martedì 13 agosto 2019

La Madre della Salvezza: Le persone scelgono il proprio destino




Miei cari figli, arriverà a breve un grande inganno, che calerà sul mondo come una cortina. 
Questo inganno arriverà quasi a cancellare la Verità, ma coloro che sono stati benedetti dalla Luce della Misericordia di mio Figlio vedranno le falsità che mascherano la Parola di Dio. 

Da quando l‟uomo è stato creato, Dio non ha permesso che i Suoi nemici lo facessero soccombere ad un tale inganno; un inganno, che ha un unico scopo: quello di spazzare via tutte le tracce di Dio dalla vostra società, di modo che tutti coloro che non vengono da Lui, saranno innalzati a grandi posizioni di potere. Dio permette questo come la più grande prova per il genere umano, al fine di determinare chi è per Lui e chi è contro di Lui. 

Il mondo ha commesso delle gravi offese contro il mio Eterno Padre e continua ad immergersi sempre più nelle profondità del peccato mortale. I servitori consacrati, quali i sacerdoti, i vescovi e i cardinali, da oltre quarant‟anni hanno fallito nell‟insegnare ai figli di Dio la Verità. 
Molti di loro non riconoscono l‟esistenza del peccato, né mettono in guardia la popolazione dai gravi pericoli che il peccato mortale porta alle anime. I servitori di Dio hanno un solo dovere ed è quello di istruire i fedeli in tutte le cose che sono virtuose e di mostrare alle anime i pericoli del non vivere una vita corretta. Il peccato non viene più mostrato come il nemico più grande, che causa la separazione dell‟uomo da Dio. 

Figli, Dio non vuole causarvi paura, ma voi non dovete lasciarvi tentare dal credere che l‟Inferno non esista, perché non è così. Le persone scelgono il proprio destino e le anime che non chiedono a Dio di perdonare i loro peccati troveranno molto difficile entrare dalle Porte del Regno di mio Figlio. 

Dovete sempre aggrapparvi alla Verità. Dio ha rivelato la Verità attraverso i Suoi Profeti. 
Non voltate le spalle alla Verità, perché se lo farete, abbraccerete una falsa dottrina e crederete, sbagliando, di potere aprire le porte alla vostra eredità. 

Moltissime persone vengono sviate ed indotte a credere che tutto ciò che conta, sia di preoccuparsi del benessere materiale dei figli di Dio. Prendetevi cura delle vostre anime, carifigli, perché ne avete solo una ed essa vivrà per l‟eternità, sia che dimoriate con mio Figlio nel Suo Regno, sia che siate cacciati da Lui. Non trascurate mai le vostre anime o troverete difficile unirvi a mio Figlio. 

La Verità vivrà per sempre, perché è la Parola di Dio. Essa non potrà mai cambiare. 

La vostra amata Madre 

Madre della Salvezza. 

