lunedì 3 agosto 2020

Nei tempi che precedono il Cielo Nuovo e la Terra Nuova, i sacerdoti non avranno donne né bambini; se qualcuno non obbedirà, non potrà esercitare il suo ministero sacerdotale. Se lo farà, entrerà in disobbedienza alla Legge della Grazia e sulla base di questa legge sarà giudicato.



Nostro Signore Gesù Cristo e Discipulo, in aperto dialogo sul celibato sacerdotale.

24 giugno 2018
Alle comunità che accoglieranno sacerdoti.

Narrazione:
“Salì sul monte, trascorse tutta la notte in preghiera e chiamò quelli che Egli volle”.

Io istituii il sacerdozio, la notte del giovedì della Cena di Pasqua con i Miei discepoli.

Ai tempi di Mosé, Mio Padre stabilì il sacerdozio di Aronne, figura del sacerdozio della Legge. Sacrifici, offerte ed olocausti vennero istituiti nella Sacra Legge, come un modo per espiare i peccati del popolo.

Quindi, il sacerdozio dell'Antica Alleanza intendeva adempiere alla legge, mentre io tenni molto in considerazione il pieno e perfetto sacerdozio di Melchisedec.
 
Il sacerdozio di Aronne si giustificava attraverso la legge, ma il sacerdozio perenne ed eterno di Melchisedec si preservò casto e puro e non doveva più essere giustificato dalle opere della carne, perché per Me il mondo era già sotto la Mia grazia.

Alla cena della Pasqua ebraica il sacerdozio di Aronne finì.
La legge e i profeti si sono adempiuti in Me.
Da allora in poi ho stabilito che tutti i miei ministri fossero celibi, casti e puri, perché sono tutti sotto la Mia Grazia.

I peccati della carne infrangono la barriera della Mia Grazia, così stabilii la Santa Alleanza del matrimonio tra un uomo e una donna come un sacramento molto speciale, mentre istituii il sacerdozio, come un’unione non solo spirituale, ma anche fisica, perché questa unione porta con sé la purezza, in quanto il sacerdozio di Melchisedec è puro, totale.

È una vita al cento per cento in grazia, ecco perché non c'è giustificazione alcuna, il sacerdozio di Melchisedec porta la purezza del celibato fin dal grembo materno, mentre nel sacerdozio di Aronne, la castità viene acquisita con molto sacrificio e sforzo.

Nei tempi che precedono il Cielo Nuovo e la Terra Nuova, i sacerdoti non avranno donne né bambini; se qualcuno non obbedirà, non potrà esercitare il suo ministero sacerdotale.
Se lo farà, entrerà in disobbedienza alla Legge della Grazia e sulla base di questa legge sarà giudicato.
Inoltre… Guai…  a quella donna che ha acconsentito nel peccato contro la grazia. Se non si pente e se si ostina nel suo modo di pensare, si starà costruendo la sua stessa condanna, perché farà cadere un Mio consacrato ed Io sono geloso e non ammetto nessuna giustificazione: né la solitudine del consacrato, né i suoi bisogni carnali, piuttosto egli, lasciandosi trascinare dalle sue basse passioni, non si è sforzato di resistere con il digiuno e con la penitenza, dando il suo consenso all’attrazione dei sensi, cosicchè, Mio amato Discipulo, ascolta:  

Non c’è via di scampo, o si è una cosa oppure l’altra, o ci si dedica a procreare formando una famiglia, oppure si è al servizio dell’altare.  

Non è permesso al sacerdote di esercitare un sacramento e di giustificarsi con un altro.

Quando un Mio consacrato, secondo il sacerdozio di Melchisedec, desidera avere le due funzioni, Io stesso, sì, Io Gesù, farò in modo che le sue benedizioni e le sue celebrazioni, inclusa la stessa Eucaristia, siano invalide, non avranno validità alcuna.
Renderò invalida l’azione spirituale nella sua essenza e coloro che saranno a conoscenza di questa doppia vita dei Miei consacrati, staranno condividendo questo peccato contro la Grazia.

Ti dirò altro… presto… piccolo Mio.




Seconda parte o continuazione

Scrivi amato Discipulo:


Quando Io chiamai i 12, Giovanni, il Mio discepolo, il preferito, era vergine, casto e puro e mai conobbe donna, nessuno di coloro che chiamai ebbe discendenza, furono puri e casti a imitazione del Mio amato padre Giuseppe.
 
Mio Padre concesse loro questa grazia, affinché compissero efficacemente la missione, per amore della missione del Vangelo.

