersi con siffatte  persone. Senza dubbio avevano compreso, non in senso spirituale ma carnale, ciò che viene detto nel Salmo: Io non sederò con gli  empi 19; e tuttavia fecero ciò che nello stesso testo del Salmo viene  ugualmente proibito. Infatti lì il profeta dichiara: E non mi associerò  mai con gli operatori di iniquità 20. Se dunque non vollero sedere  con noi perché o ci conoscevano o ci consideravano iniqui, come  mai, cosa altrettanto vietata, entrarono per stare con noi, in parte  santi e in parte contaminati? Non sarà forse perché, non avendo  compreso le sante Scritture e interpretandole in senso carnale, essi  avevano distrutto anche la stessa unità?. 

Sant'Agostino