20 Gennaio 2015 


LA VITA DI SAN BENEDETTO



Il pane avvelenato

In tutte le zone circostanti alla dimora del Santo si era andato sviluppando un grande  fervore  religioso  verso  il  Signore  Gesù  Cristo,  nostro  Dio;  e  molti abbandonavano la vita del secolo per curvare la superbia del cuore sotto il giogo leggero del Redentore.
Purtroppo però c'è stato sempre il tristo costume dei cattivi di urtarsi della virtù che altri hanno e che essi non si curano minimamente di avere.
Il  prete  di  una  chiesa  vicina,  di  nome  Fiorenzo  -  antenato  di  Fiorenzo suddiacono nostro - istigato dallo spirito maligno, cominciò a bruciare d'invidia per i progressi virtuosi dell'uomo di Dio,  a spargere  dubbi sulla  sua santità e a distogliere quanti poteva dall'andarlo a trovare. Si accorse però che non solo non poteva impedirgli i progressi, ma che anzi la fama della sua santità si diffondeva sempre di più e che molti proprio per questa reputazione di santità sceglievano la via della perfezione.
Per questo si rodeva sempre più per l'invidia e diventava ognor più cattivo, anche perché avrebbe voluto anche lui le lodi per una condotta lodevole, senza però vivere una vita lodevole.
Reso  ormai  cieco  da  quella  tenebrosa  invidia,  progettò  infine  un'orrenda decisione:  inviò  al  servo  dell'onnipotente  Signore  un  pane  avvelenato, presentandolo come pane benedetto e segno di amicizia.
L'uomo di Dio lo accettò con vivi ringraziamenti, ma non gli rimase nascosta la pestifera insidia che il pane celava.
All'ora  della  refezione  veniva  abitualmente  dalla  vicina  selva  un  corvo  e beccava poi il pane dalle mani di lui.
Venne anche quel giorno; e l'uomo di Dio gli gettò innanzi il pane che aveva ricevuto in dono dal sacerdote e gli comandò: "In nome del Signore Gesù Cristo, prendi questo pane e buttalo in un luogo dove nessun uomo lo possa trovare".
Il corvo, spalancato il becco e aperte le ali prese a svolazzare intorno a quel pane, e crocidando pareva volesse dire che era pronto ad eseguire il comando, ma una forza glielo impediva.
Il servo di Dio dovette  ripetutamente rinnovare  il comando:  "Prendilo, su, prendilo senza paura e vallo a gettare dove non possa trovarsi mai più". Dopo aver ancora a lungo esitato, finalmente l'afferrò col becco, lo sollevò e volò via.
Tornò circa tre ore dopo, senza più il pane, e allora come sempre prese il suo cibo dalla mano dell'uomo di Dio.
Il venerabile Padre comprese da questa vicenda quanto l'animo del sacerdote si accanisse contro la sua vita e ne provò un immenso dolore, non tanto per sé quanto per il povero sventurato.
Intanto però Fiorenzo, visto che non era riuscito ad uccidere il Maestro nel corpo, macchinò di rovinare nell'anima i suoi discepoli. A tale scopo fece entrare nell'orto del Monastero sette fanciulle nude che, tenendosi per mano e danzando a lungo sotto i loro occhi, dovevano accendere nel loro animo impuri desideri. Si accorse di questo il santo e temette seriamente che i discepoli, ancor teneri nello spirito, avessero a cadere. Capì benissimo però che tutto questo era diretto a perseguitare lui solo. E allora credette più opportuno cedere alla gelosia altrui: sistemò ben bene l'ordinamento dei monasteri che aveva costruiti, costituendo i superiori e aggiungendo altri fratelli; poi, portando con sé solo alcuni monaci, parti, per andare ad abitare altrove.
Ma  l'uomo  di  Dio  si  era  appena  allontanato  evitando  umilmente  l'odio  di quell'uomo,  che  Dio  Onnipotente  non  tardò  a  punire  costui  con  un  castigo spaventoso. Stava difatti questi sul suo terrazzo tutto gongolante di gioia alla notizia che Benedetto era partito, quando ad un tratto, mentre il resto dell'edificio restava in piedi, il terrazzo dov'era lui precipitò, stritolando tra le macerie il nemico di Benedetto. Il discepolo Mauro credette opportuno comunicare la notizia al venerabile Padre, che forse non era ancora lontano più di dieci miglia di strada. 
Gli  mandò  dunque  a  dire:  "Torna  indietro,  Padre,  perché  il  prete  che  ti perseguitava è morto".
Udendo la notizia l'uomo di Dio scoppiò in direttissimo pianto, sia perché era morto il nemico, sia perché il discepolo se ne era rallegrato.
Anzi  allo  stesso  discepolo  impose  poi  una  bella  penitenza,  perché  nel mandargli questo annunzio aveva osato essere troppo lieto per la scomparsa del suo nemico.
Pietro: Sono veramente stupende e meravigliose le tue narrazioni. Quando fa  scaturire l'acqua dalla pietra io rivedo un nuovo Mosé; quando richiama il ferro dal  profondo dell'acqua, un nuovo Eliseo; quando fa camminare sull'acqua, ripenso a  Pietro, e quando esige obbedienza dal corvo un nuovo Elia. Quando infine lo  sento piangere per la morte del nemico, non posso pensare che a David. Questo  uomo fu davvero ripieno dello spirito di tutti i giusti!
Gregorio: vedi, Pietro, questo uomo di Dio ebbe un unico spirito: quello di Colui che mediante la grazia della redenzione, riempì i cuori di tutti gli eletti. Di lui dice Giovanni: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo". Di lui anche è I scritto: "Dalla pienezza di lui, noi tutti abbiamo ricevuto".I santi di Dio hanno potuto ricevere da Dio questi poteri, ma non poterono trasmetterli ad altri. 
L'unico che concesse ai discepoli il potere di far miracoli fu Colui che promise ai suoi nemici di dare se stesso come segno di Giona: e di fatto si degnò di morire sotto lo sguardo dei superbi e risorgere sotto lo sguardo degli umili, affinché quelli vi vedessero una cosa spregevole, questi invece un oggetto di venerazione e di amore. Per questa misteriosa economia avviene che mentre i superbi vedono in lui solo l'umiliazione della morte, gli umili invece contemplano la sua gloriosa potestà sulla morte.
Pietro: vorrei adesso sapere ancora due cose: dove andò a finire il santo uomo  e se diede ancora segni del suo miracoloso potere.
Gregorio: il santo uomo dunque aveva preso la decisione di cambiare dimora, ma non poté mutare un nemico. In seguito infatti non solo dovette sostenere lotte ancora più gravi, ma si trovò davanti a combatterlo apertamente, a tu per tu, il maestro stesso del male. Il paese di Cassino è situato sul fianco di un alto monte, che aprendosi accoglie questa cittadella come in una conca, ma poi continua ad innalzarsi per tre miglia, slanciando la vetta verso il cielo. C'era in cima un antichissimo tempio, dove la gente dei campi, secondo gli usi degli antichi pagani, compiva superstiziosi riti in onore di Apollo. Intorno vi crescevano boschetti, sacri ai demoni, dove ancora in quel tempo, una fanatica folla di infedeli vi apprestava sacrileghi sacrifici.
Appena l'uomo di Dio vi giunse, fece a pezzi l'idolo, rovesciò l'altare, sradicò i boschetti e dove era il tempio di Apollo eresse un Oratorio in onore di S. Martino e dove era l'altare sostituì una cappella che dedicò a S. Giovanni Battista.
Si rivolse poi alla gente che abitava lì intorno e con assidua predicazione la andava invitando alla fede.
L'antico nemico, però, non poté tollerare questa attività e non più occultamente o in sogno, ma con palesi apparizioni prese a disturbare la tranquillità del Padre. 
Con alte grida si lamentava della violenza che subiva e i suoi urli giungevano fino alle orecchie dei fratelli, pur senza vederne la figura.
Egli stesso poi, il venerando Padre, raccontava ai suoi discepoli che l'antico nemico gli appariva davanti agli occhi orridissimo e furibondo, e con bocca ed occhi di fuoco faceva mossa di lanciarglisi contro. Quello poi che diceva, qualche volta poterono udirlo tutti: prima lo chiamava per nome e siccome il santo non dava risposta, si sfogava allora con furiose contumelie. Urlava a gran voce: "Benedetto! Benedetto!", ma aspettando invano una risposta, subito soggiungeva: "Maledetto, non Benedetto! Si può sapere che hai con me? Si può sapere perché mi perseguiti?".
Ma di queste lotte del nemico contro il servo di Dio ne dovremo ancora vedere parecchie  altre.  Esso  gli scatenò  contro  con  tutte  le  forze  una  spietatissima guerra, senza accorgersi che, suo malgrado, gli prestò l'occasione di altrettante vittorie.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