Per amore verso di Me non conobbero donna, la continenza avvenne per disegno di Mio Padre.
Non caddero in nessuna tentazione, né mai peccarono contro il loro stesso corpo.

Il Mio sacerdote di questi tempi deve essere celibe.
Deve farsi rispettare e mantenere le distanze con le donne, di modo che non cada nella seduzione di Jezabel, lo spirito dell’impurezza, o di Asmodeo, lo spirito della lussuria.
 

Ogni donna che faccia cadere un sacerdote o che se ne vada a vivere con lui, non troverà pace né riposo, perché ha fatto cadere e peccare un uomo di Dio.
A causa del suo peccato, non otterrà mai la vita eterna, ma se si pentirà del male commesso e farà una buona confessione, sarà liberata dalla condanna.
La donna deve rispettare santamente il sacerdote, perché un Mio sacerdote non è un uomo qualsiasi.


Il sacerdote si deve dare a Me corpo ed anima, è sposato con la Mia Chiesa e la Mia Santa Madre è anche sua Madre.

La donna deve abbassare lo sguardo di fronte allo sguardo del sacerdote e nei suoi rapporti con lui deve vestire onestamente, poiché con i vestiti indecenti provoca prima di tutto cattivi desideri e quindi cattivi pensieri nel Mio consacrato, di conseguenza per questo motivo e per altre cose, Io non permetto accanto a lui né ministre, né accolite, né lettrici, anche se bambine.

Le donne non devono guidare le ore sante, né devono toccare i vasi sacri, non devono pulirli né riporli, ma lo deve fare il sacerdote stesso, perché sono oggetti consacrati, come anche lui è consacrato, al servizio dell’altare.


Quando un mio consacrato subisce attacchi e vessazioni da parte del mio nemico, è perché vi si è esposto, accettando e dando il suo deliberato consenso a quello che lui stesso avrebbe potuto evitare.

La donna che guarda un sacerdote con lussuria, pecca contro la grazia che risiede in lui. Pertanto, Io Gesù, do la mia sentenza:


Il sacerdote di Melchisedec non può condurre una doppia vita, davanti a Me.

Egli non cessa mai di essere sacerdote, un Mio sacerdote, potrà ingannare il mondo, sé stesso e gli altri, ma davanti a Me non c’è inganno, poiché Io, Gesù, conosco il suo cuore.

Quindi, si deve ritirare a vivere un’altra vita, con un altro sacramento perenne, fino a che la morte non lo separi dalla donna che lo ha sedotto e si potrà anche salvare e santificare durante il matrimonio.

È un essere umano, si può innamorare come qualsiasi altro uomo, ma non può presentarsi tranquillamente a celebrare l’Eucaristia. Non ne è più degno, è venuta meno la Grazia, nemmeno può amministrare gli altri sacramenti, poiché Io renderò invalida la sua essenza e la sua grazia.

Ora, quello che Io Gesù chiedo, è una decisione.

Sono Io che esigo una risposta!
Chi non è con Me è contro di Me, chi non raccoglie con Me, disperde.


O sacerdoti! Che abbandonate gli abiti sacri per unirvi a una donna!

O donne! Che con tanti uomini nel mondo, vi siete fissate su un consacrato!
 

Riflettete, siete ancora in tempo, fermatevi a pensare per un momento.

Diaconi, che state per essere ordinati sacerdoti, se non siete in grado di osservare la continenza, è meglio che non vi ordiniate.


Il Mio consacrato deve definire molto bene, quando cerca di spiegare…

cosa sia un messaggio… Sono Parole Mie, che si trovano nella Santa Bibbia… oppure sono locuzioni interiori.
 

Io non Mi contraddico MAI.

Poiché la Mia Parola è la Verità e chi vive in essa è nella Luce, è per questo che cerco di evitarvi un grave rischio, un enorme pericolo di condanna… nel fuoco eterno.

O si sta in una cosa oppure nell’altra, non è un’opzione.

Io Gesù firmo questo messaggio

Ixtus

domenica 2 agosto 2020

COLUI CHE PARLA DAL FUOCO



ALLA SCUOLA DEL CUORE DI GESÙ

Il sabato 23 ottobre, in un modo possibile soltanto a Lui, le insegnò che tutta la sua vita doveva svolgersi nell'amore come nell'atmosfera sua propria: Josefa stava lavorando nel guardaroba allorché Gesù le apparve. Siccome il lavoro era di premura, ella Gli chiese di poter continuare a cucire scusandosi.  

