-Testimonianza di Catalina RIVAS-
“VENGANO A ME GLI AFFATICATI…”
Quante volte facciamo a meno di camminare con questa meravigliosa Compagnia, perché non sappiamo riempirci di Lui e lasciarci “illuminare” dal Sole della sua Presenza Eucaristica!
Ci priviamo della sua Protezione continua, dell'abbondanza dei suoi frutti nella nostra vita, nei momenti buoni e specialmente in quelli avversi, perché è nei momenti critici che riusciamo a vedere se i frutti che portiamo sono duraturi.
Che tristezza quelle persone che ricevono il Signore per abitudine, nella routine quotidiana, senza la meraviglia di avere qualcosa di nuovo da dire a Gesù, anzi, sempre con le stesse parole consunte, o quel che è peggio, senza dirGli niente, né provare nulla, come se avessero realmente ricevuto un pezzo di pane!
Gesù mi disse:
“Non ti meravigliare dei laici, se la maggior parte conosce a malapena la mia Presenza Eucaristica, stanno solo cominciando a credere che Sono, qui, Vivo!…
Perché meravigliarti, se in molte occasioni constato, nei miei stessi Fratelli, che le Lezioni che ho voluto dare loro, attraverso i tanti Miracoli Eucaristici, sono scivolate sulle loro Anime, senza penetrarle.
Che dolore constatare che tanti miei Sacerdoti, dal momento della loro Ordinazione, non hanno ancora acquisito il mio Spirito, i miei Sentimenti e il mio Programma di vita: riscattare l’uomo mediante la mia Offerta assoluta, abbassarMi fino a farMi pane e innalzare l'Essere Umano dalla sua povertà alla mia Divinità, per conferirgli la mia stessa Eredità!
Figli miei, si inganna chi vede, in questa fermezza, solamente un gesto spettacolare e fugace, o solo la Lezione ingegnosa di un Pedagogo incomparabile!
Sulla Terra, Io Mi sono dato interamente all'incarico che ho assunto.
La mia Volontà di servirvi scaturiva dalle mie Viscere, perché la decisione, presa da Dio di annientarSi, di umiliarSi e di sacrificarSi, era sempre viva dall’Eternità, nel profondo di Me Stesso: il Verbo.
È difficile comprendere la portata del mio Gesto, se non Mi si colloca nella prospettiva dell’Incarnazione Redentrice.
Cercate di capire perché dovete portare la vostra croce, ogni giorno: come per Me sarebbe stato impossibile salvarvi con le sole mie Opere, senza la mia Crocifissione, la mia Umiliazione e il mio Riscatto di dolore, allo stesso modo, per voi, è impossibile collaborare qui, in terra, all’Opera di Salvezza, se non vi conformate alla Volontà di Dio.
Le due idee vanno insieme.
Non sfugga alla vostra attenzione la metamorfosi (trasformazione) che Io esigo dai miei Apostoli, anche oggigiorno: l’autorità implica servizio.
Io, Figlio di Dio, ho assunto una Natura da Servo, ma non Mi sono spogliato della mia Personalità Divina, anche servendo i Miei stessi servi, Mi sono abbassato, senza perdere il mio Rango, non ho abbandonato le mie Prerogative (Particolarità - Privilegi – Diritti).
La mia Missione, per eccellenza, è stata sempre quella di porre in evidenza il vuoto dell’Uomo, la lacuna morale che il mio Amore Divino veniva a riempire nel cuore delle Creature.
Il mio Compito Divino è quello di generare, nel cuore indurito e insensibile degli Uomini, la percezione della loro miseria e farli accorrere al Dio di ogni Grazia, al Dio che molti di loro rifuggono, per essere salvati dalla loro rovina, essere perdonati e giustificati.
Questa è l’Opera meravigliosa che ho compiuto in questo Mondo e che compio ancora per mezzo delle mie Parole e l’Azione del mio Santo Spirito.
Se la Luce scopre le colpe, anche l’Amore è lì, per ricoprirle subito.
Si avvicini l’uomo ai miei Altari!
Non sapete cosa perdete quando non correte davanti alla mia Presenza, per chiederMi le Grazie!
Avete necessità economiche e ricorrete alle Banche o ai prestiti… avete problemi di salute e andate dal Medico, in cerca di un rimedio che vi guarisca… avete problemi con i vostri figli e cercate Istituzioni e Professionisti perché vi aiutino a risolverli!
Quasi tutti avete problemi spirituali e, guarda un po’ questa Cappella (*), costruita perché i miei Figli vengano a raccontarMi le loro gioie e le loro angosce, ebbene: non ci viene quasi mai nessuno!
(*) Il Signore si riferiva ad una Cappella, in un Paese del Sud America, dove io stavo in quel momento e che fu costruita perché si facessero, ogni mese, molte ore di Adorazione Eucaristica.
Cominciai a piangere, dicendo a Gesù che Egli sapeva quante volte e in che modo io avevo insistito perché si realizzasse questo progetto.
Eccetto un giorno alla settimana, in cui un Santo Vescovo va a Celebrare la Santa Messa e ad esporre il Santissimo Sacramento per la sua Adorazione, rare sono le persone che, durante il giorno, vi si recano a tenere compagnia al Signore.
Con la sua abituale Dolcezza, Gesù mi consolò, rivelandomi che le persone, che Lo adoravano là, venivano ascoltate con una speciale attenzione, poiché lo facevano per Amore, senza preoccuparsi di essere viste da altri, se non da Gesù… che questo compensava la mancanza d'Amore di quelli che andavano in grandi Chiese, piene di gente, per attirare l’attenzione dei Sacerdoti o per farsi vedere, sul pulpito, a dirigere le preghiere, fatte più per essere ascoltate dall’uomo che da Dio.
Poi, Gesù proseguì:
“Oggigiorno, le cose stanno così, figlia cara: tutti ti diranno di non avere tempo, però tutti hanno dei problemi.
Quanti, per preoccuparsi di Dio e delle necessità della loro Anima, aspettano “il momento opportuno” che, però, non si presenta mai o affidano questa responsabilità alle preghiere di altri uomini, predisposti a questo compito.
E non mancano quelli che hanno svenduto la Religione e i propri principi morali, come si ribassa il prezzo di un articolo invenduto al mercato.
Poi, quando si trova nel bisogno o nell’infermità, l’uomo accetta di buon grado un po' di Religione, per tranquillizzare la propria coscienza, poiché sente la sua responsabilità di Creatura davanti a Dio, ma non è la quantità sufficiente per placare la richiesta pressante dei bisogni del suo cuore.
Come vorrei che tutti fossero come Nicodemo, che non fu salvato per la sua sapienza o per la sua Religione, ma per la sua semplice Fede nelle mie Opere.
E sebbene non le comprendesse nella loro totalità, confidava in esse, sapendo che la sua salvezza non veniva da sé stesso, ma unicamente da Dio.
Come vorrei che tutti corrispondessero a questa potente Grazia, che vi viene offerta con Amore!
Quest'uomo, sapiente e prestigioso davanti ai suoi simili, giunge a comprendere che l’Opera di Salvezza è per sé stessa qualcosa d'impossibile da compiersi, ma impara anche che Dio è intervenuto per liberarlo dal suo stato di rovina e di perdizione.
Fu alla Presenza del suo Salvatore che il Dottore d'Israele scoprì lo stato disperato della sua Anima.
Da nessuna altra parte avrebbe potuto trovare la Luce e l’Amore Divino, che compirono l'Opera della sua Salvezza”.