LA CROCE



“ Figlia mia, non le opere, né la predicazione, né la stessa potenza dei miracoli fecero riconoscere con chiarezza il Dio che sono; quando fui messo sulla Croce ed innalzato su di essa come sul mio trono, allora fui riconosciuto Dio. Solamente la Croce rivelò al mondo ed a tutto l’inferno chi Io veramente fossi. Tutti furono scossi da ciò e riconobbero in Me il loro Creatore.  Quindi, è la Croce che rivela Dio all’anima e rivela se l’anima è veramente di Dio.  Si può dire che la Croce scopra tutte le intime parti dell’anima e riveli a Dio ed agli uomini chi ella sia ”. 
“ Anche Io, nel corso della mia Passione, provai un estremo abbandono, sebbene la mia Volontà fosse sempre unita con il Padre e con lo Spirito Santo; volli soffrire ciò, per divinizzare in tutto la Croce.  Rimirando Me e la Croce, tu vi troverai lo stesso splendore, gli stessi ammaestramenti e lo stesso specchio in cui potrai specchiarti continuamente, senza trovare alcuna differenza ”. 
“ Figlia mia,  il mondo è sempre corrotto.  Tuttavia, vi sono tempi in cui il mondo giunge a tale corruzione che, se Io non versassi sopra le genti parte della mia Croce, esso perirebbe nella corruzione. Così fu quando Io venni nel mondo:  soltanto la Croce salvò molti dalla corruzione in cui il mondo era immerso. In questi tempi, è giunta a tanto la corruzione, che se Io non versassi sugli uomini i flagelli, le spine e le Croci, facendo versare loro anche il sangue, essi sarebbero sommersi dalle onde della corruzione ”. 
Questa mattina il mio adorabile Gesù si è fatto vedere unito al Santo Padre, al quale ha detto:  “ Le cose fin qui sofferte non sono altro che ciò che Io passai dall’inizio della Passione fino alla condanna a morte;  figliuolo mio, non ti resta altro che portare la Croce al Calvario ”.
Mentre ciò diceva, Gesù Benedetto ha preso la Croce e l’ha messa sulle spalle del Santo Padre, aiutandolo Lui stesso a portarla. Facendo ciò, ha soggiunto:  “ La mia Chiesa pare che sia moribonda, specie per quanto riguarda le condizioni sociali, che, con timore, si aspettano il grido di morte. Coraggio figliuolo mio! Dopo che sarai giunto sul monte, all’innalzarsi della Croce, tutti si scuoteranno e la Chiesa deporrà l’aspetto di moribondo e riacquisterà il suo pieno vigore;  soltanto la Croce ne è il mezzo. Come soltanto la Croce fu il mezzo per riempire il vuoto, che il peccato aveva fatto, e per annullare l’abisso di distanza infinita che c’era tra Dio e l’uomo, così, in questi tempi, soltanto la Croce farà innalzare la fronte della mia Chiesa coraggiosa e risplendente, per confondere e mettere in fuga i nemici ”.
“ Figlia mia,  la Croce è Sacramento:  ognuno dei Sacramenti contiene i suoi effetti speciali:  chi toglie la colpa, chi conferisce la grazia, chi unisce con Dio, chi dona la forza, e in più ci sono tanti altri effetti; soltanto la Croce unisce tutti insieme questi effetti, producendoli nell’anima con tale efficacia, da renderla, in pochissimo tempo, simile all’originale donde uscì ”. 
“ Hai visto perché tengo questo fascio di croci in braccio?  L’amore verso le creature Mi costringe a tenerlo, poiché Io sto in continua attitudine di amore per loro.  La Croce è il primo disinganno ed il primo giudice dell’operato delle creature. Se la creatura si arrende, la Croce le eviterà il giudizio di Dio, poiché Mi ritengo soddisfatto quando in vita una creatura si sottopone al giudizio della Croce. Se non si arrende, la creatura si troverà nell’ambiente del secondo disinganno, quello della morte, e sarà giudicata con maggiore rigore da Dio, per essere sfuggita al giudizio della Croce, che è tutto giudizio di amore ”.

Estratti dall’Opera sulla Divina Volontà scritta da Luisa Piccarreta

O Gesù, permettimi di entrare nel tuo cuore



O Gesù, permettimi di entrare nel tuo cuore
come in una scuola.
Che in questa scuola io impari la scienza dei santi,
la scienza del puro amore.
O Maestro buono,
che io ascolti con attenzione
la tua voce che mi dice:
«Imparate da me
che sono mite e umile di cuore
e troverete riposo vero per l’anima».

(Santa margherIta marIa alacoque)

Solo Io conosco il giorno o l‟ora in cui esalerete il vostro ultimo respiro



Mia amatissima figlia, quando un uomo si allontana da Me, per qualsiasi motivo, non potrà più trovare la vera pace. Quando invece un uomo scopre chi Io Sono, il suo cuore si gonfia d‟amore per Me. L‟uomo che ripone tutta la sua fiducia in Me, sopporterà qualsiasi tipo di sofferenza, dal momento che Io lo libererò. 

La Parola di Dio provoca una grande discordia tra coloro la cui fede è debole. Quelli che credono in Me proveranno un grande dolore nel cuore quando assisteranno all‟opposizione perpetrata contro la Parola di Dio. Questo dolore è il Mio. Se credete in Me, sentirete nel vostro animo, l‟amore che nutro per voi. Aprite sempre il vostro cuore a Me. AccoglieteMi, non con la paura, ma con trepidazione. AccettateMi per ciò che Io Sono ed altresì, accettate la Parola che vi è stata data; quindi vivete la vostra vita esattamente come è indicato nella Sacra Bibbia ed Io vi aspetterò. 

Se rifiutate i Miei Insegnamenti per abbracciare il peccato, sarà la vostra rovina. 
Solo Io conosco il giorno o l‟ora in cui esalerete il vostro ultimo respiro. Dovete essere preparati in ogni momento. Dovete chiederMi di perdonare i vostri peccati il più sovente possibile. Io perdono perfino il più incallito dei peccatori e quindi non dovete mai temere la Mia Misericordia. Abbiate paura soltanto dell‟ora in cui vi dovrete presentare davanti a Me e rispondere di ogni iniquità commessa nei confronti di Dio. Se per quel momento non vi sarete riscattati agli Occhi di Dio, non avrete una seconda possibilità di farlo. 

Il vostro Gesù 

18 Gennaio 2015



lunedì 12 agosto 2019

IN ADORAZIONE



-Testimonianza di Catalina RIVAS-


“VENGANO A ME GLI AFFATICATI…”

Quante volte facciamo a meno di camminare con questa meravigliosa Compagnia, perché non sappiamo riempirci di Lui e lasciarci “illuminare” dal Sole della sua Presenza Eucaristica!
Ci priviamo della sua Protezione continua, dell'abbondanza dei suoi frutti nella nostra vita, nei momenti buoni e specialmente in quelli avversi, perché è nei momenti critici che riusciamo a vedere se i frutti che portiamo sono duraturi.
Che tristezza quelle persone che ricevono il Signore per abitudine, nella routine quotidiana, senza la meraviglia di avere qualcosa di nuovo da dire a Gesù, anzi, sempre con le stesse parole consunte, o quel che è peggio, senza dirGli niente, né provare nulla, come se avessero realmente ricevuto un pezzo di pane!