«Non vorrei farti dispiacere, Gesù mio! Ma Egli disparve subito, ed ebbi un po' di rammarico di aver detto a quel modo - continua - perciò per consolarlo Gli ripetevo continuamente parole di tenerezza.  

La sera, mentre ella saliva al terzo piano per chiudere le finestre di cui era incaricata, continuava camminando a ridire il suo amore a Colui che le stava sempre nel pensiero.  

«Improvvisamente, arrivando nel corridoio di sopra - ella scrive - Lo vidi in fondo che avanzava verso di me».  

Gesù era circondato di una luce splendente che rischiarava tutto il lungo e oscuro corridoio, camminava in fretta come se avesse premura di andarle incontro. 

«- Da dove vieni?» le disse.  
«Ho chiuso le finestre, Signore!».  
«- E dove vai?».  
«Vado a terminare di chiuderle, mio Gesù!».  
«- Non sai rispondere, Josefa!».  
«Non comprendevo ciò che volesse dire. Egli riprese:  
«- Vengo dall'Amore e vado all'Amore, poiché sia che tu salga o tu scenda, sei sempre nel mio Cuore che è l'abisso dell'Amore! Io sono con te!».  
«Disparve e mi lasciò una tale gioia che non so ridire».  

Questo delizioso episodio rese sacro ai Feuillants il corridoio dell'incontro che fu denominato «corridoio dell'Amore». Però in quell'epoca le ore di consolazione non furono molte per Josefa! Ella doveva imparare per propria esperienza che cosa sia la desolazione e quanto costino le anime. Il mercoledì 27 ottobre, durante l'adorazione, scrive «Lo vidi nuovamente e mi ripeté»: «- Voglio che tu salvi queste anime... guarda la fiamma del mio Cuore: è il desiderio di soffrire per esse da cui devi essere consumata. Le guadagnerai con i tuoi sacrifici. Riposati in Me e non temere di niente!».  

L'indomani di quel giorno le appare in quello stesso stato doloroso che le fa scrivere:  

«Quanta compassione ho provato! Mi ha guardato in tal modo che ho compreso quanto il mio patire è un'ombra in paragone del Suo! Nello stesso tempo vidi dietro di Lui una fila sterminata di anime, ed Egli fissandomi mi ha detto:  
«Tutte queste anime ti aspettano!... Ti feci scegliere, Josefa! Ma se Mi ami davvero non temerai di nulla!».  
«Gli confidai di nuovo il mio timore che tutte queste cose possano essere conosciute, ed Egli: «Che t'importa? Se così puoi glorificare il mio Cuore!». «Signore, ma sono novizia!».  
«- Lo so, ma se rimarrai fedele, nessuna di queste cose ti nuocerà. Non temere!».  
«Allora mi sono offerta a servirlo, affinché disponga di me come vorrà». «Sì, farò di te una vittima, poiché, se sei mia sposa, Josefa, devi rassomigliarmi, e tu vedi come sono ridotto!». «Disparve e non Lo vidi più».  

Josefa Menéndez

SUPREMO APPELLO



 … Voglio sminuzzare il Pane della mia parola perché tutti possano intendere, anche i più piccoli, i più deboli, quelli che voglio raggiungere. Agli altri mi contento di spezzarlo, a voi lo sminuzzo. Vorrei tanto attirarli a Me! Non vi meravigli questa mia estrema condiscendenza - abbiate sempre presente quel principio: Io venni per salvare quello ch'era perduto. Io godo a farla da Salvatore. Vi sono stomachi deboli che non potrebbero assimilare il mio Pane, allora lo sbriciolo, per essi, per i miei figli ... Vi sono bambini che neppure di briciole si possono nutrire, gli alimenti debbono passare per il filtro del seno materno ... a questi preparo il mio latte. Purché tutti siano nutriti di Me! Sono i miei uccellini, i miei poveri piccoli passeri ai quali mi darò per mezzo vostro come se voi foste i miei filtri.
... Copiate il Padre vostro e mi darete a tutti, in proporzione dei loro bisogni, perché mi darò Io stesso, creandomi in voi un passaggio adeguato.

