domenica 2 agosto 2020

“IL VICARIO” “IL VICARIO” DI HOCHHUTH E IL VERO PIO XII



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Nel radio-messaggio del 24 dicembre 1946, dichiarava:
«Noi ben sappiamo che le Nostre parole e le Nostre intenzioni rischiano di essere male interpretate o svisate, a scopi di propaganda politica. Ma la possibilità di tali erronei o malevoli commenti non potrebbe chiuderci la bocca.
Noi Ci stimeremo indegni del Nostro uf ficio, della Croce che il Signore ha posto sulle Nostre deboli spalle, crederemmo di tradire le anime che attendono da Noi il lume della verità e una sicura guida, se, per schivare sinistre interpretazioni, esitassimo, in un’ora così critica, a fare quanto è da Noi per ridestare le coscienze assopite, e richiamarle ai doveri della santa milizia di Cristo.
Nessun diritto di veto, da qualunque parte esso venga, potrebbe valere contro il precetto di Cristo: «Andate e insegnate». Con una obbedienza indefettibile al Divino Fondatore della Chiesa, Noi Ci adoperiamo e continueremo ad adoperarci, fino all’estremo limite delle nostre forze, per adempire la Nostra missione di difensore della verità, di tutore del diritto, di propugnatore degli eterni princìpi dell’umanità e dell’amore. Nell’esercizio di questo Nostro dovere, ben potremo incontrare resistenze e incomprensioni: ma Ci conforta il pensiero della sorte toccata allo stesso Redentore e a coloro che hanno seguito le Sue vestigia, e Ci tornano alla mente le umili, ma fiduciose parole dell’Apostolo Paolo: «A me importa pochissimo di essere giudicato... dagli uomini; chi mi giudica è il Signore!» (1. Cor. 4, 4). 20
Ma anche gli uomini onesti, intelligenti, Lo hanno saputo comprendere. 
Nelle “memorie” dell’Ambasciatore tedesco, presso la Santa Sede, Ernst von Weizsâcker, leggiamo: «Neppure istituzioni d’importanza mondiale, quali la Croce Rossa Internazionale e la Chiesa Cattolica Romana, ritennero “opportuno” di rivolgersi, in generale, a Hitler a favore degli ebrei, o di fare appello esplicito al sentimento del mondo; e questo, precisamente, perché volevano aiutare gli ebrei; temendo, con appelli pubblici, di recare più danno che aiuto ad essi». 
Da notare che, «allora, Pio XII tacque, non solo nella persecuzione contro gli ebrei, ma anche in quella contro i cattolici». «Malgrado il Suo intervento, 3.000 sacerdoti cattolici furono assassinati dai nazisti»21. «... le scuole cattoliche furono chiuse; i giornali religiosi, soppressi;22 le chiese dissacrate... al punto che il Ministro degli esteri germanico, Joachim von Ribbentrop, avendo appreso che il Vaticano stava per intervenire con un atto pubblico, telegrafò a Weizsâcker, a Roma, il 24 gennaio 1943: «se il Vaticano, politicamente o pubblicamente si opponesse alla Germania, sia, inequivocabilmente, chiaro che le peggiorate relazioni, tra Germania e Vaticano, non avrebbero ef fetti rovinosi sulla sola Germania, al contrario, il governo tedesco avrebbe materiale propagandistico sufficiente, e mezzi di rappresaglia tali da contrastare qualsiasi mossa del Vaticano»23.
È un “documento” lampante! E Pio XII, che non era un giovane scrittorello da teatro, ma un esperimentato e sapiente reggitore di popoli, valutò a pieno la portata di quella minaccia.
Con i pazzi, con gli esaltati, e i criminali non si ragiona!24.
Anche per la Polonia aveva dovuto far cessare le trasmissioni della radio Vaticana, perché, dopo le “proteste” per gli eccidi nel ghetto di Varsavia, erano state perpetrate altre e più feroci stragi, si che i Vescovi polacchi - come abbiamo già detto - avevano “pregato” il Santo Padre a far cessare quelle trasmissioni. 
Così era avvenuto per il comportamento dell’episcopato olandese, quando le loro “proteste”, pubbliche, contro le razzìe antisemitiche, avevano fatto raddoppiare le furie del Governatore tedesco, Seyss-Inquart, e delle sue S.S.25 contro gli ebrei e contro i sacerdoti e i religiosi26.
E così dappertutto. 
Gli ebrei stessi avevano, ripetutamente, pregato il Papa a non più pronunciare condanne pubbliche, contro il razzismo anti-giudaico, per non provocare un maggiore imbestialimento nazista. 
È ormai “Storia” che Hitler voleva fare di Roma la Stalingrado del Sud, dopo lo sbarco degli Alleati, in Sicilia. E, per questo, propose a Pio XII di lasciare Roma, per una sede fuori Italia. 
Ma Pio XII, Vescovo, anche, di Roma, non si mosse; e continuò a ricevere tutti, nelle sue udienze generali con bontà, compresi i soldati delle truppe tedesche che partecipavano, di loro iniziativa, a quelle udienze 27.

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sac. Luigi Villa

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