Gesù mi disse:

“Non ti meravigliare dei laici, se la maggior parte conosce a malapena la mia Presenza Eucaristica, stanno solo  cominciando a credere che Sono, qui, Vivo!…
Perché meravigliarti, se in molte occasioni constato, nei miei stessi Fratelli, che le Lezioni che ho voluto dare loro, attraverso i tanti Miracoli Eucaristici, sono scivolate sulle loro Anime, senza penetrarle.
Che dolore constatare che tanti miei Sacerdoti, dal momento della loro Ordinazione, non hanno ancora acquisito il mio Spirito, i miei Sentimenti e il mio Programma di vita: riscattare l’uomo mediante la mia Offerta assoluta, abbassarMi  fino a farMi pane e innalzare l'Essere Umano dalla sua povertà alla mia Divinità, per conferirgli la mia stessa Eredità!
Figli miei, si inganna chi vede, in questa fermezza, solamente un gesto spettacolare e fugace, o solo la Lezione ingegnosa di un Pedagogo incomparabile!
Sulla Terra, Io Mi sono dato interamente all'incarico che ho assunto.
La mia Volontà di servirvi scaturiva dalle mie Viscere, perché la decisione, presa da Dio di annientarSi, di umiliarSi e di  sacrificarSi, era sempre viva dall’Eternità, nel profondo di Me Stesso: il Verbo.
È difficile comprendere la portata del mio Gesto, se non Mi si colloca nella prospettiva dell’Incarnazione Redentrice.
Cercate di capire perché dovete portare la vostra croce, ogni giorno: come per Me sarebbe stato impossibile salvarvi con le sole mie Opere, senza la mia Crocifissione, la mia Umiliazione e il mio Riscatto di dolore, allo stesso modo, per voi, è  impossibile collaborare qui, in terra, all’Opera di Salvezza, se non vi conformate alla Volontà di Dio.
Le due idee vanno insieme.
Non sfugga alla vostra attenzione la metamorfosi (trasformazione) che Io esigo dai miei Apostoli, anche oggigiorno: l’autorità implica servizio.
Io, Figlio di Dio, ho assunto una Natura da Servo, ma non Mi sono spogliato della mia Personalità Divina, anche servendo i Miei stessi servi, Mi sono abbassato, senza perdere il mio Rango, non ho abbandonato le mie Prerogative  (Particolarità - Privilegi – Diritti).
La mia Missione, per eccellenza, è stata sempre quella di porre in evidenza il vuoto dell’Uomo, la lacuna morale che il  mio Amore Divino veniva a riempire nel cuore delle Creature.
Il mio Compito Divino è quello di generare, nel cuore indurito e insensibile degli Uomini, la percezione della loro miseria e farli accorrere al Dio di ogni Grazia, al Dio che molti di loro rifuggono, per essere salvati dalla loro rovina, essere perdonati e giustificati.
Questa è l’Opera meravigliosa che ho compiuto in questo Mondo e che compio ancora per mezzo delle mie Parole e  l’Azione del mio Santo Spirito.
Se la Luce scopre le colpe, anche l’Amore è lì, per ricoprirle subito.
Si avvicini l’uomo ai miei Altari!
Non sapete cosa perdete quando non correte davanti alla mia Presenza, per chiederMi le Grazie!
Avete necessità economiche e ricorrete alle Banche o ai prestiti… avete problemi di salute e andate dal Medico, in cerca di un rimedio che vi guarisca… avete problemi con i vostri figli e cercate Istituzioni e Professionisti perché vi aiutino a risolverli!
Quasi tutti avete problemi spirituali e, guarda un po’ questa Cappella (*), costruita perché i miei Figli vengano a  raccontarMi le loro gioie e le loro angosce, ebbene: non ci viene quasi mai nessuno!

(*) Il Signore si riferiva ad una Cappella, in un Paese del Sud America, dove io stavo in quel momento e che fu costruita perché si facessero, ogni mese, molte ore di Adorazione Eucaristica.
Cominciai a piangere, dicendo a Gesù che Egli sapeva quante volte e in che modo io avevo insistito perché si realizzasse questo progetto.
Eccetto un giorno alla settimana, in cui un Santo Vescovo va a Celebrare la Santa Messa e ad esporre il Santissimo Sacramento per la sua Adorazione, rare sono le persone che, durante il giorno, vi si recano a tenere compagnia al Signore.
Con la sua abituale Dolcezza, Gesù mi consolò, rivelandomi che le persone, che Lo adoravano là, venivano ascoltate con una speciale attenzione, poiché lo facevano per Amore, senza preoccuparsi di essere viste da altri, se non da Gesù… che questo compensava la mancanza d'Amore di quelli che andavano in grandi Chiese, piene di gente, per attirare l’attenzione dei Sacerdoti o per farsi vedere, sul pulpito, a dirigere le preghiere, fatte più per essere ascoltate dall’uomo che da Dio.

Poi, Gesù proseguì:

“Oggigiorno, le cose stanno così, figlia cara: tutti ti diranno di non avere tempo, però tutti hanno dei problemi.
Quanti, per preoccuparsi di Dio e delle necessità della loro Anima, aspettano “il momento opportuno” che, però, non si  presenta mai o affidano questa responsabilità alle preghiere di altri uomini, predisposti a questo compito.
E non mancano quelli che hanno svenduto la Religione e i propri principi morali, come si ribassa il prezzo di un articolo  invenduto al mercato.
Poi, quando si trova nel bisogno o nell’infermità, l’uomo accetta di buon grado un po' di Religione, per tranquillizzare la  propria coscienza, poiché sente la sua responsabilità di Creatura davanti a Dio, ma non è la quantità sufficiente per  placare la richiesta pressante dei bisogni del suo cuore.
Come vorrei che tutti fossero come Nicodemo, che non fu salvato per la sua sapienza o per la sua Religione, ma per la sua semplice Fede nelle mie Opere.
E sebbene non le comprendesse nella loro totalità, confidava in esse, sapendo che la sua salvezza non veniva da sé  stesso, ma unicamente da Dio.
Come vorrei che tutti corrispondessero a questa potente Grazia, che vi viene offerta con Amore!
Quest'uomo, sapiente e prestigioso davanti ai suoi simili, giunge a comprendere che l’Opera di Salvezza è per sé stessa qualcosa d'impossibile da compiersi, ma impara anche che Dio è intervenuto per liberarlo dal suo stato di rovina e di perdizione.
Fu alla Presenza del suo Salvatore che il Dottore d'Israele scoprì lo stato disperato della sua Anima.
Da nessuna altra parte avrebbe potuto trovare la Luce e l’Amore Divino, che compirono l'Opera della sua Salvezza”.



IL PADRE NEGLI ULTIMI TEMPI



«VOGLIO ESSERE COME UN BAMBINO PICCOLINO... »
 "Voglio essere come un bambino piccolino... che tira la veste al suo Papà e con il sorriso gli chiede le cose più semplici, che al mondo possono sembrare le più impossibili..."