" DIFENDI L'EUCARISTA"



Messaggio del VDCJ, 17 giugno 2020:

Vergine:
Scegli la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo! E dopo di lei, raggiungi così la tua risurrezione.
Aiutami a formare il Corpo mistico di Cristo battezzato attraverso la sua Eucaristia. Non esiste un Corpo mistico reale senza Eucaristia nelle tue vite.
Sopprimi l'Eucaristia e eliminerai la Presenza del Corpo mistico sulla terra.
Solo tu non sei il Corpo mistico!
Non permettere che l'Eucaristia venga ritirata dai tuoi Templi e dalla tua vita!
Lo prenderanno "per proteggerlo". E altro dopo il disastro.
Ma l'Eucaristia vuole ospitarti.
Sii un corpo mistico unito a lei. Non puoi vivere senza l'Eucaristia!
Figli miei, non vi rendete conto?
E poiché l'Eucaristia È Dio e È Dio con te in essa, poiché È, difendila! Abbi il massimo rispetto!
Figli miei, se poteste vedere come si trovano gli Angeli in quel luogo in cui l'Eucaristia è ospitata nelle vostre città e città, nelle vostre stanze ...! Se potessi vederlo! Entreresti nell'estasi dell'amore quando contempli la Bellezza che irradia quel luogo.
Dio ha voluto essere con te! Voleva restare e vivere lì in mezzo a voi! Non solo nel mezzo del tuo negozio, ma ti invita ad entrare!
E non solo per passare, ma per invitarti al banchetto della sua vita nella sua Eucaristia, un dono d'amore per te, per l'intero mondo cattolico, e sperando di essere accettato da tutti i popoli e che le religioni ritornino ad esso riconoscendolo cattolico e vero.
L'Eucaristia È Religione!
L'Eucaristia è tutto. Perché in lei non è solo, ma È DIO.
Dio ospita e si rivela più pienamente come è autenticamente e nella sua divinità nella religione cattolica.
Non esiste altro nome con cui l'uomo possa essere salvato, se non il nome di Gesù Cristo e Gesù Cristo è l'Eucaristia.
La Chiesa è l'Eucaristia.
Se non c'è eucaristia, non ci sarà chiesa.
Pertanto, difendi l'Eucaristia con le tue vite!
Amen.
Ti benedico, nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

L’amore



L’amore è il più meraviglioso dono divino concesso all’uomo.
Che sarebbe la nostra vita senza amore?
Esso la rischiara, le dà valore e felicità.
Amiamo con la volontà, cioè attivamente, Gesù, nostro Fratello, nel nostro prossimo.
Amare il prossimo vuol dire renderlo felice.
Volete rischiarare la sua vita, renderla più serena? Il modo migliore per giungervi è una cordialità piena di gioia.

MADRE ORSOLA LEDÓCHOWSKA

Geremia



La condanna definitiva di Babilonia

1Così dice il Signore:
'Farà soffiare un vento impetuoso
che travolgerà Babilonia
con tutti i suoi abitanti.
2Manderò contro di essa popoli nemici
che spazzeranno tutta la regione
come una bufera di vento;
l'attaccheranno da ogni parte,
quando verrà il momento di distruggerla.
3I suoi difensori non avranno tempo
di impugnare l'arco
o di indossare la corazza:
nessuno dei suoi giovani sarà risparmiato,
il suo esercito sarà completamente distrutto.
4Vi saranno molte vittime,
nella regione di Babilonia;
i feriti saranno abbandonati
nelle sue strade.
5Israele e Giuda non sono stati privati
del loro Dio,
il Signore dell'universo,
anche se la loro terra è piena di delitti
contro di lui, il Santo d'Israele.
6Fuggite lontano da Babilonia,
mettetevi in salvo!
Non fatevi travolgere dal castigo
causato dai suoi peccati!
È arrivato il giorno della mia vendetta:
io, il Signore, ripagherò la città
come si merita.
7Io tenevo in mano Babilonia
come una coppa d'oro
per ubriacare tutta la terra.
Le nazioni hanno bevuto il suo vino
e sono rimaste stordite.
8Poi, all'improvviso,
Babilonia è caduta, è a pezzi!
Piangete sulla sua sorte, alleati della città,
cercate medicine rare: forse guarirà!
9Ma voi dite: 'Abbiamo fatto di tutto
per salvare Babilonia,
ma è stato inutile.
Lasciamola stare
e torniamo nei nostri paesi.
La sua rovina è così grande
che arriva fino al cielo, tocca le nuvole'.
10Il mio popolo invece dirà:
'Il Signore ha fatto valere il nostro diritto!
Andiamo a raccontare agli abitanti di Sion
quel che il Signore nostro Dio
ha fatto per noi''.
11Il Signore ha preparato un piano
per distruggere Babilonia
e ha affidato ai re dei Medi
l'incarico di portarlo a termine.
Così il Signore vuole vendicare
la distruzione del suo tempio.
'Fate la punta alle frecce,
preparatene un gran numero!
12Date il segnale d'attacco
contro le mura di Babilonia,
rinforzate i posti di guardia,
mettete altre sentinelle,
preparate gli agguati!'.
Il Signore aveva fatto un progetto
e ora egli compie quel che aveva annunziato
contro gli abitanti di Babilonia.
13Babilonia, sei costruita
sulle rive di due grandi fiumi
e possiedi molte ricchezze,
ma ora per te è giunta la fine,
hai colmato la tua misura.
14Il Signore dell'universo
ha giurato sulla sua stessa vita:
'Farò venire su di te gli invasori
che ti ricopriranno come uno sciame
di cavallette
e canteranno vittoria su di te'.