La piccolina del Padre


Allora è proprio la fine?
Sì, la fine del mondo del male
2) «E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe».
Il «male», con i mezzi tecnici di cui dispone, avanza in progressione geometrica. La droga e la prostituzione (che della prima è l'appendice principale), per il sempre più largo giro di consumatori-spacciatori, estendono le loro spire in cerchi sempre più ampi, in un dilagare di «male» che non può più essere arginato.
La nostra società è condannata a divenire, entro pochi anni, una Sodoma e Gomorra a dimensioni mondiali. E, questo senza tener conto dell'assurdo proliferare delle armi nucleari - già ora bastanti a distruggere più e più volte il nostro pianeta - e la possibilità di un'altra guerra mondiale. Possiamo quindi attualizzare l'espressione del Vangelo: «Se questi giorni non saranno abbreviati, nessun vivente si salverà», né materialmente, né spiritualmente.

Ci siamo, dunque. L'umanità, come il figliuol prodigo, si sta riducendo a "guardiano di porci" cioè, nel linguaggio biblico, alla degradazione massima. Un'umanità affogata nel peccato. Ma, come abbiamo già accennato, frutto del peccato è la "tribolazione": un'intera umanità messa alle corde, disperata, nel caos spirituale, morale e sociale che prepara il grande ritorno alla Casa del Padre. Proprio come nel figliuol prodigo.
A questa umanità Papa Giovanni Paolo II ha indirizzato il messaggio di speranza: Dio è un Padre ricco di misericordia - Dives in Misericordia - sempre pronto ad abbracciare ogni uomo per donargli, come ha fatto con il figliuol prodigo, una dignità nuova.
Il tempo del massimo peccato è tempo di resurrezione, perché, proprio nel momento di maggiore degrado e quindi di disperazione, ogni uomo prenderà coscienza del proprio peccato e si preparerà al grande ritorno al Padre.
Satana giocherà però l'ultima carta, cercando di depistare gli uomini nel loro cammino di ritorno al Padre, suscitando delle controfigure spirituali:

3) «Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi Cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l'ho predetto».
Gesù lo ha predetto, e ciò sta avvenendo. Basta guardarsi intorno con attenzione.

Padre Andrea D'Ascanio

Per quelli che hanno bisogno di aiuto per onorare il vero Dio



Gesù aiutami perché sono smarrito e confuso, 
non so la verità della vita dopo la morte. 
Perdonami se ti offendo onorando falsi dii che non sono il vero Dio. 
Salvami e aiutami a vedere la verità con chiarezza  
e salva dalle tenebre la mia anima. 
Aiutami a venire nella luce della tua misericordia. 
Amen. 

Ho bisogno di voi così come voi avete bisogno di Me



Mia amatissima figlia, sono Io, il tuo Gesù, il tuo Redentore, che parla. 

Tante persone che leggono questi messaggi hanno paura. La paura porta con sé una forma di odio, poiché molti non Mi vogliono riconoscere. La paura è comprensibile, ma non le si deve permettere di offuscare la vostra fiducia. Io vi chiamo solo perché veniate a Me. Non ho alcun desiderio di causarvi angoscia. Il vostro tempo sulla terra è di breve durata, ma il tempo che trascorrerete con Me, è eterno. 

Se Io vi amo, perché allora non dovrei avvertirvi circa le conseguenze del rifiuto della Mia Misericordia? Tutto quello di cui ho bisogno e che desidero, è di portarvi tutti nel Mio Regno. 
Io non vi dico delle cose che non siano contenute nel Mio Libro Sacro. No, vi ho semplicemente ricordato la Verità e tutte le cose che verranno, in modo che voi giungiate a Me. 

Venite, miei piccoli cari, non temete il Mio Amore. Non temete il Mio Regno, perché esso è vostro per naturale diritto di nascita. È per questo che ho dato la Mia Vita sulla terra. Ho bisogno di voi così come voi avete bisogno di Me. Io sono umile nel Mio Volere e desidero semplicemente avvolgervi in una vita di grande gloria, dove potrete godere della Vita Eterna. Perché dunque avete paura della Mia Chiamata? 
Io vi amo e non vi farei mai del male; l‟unico danno ve lo procurate da voi stessi. Io sono qui da sempre e sto aspettando con grande ansia il vostro amore. 

Il Mio mondo senza fine supera qualsiasi cosa voi possiate desiderare su questa terra. La vostra vita sulla terra impallidisce rispetto alla raffinatezza del Mio Regno. È stato per assicurare che voi abbiate la Vita Eterna, la vostra legittima eredità, che Io sono morto per i vostri peccati. Non rinunciate a questo grande Sacrificio, poiché con grande Gloria Io fui crocifisso in vostro favore. 

Non respingeteMi una seconda volta. 

Il vostro amato Gesù 

17 Gennaio 2015


domenica 11 agosto 2019

Essi giustificano il peccato per non dover cambiare la loro vita



Mia amatissima figlia, la Mia Volontà non può mai essere superata poiché è eterna. 

L‟uomo si è ribellato contro Dio in molti modi, ma quando la volontà dell‟uomo si incrocia con la Volontà di Dio, tutti coloro che combattono contro di essa, perdono tutto. Coloro che sono teneri di cuore e che Mi accettano, dopo l‟Avvertimento, guadagneranno il mondo. 

Il mondo a venire è senza fine e sarà privo di ogni peccato. Gloria a tutti quelli che conquisteranno la loro legittima eredità, poiché questo ha fatto parte, fin dal principio, del Piano di Mio Padre, quel Piano Divino che l‟uomo non conosce appieno. 

È importante che ognuno di voi combatta la tentazione del peccato, anche se questo non sarà assolutamente facile. È sufficiente che continuiate ad invocarMi quando ritenete di averMi fatto un torto. Io Sono sempre lì e vi perdonerò ogni peccato, ad eccezione del peccato eterno di bestemmia contro lo Spirito Santo. Tutto quello che dovete fare è di avvicinarvi a Me. 

Il Mio mondo è pieno di malvagità, inganno e dello spirito maligno, ma in esso esiste anche l‟amore. È l‟amore che l‟uomo ha per il suo fratello che mantiene la Mia Presenza in mezzo a voi mentre la preghiera tiene a bada il male. 