Inno al creatore
(vedi 10, 12-16)

15Il Signore potente ha formato la terra,
con la sua sapienza ha creato il mondo,
ha disteso il cielo con la sua intelligenza.
16Al suo comando
le acque si accumulano in cielo.
Egli fa salire le nuvole
dall'estremità della terra,
scatena temporali con lampi e pioggia
e sprigiona il vento impetuoso.
17Allora tutti gli uomini
restano stupiti, non capiscono.
Quelli che fabbricano idoli
provano grande vergogna
perché le loro statue
risultano false, prive di vita.
18Sono oggetti inutili,
degni solo di disprezzo.
Il Signore li farà sparire,
quando se li troverà davanti.
19Il Dio di Giacobbe non è come quelli!
Egli ha fatto ogni cosa
e ha scelto Israele come suo popolo.
Il suo nome è: il Signore dell'universo.

IL PADRE NEGLI ULTIMI TEMPI



«VOGLIO ESSERE COME UN BAMBINO PICCOLINO... »
 "Voglio essere come un bambino piccolino... che tira la veste al suo Papà e con il sorriso gli chiede le cose più semplici, che al mondo possono sembrare le più impossibili..."
La piccolina del Padre


Un esempio classico di "disperazione", "morte" e "resurrezione"

Per comprendere quale sarà questa "disperazione", leggiamo la descrizione che il Manzoni fa dello stato d'animo dell'Innominato nella famosa notte descritta nel cap. XXI dei Promessi Sposi:
"Partito, o quasi scappato da Lucia, il signore s'era andato a cacciare in camera, s'era chiuso dentro in fretta e furia, come se avesse avuto a trincerarsi contro una squadra di nemici.
Tutto gli appariva cambiato: ciò che altre volte stimolava più fortemente i suoi desideri ora non aveva più nulla di desiderabile. (... ) Sentiva una tristezza, quasi uno spavento de' passi già fatti. Il tempo gli s'affacciò davanti vuoto di ogni intento, d'ogni occupazione, d'ogni volere, pieno soltanto di memorie intollerabili. (...)
A guisa di chi è colto da un'interrogazione inaspettata e imbarazzante d'un superiore, l'Innominato pensò a rispondere a questi (interrogativi) che s'era fatto lui stesso, o piuttosto quel nuovo lui, che cresciuto terribilmente ad un tratto, sorgeva come a giudicare l'antico.
Il tormentato esaminator di se stesso, per rendersi ragione d'un sol fatto, si trovò ingolfato nell'esame di tutta la sua vita. Indietro, indietro, d'anno in anno, d'impegno in impegno, di sangue in sangue, di scelleratezza in scelleratezza: ognuna ricompariva all'animo consapevole e nuovo, separata da' sentimenti che l'avevan fatta volere e commettere: ricompariva con una mostruosità che que' sentimenti non avevano lasciato allora scorgere in essa. Eran tutte sue, eran lui: l'orrore di questo pensiero, rinascente ad ognuna di queste immagini, crebbe fino alla disperazione. S'alzò infuria a sedere, gettò in furia le mani alla parete accanto al letto, afferrò una pistola, la staccò, e... al momento di finire una vita divenuta insopportabile, il suo pensiero, sorpreso da un terrore, da un'inquietudine, per dir così, superstite, si slanciò nel tempo che pure continuerebbe a scorrere dopo la sua fine. S'immaginava copi raccapriccio il suo cadavere sformato, immobile, in balia del più vile sopravvissuto; la sorpresa, la confusione nel castello, il giorno dopo: ogni cosa sottosopra; lui, senza forza, senza voce, buttato chissà dove. Immaginava i discorsi che se ne sarebber fatti lì, d'intorno, lontano; la gioia de' suoi nemici. Anche le tenebre, anche il silenzio, gli facevan veder nella morte qualcosa di più tristo, di spaventevole; gli pareva che non avrebbe esitato, se fosse stato di giorno, all'aperto, in faccia alla gente: buttarsi in un fiume e sparire.
E assorto in queste contemplazioni tormentose andava alzando e abbassando, con una forza convulsiva del pollice il cane della pistola; quando gli balenò in mente un altro pensiero. - Se quell'altra vita di cui m'hanno parlato quand'ero ragazzo, di cui parlano sempre, come se fosse cosa sicura; se quella vita non c'è, se è un'invenzione de' preti; che fo io? Perché morire? Cos'importa quello che ho fatto? cos'importa? è una pazzia la mia... E se c'è quest'altra vita...!
A un tal dubbio, a un tal rischio, gli venne addosso una disperazione più nera, più grave, dalla quale non si poteva fuggire, neppur con la morte. Lasciò cader l'arme e stava con le mani ne' capelli, battendo i denti, tremando.
Tutt'a un tratto, gli tornarono in mente parole che aveva sentite e risentite, poche ora prima:
- Dio perdona tante cose per un'opera di Misericordia!"