Io non chiedo che voi rinunciate alla vostra vita, pregando tutti i giorni per l‟intero giorno, poiché non è questo ciò che Io chiedo a voi. Tutto quello che vi chiedo è che Mi invochiate per avere un aiuto e che rendiate gloria a Dio. Per soddisfare la Mia Promessa al mondo e per garantire che tutti voi abbiate la vita eterna, tutto quello che dovete fare è osservare le Leggi di Dio come è stato disposto chiaramente nei Dieci Comandamenti. 

Seguite Me, il vostro Gesù, e ricordate tutto quello che Io vi ho insegnato. Non serve a niente che dichiariate di amarMi, se poi rifiutate la Parola di Dio. Per prima cosa dovete amarvi gli uni gli altri e fare agli altri solo ciò che vorreste che fosse fatto a voi stessi. Vivete la Mia Parola nei vostri pensieri, con le vostre azioni e mediante la vostra condotta e allora sarete veramente Miei. L‟odio non svolge alcun ruolo nella Mia Opera, anche se tutto quello che ho detto quando sono vissuto sulla terra ha attirato grandi critiche, perché la gente non voleva cambiare la propria vita. Oggi la Mia Parola è respinta, perché la gente non vuole rispettare la Verità. Invece, essi giustificano il peccato per non dover cambiare la loro vita. Quindi, nulla è realmente cambiato. 

La schiavitù del peccato, in cui l‟uomo incatena sé stesso per l‟influenza di Satana, adesso è più forte di prima. Liberatevi ora e cercateMi. Ricordate che voi potrete essere perdonati dai vostri peccati solo mentre siete ancora in vita, ma non dopo la vostra dipartita da questa terra. 

Quand‟è che l‟uomo accetterà la Parola di Dio e capirà che tutto quello che Egli ha detto, era vero? Tutto ciò che Egli disse, che avrebbe fatto, è vero così come é vero tutto quello che Io vi dico ora. Purtroppo, molti di voi non ascolteranno mai e nel momento in cui si renderanno conto della Verità, sarà troppo tardi. Dovete proteggere ora il vostro futuro, vivendo la Parola di Dio. 

Il vostro Gesù 

16 Gennaio 2015



Il tuo Amico, l'Angelo



Il tuo angelo è amico tuo? 
L’angelo amico 

L’angelo  vuole  essere  tuo  amico  e  la  sua  amicizia  può essere di immenso aiuto per te. Non prescindere dal suo aiuto e dalla sua collaborazione, perché un buon amico è un tesoro. 
Sant’Agostino direbbe che la vita senza amici è un vuoto totale e, parlando del suo amico Alipio, dice: «Siamo due, però solo nel corpo, non nell’anima. Tanto grande è l’unione dei cuori, tanto solida l’intima amicizia che esiste fra noi» (Lettere 28, 1, 1). Magari giungessimo  a  questa  profonda  amicizia  di  essere  due  in un’anima sola e amare così Gesù con un solo cuore e una sola anima  e  un  solo  essere.  Per  giungere  a  ciò  sarebbe  molto opportuno consacrare la nostra unione e amicizia con Gesù per mezzo di un patto di amore reciproco o una promessa di amore senza condizioni. 
Personalmente posso dire che il mio caro angelo custode mi è stato di aiuto e che ogni giorno lo amo di più. Con lui rido, canto, prego e parlo, come se lo vedessi. Quando vado nella cappella, gli chiedo di pregare con me e gli chiedo aiuto per ogni cosa. All’inizio della giornata, lo saluto e gli chiedo di illuminarmi per fare subito e bene tutte le cose, e certamente in molte circostanze avverto ispirazioni inesplicabili che attribuisco a lui. 
Dopo Gesù, è il mio migliore amico. A volte penso: quante persone nel mondo non hanno amici veri, non si confidano con nessuno e credono che nessuno le ami... Forse vivono in un   paese   straniero   e   si   sentono   soli   e   abbandonati,   o perseguitati.  Se  sapessero  che  hanno,  oltre  a  Gesù,  questo amico fedele, la loro vita potrebbe essere diversa. Quanta gioia e sostegno riceverebbero. 
      Ermanno  Ancilli,  nel  Dizionario di  Spiritualità, dice  che l’angelo  custode  «dovrebbe essere considerato il  nostro amico intimo, poiché Gesù ce lo ha dato per essere più vicino a noi. Chi presumesse di fare a meno del proprio angelo custode, disprezzerebbe l’aiuto che lo stesso Cristo ha voluto dargli». E come se qualcuno volesse prescindere dall’aiuto dei suoi genitori per sbrogliarsi da solo nella vita... Si priverebbe di molte benedizioni e aiuti che  i  genitori  danno  normalmente  ai  loro  figli  in  modo disinteressato. 
Vi è una stampa molto diffusa dove si vede un angelo che assiste  due  bambini  che  stanno  passando  sopra  un  ponte, perché non cadano. È un’immagine molto significativa,  che per me ha un significato speciale, poiché, da bambino, ricordo che questa immagine era collocata sopra il mio letto. Molte volte  ho  detto  alle  mie  sorelle  che  la  devozione  all’angelo custode è la devozione della famiglia e sempre lo abbiamo amato  in  casa,  come  ci  insegnò  nostra  madre  da  bambini. 
Inoltre  mi  chiamo  Angelo  non  per  caso.  Spesso,  lungo  la giornata, gli recito la preghiera: Angelo mio custode, dolce compagnia, non mi abbandonare né la notte né il dì.. Oppure la canto. Quando predico, invoco gli angeli dei fedeli che mi ascoltano  e,  a volte,  lo  faccio  anche  con  le  persone  che mi stanno intorno, o con quelle con cui parlo. È un’esperienza molto positiva. Ti raccomando di chiedergli la sua benedizione insieme a Gesù tutte le notti prima di coricarti, e di chiedergli egualmente che preghi tutta la notte per te. Vedrai i risultati positivi di avere un grande amico al tuo fianco che prega per te e ti dà la sua benedizione. È pure bene che tu offra alcune Messe al tuo angelo e a ognuno dei cori degli angeli. Quando fai la Comunione, digli che, insieme a Maria, prepari la tua anima per ricevere degnamente Gesù. 
Non offerderlo con comportamenti cattivi; pensa che non sei  mai  solo.  Lui  sta  con  te.  Per  questo,  come  dice  san Bernardo: «Abbi grande rispetto verso il tuo angelo. Oseresti fare in sua presenza quello che non oseresti fare in mia presenza?» È molto interessante  dargli  un  nome  per  poterlo  chiamare  con  più confidenza. Il nome può essere di uomo o di donna, di virtù o di cose buone: Celeste, Allegria, Speranza, Michele, Giovanni, Rosa, Fiore, Benigno, Amabile, Fedele, Amore, Tesoro, Stella, Colomba, Sorriso... 
Ricorda  che  il  tuo  angelo  desidera  essere  tuo  amico. 
Disprezzeresti  la  sua  amicizia?  Se  veramente  lo  ami,  lui  ti insegnerà ad amare Gesù e   Maria e crescerai  molto rapidamente nelle vie del Signore. Allora, potresti dirgli con sincerità: «Sei tu il mio compagno, il mio amico e confidente, a te mi unisce una dolce amicizia» (Sal 54, 14). 