L'angoscia dell'Innominato potrà essere placata solo dalle parole del cardinale Borromeo:
"«Voi mi domandate dov'è questo Dio? E chi più di voi l'ha vicino? Non ve lo sentite in cuore che v'opprime, che v'agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v'attira, vi fa presentire una speranza di quiete, di consolazione, d'una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, l'imploriate? ... » A misura che le parole uscivano dal suo labbro, il volto, lo sguardo, ogni moto ne spirava il senso. La faccia del suo ascoltatore, di stravolta e confusa, si fece da principio attonita e attenta, poi si compose aduna commozione più profonda e meno angosciosa, i suoi occhi che dall'infanzia più non conoscevano le lacrime, si gonfiarono: quando le parole furono cessate, si coprì il viso con le mani e diede in un dirotto pianto, che fu come l'ultima e più chiara risposta".

Ma tutto ha un prezzo. Chi paga il prezzo di tale liberazione?
La povera Lucia che, terrorizzata in una buia stanza del castello, invoca Misericordia per sè e per l'Innominato:
"Lucia stava immobile in quel cantuccio, tutta in un gomitolo, con le ginocchia alzate, con le mani appoggiate sulle ginocchia, e col viso nascosto nelle mani. Non era il suo né sonno né veglia, ma una rapida successione, una torbida vicenda di pensieri, d'immaginazioni, di spaventi. Ora, più presente a se stessa, e rammentandosi più distintamente gli orrori veduti e sofferti in quella giornata, s'applicava dolorosamente alle circostanze dell'oscura e formidabile realtà in cui si trovava avviluppata; ... stette un pezzo in quell'angoscia... tutte le memorie dell'orribil giornata trascorsa, tutti i terrori dell'avvenire l'assalirono in una volta: ... fu vinta da un tale affanno, che desiderò di morire. Ma in quel momento, si rammentò che poteva almeno pregare... prese di nuovo la sua corona, e ricominciò a dire il rosario.... "

La grazia, partendo dal cuore ferito di Lucia, raggiunge il cuore dell'Innominato.

Padre Andrea D'Ascanio

Se ciascuno di coloro che soffrono offrisse questa sofferenza per la redenzione dei peccatori, molte conversioni si verificherebbero.



Lunedì 27 luglio 2020

Figlio mio, Sono Maria, la tua Mamma. Sono piena di Amore per tutti i Miei figli che attualmente sono nella sofferenza. Se ciascuno di coloro che soffrono offrisse questa sofferenza per la redenzione dei peccatori, molte conversioni si verificherebbero.


È così che il male si eliminerebbe gradualmente per fare posto all'Amore. L'Amore diventerebbe un balsamo sul cuore di coloro che cercano una via d'uscita a questo male che li infestazione.

La preghiera diventerebbe il loro sostegno e la loro forza per combattere questo flagello trauma e li rende vulnerabili nella loro salute.

Così, molti ritroverebbero «il loro vero volto», quello di vivere in unione con il Cielo!

E allora la volontà del Padre si avvererebbe in ciascuno dei Suoi figli, perché si compia la vera vocazione della loro creazione: quella di essere in costante unione con il Cielo.

È la PREGHIERA che vi protegge e vi tiene uniti in Cielo! Senza questa forza, voi non potrete attraversare questa tempesta che attualmente si abbatte sulla terra.

Non fatevi ingannare dalle falsità di questo mondo! Ma, PREGATE PIÙ CHE MAI! per ricevere tutte le grazie necessarie per affrontare questa battaglia.

Caro figlio, grazie per l'ascolto.

Ti amo e Ti benedico. »

Maria, la tua mamma

Robert Brasseur

“IL VICARIO” “IL VICARIO” DI HOCHHUTH E IL VERO PIO XII



***

Nel radio-messaggio del 24 dicembre 1946, dichiarava:
«Noi ben sappiamo che le Nostre parole e le Nostre intenzioni rischiano di essere male interpretate o svisate, a scopi di propaganda politica. Ma la possibilità di tali erronei o malevoli commenti non potrebbe chiuderci la bocca.
Noi Ci stimeremo indegni del Nostro uf ficio, della Croce che il Signore ha posto sulle Nostre deboli spalle, crederemmo di tradire le anime che attendono da Noi il lume della verità e una sicura guida, se, per schivare sinistre interpretazioni, esitassimo, in un’ora così critica, a fare quanto è da Noi per ridestare le coscienze assopite, e richiamarle ai doveri della santa milizia di Cristo.
Nessun diritto di veto, da qualunque parte esso venga, potrebbe valere contro il precetto di Cristo: «Andate e insegnate». Con una obbedienza indefettibile al Divino Fondatore della Chiesa, Noi Ci adoperiamo e continueremo ad adoperarci, fino all’estremo limite delle nostre forze, per adempire la Nostra missione di difensore della verità, di tutore del diritto, di propugnatore degli eterni princìpi dell’umanità e dell’amore. Nell’esercizio di questo Nostro dovere, ben potremo incontrare resistenze e incomprensioni: ma Ci conforta il pensiero della sorte toccata allo stesso Redentore e a coloro che hanno seguito le Sue vestigia, e Ci tornano alla mente le umili, ma fiduciose parole dell’Apostolo Paolo: «A me importa pochissimo di essere giudicato... dagli uomini; chi mi giudica è il Signore!» (1. Cor. 4, 4). 20
Ma anche gli uomini onesti, intelligenti, Lo hanno saputo comprendere. 
Nelle “memorie” dell’Ambasciatore tedesco, presso la Santa Sede, Ernst von Weizsâcker, leggiamo: «Neppure istituzioni d’importanza mondiale, quali la Croce Rossa Internazionale e la Chiesa Cattolica Romana, ritennero “opportuno” di rivolgersi, in generale, a Hitler a favore degli ebrei, o di fare appello esplicito al sentimento del mondo; e questo, precisamente, perché volevano aiutare gli ebrei; temendo, con appelli pubblici, di recare più danno che aiuto ad essi». 
Da notare che, «allora, Pio XII tacque, non solo nella persecuzione contro gli ebrei, ma anche in quella contro i cattolici». «Malgrado il Suo intervento, 3.000 sacerdoti cattolici furono assassinati dai nazisti»21. «... le scuole cattoliche furono chiuse; i giornali religiosi, soppressi;22 le chiese dissacrate... al punto che il Ministro degli esteri germanico, Joachim von Ribbentrop, avendo appreso che il Vaticano stava per intervenire con un atto pubblico, telegrafò a Weizsâcker, a Roma, il 24 gennaio 1943: «se il Vaticano, politicamente o pubblicamente si opponesse alla Germania, sia, inequivocabilmente, chiaro che le peggiorate relazioni, tra Germania e Vaticano, non avrebbero ef fetti rovinosi sulla sola Germania, al contrario, il governo tedesco avrebbe materiale propagandistico sufficiente, e mezzi di rappresaglia tali da contrastare qualsiasi mossa del Vaticano»23.
È un “documento” lampante! E Pio XII, che non era un giovane scrittorello da teatro, ma un esperimentato e sapiente reggitore di popoli, valutò a pieno la portata di quella minaccia.
Con i pazzi, con gli esaltati, e i criminali non si ragiona!24.
Anche per la Polonia aveva dovuto far cessare le trasmissioni della radio Vaticana, perché, dopo le “proteste” per gli eccidi nel ghetto di Varsavia, erano state perpetrate altre e più feroci stragi, si che i Vescovi polacchi - come abbiamo già detto - avevano “pregato” il Santo Padre a far cessare quelle trasmissioni. 
Così era avvenuto per il comportamento dell’episcopato olandese, quando le loro “proteste”, pubbliche, contro le razzìe antisemitiche, avevano fatto raddoppiare le furie del Governatore tedesco, Seyss-Inquart, e delle sue S.S.25 contro gli ebrei e contro i sacerdoti e i religiosi26.
E così dappertutto. 
Gli ebrei stessi avevano, ripetutamente, pregato il Papa a non più pronunciare condanne pubbliche, contro il razzismo anti-giudaico, per non provocare un maggiore imbestialimento nazista. 
È ormai “Storia” che Hitler voleva fare di Roma la Stalingrado del Sud, dopo lo sbarco degli Alleati, in Sicilia. E, per questo, propose a Pio XII di lasciare Roma, per una sede fuori Italia. 
Ma Pio XII, Vescovo, anche, di Roma, non si mosse; e continuò a ricevere tutti, nelle sue udienze generali con bontà, compresi i soldati delle truppe tedesche che partecipavano, di loro iniziativa, a quelle udienze 27.

***

sac. Luigi Villa

PREGHIERA A GESU'



Oh Gesù misericordioso Tu che hai donato tutto per noi, fà che conserviamo con cura i Tuoi doni. Col nostro peccato stiamo distruggendo tutto senza renderci conto dell'errore che ogni giorno ci porta ad allontanarci da Te. Se solo avessimo Te nel cuore non cadremmo nell'errore: per questo Ti prego fà che l'uomo si ravveda e torni sulla Tua strada che è l'unica che porta alla salvezza. Ti prego Gesù ascolta le umili parole del tuo servo.

UDITE! UDITE O POPOLI TUTTI: ECCO CHE EGLI VIENE!



Maria Santissima con te, o ancella dell’Amore. Ti ammanto al mio Cuore Immacolato e ti benedico.
Scrivi figlia mia, scrivi ora al mio popolo:
Sono la Vergine di Guadalupe, sono vostra Madre e Regina, sono giunta a voi per richiamarvi alla vera fede in Cristo Gesù mio Figlio.

Pargoletti del mio Cuore Immacolato, Gesù attende da voi la vera conversione, il ritorno alla cose sacre! Prendete in mano le Sacre Scritture e vivete secondo il santo Vangelo.
Dio Padre, l’Onnipotente Jahwè grida la sua giustizia.
Non c’è più tempo, figlioli miei, tornate a Gesù perché solo con Gesù si torna alla vita.

La Casa del Padre attende di ricoverare in Sé i suoi figli, è tempo di tornare a Casa figlioli, il vostro passaggio qui su questa Terra è ormai terminato, mettetevi in condizioni di essere presi dall’Alto.
Quale Madre di Gesù e Madre vostra, vengo a darvi istruzione, educarvi alle Cose di Dio per riportarvi a Dio vostro Creatore.
Gesù è il vostro Fratello Maggiore, Egli nella sua umiltà ha portato a termine il mandato del Padre, oggi, tocca a voi, i mandati di Cristo, dover portare a termine il disegno in salvezza stando fermi alla vera Dottrina della Chiesa.
Quali soldati dell’Amore esercitate i doni dell’Amore annunciando la Verità.
Dio Eterno Amore vi rafforzerà nella missione. Donatevi completamente a Lui per essere in Lui vittoriosi.

L’ora tremenda è in arrivo, la Terra attraverserà la sua grande passione. Questa Umanità perirà tra disperazione e dolore perché non ha creduto alle parole del Cielo, non ha dato ascolto alla voce di Maria e di tutti i profeti nel mondo mandati da Dio per la sua conversione: la vostra miseria umana li ha snobbati, cacciati e derisi, … ora urlerete il loro aiuto … ma sarà troppo tardi!
Ribollirà l’acqua del mare e tutto si incendierà perché questa Umanità sia purificata.
È giunta l’ora del riscatto, Dio rivuole i suoi figli, il suo Piano è quello di ripulire ogni cosa di male, riportare la Terra ad una vita rigogliosa e sana e santificare il suo popolo in Sé.
Gridatemi il vostro sì sincero, sia in voi la conversione, o uomini!
Ora ogni luce si spegnerà sia in cielo che in terra!
Mostratemi ascolto, o uomini, non tingetevi di oscuro ma di luce. Ecco che la Luce del mondo viene a manifestarsi nella sua gloria!
Udite! Udite, o popoli tutti: ecco che Egli viene!
Carbonia 01.08.2020

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