Padre Angel Peña 

I Dieci Comandamenti



Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta

Il quarto Comandamento: “Onora il padre e la madre”. 


4.4 “L'uomo lascerà per la donna il padre e la madre  e si unirà alla moglie e saranno una carne sola”. 
 
Da questo tenerissimo incontro fra il gruppo Apostolico e una vecchina che era gelosa del figlio sposato e non accettava di dividerlo con la nuora, possiamo notare come si deve comportare una buona suocera (o suocero) nei confronti della moglie del figlio. 
 
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Gesù procede seguendo la strada fra i monti, talora solo, talaltra raggiunto da questo o da quello fra i suoi apostoli.  
Si ferma una volta ad accarezzare i bambini di un pastore che giuocano vicino al gregge, e accetta il latte che il pastore, che lo ha riconosciuto come il Rabbi descritto a lui da altri che lo hanno visto, gli vuole dare «per Te e per i tuoi».  
Un'altra volta ascolta una vecchietta che, non sapendo chi Egli è, gli racconta le sue pene famigliari per una nuora che è bisbetica e senza rispetto. Pur compatendo la vecchietta, Gesù la esorta ad essere paziente, a persuadere alla bontà con la bontà: «Devi essere madre anche se lei non ti è figlia. 
Sii veritiera: se invece che nuora ti fosse figlia, i suoi difetti ti parrebbero così gravi?».  
La vecchietta pensa... e poi confessa: «No... Ma una figlia è sempre una figlia...».  
«E se una tua figlia ti dicesse che nella casa dello sposo la madre di lui la maltratta, che diresti?».  
«Che è cattiva. Perché dovrebbe insegnare gli usi della casa -ogni casa ha i suoi- con bontà, specie se la sposa è giovane. Direi che dovrebbe ricordarsi di quando fu sposa novella, e come aveva piacere per l'amore della suocera se aveva avuto grazia tanta da trovarla buona, e come aveva sofferto se aveva avuto una suocera cattiva. E non far soffrire ciò che non aveva sofferto, o non far soffrire perché sa cosa è soffrire. Oh! la difenderei la figlia mia!».  
«Quanti anni ha tua nuora?».  
«Diciotto, Rabbi. Sposata a Giacobbe da tre».  
«Molto giovane. È fedele al marito?».  
«Oh! sì. Sempre in casa e tutta amore per lui e il piccolo Levi e la piccola, piccola tutt'affatto, Anna, come me. È nata a Pasqua... Tanto bella è!...».  
«Chi ha voluto che si chiamasse Anna?».  
«Maria, eh! Levi era il nome del suocero e lo ha messo Giacobbe al primogenito, e Maria, quando ha avuto la bambina, ha detto: "A questa il nome della madre"».  
«E non ti pare amore e rispetto questo?».  
La vecchia pensa... Gesù incalza: «Lei onesta, lei tutta casa, lei amorosa sposa e madre, lei premurosa di darti una gioia... Poteva mettere alla figlia il nome di sua madre: ha messo il tuo... lei onora la tua casa con la sua condotta...».  
«Oh! questo sì! Non è come quella sciagurata di Jisabel».  
«E allora? Perché ti lamenti e porti querele su di lei? Non ti pare di fare due misure nel giudicare la nuora diversamente da come giudicheresti per una figlia?...».  
«È che... è che..., ella mi ha preso l'amore del figlio. Prima era tutto per me, ora ama lei più di me...».  
L'eterna vera ragione dei preconcetti delle suocere trabocca finalmente dal cuore della vecchietta insieme alle lacrime dagli occhi.  
«Ti fa mancare qualcosa tuo figlio? Ti trascura da quando è sposo?...».  
«No. Non lo posso dire. Ma insomma ora è della moglie...», e il pianto geme più forte.  
Gesù ha un pacato sorriso di compatimento per la gelosa vecchietta. Ma, dolce come sempre, non rimprovera. 
Compatisce la sofferenza della madre e cerca di medicarla. 
Appoggia la sua mano sulla spalla della vecchietta come per guidarla perché le lacrime l'accecano, forse per farle sentire col suo contatto tanto amore che ella ne sia consolata e guarita, e le dice: «Madre, e non è bene che ciò sia? Tuo marito lo ha fatto con te, e sua madre lo ha, non perso, come tu dici e pensi, ma lo ha avuto meno suo perché il tuo sposo divideva il suo amore fra la madre e te. E il padre di tuo marito, a sua volta, ha lasciato di essere tutto della madre per amare la madre dei suoi figli. E così via di generazione in generazione, risalendo nei secoli sino ad Eva, la prima madre che vide i figli suoi dividere l'amore che avevano, prima tutto esclusivamente per i genitori, con le loro spose.  
Ma non dice la Genesi: "Ecco finalmente l'osso delle mie ossa e la carne della mia carne... L'uomo lascerà per lei suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie e i due saranno una sola carne"? Tu dirai: "Fu parola d'uomo". Sì. Ma di che uomo? Egli era in stato di innocenza e grazia. Rispecchiava perciò senza ombre la Sapienza che lo aveva creato e ne conosceva le verità. Per la Grazia e l'innocenza possedeva anche gli altri doni di Dio in misura piena. Col senso sottomesso alla ragione aveva una mente non offuscata da vapori concupiscenti. Per la scienza proporzionata al suo stato diceva parole di verità. Profeta era dunque. Perché tu sai che profeta vuol dire chi parla in nome di un altro. E poiché i profeti veri parlano sempre di cose attinenti allo spirito e al futuro, anche se apparentemente, attinenti al tempo presente e alla carne - perché nei peccati della carne e nei fatti del tempo presente sono i semi delle punizioni future, o i fatti del futuro hanno radice in un evento antico; ad esempio, la venuta del Salvatore ha origine dalla colpa di Adamo, e le punizioni d'Israele, predette dai profeti, hanno seme dalla condotta di Israele - così Colui che muove le loro labbra a dire cose dello spirito non può che essere lo Spirito eterno, che tutto vede in un eterno presente. E lo Spirito eterno parla nei santi, ché non può abitare nei peccatori. Adamo era santo, ossia la giustizia era piena in lui, ed era in lui la presenza di tutte le virtù, perché Dio alla sua creatura aveva infuso la pienezza dei suoi doni. 
Adesso, per giungere alla giustizia e al possesso delle virtù, molto deve faticare l'uomo, perché i fomiti del male sono in lui.  
Ma in Adamo non erano quei fomiti, anzi era la Grazia a farlo di poco inferiore a Dio suo Creatore.  
Perciò parole di grazia dicevano le sue labbra. Parola di verità è dunque questa: "L'uomo lascerà per la donna il padre e la madre e si unirà alla moglie e saranno una carne sola". 
Tanto assoluto e vero questo, che il Buonissimo, a confortare le madri e i padri, mise poi nella Legge il quarto comando: "Onora il padre e la madre". Comando che non termina con le nozze dell'uomo, ma dura oltre le nozze. Prima, istintivamente, i buoni onoravano i parenti anche dopo averli lasciati per fare una nuova famiglia. Da Mosè in poi è obbligo di Legge. E ciò per temperare i dolori dei genitori, che troppe volte venivano dimenticati dai figli dopo le loro nozze. Ma la Legge non ha annullato il profetico detto di Adamo: "L'uomo lascerà per la donna padre e madre". Era parola giusta, e vive. 
Rispecchiava il pensiero di Dio. E il pensiero di Dio è immutabile perché perfetto. Tu, madre, devi dunque accettare senza egoismi l'amore del figlio tuo per la sua donna. E santa sarai tu pure. Del resto, ogni sacrificio ha un compenso sin dalla Terra. Non ti è dolce baciare i nipoti, figli del tuo figlio? E non ti sarà placida la sera e il tuo ultimo sonno con un delicato amore di figlia vicino, a tenere il posto di quelle che non hai più nella casa?...».  
«Come sai che le figlie mie, tutte maggiori al maschio, sono sposate e lontane?... Sei Tu pure profeta? Rabbi sei. Lo dicono i fiocchi della tua veste e, anche non li avessi, lo dice la tua parola. Perché parli da grande dottore. Sei forse amico di Gamaliele? Egli era qui solo ieri l'altro. Ora non so... E molti rabbi erano con lui, e molti fra i suoi discepoli prediletti. Ma Tu forse giungi tardi».  
«Conosco Gamaliele. Ma non vado da lui. Non entro neppure in Giscala...».  
«Ma chi sei? Un rabbi certo. E parli meglio ancora di Gamaliele…».  
«E allora fa' ciò che ti ho detto. E la pace sarà in te. Addio, madre. Io proseguo. Tu certo entri in città».  
«Sì... Madre!... Gli altri rabbi non sono umili così per una povera donna... Certo Colei che ti ha portato è santa più di Giuditta, se ti ha dato questo dolce cuore per ogni creatura».  
«Santa è, in verità».  
«Dimmi il suo nome».  
«Maria».  
«E il tuo?».  
«Gesù».  
«Gesù!...».  
La vecchietta è trasecolata dallo stupore. La notizia la paralizza e inchioda là dove l'ha udita.  
«Addio, donna. La pace sia con te», e Gesù va via lesto, quasi di corsa, prima che ella si rinvenga dal suo riflettere. 
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a cura del Team Neval 

Riflessioni di Giovanna Busolini 
 

ALLO SPIRITO SANTO



Vieni, o Spirito di perfetta santità, che hai creato l'uomo per innalzarlo quasi a pari degli Angeli, e allontana da noi quel malo spirito di gola e d'intemperanza che ci abbassa fino alla condizione dei bruti. 

Ora abilmente e quasi inosservati si avvicinano alla sacra Scrittura per stravolgere la Parola di Dio.



Maria Madre di Dio

Abilmente e quasi inosservati essi ora si avvicinano alla Sacra Scrittura per stravolgere la Parola di Dio e del Suo Santo Figlio, in modo che ai figli di Dio venga preso il fondamento per una vita con Dio e le Sue magnificenze e per togliere, in questo modo, a voi tutti i veri insegnamenti del Cielo.
I cambiamenti sono introdotti a piccole dosi, altrimenti salterebbero agli occhi. Nuove edizioni della Sacra Parola non saranno più veritiere. Ai vostri figli, le verità di Dio verranno presentate in modo talmente distorto che essi non potranno più vivere una vita secondo, le leggi di Dio, perché verranno loro spiegate così tante nuove interpretazioni, che i Santi Comandamenti di Dio Padre verranno presentati come non attuali, perché - come la Sua santa Chiesa - anche la Sua Parola verrà adeguata all’unica - Chiesa - mondiale che porterà tutti i figli di Dio nelle braccia di Satana.
Voi, i figli di Dio, sarete infelici perché non troverete nessuna profonda realizzazione nelle parole di quelli, che Satana vi metterà e imporrà come guida della Chiesa. Riuscirete a trovare la strada verso Dio, solo attraverso le vostre silenziose preghiere personali, perché nella profonda intimità con Dio, Egli avrà pietà di voi e vi verrà manifestata la verità rispetto alle bugie del vostro tempo. Ma chi di voi è abbastanza forte da percorrere questa via da solo?
Per questo, Miei amati figli, è così straordinariamente importante, che vi convertiate adesso a Dio Padre e al Mio Santo Figlio. Non avrete quasi nessuna chance, non appena Satana avrà imposto i suoi piani e presenterà a tutto il mondo soltanto le sue bugie.
Svegliatevi! Cambiate strada! E venite a Gesù!

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



O Porta regale e magnifica!

Santo giorno di ritiro che mi schiude le vie misericordiose dell'amore.
Già da parecchi giorni, dal giorno del Sangue e della Morte (Venerdì Santo), Gesù, mostrandomi il petto squarciato, mi fece osservare, non solo la ferita prodotta dalla lancia di Longino, ma una ben più lunga profonda e straziante, prodotta dai nostri peccati. O Porta regale e magnifica che introduci nel sacrario della Divinità! O piaga misteriosa, sanguinante e sfolgorante, da cui scende il balsamo delizioso che purifica, che ritempra, che divinizza, Ti adoro!
Aderisco alla tua attrazione, mi unisco al tuo martirio, desidero di comprendere il tuo mistero, voglio immolarmi per glorificarlo. q. 12 : maggio, s.g.

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO